giovedì 20 febbraio 2025

MARINA IMPERIALE GIAPPONESE: la Kaga ( 加賀 ) il cui significato è "Gioia accresciuta" fu una portaerei giapponese, una delle unità navali che servirono la marina imperiale nel periodo interbellico tra la Prima e la seconda guerra mondiale.








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Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 
La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.





La Kaga (加賀, Kaga, dal nome della provincia di Kaga) il cui significato è "Gioia accresciuta" fu una portaerei giapponese, una delle unità navali che servirono la marina imperiale nel periodo interbellico tra la Prima e la seconda guerra mondiale, con capacità di 72 velivoli tra caccia, aerosiluranti e bombardieri Aichi D3A.
Progettata come nave da battaglia della classe Tosa, poi cancellata in ottemperanza alle clausole del Trattato navale di Washington sulla riduzione degli armamenti navali, fu impostata il 20 luglio 1920 nel cantiere navale Kawasaki di Kōbe e terminata come portaerei nell'arsenale della base navale di Yokosuka.





Costruzione

Nell'ambito della modernizzazione della propria flotta varata nel 1917, i vertici della Marina imperiale approvarono la costruzione di una nuova classe di navi da battaglia (o corazzate) indicate come classe Tosa, unità dal dislocamento di 39 900 tonnellate, in grado di raggiungere una velocità di 26,5 kt ed armate con dieci cannoni calibro 410 mm.
Dopo la Prima guerra mondiale molte nazioni avviarono lo sviluppo della propria marina militare. Per scongiurare una potenzialmente pericolosa corsa agli armamenti, le cinque principali potenze vincitrici decisero di organizzare un vertice a Washington che, nell'ambito della più vasta Conferenza navale di Washington, fu ratificato dai rappresentanti di Stati Uniti d'America, Impero britannico, Impero giapponese, Francia e Regno d'Italia un Trattato teso a limitare il numero di navi da battaglia, incrociatori da battaglia e portaerei; il dislocamento complessivo di quelle minori fu limitato a 10.161 tonn.
Come conseguenza, il programma legato alla costruzione della classe Kaga fu interrotto e i lavori sulla capoclasse, l'unica impostata il 20 luglio 1920 nei cantieri Kawasaki di Kōbe, cessarono. L'unità fu recuperata dopo il danneggiamento subito dalla Amagi durante il grande terremoto del Kantō del 1923, e avviata alla riconversione in portaerei come la pari classe Akagi, decidendo di ristrutturare la Kaga per prenderne il posto.
Originariamente, come la Akagi, disponeva di 3 ponti "a scalino", non presentava isole sul ponte di volo, ed i 2 ponti inferiori non necessitavano di elevatori. Il ponte centrale, però, lungo solo 15 metri, era di scarsissima utilità pratica anche con aerei compatti e con carico ridotto. Possedeva inoltre un armamento antinave costituito da 10 cannoni da 203mm, formato da 2 torri binate Modello B nel settore prodiero e 6 singoli pezzi Modello A1 in casamatta (3 per lato) a poppa, oltre che da 6 contraeree binate (3 per lato) ed altro armamento minore. Fu inoltre costruito un doppio fumaiolo sui due lati, orientati verso l'esterno e il basso, per evitare che il fumo invadesse il ponte di volo, ma la soluzione si dimostrò inefficace.
Tra il 1934 ed il 1935 la Kaga fu sottoposta ad una serie di ammodernamenti. Venne prolungato il ponte superiore su tutta l'area della nave creando un'unica piattaforma di lancio ed eliminando le batterie pesanti; inoltre il doppio fumaiolo fu sostituito da uno singolo, sempre rivolto verso il basso.

