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Fi'saia Pakistana, in urdu پاک فضائیہ
La Fi'saia Pakistana, in urdu پاک فضائیہ ed internazionalmente nota con la designazione in lingua inglese Pakistani Air Force e con la sigla PAF, è l'attuale aeronautica militare del Pakistan e parte integrante delle forze armate pakistane.
La Fi'saia Pakistana viene fondata, come le altre forze armate nazionali, il 15 agosto 1947, nell'ambito della dichiarazione di indipendenza dall'India. Al momento della sua istituzione la forza aerea pakistana poteva contare solo su un ridotto numero di velivoli, molti dei quali nemmeno in condizioni di volo, tra i quali i caccia Hawker Tempest, gli addestratori de Havilland DH.82 Tiger Moth e North American Harvard (T-6 Texan), i Taylorcraft Auster V da osservazione e collegamento e 32 Douglas C-47 Skytrain da trasporto.
Erano modelli poco adatti alle esigenze della locale aeronautica militare in quanto le caratteristiche fisiche del territorio in cui dovevano operare, cinto a settentrione dal Kashmir e ad occidente dall'Hindu Kush, erano troppo elevate per le quote operative di quei velivoli, obbligando gli stessi a percorrere strette ed impegnative rotte tra le valli montane.
GUERRA ELETTRONICA TRA CACCIA Chengdu J-10C e RAFALE
Secondo alcuni post su X che citano la dichiarazione di Asif, l'aeronautica pakistana avrebbe schierato i suoi caccia Chengdu J-10C di fabbricazione cinese, supportati da avanzati sistemi di guerra elettronica, per accecare i sistemi radar e di comunicazione dei Rafale indiani.
Il presunto incidente, che l'India non ha confermato, ha scatenato un intenso dibattito sulle capacità tecnologiche cinesi in rapida ascesa e sul suo potenziale in grado di sfidare i sistemi progettati in Occidente come il Rafale costruito in Francia.
Mentre l'affermazione rimane non verificata e comporta il rischio di essere propaganda, solleva domande critiche sul panorama in evoluzione della guerra aerea e sulla crescente sofisticazione delle contromisure elettroniche ECM-ECCM-ESM.
L'incontro segnalato si è verificato in un contesto di accresciute tensioni tra i due vicini armati di armi nucleari, a seguito di un attacco terroristico mortale del 22 aprile a Pahalgam, Kashmir, che ha ucciso 26 turisti, per lo più cittadini indiani.
L'India ha accusato il Pakistan di sponsorizzare l'attacco, un'accusa che Islamabad ha negato con forza, mentre entrambe le parti si sono impegnate su posizioni diplomatiche e militari, comprese le schermaglie transfrontaliere lungo la linea di confine. I media statali del Pakistan, tra cui PTV News, hanno riferito che la sua forza aerea ha rilevato e inseguito alcuni caccia indiani Rafale che conducevano ricognizioni vicino alla linea di demarcazione, costringendoli a "ritirarsi frettolosamente".
L'affermazione di Asif è andata oltre, sostenendo che i sistemi avanzati dei caccia Rafale sono stati resi inutilizzabili dalle capacità di guerra elettronica del Pakistan, un'impresa che, se vera, segnerebbe un significativo risultato tecnologico per il Pakistan e per il suo arsenale fornito dalla Cina.
Il Chengdu J-10C, al centro della rivendicazione del Pakistan, è un caccia monomotore multiruolo sviluppato dalla Chengdu Aerospace Corporation cinese.
Introdotto in servizio dall'aeronautica pakistana nel marzo 2022, il J-10C rappresenta una pietra miliare per gli sforzi del Pakistan di modernizzare la sua flotta in risposta all'acquisizione da parte dell'India di 36 jet Rafale dalla Francia.
Spinto da un motore turbofan cinese WS-10B, il J-10C può raggiungere velocità di Mach 1.8 e ha un'autonomia operativa di circa 1.250 miglia con serbatoi di carburante esterni. Il suo radar attivo AESA a scansione elettronica, ritenuta una variante del KLJ-10 e fornisce funzionalità avanzate di rilevamento e tracciamento del bersaglio.
L'aereo è armato con un mix di munizioni aria-aria e aria-terra, tra cui il missile a lungo raggio PL-15, che vanta una portata superiore a 120 miglia, e il PL-10, un missile a corto raggio con guida homing a infrarossi avanzato.
