domenica 3 gennaio 2021

Team "TEMPEST": le prime foto con le insegne dell'A.M.I.



Il primo ministro britannico Boris Johnson ha di recente si è recato presso la struttura della BAE Systems a Warton, dove ha visitato la Factory of the Future dove la società sta realizzando la cosiddetta “Fabbrica del Futuro”, cioè una fabbrica digitale unica nel suo genere, completamente connessa, con le più recenti tecnologie di Industria 4.0 all'avanguardia ideata per la produzione  degli aerei militari, incluso il Tempest FCAS britanico-italiano-svedese.
Tra le tecnologie del 21° secolo su si sta investendo c'è il Tempest Future Combat Air System, il caccia di sesta generazione che sostituirà l'Eurofighter Typhoon (in Italia e Regno Unito) e il Saab Gripen (in Svezia). 
Come già evidenziato, il 21 dicembre 2020 Regno Unito, Italia e Svezia hanno firmato un memorandum d'intesa trilaterale sulla cooperazione per il sistema aereo di combattimento del futuro, che copre la cooperazione per la ricerca, lo sviluppo e la concezione congiunta del Tempest.


Il programma Tempest è attualmente tra le priorità dei tre governi, che stanno ora lavorando per ottenere una partecipazione capillare dell'industria per portare le migliori competenze per lavorare al progetto. Si è guardato anche alla partecipazione del Giappone per convincerlo ad aderire al programma Tempest FCAS; ciò è stato confermato anche nel rapporto del Ministero della Difesa britannico: ”””Stiamo approfondendo la partnership di FCAS con l'Italia e la Svezia attraverso una fase internazionale di ideazione e valutazione che inizia quest'anno e stiamo esplorando importanti opportunità di cooperazione con il Giappone…”””.


Comunque, la cosa più interessante che abbiamo notato nelle poche foto e nel breve video rilasciato dopo la visita del primo ministro britannico, è il mockup di Tempest FCAS. 



Per essere più precisi si tratta di un particolare del mockup, in quanto il velivolo è stato visto per la prima volta con una insegna a bassa visibilità dell'Aeronautica Militare Italiana oltre a quelli della RAF, gli stessi applicati anche sugli F-35 italiani: è un'ulteriore conferma del coinvolgimento italiano nel programma, anche se in patria è poco pubblicizzato. E’ abbastanza strano, ma non si può fare a meno di notare però che mancano le insegne dell'aeronautica militare svedese. Ciò è ancora più strano se si considera che Michael Christie, direttore di FCAS presso BAE Systems, ha recentemente affermato che un progetto di definizione del lavoro collaborativo concluso con Svezia e Saab nel 2020 "ha avuto un enorme successo".


Il programma Tempest è sulla buona strada per entrare nella sua fase di ideazione, progettazione di dettaglio e valutazione entro la fine dell’anno in corso, con un contratto previsto entro l'estate. Sulla base dei risultati della ricerca svolta durante la fase di sviluppo tecnologico iniziale, la fase successiva definirà i sistemi che faranno parte del sistema FCAS; si stanno valutando configurazioni multiple cercando di trovare il giusto equilibrio tra i vari componenti.


In attesa degli stanziamenti necessari e indispensabili, il Ministro della Difesa italiano alcuni giorni fa ha firmato insieme ai Segretari di Stato per la Difesa di Regno Unito e Svezia, un Memorandum of Understanding che disciplina i principi generali per una collaborazione paritaria tra le tre nazioni europee nell’ambito del programma per il sistema di combattimento aereo del futuro “TEMPEST”. 
Dopo il memorandum del 21 dicembre 2020, seguiranno più avanti: 
  • i “project arrangement” 
  • e la fase di “full development”, 
attualmente prevista a partire dal 2025. Fino ad allora, la Difesa di Londra ha già previsto uno stanziamento di 2 miliardi di sterline. Le medesime risorse sono previste anche dall’Italia. Nel Documento programmatico pluriennale (Dpp) per il 2020-2022, presentato a dicembre, il Tempest figura tra i programmi prioritari ma privi di copertura finanziaria. In realtà, ha specificato il ministro della Difesa italiano, le risorse necessarie sono state individuate all’interno del programma operante Eurofighter in quanto il programma del Tempest passa attraverso la transizione tecnologica che riguarda tale velivolo.

L’accordo riguarda tutte le attività comprese: 
  • la ricerca, 
  • lo sviluppo preliminare 
  • e gli studi di concetto, 
  • e sarà seguito da un Project Arrangement e dallo sviluppo di dettaglio, Full Development, che dovrebbe partire nel 2025.
Il sistema di combattimenti dei nuovi aerei sarà il risultato dello sforzo congiunto di 3 nazioni: 
  • Italia, 
  • Svezia 
  • e Regno Unito. 
Ciascuna nazione partecipante schiererà le sue più avanzate società di difesa, che uniranno le loro competenze tecnologiche e manageriali per definire le iniziative da intraprendere. Un gruppo di lavoro che vede la partecipazione di: 
  • Bae Systems, 
  • Leonardo UK, 
  • Rolls Royce, 
  • Mbda UK, 
  • Saab, 
  • Gkn Aerospace Sweden, 
  • Leonardo Italia, 
  • Elettronica, 
  • Avio Aero 
  • e Mbda Italia.
Un accordo che avrà un notevole impatto sulle economie dei paesi coinvolti: queste aziende impiegano decine di migliaia di persone, e la loro ricerca ha ricadute anche sull’indotto, creando posti di lavoro altamente qualificati.
Le industrie coinvolte sono pienamente consapevoli di partecipare a un passaggio storico. Il caccia stealth Tempest, infatti, sarà la base di un sistema transnazionale di difesa comune che si estenderà ben oltre la difesa area e garantirà enormi benefici economici e significativi progressi industriali e tecnologici per l’Italia e per gli altri partner. Quest’iniziativa nel modo giusto consentirà alle industrie dell’aerospazio e difesa dei tre Paesi di prosperare tecnologicamente per intere generazioni.


