sabato 2 marzo 2019

Un "V/Stol" supersonico: l'Hawker Siddeley P.1154, l'antenato dell'Harrier




Si può tranquillamente affermare senza tema di smentita che l'Harrier è il più grande successo dell'aviazione britannica del dopoguerra. Tuttavia, originariamente, l'intenzione della RAF britannica era quella di introdurre in prima linea un aereo “V/STOL” molto più performante e supersonico: l'Hawker Siddeley P.1154. L'annullamento di questo progetto nel febbraio 1965 fu un duro colpo per le prospettive dell'industria aeronautica britannica, con conseguenze a lungo termine più dannose dell'annullamento del bombardiere nucleare “TSR2”.




L'opportunità di introdurre in servizio operativo il primo caccia V/STOL supersonico al mondo è andata perduta purtroppo per sempre: tale capacità sarà ora fornita dal programma “F 35”, in cui la Gran Bretagna ha solo una partecipazione minoritaria.
Nel 1959 la Raf e la Royal Navy misero a punto i requisiti denominati GOR345 e GOR-2, per un caccia da attacco subsonico basato sul P.1127. Ulteriori studi portarono entrambi a considerare un aereo come poco performante, a causa della sua limitata capacità di carico utile e alla vulnerabilità ai caccia intercettori supersonici. 
Ciò posto, la Hawker Aircraft di Kingston iniziò a progettare all'inizio del 1961 un derivato supersonico allungato del P.1127, sotto la direzione di Ralph Hooper.
Fu designato P.1150 e utilizzava un motore Pegasus che incorporava la post-combustione della camera di plenum (PCB) nell'aria di bypass fornita agli ugelli anteriori. 
Tuttavia, Hawker non promosse attivamente il P.1150 presso i potenziali utenti per non compromettere l’eventuale interesse per il P.1127. 
Nell'agosto 1961 la Hawker ricevette la specifica AC/169 per un caccia da attacco supersonico V/STOL per soddisfare i requisiti militari di base 3 della NATO. Si richiedeva un velivolo monoposto in grado di effettuare missioni di attacco, ricognizione e intercettazione. 
La missione chiave era una sortita lo-lo di 250 nm di raggio a Mach 0,92 con un carico d'arma di 2.000 lb. La prospettiva di fornire all'alleanza NATO un caccia comune attirò presto la maggior parte delle principali aeronautiche occidentali e degli USA per partecipare al più grande concorso internazionale di progettazione mai organizzato. 
Il modello Hawker era il P.1150/3, e utilizzava un motore Bristol Siddeley BS.100/9 a spinta vettoriale, mentre l'aereo veniva riprogettato con il P.1154 prima della presentazione definitiva alla NATO nel gennaio 1962. 
I risultati completi del concorso furono resi noti a maggio, con il P.1154 dichiarato vincitore tecnico, ma - quando furono aggiunte considerazioni finanziarie e di condivisione del lavoro - il Mirage IIIV francese fu giudicato a pari merito. 
Poiché la NATO non disponeva di fondi sufficienti per lo sviluppo del caccia, ognuno procedette per proprio conto. 
Il P.1154 ricevette un sostegno finanziario da parte della NATO fino al dicembre 1963, sotto forma di un finanziamento del 50% per lo sviluppo del PCB per il Pegasus e BS.100. Il caccia P.1154 non ebbe alcun sostegno finanziario dalla NATO fino al dicembre 1963.





La RAF era certa che la competizione NBMR-3 poteva portare al tipo di aereo necessario per sostituire l'Hawker Hunter a far data dal 1968. La Royal Navy aveva necessità di sostituire il Sea Vixen dopo il 1970. Il Ministero dell'Aviazione vide pertanto l'opportunità di sviluppare il P.1154 per entrambi i servizi e di rompere allo stesso tempo l'impasse NBMR-3; la Hawker ricevette la bozza di un nuovo requisito comune, OR356/AW406, nell'aprile 1962. Fu ben presto chiaro allo staff di progettazione che i due Servizi avevano bisogno di un aereo molto diverso: la RAF richiedeva essenzialmente il progetto NBMR-3, mentre la Royal Navy voleva che un intercettore biposto ad alta quota catapultabile da portaerei. 
La prospettiva di risparmiare 150 milioni di sterline nei costi di sviluppo impedì alla Royal Navy di opporsi alla evidente e necessaria standardizzazione. 
Allo stesso modo, i responsabili della Hawker volevano mantenere un aeromobile comune per entrambi i servizi, in quanto ciò avrebbe garantito ordini più consistenti per l’azienda; ciò li convinse a minimizzare le notevoli difficoltà tecniche per i progettisti.
Il design del P.1154 fu pertanto adattato per soddisfare le esigenze della Raf e della Royal Navy, e le rispettive varianti cominciarono a differenziarsi sempre di più l'una dall'altra. 
Nell'agosto 1962 gli aerei della RAF e della Royal Navy avevano una comunalità di componenti dell'80%. 




