martedì 18 febbraio 2025

1950 - 2025: La MARINA MILITARE ITALIANA e “I ragazzi del 76”, il cannone “SMP-3”, il cannone 76/62 “MMI Allargato”, il cannone “Otobreda 76/62 Compatto e Superapido” e l’avanzatissimo cannone navale imbarcato “Leonardo-OTO 76/62 Sovraponte”.











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là dove il mulino del cuore non macini più
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“I RAGAZZI DEL 76”

L’ideazione, la messa a punto e la produzione del cannone navale calibro 76/62 mm è stato uno dei più grandi successi nella storia della produzione OTO Melara negli anni ’70 grazie all’opera dell’allora presidente Gustavo Stefanini assistito da Sergio Ricci, Arcangelo Ferrari, Alberto Conforti e Piero Borachia, membri del gruppo che fu poi soprannominato “I ragazzi del 76“. Lo ricorda Giacomo Erario, nipote di uno di quei protagonisti della storia industriale spezzina e italiana, ovvero Arcangelo Ferrari che dell’Oto fu prima direttore commerciale e poi amministratore delegato. Una delle occasioni più importanti e recenti è l’utilizzo operativo del sistema nelle acque del Mar Rosso contro i droni dei ribelli Houthi, che è stato indispensabile al DDG Caio Duilio per annientare un drone durante la delicatissima missione nelle acque infestate del Mar Rosso. Pochi giorni prima anche una fregata tedesca, che monta lo stesso 76/62, lo aveva utilizzato per neutralizzare a sua volta una minaccia aerea. Esemplari del cannone OTO-Melara da 76/62 sono stati venduti a 53 fra le Marine più importanti e prestigiose di tutto il Mondo quali Stati Uniti, Israele, Giappone, Germania, Gran Bretagna, Corea del Sud, Thailandia, Venezuela ed altre ancora. La storia è narrata nel libro “I ragazzi del 76”. Vite parallele di Gustavo Stefanini e Sergio Ricci di Laura Maragnani (Autore) UTET, 2010.

IL CANNONE “SMP-3”

Il cannone SMP-3 ("Stabilimenti Meccanici di Pozzuoli - cannone da 3 pollici"), progenitore del "76/62 Allargato" era un'arma automatica a tiro rapido, la cui cadenza media del tiro era di 50 colpi al minuto, in grado di sparare colpi singoli o a raffica. 


Il caricamento avveniva automaticamente mediante un tamburo ruotante con 14 colpi, con i bossoli che venivano espulsi colpo per colpo. Ad esaurimento della raffica la canna si predisponeva alla massima elevazione (90°) ed il tamburo veniva ricaricato in maniera automatica con una manovra che avveniva in 3 secondi.
La versione binata del modello SMP 3 con canne sovrapposte aveva il caricamento completamente automatico e continuo che avveniva a qualsiasi elevazione. Il cannone aveva una forte velocità di brandeggio con la velocità iniziale del proiettile di 950 m/s e cadenza media di tiro di 60 colpi per canna. Il cannone era stato imbarcato negli anni cinquanta sulle fregate della classe Centauro, ma tale versione non avendo dato i risultati sperati non è stata imbarcata su nessun'altra unità della Marina Militare.

IL CANNONE Oto Melara 76/62 MMI “Allargato”

Il cannone da 76/62 tipo MMI "Allargato" costruito dalla Oto Melara di La Spezia è stato il pezzo standard della Marina Militare degli anni sessanta. Il cannone è stato realizzato in 84 esemplari per la Marina Militare italiana.


