La società Intermarine è stata scelta per la definizione del progetto finale dei Cacciamine di Nuova Generazione (CNG) della Marina Militare italiana.
Il contratto prevede la prossima realizzazione di 12 nuove unità cacciamine destinate a sostituire i 4 LERICI e gli 8 GAETA.
Le nuove unità verranno prodotte in 2 versioni:
- una costiera, da 60 m,
- e una d’altura, da 80 m.
Ciò nell’ambito del programma di ammodernamento delle navi Contromisure Mine della Marina Italiana, che prevedono la realizzazione di 12 nuove unità destinate a sostituire i 4 cacciamine Classe Lerici e gli 8 cacciamine Classe Gaeta.
Le nuove unità anti-mine verranno prodotte in 2 versioni, entrambe caratterizzate da una struttura realizzata in materiale composito, con scafo in vetroresina ad altissimo spessore ed assenza di ossature di rinforzo, ma di maggiori dimensioni:
- una prima versione “Costiera” con lunghezza intorno ai 60 metri, costituirà la naturale evoluzione delle navi attualmente in servizio, e si caratterizzerà non solo per le maggiori dimensioni e prestazioni, ma anche per l’integrazione di diversi sistemi “pilotati a distanza”, sia di superficie che subacquei, in linea con le nuove tendenze operative NATO;
- la seconda versione “d’Altura” con lunghezza intorno agli 80 metri che rappresenterà un salto generazionale, non solo in termini dimensionali ma anche prestazionali, con adozione di nuove soluzioni propulsive e di un ampio ventaglio di veicoli e mezzi autonomi.
Nei programmi della Marina Militare Italiana è prevista la costruzione di unità di nuovo tipo, con dislocamento superiore a 1.000 tonnellate, impiegabili anche per compiti di pattugliamento, con maggiore velocità di punta e di crociera, fornite di ponte di volo per il RUAV AWHero di Leonardo, e dovrebbero probabilmente imbarcare armamento più consistente rispetto alle attuali dotazioni di bordo dei cacciamine classe Gaeta.
Stanno emergendo una serie di dettagli sul “Cacciamine di Nuova Generazione” della Marina Militare, conosciuto anche come Cacciamine Oceanico Veloce, il cui programma di acquisizione partirà nel 2020. Al momento si sta pensando ad un’unità ampiamente modulare da 1.300-1.400 t di dislocamento e 75-80 m di lunghezza, con scafo in materiale composito amagnetico ed un piccolo ponte di volo per un RUAV. La nave sarà in grado di accogliere 1 USV (Umanned Surface Vehicle) di taglia grande, che per l'immissione in acqua sfrutterà uno scivolo poppiero, e 2 USV di taglia media, più 6 AUV (Autonomous Underwater Vehicle) medi ed altri 8 piccoli, 10-12 ROV e fino a 30-40 cariche di contro-minamento. L’autoprotezione sarà fornita da torrette del calibro compreso tra i 12,7 mm ed i 40 mm, ma si sta discutendo pure della possibilità di adottare un sistema sup-aria a cortissimo raggio.
In Ambito NATO la Marina Militare svolge un ruolo importante, assieme alla Germania, come Marina specializzata nella Mine warfare. La scuola italiana è di altissima tradizione, inoltre abbiamo un enorme vantaggio rispetto ad altre marine, NATO e non, poiché la “Mp-80” e la “Manta” sono le mine navali più diffuse al mondo.
E’ notorio che i cacciamine sono imbarcazioni che usurano fortemente il personale e, pertanto, sarebbero inispensabili almeno una dozzina di nuove unità: già il personale è molto impegnato, fanno tanta attività, figuriamoci se scendessero di numero, anche tenendo conto del fatto che un terzo della forza navale è sempre ai lavori e la caccia si svolge sempre a livello di squadriglia, composta da almeno 8 unità.
Qualcuno vorrebbe adottare il sistema di caccia alle mine statunitense: ma è notorio al personale imbarcato che se si vuole individuare con successo una mina del tipo “Manta” semi-insabbiata, si deve per forza andarci molto vicino, e a anche parecchio, anche utilizzando i migliori Sonar ad alta risoluzione.
In Desert Storm gli USA non schierarono cacciamine, contrariamente ai francesi e a noi italiani, i quali bonificarono una vasta area che contava più di 1500 mine!!!!!! In quell’aerea anche che la USS Princeton e a USS Tripoli (unità da centinaia di milioni di dollari di valore) vennero colpite da mine del costo di poche centinaia di dollari e rimasero gravemente danneggiate per molto tempo; inoltre, morirono molti marinai. Le probabilità di essere colpiti da un missile antinave sono molto minori di quella di beccarsi una mina!
