mercoledì 15 febbraio 2023

Indian Navy: le prove dei caccia “LCA Navy Tejas” e “MIG-29K" a bordo della nuova portaerei INS Vikrant




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I cacciabombardieri “LCA Navy Tejas” e “MIG-29K” a bordo della INS Vikrant













Il Ministero della Difesa indiano ha annunciato l’imbarco di caccia “LCA Navy Tejas” e “MIG-29K” a bordo della portaerei INS Vikrant della Marina indiana: “”"Il successo dell'atterraggio e del decollo del  “LCA Navy Tejas” di costruzione indiana sulla prima portaerei indigena dell'India è un importante passo avanti verso la realizzazione della nostra visione collettiva di AatmaNirbharBharat. L'atterraggio inaugurale del Mig-29K preannuncia anche l'integrazione del caccia sull'INS Vikrant. Congratulazioni a tutti coloro che l'hanno reso possibile. Ammiraglio R Hari Kumar, Capo di Stato Maggiore della Marina. La INS Vikrant è la nave da guerra più complessa mai costruita dal nostro paese. È motivo di orgoglio che la nave sia stata progettata internamente dal Warship Design Bureau della Marina indiana e costruita da M/s Cochin Shipyard Limited. La nave era salpata per le prime prove in mare il 04 agosto 21. Da allora, ha subito sortite in mare per prove motore, apparecchiature per la generazione di energia, sistemi antincendio, apparecchiature del complesso di strutture aeronautiche ecc”””. 
La portaerei è entrata in servizio con la Marina indiana il 02 settembre 22 e il Primo Ministro dell'India, Shri Narendra Modi è stato l'ospite principale della manifestazione. La costruzione del vettore è un grande impulso alla visione "AatmaNirbhar Bharat" del governo indiano. La nave ha intrapreso vaste operazioni aeree con velivoli ad ala rotante e ad ala fissa dal 13 dicembre 22 verso la certificazione aerea e le prove di integrazione del volo per raggiungere l'obiettivo finale per essere "Combat Ready". Nell'ambito delle prove dell’aviazione imbarcata, l'atterraggio dell’LCA navalizzato e del MiG-29K a bordo di INS Vikrant è stato effettuato il 6 febbraio 23 da Indian Naval Test Pilots. L'atterraggio dell’LCA Navy sul ponte ha confermato la capacità dell'India di progettare, sviluppare, costruire e gestire portaerei indigene con aerei da combattimento indigeni. Si tratta infatti di un risultato storico, essendo la prima volta che le prove di un prototipo di velivolo, progettato e prodotto internamente dall'Agenzia per lo sviluppo aeronautico (ADA) e dall'Hindustan Aeronautics Limited (HAL), sono state intraprese con successo su di una portaerei indiana. Inoltre, anche l'atterraggio del MiG-29K a bordo dell'INS Vikrant è un risultato significativo in quanto segna la riuscita integrazione del velivolo con la portaerei e migliora ulteriormente la prontezza al combattimento della Marina  militare indiana.




IL “MiG-29K (Fulcrum-D - Sea Fulcrum)

Il MiG-29K (Fulcrum-D - Sea Fulcrum) è la versione imbarcata presentata al concorso della Morskoi Flot per un aereo da combattimento ad elevate prestazioni da imbarcare sulle portaerei. Il primo volo si svolse il 28 giugno 1988 con Toktar Aubabikirov. Presenta alcuni elementi costruttivi comuni con il MiG-29M, un diverso sensore infrarossi, sonda per il rifornimento in volo retrattile sul lato destro del muso, modifiche al carrello, semiali pieghevoli, ipersostentatori a doppia fessura ingranditi, gancio d'arresto, motori RD-33K più potenti.
Il MiG-29KU è una versione biposto da addestramento per lo specifico impiego navale, con una sistemazione differente da quella del MiG-29UB e più simile a quella del MiG-25U. L'apparecchio è chiamato rondone dai russi e la sua elegante sagoma in pianta ne manifesta chiaramente il motivo.
Il MiG-29 è principalmente costruito in lega di alluminio, ma sono utilizzati anche materiali compositi, in ridotta percentuale sul totale del peso. Ha una fusoliera piatta e larga, rispetto alla quale il muso si allunga in avanti in posizione sopraelevata. I motori sono posizionati al di sotto della fusoliera; la funzione di questa configurazione è quella di aumentare la superficie portante della macchina (lifting body).
L'ala ha una superficie ampia, a delta troncata con angolo di freccia del bordo d'attacco di circa 42°, a cui si aggiunge un angolo di diedro negativo (cioè le ali hanno un'inclinazione verso il basso) di 2°. Gli ipersostentatori di bordo d'entrata (slat) possono inclinarsi automaticamente in due posizioni, mentre gli ipersostentatori principali sono di tipo semplice affiancati dagli alettoni attuati idraulicamente. Il bordo d'attacco è prolungato dai raccordi ala-fusoliera ai lati del muso per migliorare le caratteristiche di maneggevolezza a bassa velocità.
Le derive alte e di ampia superficie sono posizionate sui lati esterni dei motori e sono leggermente divergenti. Il carrello è adatto ad operare da piste semi-preparate. La corsa d'atterraggio è frenata da paracadute in uno spazio minimo di 600 m; per il decollo bastano 250–350 m.
I motori, due RD-33K (asimmetrici, non sono intercambiabili) con postbruciatori, sono ben distanziati per aumentare la superficie portante della parte di fusoliera che li ospita, incrementare la manovrabilità e la sopravvivenza di almeno un motore ai danni causati da missili a guida IR. Tra di essi sono collocati gli aerofreni, simmetrici, uno superiore e uno inferiore.
Le prese d'aria dei motori possiedono un accurato sistema anti-FOD (Foreign Object Damage, danno da corpo estraneo, per difendere i motori dalla possibile ingestione di neve, terreno o corpuscoli, specialmente su piste semi-preparate): feritoie regolabili al di sopra delle radici alari e condotti diretti, al di sotto delle fusoliera. Quando il peso dell'aereo grava sui carrelli una paratia interna, incernierata superiormente alla presa d'aria, ruota verso il basso, chiudendo il condotto principale. Quando si raggiunge la velocità di 200 km/h (108 nodi) invece, la paratia si ripiega su una delle due rampe che servono a regolare il flusso (e le onde d'urto interne) della presa d'aria. Parte del flusso può essere spillato da una delle feritoie superiori.
La potenza erogata è tale da conferire all'aereo un'accelerazione bruciante, con tutti i conseguenti vantaggi nel combattimento manovrato, ed una velocità limite sul livello del mare di circa 1 450 km/h e di 2.430 km/h in quota. L'accelerazione da minima a massima potenza non richiede oltre i 7 secondi.
La capacità dei serbatoi del MiG-29B è di soli 3 200 kg e ne consegue un'autonomia molto ridotta. Tale caratteristica, unita alla grande accelerazione e velocità di punta, fanno pensare ad una concezione di missione consistente in un'azione a corto raggio in cui l'aereo decolla, svolge il suo compito e rientra in un breve periodo di tempo.
I comandi sono idraulici e l'agilità è eccellente, con ottime performance in virate istantanee e sostenute. L'angolo d'attacco arriva sino a 90° nella manovra del Cobra di Pugačëv (Кобра Пугачева), consistente in una cabrata repentina che produce una decelerazione aerodinamica da 400 km/h a 250 km/h in pochi secondi. È stato ampiamente dibattuto se tale manovra offra un vantaggio decisivo nel combattimento manovrato a bassa velocità, ma di certo conferma le ottime doti di controllabilità della macchina. Se non disinserito manualmente, il limitatore di angolo d'attacco e carico di g (САУ, SAU) non consente di sorpassare i 9 g.
L'abitacolo consente un ottimo campo visivo integrato con tre specchi retrovisori e dispone di strumentazione analogica con HUD (in russo ИЛС, ILS). I pannelli sono organizzati in modo simile a quelli di tutti gli aerei della VVS, in particolare a quelli del MiG-23, secondo una standardizzazione ben radicata nella produzione sovietica. Le unità di misura sono metri e chilometri orari. Gli indicatori ritenuti indispensabili per il volo (altimetro, anemometro, variometro, girobussola, orizzonte artificiale) sono raggruppati da una linea bianca che li circonda e li evidenzia. A destra dell'HUD/ILS è posizionato un MFD (anche in russo МФД, MFD). La visibilità è sensibilmente migliore rispetto agli aerei di generazione precedente.
Il seggiolino eiettabile Zvezda K-36D (Звезда К-36Д) è ottimo, secondo uno standard ormai consolidato che non ha pari al mondo. Razzi direzionali e barre telescopiche stabilizzatrici sono i mezzi che il seggiolino usa per gestire il salvataggio. È stato più volte dimostrato il livello di perfezione raggiunto in questo campo, salvando la vita dei piloti in situazioni estreme anche durante famosi air-show. Al salone di Le Bourget, Parigi la statistica di incidenti di aeromobili sovietici e russi ha fatto ironicamente (ma non troppo) ritenere che si volessero mostrare più i seggiolini che gli aerei.
Il MiG-29B è equipaggiato con un radar Phazotron - (sistema di radio-localizzazione e mira / Radio-Lokacionnyj Pricelnyj Kompleks, in sigla РЛПК-29). Il sistema include il Pulse-Doppler N-019 "look-down/shoot-down" (ricerca e tiro verso il basso) e il calcolatore digitale C100.02-02 (Ц100.02.02). La prima versione N-019A aveva buone prestazioni con raggio di scoperta dei bersagli di ridotte dimensioni a circa 70 km, che solo per bersagli come bombardieri poteva arrivare a 140 km. Il sistema fu peraltro a suo tempo compromesso in seguito alle informazioni passate alla CIA da A. Tolkachev, uno dei progettisti del Phazotron. Fu sviluppata una versione avanzata detta N-109M per equipaggiare i MiG-29S (noti nella traslitterazione occidentale come "C"), ma le VVS, ancora insoddisfatte, domandarono un ulteriore miglioramento. Le ultime versioni del velivolo impiegano un N-010 Žuk-M (Н-010 Жук-М) con maggiori capacità di calcolo e portata, con capacità di ingaggio di bersagli multipli e compatibilità con il missile aria-aria R-77.
Uno strumento utile e molto ammirato è l'S-31E2 KOLS, un sistema che integra un telemetro laser (fino a 8 km) e un sensore infrarosso-termico per la ricerca e l'aggancio dei bersagli (Infra-red search and track, IRST) (fino a 50 km) (detto OLS / ОЛС), alloggiato in una "bolla" trasparente posizionata davanti alla cabina di pilotaggio. Funziona indipendentemente o in accordo col radar e consente una precisione fuori dalla norma nel tiro col cannoncino, tanto che gli sviluppatori presero in considerazione l'idea di dimezzare la quantità di colpi; ciò consente di agganciare e abbattere un bersaglio in modo "silenzioso", in quanto né il laser né il sensore infrarosso sono "avvertibili" e sfuggono ai sistemi di allerta dei velivoli tracciati.
Integrata con l'OLS, la modalità di aggancio ŠLEM (ШЛЕМ) permette di selezionare un bersaglio semplicemente guardandolo. Il casco è infatti collegato tramite due sensori posti ai lati dell'ILS / ИЛС (o HUD) e dirige il laser e il sensore termico. Il bersaglio è selezionabile in uno spazio di 15° verso il basso e 60° in alto, a destra e a sinistra.
Tra gli altri sistemi di bordo ci sono il calcolatore digitale principale C-101 (170.000 operazioni al secondo, memoria 8 KiB RAM), il sistema radar Pastel o Sirena 3M e lanciatori di "ingannatori elettronici" sul bordo d'entrata delle derive. Nell'insieme si tratta di un buon complesso di attrezzature, ma il problema (visto da parte occidentale) è che la macchina è concepita per essere impiegata in comunicazione con i centri di controllo a terra piuttosto che in azioni di caccia libera. Anche le modalità di funzionamento dei vari sottosistemi, come l'HUD, ne riflettono l'impostazione, troppo difensiva per le dottrine di azione aerea occidentali.
L'armamento include un cannone da 30mm GŠ-30-1 (ГШ-30-1) posizionato alla radice dell'ala sinistra, con una scorta di 149+1 colpi ridotta a 100+1 nelle versioni più recenti; ha una cadenza di 1500 colpi/min e un totale di 2000 colpi. Si tratta di un'arma eccezionalmente precisa e letale, specie quando abbinata al preciso telemetro laser; inoltre pesa appena 43 kg, meno di un terzo di un cannone occidentale equivalente. Nel MiG-29B trasportare un serbatoio esterno centrale bloccava però la finestra d'espulsione dei bossoli, così in tale configurazione era impossibile sparare senza prima sganciare il serbatoio; questo impedimento fu corretto nelle versioni successive.
Tre o quattro piloni in alcune versioni (MiG-29K ad esempio) per ala per un totale di sei (o otto) punti di attacco per missili, razzi, bombe, serbatoi, ECM ed un serbatoio da 1500 litri montato inferiormente tra i motori completano la dotazione bellica del velivolo. Vista l'impostazione principalmente aria-aria, il MiG-29B ha la possibilità di utilizzare solo armamento aria-superficie non guidato. Solo i modelli recenti sono compatibili con armi di precisione per l'attacco al suolo a guida laser o teleguidate.
Le armi aria-aria in dotazione sono i missili R-27 (nome in codice NATO: AA-10 "Alamo"), gli R-73 (AA-11 "Archer") e anche i meno recenti R-60 (AA-8 "Aphid"), tutte ottime armi, agili e moderne per distanze utili tra 1 e 50 km.
La versione biposto è detta MiG-29UB (da Učebno-Boevoj/Учебно-Боевой, addestramento al combattimento). Non ha radar e consente all'istruttore di simulare varie condizioni di emergenza legate anche a situazioni di combattimento. La capacità dei serbatoi è ridotta.