Nel maggio 1963 la situazione si era invertita, con solo il 20% di punti in comune tra i due progetti. Questa crescente divergenza fu causata principalmente dalle richieste della Royal Navy. L'insistenza per l'AW406 biposto, un radar multimodo di grandi dimensioni e due prese d'aria compresse per poter raggiungere Mach 2 in quota, portò ad una notevole crescita del peso, rendendo indispensabili ali più grandi; l'esigenza del lancio da una catapulta da portaerei portò ad una nuova disposizione del carrello. 
Nonostante tutto questo, il progetto della RAF rimase integro, sostanzialmente identico a quello proposto per la NBMR-3, mentre il velivolo imbarcato diede più grattacapi.
Nel giugno 1963 era chiaro che la divergenza tra le due versioni; in effetti, venivano proposti due aerei diversi, con cellule, avionica e sistemi differenti. 
Il Comitato per la politica di ricerca nel settore della difesa ordinò quindi che fosse progettata una versione completamente comune e bivalente del P.1154. 
La Royal Navy dovette rinunciare al secondo membro dell'equipaggio e alle prese d’aria variabili; le strutture di ripiegamento delle ali e i ganci della catapulta fecero lievitare il peso complessivo a scapito della autonomia e del carico bellico.
Il P.1154 aveva raggiunto il punto di crisi, con cancellazione completa. 
Dal novembre 1963 al gennaio 1964 furono studiati numerosi aerei alternativi, tra cui un P.1127 sviluppato per la RAF o varianti dissimili del P.1154 su misura per le esigenze di ogni servizio. 
La decisione finale, annunciata nel febbraio 1964, fu quella di adattare il McDonnell F-4 Phantom con motori Spey per la Royal Navy e di sviluppare una versione del P.1154 specifica per la RAF, vista come la soluzione più economica alle esigenze dei due Servizi.

Il riorientamento del P.1154 come caccia specifico per la RAF permise alla Hawker Siddeley di concentrare i propri sforzi. 
Ciò comportò una riduzione dei costi di sviluppo e una pianificazione più chiara per la fabbricazione e le prove in volo. 
Sia la RAF che lo staff tecnico della Hawker Siddeley furono sollevati dall'eliminazione del requisito dell’omogeneità tra Raf e Royal Navy, e il P.1154 cominciò a fare veri progressi, passando dalla progettazione allo sviluppo tecnico.
All'inizio del 1964 la base industriale del progetto era stata rafforzata dalla formazione della Hawker Siddeley Aviation come società consolidata. 
Il P.1154 doveva essere sviluppato dalla Divisione Hawker Blackburn. Questa divisione era stata appositamente costituita nel 1963 per consentire al velivolo di beneficiare dell'esperienza dell'approccio del "sistema di armi" utilizzato nel programma Buccaneer: il P.1154 avrebbe dovuto seguire un percorso di sviluppo simile. 
Inoltre, la Hawker Siddeley metteva in dubbio il controllo del Ministero dell'Aviazione sull'avionica, ritenendo di poter svolgere queste funzioni. Entrambe le misure erano innovazioni volte ad evitare gli errori finanziari e le tempistiche negative che avevano afflitto l’abortito programma TSR2.
Mentre l'organizzazione industriale prendeva forma, la RAF affinò le sue esigenze operative. Le caratteristiche chiave che volevano dal P.1154 erano il volo V/STOL e la velocità supersonica. 
Con questi punti fermi si era disposti a semplificare notevolmente il velivolo per risparmiare tempo e denaro. A questo punto la cellula era fondamentalmente quella del progetto iniziale privo delle specifiche caratteristiche navali. 
L'uso previsto dell'informatica digitale fu abbandonato, a favore di un sistema “nav-attack” analogico il 20% più economico. Gli aerei avrebbero dovuto trasportare missili AS.30, Bullpup e a guida T.V.. L’opzione nucleare fu rivista per semplificare ulteriormente il velivolo. 
Nell'aprile 1964 la RAF aveva emesso un nuovo requisito denominato OR356 e la Hawker Siddeley iniziò la produzione di maschere di montaggio e parti di dettaglio per il lotto di sviluppo nelle fabbriche di Kingston e Hamble.
In agosto Hawker Siddeley presentò il progetto di dettaglio al Ministero dell’Aviazione: il contratto prevedeva un programma di sviluppo per otto aeromobili, con un primo volo a due anni. 
Alla Rolls-Royce furono assegnati 9 milioni di sterline per lo sviluppo del motore BS.100, compresa la conversione del banco di prova volante Vulcan B.1A, XA896. 
Due caccia dovevano essere convertiti per testare il sistema di attacco navale, denominato HS.1172. 

