sabato 14 marzo 2020

I Pattugliatori Polivalenti d'Altura (PPA) e il nuovo aspetto del missile anti-nave land-attack "TESEO MK.2 EVOLVED"


I Pattugliatori Polivalenti d'Altura (PPA) rientrano nel “Programma Navale" per la tutela della capacità marittima della Difesa", ex legge 147/2013 (Legge di stabilità 2014), per acquisire navi di nuova concezione - 7 navi (+ 3 previste in opzione) - per la sorveglianza e la sicurezza marittima nazionale. Le unità sono progettate in tre versioni Light, Light plus e Full.

Sono navi di concezione innovativa, per sorvegliare e controllare gli spazi marittimi d'interesse nazionale, vigilare sulle attività marittime ed economiche, concorrere alla salvaguardia dell'ambiente marino, supportare operazioni di soccorso alla popolazione colpita da calamità naturali e per concorrere alla scorta di gruppi navali, navi maggiori e mercantili.
Il progetto di questi nuovi pattugliatori è stato sviluppato per enfatizzare le caratteristiche di versatilità strategica già intrinseche in ogni unità navale: è stata infatti ideata una piattaforma dalle spiccate capacità adattive, grazie alle dimensioni e alle caratteristiche costruttive, che permettono di assumere diverse configurazioni d'impiego, scegliendo l'implementazione dell'allestimento modulare in base al profilo di missione.
Le unità hanno la possibilità di imbarcare equipaggiamenti vari e container per supporto in caso di calamità naturali e/o imbarcazioni tipo RHIB (rigid hullinflatable boat) o mezzi non pilotati.
Il requisito duale delle unità è recepito sin dalle fasi di progetto, così come la possibilità d'integrare agevolmente nuove capacità.
Più in dettaglio, la nave sarà caratterizzata da ampi spazi dedicati all'imbarco di materiali e impianti shelterizzati, che amplieranno ulteriormente la sua capacità ospedaliera, di trasporto di aiuti umanitari e d'imbarco di sistemi specifici per operazioni antinquinamento.
Le nuove navi saranno in grado di impiegare imbarcazioni veloci tipo RHIB fino a una lunghezza di oltre 11 metri tramite gru laterali o per mezzo di una rampa di alaggio situata a poppa.
I PPA vengono costruiti, a similitudine delle FREMM, presso i Cantieri Navali di Riva Trigoso e di Muggiano.
I pattugliatori polivalenti d'altura (PPA) rappresentano il programma per una futura classe di unità navali multiruolo della Marina Militare che sostituiranno le fregate classe Soldati e le corvette classe Minerva.

La nuova classe fa parte della legge navale 2014-2015 che prevede la suddivisione delle unità nelle seguenti tre diverse versioni:
  • PPA Light: versione leggera, adatta al pattugliamento litoraneo ed al contrasto della criminalità in mare;
  • PPA Light+: versione media, adatta sia al pattugliamento litoraneo che al supporto ed al combattimento;
  • PPA Full: versione pesante, adatta al combattimento di prima linea.

Il piano prevede 16 unità, 7 delle quali sono state già commissionate. Altre 3 sono in opzione, mentre ad ora è iniziata la costruzione delle prime tre unità.
L'ordine delle prime 7 unità è così suddiviso: 2 PPA Light, 3 PPA Light+ e 2 PPA Full.




Classe - Unità in approntamento o costruzione:
  • PAOLO THAON DI REVEL;
  • FRANCESCO MOROSINI;
  • PPA3, PPA 4, PPA 5, PPA 6, PPA 7, PPA 8, PPA 9, PPA 10.