IL CACCIA INDIGENO “LCA Navy Tejas”

Il Tejas (conosciuto anche come LCA - Light Combat Aircraft) è un caccia multiruolo prodotto dalla Hindustan Aeronautics Limited (HAL). È caratterizzato da un'ala a doppio delta e con una singola deriva verticale, mentre la propulsione è monomotore (il turbofan è lo statunitense General Electric F404-GE-402). L'iter progettuale è stato seguito dall'ADA (Aeronautical Development Agency), l'agenzia indiana per lo sviluppo aeronautico.


Lo sviluppo del Tejas ha origine nei primi anni ottanta, quando la Hindustan Aeronautics Limited (HAL) avviò il programma LCA/Light Combat Aircraft per realizzare un caccia leggero destinato a sostituire i numerosi MiG-21 Fishbed in servizio nell'Indian Air Force.
La lunga esperienza accumulata dall'industria aerospaziale indiana risale agli anni cinquanta, quando iniziò a produrre su licenza il famoso caccia inglese De Havilland DH.100 Vampire, e pochi anni dopo fece seguito il caccia HAL HF-24 Marut, il primo aereo militare interamente progettato e realizzato in India.
L'agenzia nazionale per lo sviluppo aeronautico (ADA) iniziò negli anni ottanta a studiare il progetto di un caccia monomotore con un'ala a delta e singola deriva verticale. Come propulsore fu scelto, in attesa che l'industria nazionale fosse in grado di proporre una propria realizzazione, il turbofan General Electric F404-GE-402, lo stesso motore che spinge il McDonnell Douglas F/A-18 Hornet.
Anche se il progetto è originale e di concezione indiana, il Tejas a prima vista ha una forte somiglianza (a parte il doppio delta) con il caccia francese Dassault Mirage 2000, di cui l'India è un utilizzatore.
Il caccia è estremamente leggero, infatti il suo peso a vuoto supera di poco le 5 tonnellate. Sin dall'inizio si è prevista una effettiva capacità multiruolo, assicurata da un'avionica avanzata e dalla compatibilità con pod di illuminazione laser.
L'armamento fisso del Tejas è costituito da un cannone a due canne da 23 mm di progettazione russa. L'aereo può impiegare armi aria-aria, aria-terra e anti-nave, ed è compatibile con i più moderni missili aria-aria anche a guida radar attiva. Può trasportare fino a 4 tonnellate di armamento, suddiviso tra un punto d'attacco centrale di fusoliera e sei subalari.
Una probabile configurazione tipica multiruolo del Tejas è costituita da: 2 missili R-73, 2 missili R-77 o Astra, 2 bombe BGL-1000, un pod Litening e un serbatoio centrale.
Il programma Naval LCA è stato avviato nel 2003. Secondo ADA, il programma Naval LCA (N-LCA) doveva essere completato in due fasi: 
  • nella fase 1 sono stati sviluppati due prototipi navali: il biposto NP- 1 e il monoposto NP-2, basato sul progetto Tejas Mark 1, per effettuare la certificazione di idoneità al vettore e l'integrazione delle armi;
  • nella fase 2, era prevista la costruzione di due prototipi monoposto, basati sul progetto Tejas Mark 2, con ulteriore ottimizzazione del design e integrazione del motore General Electric F414 INS6. 
Il primo prototipo imbarcato NP-1 è stato presentato nel luglio 2010, ed ha effettuato il suo primo volo il 27 aprile 2012.  L'LCA navale ha un carrello di atterraggio più robusto per assorbire le forze generate durante il decollo della portaerei e il recupero mediante cavi d’arresto.
Nel dicembre 2014, l’LCA Navy ha effettuato con successo il suo primo decollo assistito tramite ski-jump da un SBTF all'INS Hansa. La variante navy ha una modalità di controllo del volo distintiva che consente il decollo a mani libere. 
Nel dicembre 2016, la Marina indiana (IN) ha deciso di non partecipare al programma, a causa del lungo ritardo e di motivi tecnici, come un rapporto spinta/peso inadeguato di N-LCA per le operazioni di combattimento basate su portaerei, ed ha emesso una nuova RFI per l'approvvigionamento di 57 caccia multiruolo per l’utilizzo da portaerei. 
Poiché le tecnologie sviluppate per il programma Tejas saranno trasferite su altre piattaforme attualmente in fase di sviluppo da parte dell'ADA, è proseguito il volo di prova. 
Nel 2019, un prototipo della marina LCA ha effettuato con successo il primo atterraggio arrestato presso l' SBTF di Goa di giorno e di notte. A dicembre 2019, il programma Naval LCA ha completato 209 voli di prova, di questi 50 erano decolli dallo ski-jump. 
Nel gennaio 2020, il prototipo navale NP-2 ha effettuato con successo il suo primo atterraggio arrestato e il decollo assistito tramite ski-jump dalla portaerei INS Vikramaditya. 
Nel luglio 2020, il DRDO ha annunciato che il piano per lo sviluppo di un LCA Mark 2 Navy era stato abbandonato e stavano lavorando su di un nuovo caccia imbarcato secondo i requisiti di caccia multiruolo da portaerei della Marina indiana del 2016 per sostituire l'attuale flotta di caccia basati su portaerei MIG-29K/KUB.  All'Aero India 2021 fu presentato un nuovo caccia navale bimotore, il Twin Engine Deck Based Fighter (TEDBF). L'esperienza acquisita nel programma N-LCA contribuirà allo sviluppo di TEDBF.  Nel febbraio 2023, il prototipo navale ha completato il suo primo atterraggio e decollo dalla portaerei indigena INS Vikrant. 