Il progetto del radar aeroporto fu assegnato alla Ferranti.

Furono pianificati otto squadroni operativi: due in Gran Bretagna, Germania, Medio Oriente ed Estremo Oriente. 
Il velivolo avrebbe operato sia dalle basi principali che da quelle avanzate, come piste di atterraggio brevi o tratti di strada, con quattro o sei velivoli che operavano da queste ultime. 
Potevano essere utilizzati anche siti avanzati non supportati, riducendo le capacità delle missioni. I mezzi operativi avrebbero utilizzato il decollo a corsa breve, per ridurre al minimo l'erosione del suolo e i problemi di re-ingestione di gas caldo, e per massimizzare il carico utile. 
L'atterraggio verticale doveva essere impiegato alla fine di ogni missione, con la vettorializzazione degli ugelli del motore in volo di prua prevista per aumentare la manovrabilità, al costo di una decelerazione significativa. 
Tutte queste tecniche dovevano essere esplorate "sul campo" durante le prove tripartite del Kestrel nel 1964-65. 
I P.1154 dovevano essere in grado di operare da tutte le portaerei della Royal Navy; gli aerei avevano un muso pieghevole per aiutarli nelle movimentazioni in coperta.

Tutte le caratteristiche progettuali e operative elaborate nel 1964 furono incorporate nella specifica SR250D, pubblicata in ottobre. 

Il P.1154 presentava una cellula resistente fino a 7.5g per il combattimento e 3g per le missioni di trasferimento. La struttura era in alluminio e titanio progettata per una durata a fatica di 3.000 ore; l'ampio uso dell'incisione chimica, della lavorazione integrale e del nido d'ape incollato contribuì a mantenere basso il peso dell’aereo. 
Il parabrezza e i bordi d'attacco furono progettati per resistere all'impatto di un uccello da 1 libbra a 600 kts. Il carrello utilizzava pneumatici a bassa pressione, con gli stabilizzatori che assorbivano una parte significativa del peso dell'aereo per aumentare la stabilità durante le manovre al suolo.
Il cuore del P.1154 era il motore “Bristol Siddeley BS100/8 Phase II” a spinta vettoriale, all'epoca il motore a reazione più potente del mondo occidentale; era installato intorno al baricentro dell'aereo e poteva essere rimosso tramite un "vassoio" rimovibile posto sotto la fusoliera. Per le funzioni principali del motore era previsto un sistema di controllo elettronico. I quattro ugelli del motore avevano 16 gradi di movimento per migliorare l'efficienza propulsiva, con la coppia anteriore equipaggiata con post-bruciatori.
Sul banco di prova questo motore aveva una potenza di 35.900 lb di spinta per 20 secondi utilizzando PCB, mentre la spinta massima 'normale' era di 33.900 lb. 
L'iniezione di metanolo e acqua doveva essere utilizzata per ripristinare la spinta in condizioni di caldo e di alta temperatura. 
Il motore BS.100/8 utilizzava il compressore ad alta pressione dell'Olympus B.Ol.22. Il BS.100/8 utilizzava il compressore ad alta pressione dell'Olympus B.Ol.22. Il combustore anulare e la ventola in titanio a quattro stadi di carico leggero erano entrambi basati sull'esperienza di Pegasus 5, opportunamente scalati. Sull’aereo era installato una APU per l’avviamento.

