martedì 11 gennaio 2022

Fincantieri ha dato inizio alla costruzione del primo U-212 NFS per la Marina Militare italiana


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Si vis pacem para bellum “

Da fonti della Rivista italiana Difesa si apprende che presso lo stabilimento Fincantieri del Muggiano (La Spezia) è iniziata la costruzione del primo sottomarino U-212 NFS per la Marina Militare italiana. L’U-212 NFS è un’evoluzione dell’U-212A, ed è stato sviluppato nell’ambito di una cooperazione con la tedesca TKMS. Risultano ordinati i primi due esemplari di un totale di quattro.
Fincantieri ha introdotto importanti modifiche ed innovazioni sviluppate in autonomia con il determinante contributo di altre importanti aziende nazionali.
Questo progetto sancisce il ritorno dell’Italia alla progettazione e produzione sovrana di sottomarini AIP, in quanto la proprietà intellettuale dell’U-212 NFS appartiene alla stessa Fincantieri. 
Tra le novità rilevanti anche il Combat Management Systems messo a punto da Leonardo, che rimpiazzerà il CMS norvegese in uso sugli U-212A. Non sarà da meno la nuova suite di EW allo stato dell’arte che sarà realizzata e consegnata da Elettronica Group SpA.








U-212 N.F.S.

Il 26 febbraio 2021 è stato firmato a Roma il contratto tra l'Organizzazione Internazionale per gli Armamenti OCCAR (Organisation Conjointe de Cooperation en matiere d'ARmement) e FINCANTIERI per la realizzazione di due nuovi sottomarini, più due in opzione, per la Marina militare denominati U212NFS (U212 Near Future Submarine) made in Italy e la partecipazione di grandi, medie e piccole imprese nazionali che saranno coinvolte sia nella fase di sviluppo che di fornitura di componentistica.
Il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone, ha espresso soddisfazione per la firma del contratto ed ha commentato: “Questo accordo, di strategica importanza, doterà la Marina militare e la sua componente sommergibili di mezzi altamente tecnologici in grado di eccellere nella dimensione subacquea e di svolgere, nell'attuale scenario geo-politico, un ruolo fondamentale per la salvaguardia degli interessi del Paese".
Si tratta di un mezzo, quello subacqueo, in grado di permanere in mare per tempi anche molto prolungati e, grazie alla sua “invisibilità", capace di raccogliere informazioni senza alterare l'ambiente e il soggetto osservato, operando anche in presenza di elevata minaccia, pronto ad agire qualora ce ne fosse la necessità, rappresentando lo strumento di deterrenza per eccellenza.
Le prime due unità verranno consegnate nel 2027 e nel 2029 sostituendo altrettanti sottomarini della classe Sauro risalenti alla metà degli anni '80 e non più adeguati alle future sfide operative. La nuova serie di battelli, che saranno costruiti presso il cantiere del Muggiano (SP), vedrà rispetto alla più moderna classe Todaro una fortissima evoluzione in termini di impianti e concetti operativi (l'acronimo NFS caratterizza il fatto che il progetto costituisce il trait d'union tra l'affidabile progetto italo-tedesco U212A e le tecnologie emergenti del nuovo secolo). “I sottomarini sono tra i mezzi più avanzati concepiti e realizzati dal genere umano. Il loro sviluppo è un vero e proprio volano in grado di guidare l'acquisizione e il consolidamento di capacità industriali e tecnologiche, con potenziali grandi ricadute in diversi altri settori e un importante ritorno per il Sistema Paese" ha aggiunto l'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone.

IL TAGLIO DELLA PRIMA LAMIERA DELL’U-212 NFS

L’impostazione dell’unità capoclasse è avvenuta nel mese di gennaio 2022 da parte di Fincantieri; il sottomarino sarà consegnato entro il mese di dicembre 2027; il secondo battello entrerà in servizio nel 2029. 
Il programma U212 NFS della Marina Militare è finalizzato a costruire quattro nuovi sottomarini in sostituzione delle obsolete unità classe Sauro migliorata la cui dismissione è prossima, mantenendo una flotta di almeno otto sottomarini allo stato dell’arte e fornendo alle nuove unità le ultime tecnologie e capacità in termini di segnatura acustica complessivamente ridotta, propulsione con autonomia maggiorata, comando, controllo, comunicazioni ed armi potenziate. Le nuove capacità si baseranno essenzialmente sugli sviluppi e sui contenuti dell’industria e dei centri di ricerca nazionali che stanno progettando i nuovi sottomarini con capacità di crescita. E’ chiaro che i nuovi mezzi subacquei sono già concepiti per la prossima integrazione di “Autonomous Underwater Vehicle” e nuovi sistemi d’arma ‘deep strike’ a lunga portata (MISSILI CRUISE), che sono per la componente subacquea della Marina italiana un significativo impulso alla deterrenza nazionale “dal mare”.