L'acquisizione da parte del Pakistan di almeno 25 caccia J-10C, annunciata nel dicembre 2021, è stata esplicitamente inquadrata come una risposta al programma Rafale indiano, sottolineando la rivalità strategica che guida i progressi tecnologici nella regione.
Ciò che distingue il J-10C in questo contesto è la sua integrazione segnalata di sistemi avanzati di guerra elettronica, che secondo Asif sono stati utilizzati per accecare i jet Rafale. Mentre dettagli specifici sulla suite di guerra elettronica del J-10C sono scarsi a causa dell'approccio segreto della Cina alla tecnologia militare, gli analisti della difesa suggeriscono che potrebbe incorporare sistemi simili al KG300G o KG600, jammer sviluppati in Cina in grado di interferire con i radar nemici e con i sistemi di comunicazione.
Questi sistemi potrebbero impiegare tecniche di memoria digitale a radiofrequenza DRFM, che consentono loro di registrare e manipolare i segnali radar in arrivo, creando falsi bersagli o sopraffare i sensori di un avversario. Tali capacità sarebbero fondamentali per contrastare le sofisticate difese del Rafale, in particolare il suo sistema di guerra elettronica SPECTRA, progettato per proteggere l'aereo da una vasta gamma di minacce.
Il Dassault Rafale, gestito dall'aeronautica indiana dal 2020, è un caccia bimotore multiruolo rinomato per la sua versatilità e la tecnologia all'avanguardia.
Spinto da due turbofan Snecma M88-2, il Rafale raggiunge una velocità massima di Mach 1.8 e un'autonomia operativa di circa 2.300 miglia.
Il suo radar Thales RBE2 AESA offre una consapevolezza situazionale superiore, consentendogli di tracciare più obiettivi contemporaneamente sulle lunghe distanze. L'arsenale del Rafale include il missile aria-aria Meteor oltre il raggio visivo, con una portata superiore a 90 miglia, e il missile MICA per gli ingaggi a distanza ravvicinata.
I jet Rafale indiani, basati presso le basi aeree di Ambala e Hasimara, sono dotati di miglioramenti specifici per l'India, tra cui display montati sul casco e la capacità di trasportare il missile da crociera supersonico BrahMos, un'arma indo-russa congiunta progettata per attacchi al suolo e anti-nave di precisione. L'integrazione dell'aereo nei sistemi di guerra incentrati sulla rete dell'India migliora ulteriormente la sua efficacia di combattimento, consentendogli di condividere dati con altre piattaforme in tempo reale.
Centrale per la sopravvivenza del Rafale è il suo sistema SPECTRA, sviluppato da Thales e MBDA.
Il sistema SPECTRA, che sta per Système de Protection et d'Évitement des Conduites de Tir du Rafale, è una suite di guerra elettronica completa che combina sensori attivi e passivi, jammer e distributori di esche per rilevare, analizzare e neutralizzare le minacce.
Il sistema utilizza algoritmi avanzati per identificare i segnali radar e missilistici in arrivo, implementando contromisure come chaff, flare e razzi diretti per confondere i sensori ostili. Si ritiene che la tecnologia di cancellazione attiva dello SPECTRA, una caratteristica strettamente sorvegliata, generi segnali elettromagnetici su misura che mascherano la firma radar del Rafale, rendendola più difficile da rilevare.
Questo sistema è noto per la sua capacità di contrastare minacce sofisticate, compresi i sistemi radar russi e cinesi, ed è considerato una delle suite di guerra elettronica più avanzate al mondo.
L'affermazione del Pakistan secondo cui i suoi caccia J-10C hanno accecato lo SPECTRA è straordinaria, in quanto suggerisce un livello di abilità tecnologica che sfida la reputazione del Rafale come piattaforma quasi invulnerabile. La guerra elettronica comporta l'utilizzo di segnali elettromagnetici per degradare i sensori, le comunicazioni o i sistemi di navigazione di un avversario, spesso attraverso l’oscuramento o l’inganno.
Per aver contrastato con successo il Rafale, le sue forze avrebbero dovuto sopraffare o superare in astuzia le contromisure del sistema SPECTRA, un compito che richiedeva un coordinamento preciso e attrezzature avanzate. Mentre i sistemi jammer di bordo del J-10C potrebbero svolgere un ruolo, gli esperti ipotizzano che il Pakistan possa aver impiegato sistemi di guerra elettronica a terra, come le unità fornite dalla Cina, per aumentare le sue capacità aeree.