Operatività

La Kaga entrò in servizio il 31 marzo 1926 essendo una delle prime portaerei della Marina Imperiale Giapponese. Il 30 novembre 1929 fu assegnata alla flotta combinata sotto il comando del Capitano Kawamura.
Il 1° dicembre 1931 la Kaga divenne l'ammiraglia della 1ª Divisione Portaerei (Kaga e Hōshō) sotto il comando del contrammiraglio Katō Takayoshi. Nel corso del 1932 la Kaga venne assegnata alla 3ª Flotta con la quale lanciò diversi attacchi alle posizioni cinesi, ritornò in Giappone nel marzo del 1932 e fu posta in riserva nell'ottobre del 1933 ed inviata a Sasebo per l'inizio dei lavori di ammodernamento.
Rientrò in servizio nel giugno del 1935 sotto il comando del comandante Mitsunami Teizō. Nel corso del 1937 la Kaga venne riunita alla Ryūjō e Hōshō nella 1ª Divisione portaerei facente parte della 3ª Flotta agli ordini del Viceammiraglio Kiyoshi Hasegawa fornendo supporto alle azioni militari in Cina subendo moderate perdite del suo gruppo aereo: 11 A2N1 furono abbattuti nell'attacco su Hangzhou condotto senza scorta di caccia.
Riportata in patria nel 1939 fu sottoposta a lavori di ripristino terminati il 18 novembre 1940. Rientrò in servizio e si esercitò con il resto della flotta combinata per il resto del 1940. Il 26 novembre 1941 fu assegnata alla 1ª Flotta aerea di attacco (Kido Butai) sotto il Vice Ammiraglio Nagumo per prendere parte all'attacco contro la flotta statunitense a Pearl Harbor, nel quale perse 15 velivoli (4 "Zero", 5 "Kate" e 6 "Val") partecipando all'affondamento delle corazzate Arizona, Tennessee, Oklahoma e Nevada e a quello della nave officina Vestal.
Successivamente fornì copertura aerea alle forze di sbarco presso Rabaul assieme alla Akagi. Il 9 febbraio 1942 la Kaga urtò la barriera corallina presso l'atollo di Palau ma, lievemente danneggiata, fu in grado di condurre l'attacco al porto australiano di Darwin con la Akagi e la 2ª Divisione Portaerei (Soryu e Hiryu). Nel marzo del 1942 supportò le operazioni anfibie nel mar di Giava e qui il 2 marzo 1942 subì il siluramento del sommergibile americano USS Sailfish; tornata in Giappone per le riparazioni, rientrò in servizio presso la prima divisione portaerei alla fine del maggio 1942, non partecipando quindi alla "Operazione C" con il resto della Kido Butai (raid nell'Oceano Indiano). A seguito del raid su Tokyo, messo a segno dai B-25 del capitano Doolittle, la Kaga fu frettolosamente fatta partire per intercettare le forze navali USA dalle quali si erano levati quei bombardieri. Il 27 maggio fu riunita alla Akagi nella 1ª Divisione portaerei in vista dell'operazione MI (Invasione di Midway) a cui prese parte assieme alla 2ª Divisione portaerei (Soryu e Hiryu), ma senza la 5ª Divisione Portaerei (Shokaku e Zuikaku) a causa dei danni riportati dalla Shokaku e delle perdite del gruppo aereo della Zuikaku.

Midway

La Kaga andò perduta nella battaglia delle Midway il 4 giugno 1942. Fu incendiata dai bombardieri in picchiata SBD Dauntless della portaerei USS Enterprise: una bomba da 1000 libbre e 3 da 500 la colpirono; una dietro l'elevatore posteriore, e un'altra sull'elevatore anteriore, spargendo le fiamme sul ponte, nell'hangar e tra gli aerei. La terza da 500 libbre colpì il ponte di comando uccidendo il capitano Jisaku Okada. La bomba da 1000 libbre esplose a centronave causando la rottura delle condutture del carburante avio. L'incendio non poté essere controllato per le limitate capacità di controllo dei danni, così, ridotta a un ammasso di lamiere fuse, fu affondata alle 19:25 dai cacciatorpediniere di scorta.
La perdita di Kaga e delle altre tre portaerei IJN a Midway (anche Hiryū fu affondata durante la battaglia), con i loro aerei e piloti veterani, fu una sconfitta strategica cruciale per il Giappone e contribuì in modo significativo alla sconfitta finale del Giappone nella guerra.

Indagine sul relitto

Nel maggio 1999, la Nauticos Corporation, in collaborazione con la Marina degli Stati Uniti, scoprì alcuni relitti da Kaga.  Hanno impiegato la nave di ricerca Melville durante un'indagine di un'area di esercizio della flotta con il sistema di imaging acustico SEAMAP recentemente modificato della Marina degli Stati Uniti. Una ricerca di follow-up da parte di USNS Sumner nel settembre 1999 ha individuato il relitto e ne ha scattato delle foto.  Il relitto comprendeva una sezione di paratia dell'hangar lungo 50 piedi (15 m), due vasche di cannoni antiaerei da 25 mm e una serie di luci di atterraggio. I manufatti erano a una profondità di 17.000 piedi (5.200 m).
Il 18 ottobre 2019, il relitto di Kaga è stato localizzato dal direttore delle operazioni sottomarine per Vulcan Inc. Rob Kraft e David W. Jourdan e lo storico del Naval History and Heritage Command Frank Thompson a bordo di RV Petrel. Si siede in posizione eretta a una profondità di circa 18.000 piedi (5,4 km), sepolta fino ai fili di sfasatura nel fondo del mare e con la maggior parte della sua sovrastruttura e del ponte di volo mancanti. Il relitto è circondato da un grande campo di detriti ed è stato pesantemente colonizzato dalla crescita marina. Il relitto di Akagi è stato trovato dallo stesso equipaggio due giorni dopo.  Un'indagine più approfondita del relitto fu condotta dall'EV Nautilus nel settembre 2023.






Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Wikipedia, You Tube)





































 

mercoledì 19 febbraio 2025

Exército Brasileiro: l’Esercito brasiliano, dopo aver completato la procedura di omologazione e le relative prove di accettazione, ha accettato ufficialmente le prime 2 blindo 8 x 8 CENTAURO II (Viatura Blindada de Combate de Cavalaria, VBC Cav).












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storia militare, sicurezza e tecnologia. 
La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.





Exército Brasileiro 


L'Exército Brasileiro (Esercito brasiliano) è l'arma terrestre delle forze armate brasiliane. L'esercito brasiliano ha combattuto in diversi conflitti internazionali, principalmente in Sud America durante il XIX secolo. Nel XX secolo, ha combattuto a fianco degli Alleati nella prima e nella seconda guerra mondiale. Allineato con il blocco occidentale, durante il periodo della dittatura militare in Brasile dal 1964 al 1985, ebbe anche una partecipazione attiva alla Guerra fredda, in America Latina e nell'Africa meridionale portoghese, oltre a prendere parte alle missioni di pace delle Nazioni Unite in tutto il mondo dalla fine degli anni '50.
Sul piano interno, oltre ad aver affrontato diverse ribellioni nel corso di questi due secoli, con il sostegno delle élite politiche ed economiche locali, l'esercito ebbe un ruolo di primo piano nel porre fine alla monarchia (golpe repubblicano del 1889), influenzando inoltre le successive scelte politiche ed economiche del Paese. I militari controllarono direttamente la politica brasiliana durante i periodi 1889–1894 (República da Espada, governo dei marescialli Deodoro da Fonseca e Floriano Peixoto); 1930–1951 (Era Vargas ed anni della presidenza Dutra); 1964–1985 (Dittatura militare brasiliana).


In data 25 novembre 2022, l'esercito brasiliano, attraverso il Comando Logistico (COLOG) / Diretoria de Material (DMat), ha scelto il sistema Centauro II 120 mm realizzato da Società Consortile Iveco – Oto Melara (CIO) come cima alla lista all'interno del processo di approvvigionamento denominato Viatura Blindada de Cavalaria Média Sobre Rodas (VBC Cav – MSR 8×8).
Il veicolo blindato Centauro II è un sistema a ruote 8×8 dotato di armamento da 120 mm, che rappresenta il top del settore in termini di potenza, osservazione, mobilità, ergonomia, prestazioni di tiro, comunicazione e protezione dell’equipaggio.
Il 2 settembre 2024 era arrivata in Brasile la seconda unità del veicolo corazzato da combattimento Centauro II, parte del lotto di due campioni che sono stati attentamente valutati dall'esercito brasiliano. L'approvazione di questi veicoli segna un passo significativo nel rafforzamento delle capacità di difesa del Paese sudamericano, in linea con il Programma Strategico delle Forze Corazzate.
L'arrivo di questo secondo veicolo a Rio de Janeiro ha consentito la continuità delle valutazioni tecniche e operative essenziali per la formalizzazione di un contratto principale che prevede l'acquisizione di 96 unità aggiuntive. Il Comando Logistico dell'Esercito Brasiliano è a capo di questo processo, e ha garantito  che ogni fase è stata rigorosamente eseguita per garantire l'efficacia e l'adeguatezza dei veicoli allo scenario brasiliano.
Presso le strutture del Centro di valutazione dell'esercito, situato a Rio de Janeiro, presso il Centro di istruzione corazzato, a Santa Maria, Rio Grande do Sul, e presso il campo di istruzione Barão de São Borja, a Rosário do Sul, sempre nel Rio Grande do Sul sono state ultimate tutte le prove di valutazione.
Prodotti dal consorzio italiano Iveco-Oto Melara, i veicoli Centauro II sono dotati di tecnologia all'avanguardia e hanno un cannone stabilizzato da 120 mm. Queste caratteristiche rendono il blindato 8 x 8 una risorsa preziosa per le truppe meccanizzate della Forza Terrestre, che aumenterà la capacità di deterrenza dell'esercito brasiliano e contribuirà alla protezione dell'integrità territoriale del paese.
Il successo della valutazione con la conseguente acquisizione dei veicoli rappresenterà un progresso strategico per il Brasile, rafforzando il suo impegno per la modernizzazione e l'efficienza delle forze armate, oltre a garantire che il paese continui ad essere un attore rilevante nello scenario della difesa internazionale.