Con l’obiettivo di impostare una tabella di marcia a ritmo serrato, il Ministero della Difesa britannico ha già stanziato circa 2 miliardi di sterline per l’avvio del progetto. La data di consegna prevista per il TEMPEST è il 2035. Il lancio di tale programma, diretto competitor del FCAS franco-tedesco-spagnolo, richiederà al Regno Unito un passo indietro rispetto agli oneri di collaborazione assunti in passato con la Francia. Londra e Parigi, infatti, erano da tempo coinvolti in un progetto di ricerca congiunto per lo sviluppo di un sistema di combattimento aereo unmanned (UCAV), che aveva preso il nome di Future Combat Air System (FCAS). L’accordo, siglato nel 2010 dal Primo Ministro Cameron e dal Presidente francese Sarkozy, non aveva tuttavia portato a risultati soddisfacenti, rimanendo a zavorrare i sempre più divergenti interessi aerospaziali dei due Paesi. 
Da un punto di vista tecnologico, il caccia Tempest ricalcherà quelle che si preannunciano essere le caratteristiche fondamentali del caccia di 6^ generazione: si tratterà di un grosso velivolo multi-ruolo, dotato di ampia autonomia e della possibilità di essere pilotato opzionalmente da remoto. L’impianto propulsivo sarà costituito da un sistema bimotore, con un’impostazione simile al Su-57 russo o al J-20 cinese, con ala a semi-delta e linee studiate in modo da soddisfare un forte requisito LO (Low Observability). Il sistema propulsivo, inoltre, sarà ad architettura variabile, in grado di fornire da un lato ottime prestazioni in combattimento, e dall’altro di ridurre sensibilmente i consumi, con la conseguente estensione dell’autonomia operativa. Per quanto riguarda la suite di armamenti, accanto alla dotazione canonica, il Tempest, parallelamente al FCAS, sarà in grado di gestire nuovi sistemi ad energia diretta e missili ipersonici. Sarà inoltre affiancato da uno o più aeromobili d’attacco a pilotaggio remoto (UCAV) di tipo ‘Loyal Wingman’ e ospiterà, all’interno di un’apposita baia, un gruppo di micro-droni in grado di operare a sciami e di interagire attraverso network neurali con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Parallelamente al corrispettivo europeo, la vera innovazione per il sistema Tempest risiederà nella capacità di integrazione di sistemi. Si tratterà infatti di un aereo net-centrico, in grado di fondere dati e di gestire diversi canali di informazione all’interno di un combat cloud, che potrà essere co-gestito anche da operatori di terra. Un requisito essenziale sarà l’interoperabilità con le attuali tecnologie di 5^ generazione. Il riferimento, in questo caso, è con il velivolo F-35. Per quanto riguarda invece l’architettura software, nelle intenzioni degli sviluppatori vuole essere aperta e di tipo plug-and-play, così da poter integrare facilmente ulteriori moduli esterni senza bisogno di modifiche hardware. 
Il cockpit non sarà più “fisico”, cioè suddiviso su diversi schermi, ma completamente virtuale. La realtà aumentata consentirà di spostare la visualizzazione grafica direttamente all’interno del visore del casco, offrendo così la possibilità di modificarla in tempo reale in base alle esigenze operative o alle preferenze del pilota. 
Dopo il Tornado ed il Typhoon, il Tempest (che prende il nome da un vecchio aereo da caccia degli anni ’40) sarà dunque il prossimo prodotto-bandiera dell’industria aerospaziale britannica, svedese ed italiana. Nonostante il team di aziende, a guida BAE Systems, che si occuperà dell’avvio del programma sia già stato definito, il Regno Unito è alla ricerca di partner stranieri, per conferire un respiro più internazionale al progetto e per un maggiore burden-sharing, anche in vista dell’impatto economico che la Brexit avrà sui bilanci del Paese. Sebbene, ad oggi, Londra abbia inoltrato una richiesta di collaborazione ufficiale soltanto all’India, altri Paesi sono candidati plausibili per una eventuale partecipazione oltre a Svezia e Italia: il pole position vi è il Giappone. Tokyo è attualmente alle prese con lo sviluppo di un nuovo caccia nazionale, per sostituire la propria flotta di Mitsubishi F-2. Qualora l’interesse, per altro già espresso, da parte della Difesa giapponese si concretizzasse, il Giappone si troverebbe a condividere due linee di volo: il Tempest e l’F-35, di cui ha recentemente ordinato un ingente lotto. 
Ad oggi l’Italia, pur avendo aderito al programma Tempest, non ha ancora stanziato i necessari ed indispensabili fondi. Si riscontra, tuttavia, l’urgenza di operare con concretezza, prima che l’opportunità di ritagliarsi un ruolo di primo piano all’interno del progetto sfumi, al fine di valorizzare al meglio le nostre competenze nazionali. È ovvio che la scelta comporta significative conseguenze di carattere politico-strategico. Da un lato, emerge l’esigenza per l’Italia di non rimanere ai margini della nascente industria della Difesa integrata europea. Tale obiettivo non può esimere il nostro Paese dal dialogo anche con Francia e Germania, unici player del settore ad avere un’ampia rilevanza internazionale. Tuttavia, è difficile non leggere all’interno della rinnovata partnership franco-tedesca la volontà di ridimensionare il ruolo di Roma all’interno delle principali iniziative europee nel comparto della Difesa. Nonostante i recenti dissapori, è pur vero che tra Francia e Italia è in vigore da anni una fruttuosa collaborazione in ambito industriale, che passa dal programma FREMM alle future unità logistiche della Marine Nationale, basate sul progetto Fincantieri per la LSS Vulcano, alle joint venture Telespazio e Thales-Alenia Space. Tuttavia, a fronte della sostanziale chiusura da parte di Berlino e Parigi, è stato naturale per l’Italia optare per il programma Tempest. Si tratta di una scelta sì controcorrente rispetto alla direzione che sta seguendo l’Europa, alla luce soprattutto della Brexit, ma basata su una già florida e radicata cooperazione industriale. Non solo Leonardo e BAE Systems sono entrambi presenti all’interno del consorzio MBDA e vantano avviate collaborazioni nell’ambito dei sistemi di sicurezza e di Difesa, ma, in particolare, l’azienda Leonardo è stabilmente presente nel Regno Unito con 7 sedi che impiegano circa 7.000 dipendenti. Inoltre, l’Italia, che ha collaborato proficuamente con Londra per quanto riguarda i caccia Tornado, Harrier e Typhoon, condividerà presto con la Gran Bretagna entrambe le due linee di volo, basate sui velivoli F-2000 e F-35. Ciò si traduce in un concreto vantaggio per quanto riguarda le tempistiche di sostituzione e le possibilità di integrazione dei sistemi. Un chiaro ostacolo alla collaborazione è rappresentato dall’uscita di Londra dall’Unione Europea, che rischia di complicare le relazioni industriali, soprattutto per quanto riguarda le procedure di export, e costituire un’incognita circa l’andamento della spesa militare del Regno Unito. Tuttavia, la presenza di un grande gruppo industriale italiano, (per quanto la filiale possieda una ragione sociale autonoma), sul suolo inglese può sicuramente costituire una preziosa testa di ponte per agevolare i rapporti tra le due nazioni. Nonostante ridurre l’attuale numero di programmi di sviluppo di tecnologie militari presenti in Europa, onde evitare sovrapposizioni e inutili sprechi di risorse, sia un obiettivo razionale e condivisibile, rimangono di fondo alcuni importanti discrimini. Attualmente, risulta ancora impossibile avviare una proficua collaborazione europea a livello multilaterale su programmi industriali strategici come quelli relativi ai caccia di nuova generazione. Nonostante non sia da escludere una futura convergenza verso un progetto comune, al momento permangono profonde divergenze per quanto riguarda gli interessi strategici, militari e industriali dei diversi Paesi. Da un lato, Francia e Germania, condividono non soltanto una precisa agenda politica per l’Europa, ma anche l’esigenza di unire le proprie competenze industriali al fine di colmare il gap della 5^ generazione di caccia stealth. Dall’altro, Italia e Regno Unito, nonostante gli ostacoli rappresentati dalla Brexit, sono agevolati dalla comune esperienza con l’F-35, e uniti da una corroborata cooperazione industriale nel campo della Difesa, come testimonia l’evoluzione dell’azienda Leonardo. Pertanto, alla luce di requisiti operativi e industriali convergenti, risulta nell’interesse nazionale dell’Italia stanziare al più presto i necessari fondi per l’ambizioso programma Tempest. 
Le società facenti parte del team che progettano il Tempest hanno rivelato di recente alcuni dei concetti tecnologici che incorporerà, incluso un sistema radar progettato per gestire la quantità di dati al secondo di una città.
Il Tempest sarà uno dei primi caccia di sesta generazione progettato per integrare gli attuali caccia come l'F-35 Lightning II e Typhoon a partire dalla metà degli anni 2030 fino a quando i vecchi aerei da combattimento non verranno ritirati neo primi anni 2040. Il caccia stealth sarà in grado di trasportare missili ipersonici e controllare sciami di droni, oltre a produrre grandi quantità di elettricità, consentendogli di alimentare armi laser ad energia diretta.
Il bimotore Tempest con ala delta avrà un'intelligenza artificiale riconfigurabile e comunicazioni cyber-hard che gli consentiranno di agire come un centro di comando e controllo volante, dove il pilota agisce più come un ufficiale esecutivo che come un dogfighter.
I principali partner della partnership con Team Tempest sono BAE Systems, Leonardo, MBDA, Rolls-Royce, con centinaia di altre aziende high-tech e istituzioni accademiche coinvolte. Come parte di questo sforzo di sviluppo, il team sta esaminando una miriade di concetti tecnologici avanzatissimi.