Questi sistemi potrebbero emettere segnali ad alta potenza per saturare i sensori del Rafale, causando potenzialmente interruzioni temporanee nelle funzioni radar e di comunicazione.
La plausibilità dell'affermazione del Pakistan dipende da diversi fattori. Il J-10C, sebbene avanzato, è una piattaforma relativamente nuova con un'esperienza di combattimento limitata rispetto al Rafale, che ha visto l'azione nei conflitti in Libia, Mali e Siria.
Gli investimenti della Cina nella guerra elettronica sono cresciuti in modo significativo negli ultimi anni, guidati dalla sua ambizione di colmare il divario tecnologico con le potenze occidentali. Sistemi come il KG600, utilizzati su altri aerei cinesi, sono progettati per contrastare le frequenze radar in un ampio spettro, influenzando potenzialmente i radar AESA come l'RBE2 del Rafale.
Tuttavia, superare le funzionalità di disturbo adattivo e cancellazione attiva dello SPECTRA richiederebbe un approccio altamente sofisticato e mirato, che potrebbe coinvolgere l'analisi del segnale in tempo reale e una potenza straordinaria.
Senza verifica indipendente, come le immagini satellitari o le comunicazioni intercettate, l'affermazione rimane speculativa e il silenzio dell'India sulla questione suggerisce una decisione strategica per evitare l'escalation o un riconoscimento di una piccola battuta d'arresto operativa.
L'incidente, se vero, non sarebbe la prima volta che la guerra elettronica ha svolto un ruolo decisivo nei moderni scontri aerei. Durante l'attacco aereo di Balakot del 2019, i jet indiani Mirage 2000 avrebbero usato contromisure elettroniche per eludere i radar pakistani, mentre gli F-16 e i JF-17 del Pakistan si impegnarono in un combattimento aereo che ha portato all'abbattimento di un MiG-21 indiano.
La guerra elettronica è diventata un dominio critico nella strategia militare, con nazioni come gli Stati Uniti, la Russia e la Cina che investono molto in sistemi per dominare lo spettro elettromagnetico. L'EA-18G Growler della US NAVY, ad esempio, è un aereo di guerra elettronica dedicato dotato dell'ALQ-249 Next Generation Jammer, in grado di oscurare i radar nemici e le comunicazioni su vaste distanze.
I caccia russi Su-35, nel frattempo, usano il pod di guerra elettronica Khibiny per creare bolle protettive intorno agli aerei. I progressi della Cina, come potenzialmente dimostrato dal J-10C, suggeriscono che sta recuperando terreno, sfruttando la sua crescente base industriale per produrre sistemi allo stato dell’arte che sfidano piattaforme occidentali più costose.
Storicamente, l'India e il Pakistan hanno usato le forze aeree come strumenti chiave di proiezione del potere lungo la zona di confine. La guerra di Kargil del 1999 ha visto scontri aerei limitati ma intensi, con MiG-29 e Mirage 2000 indiani che hanno condotto attacchi contro le posizioni pakistane.
Gli F-16 pakistani, acquisiti dagli Stati Uniti negli anni '80, sono stati a lungo un pilastro della sua forza aerea, ma l'introduzione del J-10C nel 2022 ha segnato uno spostamento significativo verso la dipendenza dalla tecnologia cinese. Questo cambiamento riflette tendenze geopolitiche più ampie, con il Pakistan che approfondisce i suoi legami militari con la Cina attraverso iniziative come la Belt and Road Initiative.
La distribuzione del J-10C in Pakistan funge da banco di prova per l'hardware cinese, fornendo preziosi dati sulle sue prestazioni contro avversari avanzati come il Rafale. Per l'India, l'acquisizione dei velivoli Rafale è stata una mossa strategica per contrastare sia il Pakistan che la Cina, i cui velivoli stealth J-20 rappresentano una minaccia a lungo termine lungo la Line of Actual Control in Ladakh.
Il contesto più ampio dell'incidente del 29-30 aprile sottolinea le dinamiche volatili in Kashmir.
