domenica 14 febbraio 2021

Nave Cavour in data 13 febbraio 2021 è arrivata nella base statunitense di Norfolk per conseguire le certificazioni previste per operare con il nuovo velivolo F-35B STOVL


Nave Cavour in data 13 febbraio 2021 è arrivata nella base statunitense di Norfolk. Dopo la traversata atlantica, il suggestivo ingresso della portaerei italiana nella baia di Chesapeake e l’ormeggio nel porto della Seconda Flotta della US NAVY. Dal giorno successivo per la bella portaerei della Marina Militare italiana comandata dal capitano di vascello Giancarlo Ciappina inizieranno i preparativi per i “Sea trials” nell'ambito della campagna “Ready For Operations”, il nome della missione di nave Cavour negli USA. Rientro in Italia previsto per fine aprile. 


Nel mezzo tre mesi di intensa attività. La missione consentirà alla nostra portaerei di conseguire le certificazioni previste per operare con il nuovo velivolo F-35, nella variante a decollo corto e atterraggio verticale, ovvero la versione “B”. Il caccia di 5^ generazione sostituirà gli ormai “anziani” AV - 8B Plus “Harrier” che, a breve, concluderanno la loro vita operativa. Il primo appontaggio di un Harrier sulla portaerei Garibaldi risale all'agosto 1991, sono cioè trascorsi 30 anni. Il passaggio dagli AV 8 agli F35B rappresenta un vero e proprio salto generazionale. Durante la prima fase della missione saranno effettuate le prove  di certificazione F-35B, a cura della Integrated Test Force USA. Nella seconda fase invece si svolgerà l’addestramento alle operazioni F-35B a bordo a favore di piloti e specialisti della Marina Militare e del personale della portaerei, con l’impiego dei velivoli della Marina Militare dislocati presso la base US Marines di Beaufort e il supporto di personale statunitense della US Navy e dei Marines. L’integrazione del nuovo velivolo conferirà alla squadra navale italiana di sviluppare un potenziale di primissimo ordine nel panorama mondiale, unico tra tutte le marine europee. Ancora una volta si conferma l’importanza del settore dell’industria della difesa per l’economia nazionale, soprattutto in questo momento di crisi e della cooperazione industriale tra Italia ed USA.


Nave Cavour è una vera e propria città galleggiante. 

A bordo vivono e lavorano infatti, comprese le componenti specialistiche, circa 660 persone. Il covid 19 ha condizionato non poco la missione “Ready for operation”, rinviata proprio a seguito della pandemia mondiale in corso. Per tutelare il personale  la Marina Militare ha predisposto protocolli sanitari preventivi che hanno previsto lo svolgimento di un periodo di isolamento di 2 settimane e l’esecuzione di tamponi molecolari a tutto l’equipaggio. La temperatura corporea, a bordo, viene misurata due volte al giorno e vengono utilizzare esclusivamente mascherine FFP2. In occasione della campagna negli Usa la componente sanitaria di bordo è stata aumentata sia in termini di personale che di attrezzature specialistiche a disposizione. Si compone di 20 persone, tra medici ed infermieri. La portaerei, che ospita un vero e proprio ospedale, è stata appositamente dotata di un laboratorio con capacità di analisi tamponi h24 accreditato dal policlinico militare Celio.
Oggi, in occasione della partenza della nostra portaerei, attualmente in navigazione del golfo di Taranto, il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini,  accompagnato dal generale Enzo Vecciarelli, Capo di Stato Maggiore della Difesa, dall’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, Capo di Stato Maggiore della Marina e dall’ammiraglio Paolo Treu, comandante in capo della squadra navale, si è recato a bordo per rivolgere il suo saluto all’equipaggio e al comandante della nave ammiraglia della Marina Militare, il capitano di vascello Giancarlo Ciappina.
Si tratta certamente di un’attività di natura tecnico-operativa, ma con risvolti importanti sul piano strategico-militare per la Difesa e per il Paese nel panorama internazionale. L’Italia, infatti, diventerà uno dei pochi Paesi al mondo, insieme a Stati Uniti, Gran Bretagna e Giappone, a poter esprimere una capacità portaerei con velivoli da combattimento di 5ª generazione. 
Un risultato che non sarebbe stato raggiunto senza la tenacia, la professionalità, l’abnegazione di donne e uomini che credono fortemente nella loro professione e nella loro missione, pronti a dimostrare le loro capacità in ogni occasione, generosi e straordinari professionisti del mare. La convergenza di intenti tra Italia e Stati Uniti sul reciproco rafforzamento e integrazione delle proprie forze navali vede in questa missione un’importante ulteriore occasione di verifica operativa. Questa campagna consentirà di aumentare ulteriormente, anche in ottica interforze, le capacità che la Difesa, e la Marina in particolare, sapranno mettere a disposizione dell’Italia. Con gli Stati Uniti il nostro paese ha un legame profondo, che si fonda sulla storia, sulla condivisione di valori, sulla cultura e sui legami umani. Il rapporto transatlantico riveste un ruolo essenziale per l’Italia nello scenario internazionale e nella cornice di sicurezza collettiva della Nato.


