venerdì 5 settembre 2025

UAV / UCAV: l’“EuroMALE”, è il progetto di un drone europeo prodotto in collaborazione tra Germania, Francia, Italia e Spagna. Secondo quanto rivelato di recente dal giornale francese La Tribune, il governo di Parigi avrebbe iniziato a valutare la possibilità di ritirarsi dall’Eurodrone.











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Si vis pacem, para bellum 
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.

Uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.









Lo European Medium Altitude Long Endurance Remotely Piloted Aircraft System (European MALE RPAS), spesso abbreviato in “EuroMALE”, è il progetto di un drone europeo prodotto in collaborazione tra Germania, Francia, Italia e Spagna.
Dopo l'abbandono al progetto EADS Talarion, nel 2015 la Airbus Defence and Space è passata ad una collaborazione con Dassault Aviation e Leonardo per un drone europeo che faccia concorrenza alla produzione statunitense e israeliana.







I MAL DI PANCIA FRANCESI 

Secondo quanto rivelato di recente dal giornale francese La Tribune, il governo di Parigi avrebbe iniziato a valutare la possibilità di ritirarsi dall’Eurodrone. Ovvero il programma per il velivolo armato a pilotaggio remoto Male (Medium Altitude Long Endurance) Rpas lanciato nel 2015 partecipano infatti Germania, Francia, Spagna e Italia con le rispettive industrie Airbus, Dassault e Leonardo. Il quotidiano francese rivela che la Francia ha esternato le sue riflessioni con gli altri partner del programma europeo.
Ad oggi l’Eurodrone include lo sviluppo e la produzione di 20 sistemi e 5 anni di supporto iniziale in servizio. L’aeromobile è in fase di sviluppo per ridurre la dipendenza europea da soluzioni non europee come l’MQ-9B statunitense. È progettato per supportare missioni di intelligence, sorveglianza, acquisizione di obiettivi e ricognizione (ISTAR).
Sull’eventuale mossa del governo francese, non ci sarebbe stata alcuna decisione definitiva che verrà probabilmente presa a fine settembre o inizio ottobre.
Nonostante le voci insistenti, non si può parlare di un ritiro unilaterale di Parigi dal programma; il paese transalpino avrebbe comunque chiesto ai partner europei di studiare congiuntamente le conseguenze industriali e operative dell’uscita dal programma.

CARATTERISTICHE DELL’EUROMALE

L'EuroMALE è un velivolo con fusoliera snella, bi-motore turboelica e impennaggio a T, adatto a missioni lunghe, a media altitudine e a media velocità (MALE). La Airbus opera nella struttura, la Dassault si cura del sistema, mentre l’italiana Leonardo opera nell'equipaggiamento. A Francia, Germania e Italia, nel 2016 si è aggiunta la Spagna. Nei primi due anni sono stati studiati design e specifiche di base del velivolo. A luglio 2017 è stata approvata la configurazione con motore a turboelica. Il 26 aprile 2018 ne è stato presentato un esemplare al Salone dell'aviazione di Berlino, mentre il 22 novembre è avvenuta la revisione preliminare del progetto. 

I DRONI PREVISTI DAI 4 PARTNER

A fine 2018 sono noti i numeri di droni previsti per Francia (21), Germania (8) e Spagna (8), mentre in Italia non si è ancora deciso. A giugno 2019, però, la Francia si mostra perplessa nell'acquisto del velivolo. A Febbraio 2022 Italia, Spagna, Germania e Francia hanno firmato un contratto che le impegna per 7 miliardi di euro, avranno 60 Eurodroni in tutto, con le relative piattaforme e manutenzioni per 15 anni.


Il progetto multinazionale gestito da OCCAR vede ad oggi la partecipazione di quattro nazioni ed ha un’importante valenza strategica per l’Europa

Per l’Italia saranno 20 i sistemi da realizzare per un totale di 60 velivoli. Ogni sistema si compone di tre velivoli e due stazioni di terra per la gestione da remoto del velivolo.
Sarà sviluppato da Leonardo il sistema di missione dell’Eurodrone, il velivolo a pilotaggio remoto di classe MALE (Medium Altitude Long Endurance) destinato a rafforzare l'autonomia strategica dell'Europa nel campo della difesa con sistemi operativi indipendenti ad alte prestazioni. L’Airborne Mission System (AMS) del velivolo integra una suite di sensori avanzati, tra cui il radar e il Multi Purpose Mission Computer (MPMC). All’interno del programma, il cui valore complessivo ammonta a 7 miliardi di euro, Leonardo gioca un ruolo chiave, grazie al workshare industriale sull’elettronica di bordo e sulla componente aerostrutture, che prevede oltre all’AMS, l’Airborne Electrical & Enviromental Control System, l’Airborn Armament System e la progettazione e produzione dell’intero complesso alare del velivolo.