L'attacco di Pahalgam, rivendicato da The Resistance Front, un gruppo che l'India collega a Lashkar-e-Taiba con sede in Pakistan, ha provocato una serie di misure di ritorsione, tra cui la sospensione da parte dell'India del Trattato sulle acque dell'Indo e la chiusura del suo spazio aereo ai voli pakistani.
Il Pakistan ha risposto con misure reciproche, intensificando la crisi diplomatica. Il fuoco transfrontaliero, riportato in più occasioni alla fine di aprile, ha ulteriormente aumentato le tensioni, con entrambe le parti che si accusano a vicenda di violazioni del cessate il fuoco.
Il presunto incidente dei Rafale, sia fattuale che esagerato, si inserisce in uno schema di guerra psicologica e informativa, in cui le affermazioni di superiorità tecnologica servono a rafforzare il morale domestico e a dissuadere gli avversari.
Lo scetticismo sull'affermazione di Asif è giustificato, data la storia di affermazioni non verificate nei conflitti India-Pakistan. Nel 2019, il Pakistan ha affermato di aver abbattuto un Su-30MKI indiano durante la schermaglia di Balakot, un'affermazione sfatata dall'India, che ha confermato la perdita di un solo MiG-21.
Allo stesso modo, i post sui social media alla fine di aprile 2025 hanno falsamente affermato che un Rafale è stato abbattuto vicino al confine, utilizzando filmati di un incidente Su-30MKI non correlato nel Maharashtra nel giugno 2024. L'unità di verifica dei fatti dell'Ufficio informazioni stampa ha rapidamente respinto questi rapporti, evidenziando la prevalenza della disinformazione nella regione.
La dichiarazione di Asif, amplificata da piattaforme come X, può servire a uno scopo simile, dando sostegno al pubblico nazionale e internazionale mentre spinge l'India alla de-escalation.
Per gli Stati Uniti, l'incidente ha implicazioni oltre l'Asia meridionale. La crescente capacità della Cina di produrre sistemi militari competitivi, come evidenziato dal J-10C, sfida il dominio delle industrie della difesa occidentali, che forniscono piattaforme come l'F-35 e il Rafale agli alleati di tutto il mondo.
Gli Stati Uniti, che gestiscono oltre 450 caccia stealth F-35, si affidano a avanzate capacità di guerra elettronica per mantenere la superiorità aerea.
L'EA-18G Growler e il sistema AN/ASQ-239 Barracuda dell'F-35 sono progettati per contrastare minacce come quelle poste dai jammer cinesi, ma la rapida proliferazione di tale tecnologia a nazioni come il Pakistan solleva preoccupazioni sull'equilibrio globale del potere aereo.
Inoltre, l'uso dei sistemi cinesi da parte del Pakistan potrebbe influenzare altre nazioni, in particolare in Medio Oriente e Africa (Egitto?), a considerare le armi cinesi rispetto alle alternative occidentali, influenzando le esportazioni di difesa statunitensi.
La mancanza di prove indipendenti rende difficile valutare la veridicità dell'affermazione del Pakistan, ma le sue implicazioni sono innegabili. Se il J-10C interrompesse i sistemi dei Rafale, segnerebbe un balzo in avanti per la tecnologia aerospaziale cinese, rimodellando potenzialmente le percezioni della sua affidabilità ed efficacia.
Anche se l'affermazione è esagerata, serve a ricordare la crescente importanza della guerra elettronica nei conflitti moderni, dove il controllo dello spettro elettromagnetico può essere decisivo quanto la potenza di fuoco tradizionale.
L'incidente evidenzia anche le sfide della verifica delle affermazioni in un'era di rapida diffusione delle informazioni, dove le piattaforme di social media come X possono amplificare i rapporti non confermati, plasmando le narrazioni prima che i fatti siano stabiliti.
Mentre le tensioni in Kashmir persistono, il presunto incidente dei Rafale sottolinea la necessità di solide difese di guerra elettronica attraverso le piattaforme militari. Per l'India, potrebbe richiedere una rivalutazione dei protocolli operativi e degli standard di manutenzione del Rafale, assicurando che i suoi sistemi siano resistenti alle minacce emergenti.
Per il Pakistan, il successo riportato del J-10C, reale o fabbricato, rafforza la sua partnership strategica con la Cina, rafforzando il suo ruolo di alleato chiave nelle ambizioni geopolitiche di Pechino. Per la comunità della difesa globale, l'incidente funge da campanello d'allarme: il divario tra la tecnologia militare occidentale e quella cinese si sta assottigliando e i conflitti futuri potrebbero dipendere dalla capacità di dominare il campo di battaglia invisibile della guerra elettronica.
