sabato 30 marzo 2019

Il Trieste, distintivo ottico L 9890, è già quasi completo!


Lo scafo completo del TRIESTE, mancano solo le isole del ponte di comando già completate.

Il Trieste, distintivo ottico L 9890, è un'unità anfibia multiruolo della Marina Militare, classificata ufficialmente come LHD (portaelicotteri d'assalto anfibio) e ordinata a seguito del programma navale 2014-2015, è attualmente in costruzione presso il cantiere navale di Castellammare di Stabia.




Progettazione e costruzione

Facente parte delle unità previste con la legge navale 2014-2015, la nuova portaelicotteri avrà un dislocamento a pieno carico di circa 36.000 tonnellate e una lunghezza, fuori tutto, di circa 245 metri, detenendo così il titolo di unità più grande della flotta. Il progetto innovativo si rifà allo stile adottato anche dalle portaerei britanniche classe Queen Elizabeth. Infatti presenterà due isole distinte, la prima (quella a proravia) per la navigazione, la seconda (a poppavia) per la gestione ed il controllo delle operazioni di volo. Questo assetto ha una triplice funzione, garantendo infatti un maggior raggio visivo, più spazio sul ponte di volo e anche una gestione più fluida ed efficiente delle varie attività.
Il ponte di volo avrà una lunghezza di 245 metri fuori tutto ed una larghezza di 47 metri, con un totale di 9 punti per mezzi aerei. Sarà dotato di 2 elevatori per aeromobili (15 m x 15 m) con una portata massima di 42 tonnellate.
Per i dati dichiarati la nave è dotata di un bacino di sbarco allagabile al di sotto dell'hangar che consentirà di utilizzare mezzi anfibi tipo LCM (Landing Craft Mechanized), gommoni a scafo rigido (RHIB), aeroscafi LCAC (noti comunemente come hovercraft), L-CAC e i più innovativi mezzi da sbarco anfibio rapido (L-CAT) in dotazione alle marine NATO ed europee.
A differenza della portaeromobili Cavour, che ha un'unica aviorimessa riconfigurabile in ponte veicoli non allagabile, questa unità avrà al di sotto del ponte di volo due ulteriori ponti, di cui un'aviorimessa di 2300 m² (e 530 metri lineari di corsia per parcheggio mezzi) con paratie rimovibili come nel Cavour (in modo da raggiungere i 2600 m²), collegato ad un ponte inferiore di 2200m², diviso in un'autorimessa da 700m² con 253 metri lineari per parcheggio mezzi e un bacino allagabile (55 m x 15 m) dimensionato per l'ingresso di 4 LCM-1E o 1 LCAC.
Rispetto al Cavour questa LHD non avrà, almeno da progetto, il trampolino (ski-jump) sul ponte di volo per facilitare il decollo degli aerei STOVL, nonostante nella scheda tecnica la presenza di tali mezzi sia certificata.
Il gruppo motore ha due assi con eliche pentapala a passo variabile e due timoni compensati a spada, due pinne stabilizzatrici retrattili, due eliche di manovra prodiere ed un'elica di manovra poppiera intubate che garantiscono una maggiore manovrabilità in spazi ristretti rispetto alla sola accoppiata timoni/eliche.
Il taglio della prima lamiera è avvenuto il 12 luglio 2017 nello stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia, mentre, poco più di 7 mesi dopo, il 20 febbraio 2018, ha avuto luogo l'impostazione della chiglia sullo scalo del cantiere navale stabiese, dando il via alla costruzione della nave.
Si prevede che il Trieste entri in servizio nel 2022 andando a sostituire il Giuseppe Garibaldi e il San Giusto (che saranno dismesso di conseguenza).




Armamento

L'unità presenta sistemi d'arma di ultima generazione.

Per quanto riguarda il comparto d'artiglieria sono presenti:
  • 3 cannoni multiruolo Otobreda 76/62 (due a prua e uno a poppa) del tipo Super Rapido MF Davide, con munizionamento guidato e predisposizione per il nuovo munizionamento Vulcano;
  • 3 torrette mitragliere a controllo remoto OTO Melara da 25/80 mm;
  • 2 lanciarazzi OTO Melara ODLS-20, per il lancio di ingannatori (esche elettroniche) subacquei ed aerei.