EVOLUZIONE CONTINUA

Il nuovo U212 NFS è l’evoluzione dell'U212 con una piattaforma caratterizzata da un allungamento di 1,2 metri della sezione centrale dello scafo resistente dei battelli classe Todaro, in corrispondenza della falsatorre e della camera di manovra che a partire dai moderni tipo U212A viene denominata CIC (Combat Information Centre).
L’U212 NFS è allungato quindi fino a 10 metri, e sarà in grado di ospitare un maggior numero di sollevamenti con sensori di superficie e sistemi per le comunicazioni, che salgono a sette (con spazi ulteriori per l’aggiunta di un ulteriore sollevamento); la CIC, dove si concentrano le attività di comando e controllo dei battelli, risulta più grande e riorganizzata per ottimizzare lo spazio a disposizione del personale e degli equipaggiamenti.
La lunghezza totale dei nuovi sottomarini raggiungerà i 58,3 metri (con 41 metri di scafo pressurizzato e 7 m. di diametro); il dislocamento in immersione aumenterà a 1.750 tonn. L’allungamento incrementerà anche gli spazi per le casse del combustibile e quindi l’autonomia della piattaforma con il sistema propulsivo diesel/elettrico.

I MIGLIORAMENTI DEL DESIGN

Nella sezione posteriore dello scafo, una serie di piccole pale fissate sul mozzo, al pari dei timoni poppieri e dell’elica, oltre all’introduzione del Propeller Boss Cap Fins (PBCF) sviluppato da tkMS e sperimentato su un battello U212A tedesco, riducono i vortici generati dal flusso dell’acqua a valle dell’elica; tali ritrovati tecno-idrodinamici sono destinati a migliorare le prestazioni idrodinamiche del battello abbattendo la segnatura acustica complessiva.

L’UTILIZZO DEI META-MATERIALI

Un nuovo rivestimento dello scafo a base di “meta-materiali” in fluoro-polimeri, atto a ridurre l’attecchimento di vegetazione sullo scafo e quindi la resistenza all’avanzamento, contribuirà a ridurre il consumo di carburante e il rumore auto-indotto.
Si sta da tempo lavorando allo sviluppo e test di un rivestimento in meta-materiali per ridurre l’efficacia delle capacità dei sonar multi-statici avversari nell’ambito del progetto SUWIMM (Submarine UnderWater Invisibility through MetaMaterials).

IL SISTEMA PROPULSIVO

I nuovi battelli U212 NFS disporranno inizialmente del medesimo sistema propulsivo in configurazione diesel/elettrica con sistema AIP indipendente dall’aria di fornitura tedesca basato sulle celle a combustibile (Fuel Cell) tipo PEM che rappresenta un significativo salto in termini di capacità rispetto ai sottomarini che ne sono privi, con un forte incremento dell’autonomia in immersione senza necessità di risalire a quota periscopica.
Le nuove tecnologie di sviluppo nazionali si sono concentrate sul sistema d’immagazzinamento e produzione energetica di nuova generazione con batterie al litio e sul sistema di gestione delle medesime, destinato a rimpiazzare in toto le attuale e tradizionali batterie al piombo presenti sulle vecchie unità sottomarine.

DIESEL, ELETTRICO E FUEL CELL POLYMER ELECTROLYTE MEMBRANE

Gli U212 NFS manterranno lo stesso complesso propulsivo diesel/elettrico delle piattaforme U212A: 
  • il motore diesel MTU 16VTB396 SE84 da 3120 kW accoppiato all’alternatore Piller, 
  • il motore elettrico a magneti permanenti Permasym da 2850 kW, 
  • il complesso di celle a combustibile fornito dalla tkMS e basato sulle Fuel Cell di tipo PEM (Polymer Electrolyte Membrane) Sinavy della Siemens da 272 kW di potenza elettrica, 
  • un nuovo sistema di stoccaggio e gestione dell’energia in fase di sviluppo e valutazione da parte dell’industria italiana e scaturito dal progetto ‘Far Seas’ del PRNM.