IL NUOVO SISTEMA RADAR DI LEONARDO “Multi-Function Radio Frequency System”

Uno di questi è un nuovo sistema radar sviluppato da Leonardo, chiamato Multi-Function Radio Frequency System, che dovrà essere in grado di gestire 10.000 volte più dati rispetto ai sistemi esistenti, elaborando tanti dati al secondo quanto l'intero traffico Internet di una città delle dimensioni di Edimburgo. Alcuni dei suoi sottosistemi sono già stati costruiti e si prevede di assistere ai test in volo tra pochi anni. 
Il team sta lavorando a oltre 60 dimostrazioni tecnologiche nei settori del rilevamento, della gestione dei dati e dell'autonomia e sta utilizzando nuovi metodi collaborativi che hanno ridotto del 25% i costi di sviluppo della nuova tecnologia radar. 


IL COCKPIT INDOSSABILE

Un altro è un cockpit indossabile di BAE Systems che sostituisce la maggior parte dei controlli fisici con display di realtà aumentata e virtuale all'interno della visiera di un casco. Un tale cockpit non solo riduce il peso e la complessità del posto di pilotaggio, ma consente anche di configurarlo rapidamente per adattarsi a ogni particolare missione. Quando sarà completamente sviluppato, dovrà persino includere un copilota virtuale che appare come un avatar per interagire con il pilota.




I MOTORI A CICLO VARIABILE

Nel frattempo, la Rolls-Royce sta mettendo a punto un nuovo sistema di combustione per i motori a ciclo variabile che alimenteranno il Tempest e che svilupperanno più energia elettrica rispetto ai modelli precedenti. Ciò aumenterà l'efficienza del motore e ridurrà le emissioni di anidride carbonica. Inoltre, l'azienda sta esplorando l'uso di parti stampate in 3D e materiali compositi avanzati che renderanno i motori più leggeri, più potenti e in grado di funzionare a temperature più elevate.
Il BAE Systems Tempest è un caccia multiruolo stealth, di sesta generazione, in sviluppo per conto della Royal Air Force del Regno Unito e dell'Aeronautica Militare italiana. Il progetto prevede l'entrata in servizio per il 2035 ed è sviluppato da un consorzio di enti ed aziende conosciuto come "Team Tempest," tra i quali figurano il Ministero della difesa britannico, BAE Systems, Rolls-Royce, Leonardo S.p.A. e MBDA.


LA STORIA DEL PROGETTO

Il Tempest è stato annunciato dal Segretario della Difesa Britannico Gavin Williamson il 16 luglio 2018 al Farnborough Airshow come parte della Combat Air Strategy.
Una volta entrato in piena operatività il nuovo caccia sostituirà l'Eurofighter Typhoon in servizio presso la RAF.
Il governo britannico ha intenzione di investire nel progetto 2 miliardi £ fino al 2025.
Il 7 luglio 2019 è stato annunciato l'ingresso nel programma della Svezia con un piano di investimento di altri 2 miliardi £, facendo supporre la possibile futura sostituzione del Gripen E proprio con il Tempest.
Il 10 settembre 2019 a Londra, il Segretario Generale della Difesa e Direttore Nazionale degli Armamenti Gen. Nicolò Falsaperna ha firmato una lettera di intenti che sancisce l'ingresso dell'Italia nel programma con la partecipazione delle industrie italiane nello sviluppo.
Il 22 luglio 2020, aziende delle tre nazioni coinvolte nel progetto (Regno Unito, Italia, Svezia) hanno formalmente avviato la collaborazione internazionale per lo sviluppo del Tempest. Le società coinvolte nella cooperazione industriale comprendono: BAE Systems, Rolls-Royce, Leonardo, Avio Aero, MBDA, Saab, GKN Aerospace Sweden.