La INS Vikrant  è una portaerei in servizio con la marina indiana.

Il vettore è il primo ad essere costruito in India dalla Cochin Shipyard Limited (CSL) in Kerala. 
Il nome Vikrant è un tributo alla prima portaerei indiana INS Vikrant (1961); Vikrant significa "coraggioso" in sanscrito. Il motto della nave, "जयेम सं युधिस्पृधः" e significa "Sconfiggo coloro che combattono contro di me".
I lavori di progettazione della nave sono iniziati nel 1999 e la chiglia è stata impostata nel 2009. Il vettore è stato poi posto fuori dal bacino di carenaggio il 29 dicembre 2011 e varato il 12 agosto 2013. Le prove in bacino sono state completate nel dicembre 2020, e le prove in mare sono iniziate nell'agosto 2021. La cerimonia di messa in servizio si è tenuta il 2 settembre 2022. Le prove di volo degli aerei saranno completate nel 2023.  Il costo totale del progetto è di circa ₹ 23.000 crore (US $ 2,9 miliardi) al momento delle prime prove in mare. 
Il gruppo aereo imbarcato della Vikrant può essere composto da un massimo di 26 caccia MiG-29K o Rafale-M e fino a 4 Kamov Ka-31, o 2 HAL Dhruv NUH o 4 MH-60R. Con una lunghezza di 262 metri (860 ft), con una velocità massima di 28 nodi (52 km/h; 32 mph) e una autonomia di 7.500 miglia nautiche (13.900 km; 8.600 mi), la nave dispone di 2.300 compartimenti presidiati da 1700 marinai. E’ dotata di un complesso ospedaliero, cabine per ufficiali donne, due ponti di volo delle dimensioni di un campo da calcio, otto chilometri (5,0 miglia) di corridoi e otto generatori in grado di illuminare una città di 2 milioni di persone.
Nel 1999, il ministro della Difesa George Fernandes ha autorizzato lo sviluppo e la costruzione della portaerei INS Vikrant nell'ambito del Progetto 71 Air Defense Ship (ADS). A quel tempo, data l'invecchiamento della flotta di Sea Harrier, la lettera di intenti richiedeva una portaerei che trasportasse caccia a reazione più moderni. Nel 2001, Cochin Shipyard Limited (CSL) ha rilasciato un'illustrazione grafica che mostra un progetto con uno ski-jump pronunciato. Il progetto della portaerei ha finalmente ricevuto l'approvazione formale del governo nel gennaio 2003. A quel punto, gli aggiornamenti del design richiedevano un vettore di circa 41.300 tonn. per utilizzare il Mikoyan MiG- 29K. L'India ha optato per una flotta di tre portaerei composta da un gruppo da battaglia di portaerei di stanza su ciascuna costa e una terza portaerei tenuta di riserva, al fine di proteggere continuamente entrambi i suoi fianchi, proteggere gli interessi economici e il traffico mercantile e fornire piattaforme umanitarie in tempi di disastri, poiché un vettore può fornire una fornitura di acqua dolce, assistenza medica o competenze ingegneristiche alle popolazioni bisognose di assistenza. 
Nell'agosto 2006, il capo di stato maggiore della marina, l'ammiraglio Arun Prakash, ha dichiarato che la designazione della nave era stata cambiata da Air Defense Ship (ADS) a Indigenous Aircraft Carrier (IAC). L'eufemistico ADS era stato adottato nelle fasi di pianificazione per scongiurare le preoccupazioni su un potenziamento navale. Le revisioni finali del progetto hanno aumentato il dislocamento del vettore da 37.500 tonnellate a oltre 45.000 tonnellate. Anche la lunghezza della nave è aumentata da 252 metri (827 piedi) a 262 metri (860 piedi). 
La portaerei indigena INS Vikrant è lunga 262 metri (860 piedi) e larga 62 metri (203 piedi) e sposta circa 45.000 tonnellate. Presenta una configurazione STOBAR. Può trasportare un gruppo aereo fino a trentasei velivoli, inclusi 26 aerei da combattimento ad ala fissa, e un mix di elicotteri Dhruv MK-III, Sikorsky MH-60R e Kamov Ka-31. Il Ka-31 svolgerà il ruolo di preallarme aereo (AEW), l'MH-60R fornirà una guerra anti-superficie e anti-sottomarino(ASW), e Dhruv saranno utilizzate principalmente per operazioni di ricerca e salvataggio. 
La Vikrant è spinta da quattro turbine a gas General Electric LM2500+ su due alberi, che generano oltre 80 megawatt (110.000 hp) di potenza. I riduttori per i carrelli sono stati progettati e forniti da Elecon Engineering.
Il sistema di gestione del combattimento della nave (CMS) è stato sviluppato da Tata Advanced Systems. È il primo CMS sviluppato da una società privata per la Marina indiana ed è stato consegnato alla Marina il 28 marzo 2019. 
In precedenza, la Marina indiana aveva considerato di schierare MiG-29K, e LCA Navy sulla Vikrant. Allo stesso tempo, nel 2009, l'allora ammiraglio capo della marina Nirmal Kumar Verma accennò che la Marina stava conducendo uno studio concettuale per un caccia navale più capace, che si rivelò essere l' HAL TEDBF, presentato a 2021 Salone aereo dell'Aero India. Nel giugno 2012, è emerso che la Marina indiana stava valutando l'acquisto di Dassault Rafale M (variante navale) per la Vikrant. Il Rafale è stato a quel punto dichiarato vincitore del concorso MMRCA dell'IAF.  Nel 2016, la Marina ha annunciato che il Tejas era in sovrappeso per le operazioni dalle portaerei e che sarebbero state prese in considerazione altre alternative. Nel 2017, è stata emessa una richiesta di proposta per 57 "caccia multiruolo", che è stata successivamente ridotta a 26 caccia che fungono da misura di stop gap fino allo sviluppo del TEDBF. Nel dicembre 2020, Boeing Defence, Space & Security, in coordinamento con la Marina degli Stati Uniti, ha dimostrato la capacità dell'F/A-18E/F Super Hornet di operare da un vettore STOBAR. 
Nel 2022, la Marina indiana ha iniziato a testare il Rafale M e il Boeing F/A-18E/F Super Hornet in una struttura di prova a terra presso l'INS Hansa a Goa. La Marina iniziò le prove di aviazione ad ala fissa con la variante navale del Tejas, seguito dalle prove del MiG-29K.
Il 6 febbraio 2023, due atterraggi arrestati sono stati effettuati da MiG-29K e anche da un HAL Tejas (variante navale).
Il prototipo del TEDBF sarà pronto entro il 2026 e la sua produzione inizierà entro il 2032. Il Naval Tejas è un dimostratore tecnologico che sviluppa una tecnologia di nicchia per operazioni di caccia basate sul ponte, aprendo la strada al TEDBF.
La Vikrant è la prima portaerei progettata dal Warship Design Bureau (precedentemente Directorate of Naval Design) della Marina indiana e la prima nave da guerra costruita da Cochin Shipyard. La sua costruzione ha comportato la partecipazione di un gran numero di aziende private e pubbliche.
Il Defense Metallurgical Research Laboratory (DMRL) e la Steel Authority of India Limited (SAIL) hanno creato strutture per la produzione dell'acciaio di grado DMR 249 in India. Secondo quanto riferito, sono stati utilizzati tre tipi di acciaio speciale per lo scafo, il ponte di volo e i compartimenti del pavimento sono state prodotte presso l'acciaieria di Bokaro, Jharkhand, l'acciaieria di Bhilai, Chhattisgarh e Stabilimento siderurgico di Rourkela, Orissa. Per questo motivo, Vikrant è la prima nave della Marina indiana ad essere costruita completamente utilizzando acciaio di produzione nazionale. Il quadro elettrico principale, la timoneria ed i portelli a tenuta stagna sono stati prodotti da Larsen & Toubro a Mumbai e Talegaon; sistemi di condizionamento e refrigerazione ad alta capacità sono stati prodotti negli stabilimenti del Gruppo Kirloskar a Pune; la maggior parte delle pompe sono state fornite da Best e Crompton. 
Bharat Heavy Electricals (BHEL) ha fornito l'Integrated Platform Management System (IPMS), che viene installato da Avio, un'azienda italiana; il riduttore è stato fornito da Elecon Engineering; e i cavi elettrici sono forniti da Nicco Industries. 
Fincantieri ha fornito consulenza per il pacchetto di propulsione, mentre il Nevskoye Design Bureau russo ha progettato il complesso aeronautico.
La chiglia della Vikrant è stata posta dal ministro della Difesa AK Antony presso il cantiere navale di Cochin il 28 febbraio 2009. La nave utilizza una costruzione modulare, con 874 blocchi uniti per lo scafo. Al momento della posa della chiglia, erano stati completati 423 blocchi del peso di oltre 8.000 tonnellate. Nell'agosto 2011, il ministero della Difesa ha riferito al Lok Sabha che il 75% dei lavori di costruzione dello scafo della portaerei principale era stato completato e che la portaerei sarebbe stata varata per la prima volta nel dicembre 2011, dopodiché sarebbero stati completati ulteriori lavori fino alla messa in servizio. Il 29 dicembre 2011, lo scafo completato del vettore è stato lanciato per la prima volta fuori dal suo bacino di carenaggio a CSL, con un dislocamento di oltre 14.000 tonnellate. I lavori interni e gli allestimenti dello scafo sarebbero stati eseguiti fino alla seconda metà del 2012, quando sarebbe stato nuovamente posto in bacino di carenaggio per l'integrazione con i suoi sistemi di propulsione e generazione di energia. Entro la fine del 2012, sono iniziati i lavori per la successiva fase di costruzione, che comprendeva l'installazione del sistema di propulsione integrato, la sovrastruttura, i ponti superiori, il cablaggio, i sensori e le armi.
Nel luglio 2013, il ministro della Difesa Antony ha annunciato che Vikrant sarebbe stato varato il 12 agosto presso il cantiere navale di Cochin. La nave è stata varata da sua moglie, Elizabeth Antony, il 12 agosto 2013. 
Secondo l'ammiraglio Robin Dhowan, circa l'83% dei lavori di fabbricazione e il 75% dei lavori di costruzione erano stati completati al momento del varo. Ha affermato che il 90% della carrozzeria della portaerei è stato progettato e realizzato in India, circa il 50% del sistema di propulsione e circa il 30% delle sue armi. Ha anche detto che la nave sarà dotata di un sistema missilistico a lungo raggio con radar multifunzione e un sistema d'arma ravvicinato (CIWS). Dopo il varo, Vikrant sarebbe stato nuovamente attraccato per la seconda fase di costruzione, in cui la nave sarebbe stata dotata di varie armi e sensori e sarebbero stati integrati il sistema di propulsione, il ponte di volo e il complesso dell’aeromobile.
La Vikrant è stata sganciata il 10 giugno 2015 dopo il completamento dei lavori strutturali. I lavori di cablaggio, tubazioni, riscaldamento e ventilazione dovevano essere completati entro il 2017, con l'inizio delle prove in mare successivamente. Nell'ottobre 2015, la costruzione dello scafo era quasi completata al 98%, con la costruzione del ponte di volo in corso. L'installazione dei macchinari, delle tubazioni e degli alberi di trasmissione era in corso a gennaio 2016; è stato riferito, tuttavia, che si sono verificati ritardi nella consegna di attrezzature dalla Russia per il complesso aeronautico del vettore. A maggio 2017, l'allestimento del vettore era stato completato al 62%, con prove dei sistemi ausiliari programmate entro la fine del 2017. A febbraio 2020 sono stati dichiarati completati tutti i principali lavori strutturali e di allestimento.
Il 31 ottobre 2019, Cochin Shipyard ha ricevuto un contratto da ₹ 30 miliardi (equivalenti a ₹ 32 miliardi o US $ 400 milioni nel 2020) per la Fase III del progetto. Questo contratto includeva fondi per le prove portuali, le prove in mare e il supporto per la nave durante le sue prove di armi e aviazione dopo la sua consegna. Nel dicembre 2019, è stato riferito che i motori erano stati accesi. Entro settembre 2020, la Vikrant aveva completato le prove portuali mentre le prove del bacino sono iniziate da ottobre 2020 per controllare la propulsione, la trasmissione elettrica e i sistemi di trasmissione. Il 30 novembre 2020 si sono concluse le prove di bacino, aprendo la strada alle prove in mare, fase finale del progetto IAC-I. 
Nell'aprile 2021, sono iniziati i lavori per integrare il missile terra-aria a lungo raggio (LRSAM) a bordo di Vikrant. Il 15 giugno 2021, la INS Vikrant è stata trasferita all'Ernakulam Wharf a Kochi, Kerala. Il 4 agosto 2021 sono finalmente iniziate le prove in mare completate con successo l'8 agosto 2021. La seconda fase delle prove è stata condotta il 24 ottobre 2021, seguita dalla terza fase dal 9 al 17 gennaio 2022, entrambe completate con successo. Il 10 luglio si è conclusa con successo la quarta e ultima fase delle prove in mare che ha comportato prove integrate della maggior parte delle apparecchiature e dei sistemi a bordo della Vikrant, comprese parti dell'Aviation Facilities Complex.