LE MISSIONI

Grazie all’avanzata suite di sensori che caratterizzano l’Airborne Mission System, l’Eurodrone potrà svolgere missioni di Intelligence, Surveillance, Reconaissance (ISR) su mare e terra, raccogliendo ed integrando, anche in condizioni operative critiche, i dati provenienti dai diversi sensori di bordo, nonché di registrarli e inviarli alla stazione di terra e alle unità cooperanti, al fine di fornire un quadro tattico completo. La fusione in tempo reale delle informazioni ha il vantaggio di ridurre al minimo i tempi e gli sforzi richiesti agli operatori per analizzare e comprendere gli eventi in corso nell’area d’interesse, accelerando di conseguenza i tempi di risposta lungo l’intera catena di comando.
Le fasi di progettazione, sviluppo, integrazione e produzione del sistema AMS saranno condotte nello stabilimento Leonardo di Caselle Torinese. L’azienda sarà inoltre coinvolta nel supporto all’integrazione dei prototipi sulla base di Manching e alle attività di flight test in volo nei poligoni di riferimento. 

L’INTEGRAZIONE DELLE ARMI IN DOTAZIONE

Attraverso la partecipata MBDA, Leonardo si occuperà poi dell’integrazione del missile aria-superficie Brimstone. Il sistema d’arma consentirà alla piattaforma di ingaggiare e neutralizzare una vasta gamma di minacce statiche e in movimento, H24 in ogni condizione meteo. Il programma multinazionale gestito da OCCAR (Organisation Conjointe de Coopération en Matière d'Armement) vede ad oggi la partecipazione di Germania, Spagna, Francia e Italia, conta ordini per 20 sistemi, ognuno comprendente due stazioni di terra e tre aerei, più Ground Support Equipment, parti di ricambio, formazione e cinque anni di assistenza nelle fasi iniziali del servizio.

UNA PIATTAFORMA DUAL-USE

Le tecnologie innovative di cui si avvarrà la piattaforma, pensata a scopo dual-use, gli consentiranno di diventare uno dei pilastri di ogni sistema aereo di nuova generazione a beneficio di Governi e Forze Armate. Il drone bi-motore è il primo sistema aereo senza pilota progettato per volare in spazi aerei non segregati e il suo design modulare si tradurrà in avanzate capacità operative per missioni di tipo ISTAR (Intelligence, Surveillance, Target Acquisition, and Reconnaissance), contribuendo ad ampliare la base tecnologica indipendente nel settore uncrewed. Il sistema ITAR free offrirà ai produttori una vasta gamma di opportunità nelle attività di sviluppo, produzione e gestione operativa e genererà 7.000 posti di lavoro altamente qualificati in Europa. L’approccio digitale nel design, produzione e servizi del drone consentirà infine significativi miglioramenti nei tempi di sviluppo, nella qualità e nella riduzione dei costi.
A maggio 2024, Airbus ha ottenuto dall’OCCAR la Preliminary Design Review (PDR) per l'Eurodrone. La PDR ha evidenziato sin da subito quanto il progetto iniziale fosse maturato, facendo da apri pista alla progettazione dettagliata del velivolo.

I TURBOPROPULSORI General Electric Catalyst (12 parti stampate in 3D sostituiscono 855 parti)

In gara per la motorizzazione del nuovo drone vi erano la francese Safran, con una versione del motore da elicottero Ardiden, ed Avio Aero, con il nuovo motore turboelica Catalyst.