Come segnalato dal sito di “R.I.D.”, dopo aver completato positivamente le prove e il processo di omologazione previsto, l’Esercito Brasiliano ha accettato ufficialmente le sue 2 blindo CENTAURO II (Viatura Blindada de Combate de Cavalaria, VBC Cav).



Due veicoli completi sono arrivati in Brasile nell’estate 2024 e sono stati sottoposti ad una serie di test di valutazione da parte del Centro di valutazione dell’Esercito Brasiliano. Dopo una messa a nuovo dei componenti meccanici ed elettrici presso lo stabilimento della Iveco Defence Vehicle di Sete Lagoas (Brasile), i 2 mezzi blindati 8 x 8 saranno riconsegnati all’Esercito brasiliano.
Nel contempo, al termine delle suddette prove fuoristrada e nei relativi poligoni di tiro, continuano le trattative tra l’Esercito Brasiliano e il Consorzio Iveco Oto Melara per la fornitura definitiva delle 96 CENTAURO II di serie come da contratto.
Un primo lotto di produzione sarà realizzato in Italia, mentre i lotti successivi saranno completati in Brasile presso gli stabilimenti IDV.









IL VEICOLO BLINDATO 8 x 8 Centauro II

L’introduzione in servizio della “Blindo 8 x 8 Centauro 2”, destinata ad equipaggiare i Reggimenti di Cavalleria di Linea, rappresenta un eccezionale passo in avanti rispetto alla precedente Centauro I in termini di potenza, osservazione, mobilità, ergonomia, condotta di tiro, comunicazione oltre, naturalmente, alla massima protezione dell’equipaggio.
Il risultato è un veicolo blindato innovativo in grado di operare in ogni scenario: dalle missioni a difesa della sicurezza nazionale, alle missioni in teatro operativo in cui l’Esercito è chiamato a intervenire.
La “Centauro II” rappresenta la versione aggiornata e potenziata del primo “antitank” ruotato 8x8 nel mondo. Dotata di un cannone di ultima generazione da 120/45 mm, e sistema di caricamento semi-automatico, la “Centauro II” ha una potenza di fuoco pari a quella dei più moderni carri armati da battaglia ed è in grado di sparare tutte le munizioni di ultima generazione da 120 mm. Per garantire la massima mobilità è stato adottato un motore di ultima generazione, nuovo cambio automatico e un sistema elettronico di frenaggio e controllo. Seppur mantenendo la trasmissione ad H, elemento caratteristico della famiglia Centauro, il telaio è stato modificato per garantire una migliore protezione antimina e anti IED (Improvised Explosive Device); Add-on balistici di ultima generazione installati sullo scafo e sulla torre ne assicurano la massima protezione contro i proiettili ad energia cinetica.
La torre della “Centauro II” è dotata di ottiche di ultima concezione per il comandante e il cannoniere e di una serie di sistemi di comunicazione e di comando e controllo cha assicurano la massima interoperabilità e disponibilità di informazioni sul campo di battaglia. Sulla torre può essere installata una Hitrole Light RCWS in grado di aumentare la flessibilità in scenari other-than-war, garantendo la massima protezione dell’equipaggio.
Il programma di acquisizione della “Centauro II” dovrebbe essere avviato quest’anno, per terminare nel 2033. La sua entrata in servizio consentirà all’Esercito di assolvere i molteplici compiti istituzionali, dotando inizialmente le unità di cavalleria delle Brigate Medie Digitalizzate e di quelle di proiezione impegnate nei teatri operativi. Con la costituzione delle Forze Medie si intende conferire allo Strumento Militare Terrestre la capacità d’impiegare nuove forze con più alti livelli di mobilità, sopravvivenza e protezione rispetto alle forze leggere e con una maggiore celerità di dispiegamento rispetto a quelle pesanti.
La Blindo Armata “Centauro” è stata impiegata operativamente, fuori dal territorio nazionale, in Somalia, in Kosovo, in Iraq e, attualmente, è presente in Libano. 
Il nuovo mezzo soddisfa un’esigenza prioritaria della Forza Armata che consiste nella maggiore sicurezza e protezione del personale, costantemente impegnato al servizio della collettività ed in grado di fornire sostegno tempestivamente in una molteplicità di situazioni, e nella riduzione del rischio.