Completamento e introduzione in servizio

Il primo ministro Narendra Modi ha accettato nella flotta la INS Vikrant il 2 settembre 2022 in una grande cerimonia al cantiere navale di Cochin. In precedenza, INS Vikrant era stata consegnata alla Marina indiana il 28 luglio 2022. Le prove di volo del Gruppo di volo dovrebbero essere completate entro la metà del 2023, dopodiché la nave sarà pienamente operativa. Nel marzo 2020, è stato rivelato che dopo la sua messa in servizio, la Marina schiererà la Vikrant presso il cantiere navale di Larsen & Toubro a Kattupalli vicino a Chennai in quanto la prevista base navale di Rambilli nelle vicinanze Vishakhapatnam non era ancora pronta. La Marina vuole affittare un ormeggio di 260 m presso il cantiere di Kattupalli per 8 anni tra il 2022 e il 2030 per l'attracco provvisorio della nave, momento in cui dovrebbe essere disponibile la variante imbarcata del caccia Tejas.

Soluzioni digitali per le TAG GE LM-2500 della portaerei Vikrant

La filiale locale di GE in India ha stipulato un contratto con Cochin Shipyard Limited per fornire un pacchetto completo di soluzioni digitali per migliorare le capacità delle turbine a gas marine LM2500 che alimentano l'IAC-1 Vikrant della Marina indiana.


