mercoledì 10 aprile 2024

Israel Weapon Industries (IWI): il nuovo sistema computerizzato per armi leggere denominato “ARBEL”






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E’ stato messo a punto in Israele un nuovo sistema per armi leggere che promette di migliorare la precisione delle raffiche dei tiratori scelti di un fattore che andrebbe da due a tre volte: il sistema è stato schierato in prima linea, per la prima volta dal personale delle Forze di difesa israeliane (IDF), a Gaza nell'ottobre 2023.
Il sistema, noto come Arbel, è stato sviluppato da Israel Weapon Industries (IWI) negli ultimi nove anni ed è stato valutato da numerose forze armate internazionali e alleate.



Arbel è costituito da: 
  • un'unità di innesco elettromeccanico, 
  • un'unità di rilevamento, 
  • un'unità di elaborazione 
  • e una batteria sostituibile integrata con un fucile d'assalto o una mitragliatrice. 
Il pacchetto mira a leggere il modo in cui un tiratore presenta l'arma poco prima di effettuare il primo colpo e rilascia i colpi successivi quando il sistema elettronico determina che l'arma è puntata nella direzione ottimale. Ciò consente al tiratore di concentrarsi sul mantenimento del bersaglio sulla linea di mira e sul mantenimento della quantità adeguata di anticipo: il sistema compensa e mitiga fattori esterni come l’aumento della frequenza cardiaca e della respirazione, eventuali sussulti, spasmi e affaticamento muscolare del tiratore.
Il sistema è stato originariamente sviluppato per i fucili d'assalto Tavor e Carmel, ma l'attuale sistema di serie sarà offerto in due forme: 
  • integrato su un ricevitore inferiore Arad 
  • e come unità con impugnatura a pistola per le mitragliatrici della serie Negev. 




Sebbene il fattore di forma sia diverso e siano state apportate alcune modifiche agli algoritmi dell'unità di elaborazione tra le varianti del fucile e della mitragliatrice, i principi fondamentali rimangono i medesimi.
L'Arbel è stato progettato con l'obiettivo di migliorare la precisione e, di conseguenza, ridurre il consumo di munizioni. La letalità è sicuramente la ragion d'essere di un soldato della fanteria, e le munizioni sono ciò che gli permette di sprigionare potenza letale e di sopravvivere; tuttavia, sono anche un peso. In molti eserciti il carico standard di un fuciliere è di sette caricatori, uno nell'arma e sei nel giubbotto da combattimento, il che significa circa 3,2 kg se parliamo di un fucile d'assalto 5,56×45 mm o 3,5 kg se consideriamo un'arma 7,62×51 mm NATO. La massa complessiva delle munizioni aumenta se si considerano le mitragliatrici alimentate a cinghia, che hanno un carico di munizioni molto maggiore, solitamente 100 colpi pronti più quelli di riserva. Una mira accurata comporta una maggiore efficacia e un consumo ridotto di munizioni, aumentando il numero di possibili scontri con lo stesso numero di colpi (la riduzione della quantità di munizioni non è contemplata). ARBEL consente di erogare un numero considerevole di colpi in un tempo minore. La precisione porta effetti benefici anche sui costi, dovendo considerare tutta la catena logistica che porta le munizioni al soldato schierato.
Per ridurre il consumo di munizioni e migliorare l'efficacia dei soldati in prima linea, la soluzione migliore è quindi garantire che una percentuale massima di colpi sparati raggiunga l'obiettivo previsto.

Il sistema ha lo scopo di rilasciare automaticamente i colpi con una maggiore possibilità di colpire il bersaglio.

Il produttore di armi leggere Israel Weapon Industries (IWI) conferma che il nuovo “sistema computerizzato per armi leggere” è progettato per rendere il fuoco in combattimento più accurato. Il sistema, soprannominato Arbel consiste in: 
  • una "piattaforma basata su computer, 
  • un meccanismo di attivazione elettronico aggiornato con sensori e una nuova modalità di fuoco, 
  • una batteria rimovibile.
Durante una dimostrazione in un poligono il sistema è stato montato su di una mitragliatrice leggera Negev (LMG) e sull'Arad, un fucile in stile AR-15 dell'azienda. 
Sulla mitragliatrice leggera, il sistema è collegato tramite una scatola da meno di un chilo alla base dell'impugnatura del grilletto, mentre sul fucile un attacco è incorporato nel ricevitore inferiore.
Una volta che una delle armi è impostata sulla modalità “Arbel”, il sistema monitora il movimento e lo stato di innesco del tiratore, rilevando la cadenza del tiratore e rilasciando i colpi quando ha le migliori possibilità di centrare il “target”.
Il sistema avrebbe fino a 60 ore di autonomia senza necessità di ricaricare le batterie al litio.
L'azienda israeliana aveva notato le sfide che la fanteria deve affrontare sul campo di battaglia, come l’affaticamento, la respirazione accelerata e le funzioni motorie spesso compromesse. Pertanto, l’ARBEL non solo aumenta significativamente la letalità e la sopravvivenza in combattimento, ma stabilisce anche nuovi standard di precisione ed efficienza operativa in ambienti di combattimento dinamici.
IWI ha lavorato al sistema per quasi un decennio e ha scelto di implementarlo di recente; i funzionari dell’azienda hanno affermato che si adatta bene ai moderni campi di battaglia, soprattutto alla luce della crescente minaccia dei piccoli droni.
Durante una dimostrazione a fuoco, un fante ha sparato su diversi bersagli lungo un percorso, tra cui anche un drone a circa 80 metri di distanza, che è stato puntualmente abbattuto.
La società IWI non descrive l’Arbel come un semplice sistema di controllo del fuoco: rilascia un proiettile solo quando l’arma è bloccata sul bersaglio con aumento della precisione; il sistema è otticamente agnostico e può essere utilizzato con armi diverse.
La società IWI sta ora espandendo la propria presenza, con una nuova struttura nella città meridionale di Kiryat Gat. 
Israele sta cercando di costruire più armi leggere a livello locale, con una nuova gara d'appalto lanciata dal Ministero della Difesa per 20.000 fucili tipo M-16. 
La IWI fa parte del gruppo israeliano SK fondato da Samy Katsav. SK Group è il più grande gruppo di difesa privato israeliano, con circa 2.000 dipendenti.
Per ora, i funzionari dell'IWI non hanno confermato i possibili acquirente: prevedibilmente le forze di difesa israeliane, ma anche sulle forze operative speciali statunitensi, alleate e gli eserciti occidentali in generale.



Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
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senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
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sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, breakingdefense, Jane’s, EDRmagazine, Wikipedia, You Tube)



























 

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