Al via quindi, il processo di certificazione all’impiego operativo dei nuovissimi velivoli F35 B.

Il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, ha di recente risposto ad alcune domande inerenti al viaggio della portaerei Cavour negli Stati Uniti, sulla diatriba tra Aeronautica e Marina per la suddivisione degli F-35B.
Il Cavour va negli Stati Uniti dove studierà assieme al Test Center del Marines Corps il diagramma di sviluppo dell’F-35 per stabilire quali sono i limiti estremi per cercare di avere una nave flessibile nel lanciare e riprendere gli aerei. Si farà la qualificazione all’appontaggio per i nostri piloti che sono già negli Stati Uniti e che stanno facendo il corso sull’F-35.
Sulla possibilità in futuro di una cooperazione tra le due Forze Armate l’Ammiraglio Cavo Dragone ha ribadito che l’integrazione si può fare e si farà sicuramente, però come è successo per l’Aeronautica Militare, che ha ottenuto la Initial Operating Capability dell’Alpha (F-35A,ndr) nel 2018, la Marina Militare deve raggiungere il medesimo traguardo per la propria componente. Quando il Cavour avrà ottenuto una capacità iniziale solida andranno a convergere gli interessi e le attività addestrativa. Prima però è necessario - a suo dire - creare quello zoccolo duro. Il cronoprogramma, salvo imprevisti ritardi, prevede: “con questo ritmo, queste scadenze e con il diagramma di assegnazione degli aerei alla Marina il Cavour otterrà la IOC nel 2024 con 8 aerei consegnati ed almeno 12 piloti Combat Ready”. Sul programma di assegnazione dei velivoli il CSMM ha detto: “il programma di assegnazione è già stato stabilito, la Marina per definizione non è mai contenta ma si fa andare bene anche le cose, ci siamo già parlati con Rosso (Gen. Alberto Rosso – Capo di Stato Maggiore Aeronautica, ndr) ed entrambi concordiamo che se entrambi fossimo al posto dell’altro faremmo la stessa cosa, c’è assoluta buonafede in quello che è stato fatto“.


In data 21 luglio 2019 nave CAVOUR era entrata nel bacino Ferrati dell'Arsenale di Taranto. 

A dicembre aveva attraversato il canale navigabile di Taranto, col ponte girevole aperto e una spettacolare manovra, dati gli spazi ristretti, dirigendosi in Mar Piccolo all'Arsenale. E’ rimasta per circa sei mesi in banchina per una prima fase dei lavori di ammodernamento e ristrutturazione.
Completata questa fase, la nave è stata trasferita nel bacino Ferrati per il completamento dei lavori: in questi ultimi rientra l'adeguamento del ponte di volo dell'unità per imbarcare gli F35B. L'operazione di ammodernamento della Cavour ha un costo di circa 70 milioni di euro ed è guidata da Fincantieri: l'indotto navalmeccanico di Taranto partecipa con diverse imprese.
La Marina Militare Italiana ha recentemente confermato che i lavori sulla portaerei Cavour sono stati completati presso l'Arsenale di Taranto, cantiere e base della Marina Militare.
I lavori sulla nave hanno riguardato quasi tutti i sistemi della nave, compreso il sistema di propulsione, che è stato sostituito, il sistema di generazione elettrica, il ponte di volo, tutti i sistemi di supporto alle operazioni di volo, gli ascensori e le attrezzature per la movimentazione degli aeromobili, i sensori e le armi del sistema di combattimento.
I lavori sulla nave hanno comportato un costo di circa 14 milioni di dollari.
La portaerei CAVOUR ha un dislocamento a pieno carico di circa 30 mila tonnellate, una lunghezza di 244 metri e una larghezza di 39 metri. Prima dell'ingresso nel canale navigabile di Taranto, lo scorso dicembre, la portaerei aveva provato per alcuni giorni l'allineamento in Mar Grande. La larghezza per il transito dal ponte girevole è di 58 metri: coinvolta anche l'Università di Bari per lo studio delle correnti, in modo da impostare e condurre la manovra d'ingresso dell'unità senza rischi.
La bella unità è entrata in servizio nel 2009; dal 2011 è la nave ammiraglia della flotta ed è anche la nave più grande mai entrata nell’Arsenale tarantino. 
La portaerei CAVOUR tornerà operativa entro il 2021.
Oltre alla versione F-35A, l'Italia sta acquistando un totale di 30 F-35B per le sue forze aeree e per la Marina Militare. Alcuni velivoli della variante STOVL voleranno dal ponte di volo dell'ITS Cavour, sostituendo i vecchi Harrier AV-8B con l’F 35 B.