La soluzione SmartSignal di GE fornirà alla Marina indiana indicazioni tempestive sulle condizioni delle apparecchiature che potrebbero causare danni al motore e portare a perdite non pianificate. Queste prime indicazioni possono aiutare la Marina a essere più efficace riducendo al contempo il rischio operativo. Con la tecnologia di analisi predittiva proprietaria di GE integrata nel "gemello digitale" a terra del  motore a turbina a gas del Vikrant, la Marina sarà in grado di muoversi verso una modalità operativa veramente predittiva in relazione alla sua propulsione a turbina a gas.
“Le turbine a gas GE Marine sono comunemente associate all'eccellenza operativa e all'affidabilità migliore della categoria. Con questa innovativa offerta di soluzioni digitali, gestita dalla consociata GE India Industrial Pvt Ltd ("GEIIPL"), GE continua a dimostrare le sue tecnologie avanzate e il suo impegno nei programmi tecnologici in India”, ha detto Steve Rogers, direttore del marketing e dello sviluppo aziendale, GE Marine. "Siamo estremamente orgogliosi della selezione della nostra turbina a gas e della nostra tecnologia digitale da parte della Marina indiana e ci impegniamo a continuare a supportare i nostri programmi in corso”. Rahul Gadre, Direttore Key Account per GE Aerospace.
Con una turbina a gas GE, le marine hanno un supporto mondiale sia a terra che in mare, e vantaggi di interoperabilità con altre navi alleate. GE ha fornito turbine a gas a bordo di 633 navi da guerra in tutto il mondo e fornisce il 95% delle turbine a gas di propulsione commissionate nella flotta della Marina degli Stati Uniti. Con il compressore a cassa divisa di GE e il design della turbina di potenza, è consentita la manutenzione in situ, rendendo spesso superflua la rimozione della turbina a gas; le marine risparmiano milioni di dollari all'anno e settimane/mesi di indisponibilità della nave.
La General Electric LM-2500 è una turbina a gas industriale e marina prodotta da GE Aviation. L’LM-2500 è un derivato del motore aeronautico General Electric CF6. Nel 2004, la US Navy e almeno altre 29 marine avevano utilizzato un totale di più di mille turbine a gas LM-2500/LM-2500+ per alimentare le navi da guerra. Altri usi includono aliscafi, hovercraft e traghetti veloci.
Nel 2012, GE ha sviluppato una versione FPSO per soddisfare la domanda dell'industria petrolifera e del gas di una versione più leggera e compatta per generare elettricità e azionare i compressori per inviare gas naturale attraverso i gasdotti. 
L’LM-2500 è stato utilizzato per la prima volta sulla US Navy GTS  Admiral WM Callaghan nel 1969, dopo che le turbine a gas FT-4 originali avevano avuto molti problemi tecnici. Successivamente, furono utilizzati nelle navi da guerra della Marina degli Stati Uniti nella classe di cacciatorpediniere Spruance e nella relativa classe Kidd, che furono costruiti a partire dal 1970. In questa configurazione era valutato a 21.500 shp (16.000 kW). Questa configurazione è stata successivamente utilizzata negli anni '80 nelle fregate classe Oliver Hazard Perry e negli incrociatori Ticonderoga. La turbina viene utilizzata anche dalla Repubblica popolare cinese nella classe Type-052, acquisita prima dell'embargo.
L'LM2500 è stato potenziata a 26.500 shp (19.800 kW) per i cacciatorpediniere classe Arleigh Burke, che sono stati avviati negli anni '80 e hanno iniziato a vedere il servizio all'inizio degli anni '90, e la classe T-AOE-6 di navi cisterna da combattimento veloce.
Nel 2001 l'LM2500 (20 MW) è stato installato in una capsula insonorizzata nelle fregate classe South African Navy Valor (Meko A-200 SAN) come parte di un sistema di propulsione CODAG con due MTU 16V 1163 TB93 Propulsion Diesels.
L'attuale generazione è stata potenziata alla fine degli anni '90 a oltre 30.000 shp (22.000 kW).
Le installazioni LM-2500 collocano il motore all'interno di un contenitore metallico per l'isolamento acustico e termico dal resto dei locali macchine. Questo container è molto vicino alle dimensioni di un container di spedizione intermodale standard da 40 piedi (12 m), ma non è lo stesso, le dimensioni del motore superano leggermente quelle dimensioni. Il condotto di aspirazione dell'aria può essere progettato e sagomato in modo appropriato per una facile rimozione dell'LM2500 dalle loro navi.
L’LM-2500+ è un'evoluzione dell’LM-2500, che eroga fino a 40.200 shp (30.000 kW) o 28,6 MW di energia elettrica se combinato con un generatore elettrico. Due di questi turbogeneratori sono stati installati nella sovrastruttura vicino al fumaiolo della Queen Mary 2, il transatlantico più grande del mondo, per fornire ulteriore energia elettrica quando i quattro generatori diesel della nave funzionano alla massima capacità o si guastano. Celebrity Cruises utilizza due motori LM2500+ nelle sue navi da crociera di classe Millennium in un ciclo COGAS.
L’LM-2500 è costruita su licenza in Giappone da IHI Corporation, in India da Hindustan Aeronautics Limited  e in Italia da Avio Aero. 
Le LM-2500 / LM-2500+ si trovano spesso come parte turbina dei sistemi di propulsione CODAG, CODOG, CODLAG o in coppia come propulsore per i sistemi COGAG.

RADAR AESA EL/M-2248 MF-STAR

L' EL/M-2248 MF-STAR è un sistema radar navale ad array attivo multifunzionale a scansione elettronica sviluppato da IAI Elta per l'installazione marittima su navi da guerra. 


È in grado di tracciare bersagli sia aerei che di superficie e fornire indicazioni per il controllo del fuoco. MF-STAR è l'acronimo di Multi-Function Surveillance, Track And Guidance Radar.  L'EL/M-2248 MF-STAR è un radar array attivo a scansione elettronica allo stato solido multifunzione sviluppato per una nuova generazione di piattaforme navali. Il sistema radar è composto da 4 array attivi operanti in banda S, ciascuno dei 4 array è posizionato in una direzione. Il radar impiega tecniche Doppler multi-raggio e pulsazioni, oltre a robuste tecniche di contro-contromisure elettroniche per estrarre bersagli a bassa sezione trasversale radar da ambienti complessi di disordine e disturbo. I radar AESA forniscono una bassa probabilità di intercettazione dei segnali emessi e aiutano le navi a rimanere furtive. Con un peso di sole sette tonnellate, il sistema può essere installato su navi più piccole della Corvette e oltre.  L'MF-STAR è in grado di tracciare sia bersagli aerei che di superficie e può tracciare centinaia di bersagli contemporaneamente con una velocità di aggiornamento molto elevata. È in grado di fornire illuminazione di guida e aggiornamenti a metà rotta a missili terra-aria attivi e semi-attivi e missili anti-nave, con capacità di ingaggio simultaneo multiplo. È anche in grado di rilevare e correggere automaticamente il supporto dell'artiglieria navale. Mentre i bersagli vengono tracciati a lungo raggio, le minacce vengono automaticamente riconosciute a medio raggio e ha luogo l'avvio automatico del tracciamento. I missili d'attacco che sfiorano il mare vengono tracciati a> 25 km mentre gli aerei da combattimento ad alta quota vengono tracciati automaticamente a> 250 km. 

RADAR AESA LEONARDO RAN-40L

Il radar RAN-40L è un radar di ricerca navale 3D in banda L sviluppato da Leonardo. 


Il radar è utilizzato per la sorveglianza aerea marittima a lungo raggio e per il preallarme. Il radar utilizza un'antenna phased array attiva completamente allo stato solido e in grado di tracciare e rilevare bersagli aerei come aerei o droni fino a 400 km di distanza. RAN-40L si basa sull'esistente radar 3D RAT-31DL terrestre, un sistema ampiamente utilizzato dai paesi della NATO per la sorveglianza aerea a lungo termine. Le funzioni radar includono Track While Scan per la sorveglianza aerea e di superficie a lungo raggio e il tracciamento missilistico. La copertura radar è ottenuta mediante scansione di fase in elevazione, mentre ruota meccanicamente in azimut. L'antenna ruota a 6 giri/min o 12 giri/min, con copertura azimutale a 360°.

SISTEMA ANTI-MISSILE e ANTI AEREO Barak-8ER e Barak-ER 

La variante ER (extended range) del Barak 8, che vede la gittata massima del missile aumentata a 150 km. 