Le prese d'aria avevano una struttura a geometria variabile per fornire un recupero di pressione ottimale in tutti i regimi di volo, con le porte soffianti che operano a basse velocità. 
Un grande airbrake ventrale, montato sul davanti impediva la re-ingestione dei gas caldi. La capacità interna di carburante era di 1.300 galloni.
Il peso a vuoto del P.1154 era di 20.100 lb, con un peso massimo a pieno carico di 40.050 lb in condizioni di volo. Ogni ala aveva due piloni e la fusoliera poteva sopportare un pilone centrale. Per le missioni di combattimento, due serbatoi aggiuntivi da 300 galloni potevano essere trasportati sui piloni alari interni, sostituiti in trasferimento da serbatoi da 400 galloni, un serbatoio da 200 galloni sotto la fusoliera e una sonda estraibile per il rifornimento in volo sull’ala destra. In caso di guasto al motore, una turbina ad aria poteva essere estesa dalla fusoliera posteriore per sostenere la potenza elettrica e idraulica. Per gli atterraggi di emergenza era previsto un gancio d’atterraggio in coda.
Per le missioni d'attacco il P.1154 avrebbe portato bombe da 1.000 lb a bassa resistenza e ritardate, bombe a grappolo e serbatoi di napalm. L'attacco stand off poteva essere svolto utilizzando razzi SNEB aria-terra e il missile antiradar AJ.168. Nel ruolo aria-aria erano previsti fino a quattro missili aria-aria Red Top sui piloni alari, con razzi sotto la fusoliera e due cannoni Aden da 30mm come armamento secondario in entrambi i ruoli. 
Nella missione di ricognizione era in progetto un poi esterno ottico, con un radar laterale e due telecamere oblique. 
L'aereo doveva essere permanentemente equipaggiato con una telecamera F.95 nel muso, oltre al suo radar monopulse. Quest'ultimo era in grado di fornire informazioni per supportare la navigazione a “quota zero” e di spaziare su bersagli terrestri e aerei. 
Il radar era integrato con il sistema di navigazione inerziale, con il computer dei dati di volo e con la mappa elettronica del terreno sorvolato e avrebbe fornito un sistema preciso per attacchi a bassa quota con un singolo passaggio sull’obiettivo nemico. Le alte velocità previste a bassa quota portarono all'adozione di un unico parabrezza per aumentare il campo visivo del pilota; un sedile Martin-Baker “zero - zero” permetteva la elezione dei piloti a tutte le velocità e quote in sicurezza.
Il raggio d'azione poteva essere influenzato sia dal clima che dal carico bellico dell'aereo. 
In missioni tipiche e utilizzando un decollo verticale era previsto un raggio d'azione lo-lo di 210 nm. Con un breve decollo e il pieno di carburante interno era possibile un raggio di 280 nm, con un raggio di crociera di Mach 0,92. 
Un profilo hi-lo poteva potenzialmente raddoppiare il raggio d’azione. La velocità massima in quota con post-bruciatori inseriti era di Mach 1.7, che scendendo a Mach 1.13 a livello del mare. Anche in caso di spinta a freddo il velivolo poteva raggiungere Mach 1.1 con due Red Tops, permettendogli la “supercruise” durante le missioni di intercettazione.
Mentre il primo motore BS.100 fu testato a Patchway nell'ottobre 1964, la RAF aveva elaborato un requisito aggiuntivo, l'ASR382, per una versione operativa biposto del P.1154. Il progetto presentato dalla società Hawker Siddeley fu modificato per avere una fusoliera anteriore con sedili in tandem. 
Lo spostamento dell'avionica dal muso all'alloggiamento posteriore dell'equipaggiamento avrebbe ridotto il carburante interno a 1.174 galloni. 
La RAF prevedeva di acquistarne 25, oltre a 157 velivoli monoposto, con addestramento supportato da simulatori. I costi complessivi di sviluppo furono ufficialmente stimati (tenendo conto dell'esperienza del TSR.2) a 170-200 milioni di sterline, con ulteriori 10 milioni di sterline per la versione biposto. I costi unitari furono stimati a 1 milione di sterline per l'aeromobile monoposto e a 1,2 milioni di sterline per il caccia biposto. 
L'approvazione finale per lo sviluppo, sulla base di queste cifre, fu data dal Comitato per lo sviluppo delle armi nel novembre 1964. La Bristol Siddeley stava progettando di sviluppare la versione del motore denominata BS.100 a 39.250 lb di spinta entro il 1972, ripristinando le eventuali carenze di prestazioni causate dalla crescita di peso durante lo sviluppo.
Nello stesso mese in cui il motore BS.100 iniziò le prove al banco, il nuovo governo laburista insediatosi si concentrò sui programmi di equipaggiamento delle FF.AA. britanniche: i costi elevati dei velivoli da combattimento in progetto furono quindi oggetto di un esame speciale. 
A quel punto la RAF decise di non opporsi troppo vigorosamente all'annullamento del P.1154 e di scommettere tutto sul TSR 2.
Il 2 febbraio 1965, il motivo addotto dalla Camera dei Comuni per l'annullamento del P.1154 era che non sarebbe stato in servizio in tempo per sostituire il cacciabombardiere Hunter entro il 1969. 
Il P.1154 fu sostituito nei piani della RAF da una combinazione di F4 Phantom II con motori Spey e la promessa di sviluppare un derivato operativo del P.1127/Kestrel utilizzando gran parte del sistema nav-attack del P.1154. 
Questo sviluppo subsonico del caccia V/STOL fu visto dalla RAF e dalla Hawker Siddeley come un premio di consolazione politica. Entrambe le organizzazioni erano pienamente consapevoli che il P.1127 era stato rifiutato per scopi operativi quattro anni prima e, sebbene fosse maturato molto da allora, poteva essere sviluppato in breve termine per addolcire la pillola amara della cancellazione del P.1154.
All'inizio del 1965, oltre 5.000 uomini erano impiegati direttamente sul progetto del caccia supersonico P.1154, con più di 750.000 ore di ingegneria spese e 25 milioni di sterline impegnate. Con i velivoli in fase di montaggio e le difficoltà operative previste, la cancellazione del P.1154 fu un enorme spreco di risorse. 
Sebbene l’aereo d’attacco nucleare TSR 2 fosse un trionfo della tecnologia degli anni '50, le sue prospettive di essere esportato erano estremamente scarse a causa dei suoi costi elevati e della sua complessità. 
Di contro, il “V/STOL P.1154” rappresentava l'ultimo ingresso tutto britannico nel mercato chiave dei caccia supersonici da combattimento degli anni '70, '80 e '90. Al momento della sua cancellazione l'Harrier subsonico si rivelava modestamente vincente nel campo delle esportazioni; la disponibilità del più prestante P.1154 avrebbe potuto fornire un successo molto maggiore nell'unico settore dell'aviazione in cui la Gran Bretagna aveva fino ad allora guidato il progresso tecnologico europeo e mondiale.