LE NUOVE BATTERIE “LITIO-FERRO-FOSFATO”

I nuovi sottomarini adotteranno una nuova generazione di batterie al litio-ferro-fosfato (LFePO4) ed il relativo sistema di gestione forniti dalla società italiana specializzata FIB del Gruppo Seri Industrial; i sistemi saranno integrati da Fincantieri e sono destinati a fornire una maggiore densità energetica e potenza complessiva, una maggiore autonomia subacquea e vantaggi operativi tattici. Si sta anche lavorando con altre industrie su sistemi di celle a combustibile e di stoccaggio dell’idrogeno di nuova generazione per la successiva “NFS tranche 2”: verranno applicati, se il programma di ricerca e sviluppo dedicato in corso avrà successo.
L’aumento in lunghezza dello scafo non modificherà in modo significativo la compartimentazione e distribuzione degli spazi interni. Vi sarà un riassetto del vano batterie e delle nuove apparecchiature associate per accogliere i nuovi sistemi; si assicureranno i necessari livelli di sicurezza per il locale rivisto per la centrale sollevamenti; gli U212NFS saranno dotati di un nuovo sistema per l’esaurimento in emergenza delle casse zavorra di tipo ibrido in fase di sviluppo da parte di Fincantieri nell’ambito del progetto HEBD (Hybrid Emergency Blowing Device) del PRNM; il sistema fornirà una maggiore versatilità d’impiego e ridurrà le necessità di manutenzione.

I SOLLEVAMENTI NON PENETRANTI DELLA CALZONI-L3 HARRIS

Sarà adottato per gli U212 NFS un nuovo sistema di condizionamento per le operazioni in acque e climi tropicali consentirà un impiego ottimizzato in acquee lontane, come l’Oceano Indiano, nell’ambito nel bacino di operazioni previsto dal “Mediterraneo Allargato”. Oltre a un nuovo design della falsatorre, i nuovi battelli adotteranno attuatori elettrici per tutti i sollevamenti degli alberi presenti. Saranno sollevamenti non penetranti nello scafo (eccetto che per il periscopio d’attacco che presenta una visione diretta dell’esterno) del tipo (E-UMM) (Electric-Universal Modular Mast) forniti dalla italiana Calzoni, facente parte del gruppo statunitense “L3Harris”.
E’ una soluzione già adottata in via parziale sui battelli classe Todaro e diffusa sui sottomarini nucleari della US Navy. E’ chiaro che sono importanti le capacità della filiera nazionale del settore, e sono il primo passo verso una soluzione ‘completamente elettrica’ di base per i battelli italiani, caratterizzati ancora nella versione NFS da attuatori oleodinamici per le superficie di governo, valvole a scafo, sfoghi dell’aria ed altre utenze.

IL SISTEMA DI COMANDO E CONTROLLO LEONARDO SADOC Mk4

L’U212 NFS presenterà un equipaggio di sole 29 unità, e avrà un sistema di combattimento di nuova generazione con un sistema di comando, controllo, comunicazioni, controllo delle armi e una suite di sensori completamente integrati con un significativo livello di partecipazione nello sviluppo e fornitura dell’industria, università e centri di ricerca nazionali. Leonardo ha progettato e sta mettendo a punto il sistema di comando e controllo e gestione armi (Combat Management Systems) basato sugli ultimi sviluppi per le piattaforme di superficie della M.M. denominato SADOC Mk 4.
E’ uno sviluppo strategico per Leonardo, che amplia la propria offerta sul mercato delle unità subacquee, sfruttando le sinergie tra i due domini, ritornando a lavorare in un ambito che era stato in precedenza abbandonato. Il nuovo SADOC Mk 4 per unità sottomarine sarà incentrato su di una architettura aperta, elaborazione dati remotizzata e capacità incrementata di gestione informazioni, grazie anche all’esteso know-how per l’elaborazione acustica proveniente da precedenti e nuove soluzioni di commando e controllo e d’armamento. Utilizzerà 9 console per operatore a doppio schermo, una stazione aggiuntiva e differenziata per il comandante e capacità di crescita futura nel settore dell’intelligenza artificiale (IA).

