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Blog dedicato agli appassionati di DIFESA,
storia militare, sicurezza e tecnologia.
La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri
di un reparto militare
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.
La Kaga (加賀, Kaga, dal nome della provincia di Kaga) il cui significato è "Gioia accresciuta" fu una portaerei giapponese, una delle unità navali che servirono la marina imperiale nel periodo interbellico tra la Prima e la seconda guerra mondiale, con capacità di 72 velivoli tra caccia, aerosiluranti e bombardieri Aichi D3A.
Progettata come nave da battaglia della classe Tosa, poi cancellata in ottemperanza alle clausole del Trattato navale di Washington sulla riduzione degli armamenti navali, fu impostata il 20 luglio 1920 nel cantiere navale Kawasaki di Kōbe e terminata come portaerei nell'arsenale della base navale di Yokosuka.
Costruzione
Nell'ambito della modernizzazione della propria flotta varata nel 1917, i vertici della Marina imperiale approvarono la costruzione di una nuova classe di navi da battaglia (o corazzate) indicate come classe Tosa, unità dal dislocamento di 39 900 tonnellate, in grado di raggiungere una velocità di 26,5 kt ed armate con dieci cannoni calibro 410 mm.
Dopo la Prima guerra mondiale molte nazioni avviarono lo sviluppo della propria marina militare. Per scongiurare una potenzialmente pericolosa corsa agli armamenti, le cinque principali potenze vincitrici decisero di organizzare un vertice a Washington che, nell'ambito della più vasta Conferenza navale di Washington, fu ratificato dai rappresentanti di Stati Uniti d'America, Impero britannico, Impero giapponese, Francia e Regno d'Italia un Trattato teso a limitare il numero di navi da battaglia, incrociatori da battaglia e portaerei; il dislocamento complessivo di quelle minori fu limitato a 10.161 tonn.
Come conseguenza, il programma legato alla costruzione della classe Kaga fu interrotto e i lavori sulla capoclasse, l'unica impostata il 20 luglio 1920 nei cantieri Kawasaki di Kōbe, cessarono. L'unità fu recuperata dopo il danneggiamento subito dalla Amagi durante il grande terremoto del Kantō del 1923, e avviata alla riconversione in portaerei come la pari classe Akagi, decidendo di ristrutturare la Kaga per prenderne il posto.
Originariamente, come la Akagi, disponeva di 3 ponti "a scalino", non presentava isole sul ponte di volo, ed i 2 ponti inferiori non necessitavano di elevatori. Il ponte centrale, però, lungo solo 15 metri, era di scarsissima utilità pratica anche con aerei compatti e con carico ridotto. Possedeva inoltre un armamento antinave costituito da 10 cannoni da 203mm, formato da 2 torri binate Modello B nel settore prodiero e 6 singoli pezzi Modello A1 in casamatta (3 per lato) a poppa, oltre che da 6 contraeree binate (3 per lato) ed altro armamento minore. Fu inoltre costruito un doppio fumaiolo sui due lati, orientati verso l'esterno e il basso, per evitare che il fumo invadesse il ponte di volo, ma la soluzione si dimostrò inefficace.
Tra il 1934 ed il 1935 la Kaga fu sottoposta ad una serie di ammodernamenti. Venne prolungato il ponte superiore su tutta l'area della nave creando un'unica piattaforma di lancio ed eliminando le batterie pesanti; inoltre il doppio fumaiolo fu sostituito da uno singolo, sempre rivolto verso il basso.
Operatività
La Kaga entrò in servizio il 31 marzo 1926 essendo una delle prime portaerei della Marina Imperiale Giapponese. Il 30 novembre 1929 fu assegnata alla flotta combinata sotto il comando del Capitano Kawamura.
Il 1° dicembre 1931 la Kaga divenne l'ammiraglia della 1ª Divisione Portaerei (Kaga e Hōshō) sotto il comando del contrammiraglio Katō Takayoshi. Nel corso del 1932 la Kaga venne assegnata alla 3ª Flotta con la quale lanciò diversi attacchi alle posizioni cinesi, ritornò in Giappone nel marzo del 1932 e fu posta in riserva nell'ottobre del 1933 ed inviata a Sasebo per l'inizio dei lavori di ammodernamento.
Rientrò in servizio nel giugno del 1935 sotto il comando del comandante Mitsunami Teizō. Nel corso del 1937 la Kaga venne riunita alla Ryūjō e Hōshō nella 1ª Divisione portaerei facente parte della 3ª Flotta agli ordini del Viceammiraglio Kiyoshi Hasegawa fornendo supporto alle azioni militari in Cina subendo moderate perdite del suo gruppo aereo: 11 A2N1 furono abbattuti nell'attacco su Hangzhou condotto senza scorta di caccia.