Una componente di cacciamine che si rispetti certamente non si improvvisa dall’oggi al domani; non tanto per i mezzi, ma per l'addestramento, che costituisce i 3/4 della forza della componente anti mine navale.
Il 24 gennaio 2008, presso la Scuola di Guerra di Mine delle Marine Belga ed Olandese (EGUERMIN) a Ostenda (BE), i Capi di Stato Maggiore delle Marine Italiana, Belga ed Olandese hanno sottoscritto l’accordo tra il Comando delle Forze di Contromisure Mine italiano (COMFORDRAG) e le componenti di Guerra di Mine Belga ed Olandese, riunite in EGUERMIN (CoE NATO), per la cooperazione nella componente Contromisure Mine.
L’accordo prevede la cooperazione per i seguenti settori:
- l’addestramento ed il controllo dell’efficienza bellica delle unità navali delle componenti;
- la raccolta, la trattazione e lo scambio delle informazioni ambientali inerenti la Guerra di Mine;
- la valutazione e la sperimentazione della efficacia delle tecniche di Contromisure Mine.
Nell’ottica di una continua evoluzione dello scenario geo-strategico, l’Italia per prima nella Regione si è dotata di un moderno strumento, i cacciamine della classe Lerici e Gaeta, unità navali coinvolte in numerosi ed impegnativi test presso il MOST (MCMV Operational Sea Training/Test) di Ostenda e Zeebrugge (BE).
L’adeguamento attuato dalle altre Marine Mediterranee, che oggi vede l’ingresso in linea di mezzi sempre più tecnologicamente avanzati, e la volontà nazionale di conservare il ruolo di leadership nel settore impongono un continuo sviluppo tecnologico e l’adeguamento della dottrina e degli standard operativi.
Sono attività con costi elevati, pertanto difficilmente perseguibili solo in ambito nazionale.
E’ indispensabile quindi ricercare possibili cooperazioni con altre marine atlantiche.
Di recente anche la Marina Olandese ha lanciato un programma per il potenziamento / rinnovamento della propria componente cacciamine.
E’ chiaro quindi che si stanno creando i presupposti per una joint venture per realizzare una nuova classe comune di cacciamine.
A tal proposito il CSMM della Marina ha confermato l'avvio della sostituzione dei cacciavite classe Lerici costruiti dalla Intermarine di Sarzana ed esportati in tutto il mondo.
Si sta cercando di raccogliere i fondi necessari per poter acquistare circa 10 NUOVI CACCIAMINE OCEANICI (non più gli attuali 12).
Tra le priorità vi è anche la possibile realizzazione di una unità appoggio cacciamine dotata di proprie capacità di operazioni, anche con UUV.
Lo studio commissionato alla Intermarine avrà l’obiettivo di identificare tra le diverse soluzioni propulsive quella più idonea ad equipaggiare la versione di “Altura”, tenendo conto dell’efficacia, del costo e del rispetto ambientale.
La M.M. sceglierà a breve quella più idonea da sviluppare per il progetto di base.
ENGLISH
Intermarine has been selected for the final design of the Italian Navy's New Generation Mine Countermeasures (CNG).
The contract includes the upcoming construction of 12 new minesweepers to replace the 4 LERICI and 8 GAETA.
The new units will be produced in 2 versions:
- one coastal, 60 m,
- and an 80 m offshore version.
This is part of the modernisation programme of the Italian Navy's Mine Countermeasures vessels, which includes the construction of 12 new units to replace the 4 Lerici class mine destroyers and the 8 Gaeta class mine destroyers.
The new mine countermeasures vessels will be produced in two versions, both characterised by a composite structure, with a very thick fibreglass hull and no reinforcing frames, but larger in size:
- the first "Coastal" version, with a length of around 60 metres, will be the natural evolution of the ships currently in service, and will be characterised not only by its greater size and performance, but also by the integration of various "remotely piloted" systems, both surface and underwater, in line with the new NATO operational trends;
- the second 'Offshore' version, with a length of around 80 metres, which will represent a generational leap, not only in terms of size but also performance, with the adoption of new propulsion solutions and a wide range of vehicles and autonomous means.