Il comparto missilistico comprende invece:
  • predisposizione per 2 lanciatori verticali (VLS Sylver) da 8 celle (uno a prua e uno a poppa) per una capacità totale di 16 missili Aster 15/30.


Anche la sezione sensoristica potrà vantare tecnologie avanzatissime:
  • PAR SPN-720, radar di approccio di precisione, sistema volumetrico 3D capace di inseguire 300 tracce e 12 bersagli contemporaneamente, portata superiore ai 200 km;
  • Radar Kronos Power Shield (AESA in banda L), un sistema di sorveglianza multifunzione, con una portata di 1 500-2 000 km;
  • IFF SIR-M-PA, radar secondario per l'identificazione di navi ed aeromobili;
  • Radar Kronos bibanda (DBR AESA 4FF): banda C (Kronos Quad - Fitted For) e banda X (Kronos StarFire);
  • TACAN AN-553/N, per avvicinamenti di precisione ed invio di informazioni agli aerei in volo;
  • Sistema EWS "Zeus", dotato di un sottosistema di attacco elettronico estremamente potente basato su moduli GaN TRX a stato solido. La componente elettronica di scoperta (EW) è integrata con un RESM (Intercettatore di emissioni Radar), RECM (Ingannatori radar) e CESM (Intercettatore di comunicazioni radio) efficaci sia in alto mare che in acque costiere, con una sorveglianza marittima e valutazione della situazione avanzate tramite ELINT e COMINT avanzati caratteristiche, fino ad un innovativo algoritmo SEI.
  • Sistema automatico per la direzione delle operazioni di combattimento - SADOC 4;


Capacità aerea

L'unità presenta un ponte di volo 230m x 36m coprendo così un'area di circa 7400 m² con 9 punti di decollo per elicotteri pesanti o 4 F35B.
Inoltre, il ponte potrà ospitare su di esso, in condizioni di piena operatività circa 14/20 aeromobili in diverse configurazioni (presumibilmente anche 4/6 F35B a poppa e 8/10 elicotteri a prua). L'aviorimessa di 2600 m² è dimensionata per l'ingresso di massimo 14 aeromobili, anch'essi in diverse configurazioni. Sono infine presenti a poppa due elevatori 15m x 15m per un carico massimo di 42 tonnellate.
Tutte le operazioni di volo sul ponte sono controllate dall'isola di poppa.




Capacità anfibie

Le capacità anfibie della nave sono molto avanzate, essendo queste la principale arma dell'unità.
Il secondo ponte, sotto l'hangar, con un'area di 2300 m², presenta infatti un bacino allagabile 55m x 15m dimensionato per l'ingresso di 4 LCM, denominati LC23, o 1 LCAC / LCAT.
Gli LCM, saranno in grado di trasportare: 1 Ariete, 5 Iveco LMV Lince, oppure 1 Centauro, 1 Freccia o 300 soldati.

Area ospedaliera

La nave sarà dotata anche di un ospedale completamente attrezzato con sale operatorie, laboratori radiologia e analisi, gabinetto dentistico, e zona degenza per 28 ricoverati gravi per un totale di 700 m², mentre, ulteriori posti letto saranno sistemati in moduli conteinerizzati all'uopo predisposti.

(Web, Google, Wikipedia, Forum Porlale Difesa, You Tube)



























venerdì 29 marzo 2019

Il Bell AH-1 Cobra (denominazione del costruttore Model 209)



Il Bell AH-1 Cobra (denominazione del costruttore Model 209) è un elicottero d'attacco a turbina con rotore a due pale, progettato e costruito negli Stati Uniti d'America dalla Bell Helicopter (ora Bell Helicopter Textron) a partire dagli anni sessanta. Ha in comune il motore, la trasmissione e il rotore con il precedente UH-1 "Huey", tanto da essere a volte chiamato "Hueycobra".
L'AH-1 è stato il componente principale della flotta di elicotteri d'attacco dell'U.S. Army, fino a quando l'esercito statunitense non lo ha sostituito con l'AH-64 Apache. Versioni aggiornate continuano a essere impiegate da altri utilizzatori e le successive versioni bimotore sono ancora in servizio con il corpo dei Marines, per i quali costituiscono il principale modello di elicottero d'attacco.