(Web, Google, Wikipedia, harrier.org, You Tube)































venerdì 1 marzo 2019

Il fucile mitragliatore Steyr Mannlicher AUG A1, A2, A3M1



L’AUG è un fucile d'assalto bullpup austriaco prodotto dalla Steyr Mannlicher GmbH & Co KG, camerato in versione standard per il proiettile 5,56 × 45 mm NATO. Il nome dell'arma è l'acronimo di Armee Universal Gewehr (fucile universale per esercito). L'arma fu progettata in modo da poter essere facilmente adattata a qualunque situazione: il risultato è un fucile modulare adatto a pressoché qualsiasi ruolo. Il fucile venne adottato dall'esercito austriaco nel 1977 con la denominazione StG 77 rimpiazzando così il vecchio StG 58 in calibro 7,62 mm NATO (basato sul progetto del FAL). Il fucile è adottato al momento dalle forze armate di svariati paesi, tra cui Argentina, Australia, Nuova Zelanda, Bolivia, Ecuador, Irlanda, Lussemburgo, Arabia Saudita, Tunisia e Pakistan.



Caratteristiche

Il fucile non presenta un selettore di fuoco, ma un grilletto progressivo Wimmersperg Spz-kr: se portato a metà corsa, l'arma sparerà a colpo singolo, a fine corsa in fuoco automatico. Quando la sicura è inserita, il grilletto è disabilitato. Alcune versioni dell'arma presentavano un sistema che permetteva di interrompere la corsa del grilletto alla posizione di fuoco automatico.
Il fucile è alimentato tramite caricatori a doppia colonna in polimero ultraresistente trasparenti. La versione mitragliatrice leggera sfrutta caricatori appositi da 42 colpi invece che 30. I caricatori dell'AUG sono impiegati anche nel FALMP III Type 2 argentino (sostanzialmente un FAL prodotto in Argentina).
È presente, integrata nel castello, una maniglia di trasporto che funge anche da supporto per lo Swarovski Optikda 1,5 ingrandimenti[6]. Il reticolo è costituito da un semplice anello nero con un rangefinder realizzato in maniera tale che un uomo alto 1,80 m e posto a 300 m lo occupi interamente, permettendo in tal modo al tiratore di stimare accuratamente la distanza. L'ottica non può essere tarata per una distanza diversa da 300 m, ma regolato unicamente in alzo e deriva: in questo modo qualunque bersaglio situato tra gli 0 e i 300 m è facilmente puntabile. Il fucile presenta anche un semplice sistema di mire metalliche (fornite di indicatori al trizio per un migliore puntamento notturno) montate sopra l'ottica, nel caso il sistema di puntamento principale finisca fuori uso. Per poter montare altri accessori, nel 1997 venne messo in produzione un Castello munito di slitta Picatinny.
Il fucile è consegnato con quattro caricatori, chiusura per la canna, otturatore per sinistrorsi, adattatore per sparare colpi a salve, kit di pulizia, cinghia e una baionetta (che può essere la M7 americana o la KCB-77 M1 tedesca).



Modularità

Il fucile è completamente ambidestro[6]. L'arma può essere utilizzata da un operatore mancino semplicemente sostituendo un otturatore destro con uno sinistro e coprendo la porta di eiezione sul lato destro dell'arma.
Le varianti includono modelli con canne standard (508 mm), canne compact (350 mm), canne carbine (da 407 mm) e canne LMG (da 621 mm).
I fucili che montano canne da 407 mm e 508 mm possono montare anche un lanciagranate sottocanna. Inoltre, le canne da 508 mm ad uso militare escono di fabbrica con l'attacco per la baionetta. La fabbrica, per le canne da 508 mm, garantisce due possibili forniture: la prima che comprende solo la canna militare, la seconda che comprende un lanciagranate integrato che può essere impiegato come arma a sé stante montando uno spessore per la spalla in fondo alla canna da 5,56 mm.