Potrebbe essere questo un punto di svolta nella corsa per la supremazia aerea, o è solo un altro capitolo nella lunga storia di rivendicazioni non verificate tra India e Pakistan? Solo il tempo, e forse i registri declassificati, lo confermerà.
Il Chengdu J-10 (tradizionale: 殲, semplificato: 歼十, pinyin: Jiān Shí, che significa "Annichilatore (caccia) Dieci") è un caccia multiruolo di quarta generazione prodotto dall'azienda cinese Chengdu Aircraft Industry Group (CAC).
Conosciuto in occidente come "Vigorous Dragon" (Drago Vigoroso), il J-10 deriva dal precedente Chengdu J-9 (un progetto poi cancellato) e gode, oltre degli studi di progettazione nazionali, di molte componenti frutto di collaborazioni con l’estero.
Storia del progetto
La realizzazione del velivolo prese l'avvio alla metà degli anni '80. L'esistenza del nuovo caccia cinese venne però scoperta solo quando un satellite spia USA fotografò alcuni prototipi presso il centro di sviluppo della Chengdu nel 1994 durante i primi test di volo. Vi furono poi notizie frammentarie circa le specifiche del velivolo finché il governo cinese non autorizzò il rilascio delle prime immagini ufficiali nel 2007, tre anni dopo la messa in servizio del caccia. Ne è scaturita la messa in linea di 300-400 esemplari.
A dicembre 2021, il governo pakistano aveva annunciato che la Fi'saia Pakistana, aveva ordinato 36 J-10CE, con consegne previste per il 23 marzo 2022, giornata della Parata della Difesa. A febbraio 2022, l'ordine ha avuto conferma, in quanto due J-10 con insegne pakistane sono stati fotografati in Cina, facendo di questa nazione il primo cliente estero dell’aereo. Agli inizi del marzo successivo, il giorno 11, i primi 6 esemplari sono stati immessi in servizio dall'Aeronautica pakistana.
Tecnica
Il disegno del mezzo è molto somigliante al progetto LAVI abbandonato dagli israeliani nel 1987, ma non a quello russo del MiG 1.44 che è posteriore.
Nel 1988 il ministro della difesa israeliano ha negato un rapporto del Sunday Times secondo cui Israele e la Cina avevano concordato di sviluppare un caccia derivato dall'IAI Lavi, un progetto basato sull’F-16. Nel 2006, gli ingegneri russi della SibNIA credevano che il J-10 fosse "più o meno una versione" del Lavi, incorporando "un crogiolo di tecnologia straniera e metodi di progettazione acquisiti... ma ci sono una serie di altri pezzi di altri aerei o tecnologie che fanno parte della configurazione che hanno acquisito da diverse fonti”. Nel 2008, Janes ha affermato che il J-10 ha beneficiato delle informazioni tecniche del progetto israeliano, citando ingegneri russi senior che hanno detto di averlo sentito da colleghi cinesi. I cinesi affermano che le caratteristiche del J-10 che si ritiene provengano dal Lavi provengono dal precedente progetto dell'aereo del produttore, ad esempio attribuendo la configurazione a doppia canard simile a Lavi del J-10 al lavoro di Chengdu sul J-9 cancellato degli anni '60 e ’70; questa vista è supportata da Song Wencong, che ha lavorato sul J-9 ed è diventato il capo progettista del J-10, e il maggiore generale PLAAF Zhang Weigang.
Lo schema alare è a delta, simile a quello del Typhoon, con alette canard supplementari, mentre la propulsione è affidata ad un unico motore, un turbofan di origine russa Saturn AL-31FN. Il sistema di controllo del volo è del tipo fly by wire, mentre il cockpit è dotato di HUD e schermi multifunzione. Attualmente il velivolo monta un sistema radar Phazotron Zhuk rimpicciolito, ma si tratta di una soluzione provvisoria. Il caccia dispone di 11 punti d'attacco per carichi esterni, di cui sei subalari e cinque in fusoliera. È previsto che possa impiegare tutte le armi aria-aria e aria-superficie in dotazione alla PLAAF.