Il 25 marzo 2022, dopo un lungo processo di selezione Airbus ha scelto l'italiana Avio Aero come fornitrice della propulsione, facendo ricadere la scelta sulla nuova turboelica General Electric Catalyst, interamente sviluppata in Europa sotto la leadership, appunto, di Avio Aero.
Il 1 settembre 2022, a Getafe, in Spagna, Avio Aero e Airbus, hanno firmato il contratto per la fornitura di 120 motori Catalyst 1300-ED1, che comprende anche la manutenzione e i servizi.
Il General Electric Catalyst (precedentemente Advanced Turboprop, o ATP) è un motore turboelica di GE Aerospace progettato e messo a punto in Italia. È stato annunciato il 16 novembre 2015 e alimenterà il Beechcraft Denali, che ha funzionato per la prima volta il 22 dicembre 2017 ed è stato certificato nel febbraio 2025. Il motore da 850 a 1.600 CV (da 630 a 1.190 kW) punta a un'efficienza migliore del 20% rispetto alla concorrenza grazie a un rapporto di pressione complessivo di 16:1, pale dello statore variabili, pale della turbina raffreddate, parti stampate in 3D e FADEC.
Dopo aver introdotto il General Electric H80 nel 2010 per migliorare il Walter M601, GE ha iniziato ad analizzare la sua concorrenza e ha ideato un motore dal design pulito nel 2014, poi è stato selezionato per il concorso Cessna Denali. Nel settembre 2015, General Electric ha creato un centro di sviluppo turboelica europeo, dopo la chiusura della US-Exim Bank a giugno, investendo oltre 400 milioni di dollari e creando da 500 a 1.000 posti di lavoro.  Il motore è stato annunciato il 16 novembre 2015 alla fiera annuale della National Business Aviation Association.
Nel 2016, il cambio, la turbina di potenza e il combustore dovevano essere realizzati a Torino, i componenti rotanti dovevano essere forniti da Varsavia e la linea di assemblaggio finale era stata pianificata presso Walter Engines a Praga. All'epoca, i componenti principali erano divisi tra strutture di proprietà di GE in Polonia e in Italia, entrambe appartenenti ad Avio Aero. Avio Aero è stata acquisita da GE nel 2013. A partire dal 2021, il sito web di Avio Aero non elenca alcuna struttura a Varsavia.  È stato progettato da GE in Europa, e per la turbina del generatore di energia e gas e il compressore ad alta pressione, dall'Engineering Design Center di Varsavia, un'alleanza tra General Electric Company Polska e l'Istituto di Aviazione di Varsavia.
Nell'ottobre 2017, GE ha ricevuto l'85% delle parti, sulla buona strada per consegnare il primo motore di prova entro la fine dell’anno.  A quel tempo, il veicolo compressore assiale-centrifuga - gruppi statore, rotore e sezione fredda - è stato testato a Monaco per convalidarne l'efficienza, le prestazioni e l'operatività.
Il Catalyst ha effettuato il suo primo volo su un banco di prova King Air il 30 settembre 2021 nelle mani del capo pilota collaudatore BBA Sigismond Monnet e del capo ingegnere di prova di volo Alessandro Ramazzotti. Il 22 novembre, la Denali ha fatto il suo primo volo con un motore Catalyst, puntando a una certificazione 2025. Nel maggio 2023, la certificazione Denali è stata posticipata al 2025 poiché la certificazione del motore è stata ritardata al 2024 da standard più rigorosi come i requisiti di glassa e ingestione del motore, avendo completato 16 dei 22 test di certificazione del motore pianificati e 26 dei 37 test di certificazione dei componenti, test per il caldo e le prove a temperatura fredda.
Nel febbraio 2025, la Federal Aviation Administration ha concesso la sua certificazione dopo più di 8.000 ore di test, liberando il Denali per un'introduzione del 2026 poiché i tre prototipi hanno raccolto oltre 2.700 ore di volo in 1.100 voli.
Il GE Catalyst ha lo scopo di coprire il mercato tra la General Electric H80 di sotto 850 cavalli (630 kW) e il CT7.  È progettato per competere con il Pratt & Whitney Canada PT6 che ha guidato il mercato dei piccoli turboelica per 50 anni con oltre 51.000 unità prodotte. Il Catalyst è stato selezionato per alimentare il nuovo aereo turboelica monomotore Beechcraft Denali, che ospita fino a 12 passeggeri a oltre 280 nodi (520 km/h) per 1.500 miglia nautiche (2.800 km). GE prevede di investire fino a 1 miliardo di dollari nel progetto, inclusi 400 milioni di dollari per un centro di produzione in Europa.
Il turboprop avanzato da 1.300 cavalli (970 kW) potrebbe essere esteso in una gamma di 850-1600 cavalli (630-1.190 kW). Il suo rapporto di pressione complessivo di 16:1 consente un consumo di carburante inferiore del 20% e una potenza di crociera superiore del 10% rispetto alla concorrenza di classe delle stesse dimensioni con un tempo medio di 4000-6000 ore tra le revisioni (MTBO). Il compressore deriva dal General Electric T700 con quattro stadi assiali e un singolo stadio centrifugo, con lo stesso design aerodinamico 3D utilizzato nel GE9X. Il motore include valvole dello statore variabili (VSV) e parti stampate in 3D.
Il combustore singolo anulare a flusso inverso assomiglia al design GE-Honda HF120. La turbina ad alta pressione monocristallo a due stadi sarà la prima di questa classe di motori ad essere completamente raffreddata. La turbina a bassa pressione a tre stadi è in controrotazione. Un sistema di controllo della propulsione integrato FADEC regolerà sia il passo del motore che quello dell'elica come un intero sistema.
Dodici parti stampate in 3D sostituiscono 855 parti: telai, rivestimenti del combustore, pontani, scatola di scarico, alloggiamenti dei cuscinetti, componenti fissi nella percorso di flusso e scambiatori di calore. Il peso complessivo è ridotto del 5% e il consumo di carburante specifico per freni è migliorato dell'1%. La stampa 3D non viene utilizzata per componenti rotanti come lame, dischi e rotori. Il 35% del motore sarà stampato da GE, riducendo il numero di parti serializzate a 35. Sono stampati da una lega di titanio.
Il tempo tra le revisioni è di 4.000 ore, il 33% in più rispetto al suo principale concorrente. È il primo turboelica della sua categoria con due stadi di valvole dello statore variabili.  Sarà dotato di un sistema di eliche composito a cinque pale di McCauley, una filiale di Textron.
I turboelica ora devono essere certificati per la glassa di cristallo di ghiaccio ad alta quota: un blister del compressore deve sopravvivere a un impatto di una palla di ghiaccio. Ciò richiederebbe un primo stadio più pesante di 2 libbre (1,13 kg) e ostacolerebbe l'aerodinamica del motore. GE ha proposto di canalizzare l'olio caldo all'ingresso del motore da un pozza del cambio accessorio per evitare la crescita del ghiaccio e lo testerà in una struttura canadese per il freddo nell'estate 2018.
Le turbine raffreddate consentono temperature operative superiori a oltre 150°C (300°F). I suoi FADEC, VSV e una turbina LP controrotante a tre stadi generano una potenza di crociera superiore del 10%, mantenendo l'efficienza di picco in condizioni fuori progettazione per una migliore velocità di lassazione e potenza di quota. Il pozzo monopezzo sostituisce 45 parti convenzionali e sarà stampato in soli quattro giorni rispetto ai 14 inizialmente.