Progetto

Il Pattugliatore Polivalente d’Altura (PPA) rappresenta una tipologia di nave altamente flessibile con capacità di assolvere molteplici compiti che vanno dal pattugliamento al combattimento di prima linea. Sono perciò presenti tre versioni (Light, Light+ e Full).
Le prime due versioni, saranno velocemente convertibili nella versione più potente e pesantemente armata, grazie anche all'elevato grado di modularità delle unità.
Lo scafo presenta una forma innovativa, che insieme al nuovo rostro prodiero, punta ad ottimizzare la spinta idrodinamica allo scopo di soddisfare requisiti prestazionali molto sfidanti, pur mantenendo un moderato impatto ambientale e garantendo l'economicità di gestione.
Le navi, presenteranno due zone ad alta modularità, una di centro nave e l'altra di poppa.
La prima, presenterà una gru Davit con 2 braccia, deployable, per il trasporto, il lancio ed il recupero di imbarcazioni fino a 11m x 10t e una gru Centrale per container fino a 20t. Questa zona infatti, presenterà una capacità di carico fino a 8 container ISO 1C, per 120t max complessive.
La seconda zona modulare invece, potrà fungere da bacino per mezzi delle Forze Speciali, da magazzino pallettizzato, da Compound sanitario, da Compound Alloggi (30 posti + igiene) o come zone USVs & ROVs + Shelter di Comando.
Adiacente a questa zona, sarà presente in modo predefinito, una rampa per il lancio ed il recupero di un veicolo anfibio di tipo RHIB di massimo 11 metri.
La zona Plancia, presenta una moderna ed innovativa forma, molto simile a quella di un elmo, assicurando un ampio raggio di visibilità nonché un elevatissimo grado tecnologico, essendo in questa riuniti tutti i sistemi di controllo, di autodifesa ed attacco, navigazione e propulsione.




Armamento

L'armamento di base è comune a tutte e tre le versioni: sarà costituito da un cannone (a prua) OTO Melara 127/64 mm munito del nuovissimo munizionamento Vulcano e da un cannone (sull'Hangar di poppa) OTO Melara 76/62 mm, del tipo Sovraponte, munito di munizionamento Davide/Strales con predisposizione per il Vulcano. Sempre sull'Hangar di poppa, troveranno posto 2 mitragliere remotizzate Oto Melara / Oerlikon KBA 25/80 mm e 2 lanciarazzi ODLS-20 per le contromisure AAW e ASW.
Le versioni Light+ e Full, potranno poi vantare un impianto missilistico di ultima generazione VLS Sylver per il lancio di 16 missili Aster 15, Aster 30 e Aster 30 B1NT. 