Avionica
La cabina di pilotaggio ha tre display multifunzione a cristalli liquidi (LCD) (MFD) e un display head-up olografico sviluppato in Cina (HUD). Questi sono compatibili con un mirino cinese montato su casco (HMS); i cinesi considerano l'HMS del Sukhoi Su-27 importato come peggiore.
Radar
I primi J-10 erano inizialmente dotati del radar Doppler a impulsi (PD) di tipo 1473 sviluppato dal CETC 14th Institute; il tipo 1473 è stato chiamato il primo radar PD "di successo" o "pratico" della Cina.
Il J-10B è dotato di un array attivo scansionato elettronicamente (AESA) o radar passivo a scansione elettronica (PESA). Secondo i resoconti cinesi, il PESA non è mai stato utilizzato a causa di prestazioni insoddisfacenti; l'Istituto AVIC 607 e il CETC 14th Institute hanno sviluppato un radar PESA in grado di tracciare più bersagli contemporaneamente ma aveva una portata inferiore rispetto al radar PD. Lo sviluppo di PESA e AESA ha ritardato il J-10B. Il CETC 14th Institute ha contribuito a sviluppare il radar AESA del J-10B.
Propulsione
Il J-10 è alimentato da un singolo turboventola. Il J-10A è entrato in produzione con il russo Salyut AL-31FN. La versione iniziale ha generato una spinta statica massima di 12.500 kgf (123 kN; 28.000 lbf). Nel dicembre 2013, Salyut ha riferito che stava testando un AL-31FN Serie 3 aggiornato per la Cina con 250 ore in più di vita e 1000 kg/f in più di spinta; la Serie 3 sarebbe stata equipaggiata sul J-10B migliorato. Rispetto all'originale Lyulka-Saturn AL-31F, l'AL-31FN è stato montato sul J-10 ruotando il cambio e il pacchetto accessori sul lato inferiore.
Il motore previsto per J-10 è il cinese Shenyang WS-10. Il WS-10 ha subito difficoltà di sviluppo e la produzione dell'aereo è andata avanti con il Salyut AL-31FN come sostituto. Un J-10C di pre-produzione ha volato con un WS-10 alla China International Aviation & Aerospace Exhibition 2018; l'ugello del motore è stato modificato per il stealth and thrust vectoring (TVC). Nel marzo 2020, un video dei media statali cinesi ha mostrato un J-10C in livrea PLAAF dotato del WS-10B; gli aerei alimentati da WS-10B erano in servizio entro novembre 2021.
Armi e carichi esterni
L'armamento interno dell'aereo è costituito da un cannone a doppia canna Gryazev-Shipunov GSh-23, situato sotto il lato del porto dell'aspirazione. Altre armi e attrezzature sono montate esternamente su 11 punti d'attacco, a cui possono essere collegati 5.600 kg (12.300 libbre) di missili e bombe, serbatoi di caduta contenenti carburante o altre attrezzature come baccelli avionici.
I missili aria-aria schierati possono includere missili aria-aria a corto raggio come PL-8 e PL-10 (su J-10C), missili aria-aria a guida radar a medio raggio come PL-12 e PL-15 (su J-10C), munizioni non guidate e a guida di precisione come bombe a guida laser, missili aria-superficie come KD-88, missili antinave come l'YJ-91A, e missili anti-radiazioni come l'YJ-91.
Impiego operativo
Il J-10 è stato realizzato per avere un caccia adeguato ad opporsi agli F-16 e ai i modelli AIDC in dotazione alla Chung-Hua Min-Kuo K'ung-Chün.
Versioni
- J-10A - versione base monoposto multiruolo. La designazione per l'esportazione è F-10A.
- J-10S - versione biposto da addestramento, guerra elettronica (EW), attacco al suolo, ed altro.
- J-10B - sviluppo della versione J-10A, dotata di motore a controllo di spinta vettoriale, prese d'aria DSI stealth, maggior numero di punti d'attacco, radar AESA, ed altro. Entrato in servizio operativo nel 2007;
- J-10C - Nel maggio 2021, China National Radio ha pubblicato immagini del J-10C alimentato dal motore WS-10B; questa è stata la prima volta che il WS-10 è stato ufficialmente visto su un J-10 operativo.
- FC-20 - versione da esportazione del J-10 per il Pakistan.
- J-10D/J-10CY - versione dotata di spina dorsale e priva di cannone, probabilmente destinata all'attività sperimentale, oppure per equipaggiare una pattuglia acrobatica.