SENSORI

A luglio 2022, Airbus Defence, in qualità di capo-commessa, ha selezionato ed assegnato alla svedese Saab un contratto per la fornitura di computer per la sicurezza e gestione del volo nonché per l’integrazione dell'Eurodrone nello spazio aereo.

OPERATORI FUTURI:
  • Francia - Forza aerea e spaziale francese - 12 droni (4 sistemi) sotto contratto;
  • Germania - Aeronautica tedesca - 21 droni (7 sistemi) sotto contratto;
  • Italia - A.M.I. - 15 droni (5 sistemi) sotto contratto;
  • Spagna - Forza aerea spagnola - 12 droni (4 sistemi) sotto contratto.

POTENZIALI OPERATORI:
  • Giappone - Il 30 novembre 2023, il Giappone ha aderito al programma Eurodrone come osservatore;
  • India - Il 21 gennaio 2025, l'India ha aderito al programma Eurodrone come osservatore.

Specifiche e Caratteristiche generali:

  • Capacità: 2.300 kg (5.070 libbre) di carico utile
  • Lunghezza: 17 m (55 piedi 9 in)
  • Apertura alare: 30 m (98 piedi 5 in)
  • Altezza: 6 m (19 ft 8 in)
  • Peso massimo al decollo: 13.000 kg (28.660 libbre)
  • Potenza: 2 turboeliche × General Electric Catalyst
  • Eliche: MT-Elica.

Prestazioni:
  • Velocità massima: 500 km/h (310 mph, 270 kn)
  • Autonomia: fino a 40 ore
  • Tangenza: 12.000 m (40.000 piedi).

Armamento:
  • Aleron LP;
  • Brimstone;
  • GBU-49 Paveway II.








Si vis pacem, para bellum 
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.

Usata soprattutto per affermare che uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.
L'uso più antico è contenuto probabilmente in un passo delle Leggi di Platone. La formulazione in uso ancora oggi è invece ricavata dalla frase: Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum, letteralmente "Dunque, chi aspira alla pace, prepari la guerra". È una delle frasi memorabili contenute nel prologo del libro III dell'Epitoma rei militaris di Vegezio, opera composta alla fine del IV secolo.
Il concetto è stato espresso anche da Cornelio Nepote (Epaminonda, 5, 4) con la locuzione Paritur pax bello, vale a dire "la pace si ottiene con la guerra", e soprattutto da Cicerone con la celebre frase Si pace frui volumus, bellum gerendum est (Philippicae, VII, 6,19) tratta dalla Settima filippica, che letteralmente significa "Se vogliamo godere della pace, bisogna fare la guerra", che fu una delle frasi che costarono la vita al grande Arpinate nel conflitto con Marco Antonio.

Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 


La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Starmag, Wikipedia, You Tube)


























 

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