lunedì 8 aprile 2024

AERMACCHI MB-340: era la designazione data dalla Aermacchi per un progetto di velivolo leggero d’attacco al suolo degli anni ’70; lo studio tecnico confluì poi nell’AMX A-11 GHIBLI.







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MB 340 era la designazione data dal produttore di aerei italiano Aermacchi per uno studio di progettazione intrapreso per un aereo leggero da attacco al suolo all'inizio degli anni ’70.


Dopo che l'Aeronautica Militare scelse il modello MB-339 per un addestratore avanzato (l'altro era il più interessante MB-338), l’ing. Bazzocchi iniziò a pensare ad un successore. 


Nel 1985 disegnò l'AT-X2, un canard a delta con prese d’aria laterali. Riconoscendo il potenziale dell'aereo, Bazzocchi lo sviluppò ulteriormente nel 1986 in un avanzato addestratore supersonico (un nuovo Talon) denominato AT-X2A, prima con un'ala centrale, prese d'aria laterali e poi esplorando una configurazione ad ala bassa, con presa d'aria ventrale (un piccolo EFA o EAP). Infine, nel 1987, la configurazione tornò con l'ala centrale, prese d’aria laterali, e fu denominata ATX. Tutti quei progetti utilizzavano una configurazione canard e non ebbero alcun seguito per mancanza di interesse da parte dell’AMI. 
L’ing. Bazzocchi andò quindi in pensione e tra la metà e la fine degli anni '80 l’Aermacchi stipulò un accordo con la tedesca Dornier per sviluppare un addestratore avanzato per le forze aeree europee, in grado di unire in un unico velivolo la fase avanzata e quella pre-operativa: il PTS-2000, un'evoluzione dell'ATX senza il canard e con un'ala più sviluppata.

Il progetto AX, del 1976, era una proposta di Embraer e Aermacchi per un aereo da attacco al suolo con prestazioni subsoniche per l'Aeronautica Militare brasiliana.
Nel maggio 1977 il progetto venne rivisitato, ricevendo migliorie e ulteriori dettagli. Il risultato finale fu la pubblicazione del documento PT-AX/107, emesso nel maggio 1977 e presentato al Ministero dell'Aeronautica (MAEr).
Il progetto venne designato MB.340 ed era molto dettagliato. Anche la divisione del lavoro tra i due produttori era stata ben definita. L'azienda brasiliana sarebbe stata responsabile di 1/3 del programma e dei costi, essendo responsabile delle sezioni alari, degli impennaggi e delle prove di fatica della struttura. Mentre l’Aermacchi era responsabile per gli altri 2/3 e avrebbe prodotto la fusoliera, gli impianti di bordo, i test statici e quelli sugli armamenti. Furono previsti quattro prototipi (due in ciascun paese) e avrebbero potuto essere costruiti già nel 1978. Nella seconda metà del 1977, un team di ingegneri Embraer si recò presso la sede dell'Aermacchi in Italia per discutere il progetto.
Per l'inizio dei lavori si attendeva solo il “via libera” del MAer. Tuttavia, l'allora Ministro dell'Aeronautica decise di congelare il progetto, adducendo questioni relative a costi e scadenze.

Il progetto AX fu ripreso qualche anno dopo, ma l'MB-340 fu abbandonato. 

La Aermacchi, che partecipava anche al programma AMX in Italia, aveva notato alcune somiglianze tra i due progetti e propose l'avvio di trattative tra i due paesi. Nel 1980 le autorità brasiliane annunciarono che avrebbero partecipato al programma AMX, ma la decisione del Brasile di partecipare al progetto fu ufficializzata solo un anno dopo il primo annuncio.
Nello stesso periodo, in modo più discreto, l’Aeritalia di Torino (Gruppo Aerei da Combattimento), aveva iniziato lo sviluppo di un monomotore monoposto subsonico destinato allo stesso impiego. 


Dopo aver scartato il progetto G 291, evoluzione monomotore del G 91Y con nuova ala, l’Aeritalia valutò varie configurazioni, fino ad orientarsi su di un velivolo più pesante dell’M.B. 340, espressamente mirato a rimpiazzare sia il G 91R che il G 91Y, allora in linea con l’AMI. 
Per quello che doveva diventare l’AMX, l’Aeritalia prese anche in considerazione l’impiego di una variante senza postbruciatore del Turbo-Union RB.199, lo stesso turbofan del Tornado, con chiari vantaggi di standardizzazione. 
L’8 giugno 1978, su pressione dell’AMI (che voleva evitare la concorrenza tra due aerei di produzione nazionale), Aeritalia ed Aermacchi confermarono l’intenzione di uniformare gli sforzi per lo sviluppo di un caccia-bombardiere-trainer in grado di soddisfare i requisiti per le missioni di attacco al suolo. Nell’ottobre dello stesso anno, con una decisione che all’epoca fece scalpore, i vertici AMI imposero che il nuovo aereo fosse spinto, per ragioni di “affidabilità”, da un turbofan Rolls-Royce RB168-807 da 49kN, versione militare di un motore civile, acquisito come GFE (Government Furnished Equipment). 
I ricorrenti inconvenienti a questo turbofan, uno dei quali causò la perdita del primo prototipo dell’AMX e la morte del Capo Pilota Collaudatore dell’Aeritalia Manlio Quarantelli, costrinse la Rolls-Royce, non senza polemiche, alla completa riprogettazione del compressore. 
In questa fase del programma, l’aereo - designato AM-X (Aeritalia Macchi-Sperimentale) - era considerato un prodotto Aeritalia, con l’Aermacchi nella posizione di fornitore associato. Nel 1981 fu poi creato un apposito consorzio industriale per la produzione del velivolo, con la partecipazione della brasiliana Embraer; la quota Aeritalia era pari al 46,5%, Aermacchi al 23,8% ed Embraer al 29,7%. 
Quando fu lanciata la versione biposto AMX-T, il requisito AMI fu esteso alla sostituzione degli addestratori avanzati G 91T. Di conseguenza, il fabbisogno dell’Aeronautica saliva a 187 AMX monoposto e 51 biposto, suddivisi in quattro lotti produttivi. 
Il requisito brasiliano sommava ai precedenti 65 monoposto altri 14 biposto, designati rispettivamente A-1A ed A-1B dalla FAB. 
Nel 1989, subito dopo il Collasso dell’Unione Sovietica, gli AMX del quarto lotto furono cancellati da un giorno all’altro, causando un danno irrimediabile al programma AMX ed alle prospettive di vendita all’estero dell’aereo da attacco italo - brasiliano. 
Non appena si concluse la fase produttiva a metà degli anni ’90, in Italia erano stati assemblati 110 AMX monoposto e 26 biposto per l’AMI; in Brasile 44 monoposto ed 11 biposto per la FAB.






Le principali differenze tra gli AMX assemblati in Brasile e quelli in Italia comprendevano: 
  • 1 cannone Bernardini Mk-164 da 30 mm (versione brasiliana del DEFA 554) su ciascun lato della fusoliera anteriore per la FAB; 
  • 1 cannone a canne rotanti M61A1 Vulcan da 20 mm, installato sul lato sinistro degli esemplari per l’AMI; 
  • 2 missili aria-aria MAA-1 Piranha per la FAB; 
  • 2 missili aria-aria AIM-9L Sidewinder per l’AMI;
  • Altra dotazione specifica della FAB era lo scompartimento nella fusoliera anteriore in grado di alloggiare tre pallet fotografici intercambiabili.





Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Simpleplanes, Aeromedia, Wikipedia, You Tube)


















 

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