Storia

Origini del requisito

La storia dello sviluppo del Bell AH-1 è strettamente connessa con quella del Bell UH-1, il primo elicottero moderno di successo, introdotto nel 1962 nella guerra in Vietnam e impiegato fino a farne una icona del conflitto. L'UH-1 di fatto rese possibile la dottrina di impiego della "cavalleria dell'aria", teorizzata per la prima volta durante quel conflitto. La dottrina militare americana in quel teatro di operazioni ipotizzava l'impiego di forze estremamente mobili che potessero essere rapidamente dispiegate in tutto il Vietnam. L'esperienza maturata anche durante la precedente guerra di Corea portò a teorizzare che non ci sarebbero state lunghe battaglie per il mantenimento di posizioni, ma, invece, truppe trasportate da flotte di UH-1 Huey avrebbero avuto modo di spostarsi lungo tutto il teatro di guerra, ingaggiando il combattimento in tempi e luoghi di propria scelta.[4] La massiccia espansione della presenza militare americana in Vietnam aprì una nuova era alla guerra aerea. Il fulcro della tattica dell'esercito americano diventò l'impiego degli elicotteri e la protezione di questi mezzi diventò un argomento vitale. Divenne infatti ben presto evidente che elicotteri da trasporto disarmati erano vulnerabili contro il fuoco da terra delle truppe Việt Công e Nord vietnamite, in particolare nelle fasi in cui gli elicotteri si abbassavano nelle zone di atterraggio per consentire lo sbarco. Senza il supporto di artiglieria o di forze di terra, l'unico modo per rendere sicura una zona di atterraggio sarebbe stato intervenendo dall'aria, preferibilmente con un mezzo aereo in grado anche di ricoprire il ruolo di scorta degli elicotteri durante il volo di trasferimento e con la capacità, nello stesso tempo, di orbitare sulla zona di atterraggio a protezione ed in funzione dell'evolversi della battaglia. Già nel corso del conflitto in Vietnam, man mano che venivano consegnate versioni successive e potenziate degli Huey (UH-1D e UH-1H), gli elicotteri di versioni precedenti venivano trasformati in "cannoniere volanti" armate con mitragliatrici e razzi per l'impiego come scorta armata. Il successo di queste versioni preparò la strada per l'acquisizione di elicotteri progettati appositamente per questo ruolo.



I predecessori

La Bell aveva cominciato a esplorare la fattibilità di un progetto di elicottero armato sin dai tardi anni cinquanta. L'azienda autofinanziò gli studi e i primi risultati si concretizzarono nel 1958 in un modello denominato D-245rimasto allo stadio di "mock-up". Nel giugno 1962 venne realizzato il dimostratore D-255 soprannominato "Iroquois Warrior" che venne presentato ai funzionari dell'esercito USA nella speranza di farsi finanziare sviluppi successivi. Il modello presentato era basato sui componenti dinamici dell'UH-1B che venivano installati su di una fusoliera biposto in tandem.
L'armamento era costituito da un lanciagranate sul naso e un pod ventrale con un cannone da 20 mm. Sui lati erano presenti due alette per i lanciatori di razzi o missili Nord SS-10 per impiego contro bersagli corazzati.
L'U.S.Army manifestò interesse per la proposta e firmò con la Bell un contratto di sviluppo nel dicembre 1962. La Bell modificò un Model 47, ottenendo il Model 207 Sioux Scout che volò la prima volta nel luglio 1963. Il Sioux Scout aveva tutte le caratteristiche chiave di un moderno elicottero d'attacco, ovvero i posti di pilotaggio in tandem, le alette esterne per i lanciatori e una torretta sotto il naso. L'esercito statunitense sottopose a valutazioni il Sioux Scout all'inizio del 1964, ma concluse che il modello era troppo piccolo, sotto-potenziato, poco funzionale e protetto per avere un utilizzo pratico.