Progettata per ingaggiare molteplici minacce oltre il raggio visivo, il Barak-8ER con segnale di lancio basso mantiene lo stesso sistema di pilota automatico/navigazione inerziale e la stessa guida di ricerca radar attiva del Barak-8, sebbene alcune modifiche al software e alle superfici di controllo del missile sono probabili. Il booster aumenta la lunghezza del missile al momento del lancio dai suoi attuali 4,5 m a quasi 6 m, sebbene la lunghezza in volo dopo che il booster è stato lanciato possa essere leggermente inferiore a quella del missile base Barak-8, se un TVC non è presente. Si pensa che il diametro del missile e l'apertura delle pinne siano gli stessi del Barak-8 base. Il peso del booster è attualmente sconosciuto, sebbene il peso del missile dopo che il booster è stato lanciato sia lo stesso di quello dell'attuale configurazione Barak-8. La capacità operativa iniziale (IOC) per Barak-8ER sarà prima dichiarata per la variante navale, seguita dal CIO per la variante terrestre. Il 14 maggio 2010, l'LRSAM (chiamato anche Barak-II in quel periodo) è stato testato con successo contro un bersaglio elettronico e ha raggiunto i suoi obiettivi iniziali. Il secondo test del missile doveva tenersi in India qualche tempo dopo quello stesso anno, dichiarato nello stesso rapporto.
Il 10 novembre 2014, il Barak 8 è stato testato con successo in Israele con tutti i componenti operativi integrati sia per i sistemi marini che terrestri. "L'attuale test ha convalidato tutti i componenti del sistema d'arma con soddisfazione dei rappresentanti del cliente", afferma la dichiarazione. È stato il primo che prevede uno scenario operativo completo, ha affermato la società in una nota. Lo scenario è iniziato con il lancio del bersaglio. Dopo essere stato rilevato dal radar del sistema, il sistema d'arma ha calcolato il punto di intercettazione ottimale, ha lanciato il missile Barak 8 nella sua traiettoria operativa che ha acquisito il bersaglio e lo ha intercettato con successo. Tutti i componenti del sistema d'arma hanno raggiunto con successo gli obiettivi del test. 
Il 26 novembre 2015, è stato condotto con successo un test contro un drone a reazione in rapido movimento dalla corvetta israeliana di classe Sa'ar 5 INS Lahav. Questo è stato anche il primo test eseguito da una nave militare e ha anche confermato l'estensione della portata dai precedenti 70 km a ~ 100 km. 
Il 29 e 30 dicembre 2015, la Marina indiana ha testato con successo il Barak 8 LRSAM dall'INS Kolkata ( D63). Due missili furono lanciati contro bersagli ad alta velocità, durante esercitazioni navali condotte nel Mar Arabico. 
Il 30 giugno 2016, l'India ha testato per la prima volta una versione terrestre del missile terra-aria Barak 8 dall'Integrated Test Range (ITR) a Chandipur, Odisha, colpendo con successo l'aereo bersaglio senza pilota (PTA) alle 8:15 IST.  il missile è stato nuovamente testato per la seconda volta intorno a mezzogiorno, dove ha nuovamente colpito con successo un aereo bersaglio senza pilota sopra il Golfo del Bengala. Il lancio di prova del missile è stato effettuato congiuntamente dal personale della difesa indiana, DRDO e IAI.
Il 1 luglio 2016 il MR SAM (versione terrestre) è stato testato per la terza volta dall'ITR a Chandipur, alle 10:26 IST e il missile ha colpito con successo un velivolo bersaglio senza pilota, dimostrando la sua affidabilità. 
Il 20 settembre 2016, l'India ha testato con successo il Barak-8. Il missile a lungo raggio è stato lanciato da un lanciatore mobile presso l'ITR di Chandipur intorno alle 10:13 IST. 
Il 25 dicembre 2016, l'Azerbaigian ha testato con successo il missile. 
Il 10 febbraio 2017, Israel Aerospace Industries ha testato il missile in mare per verificarne le capacità. 
Il 16 maggio 2017, la Marina indiana ha testato con successo la variante MRSAM dall'INS Kochi ( D64) . 
Il 29 novembre 2017, il test della Marina indiana ha sparato nuovamente l'MRSAM dall'INS Kochi (D64). 
Il 25 gennaio 2019, il test della Marina indiana ha sparato con l'LRSAM dall'INS Chennai (D65) contro un bersaglio aereo in arrivo che volava a bassa quota. 
Il 15 maggio 2019, la variante MRSAM è stata utilizzata per la prima volta nella modalità JTC (Joint Taskforce Coordinating) completa dalla Marina indiana tramite i loro 2 cacciatorpediniere di classe Kolkata: INS Kochi (D64) e INS Chennai (D65). La modalità JTC implementa la Cooperative Engagement Capability (CEC) del sistema Barak-8 MRSAM. Entrambe le navi hanno lanciato i missili, ma solo 1 stava svolgendo il vero ruolo di ingaggio. La dimostrazione si è svolta sulla costa occidentale dell'India. 
Il 22 marzo 2021, Israel Aerospace Industries ha testato con successo l'intercettore Barak ER (raggio esteso) con una portata di 150 km e un'altitudine di 30 km.
Il 27 marzo 2022, l'Organizzazione per la ricerca e lo sviluppo della difesa (DRDO) ha condotto con successo due test di volo della versione dell'esercito indiano del missile terra-aria a medio raggio (MRSAM) presso l'Integrated Test Range, Chandipur, al largo della costa di Odisha. Il primo lancio era per intercettare un bersaglio a lungo raggio a media altitudine e il secondo lancio era per dimostrare la capacità di un bersaglio a corto raggio a bassa quota. 
Il 30 marzo 2022, l'Organizzazione per la ricerca e lo sviluppo della difesa (DRDO) ha nuovamente condotto con successo due test di volo della versione dell'esercito indiano del missile terra-aria a medio raggio (MRSAM) presso l'Integrated Test Range, Chandipur, al largo della costa di Odisha, entro 3 giorni. I lanci sono stati effettuati stabilendo l'accuratezza e l'affidabilità del sistema d'arma contro bersagli coprendo lo skimming in mare e la funzionalità ad alta quota all'interno dell'involucro. Con la conclusione delle prove di volo per diverse distanze e scenari, il sistema ha completato le sue prove di sviluppo. 
Nel novembre 2022 è stato effettuato il primo test riuscito di una corvetta di classe 6 Sa'ar. 
La marina israeliana ha iniziato ad equipaggiare le sue corvette Sa'ar 5 con il sistema, la prima nave riadattata è stata l' INS Lahav. La flottiglia Sa'ar 4.5 sarà la prossima per l'aggiornamento. La Marina indiana ha già schierato i missili sul cacciatorpediniere di classe Kolkata, sui cacciatorpediniere di classe Visakhapatnam  e sulla portaerei INS Vikramaditya. 
Un Barak 8 operato dalle forze armate azere risulta aver intercettato un missile Iskander lanciato dall'Armenia verso Baku verso la fine della guerra del Nagorno-Karabakh del 2020, aggiungendo che il lancio dell'Iskander ha convinto il governo dell'Azerbaigian ad accettare un cessate il fuoco. È controverso se l'Armenia abbia utilizzato Iskander durante la guerra: ci sono state segnalazioni sui social media dell'Armenia che utilizzava l'Iskander, ma il ministero della Difesa russo ha affermato che l'Armenia non ha lanciato alcun Iskander e l'Azerbaigian ha dichiarato di non aver rilevato alcun lancio di Iskander durante la guerra. 
L'aeronautica militare indiana ha ottenuto il primo sistema MRSAM il 9 settembre 2021 che sorveglia la stazione dell'aeronautica militare di Jaisalmer. Il 2 luglio 2022, i missili Barak 8 lanciati dalla corvetta di classe Sa'ar 5 INS Eilat hanno abbattuto due UAV da ricognizione operati da Hezbollah sul giacimento di gas offshore israeliano Karish nel Mar Mediterraneo. 

SISTEMA ANTI-SILURO Maareech ATDS

Maareech Advanced Torpedo Defense System (ATDS) è un sistema di rilevamento e contromisura dei siluri utilizzato dalla Marina indiana. Il sistema offre una soluzione completa per rilevare e localizzare un siluro in arrivo e per applicare contromisure per proteggere la piattaforma navale dagli attacchi dei siluri. È stato sviluppato come progetto congiunto del Naval Physical and Oceanographic Laboratory (NPOL), Kochi e del Naval Science and Technological Laboratory (NSTL), Visakhapatnam.  Bharat Electronics lo produce in India. 
È un sistema anti-siluro con esche trainate e consumabili. Il sistema è in grado di rilevare, confondere, deviare e ingannare i siluri in arrivo. L'esca aiuta a esaurire l'energia del siluro eseguendo quest'ultimo attraverso un percorso lungo e inefficace e impedisce loro di raggiungere la piattaforma mirata con le sue avanzate capacità di contromisure.  I sistemi Mareech sono stati schierati su tutte le navi da guerra in prima linea delle navi della Marina indiana.





….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Navalnews, Wikipedia, You Tube)


























































 

martedì 14 febbraio 2023

ROYAL NAVY: Cannone imbarcato britannico Mark 37 da 76,2/70 mm (3” / 70)



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Le unità navali britanniche montavano due torrette da 6 "/50 Mk.26 all'avanguardia a fuoco rapido e quello che era forse l'ultimo cannone antiaereo dell'epoca, il Vickers 3"/70 Mk.6 in supporti binati. Il primo è stato il primo progetto britannico da 6 pollici (15,2 cm) ad utilizzare cartucce invece di cariche a polvere in sacchi in oltre sessant'anni e poteva sparare 20 colpi al minuto attraverso le sue canne raffreddate ad acqua a una distanza di circa 23 km. 
Queste armi erano controllate dal Gun Direction System (GDS1) utilizzando il radar Tipo 992. Questo sistema consentiva alle navi di ingaggiare più bersagli entro pochi secondi l'uno dall'altro ed era tecnicamente molto avanzato per l’epoca.








Si ritiene che l'HMS Tiger avesse tutto il controllo idraulico; l’HMS Blake aveva tutti i comandi elettrici mentre l’HMS Lion li aveva entrambi. 
Il cannone da 3 pollici poteva sparare 120 colpi al minuto per canna (sebbene fosse limitato a 90 colpi al minuto in servizio a causa di eccessivi problemi di usura della canna) ad una portata massima di circa 18 km. I cannoni imbarcati erano raffreddati ad acqua, completamente automatizzati e con una velocità di fuoco molto elevata; in pratica erano inaffidabili e incapaci di sparare più di qualche colpo senza bloccarsi. Il cannone da 3 pollici era soggetto a guasti all'alimentazione delle munizioni e richiedeva molta manutenzione per essere mantenuto operativo. Oltre a questi tre incrociatori britannici, questo tipo di cannone armava anche i cacciatorpediniere canadesi di scorta classi Restigouche e Mackenzie.