OTOMAT TESEO Mk-2Evolved

Tutte le versioni avranno la predisposizione per un sistema di 4 lanciatori binati per il lancio di 8 missili anti-nave e land attack OTOMAT TESEO Mk-2E.  La Marina Militare ha chiesto per il nuovo missile antinave pesante MBDA TESEO MK/2E (TESEO "EVO") anche una capacità land attack strategica per l'attacco di bersagli a terra (capacità, quest’ultima, al momento posseduta solo dall’Aeronautica Militare con il missile STORM SHADOW). A tal proposito si sta valutando la possibilità di dotare il missile – attualmente allo studio ed il cui contratto di sviluppo potrebbe essere firmato entro l'anno – di una nuova "testa" terminale con seeker duale RF (Radio Frequency) e, presumibilmente, data la necessità appunto di attaccare pure bersagli a terra, IIR (Imaging IR). Rispetto al predecessore OTOMAT/TESEO, nella foto, il TESEO "EVO" avrà anche una portata di circa 500 Km.
Il sito di La Spezia di M.B.D.A. ITALIA, dove verrà prodotto il Teseo Mk2 Evo, impiega circa 200 persone, ha un ruolo centrale per tutta la parte antinave, uno dei settori attualmente al centro di importanti evoluzioni tecnologiche per il gruppo missilistico europeo, partecipato al 25% da Leonardo e da un paritetico 37,5% da Airbus Group e Bae Systems. A livello di gruppo, Mbda Italia, rappresenta il 12% della forza lavoro e realizza il 15% del fatturato totale (nel 2017 sono stati realizzati ordini per 4,2 miliardi di euro), partecipando alla realizzazione di 21 prodotti. Sia per l’antinave pesante, il Teseo, che per quello leggero, rappresentato dal Marte, sono in programma evoluzioni per andare incontro da un lato alle esigenze operative delle Forze Armate italiane e per rispondere dall’altro ad un mercato export, che richiederà sistemi missilistici con capacità sempre più “spinte”, a cominciare da range e letalità.  Per quanto riguarda l’antinave pesante, sul fronte domestico c’è – si apprende durante una visita al centro di eccellenza ligure -, necessita ed interesse da parte della Marina italiana per il sistema evoluto, il Teseo MK2/E, che, al pari del predecessore (circa 180 km di range) verrà sviluppato, testato e prodotto nello stabilimento ligure. Tra le novità pensate per aumentare le prestazioni del nuovo Teseo, la cui missione può essere aggiornata in volo tramite revectoring, una testa in guerra di nuova generazione e un nuovo seeker dual mode, capace di gestire anche il requisito land attack a cui il cliente nazionale è molto interessato. Mbda, un contratto di sviluppo è atteso entro fine anno, sta inoltre studiando l’integrazione sul missile, che incontra i requisiti delle Forze Armate in operazioni costiere e in acque ostili, di un nuovo motore turbofan prodotto dalla Williams (la stessa che equipaggia il Marte), che permetterà un raddoppio del range rispetto alla versione attuale. Gli studi interni – per il solo sito di La Spezia gli investimenti ammontano a circa 7 milioni di euro l’anno per mantenere elevati gli standard in termini di tecnologie sovrane e che coinvolgono piccole e medie imprese, università e centri di eccellenza – portati avanti per i programmi Marte e Teseo guardano oltre. I loro sviluppi infatti potranno permettere a Mbda e all’Italia di avere un ruolo al tavolo con Francia e Regno Unito, da cui nel 2019 usciranno i requisiti governativi della futura generazione di missili di cui si sta discutendo in Europa (progetto FCASW – Future Cruise and Anti-Ship Weapon).  Al di là dell’antinave, buone notizie potrebbero arrivare presto dal programma italo-britannico Emads-Camm ER (Enhanced Modular Air Defence Solutions – Common Anti-air Modular Missile Extended Range), i cui fondi per lo sviluppo sono già stati allocati. La versione ER, per la quale la Difesa ha in programma (si attende la firma dell’implementation agreement con Terrarm) l’avvio della prima fase di sviluppo e qualifica e acquisizione della munizione per 95 milioni di euro, differisce dal Camm per range, 40 km quello del secondo, elemento questo ritenuto fondamentale per il mercato export. Il sistema per la difesa aerea di corto raggio incontra i requisiti di Esercito e Aeronautica, alla luce della dismissione dell’Aspide prevista nel 2021, mentre potrebbe avere un suo ruolo anche nelle nuove unità PPA Light della Marina. 




Per quanto riguarda la capacità silurante sarà presente la predisposizione per 2 lanciatori trinati per MU-90 Impact e siluri da 324mm.

Importante infine, la presenza di un Hangar e un ponte di volo per 2 elicotteri NH90 o AgustaWestland AW101.