Riportata in patria nel 1939 fu sottoposta a lavori di ripristino terminati il 18 novembre 1940. Rientrò in servizio e si esercitò con il resto della flotta combinata per il resto del 1940. Il 26 novembre 1941 fu assegnata alla 1ª Flotta aerea di attacco (Kido Butai) sotto il Vice Ammiraglio Nagumo per prendere parte all'attacco contro la flotta statunitense a Pearl Harbor, nel quale perse 15 velivoli (4 "Zero", 5 "Kate" e 6 "Val") partecipando all'affondamento delle corazzate Arizona, Tennessee, Oklahoma e Nevada e a quello della nave officina Vestal.
Successivamente fornì copertura aerea alle forze di sbarco presso Rabaul assieme alla Akagi. Il 9 febbraio 1942 la Kaga urtò la barriera corallina presso l'atollo di Palau ma, lievemente danneggiata, fu in grado di condurre l'attacco al porto australiano di Darwin con la Akagi e la 2ª Divisione Portaerei (Soryu e Hiryu). Nel marzo del 1942 supportò le operazioni anfibie nel mar di Giava e qui il 2 marzo 1942 subì il siluramento del sommergibile americano USS Sailfish; tornata in Giappone per le riparazioni, rientrò in servizio presso la prima divisione portaerei alla fine del maggio 1942, non partecipando quindi alla "Operazione C" con il resto della Kido Butai (raid nell'Oceano Indiano). A seguito del raid su Tokyo, messo a segno dai B-25 del capitano Doolittle, la Kaga fu frettolosamente fatta partire per intercettare le forze navali USA dalle quali si erano levati quei bombardieri. Il 27 maggio fu riunita alla Akagi nella 1ª Divisione portaerei in vista dell'operazione MI (Invasione di Midway) a cui prese parte assieme alla 2ª Divisione portaerei (Soryu e Hiryu), ma senza la 5ª Divisione Portaerei (Shokaku e Zuikaku) a causa dei danni riportati dalla Shokaku e delle perdite del gruppo aereo della Zuikaku.
Midway
La Kaga andò perduta nella battaglia delle Midway il 4 giugno 1942. Fu incendiata dai bombardieri in picchiata SBD Dauntless della portaerei USS Enterprise: una bomba da 1000 libbre e 3 da 500 la colpirono; una dietro l'elevatore posteriore, e un'altra sull'elevatore anteriore, spargendo le fiamme sul ponte, nell'hangar e tra gli aerei. La terza da 500 libbre colpì il ponte di comando uccidendo il capitano Jisaku Okada. La bomba da 1000 libbre esplose a centronave causando la rottura delle condutture del carburante avio. L'incendio non poté essere controllato per le limitate capacità di controllo dei danni, così, ridotta a un ammasso di lamiere fuse, fu affondata alle 19:25 dai cacciatorpediniere di scorta.
La perdita di Kaga e delle altre tre portaerei IJN a Midway (anche Hiryū fu affondata durante la battaglia), con i loro aerei e piloti veterani, fu una sconfitta strategica cruciale per il Giappone e contribuì in modo significativo alla sconfitta finale del Giappone nella guerra.
Indagine sul relitto
Nel maggio 1999, la Nauticos Corporation, in collaborazione con la Marina degli Stati Uniti, scoprì alcuni relitti da Kaga. Hanno impiegato la nave di ricerca Melville durante un'indagine di un'area di esercizio della flotta con il sistema di imaging acustico SEAMAP recentemente modificato della Marina degli Stati Uniti. Una ricerca di follow-up da parte di USNS Sumner nel settembre 1999 ha individuato il relitto e ne ha scattato delle foto. Il relitto comprendeva una sezione di paratia dell'hangar lungo 50 piedi (15 m), due vasche di cannoni antiaerei da 25 mm e una serie di luci di atterraggio. I manufatti erano a una profondità di 17.000 piedi (5.200 m).
Il 18 ottobre 2019, il relitto di Kaga è stato localizzato dal direttore delle operazioni sottomarine per Vulcan Inc. Rob Kraft e David W. Jourdan e lo storico del Naval History and Heritage Command Frank Thompson a bordo di RV Petrel. Si siede in posizione eretta a una profondità di circa 18.000 piedi (5,4 km), sepolta fino ai fili di sfasatura nel fondo del mare e con la maggior parte della sua sovrastruttura e del ponte di volo mancanti. Il relitto è circondato da un grande campo di detriti ed è stato pesantemente colonizzato dalla crescita marina. Il relitto di Akagi è stato trovato dallo stesso equipaggio due giorni dopo. Un'indagine più approfondita del relitto fu condotta dall'EV Nautilus nel settembre 2023.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero,
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà:
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai!
Nulla di più errato.
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti
sono i primi assertori della "PACE".
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori:
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non,
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo:
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni,
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.
(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Wikipedia, You Tube)
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