venerdì 5 aprile 2024

MARINA MILITARE ITALIANA: il BLUE WHALE, un mezzo denominato LDAUV (Large Dispalcement Autonomous Underwater Veihicle) scelto dalla nostra marina.






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di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.




La Marina Militare è la componente operativa marittima della difesa militare della Repubblica Italiana.

Costituisce una delle quattro forze armate italiane, insieme a Esercito Italiano, Aeronautica Militare e Arma dei Carabinieri. 

A essa sono affidati il controllo e la condotta delle operazioni navali nelle acque territoriali e internazionali. La sua storia inizia nel 1946 dopo la seconda guerra mondiale, con la nascita della Repubblica, ereditando la struttura della Regia Marina e quelle unità navali che le condizioni armistiziali e del trattato di pace lasciavano all'Italia. Dopo un'espansione dovuta anche alla cessione da parte degli Stati Uniti d'America di alcune unità navali e a un programma di costruzioni noto come "legge navale", necessario per far fronte alla minaccia proveniente dal Patto di Varsavia, a partire dalla fine del XX secolo è stato attuato un programma di ridimensionamento dovuto alla rivalutazione dei compiti della forza armata. La sua missione, inizialmente all'interno della NATO e successivamente anche dell'Unione europea, consiste nel mantenimento di una continua e credibile presenza nell'area mediterranea, nel controllo dei mari italiani con dispositivi aeronavali e relativo supporto terrestre, nella cooperazione con le forze navali alleate, nel mantenimento di una forza di superficie e di una forza subacquea in grado di operare autonomamente, garantendosi una protezione da offese aeree, di superficie e subacquee, cui affiancare una componente anfibia in grado di svolgere limitate operazioni.




LDAUV (Large Dispalcement Autonomous Underwater Veihicle) - IIBW (Italian-Israelian “BLUE WHALE”

Dopo un complesso processo di segreta valutazione, il data 12 marzo 2024 è stato reso noto che la Marina Militare italiana avrà in dotazione mezzi subacquei autonomi di grandi dimensioni, frutto della collaborazione fra Italia e Israele. 


E’ stato selezionato il BLUE WHALE, un “Large Dispalcement Autonomous Underwater Veihicle” in servizio da tempo con la Marina di Tel Aviv e che ha già partecipato ad esercitazioni NATO. Ciò avviene per il necessario potenziamento delle capacità della M.M. nei settori della sorveglianza, ricognizione e intelligenze nella dimensione subacquea e del contrasto ASW a cura di un mezzo autonomo dispiegabile da unità navali e sottomarini, con elevate caratteristiche di modularità, autonomia e flessibilità d’impiego. Con l'acquisizione di 3 veicoli LDAUV di ELTA System, il programma prevede anche la fornitura del supporto logistico per i BLUE WHALE, la stazione di comando e controllo remoto e le sistemazioni di rilascio e recupero da unità e sottomarini.
La cooperazione, denominata IIBW (Italian-Israelian BLUE WHALE), rientra nel quadro di un Framework Arrangement e di un Memorandum of Understanding (MoU) sottoscritto nel dicembre 2021.



 
Il BLUE WHALE, al cui sviluppo hanno partecipato ELTA System e la Israel Aircraft Industries, ha: 
  • una lunghezza di 10,9 m, 
  • un diametro di 1,12 m, 
  • un peso di 5,5 t, 
  • può operare a profondità massima di 300 m, 
  • una velocità media di 2-3 nodi, 
  • un’autonomia di 30 giorni, 
  • un carico utile di tipo modulare formato da una serie di sensori elettroacustici, elettro-ottici e radar posizionati su di un albero elevabile quando il battello è a pelo d’acqua e sistemi di comunicazione.

Quando il BLUE WHALE svolge operazioni di contrasto a unità subacquee, il mezzo opera in modalità bistatica con l'unità madre, utilizzando il proprio sensore passivo lineare rimorchiato.

Per i profani del settore sono comunemente le Balene Blu, in quanto derivano dalla Balena Blu israeliana. Il nome tecnico è in realtà più complesso: UUV (Unmanned Underwater Vehicles) con capacità di guerra ASW e di Intelligence-Surveillance-Reconnaissance (ISR). Si tratta di tre veicoli subacquei senza pilota.
Il valore complessivo del contratto sarà pari a 254,3 milioni di euro, e durerà 13 anni (dal 2023 al 2035).
I 3 veicoli sottomarini sono realizzati in collaborazione con Israele e con l'integrazione di carichi utili e sistemi di produzione nazionale che coinvolgono le aziende italiane: 
  • Elettronica, 
  • FAAM (per la fornitura di batterie agli ioni di litio),
  • Cabi Cattaneo (per lo sviluppo di alloggi per l’integrazione dei veicoli con piattaforme sottomarine e navali), 
  • ICS Technologies (per l’integrazione della suite sonar), 
  • BATS Italy (per il supporto logistico).

Il mezzo autonomo subacqueo può essere utilizzato per varie operazioni:
  • Rilevamento subacqueo con Towed Array Sonar (TAS); 
  • Raccolta passiva di informazioni acustiche con sonar laterali e trainati; 
  • Rilevamento nascosto di mine e altre attività di contromisure antimine (MCM); 
  • Missioni ISR in superficie e sommerse nelle acque costiere; 
  • Ricognizione sottomarina;
  • Supporto per gli incursori del Com.Sub.In. con compiti di ricognizione e trasporto materiali.
L’albero di cui è dotato sorregge diversi carichi utili, radar e sistemi di comunicazione satellitare.

La ELTA ha fornito una stima di costi pari a circa 250 milioni di euro, di cui 111 a beneficio di aziende italiane.
Lo sviluppo congiunto del veicolo sottomarino senza pilota che il documento definisce “Balena Blu Italo-Israeliana” (IIBW).
Il programma consentirà così alla Marina Militare di far parte del club esclusivo delle forze navali che dispongono di tali mezzi e all'industria nazionale di acquisire competenze tecnologiche sovrane.
La scheda tecnica precisa che in ambito nazionale non esistono soluzioni concrete in grado di rispondere all’esigenza operativa rappresentata dalla Marina Militare. Analogamente, in ambito europeo non esistono prodotti maturi in grado esprimere le capacità operative che caratterizzeranno il veicolo scelto. Attraverso la presente cooperazione internazionale, quindi, si apriranno rilevanti opportunità di export per le aziende nazionali coinvolte in un’impresa, attualmente, unica nel suo genere per la portata delle capacità operative conseguibili.
E’ prevedibile che l’acquisizione della capacità suddette funga da catalizzatore delle competenze nel campo della subacquea unmanned, soprattutto alla luce del processo in atto per la costituzione del Polo Nazionale della Subacquea.
Il programma conferma i sempre più stretti rapporti bilaterali italo-israeliani nel settore della Difesa e in particolare in ambiti strategici ad elevato contenuto tecnologico.



Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, RID, Betasom, Il Messaggero, AnalisiDifesa, Wikipedia, You Tube)
















 

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