ENGLISH

The first of the Italian Navy's new multirole offshore patrol ships (Pattugliatore Polivalente d'Altura: PPA), Paolo Thaon di Revel (P 430), started initial sea trials on 12 November.
The trials are being carried out from Fincantieri's Muggiano shipyard, near La Spezia, where the ship was built and launched in June.
Paolo Thaon di Revel is one of seven PPAs being built by Fincantieri shipbuilding group as part of the Italian Navy's fleet renewal plan.
The Multipurpose Deep Sea Patrolers (PPA) are part of the "Naval Programme" for the protection of maritime defence capabilities", ex Law 147/2013 (Stability Law 2014), to acquire newly designed ships - 7 ships (+ 3 provided as an option) - for surveillance and national maritime security. The units are designed in three versions: Light, Light plus and Full.
They are ships of innovative design, to monitor and control maritime spaces of national interest, to supervise and control maritime and economic activities, to contribute to the protection of the marine environment, to support rescue operations to the population affected by natural disasters and to contribute to the escort of naval groups, major ships and merchant ships.
The design of these new patrol vessels has been developed to emphasize the strategic versatility already intrinsic in each naval unit: in fact, a platform with strong adaptive capabilities has been designed, thanks to its size and construction characteristics, which allow it to assume different configurations of use, choosing the implementation of the modular equipment according to the mission profile.
The units have the possibility to embark various equipment and containers for support in case of natural disasters and/or RHIB (rigid hullinflatable boat) or unmanned vehicles.
The dual requirement of the units is taken into account from the project phases, as well as the possibility to easily integrate new capabilities.
More in detail, the ship will be characterized by large spaces dedicated to the boarding of materials and sheltered facilities, which will further expand its hospital capacity, transport of humanitarian aid and boarding of specific systems for anti-pollution operations.
The new vessels will be able to use RHIB type fast vessels up to a length of over 11 metres by means of side cranes or by means of a towing ramp located aft.
The PPAs will be built, similar to the FREMMs, at the Riva Trigoso and Muggiano shipyards.
The multi-purpose deep-sea patrol vessels (PPA) represent the programme for a future class of Navy multi-purpose naval units that will replace the Soldier class frigates and Minerva class corvettes.
The new class is part of the Naval Law 2014-2015 which provides for the subdivision of the vessels in the following three different versions:
  • PPA Light: light version, suitable for coastal patrols and the fight against crime at sea;
  • PPA Light+: medium version, suitable both for coastal patrols and for support and combat;
  • PPA Full: heavy version, suitable for front line combat.

The plan includes 16 units, 7 of which have already been commissioned. Another 3 are optional, while construction of the first three units has now begun.
The order of the first 7 units is divided as follows: 2 PPA Light, 3 PPA Light+ and 2 PPA Full.

Class - Units under construction:
  • PAOLO THAON OF REVEL;
  • FRANCESCO MOROSINI;
  • PPA3, PPA 4, PPA 5, PPA 6, PPA 7, PPA 8, PPA 9, PPA 10.

Project

The Multipurpose Deep-sea Patrol Patrol (PPA) is a highly flexible type of vessel with the ability to perform multiple tasks ranging from patrolling to front line combat. There are therefore three versions (Light, Light+ and Full).
The first two versions, will be quickly convertible into the more powerful and heavily armed version, thanks to the high degree of modularity of the units.
The hull has an innovative shape, which together with the new bow rostrum, aims to optimize the hydronynamic thrust in order to meet very challenging performance requirements, while maintaining a moderate environmental impact and ensuring economic management.
The ships will have two highly modular zones, one at the centre of the ship and the other at the stern.
The first, will present a Davit crane with 2 arms, deployable, for the transport, launching and recovery of vessels up to 11m x 10t and a central crane for containers up to 20t. This area will have a loading capacity of up to 8 ISO 1C containers, for a total of 120t max.
The second modular zone, on the other hand, can be used as a basin for Special Forces vehicles, as a palletized warehouse, as a sanitary compound, as a housing compound (30 places + hygiene) or as USVs & ROVs + Command Shelter zones.
Adjacent to this zone, there will be, by default, a ramp for the launch and recovery of an RHIB amphibious vehicle of maximum 11 meters.
The Dashboard area, has a modern and innovative shape, very similar to that of a helmet, ensuring a wide range of visibility as well as a very high level of technology, as it combines all the control systems, self-defense and attack, navigation and propulsion.
Armament
The basic armament is common to all three versions: it will consist of an OTO Melara 127/64 mm cannon (on the bow) equipped with the brand new Vulcano ammunition and an OTO Melara 76/62 mm cannon (on the stern Hangar), of the Overbridge type, equipped with Davide/Strales ammunition with Vulcan predisposition. Also on the Stern Hangar, there will be 2 Oto Melara / Oerlikon KBA 25/80 mm remote machine guns and 2 ODLS-20 rocket launchers for AAW and ASW countermeasures.
The Light+ and Full versions will also boast a latest generation VLS Sylver missile system for the launch of 16 Aster 15, Aster 30 and Aster 30 B1NT missiles. All versions will have the predisposition for a system of 4 twin launchers for the launch of 8 anti-ship and land attack OTOMAT TESEO Mk-2E missiles.
As far as torpedo capacity is concerned, there will be the predisposition for 2 mined launchers for MU-90 Impact and 324mm torpedoes.
Finally, important is the presence of a Hangar and a flight deck for 2 NH90 or AgustaWestland AW101 helicopters.