La Marina Militare Italiana ha ricevuto il suo primo F-35B nel gennaio 2018.

Il personale della Marina, durante l’importante ciclo dei lavorI, viene supportato da personale di Fincantieri e di Leonardo nella preparazione del Cavour all’impiego dei jet di quinta generazione.
Il primo F-35B STOVL (Short Take-Off/Vertical Landing) Lightning II assemblato al di fuori degli Stati Uniti è quello italiano.
Ogni velivolo F35B, prima di essere consegnato alla Marina Militare, svolge una serie di voli di prova effettuati a Cameri, per poi essere trasferito da un pilota italiano alla Naval Air Station di Patuxent River, nel Maryland (Usa), per conseguire la necessaria certificazione Electromagnetic Environmental Effects. 
La produzione dell’F-35B è la variante più complessa dal punto di vista tecnologico del velivolo statunitense e dimostra le capacità e la qualità dell’industria aerospaziale italiana che si conferma come centro d’eccellenza per gli F-35 in Europa.
L’F-35 Lightning II è un caccia di quinta generazione che combina la più avanzata tecnologia stealth a bassa osservabilità con la velocità e l’agilità di manovra tipiche dei caccia, la sensor fusion per l’acquisizione e la gestione più efficiente delle informazioni, capacità operative di rete e avanzate funzioni di supporto.
L'aereo è un velivolo con capacità multiruolo, nella variante a decollo breve ed atterraggio verticale (STOVL-Short Take Off Vertical Landing), per l'impiego sia su specifiche Unità Navali, sia in caso di piste particolarmente austere.
L’F-35B riesce a superare la velocità del suono quando è in volo riuscendo poi ad eseguire un atterraggio verticale in spazi estremamente ristretti. Questo perché riesce a dirigere la forza di spinta del motore  verso il basso, mentre le eliche di sollevamento supplementari installate sotto l’abitacolo e le ali contribuiscono a produrre una spinta verticale di 40.000 libbre.
Alcune centinaia di F-35 sono stati costruiti e consegnati in tutto il mondo e sono destinati a sostituire aerei di precedenti generazioni in almeno 12 nazioni. Gli F-35A e B italiani andranno a sostituire i velivoli Panavia Tornado, AMX e AV-8B attualmente in servizio presso l’Aeronautica Militare e la Marina italiana. L’evento è il risultato della solida collaborazione tra il Ministero della Difesa Italiano, il partner industriale Leonardo e Lockheed Martin.
La FACO italiana è gestita da Leonardo in collaborazione con Lockheed Martin Aeronautics attraverso un team di oltre 800 professionisti qualificati impegnati nell’assemblaggio delle varianti F-35A, a decollo e atterraggio convenzionale, e F-35B STOVL e nella produzione delle ali per l’F-35A.
Nel 2014 La FACO è stata selezionata dal Dipartimento della Difesa USA come centro per Heavy Airframe Maintenance, Repair, Overhaul and Upgrade in Europa. Lo stabilimento si estende su un’area di 40 ettari e comprende 22 edifici per un totale di oltre un milione di metri quadrati destinati alla produzione, con 11 stazioni di assemblaggio e cinque aree attrezzate per le varie attività di manutenzione, riparazione, revisione e aggiornamento.
Ad oggi nove F-35A e un F-35B sono stati consegnati dalla FACO di Cameri unico sito produttivo per l’F-35B situato fuori dagli USA; quattro di questi velivoli attualmente si trovano all’Air Force Base di Luke, in Arizona, per il programma internazionale di addestramento dei piloti, e cinque si trovano presso la base di Amendola.
La FACO di Cameri, inoltre, ha in programma la produzione di 29 F-35A per l’Aeronautica Militare olandese (RNLAF) ed ha la capacità di soddisfare le richieste anche di altri partner europei in futuro.
La FACO Italiana sta anche producendo 835 set di cassoni alari per l’F-35A a supporto di tutti i clienti del programma.
Il 7 settembre 2015 il primo F-35 prodotto in Italia presso la FACO di Cameri ha effettuato il primo volo internazionale nella storia del programma F-35 e a febbraio 2016 è stato il primo F-35A a realizzare un volo transatlantico. A dicembre 2016 i primi F-35 dell’Aeronautica Militare Italiana sono arrivati alla base di Amendola, la prima base del Paese a ospitare i velivoli. L’Aeronautica Militare italiana ha già superato le 1.700 ore di volo con la sua flotta di F-35A.