UN PROGETTO INNOVATIVO

La nuova versione è stata completamente riprogettata per resistere agli ordigni esplosivi improvvisati (IED); lo scafo è in acciaio balistico monoscocca ad alta resistenza con geometria differenziata a seconda della sezione. Il mezzo presenta un fondo a forma di V e non ha dei passaruota e dei parafanghi accentuati, per favorire la dissipazione dell’energia di un eventuale ordigno. Inoltre, è più leggero di circa 300 chilogrammi.
L'autoblindo Centauro II rappresenta la naturale evoluzione del veicolo blindato Centauro, nato dall'esigenza da parte dell'Esercito Italiano durante gli anni della Guerra Fredda, con l'obiettivo di dare maggiore mobilità alle brigate italiane schierate in difesa del territorio nazionale.
Con il crollo del Muro di Berlino e i profondi cambiamenti che ne sono conseguiti, la Centauro ha finito per operare in scenari inimmaginabili durante la sua progettazione: operazioni di mantenimento della pace, per la prevenzione dei conflitti e operazioni di carattere umanitario, nonché scenari operativi classici.

CARATTERISTICHE TECNICHE

L'autoblindo Centauro II è dotato di un’architettura interamente digitale, frutto di una stretta collaborazione tra l’Industria e la Difesa. Il risultato è un veicolo blindato di nuova generazione, in grado di operare in ogni scenario: dalle missioni a difesa della sicurezza nazionale agli interventi in aiuto delle popolazioni a seguito di catastrofi naturali, dalle operazioni di supporto e mantenimento della pace, ad ogni altro teatro operativo in cui le Forze Armate siano chiamate ad intervenire.
Le innovazioni di Leonardo installate sul Centauro II, iniziano dalla nuova torre, dotata di elettro-ottiche di ultima generazione per il comandante e il puntatore, con il periscopio panoramico ATTILA D e l’unità di puntamento Lothar SD e una serie di sistemi di comunicazione con ben sei radio e il sistema di comando e controllo SICCONA. Tale innovazioni assicurano la massima interoperabilità e disponibilità di informazioni sul teatro operativo. Sulla torre è installata una torretta a controllo remoto, la Hitrole Light, in grado di aumentare la flessibilità del mezzo e di garantire la massima protezione dell’equipaggio, oltre a un Jammer H3, per inibire l’attivazione a distanza di ordigni improvvisati.
Il Centauro II può essere equipaggiata con torretta Hitfact dotata di un cannone da 105/52 mm, come la precedente Centauro, o con la torretta Hitfact MkII dotata di cannone di ultima generazione da 120/45 mm, che conferisce al mezzo una potenza di fuoco pari a quella dei più moderni carri armati da battaglia e compatibile con il munizionamento standard NATO di ultima generazione. Nonostante l’elevato livello di protezione balistica, il cannone di grosso calibro e la vasta dotazione degli equipaggiamenti di bordo, la torre della Centauro II ha un peso molto ridotto, che non va a incidere sulle capacità e sulla mobilità del mezzo.
Il Centauro II è equipaggiata con un motore 8V diesel di 20 litri della famiglia IVECO VECTOR (Euro 3), ha una potenza di 533 kW (720 hp) e una coppia di 2500 Nm, il motore è accoppiato ad un cambio automatico ZF Ecomat 7HP902 a 7 rapporti + 1 retro.
Il prezzo di ogni Centauro II è di 6,7 milioni di euro.
Lo scafo è sagomato a "V" per garantire una migliore protezione antimina e da ordigni esplosivi improvvisati, ed è dotato, come la torre, di corazzature balistiche ad alta efficienza. Notevole innovazione rispetto al passato è la scelta di adottare un sistema che permette la guida del mezzo con la sola visione "indiretta" mediante telecamere installate esternamente. Per assicurare la massima mobilità sono stati sviluppati, inoltre, un motore di nuova generazione con un nuovo cambio automatico e un sistema elettronico di frenaggio e controllo.

UTILIZZATORI:
  • Brasile - Exército Brasileiro - 98 Centauro II ordinati il 15 dicembre 2022.
  • Italia - Esercito italiano - 10 veicoli acquisiti con il contratto firmato nel luglio 2018, 96 blindo (86 +10 in opzione, con l’opzione già esercitata) acquistate con il contratto siglato a dicembre 2020, 16 ordinate a luglio 2022, per un totale di 122 esemplari ordinati. Ulteriori 28 esemplari ordinati a giugno 2024 per un totale di 150 unità.





Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, RID, Exército Brasileiro, Wikipedia, You Tube)