First PPA of Italian Navy sails for the first time

PPA 1, named “Paolo Thaon di Revel”, is the lead ship PPA in Light configuration. During the FSG (First Sea Going), several platform systems/equipment installed on-board have been set up and successfully tested.
The class will be built by Fincantieri, one of the world’s largest shipbuilding groups, to replace four “Classe Soldati” and eight “Classe Minerva”. In the Italy’s Navy Act of 2014 a total of sixteen ships are planned. PPAs will be delivered in a full, light+ and light configuration in terms of different sensors and equipments.
The Italian Navy will embark the new MBDA TESEO MK/2E (TESEO EVO) missiles with long range anti-ship and land attack capabilities.
The vessels are able to undertake a wide variety of tasks and missions: both traditional naval activities and also humanitarian assignments for which the vessels will be equipped with modular shelters.
The type 20V 8000 M91L engines for the PPA project each produce 10,000 kW of power and are to be shipped from 2017 onwards.
Rolls-Royce will supply 14 of its highest-powered MTU diesel engines type 20V 8000 M91L (10.000 kW of power). This will be the first time MTU engines have been used in newly-designed surface vessels operated by the Italian Navy. Each vassel’s propulsion system includes two MTU diesel engines able to power the ships above 24 knots in Diesel Mode. MTU engines equips also the diesel-electric Type U-212A submarines and the training ship “Amerigo Vespucci”
The PPA contract was signed on May 2015 and only after four years and half have elapsed before the FSG, a worldwide remarkable achievement for OCCAR as contracting authority.
“Paolo Thaon di Revel” is expected to complete the sea trials in March 2021 and to be delivered to the Italian Navy in May 2021.
The first four ship (seven are under current contract) are currently in the production stage.
The second one, also in Light configuration, will be named “Francesco Morosini”, the venetian Doge, and will be launched in march 2020.

(Web, Google, Giorgio ARRA, Wikipedia, Marina.difesa, Difesa.forumfree, Airpressonline, Ares, Janes, RID, You Tube)










































SEEKER DEL NUOVO TESEO MK2 EVO



Probabile aspetto del TESEO MK2 EVOLVED di MBDA.


PISTOLE Beretta “Serie 81 - 87”


PISTOLE Beretta “Serie 81”

Le Beretta Serie 81 (Cheetah) sono pistole semiautomatiche compatte con chiusura a massa progettate e costruite dalla Fabbrica d'Armi Pietro Beretta Italia. Furono introdotte nel 1976 e includono i modelli in calibro .32 ACP o 7,65mm Browning (modello 81 e 82), in .380 ACP o 9mm corto (modello 84, 85 e 86) e in .22 LR (modello 76,87 bb, 87 Target e 89). Caratteristiche comuni: cane esterno, a doppia azione; rigatura della canna: 6 righe destrorse; fusto in lega leggera; mirino a lama, integrale con il carrello-otturatore; tacca di mira incastrata nel carrello-otturatore; lunghezza linea di mira mm 124.



Varianti:
  • Base (senza lettere di suffisso) - Versioni iniziali, col ponticello del grilletto arrotondato. La sicura manuale ambidestra blocca il carrello e la catena di scatto, come sul modello 70, permettendo di portare l'arma con il colpo in canna e la sicura inserita dopo aver camerato il colpo ed abbattuto manualmente il cane, sparando il primo colpo in doppia azione ed i successivi in azione singola.
  • Variante B - Nei modelli 81, 82, 84 e 85 viene introdotta la "sicura automatica al percussore".
  • Variante BB - Intagli più fitti sul carrello, punti bianchi sulle mire.
  • Variante F - Viene introdotto il ponticello del grilletto "combat" squadrato e zigrinato. La sicura manuale funziona anche da abbatticane.
  • Variante FS - Una serie di piccole migliorie interne non rilevabili esteriormente. Ricalcano nelle finiture quelle del modello 92 FS in calibro 9 x 19 mm.