LE AZIENDE DEL PROGRAMMA:
  • Fincantieri che progetta e costruirà lo scafo e la sistemistica;
  • Avio Aero, che fornirà un autopilota migliorato rispetto a quello installato sui Todaro;
  • SEASTEMA, per il sistema integrato di gestione della piattaforma, ampliando in tal modo il portafoglio prodotti della società di Fincantieri al dominio subacqueo;
  • La tedesca ELAC Sonar (una società del gruppo inglese Cohort) per la suite di sensori caratterizzata da un complesso sonar allo stato dell’arte, e che dovrebbe includere un array cilindrico prodiero, sonar attivo anti-mine e collisione, un array passivo trainato, di telemetria passiva, intercettatore di sonar attivi, sistema ‘flank array’ e telefono subacqueo, il tutto controllato da un avanzato sistema di gestione ad architettura aperta;
  • Gruppo Elettronica per la nuova suite RESM/CESM (Radar ESM/Communications ESM) completamente integrata incentrata sul know-how tecnologico e sviluppi per le soluzioni destinate alle unità di superficie. La nuova suite si caratterizza per una nuova antenna integrata con sensori RESM/CESM, installata su di un sollevamento dedicato che fornirà capacità di intelligence, sorveglianza e ricognizione tattico-strategiche di ultima generazione nel settore delle radiofrequenze e delle comunicazioni unitamente alle antenne di scoperta poste sui periscopi;
  • L3Harris KEO per la suite optronica e di visione diretta per la sorveglianza ed attacco giorno/notte, verosimilmente attraverso la controllata italiana Calzoni, e comprenderà un periscopio optronico di sorveglianza non penetrante lo scafo e un periscopio d’attacco invece penetrante, oltre a una capacità di elaborazione immagini allo stato dell’arte; 
  • Elettronica SpA, 2 alberi per le comunicazioni (rispettivamente con antenna in banda SHF ed UHF), uno ciascuno per rispettivamente l’antenna del sistema RESM/CESM;
  • L3Harris Calzoni-GEM Elettronica, per il radar di nuova generazione a bassa probabilità d’intercettazione, insieme al sollevamento per lo snorkel;
  • Leonardo SpA per le predisposizioni per l’impiego delle contromisure anti-siluro;
  • Leonardo-WASS per i 6 tubi di lancio standard NATO da 533 mm per siluri pesanti e predisposizione per altri sistemi d’arma; un’unità d’interfaccia fornita per la gestione della versione per la Marina Militare del siluro pesante di ultima generazione Black Shark Advanced (BSA) e denominato Nuovo Siluro Pesante (NSP), caratterizzato da una pila o batteria avanzatissima “one shot” di nuova generazione all’ossido di alluminio-argento (Al-AgO), il cui primo lotto di produzione serie è stato consegnato nel 2021;
  • Cabi Cattaneo per le predisposizioni per l’impiego del container da trasporto presso-resistente: oltre a fungere da piattaforma madre per le operazioni dei veicoli subacquei speciali o SDV (Special Delivery Vehicle), in aggiunta alla garrita per gli operatori speciali e l’abbandono in emergenza del battello da parte dei membri d’equipaggio, nonché alla stazione per l’accoppiamento con il sistema di salvataggio di eventuali sottomarini incidentati.
I nuovi battelli sono concepiti per trasportare e far operare veicoli subacquei autonomi (Autonomous Unmanned Vehicles, AUV) in grado di estendere le capacità ISR occulte dei battelli grazie alla possibilità di tali veicoli di poter imbarcare suite di sensori ed operare in ambienti operativi non permissivi e ostili senza mettere in pericolo la piattaforma madre, oppure caratterizzati principalmente da condizioni quali bassi fondali ed acque ristrette, dove nonostante le dimostrate capacità di manovra dei nuovi battelli, l’operatività è comunque limitata.
Come gi evidenziato in precedenza, l’U212 NFS sarà predisposto per l’impiego di sistemi d’arma da crociera a lungo raggio per attacchi in profondità, capacità in fase di valutazione da parte del Ministero della Difesa. Sarà un importante sviluppo capacitivo per la componente subacquea, che la nostra Marina Militare intende condividere con le future piattaforme di superficie in progetto, allargando in tal modo le capacità di deterrenza nazionale. L’U212 NFS (come anche i vecchi battelli), disporrà certamente di capacità di supporto all’impiego degli operatori del Gruppo Operatori Incursori (GOI) della MM.