Il requisito AAFSS

La soluzione dell'U.S.Army per il superamento delle limitazioni del Sioux Scout fu l'emissione di un requisito esteso a tutti i costruttori di elicotteri per un "Advanced Aerial Fire Support System" (AAFSS). Il requisito AAFSS avrebbe portato alla impostazione del Lockheed AH-56 Cheyenne – un elicottero che si sarebbe rivelato troppo ambizioso, complesso e costoso e che fu cancellato definitivamente alcuni anni più tardi, nel 1972. Il programma Cheyenne contribuì alla messa a punto di nuove tecnologie per gli elicotteri da attacco e dimostrò di essere in grado di produrre alcuni risultati prestazionali di rilievo, ma non fu mai in grado di accreditarsi come un progetto funzionale. Servì però per sottolineare un'importante regola negli elicotteri da combattimento: la sopravvivenza sarebbe stata assicurata da una giusta combinazione di velocità, agilità e armamento.



Il Model 209 e la soluzione "a interim”

La Bell non fu invitata a partecipare al programma AAFSS e, malgrado l'impegno dell'esercito in quel programma, continuò autonomamente con la propria idea di sviluppo di un elicottero da combattimento più leggero e piccolo di quello di quel requisito.[9] Nel gennaio 1965 la società decise di investire un milione di dollari per sviluppare autonomamente il proprio progetto.
La Bell realizzò quindi il Model 209 riprendendo largamente i concetti delineati con il "mock-up" "Iroquois Warrior". Per la realizzazione, si utilizzò l'affidabile trasmissione e il sistema rotore "540" dell'UH-1C, il motore a turbina T53 dell'UH-1, più un sistema di autopilota "Stability Control Augmentation System" (SCAS).
Nello stesso tempo, l'evoluzione del conflitto nel Vietnam influiva in favore della rapida adozione di un elicottero armato, in conseguenza dell'aumentare degli attacchi alle truppe americane, che sarebbero arrivate a 50 000 effettivi per la fine del 1965.
Il 1965 era anche l'anno stabilito per la scelta del progetto a cui affidare il programma AAFSS, ma a causa di difficoltà tecniche e politiche la definizione del programma era bloccata. L'U.S. Army necessitava di una soluzione a "interim" per un elicottero armato e chiese a cinque costruttori di proporre una soluzione rapida. Le proposte furono versioni armate dei Boeing Vertol ACH-47A, Kaman HH-2C Tomahawk, Piasecki Piasecki 16H Pathfinder, Sikorsky S-61 e il Bell 209.
Il 3 settembre 1965 la Bell presentò ufficialmente il suo prototipo e quattro giorni più tardi, effettuò il primo volo a solo otto mesi di distanza dall'inizio dello sviluppo. Nell'aprile 1966, il Model 209 risultò vincitore rispetto agli elicotteri concorrenti per la soluzione "ad interim" e l'esercito americano firmò il primo contratto di produzione per 110 esemplari.
Il dimostratore Bell 209 fu utilizzato per i successivi sei anni per le prove sui sistemi di armamento e sugli altri equipaggiamenti. Fu aggiornato per allinearsi allo standard AH-1 di produzione nei primi anni settanta. Il dimostratore è stato in seguito consegnato al General George Patton Museum a Fort Knox e riconvertito approssimativamente nella sua configurazione originale.



L'avvio della produzione

Il progetto del Bell 209 fu modificato prima di entrare in produzione di serie. Il carrello a pattino retrattile fu sostituito con uno più semplice e fisso. Venne adottato un rotore a pale più ampie e i modelli in produzione avevano un tettuccio in plexiglas al posto di quello corazzato del 209, che risultò pesante al punto da limitare le prestazioni.