Modelli:
  • 81 e 82 - Questi due modelli furono dotati di camera di scoppio per cartucce .32 ACP. La 81 aveva un caricatore bifilare con una capacità di 12 cartucce, mentre la 82 aveva un caricatore monofilare con una capacità di 9 cartucce, risultando quindi più sottile e maneggevole.
  • 83 84 e 85 - Questi tre modelli sono camerati in .380 ACP (9mm corto). La 84 ha un caricatore bifilare con una capacità di 13 cartucce, mentre 83 e 85 hanno un caricatore monofilare da 8 cartucce, risultando più sottili e quindi più portabili in modo occulto.
  • La Beretta mod 84BB è stata la mia ultima pistola in dotazione quando ho lasciato il servizio attivo nella Guardia di Finanza; a mio parere era una buona arma: precisa, affidabile e molto maneggevole nel tiro istintivo. Il modello è ancora in dotazione alla Guardia di Finanza (Italia), che ha recentemente distribuito anche il più moderno modello 84F, nonché a numerosi Corpi di Polizia Locale italiani.
  • Il modello 83 si differenzia per la canna più lunga (102 mm/4 pollici) rispetto ai modelli 84 e 85 (97 mm/3.85 pollici). A partire dai primi anni '90 è stata introdotta come arma di ordinanza del Corpo di Polizia Locale di Milano in circa 2.000 unità per poi essere affiancata, da metà anni 2000, dalla più recente Beretta PX4 Storm. Dal 2002 il modello Beretta 84 FS è divenuta anche l'arma di ordinanza del Corpo di polizia municipale della città di Roma Capitale in circa 4.000 unità.
  • 86 - Nel 1986 la Beretta introdusse il modello 86, calibro 9 corto (.380 ACP), che differisce significativamente dagli altri modelli della serie, perché presenta la canna incernierata davanti al ponticello del grilletto. Questo permette all'operatore di sollevare la canna posteriormente e caricare una sola cartuccia direttamente nella camera di cartuccia nel caso non volesse utilizzare l'apertura dell'otturatore.
  • Dati tecnici versione 9 mm. corto: Lunghezza 185 mm - Altezza 23mm - Spessore 35 mm - Canna 111 mm, con 6 rigature destrorse - Caricatore monofilare, 8 colpi - Peso 660g - Linea di mira 127 mm.
  • 89 - La Beretta 89 Standard nasce nel 1985 sullo stile della 76, in sua sostituzione ma con una meccanica nuova ed una forma squadrata, che le dona un aspetto poco piacevole ma molto tecnico; è dotata di contrappeso, tacca di mira regolabile, mirino intercambiabile in 3 misure e caricatore da 8 colpi.
  • 87 - Ci sono due distinti modelli della serie 87, entrambi con camera di cartuccia per cartucce.22 LR. Il modello standard (introdotto nel 1986) è simile agli altri modelli, ma il modello 87 Target (introdotto nel 2000, e rappresentato nell'immagine del template principale, a fianco all'incipit) ha una canna e un carrello più lunghi, è dotata di contrappeso, di tacca di mira regolabile ed è solo ad azione singola. Tutti e due i modelli hanno un caricatore contenente 10 cartucce.
  • La 87 Target è una pistola da tiro dotata di una slitta superiore tipo Weaver che può alloggiare diversi sistemi di puntamento ottici (ottica a punto rosso, lungofocale, eccetera).
  • Browning BDA 380 - Dal 1977 al 1997 Beretta produsse la Browning BDA 380, in pratica una 84BB con una finestra di espulsione invece del carrello aperto, la sicura/abbatticane montata sull'otturatore e il cane a cresta.
Beretta Serie 81 nella cultura di massa - In ambito cinematografico, la Beretta mod. 81 compare nei film Scarface, Bad Boys (in versione 85BB) e Matrix (in versione 84FS).