Il cannone è del tipo multiuso, con impiego principale antiaereo ma con capacità antinave e impiegabile anche per il tiro controcosta. Il pezzo è l'evoluzione del modello sviluppato e costruito per la Marina Militare dagli Stabilimenti meccanici di Pozzuoli agli inizi degli anni cinquanta, denominato tipo SMP3, cioè da tre pollici, da cui scaturisce la sua sigla “SMP-3”, sviluppato quando si stava verificando l'inadeguatezza del munizionamento da 40mm contro gli aerei moderni, soprattutto perché tale munizionamento non permetteva l'adozione di spolette di prossimità. Tale cannone venne imbarcato sulle corvette Albatros, prime unità di scorta costruite in Italia dopo la seconda guerra mondiale, e sulle corvette dello stesso tipo realizzate nei cantieri italiani su commesse NATO per la marina danese e olandese nell'ambito del MDAP in due esemplari, uno a poppa e uno a prora. Con lo spostamento della produzione delle artiglierie della Marina Militare alla Oto Melara di La Spezia venne sviluppata una versione binata del modello SMP 3 con canne sovrapposte. Il verificarsi di un grave incidente sulla torre prodiera della corvetta olandese Lynx e il non aver dato la versione binata i risultati sperati, portarono allo sviluppo del cannone da 76/62 di nuova progettazione, largamente testato sulla Nave Esperienze Carabiniere. Il nuovo cannone denominato Allargato avrebbe trovato posto nel corso degli anni sessanta sulle principali unità della squadra, come l'incrociatore lanciamissili Garibaldi, le fregate classe Bergamini e Classe Alpino, i Doria e il Vittorio Veneto e sarebbe stato rimpiazzato il decennio successivo dal 76/62 Compatto con l'entrata in servizio degli Audace.
Il cannone ha la canna raffreddata ad acqua e manovra elettrica e idraulica con sistema di emergenza manuale. La gittata, che con proiettili HE (High Explosive) dal peso di 6,296 kg raggiunge 18,4 km ad un'elevazione di 45°, che all'elevazione massima di 85° scende a 4 km, la velocità di brandeggio di 70°/s quella di elevazione di 40°/s e la torretta accoglie un membro dell'equipaggio.
Nella Marina Militare questi cannoni costituiscono l'armamento principale dei pattugliatori della classe Cassiopea; si tratta dei cannoni smontati dalle fregate della classe Bergamini andate in demolizione. 




È stato sostituito dal cannone Otobreda 76/62.





IL CANNONE “Leonardo-OTO 76/62 Sovraponte”

Il Sovraponte è un modernissimo cannone imbarcato progettato e messo a punto dall’azienda italiana Leonardo-OTO. È sviluppato come un'alternativa più flessibile ai datati cannoni navali da 76 mm. Come suggerisce il nome Sovraponte ("sopra il ponte"), non ha penetrazione del ponte, consentendogli di essere posizionato in molteplici posizioni sul ponte delle navi. Questo è significativo poiché è anche commercializzato come sistema d'arma ravvicinata, con munizioni guidate che forniscono una maggiore portata rispetto ai classici CIWS di calibro minore. Il ruolo di un sistema CIWS richiede una copertura più ampia in attraversamento e angolo verso il basso rispetto a un classico cannone navale posizionato a prua o a poppa di una unità navale.
Il sistema Sovraponte incorpora molte delle tecnologie associate al cannone Leonardo-OTO Super Rapid da 76/62 mm. Questi includeva la canna da 76 mm calibro 62, parti del meccanismo di alimentazione e il sistema opzionale di guida del raggio radar Strales.
Il sistema “Davide/DART”: In pratica si tratta di missili senza motore (proietti) DART, decalibrati rispetto al cannone, che possono correggere la loro traiettoria per controbattere le manovre del missile bersaglio e intercettarlo. Si tratta di un sistema di difesa anti missile delle navi a corto/cortissimo raggio, basato sull'impiego delle nuove centrali di tiro multisensore degli impianti da 76/62 Super Rapido, capace di sparare una munizione guidata e quindi di correggerne la rotta anche in volo indirizzandola sull'obiettivo.
La tecnologia sviluppata dalla Oto Melara è stata imbarcata per la prima volta sulle fregate multimissione italiane del programma italo-francese FREMM.
Il sistema Davide/Strales abbinato al sistema di controllo di tiro Dardo-F, che controlla sia il bersaglio che il proiettile, è installabile anche sulle vecchie torrette con poche modifiche, mediante l'aggiornamento del firmware di controllo, l'aggiunta del radar di guida in banda Ka e scudo stealth. La torretta mediante il radar produce quattro fasci che vengono proiettati sul bersaglio e il proiettile viene radiocomandato nella sua direzione in modo tale che rimanga all'interno dei fasci. I proiettili DART sono un sottocalibro da 42 mm e grazie ad un adattatore raggiungono i 76 mm del calibro del cannone, hanno delle alette canard che gli permettono di manovrare e la sezione di coda ha sei pinne fisse e il ricevitore radio.
L'alloggiamento interno alla torretta dell’antenna si traduce in una firma radar ridotta. Tutte le munizioni sono ospitate sopra il ponte. Ci sono 76 proiettili sul supporto che è senza equipaggio e si basa su ingressi esterni per funzionare. Questi input si basano su radar, dati di localizzazione o un direttore optronico. Il cannone Sovraponte può sparare le munizioni navali NATO da 76 mm, oltre alla munizione Vulcano 76 a lungo raggio e al proiettile DART guidato. Il Vulcano 76 è disponibile in diverse varianti con una portata da 30 a 40 km e può presentare una guida terminale. Le munizioni DART per la difesa ravvicinata possono manovrare fino a 20 G in volo. Queste sono guidate dal radar Strales montato o da sistemi radar esterni. La velocità di fuoco rimane non divulgata per ora. Una stima di 120 colpi/min lo mette in linea con il 76mm Super Rapid su cui si basa il progetto del Sovraponte.
Il 76 Sovraponte spara la solita selezione di proiettili da 76 mm per l'utilizzo contro bersagli di superficie, UAV e bersagli aerei. Inoltre si possono sparare le famiglie di munizioni DART e Vulcano. Ci sono 76 proiettili sul supporto che possono essere di diversi tipi poiché il caricatore seleziona automaticamente il tipo di munizioni corretto.