TECNICA

Essendo ancora in una fase iniziale di sviluppo, non si hanno dati certi sulle caratteristiche tecniche che avrà il velivolo. Il mockup mostrato al Farnborough Airshow è caratterizzato da ali a delta, stabilizzatori verticali inclinati verso l'esterno e due motori incassati all'interno della cellula in una configurazione tipica dei caccia stealth. Altre caratteristiche annunciate sono la capacità di operare con o senza equipaggio a bordo, l'equipaggiamento con armi ad energia diretta non cinetica (laser, microonde, ad impulsi elettromagnetici ecc.), la possibilità di lanciare missili ipersonici per attaccare bersagli in volo o a terra, e la capacità di guidare e coordinare uno sciame di droni.



IL TEAM TEMPEST

Il Team Tempest è composto da un gruppo di partner industriali: BAE Systems, Rolls Royce, Leonardo e MBDA. Stanno lavorando insieme al Rapid Capabilities Office della RAF e al Ministero della Difesa britannico. 
Ci sono oltre 1.800 persone che lavorano come parte del Team Tempest. Si prevede che crescerà fino a oltre 2.500 entro il 2021.

L'UCAV “LANCA”

Il concetto di Lightweight Affordable Novel Combat Aircraft (LANCA) cerca di offrire maggiori capacità, protezione, sopravvivenza e informazioni quando viene schierato insieme agli aerei da combattimento. Potrebbe persino fornire una "flotta" aerea da combattimento senza equipaggio in futuro.
Il concetto innovativo mira anche a ridurre drasticamente i costi tradizionali e le tempistiche di sviluppo per i sistemi aerei da combattimento.
Lo spazio di battaglia in cui opereranno le forze aeree in futuro continua a cambiare ed evolversi. Per far fronte a minacce di cui ancora non siamo a conoscenza, dobbiamo creare un sistema di combattimento aereo di nuova generazione che sia agile, flessibile, connesso, rapido da aggiornare e conveniente.
Tempest porterà un approccio "plug and play", in cui il software e l'hardware possono essere facilmente modificati dentro e fuori a seconda delle capacità e delle funzioni necessarie per una missione. Potrebbe trattarsi di diversi tipi di armi, sensori o serbatoi aggiuntivi di carburante.
Questa innovazione rimuove le solite strutture rigide di assemblaggio e renderà la produzione più economica e flessibile di prima.

REALIZZARE IL CONCETTO

Tempest fornirà diverse modalità di funzionamento, combinando piattaforme con equipaggio, senza e con equipaggio opzionale, con elaborazione dei dati a bordo e fuori bordo e una serie di aiuti alle decisioni del pilota quando viene condotto il volo con equipaggio. Questa si chiama autonomia scalabile. L'autonomia scalabile sarà fondamentale in futuro poiché gli ambienti operativi diventeranno più complessi e le minacce diventeranno più sofisticate e pericolose. Anche la velocità, la manovrabilità e il carico utile saranno fondamentali in futuro. Gli aerodinamici e ingegneri stanno ottimizzando le prestazioni aerodinamiche del concetto Tempest per ottenere quello che si chiama design equilibrato di sopravvivenza.

ALIMENTARE LA PROSSIMA GENERAZIONE DI AEREI DA COMBATTIMENTO

Il Tempest ha bisogno di una gamma di potenza ad alta densità e sistema di propulsione per battere la concorrenza ostile. Per raggiungere questo obiettivo, si stanno sviluppando materiali compositi avanzati e produzione additiva per produrre configurazioni leggere e ad alta densità di potenza in grado di funzionare a temperature più elevate. Il Team sta inoltre sviluppando una tecnologia di generazione elettrica leader a livello mondiale e una gestione energetica integrata intelligente per alimentare i sensori e le armi ad energia diretta del Tempest, in particolare quelli basati sul laser. Si necessiterà di molta più energia elettrica rispetto alle precedenti generazioni di aeromobili. Questo approccio di alimentazione integrato riduce il numero di scambi di energia, massimizzando il potenziale della turbina a gas come fonte di energia primaria. Si prevede che lo sviluppo di queste tecnologie elettriche apporterà vantaggi anche all'aerospazio civile e ad altri settori nella loro spinta verso un futuro sostenibile.

COCKPIT INDOSSABILE

Si sta alacremente lavorando al concetto di cabina di pilotaggio senza un singolo quadrante o schermo fisico: i piloti indosseranno un casco di realtà virtuale e aumentata di nuova generazione che proietterà i display ed i controlli interattivi della cabina di pilotaggio direttamente davanti ai loro occhi. Sono in fase di sviluppo e test anche altri concetti di supporto pilota come assistenti virtuali. Questo lavoro continua e sono attualmente in programma prove di volo per testare alcune di queste innovazioni in un ambiente reale.

SENSORI AVANZATI ED ALTAMENTE INTEGRATI

Il pilota del Tempest (cioè il sensore più avanzato), sarà in grado di pensare e agire due o tre passi avanti rispetto al proprio avversario grazie ai sensori avanzati e altamente integrati, agli effetti non cinetici e ai sistemi di comunicazione. Questo enorme vantaggio consentirà loro di affrontare gli avversari ostili ed una serie di missioni tra cui la difesa e la sorveglianza della squadra aerea. Tutti questi sistemi saranno altamente integrati e progettati per funzionare perfettamente insieme, a differenza degli attuali jet da combattimento che tendono ad essere pezzi separati di equipaggiamento, come radar e sensori elettro-ottici separati. Gli operatori saranno in grado di prendere decisioni con maggiore sicurezza perché non si affidano a singoli sensori: più tipi di sensori lavoreranno assieme per raccogliere informazioni che verranno automaticamente controllate e referenziate dal sistema Tempest che coordinerà costantemente i dati rivenienti da più fonti, come altri velivoli, per fornire informazioni estremamente affidabili e utilizzabili, che a loro volta saranno condivise con altri velivoli in una "nuvola di combattimento".