Questo cannone anti-aereo era progettato dalla Vickers per gli incrociatori classe Tiger e successivamente utilizzato sui cacciatorpediniere di scorta canadesi. 

La Royal Navy aveva intenzione di armare le fregate britanniche degli anni '50 con quest'arma, ma non fu pronta in tempo e al suo posto fu imbarcata la Mark 6 da 4,5 pollici (11,4 cm).
Lo sviluppo delle munizioni e della canna del cannone era un progetto congiunto anglo-americano, ma ogni marina scelse di progettare un supporto per cannone completamente diverso. Quella britannica era meno ambiziosa nel concetto e leggermente più efficace nella pratica rispetto alla sua controparte statunitense, il cannone imbarcato Mark 37 da 3"/70 (7,62 cm).
L’arma britannica era soggetta a guasti al rifornimento di munizioni e richiedeva molta manutenzione per essere mantenuta in servizio. Durante i rimontaggi per le navi basate sulla costa occidentale, i componenti del montaggio sarebbero stati rimossi dalla nave e poi spediti per ferrovia da Esquimalt, British Columbia, al deposito di armamenti navali a Dartmouth, in Nuova Scozia, dove sarebbero stati ricostruiti e poi rispediti sulla costa occidentale. Successivamente, Esquimalt divenne il centro principale per il mantenimento di queste armi.
La canna era di tipo monoblocco raffreddato ad acqua e utilizzava un meccanismo di culatta scorrevole verticalmente. Vi era una sezione a canna liscia di tre calibri vicino alla volata (probertizzata) per ridurre la perdita di velocità e per agire come soppressore della vampa. La canna era attaccata all'anello di culatta da giunti a baionetta e poteva essere rimossa senza smontare il cannone, similmente ai precedenti modelli della US Navy.
L’arma era progettata in modo tale che la cartuccia vuota venisse espulsa e il colpo successivo speronato mentre il cannone si stava esaurendo. La torretta utilizzava una cabina di comando locale sul lato destro, visibile nelle fotografie e nei disegni.
Secondo il sistema di designazione del dopoguerra, "Mark 6" era in realtà la designazione della torretta imbarcata. L’arma stessa è stata designata dagli inglesi come Ordnance QF 3 in Mark N1. Si ritiene che fosse identico all'US 3"/70 (7,62 cm) Mark 26.
Molti riferimenti per quest'arma mostrano un rateo di fuoco di 95 - 113 colpi al minuto, ma l'HMS Lion (incrociatore di classe Tiger) generalmente sparava non più velocemente di 90 colpi al minuto per aumentare l'affidabilità. Anche la pubblicazione Canadian Drill per quest’arma rileva una cifra di 90 RPM, sebbene si noti anche una cifra inferiore di 70 RPM. Il requisito originale richiedeva un ROF di 120 RPM e questo è stato raggiunto durante la fase di messa a punto del prototipo.
Queste armi avevano 161 colpi pronti al fuoco in due tramogge (100 e 38 colpi) e nel sistema di trasferimento. La cifra sopra elencata è la quantità per arma immagazzinata nel caricatore.
Due motori elettrici 440 Vac trifase 60 Hz venivano utilizzati per l'addestramento e un unico motore elettrico veniva utilizzato per l’elevazione.
Sebbene le munizioni fossero uno sviluppo congiunto, le cartucce US Navy e britanniche erano leggermente diverse tra loro.
Erano utilizzati due paranchi a catena senza fine sulla struttura non rotante che fornivano ciascuno 25 colpi al minuto. Ogni paranco alimentava due tramogge di munizioni pronte che ruotavano con le armi. Le munizioni venivano caricate manualmente in quattro tramogge e da queste ai cannoni pronti al tiro.
Questo supporto imbarcato utilizzava circa 40 spine di sicurezza in tutto il supporto e il sistema di alimentazione delle munizioni. Erano stati forniti due tipi, perni in alluminio pre-incisi per uso in tempo di pace e perni in acciaio non incisi per uso in tempo di guerra. I perni in alluminio erano fonte di molti problemi durante le missioni di fuoco di routine poiché il guasto di un singolo perno avrebbe causato il cessare il fuoco e lo spegnimento del supporto. Un testimone oculare ha riferito che l'unica volta in cui aveva visto uno dei supporti canadesi sparare più di qualche colpo prima di incepparsi era stato quando venivano utilizzati perni d'acciaio su una nave che svuotava i suoi caricatori poco prima dello smantellamento. Ecco un'e-mail inviata da un ufficiale delle operazioni di combattimento sull’HMCS Saskatchewan: 

”””Stavamo davvero cercando di 'de-munizioni attraverso i barili' - svuotare i nostri caricatori su entrambi i 3" /70 con attacco A e quello di poppa da 3"/50 con attacco a Y. Il 3"/70 ha sparato 1.050 colpi (millecinquanta!) in poco meno di sei minuti, a 90 colpi al minuto per canna. È stato magnifico! Poi una spina di sicurezza vitale (o due) si è rotta, rendendo così l’arma inutilizzabile e non abbiamo avuto un sostituto. A quel punto sapevamo che avremmo dovuto salpare dal porto di origine al vicino deposito di munizioni di Rocky Point, quindi all'equipaggio di armi di poppa (esausto dai colpi di arma da fuoco) fu confermato di ritirarsi”””.

Il sistema di alimentazione utilizzava due motori elettrici 440 Vac trifase 60 Hz. Il primo motore era smontato e azionava l'anello di alimentazione esterno, i trasportatori della tramoggia e le tramogge. Queste erano tutte orientate insieme in modo da sincronizzare le loro azioni. Il secondo motore era montato e azionava l'anello di alimentazione interno, i due paranchi, i trasportatori intermedi ed i trasportatori radiali. Questi erano anche orientati insieme per sincronizzare le loro azioni.
L'equipaggio normale addetto al tiro era composto da 12 membri di equipaggio, di cui due nella torretta.




….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, NavWeaps, navalanalyses, Wikipedia, You Tube)

















 

lunedì 13 febbraio 2023

Il Mitsubishi Ki-67 (三菱 キ67 Mitsubishi ki rokujūshichi), identificato anche come Bombardiere pesante Tipo 4 (四式重爆撃機 Yon-shiki jū bakugekiki) e con il nome popolare Hiryū (in giapponese 飛龍, dragone volante)




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Il Mitsubishi Ki-67 (三菱 キ67 Mitsubishi ki rokujūshichi), identificato anche come Bombardiere pesante Tipo 4 (四式重爆撃機 Yon-shiki jū bakugekiki) e con il nome popolare Hiryū (in giapponese 飛龍, dragone volante), nome in codice alleato Peggy era un bombardiere medio bimotore ad ala medio-bassa prodotto dall'azienda giapponese Mitsubishi Heavy Industries negli anni quaranta ed usato sia dalla forza aerea dell'esercito che quella della marina imperiale giapponese durante la seconda guerra mondiale.
Benché identificato come bombardiere pesante dal sistema dalle convenzioni dell'esercito imperiale, a una comparazione con un simile modello, lo statunitense Martin B-26 Marauder, il nipponico possedeva una capacità operativa più simile a un bombardiere medio.






Storia del progetto

Alla fine del 1940 il Kōkū Hombu, dipartimento responsabile dello sviluppo della componente aerea del Dai-Nippon Teikoku Rikugun, l'esercito imperiale giapponese, iniziò a valutare la fornitura di un nuovo velivolo bimotore adatto a sostituire nel ruolo di bombardiere pesante il Nakajima Ki-49 in quel momento in fase di valutazione. Tra le caratteristiche del nuovo modello, concepito per poter operare nel caso di conflitto con l'Unione Sovietica oltre il confine Manciuria-Siberia, erano richieste un'elevata velocità e maneggevolezza, consentendo di utilizzarlo in attacchi in picchiata e di poter sfuggire al fuoco nemico da terra, così come, al contrario di molti modelli giapponesi dell'epoca, di essere dotato di buon armamento difensivo e una cellula adeguatamente rinforzata per resistere ai colpi. Le specifiche definitive, emesse nel febbraio 1941, prevedevano la fornitura di tre prototipi in grado di operare tra i 4 000 e i 7 000 m (13 125-22 965 ft) di quota raggiungendo una velocità massima di 550 km/h, trasportare un carico di 500 kg in bombe da caduta a 500 km dalla sua base, e un carico bellico massimo consistente in 10 bombe da 100 kg, tre da 205 kg o una singola da 500 kg, con un equipaggio normalmente formato da 6 a 8 membri, fino a un massimo di dieci. L'armamento difensivo doveva consistere in tre mitragliatrici calibro 7,7 mm, posizionate nella postazioni anteriore, a destra e a sinistra nella fusoliera, più altre due calibro 12,7 mm nella postazione dorsale e in quella di coda. La propulsione poteva essere scelta tra una coppia di motori, tutti radiali raffreddati ad aria, di Mitsubishi Ha-101 14 cilindri doppia stella da 1 450 hp (1 081 kW), Ha-102, sempre 14 cilindri doppia stella da 1 870 hp (1 394 kW) o Ha-104 18 cilindri doppia stella da 1 900 hp (1 417 kW) ciascuno.