Impiego operativo con gli Stati Uniti nel Vietnam

Il primo AH-1G HueyCobra venne consegnato nel giugno 1967. Originariamente designato UH-1H, adottò subito la lettera "A" per "da attacco" e quando una versione migliorata dell'UH-1D venne chiamata UH-1H, lo HueyCobra divenne l'AH-1G. L'AH-1 venne inizialmente considerato una variante della linea H-1 e, per questo motivo, venne utilizzata la lettera G per la prima variante.
La Bell costruì 1 116 AH-1G per l'esercito americano tra il 1967 e il 1973. I Cobra accumularono oltre un milione di ore di volo operativo in Vietnam. Gli AH-1 Cobra vennero impiegati durante l'offensiva del Têt del 1968 e fino alla fine della guerra del Vietnam per fornire supporto di fuoco alle forze terrestri, servizio di scorta e altri ruoli, incluso quello di equipaggiare due battaglioni di "artiglieria aerea con razzi" - aerial rocket artillery (ARA) inquadrati nelle divisioni aeromobili. I Cobra formavano anche dei gruppi detti "hunter killer" in coppia con gli elicotteri da avvistamento OH-6A. Un OH-6 volava basso e lento per individuare le forze nemiche: se l'OH-6 attirava il fuoco, interveniva il Cobra colpendo la postazione nemica che si scopriva. Il Cobra era comunque vulnerabile al fuoco di terra e ai vari MANPADS di fabbricazione sovietica,infatti furono persi 277 Cobra nell conflitto.



Impiego in Israele

Sin da metà degli anni settanta il Libano rappresentava il fronte più attivo per Israele. Le caratteristiche uniche dei Cobra unite alla dotazione di armamenti di precisione, rendevano questi elicotteri ottimali per il teatro di operazioni libanese e la IAF li acquisì e cominciò ad utilizzarli con regolarità per oltre 20 anni. Il primo attacco con i Cobra ebbe luogo il 9 maggio 1979 vicino Tiro. Al tramonto, due AH-1 attraversarono il confine sul Mediterraneo e lanciarono due missili ognuno colpendo gli obiettivi assegnati. I Cobra sono stati utilizzati intensivamente dalla Israeli Air Force nella guerra del Libano del 1982 per distruggere i corazzati e le fortificazioni Siriane. Gli AH-1 distrussero dozzine di mezzi corazzati, compresi alcuni moderni carri armati T-72 di produzione sovietica. I Cobra sono stati molto attivi nelle maggiori operazioni contro Hizbullah, quali l'operazione "Accountability" e "Grapes of Wrath".
Tuttora la Heyl Ha'Avir utilizza i Cobra, rinominati "Tzefa" (צפע), ebraico per vipera, riscuotendo apprezzamenti positivi da parte degli stati maggiori.



Pakistan

L'Esercito pakistano ha anche utilizzato l'AH-1 come principale elicottero armato durante la metà degli anni settanta, nel corso delle rivolte tribali nella provincia del Belucistan. Le recenti insurrezioni nelle regioni del Waziristan hanno visto AH-1 pakistani impiegati contro i combattenti Talebani e di Al Qaeda e le tribù loro alleate, così come negli scontri susseguenti alle insurrezioni in Baluch sollevate dai armati delle etnie Bugti e Marri comandate da Nawab Akbar Khan Bugti, leader del Balochistan Liberation Army, dalla prima metà degli anni 2000.



Cessazione dell'impiego con l’U.S.Army

Gli Huey Cobra furono acquisiti anche dall'United States Marine Corps che li utilizzò nelle operazioni durante l'invasione di Grenada nel 1983. Durante la guerra del golfo del 1990-91, i Cobra e i SeaCobra vennero utilizzati in ruoli di supporto. I Marines impiegarono 91 SeaCobras e l'esercito 140 Cobra. Tre AH-1 vennero persi in incidenti durante i combattimenti e dopo il cessate il fuoco. I Cobra statunitensi sono stati impiegati in operazioni per tutti gli anni novanta e alcuni continuano a operare con le forze armate americane, per esempio con i Marines durante la guerra in Iraq.
Lo U.S.Army dismise gli AH-1 nel corso degli anni novanta e ritirò l'AH-1 dal servizio attivo nel marzo del 1999 lasciandolo solo in organico alla riserva. Successivamente l'esercito statunitense ritirò l'AH-1 dalla riserva nel settembre 2001. Gli AH-1 radiati sono stati ceduti ad altre nazioni o al Servizio forestale degli Stati Uniti.