Come noto, il cannone imbarcato Sovraponte è stato introdotto in servizio sui Pattugliatori Polivalenti d’Altura classe Paolo Thaon di Revel della Marina Militare italiana; il SOVRAPOPNTE conserva le stesse prestazioni del 76/62 standard, ma con un peso del 40% inferiore che garantisce un più ampio spettro di possibilità installative come, per esempio, sopra l’hangar di una nave (vedi il caso dei PPA). In tal senso il SOVRAPONTE può prendere il posto anche di sistemi missilistici quali il RAM offrendo, tuttavia, una maggiore flessibilità d’impiego che va oltre l’autodifesa contro i missili da crociera, ma che comprende anche il tiro controcosta, contro-superficie, ecc. 


Il sistema imbarcato Sovraponte è stato anche selezionato per il lotto di fregate ASWF olandesi e belghe ed è stato ordinato dai Paesi Bassi per sostituire diversi sistemi d’arma per la difesa ravvicinata; è stato adottato su due delle fregate classe De Zeven Provinciën e sulla LPD classe Johan de Witt.

CARATTERISTICHE TECNICHE:
  • Origine: Leonardo-OTO, Italia;
  • Tipo: Cannone imbarcato;
  • Tipo: 76mm L/62;
  • Rateo di fuoco: 120 colpi/min (stima);
  • Gittata:16 km per SAPOM - 20 km per SAPOMER - Oltre 8 km per DART - Oltre 40 km per la munizione Vulcano 76 GLR;
  • Velocità alla volata: Circa 925 m/s;
  • Meccanismo di alimentazione: Caricatore automatico, tipo di proiettile selezionabile;
  • Munizioni: cal.76mm. Una dote fondamentale del DART e che è possibile regolare in volo il proiettile munito di alette. I DART sono utilizzati dal 76/62 Sovraponte di Leonardo che è il 40% più leggero del vecchio Oto Melara Super Rapid da 76 mm e non ha bisogno di spazio sottocoperta. Le munizioni si trovano all'interno della torre stessa. Oltre al DART, il Sovraponte è in grado di sparare munizioni normali da 76 mm e munizioni Vulcano per una gittata maggiore;
  • Peso: 4,7 a 5,5 t vuoto (stima, quotata riduzione dal 30% al 40% su 76 mm Super Rapid);
  • Copertura: a 360°
  • Elevazione: -15° a +85° (stima)
  • Equipaggio: Nessuno sul supporto
  • Controllo del tiro: Controllo esterno utilizzando radar o direttore optronico
  • Guida alle munizioni: Sistema Strales opzionale con radar Ka-band sul supporto per munizioni da equitazione a raggio radar DART;DART. Si tratta di un nuovo proiettile guidato messo a punto da Leonardo, sviluppato appositamente per contrastare missili, razzi e barchini che manovrano rapidamente;
  • Lunghezza: Circa 7 m;
  • Larghezza: Circa 3 m;
  • Altezza: Circa 3 m;
  • Penetrazione del ponte: Nessuno, tranne il cablaggio.







Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.



(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, CittàdellaSpezia, RID, Leonardo, Navi e Armatori, WeaponSystems, Wikipedia, You Tube)























 

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