La Mitsubishi diede incarico al suo ufficio tecnico di elaborare un progetto adatto allo scopo, affidandolo a Fumihiko Kawano, responsabile tecnico presso l'azienda e già capo progettista dei Ki-15, Ki-30 e Ki-51. Fumihiko Kawano preferì affidare lo sviluppo ad un gruppo di lavoro diretto dal capo ingegnere Kyūnojō Ozawa, decisione derivata dall'esperienza di quest'ultimo nei progetti di bombardieri pesanti, tra i quali il Mitsubishi Ki-2-II, primo bombardiere dell'esercito imperiale ad adottare un carrello retrattile, il Ki-21, del quale fu coprogettista, e la sua variante Ki-21-II, interamente sviluppata sotto la sua direzione.
Il team disegnò un modello di costruzione interamente metallica, con velatura monoplana ad ala media, collocando convenzionalmente le gondole motore sul bordo d'attacco che oltre a racchiudere i propulsori ricevevano le gambe principali del carrello d'atterraggio retrattili con movimento retrogrado. La fusoliera, dotata di corazzatura, presentava una cabina di pilotaggio sopraelevata a due posti affiancati, un naso ampiamente finestrato e terminava in un impennaggio classico monoderiva. Fin dall'inizio furono previsti serbatoi autosigillanti per combustibile e lubrificante.

I MISSILI GUIDATI “I-Gō Model 1 Kō” e il più piccolo “I-Gō Model 1 Otsu”

All'inizio del 1944, l'Army Bureau of Aeronautics iniziò la ricerca sulla progettazione di missili guidati per attaccare le navi di superficie. A luglio sono state finalizzate due proposte di specifica. Il più ambizioso  I-Gō Model 1 Kō e il più piccolo I-Gō Model 1 Otsu. L'ingegnere maggiore Takeo Omori venne incaricato di preparare i sistemi preliminari di radiocomando e stabilizzazione per questi missili. Mitsubishi è stato invitato a produrre il progetto e costruire la cellula dell'I-Gō Kō ( Ki-147 ), mentre I-Gō Otsu (Ki-148) fu assegnato alla Kawasaki. Il Toku-Ro Mk di Mitsubishi. Un motore a razzo a combustibile liquido era il sistema di propulsione di entrambi i modelli. Sumitomo Communicating Machine Company aveva costruito i sistemi di controllo radio.
Il Ki-147 era significativamente più grande del suo fratello, con una bomba Navy Type No. 80 da 800 kg come testata, mentre il Ki-148 era equipaggiato con una bomba da 300 kg.
Il bombardiere pesante di tipo 4 Ki- 67-I era il velivolo madre designato. Il Ki-147, Ki-148 veniva trasportato dal Type99 Light Bomber Ki-48-II e Ki-102 Otsu.
Entrambi i modelli dell'I-Gō ebbero il loro primo prototipo completato nell'ottobre 1944. La costruzione dei missili consisteva in legno per le ali e le superfici di controllo della coda, mentre il resto della fusoliera era in lamiera zincata. A novembre sono stati consegnati 10 prototipi Ki-147 e il numero di prototipi Ki-148 alla fine è stato pari a 30. 
La sperimentazione iniziale del Ki-147 è stata tenuta al largo della costa di Choshi, sono stati testati il volo a vela e il volo a motore. Nella fase secondaria del test, con il radiocomando, sono stati osservati problemi con i servomotori verso la fine del volo a motore. I missili spesso cadevano in un raggio compreso tra 30 metri e 100 metri dal bersaglio. In uno sfortunato incidente durante i test di febbraio, un missile ha perso il controllo ed è andato fuori rotta verso la città di Atami dove ha colpito una locanda, uccidendo una cameriera e ferendo un bagnante.
Al termine dei test, le regolazioni delle superfici di controllo e del sistema di stabilizzazione erano complete, ma i problemi con i servi erano ancora in fase di correzione. Tuttavia, il Ki-147 aveva ottenuto un risultato significativo. Furono ordinati 50 missili per la produzione, ma solo alcuni furono completati. Si credeva che il Ki-147 sarebbe stato perfezionato sulla base di esperimenti con il Ki-148. Il Ki-148 fu ampiamente testato dal novembre 1944 al febbraio 1945: durante i test, venivano costantemente apportate modifiche alle macchine per migliorare il missile. L'ultima serie di test è stata condotta a luglio dal campo aereo dell'esercito di Yokaichi e i sistemi di controllo del missile sono stati notevolmente migliorati. La roccia Shiraishi nel lago Biwa è stata usata come bersaglio. Questi test hanno confermato la perfezione dei sistemi di radioguida e di controllo del volo. Negli scenari di combattimento contro le navi nemiche, è stata stimata una precisione del 75%. Ad aprile era iniziata la produzione di massa di 150 missili, tutti completati prima della fine della guerra.
In realtà, né il Ki-147 né il Ki-148 avrebbero mai visto l'uso in combattimento, a causa di diversi fattori. Si credeva che l'aereo madre sarebbe stato troppo vulnerabile agli attacchi durante il lancio del missile. Incessanti incursioni aeree impedirono ulteriori test nell'estate del '45. 
I missili I-Gō erano riservati alla difesa durante la percepita invasione della terraferma. Prima dell'arrivo delle forze statunitensi per occupare il Giappone, tutti i circa 200 missili I-Gō erano stati distrutti. Negli interrogatori del dopoguerra, i giapponesi erano fermamente convinti di non aver ricevuto alcuna assistenza tedesca nello sviluppo di munizioni guidate.

Utilizzatori:
  • Giappone - Dai-Nippon Teikoku Rikugun Kōkū Hombu - Dai-Nippon Teikoku Kaigun Kōkū Hombu
  • Indonesia - Tentara Nasional Indonesia Angkatan Udara.

Specifiche (Ki-67-Ib)

Caratteristiche generali:
  • Equipaggio: 6–8
  • Lunghezza: 18,7 m (61 piedi 4 pollici)
  • Apertura alare: 22,5 m (73 piedi 10 pollici)
  • Altezza: 7,7 m (25 piedi 3 pollici)
  • Area alare: 65,85 m 2 (708,8 piedi quadrati)
  • Peso a vuoto: 8.649 kg (19.068 libbre)
  • Peso lordo: 13.765 kg (30.347 libbre)
  • Motopropulsore: 2 × Mitsubishi Ha104 ("Army Type 4 1.900hp Air Cooled Radial") Motori a pistoni radiali raffreddati ad aria da 18 cilindri, 1.400 kW (1.900 hp) ciascuno per il decollo
  • 1.350 kW (1.810 CV) a 2.200 m (7.200 piedi)
  • 1.201 kW (1.610 CV) a 8.300 m (27.200 piedi)
  • Eliche: eliche metalliche a 4 pale a velocità costante.

Prestazioni:
  • Velocità massima: 537 km / h (334 mph, 290 kn) a 6.090 m (19.980 piedi)
  • Velocità di crociera: 400 km / h (250 mph, 220 kn) a 8.000 m (26.000 piedi)
  • Raggio d’azione: 2.800 km (1.700 mi, 1.500 nmi)
  • Autonomia: 3.800 km (2.400 mi, 2.100 nmi)
  • Tangenza di servizio: 9.470 m (31.070 piedi)
  • Tempo per raggiungere l'altitudine: 6.000 m (20.000 piedi) in 14 minuti e 30 secondi
  • Carico alare: 209 kg/m2 ( 43 lb/sq ft)
  • Potenza/massa: 0,205 kW/kg (0,125 hp/lb).

Armamento

Cannoni:
  • Cannone Ho-5 1 × 20 mm (0,79 pollici) nella torretta dorsale;
  • 5 mitragliatrici Ho-103 (Tipo 1) da 12,7 mm (.50 pollici), una nel muso, 1 nella coda e 1 in ciascuna posizione del raggio (ultimi modelli); I primi modelli portavano mitragliatrici Tipo 89 da 7,7 mm (.303 pollici) alimentate con caricatore nelle posizioni del raggio;
  • Bombe: 800 kg (1.764 lb) di bombe nel vano interno o un siluro, le versioni Kamikaze trasportavano 2.900 kg (6.400 lb) di bombe.



….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Wikipedia, You Tube)