Impiego nella lotta aerea antincendio

Nel 2003, il Servizio forestale degli Stati Uniti acquisì 25 AH-1F radiati dall'U.S. Army. Gli elicotteri sono stati ridesignati come Bell 209 e sono in corso di conversione alla versione Firewatch Cobra con sensori agli infrarossi e a intensificazione luminosa per il controllo della situazione in tempo reale durante la lotta aerea antincendio. Il dipartimento alle foreste della Florida ha anche acquisito 3 AH-1P dall'U.S. Army. Questi modelli sono chiamati Bell 209 "Firesnakes" e sono equipaggiati con un sistema in grado di lanciare acqua o liquido ritardante.

Varianti monomotore:

Bell 209
Prototipo originale dell'AH-1G con carrello a pattino retrattile. Questo modello è stato utilizzato anche dalla FAA per la certificazione civile degli AH-1S ex U.S. Army utilizzati per il servizio antincendio.

AH-1G HueyCobra
"G" come gunship (cannoniera). Modello iniziale, avviato in produzione a partire dal 1966 per l'esercito americano, equipaggiato con una turbina da 1400 shp Avco Lycoming T53-L-13.

JAH-1G HueyCobra
Un elicottero per prove sui sistemi di armamento, compreso il missile Hellfire e un cannone a canne multiple.

TH-1G HueyCobra
Versione da addestramento a doppio comando. La differenza principale consiste nell'aggiunta di servocomandi idraulici per la postazione anteriore per pareggiare il vantaggio meccanico normalmente disponibile nella postazione posteriore.

Z.14 HueyCobra
Designazione dell'AH-1G data dalla marina militare spagnola.

YAH-1Q
8 AH-1G equipaggiati con la Telescopic Sight Unit (TSU) XM26 e due lanciatori a 4 posti M56 TOW.

AH-1Q HueyCobra
Versione equipaggiata con il sistema M65 TOW/Cobra, Telescopic Sight Unit (TSU) M65 e sistema ottico M73. Tutte le versioni successive imbarcheranno la TSU e saranno disponibili con la capacità di sparare il missile TOW.

YAH-1R
AH-1G con motore T53-L-703 e senza il sistema TOW.
YAH-1S
aggiornamento dell'AH-1Q e del sistema TOW.

AH-1S
Il modello di base AH-1S è un AH-1Q aggiornato con un motore T53-L-703 da 1800 shp. L'AH-1S veniva denominato anche "Improved AH-1S", "AH-1S Modified", o "AH-1S(MOD)" prima del 1988. (Prima del 1988, tutte le varianti aggiornate venivano considerate varianti dell'AH-1S.)

AH-1P
100 elicotteri prodotti con rotori in materiale composito, glass cockpit e migliorata disposizione della strumentazione per il volo del tipo "nap-of-earth" (NOE) a bassissima quota. L'AH-1P veniva anche chiamato "Production AH-1S", o "AH-1S(PROD)" prima del 1988. Questi aggiornamenti erano considerati lo Step 1 del programma di aggiornamento per gli AH-1S.

AH-1E
98 elicotteri prodotti con l'Enhanced Cobra Armament System (ECAS) costituito dal sottosistema M97A1 consistente in un cannone a tre canne M197 da 20 mm. L'AH-1E veniva denominato "Upgunned AH-1S" o "AH-1S(ECAS)" prima del 1988. Questi aggiornamenti erano considerati lo Step 1 del programma di aggiornamento per gli AH-1S. Gli AH-1E non avevano l'M147 Rocket Management Subsystem (RMS) e quindi non erano in grado di utilizzare i razzi da 2.75 pollici.

AH-1F
143 elicotteri prodotti e 387 convertiti a partire da AH-1G. L'AH-1F incorpora sia lo Step 1 che lo Step 2 del programma di aggiornamento degli AH-1S e prevedeva inoltre l'installazione del sistema M147 RMS, del sistema M143 Air Data Subsystem (ADS), di un telemetro laser per l'acquisizione di bersagli, un jammer per gli infrarossi installato al di sopra degli scarichi motore e un sistema di abbattimento della traccia infrarossa dei gas di scarico. L'AH-1F veniva anche denominato "Modernized AH-1S", "AH-1S Modernized Cobra", o "AH-1S(MC)" prima del 1988.