LA FABBRICA DEL FUTURO

La struttura Factory of the Future di BAE Systems, nel nord-ovest dell’Inghilterra e quelle ubicate in Italia e Svezia, stanno già approntando capacità di produzione avanzate per rivoluzionare il modo in cui verranno costruiti, manutenuti, supportati e aggiornati gli aerei del futuro prossimo.
Le tecnologie, come la realtà aumentata, la produzione additiva ed i robot collaborativi garantiranno una qualità di costruzione costante e perfetta, riducendo notevolmente i tempi ed i costi di assemblaggio e costruzione.
Risulta già testata la costruzione di una fusoliera di un aereo da parte di robot che sono già utilizzati ampiamente da parte dell'industria automobilistica.
Si sta anche lavorando per sviluppare versioni completamente distribuibili di tecnologie di manutenzione e supporto che possano essere distribuite facilmente e rapidamente alle basi operative ed alle sedi di spedizione.

UN FUTURO DIGITALE

Un futuro sistema di combattimento aereo digitale produrrà volumi di dati senza precedenti che potranno essere utilizzati per trasformare la fornitura di supporto alla missione e per nuove capacità. Ad esempio, si potranno creare "gemelli digitali" per testare nuovi componenti. La creazione di un futuro digitale aiuterà a sperimentare, innovare, testare e dimostrare idee e tecnologie più velocemente che mai e a sviluppare sistemi più connessi, agili e adattivi di quanto possibile in precedenza.

EFFETTORI DI NUOVA GENERAZIONE

I sistemi di armi e gli effettori innovativi sono al centro del design e delle tecnologie d'avanguardia del Tempest che dovrà essere in grado di supportare le armi esistenti, le armi pianificate e le armi del futuro: la prossima generazione di missili aria-aria Beyond Visual Range “Meteor” e la rete abilitata missili di attacco di superficie di precisione della famiglia di armi “SPEAR”, saranno ottimizzati per il Tempest.
Gli effettori verranno utilizzati per proteggere il Tempest aiutando a valutare e valutare le minacce in arrivo e quindi a gestire il dispiegamento del metodo appropriato per sconfiggerlo.
Si sta anche lavorando per rendere gli effettori parte della rete di sensori del Tempest, per migliorare ulteriormente le informazioni a disposizione di piloti e operatori.

VANO DI CARICO FLESSIBILE

Il Tempest avrà la capacità di trasportare armi internamente, piuttosto che esternamente, per essere meno il meno visibile possibile nel ruolo di caccia-bombardiere. Gli operatori dovranno essere in grado di trasportare diversi carichi utili, come serbatoi di carburante e telecamere, per adattare il Tempest a una vasta gamma di ruoli di combattimento e sorveglianza. Si sta progettando una baia di carico utile in grado di gestire il rumore, le vibrazioni e altre sfide delle velocità supersoniche. Vengono già eseguiti test su questa capacità in impianti a terra.

SISTEMI DI MISSIONE

Il Team sta contribuendo al PYRAMID Open Mission System sfruttando le tecnologie sviluppate nel dominio di comando e controllo della difesa aerea da terra. Ciò migliorerà l'efficacia operativa del Tempest negli impegni aria-aria.
Il Team Tempest è composto da un gruppo di partner industriali: BAE Systems, Rolls Royce, Leonardo e MBDA. Stanno lavorando insieme al Rapid Capabilities Office della RAF, al Ministero della Difesa britannico ed ai Ministeri della Difesa svedese ed italiano. 
Ci sono oltre 1.800 persone che lavorano come parte del Team Tempest. Si prevede che crescerà fino a oltre 2.500 entro il 2021.
Il team si avvale dell'esperienza tecnica delle nostre università e aziende di ricerca di livello mondiale. Il team Tempest fornirà una crescita sostenibile di competenze ed esperienza alla forza lavoro accademica e industriale delle tre nazioni partner.
Il caccia stealth bimotore vanterà presumibilmente una lunga lista di tecnologie di sesta generazione come l’utilizzo di un equipaggio opzionale, montare armi a energia ipersoniche o dirette e capacità di schierare e controllare sciami di droni. 
Con BAE System alla guida  del programma insieme alla Royal Air Force, Rolls Royce fornirà motori, mentre l'azienda europea MBDA integrerà armi e la società italiana Leonardo svilupperà sensori e avionica.
Il progetto del Tempest presenta una fusoliera più lunga e più ampia rispetto all'F-35, che migliora il carico interno di carburante e consente più spazio per vani per armi e altri sensori interni e / o carichi utili da combattimento che potranno includere i condensatori ed il refrigerante indispensabile per le armi laser.
I due motori con prese d’aria supersoniche senza deviatore miglioreranno le prestazioni in alta quota rispetto all'F-35 che è un monomotore.
Il caccia "con equipaggio opzionale" consente di usarlo anche come drone. Da un lato, i caccia senza pilota consentono la furtività eliminando la necessità di un equipaggio a bordo e dei sistemi richiesti per la sicurezza, tuttavia, la maggior parte dei vantaggi di progettazione ottenuti eliminando la necessità di un equipaggio a bordo sono chiaramente inutili con un equipaggio opzionale che richiede ancora una cabina di pilotaggio, sistemi di supporto vitale, controlli fisici e un sistema di visualizzazione di strumentazione/informazioni per il pilota, che aggiungono peso, complessità, riducono lo spazio disponibile per carburante, armi e sensori e la necessità di una carenatura del tettuccio che limita il grado di furtività della cellula.

RISULTATI ECONOMICI FUTURI

I risultati economici preliminari confermerebbero che il programma, compreso lo "spillover di R&S", aggiungerebbe 25,3 miliardi di sterline all'economia del Regno Unito, di Svezia ed Italia per i primi 30 anni del programma e sosterrà una media di circa 20.000 posti di lavoro ogni anno compreso tra il 2026 e il 2050.
I risultati hanno aggiunto che per ogni 100 persone impiegate direttamente dal Team Tempest, altre 270 sarebbero state impiegate nelle tre nazioni partner.
Il direttore del programma di acquisizione di aerei da combattimento di BAE Systems, Michael Christie, ha dichiarato: 
“Il Tempest è un entusiasmante e ambizioso programma pluridecennale che aiuterà a preservare la nostra sicurezza nazionale, portando allo stesso tempo significativi vantaggi economici. L'analisi iniziale rivelata dimostra che il Tempest è fondamentale per garantire che il Regno Unito, la Svezia e l’Italia possano sostenere il settore aereo da combattimento leader a livello mondiale, preservando una capacità sovrana che è essenziale per mantenere ogni libertà di azione militare….”.