Funzionamento

L'otturatore rotante presenta una chiusura a sette perni e viene sbloccato mediante un perno sul corpo dell'otturatore e una guida scavata sul lato del porta-otturatore. L'otturatore comprende un estrattore che funge contemporaneamente da ottavo blocco e da un eiettore a molla.
Il cilindro per i gas è fuori asse rispetto alla canna sulla destra (verso il basso). Il sistema impiegato è quello di pistone a corsa corta. L'arma impiega una valvola per i gas a tre posizioni:
  • Operazioni standard (marcata con un piccolo punto).
  • Operazioni in condizioni di pulizia non ottimale (marcata con un punto grande).
  • Lancio di granate (contrassegnata con GR).
  • Il meccanismo di sparo dell'AUG è situato all'interno del calcio, vicino alla spalla dell'operatore. Il meccanismo è realizzato interamente in plastica (ad eccezione della molla e dei perni) e si trova all'interno di un alloggiamento in plastica posto tra il caricatore e il fondo dell'arma. Durante il fuoco il gruppo otturatore scorre sopra l'alloggiamento riposizionando il percussore. Data la distanza del grilletto dal meccanismo di fuoco, la pressione viene trasmessa tramite un meccanismo che scorre accanto al caricatore.



Realizzazione

La canna a cambio rapido dell'AUG è prodotta dalla sezione GFM-GmbH della Steyr, con cromatura di buona parte delle componenti per incrementare la durata del pezzo e la resistenza alla corrosione. La rigatura della canna standard è di 1:9 (228 mm). La canna si fissa al castello tramite un sistema con 8 perni ed è dotata di una maniglia pieghevole che aiuta la procedura di sostituzione. Le canne più corte possiedono un grip verticale fisso.
Il castello è ricavato da un'estrusione di alluminio rinforzata in acciaio[6]. Contiene gli agganci per la canna e le guide per le parti mobili. La leva di armamento si trova sul lato sinistro del Castello ed è collegata alla guida sinistra del porta otturatore: è anche dotata di un meccanismo che permette di armare l'arma manualmente (ovvero senza rilasciare bruscamente la leva) in modo da evitare il rumore prodotto dallo scorrimento. Un dispositivo hold open mantiene l'otturatore aperto quando l'ultimo colpo viene sparato. L'AUG non ha un pulsante di rilascio otturatore (a differenza dell'M16 americano o nuovo HK416 tedesco), Quindi la leva di armamento deve essere azionata per rilasciare l'otturatore dopo l'inserimento del caricatore.
La calciatura del fucile è realizzata in Poliammide-66 rinforzato con fibra di vetro. La guardia del grilletto è larga in modo da permettere il fuoco anche indossando guanti invernali[6]. Il grilletto è collegato permanentemente all'impugnatura assieme ai perni. Subito dietro si trova il perno che tiene uniti calcio e castello dell'arma. Il rilascio caricatore è situato subito dietro l'alloggiamento del caricatore. Sopra il caricatore si trovano le due finestre per l'espulsione dei bossoli, una delle quali (a seconda del tiratore, destrorso o sinistrorso) sempre chiusa tramite una placca in plastica. Il calcio contiene il percussore e la parte terminale del percorso di scorrimento dell'otturatore. Sotto la copertura in gomma per la spalla si trova una cavità contenente il kit di pulizia.

Varianti

Esiste una variante semiautomatica dell'arma, conosciuta come AUG P, disponibile per il mercato civile. Presenta una canna accorciata (407 mm) e un otturatore che non permette in alcun modo la modifica per rendere l'arma automatica. L'arma è inoltre dotata di un mirino di precisione diverso dalla variante militare.
La variante mitragliatrice leggera (chiamata AUG LMG) può essere modificata per sparare da otturatore aperto .
Basata sull'AUG, la Steyr ha sviluppato anche una versione 9 mm dell'arma. L'arma presenta un compensatore, una leva di armamento dalla forma diversa e un sistema di modifica dell'alloggiamento caricatore che permette di inserire i caricatori MPi69 (o alternativamente quelli della TMP) da 9 mm. È disponibile in commercio il kit (composto di canna, otturatore, adattatore per il caricatore e caricatore) per convertire la versione standard in 5,56 mm in quella 9 mm.