Utilizzatori
- Cina - Zhongguo Renmin Jiefangjun Kongjun - 265 esemplari ordinati, 246 J-10A/B/S in servizio al maggio 2018. - Zhōngguó Rénmín Jiěfàngjūn Hǎijūn Hángkōngbīng
- Pakistan - Fi'saia Pakistana - 25 J-10CE ordinati a dicembre 2021, con consegne previste per il 23 marzo 2022, giornata della Parata della Difesa. I primi 6 J-10CE sono stati immessi in servizio l'11 marzo 2022. Ulteriori 6 J-10CE consegnati il 30 agosto 2022.
Specifiche (J-10C) - Caratteristiche generali:
- Equipaggio: 1
- Lunghezza: 16,9 m (55 piedi 5 in)
- Apertura alare: 9,8 m (32 piedi 2 in)
- Altezza: 5,7 m (18 piedi 8 in)
- Superficie alare: 37 m2 (400 piedi quadrati)
- Peso a vuoto: 9.750 kg (21.495 libbre)
- Peso lordo: 14.000 kg (30.865 libbre)
- Peso massimo al decollo: 19.227 kg (42.388 lb)
- Capacità del carburante: 4950 L (3860 kg) interno. 4000 L (3120 kg) esterno con 3 serbatoi di caduta (2x1600L + 1x800L)
- 1 × motori turbofan post-combustione WS-10B, 89,17 kN (20.050 lbf) spinta, 135 kN - 144 kN con postbruciatore.
Prestazioni
- Velocità massima: Mach 1.8
- Velocità di stallo: 200 km/h (120 mph, 110 kn)
- Autonomia: 1.850 km (1.150 miglia, 1.000 miglia nn)
- Raggio d’azione: 550 km (340 miglia, 300 miglia)
- Autonomia di trasf.: 4.600 km (2.900 mi, 2.500 nmi)
- Tangenza: 18.000 m (59.000 piedi)
- Velocità di salita: 300 m/s (59.000 ft/min)
- Carico alare: 381 kg/m2 (78 libbre/sq ft)
- Spinta/peso: 1,04.
Armamento
- 1 cannone × Gryazev-Shipunov GSh-23
- Punti d’attacco esterni: 11 in totale (6× sotto l'ala, 2× sotto l'assorbimento e 3× sotto la fusoliera) con una capacità di 5600 kg di carburante esterno e ordini
- Razzi: POD di razzi non guidati da 90 mm
- Missili aria-aria: PL-8 - PL-10 (J-10C) - PL-12 - PL-15 (J-10C)
- Missili aria-superficie: KD-88 missile d'attacco terrestre di stanziamento - YJ-91 missile anti-radiazioni
- Bombe: Bombe a guida laser: (LS-500J, LT-2) - Bombe plananti: (LS-6, GB3, GB2A, GB3A, GB250) - Bombe guidate da satelliti: (FT-1) - Bombe non guidate: 250 kg, 500 kg.
- Altri: Fino a 3 serbatoi esterni (1× sotto la fusoliera, 2× sotto l'ala) per una autonomia estesa e tempo di sorvolo.
Avionica
- Radar - Radar AESA (J-10C) - Radar di controllo del fuoco a impulsi Doppler di tipo 1473H (J-10A);
- POD avionici montati esternamente: K/JDC01A pod di targeting (su J-10A) - Digita Hongguang-I ricerca a infrarossi e pod di tracciamento (su J-10A) - CM-802AKG targeting pod per KD-88 e YJ-91 (su J-10C) - Pod di contromisura elettronica KG600 - Blue Sky navigazione/pod d'attacco.
"La Bandiera non sventola a causa dei venti che la soffiano,
La Bandiera sventola a causa dell'ultimo respiro di ogni soldato che soffia.
Per coloro che hanno combattuto e sono morti per questo,
la libertà ha un sapore che i protetti non sapranno mai.
Il vero soldato combatte non perché odia quello che ha davanti,
ma perché ama ciò che c'è dietro di sé. "
Chi sa comprende, il resto non conta.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero,
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà:
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai!
Nulla di più errato.
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti
sono i primi assertori della "PACE".
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori:
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non,
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo:
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni,
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.
(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, SAFARI, Google, Bulgarianmilitary, Wikipedia, You Tube)
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