The Italian Navy plans to build a new type of vessel, with a displacement of over 1,000 tonnes, which can also be used for patrol duties, with higher top and cruising speeds, equipped with a flight deck for Leonardo's RUAV AWHero, and which will probably carry more armament than the current equipment on board the Gaeta class minesweepers.
A series of details are emerging on the Navy's "New Generation Mine Countermeasure", also known as Cacciamine Oceanico Veloce, whose acquisition programme will start in 2020. At the moment the plan is for a largely modular unit of 1,300-1,400 t displacement and 75-80 m length, with a non-magnetic composite hull and a small flight deck for an RUAV. The ship will be able to accommodate 1 large USV (Umanned Surface Vehicle), which will use an aft slide to enter the water, and 2 medium USVs, plus 6 medium and 8 small AUVs (Autonomous Underwater Vehicle), 10-12 ROVs and up to 30-40 counter-mine charges. Self-protection will be provided by turrets with a calibre between 12.7 mm and 40 mm, but the possibility of adopting a super short-range air system is also being discussed.
Within NATO, the Navy plays an important role, together with Germany, as a Navy specialised in mine warfare. The Italian school has a very long tradition, and we have an enormous advantage over other navies, NATO or otherwise, because the Mp-80 and Manta are the most widely used naval mines in the world.
It is a well-known fact that minesweepers are vessels that put a lot of wear and tear on their personnel, and therefore at least a dozen new units would be indispensable: the personnel are already very busy, they do a lot of work, just imagine if they were to drop in number, also taking into account the fact that a third of the naval force is always at work and hunting is always carried out at squadron level, made up of at least 8 units.
Some people would like to adopt the US mine-hunting system, but it is well known to naval personnel that if you want to successfully locate a semi-buried 'Manta' mine, you have to get very close, and very close indeed, even using the best high-resolution sonar.
In Desert Storm, the US did not deploy any minesweepers, unlike the French and us Italians, who cleared a vast area with more than 1500 mines!!!!!! The USS Princeton and USS Tripoli (units worth hundreds of millions of dollars) were also hit by mines costing a few hundred dollars and were badly damaged for a long time; many sailors also died. The chances of being hit by an anti-ship missile are much lower than being hit by a mine!
A self-respecting minesweeper component certainly does not improvise overnight; not so much in terms of equipment, but in terms of training, which constitutes three quarters of the strength of the naval mine control component.
On 24 January 2008, at the Mine Warfare School of the Belgian and Dutch Navies (EGUERMIN) in Ostend (BE), the Chiefs of Staff of the Italian, Belgian and Dutch Navies signed the agreement between the Italian Mine Countermeasures Force Command (COMFORDRAG) and the Belgian and Dutch Mine Warfare components, united in EGUERMIN (CoE NATO), for cooperation in the Mine Countermeasures component.
The agreement provides for cooperation in the following areas
training and control of the combat efficiency of the components' naval units;
the collection, processing and exchange of environmental information related to Mine Warfare;
the evaluation and testing of the effectiveness of Mine Countermeasures techniques.
With a view to the continuous evolution of the geo-strategic scenario, Italy was the first in the region to equip itself with a modern instrument, the Lerici and Gaeta class minesweepers, naval units involved in numerous and demanding tests at the MOST (MCMV Operational Sea Training/Test) in Ostend and Zeebrugge (BE).
The adaptation implemented by the other Mediterranean navies, which today sees the entry of increasingly technologically advanced vessels into the line, and the national desire to maintain a leadership role in the sector, require continuous technological development and the adaptation of doctrine and operational standards.
These are high-cost activities, which are therefore difficult to pursue at national level alone.
It is therefore essential to seek possible cooperation with other Atlantic navies.
Recently, the Dutch Navy also launched a programme to upgrade/renew its minehunter component.
It is clear, therefore, that the conditions are being created for a joint venture to create a new common class of minesweeper.
In this regard, the CSMM of the Navy has confirmed the start of the replacement of the Lerici class minesweepers built by Intermarine of Sarzana and exported all over the world.
Efforts are being made to raise the necessary funds to be able to purchase about 10 NEW OCEAN HUNTERS (no longer the current 12).
Among the priorities is also the possible creation of a minesweeper support unit with its own operational capabilities, including UUVs.
The study commissioned to Intermarine will aim to identify the most suitable propulsion solution to equip the "Altura" version, taking into account effectiveness, cost and environmental respect.
M.M. will shortly choose the most suitable one to be developed for the basic project.
(Web, Google, RID, Analisidifesa, You Tube)
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