UN PROGRAMMA AVANZATISSIMO ESSENZIALE PER LA SICUREZZA

I vantaggi economici del programma si aggiungono al rilascio di ulteriori dettagli tecnici sul futuro caccia stealth da parte del Team Tempest.  L'aereo è destinato a far parte di un più ampio sistema aereo da combattimento che sicuramente includerà sistemi aerei “gregari” senza equipaggio (UAS).
Il programma Tempest è essenziale per la nostra sicurezza nazionale e la prosperità futura. Il design di alto valore e le capacità ingegneristiche rivoluzionarie necessarie per il successo creeranno una nuova generazione di talenti per guidare l'industria britannica, svedese ed italiana. I programmi di difesa come il Tempest offrono un'opportunità inestimabile per garantire una ripresa dall'attuale crisi: incorporerà competenze di progettazione e produzione di altissimo valore per i decenni a venire, sosterrà migliaia di posti di lavoro ben retribuiti e darà agli apprendisti l'opportunità di costruire la loro carriera in un programma iconico con un enorme potenziale di esportazione. 

LEONARDO, LEADER NELL’ELETTRONICA DEL PROGRAMMA

Leonardo, leader dell'elettronica del programma, sta sviluppando nuovi sistemi radar in grado di fornire oltre 10.000 volte più dati rispetto ai sistemi esistenti.
Il direttore dei principali programmi aerei di Leonardo, Iain Bancroft, ha dichiarato: “Il rapporto di collaborazione tra il Team Tempest e la nostra rete di partner accademici e PMI ci consente di riunire i migliori talenti ingegneristici. Fondamentalmente, stiamo abbracciando nuovi modi di lavorare come un team integrato per migliorare notevolmente l'efficienza e il ritmo, condividendo intelligenza e perfezionando i nostri concetti digitalmente per fornire innovazioni che daranno forma al sistema di combattimento aereo di prossima generazione. La nostra nuova tecnologia radar è un esempio concreto dei vantaggi che questo approccio ha già portato, che costa il 25% in meno per lo sviluppo e fornisce oltre 10.000 volte più dati rispetto ai sistemi esistenti”. Il "sistema di radiofrequenza multifunzionale" è previsto in grado di raccogliere dati "equivalenti al traffico Internet di una grande città come Edimburgo" ogni secondo. Il nuovo sensore viene descritto come in grado di fornire una gamma di "capacità oltre il radar tradizionale", con la società che ha già costruito sottosistemi completi utilizzando la tecnologia con un percorso impostato per le dimostrazioni aeree nei "prossimi anni”.

LA CABINA DI PILOTAGGIO “INDOSSABILE” DI  BAE Systems

La società britannica BAE Systems ha dichiarato di aver iniziato i test di volo dei componenti per la tecnologia della "cabina di pilotaggio indossabile" dell'aereo. Il sistema vedrà i controlli fisici dell'aereo sostituiti con "display di realtà aumentata e virtuale proiettati direttamente all'interno della visiera di un casco", consentendo loro di essere configurati per soddisfare diverse missioni. Un team di MBDA sta anche lavorando a questa tecnologia per garantire la rapida introduzione dei concetti di armi. Il team MBDA sta anche studiando come "le informazioni e il funzionamento del sistema d'arma" siano ottimizzate per i piloti. BAE Systems sta anche esplorando lo sviluppo di un "copilota virtuale" che possa assumersi e automatizzare alcune delle responsabilità del pilota. La tecnologia "psicofisiologica" è anche in fase di sperimentazione per misurare i processi fisici e cognitivi di un pilota. BAE Systems ha affermato che ciò aiuterebbe a comprendere meglio "l'aumento dello sforzo, dello stress, del carico di lavoro e della fatica". I piloti collaudatori di BAE Systems stanno attualmente testando queste tecnologie sull'aereo Typhoon.

IL MOTORE ROLLS-ROYCE, I MATERIALI COMPOSITI AVANZATI E LA TECNICA DI PRODUZIONE ADDITIVA

La Rolls-Royce sta lavorando alla "tecnologia avanzata del sistema di combustione". Il team Tempest ha affermato che il sistema di prossima generazione dovrà essere "più caldo di qualsiasi piattaforma precedente" per aumentare l'efficienza dei motori di Tempest.
Il produttore di motori ha anche lavorato su materiali compositi avanzati e tecniche di produzione additiva, per produrre componenti più leggeri e più densi in grado di resistere a temperature più elevate rispetto alle parti attuali.

ENGLISH

The Italian Minister of Defence recently signed, together with the UK and Swedish Secretary of State for Defence, a Memorandum of Understanding governing the general principles for equal collaboration between the three European nations in the future TEMPEST air combat system programme. 
The agreement covers all activities including: 
  • research, 
  • preliminary development 
  • and concept studies, 
  • and will be followed by a Project Arrangement and detailed development, Full Development, due to start in 2025.

The combat system of the new aircraft will be the result of the joint effort of three nations: 
  • Italy, 
  • Sweden 
  • and the United Kingdom. 

Each country will deploy its main defence companies, which will pool their expertise to define the initiatives to be undertaken. A working group involving: 
  • Bae Systems, 
  • Leonardo UK, 
  • Rolls Royce, 
  • Mbda UK, 
  • Saab, 
  • Gkn Aerospace Sweden, 
  • Leonardo Italy, 
  • Electronics, 
  • Avio Aero 
  • and Mbda Italy.

It is an agreement that will have a considerable impact on the economies of the countries involved: these companies employ tens of thousands of people, and their research also has repercussions on allied industries, creating highly skilled jobs.
The industries involved are fully aware that they are taking part in a historic event. The Tempest stealth fighter will be the basis of a transnational common defence system that will extend well beyond area defence and will guarantee enormous economic benefits and significant industrial and technological advances for Italy and the other partners. This initiative in the right way will allow the aerospace and defence industries of the three countries to thrive technologically for generations.