Model 249
Dimostratore sperimentale con rotore quadripala, motore potenziato e equipaggiamento sperimentale, tra cui il missile Hellfire.
Bell 309 KingCobra
Versione sperimentale con motore a turbina Lycoming T-55-L-7C.

Varianti bimotore:

Utilizzatori:

Operatori attuali

 Bahrein
Royal Bahraini Air Force ha acquisito altri 24 AH-1P e 6 TAH-1P da addestramento. Il Bahrain nel 2008 aveva in dotazione 10 AH-1E, 6 AH-1P e 6 TAH-1P.
vedi anche Bell AH-1Z Viper

 Filippine
Hukbong Himpapawid ng Pilipinas
2 AH-1F ex aviazione giordana ordinati a maggio 2018.

 Israele
Heyl Ha'Avir 39 AH-1 "Tzefa" צפע ("Viper"), suddivisi tra varianti S, F e G.16 esemplari della versione F sono stati ceduti alla Giordania nel 2015.

 Giappone
Japan Ground Self-Defense Force - 71 AH-1S consegnati dal 1979. 59 in servizio al giugno 2018.

 Giordania
Al-Quwwat al-Jawwiyya al-malikiyya al-Urdunniyya - acquisiti 24 AH-1S e 9 AH-1F. Nel 2015 risultano in servizio 49 tra AH-1S AH-1F, che comprendono 16 esemplari di AH-1F acquistati da Israele di seconda mano. Al maggio 2018 ne risultano in servizio 27 AH-1F, 12 dei quali sono stati inviati negli Stati Uniti dove riceveranno un aggiornamento al cockpit, all'avionica ed all'armamento. 2 dei 15 esemplari non aggiornati saranno ceduti all'Aviazione Filippina come i 3 ceduti all'Aviazione del Kenya.

 Kenya
Kenya Air Force - 3 AH-1F ex giordani consegnati, inizio consegne a maggio 2017, non si conosce il numero esatto in organico, ma alcune foto satellitari dicono che sono 3 a dicembre 2017.

 Pakistan
Pakistan Army Aviation Corps - acquisiti 20 AH-1S negli anni novanta (in seguito aggiornati ad AH-1F) e ordinati altri AH-1F nel 2004. Il Pakistan ha 39 tra AH-1S e AH-1F in servizio al novembre 2008. e nel 2008 ha ordinato altri Cobra.
vedi anche Bell AH-1Z Viper

 Corea del Sud
Esercito della Repubblica di Corea - acquisiti 42 AH-1S e 20 AH-1F Cobras. Nel 2008 risultano operativi 29 AH-1F/J.

 Thailandia
Kongthap Bok Thai - acquisiti 4 AH-1F nel 1990. Al novembre 2008, l'esercito ha 3 AH-1F operativi.

Turchia
Türk Kara Kuvvetleri - ricevuti 32 AH-1P/S Cobra usati. Sono stati aggiornati allo standard AH-1F. Nel 2008 risultavano operativi 23 AH-1 Cobra.

 Stati Uniti
Servizio forestale degli Stati Uniti (25 AH-1F, convertiti allo standard Bell 209 Firewatch Cobra)
Florida Department of Forestry (3 AH-1P, convertiti nella versione Bell 209 "Firesnakes")

Operatori precedenti:

 Spagna
Armada Española - ricevuti 8 AH-1G, sostituiti dagli Eurocopter Tiger.

 Stati Uniti
United States Army - sostituiti con gli AH-64 Apache.
United States Customs Service - utilizzò un piccolo numero di AH-1G tra il 1981 e il 1986.
United States Marine Corps - AH-1G prima dei ricevere gli AH-1J bimotore.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)























































Luftwaffe WW2 1942 - ’44: il Focke-Wulf Ta 183 Huckebein era un caccia monomotore a getto ad ala a freccia sviluppato dall'azienda tedesca Focke-Wulf Flugzeugbau AG negli anni quaranta e rimasto allo stadio progettuale.

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