ENGLISH

Beretta "Series 81" GUNS

The Beretta Series 81 (Cheetah) are semi-automatic compact guns with mass lock designed and built by Fabbrica d'Armi Pietro Beretta Italia. They were introduced in 1976 and include models in .32 ACP or 7.65mm Browning caliber (models 81 and 82), in .380 ACP or 9mm short (models 84, 85 and 86) and in .22 LR (models 76.87 bb, 87 Target and 89). Common features: external, double action hammer; barrel rifling: 6 right hand lines; light alloy barrel; blade sights, integral with the slide; rear sight embedded in the slide; sight line length 124 mm.



Variants:
  • Base (without suffix letters) - Initial versions, with rounded trigger bridge. The ambidextrous manual safety locks the slide and the firing chain, as on the 70 model, allowing the rifle to be carried with the round in the barrel and the safety engaged after chambering the round and manually firing the hammer, firing the first shot in double action and the subsequent shots in single action.
  • Variant B - In models 81, 82, 84 and 85 the "automatic firing pin safety" is introduced.
  • Variant BB - Thicker cuts on the carriage, white dots on the sights.
  • Variant F - The "combat" squared and knurled trigger jumper is introduced. The manual safety also works as a trigger.
  • FS variant - A series of small internal improvements that cannot be detected from the outside. They are similar to those of the 92 FS model in caliber 9 x 19 mm.



Models:
  • 81 and 82 - These two models were equipped with a combustion chamber for .32 ACP cartridges. The 81 had a two-wire magazine with a capacity of 12 cartridges, while the 82 had a single-wire magazine with a capacity of 9 cartridges, making it thinner and easier to handle.
  • 83 84 and 85 - These three models are chambered in .380 ACP (9mm short). The 84 has a two-wire magazine with a capacity of 13 cartridges, while 83 and 85 have a single-wire magazine with 8 cartridges, resulting thinner and therefore more portable in a concealed way.
  • The model is still supplied to the Guardia di Finanza (Italy), which has recently distributed also the more modern model 84F, as well as to several Italian Local Police Corps.
  • The 83 model differs for the longer barrel (102 mm/4 inch) compared to the 84 and 85 models (97 mm/3.85 inch). Since the early '90s it has been introduced as an ordinary weapon of the Local Police Corps of Milan in about 2,000 units and has been joined, since mid 2000, by the more recent Beretta PX4 Storm. Since 2002, the Beretta 84 FS model has also become the official weapon of the Municipal Police Corps of the City of Rome in about 4,000 units.
  • 86 - In 1986 Beretta introduced the model 86, short calibre 9 (.380 ACP), which differs significantly from the other models in the series because it has a hinged barrel in front of the trigger bridge. This allows the operator to lift the barrel at the rear and load a single cartridge directly into the chamber in case he does not want to use the shutter opening.
  • Technical data version 9 mm. short: Length 185 mm - Height 23 mm - Thickness 35 mm - Barrel 111 mm, with 6 right-hand rifles - Single-wire magazine, 8 rounds - Weight 660g - Aiming line 127 mm.
  • 89 - The Beretta 89 Standard was born in 1985 on the style of the 76, in its replacement but with a new mechanics and a squared shape, that gives it a not very pleasant but very technical aspect; it is equipped with counterweight, adjustable rear sight, interchangeable sight in 3 sizes and 8-shot magazine.
  • 87 - There are two different models of the 87 series, both with cartridge chamber.22 LR. The standard model (introduced in 1986) is similar to the other models, but the 87 Target model (introduced in 2000, and shown in the image of the main template, next to the incipit) has a longer barrel and carriage, is equipped with counterweight, adjustable rear sight and is single action only. Both templates have a magazine containing 10 cartridges.
  • The 87 Target is a shooting pistol equipped with a Weaver type upper slide that can house different optical aiming systems (red dot optics, long-range optics, etc.).
  • Browning BDA 380 - From 1977 to 1997 Beretta produced the Browning BDA 380, in practice an 84BB with an ejection window instead of the open slide, the safety/batticane mounted on the bolt and the crest hammer.
Beretta Series 81 in mass culture - In cinema, the Beretta mod. 81 appears in the films Scarface, Bad Boys (85BB version) and Matrix (84FS version).

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)