Tempest sixth-generation fighter to get blistering new radar technology
The companies building the UK's Tempest sixth-generation fighter aircraft have revealed some of the technological concepts that it will incorporate, including a radar system designed to handle as much data per second as a city.
Under development for the Royal Air Force (RAF), the Tempest will be one of the first sixth-generation fighters. It's designed to complement current combat craft like the F-35 Lightning II and the Typhoon fighters starting in the mid-2030s until the older warplanes are retired in the 2040s. The stealth fighter will be capable of carrying hypersonic missiles and controlling drone swarms, as well as producing large amounts of electricity, allowing it to power laser weapons.
Along with this, the twin-engine, delta-wing Tempest will have reconfigurable artificial intelligence and cyber-hardened communications that allow it to act as a flying command and control center, where the pilot acts more as an executive officer than a dogfighter.
The main partners in the Team Tempest partnership are BAE Systems, Leonardo, MBDA, Rolls-Royce, and the RAF, with hundreds of other high-tech companies and academic institutions also involved. As part of this development effort, the team is looking at a number of advanced technological concepts.
One of these is a new radar system being developed by Leonardo UK. Called the Multi-Function Radio Frequency System, it is claimed to be able to handle 10,000 times more data than existing systems, processing as much data per second as the entire internet traffic of a city the size of Edinburgh. A number of its subsystems have already been built and it's expected to see airborne testing in a few years.
Another is a wearable cockpit from BAE Systems that replaces most of the physical controls with augmented and virtual reality displays inside the visor of a helmet. Such a cockpit not only reduces the weight and complexity of the pilot area, but it also allows it to be quickly configured to suit a particular mission. When it's fully developed, it may even include a virtual co-pilot that appears as an avatar to interact with the pilot.
Meanwhile, Rolls-Royce is working on a new combustion system for the jet engine that will power the Tempest, which will burn hotter than previous designs. This will increase the engine's efficiency and cut down on carbon dioxide emissions. In addition, the company is exploring the use of 3D-printed parts and advanced composite materials that will make the engine lighter, more power-dense, and able to operate at higher temperatures.
According to BAE Systems, the team is working on over 60 technology demonstrations in the fields of sensing, data management, and autonomy, and is using new collaborative methods that have brought down the cost of developing the new radar technology by 25 percent.
The BAE Systems Tempest is a proposed fighter aircraft concept that is under development in the United Kingdom for the British Royal Air Force and the Italian Air Force (AMI). It is being developed by a consortium known as "Team Tempest," consisting of the UK Ministry of Defence, BAE Systems, Rolls-Royce, Leonardo S.p.A. and MBDA, and is intended to enter service from 2035 replacing the Eurofighter Typhoon aircraft in service with the RAF and AMI. Two billion pounds will be spent by the British government on the project by 2025.
Development
The Tempest was announced by the British Defence Secretary Gavin Williamson on 16 July 2018 at the Farnborough Airshow as part of the Combat Air Strategy. It will be a sixth-generation jet fighter incorporating several new technologies, including stealth, optional manning, swarming drones, directed-energy weapons and hypersonic weapons.
The RAF had a similarly named fighter in the Second World War which also followed a Typhoon.
On 19 July 2019, Sweden and the United Kingdom signed a memorandum of understanding to explore ways of jointly developing sixth-generation air combat technologies. Italy announced its involvement in Project Tempest on 10 September 2019, during DSEI 2019. The Statement of Intent was signed between the UK participant bodies and Italian participant companies (Leonardo Italy, Elettronica, Avio Aero and MBDA Italy).
At the Farnborough Airshow (FIA Connect) in July 2020, Defence Secretary Ben Wallace announced seven new companies were joining the Team Tempest consortium: GEUK, GKN, Collins Aerospace, Martin Baker, QinetiQ, Bombardier and Thales UK, along with UK universities and SMEs. Together the companies will develop more than 60 technology prototypes and demonstration activities. So far the program has employed 1,800 and is expected to increase to 2,500 by 2021.
Design
Tempest will be able to fly unmanned, and use swarming technology to control drones. It will incorporate artificial intelligence deep learning and possess directed-energy weapons. Another piece of technology being designed into Tempest is so-called Cooperative Engagement Capability, the ability to cooperate on the battlefield, sharing sensor data and messages to coordinate attack or defence. Tempest will feature an adaptive cycle engine and a virtual cockpit shown on a pilot's helmet-mounted display. A generator that delivers "unprecedented levels" of electrical power has also been developed for the aircraft.
Some of the Tempest platform’s key design features include a slightly raised rear fuselage section, to accommodate “S-shaped” ducting behind its twin engine inlets, to reduce its frontal radar cross section.

(Web, Google, newatlas, thedrive, wikipedia, You Tube)














































 

Il cacciabombardiere multiruolo F-35, la tecnica, la rete sensoristica e le diatribe italiane

Il cacciabombardiere multiruolo F-35 è un sistema d’arma aeronautico di quinta generazione dotato di uno spettro di capacità operative tale da consentire lo svolgimento contemporaneo ed autonomo di tutte le missioni della dottrina aerotattica.
Lo stato dell’arte della tecnologia applicata alla sensoristica di bordo e la bassa osservabilità del velivolo I.R. e RADAR, sono elementi distintivi che consentono di aumentarne esponenzialmente l’efficacia operativa, garantendo non solo maggiori livelli di sopravvivenza in territori ostili, ma anche una elevata consapevolezza e conoscenza dello scenario tattico, elemento quest’ultimo, estremamente prezioso nei moderni scenari di crisi.
Le elevate capacità di scoperta, identificazione e precisione d’ingaggio, conferiscono al velivolo un potenziale di assoluto rilievo che, unito ad innovative capacità di comunicazione e condivisione real-time delle informazioni essenziali e capacità Net-Centric, fornisce al pilota una gestione del teatro d’operazione senza eguali, rendendo l’F-35 un assetto pregiato che s’inserisce perfettamente nel moderno contesto operativo.
Per queste sue peculiari caratteristiche, il velivolo F-35 è stato scelto come il sistema d’arma più idoneo per le prime linee operative di molte nazioni alleate.