ENGLISH

Italian Navy Aircraft Carrier ITS Cavour Arrives at Naval Station Norfolk - 13 February 2021

NORFOLK, Va. - The Italian Navy flagship, the aircraft carrier ITS Cavour (CVH 550), arrived at Naval Station Norfolk, Va. Feb 13 for a series of operations alongside U.S. military assets to attain the Italian Navy’s “Ready for Operations” certification to safely land and launch F-35B aircraft.
While in the Western Atlantic, Cavour will be embarked by an F-35 Joint Program Office (JPO) test team to conduct sea trials, a series of tests and functional activities to create a safe flight operating envelope for the short takeoff and vertical landing (STOVL) variant of the 5th generation aircraft aboard the recently upgraded ship.
This carrier-based flight test and other actions with U.S. 2nd Fleet ships and aircraft improve interoperability and strengthen the relationship between two NATO Allies.
“Operating in the Western Atlantic with our NATO allies presents a mutually beneficial opportunity to enhance both of our Navies’ capabilities,” said Vice Adm. Andrew Lewis, Commander of U.S. 2nd Fleet. “Supporting our Italian allies in certification of their aircraft carrier increases our collective experience in safety and combat abilities. We are stronger together.”
While crossing the Atlantic from Italy, ITS Cavour was met by the Arleigh-Burke class guided-missile destroyer USS Stout (DDG 55) and conducted a three-day interoperability exercise with support from Carrier Air Wing (CVW) 7 and Patrol and Reconnaissance Wing (CPRW) 11. Specific events included integrated ship maneuvering, low-slow-flyer detect-to-engage, anti-surface warfare serials with P-8 participation, air defense/air intercept control event with F/A-18 participation, and C5I interoperability events in the Western Atlantic 10-12 Feb.
“We are deeply grateful for the warm welcome received by the U.S. Navy 2nd Fleet upon our arrival in the Western Atlantic waters,” said Capt. Giancarlo Ciappina, commanding officer of ITS Cavour. “My officers and the whole crew were impressed for the professionalism and seamanship shown during these three days of training by the crews of USS Stout, CVW 7 and CPRW 11. We consider a real privilege having the opportunity to sail and exercise alongside our closest allies and friends and we are very proud to share with the USN Community such important certification deployment, which will provide ITS Cavour and the Italian Naval Aviation with the 5th generation air combat capability of the Joint Strike Fighter.”
Upon arriving in Norfolk, ITS Cavour was hosted by USS John. C. Stennis (CVN 74). Stennis is coordinating and providing all pier services required by Cavour, to include refueling, diving operations, equipment and personnel on load, security, and contingency medical functions.
“We couldn’t be more excited to host our Italian ally,” said Capt. Cassidy Norman, Stennis’ commanding officer. “The Stennis team fully understands the importance of building trust and cooperation by supporting Cavour's certification with the newest multi-role combat aircraft, the F-35. We are happy to see our Italian naval aviation counterparts dramatically increase their operational capability, strengthening our collective capability.”
The F-35 Pax River Integrated Test Force (ITF) team from Naval Air Station Patuxent River, Md. (NAS PAX River) comprises almost 200 people with the engineering and test pilot expertise and experience to conduct F-35B envelope expansion flight test, two specially instrumented developmental flight test aircraft, and support equipment.
“Italy is a critically important Cooperative Program Partner in the F-35 enterprise,” said Andrew Maack, F-35 Pax River ITF chief test engineer and site director.
“We are excited to get underway with the sailors of Cavour and honored to contribute to the aircraft carrier achieving the Italian Navy’s strategic goal of it being ‘Ready for Operations,’” Maack said. “We look forward to a phenomenally successful shipboard detachment.”
For decades, the bond between Europe and North America has made NATO the strongest alliance in history. Conducting training and exercises alongside allies and partners increases our collective capacity and capabilities as well as increased interoperability with the U.S. Forces.
U.S. 2nd Fleet exercises operational authority over assigned ships, aircraft, and landing forces on the East Coast and the Atlantic.


(Web, Google, Wikipedia, IlMessaggero, Aresdifesa, Navy.mil, You Tube)




























































 

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