LE APPARECCHIATURE ECM, ECCM, ESM DI ELETTRONICA SpA

Il contratto prevede la consegna di 2 sistemi per il primo lotto di due sottomarini più altri 2 sistemi come opzione per i lotti successivi. “Elettronica SpA” è già fornitrice degli apparati di Guerra Elettronica nell’ambito dei Programmi FREMM, PPA gestiti dall’OCCAR e prevede di estendere la collaborazione ai progetti OCCAR co-finanziati dall’Unione Europea. Negli scenari operativi ostili, caratterizzati da un’intensa attività elettromagnetica, la capacità di dominare lo Spettro Elettromagnetico è uno dei fattori chiave per ottenere un significativo vantaggio operativo. L’ElectroMagnetic Spectrum Operations (EMSO), rappresenta dunque l’insieme di attività finalizzate ad ottenere la supremazia elettronica. La capacità di gestire lo Spettro Elettromagnetico attraverso l’utilizzo di sistemi di Difesa Elettronica supporta la capacità del sottomarino di operare in aree ostili ad alto rischio, sia in operazioni conflittuali che in quelle di peace-keeping, garantendo l’autoprotezione della piattaforma e le attività informativa di sorveglianza e intelligence. La suite EWS di “Elettronica” per gli NFS rappresenta la risposta tecnologicamente più avanzata ed innovativa a queste esigenze nel campo del dominio subacqueo. Il Sistema ha per un altissimo livello di integrazione funzionale e sarà in grado di svolgere compiti di auto-protezione, sorveglianza ed intelligence con elevate prestazioni dalla banda radio a quella radar. L’esperienza maturata da Elettronica si combina in questo sistema fondendo maturità tecnologica e innovazione.
I nuovi sottomarini disporranno di un’antenna RESM/CESM integrata, frutto di oltre due anni di studi e simulazioni; è il prodotto più avanzato sul mercato grazie alle elevate prestazioni, alle dimensioni compatte e alla forma stealth. Fanno inoltre parte dello stesso due ulteriori antenne: una con compiti di sorveglianza e scoperta nel campo radar e un’antenna di allarme. Utilizza un elevato livello di digitalizzazione che consente di ottenere alte prestazioni anche in un ambiente elettromagnetico molto denso e complesso, dove la maggior parte dei sistemi in commercio sono presto saturati. La sua architettura software-defined, riducendo fortemente la componente HW a favore di quella SW/FW, garantisce un alto grado di disponibilità operativa, una manutenzione più semplice ed aggiornamenti più rapidi mediante il semplice downloading software. L’apparecchiatura RESM/CESM è dotata di una Electronic Warfare Management Unit che raccoglie e gestisce in modo integrato le informazioni provenienti dai vari sensori che operano nelle banda radar e radio, componendo così uno scenario elettromagnetico complesso a supporto delle attività di Auto-protezione, Sorveglianza e Intelligence.

IL CENTRO DI ADDESTRAMENTO E I SIMULATORI A TARANTO

Con l’introduzione di un nuovo CMS completamente integrato con sensori avanzati, il contratto prevede anche la realizzazione di nuovo centro d’addestramento con simulatori dedicati presso la Scuola Sommergibili della Marina Militare Italiana a Taranto e un pacchetto di supporto logistico comprendente la formazione del personale e parti di ricambio. Il programma garantirà alla Nazione una capacità di deterrenza e sicurezza nei bacini marittimi d'interesse nazionale e le collegate infrastrutture critiche che si sviluppano lungo i fondali marini che, in quanto al di sotto della superficie del mare, alle volte rimangono distanti dalla comune percezione dei problemi e delle priorità della Nazione.

(Fonti delle notizie: Web, Google, RID, Marina.difesa, Analisidifesa, Askanews, Wikipedia, You Tube)















 

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