Di seguito tutte le varianti dell’AUG:
  • AUG A0: versione standard introdotta nel 1978.
  • AUG A1: versione migliorata introdotta nel 1982. Disponibile in colorazione nera o verde oliva.
  • AUG A2: simile alla variante A1, ma doatata di leva di armament semplificata e mirino ottico rimpiazzabile con slitta Picatinny.
  • AUG A3: simile al modello A2, senza mirino ottico (sostituito dalla slitta Picatinny) e con rilascio otturatore esterno.
  • AUG A3 SF (o AUG A2 Commando): variante che combina le caratteristiche del modello A2 con quelle del modello A3, con slitte Picatinny su mirino ottico e castello e rilascio otturatore esterno. È stato adottato dalla forze speciali austriache nel 2007.
  • AUG A3 SA USA: variante semiautomatica con canna da 407 mm appositamente prodotta per il mercato civile statunitense nel 2009.
  • AUG P: variante semiautomatica del modello A1 con canna da 407 mm.
  • AUG P Special Receiver: simile all'AUG P, ma dotata di slitta Picatinny sul lato superiore del castello.
  • AUG Para (AUG SMG o AUG 9 mm): camerato per il 9 × 19 mm Parabellum e prodotto a partire dal 1988. Differisce dal modello A1 per canna, otturatore, caricatore e alloggiamento caricatore. È stato per qualche tempo disponibile il kit di conversione per questo modello.
  • AUG A3 Para XS: variante in 9 mm della versione A3, analoga alla versione Para. Presenta una canna da 325 mm e un sistema di slitte Picatinny.
  • AUG M203: variante adattata per montare il lanciagranate M203 sotto la canna.
  • AUG LSW (Light Support Weapon): una famiglia di AUG modificati per soddisfare la richiesta di mitragliatrice leggere.
  • AUG H-BAR (Heavy-Barreled Automatic Rifle): versione con canna pesante per uso come mitragliatrice leggera.
  • AUG LMG (Light Machine Gun): variante basata sull'H-BAR, con sistema di sparo da otturatore aperto e ottica a 4 ingrandimenti.
  • AUG LMG–T: versione modificate della LMG, con il sistema di slitte del modello P Special Receiver.
  • AUG H-BAR–T: variante da tiratore scelto, equipaggiata con ottica Kahles ZF69 6x42.
  • AUG Z: variante semiautomatica, simile al modello A2, intesa per l'uso civile.
  • AUG SA: variante semiautomatica della versione A1, costruita per il mercato civile Americano (prima del divieto di importazione del 1989).
  • USR: versione del modello A2 appositamente realizzata con accorgimenti che la rendessero compatibile con il nuovo Automatic Weapon Ban. La differenza più grande è la mancanza di un soppressore di fiamma.

AUG Australiani

F88 Austeyr: la versione australiana dell'AUG A1. La nuova versione include l'attacco per la baionetta, la rigatura 1:7 dell'M16 A2 e un sistema che se attivato blocca la possibilità di fuoco automatico dell'arma, impedendo la selezione della modalità tramite selettore. L'AUG venne adottato dall'esercito australiano a seguito di una competizione, in cui il fucile austriaco ebbe la meglio su quello che sarebbe poi diventato il Bushmaster M17S. Altre modifiche australiane includono l'attacco per la baionetta e una rigatura 1:7 (come quella dell'M16A2 americano) ottimizzata per le munizioni standard SS109/M855 NATO da 62 grani. L'AUG vinse la competizione per l'adozione con quel prototipo che sarebbe poi divenuto il Bushmaster M17S. Le armi sono prodotte dalla Thales Australia di Lithgow.
F88C Austeyr: versione carabina dell'F88, con canna da 407 mm. Viene generalmente fornita all'equipaggio dei carri o come arma da difesa personale (PDW).
F88S A1 Austeyr: variante dell'Austeyr F88 con slitta Picatinny da 20 mm al posto del mirino ottico standard, che permette l'attacco di altri dispositive di puntamento.
F88S A1C: variante ibrida tra F88 e F88C.
F88 GLA: variante per l'esercito australiano con un lanciagranate M203, ma priva di attacco per la baionetta e dell'impugnatura anteriore.
F88T: l'ADI ha sviluppato una versione dell'AUG camerato per il .22 Long Rifle, destinata ai campi di addestramento dell'esercito australiano. L'arma permette una modalità di addestramento alternativo, con munizioni a basso costo e possibilità di utilizzo in poligoni in cui le munizioni standard potrebbero causare ferimenti o incidenti di vario tipo.
F88S A2: miglioramento dello standard A2 per le truppe oltreoceano (Afghanistan e Iraq in particolare). I miglioramenti includono un sistema di gas migliorato, intercambiabilità con le munizioni statunitensi, finestra di espulsione più larga, slitta Picatinny superiore più lunga, diversi sistemi di mira metallici e una slitta Picatinny inferiore per accessori secondari. L'arma viene fornita in colorazione kaki per una minore visibilità in ambienti desertici.
DSTO AICW: arma sperimentale che tentava di combinare la canna, l'azione e il caricatore dell'Austeyr F88 con un rivestimento che ospitasse un lanciagranate multicolpo da 40 mm integrato.
EF88 Austeyr: parte del Progetto LAND 125 Soldier Combat System, l'EF-88 è un miglioramento notevole del vecchio F88 A2. I test finali sono fissati per l'ultimo periodo del 2013. I miglioramenti consistono in:
Slitta Picatinny superiore più lunga e presenza di slitte addizionali su tre lati della canna.
La corsa del grilleto è stata ridotta di 15 mm.
Impugnatura anteriore modulare.
Canna flottante.
Leva di armamento pieghevole.
Calcio migliorato per l'ergonomia.
Possibilità di incorporare architetture elettroniche per l'arma.
Lanciagranate da 40 mm a caricamento laterale.
Nuovo sistema elettronico KORD RIC della Thales.
F90: nel Giugno 2012 la Thales presentò all'esposizione di Parigi la variante da esportazione dell'EF88, denominate F90. La modifiche principali includono una slitta sul lato inferiore dell'arma, slitte laterali rimovibili, compatibilità (opzionale) con i caricatori STANAG, un peso ridotto (con una base di 3,25 kg) e la modifica della guardia del grilletto così da poter essere impiegata come impugnatura anteriore. 

L'arma si presenta sotto tre varianti principali:
  • Granatiere e tiratore scelto: con canna da 508 mm.
  • CQB: con canna corta da 360 mm.

Cloni
  • MSAR STG-556 : presentato allo SHOT Show 2007, prodotto dalla Microtech Small Arms Research, l'arma è una variante della versione A1, con l'introduzione di un sistema di hold open simile a quello dell'M16 americano. La variante è disponibile sia in versione civile che militare.
  • TPD USA AXR: mostrata per la prima volta allo SHOT Show del 2007, prodotta dalla Tactical Products Design Inc., questa variante semiautomatica era destinata tanto al mercato civile quanto a quello militare. È alimentata dai caricatori NATO standard, e non presenta il classico mirino AUG, ma una slitta Picatinny integrata.
  • Type 68: copia realizzata a Taiwan. L'arma presenta mire metalliche invece del classico mirino ottico. L'arma non è mai entrata ufficialmente in servizio.


Utilizzatori:
  •  Argentina: rimpiazzo per l'M16A2.
  •  Australia: in servizio dal 1989 (soprattutto nelle sue varianti). La prima unità in assoluto a ricevere il nuovo F88 fu il 6º Battaglione del Royal Australian Regiment (RAR) nel Gennaio del 1989.
  •  Austria: arma standard per l'esercito austriaco, con la nomenclatura militare StG 77 Also used by EKO Cobra..
  •  Bolivia.
  •  Brasile: utilizzato dalla Agência Brasileira de Inteligência dal Novembre del 2011.
  •  Bulgaria: utilizzato solo dalle unità anti-terrorismo.
  •  Camerun.
  •  Croazia: utilizzato dalle forze speciali.
  •  Gibuti.
  •  Ecuador.
  •  Gambia.
  •  Hong Kong: la variante A1 è in uso ad alcuni reparti speciali dell’HKPD.
  •  Indonesia.
  •  Irlanda: il fucile fu scelto nel 1988 per rimpiazzare il FAL nelle forze di difesa irlandesi. I ranger utilizzano le varianti A2 e A3.
  • Italia: Gruppo di intervento speciale, 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", 4º Reggimento Alpini Paracadutisti Rangers.
  •  Kazakistan: in dotazione ai team SWAT.
  •  Lussemburgo: fucile standard per l'esercito. La versione H-BAR è utilizzata solo in alcuni reparti specializzati. La Polizia del Gran Ducato ha in dotazione la variante A2.
  •  Malesia: costruito su licenza dalla SME Ordnance. La produzione in Malesia è cominciata nel 1991 con una produzione congiunta con Steyr a partire dal 2004. Problemi legali sorsero quando la Malesia decise di abbandonare la produzione in cooperazione con la Steyr.
  •  Marocco.
  •  Paesi Bassi
  •  Nuova Zelanda: in servizio dal 1988. Le prime 5.000 armi vennero consegnate dalla Steyr. La maggior parte delle armi che sono in servizio al momento sono degli Austeyr F88.
  •  Oman.
  •  Pakistan: in dotazione all'esercito pakistano e alla sicurezza aeroportuale.
  •  Nuova Guinea: in uso la variante F88.
  •  Filippine.
  •  Polacco.
  •  Arabia Saudita.
  •  Serbia.
  •  Siria.
  •  Repubblica Popolare Cinese.
  •  Tunisia.
  •  Regno Unito: Falkland.
  •  Stati Uniti.
  •  Uruguay.

( Web, Google, Wikipedia, You Tube)



































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