LA PARTECIPAZIONE ITALIANA

La partecipazione italiana al Programma Joint Strike Fighter (JSF) inizia nel 2002, per vedere poi nel 2009 il Parlamento italiano approvare l’acquisizione dei velivoli e la realizzazione di una linea nazionale di assemblaggio e verifica finale. Da allora, il coinvolgimento crescente dell’Italia ha portato il raggiungimento di importanti milestones quali, ad esempio: il primo volo del primo velivolo assemblato in Italia (Settembre 2015), la prima trasvolata atlantica nella storia del JSF (Febbraio 2016), il primo paese Partner ad attivare una base operativa JSF al di fuori dei confini statunitensi presso il 32° Stormo di Amendola (dicembre 2016).
Il velivolo F-35 attualmente in uso all’Aeronautica Militare è quello nella variante A, Conventional Take-Off and Landing (CTOL): versione a decollo e atterraggio convenzionale. Nel corso degli anni, la Forza Armata acquisirà anche la versione B, Short Take-Off and Vertical Landing (STOVL) già in dotazione alla Marina Militare. L’F35 B è la versione a decollo corto ed atterraggio verticale per l’impiego sia su piste austere e sia su unità navali tipo LHA/LHD/CV (Amphibious Assault Ships and Aircraft Carrier).


Caratteristiche tecniche:


Versione A: Apertura alare: 10,6 mt - lunghezza: 15,4 mt – altezza: 4,6 mt - superficie alare: 42,7 mq - velocità massima: 1.6 mach - tangenza operativa: 15.240 mt - raggio d’azione: oltre 1100 km – impianto propulsivo: 1 turbofan Pratt & Whitney F135 da 191kN (con postbruciatore) – peso a carburante interno: oltre 8000 kg - equipaggio: 1 pilota – armamento: cannone interno, armamento di caduta a guida GPS e laser, missili aria-aria a guida radar e infrarossa.

Versione B: Apertura alare: 10,6 mt - lunghezza: 15,6 mt – altezza 4,6mt - superficie alare: 42,7 mq - velocità massima: 1.6 mach - tangenza operativa: 15.240 mt - raggio d’azione: oltre 800 km – impianto propulsivo: 1 turbofan Pratt & Whitney F135 da 187kN (con postbruciatore) – carburante interno: oltre 6000 kg - equipaggio: 1 pilota – armamento: cannone esterno, armamento di caduta a guida GPS e laser, missili aria-aria a guida radar e infrarossa.


Lo stato dell’arte della tecnologia applicata alla sensoristica di bordo e la bassa osservabilità del velivolo (ridotta capacità di essere scoperto da RADAR ostili), sono elementi distintivi che consentono di aumentarne esponenzialmente l’efficacia operativa, garantendo non solo maggiori livelli di sopravvivenza in territori ostili, ma anche una elevata consapevolezza e conoscenza dello scenario tattico, elemento quest’ultimo, estremamente prezioso nei moderni scenari di crisi.  Le elevate capacità di scoperta, identificazione e precisione d’ingaggio, conferiscono al velivolo un potenziale di assoluto rilievo che, unito ad innovative capacità di comunicazione e condivisione real-time delle informazioni essenziali (capacità Net-Centric), fornisce al pilota una gestione del teatro d’operazione senza eguali, rendendo l'F-35 un assetto pregiato che s’inserisce perfettamente nel moderno contesto operativo.
Per le sue peculiari caratteristiche stealth, il velivolo F-35 è stato scelto come il sistema d’arma più idoneo per le prime linee operative di molte nazioni alleate considerate “affidabili” dagli Stati Uniti.
La partecipazione italiana inizia nel 2002 e approvata nel 2009 dal Parlamento italiano porta alla realizzazione di una linea nazionale di assemblaggio e verifica finale. 


Da allora, il coinvolgimento crescente dell’Italia ha portato il raggiungimento di importanti risultati: 
  • il primo volo del primo velivolo assemblato in Italia (Settembre 2015), 
  • la prima trasvolata atlantica nella storia dell'F-35 (Febbraio 2016), 
  • il primo paese Partner ad attivare una base operativa JSF al di fuori dei confini statunitensi presso il 32° Stormo di Amendola (dicembre 2016).
  • il velivolo è attualmente in uso all’Aeronautica Militare è quello nella variante A, (CTOL): versione a decollo e atterraggio convenzionale. 
  • il 25 gennaio del 2018 è stata consegnata al Ministero della Difesa anche la versione B, (STOVL): versione a decollo corto ed atterraggio verticale per l’impiego sia su piste austere e sia su unità navali tipo LHA/LHD/CV, LHD TRIESTE e portaerei CAVOUR e Garibaldi.


LA FACO DI CAMERI - NOVARA

La base di Cameri è attualmente sede del 1° Reparto Manutenzione Velivoli dell’Aeronautica Militare ed ha in carico la manutenzione di Tornado ed Eurofighter Typhoon.
Sino al 28 luglio 1999, anno in cui venne sciolto, fu sede del 53° Stormo Caccia.


Senza la collaborazione degli Amici della Rete di Cameri, un gruppo variegato e fantastico di appassionati del volo di ogni età, non sarebbe stato possibile documentare tutti gli esemplari dell’aereo di Lockheed Martin. Il loro prezioso contributo in foto è stato e sarà fondamentale per arricchire la galleria man mano che gli aerei usciranno dalla linea di produzione; troverete il credit all’autore sotto ad ogni immagine gentilmente messa a disposizione.
Ogni aereo prodotto, oltre a riportare l’immatricolazione USAF e poi quella nazionale, viene designato con una sigla costruttiva che identifica il modello (A convenzionale, B a decollo corto ed atterraggio verticale, C la versione “ingrandita” destinata all’US Navy), la nazione alla quale l’aereo è destinato (L per l’Italia), ed un numero progressivo. Le coccarde tricolori degli F-35 italiani e le relative insegne di reparto sono a bassa osservabilità ed in stile "USAF".


IL PRIMO F-35 ITALIANO

Il roll-out del primo F-35 italiano, designato pertanto AL-1 e matricola MM7332 con le insegne del 32° Stormo, è avvenuto il 12 marzo 2015. Il primo volo, in quello che è stato in assoluto il primo al di fuori degli Stati Uniti, ha avuto luogo l’8 settembre 2015 con ai comandi il test pilot di Lockheed Martin Bill "Gigs” Gigliotti; il costruttore statunitense ha definito quel giorno come "una tappa fondamentale per l'Italia e per la partnership produttiva tra Finmeccanica-Alenia Aermacchi e Lockheed Martin”. Il 32-01 è stato inoltre il primo aereo del programma Joint Strike Fighter ad effettuare la trasvolata atlantica conclusasi il 5 febbraio 2016 sulla Luke AFB in Texas, sede del centro di addestramento internazionale F-35. La FACO di Cameri ha prodotto e consegnato il primo F-35B (BL-1) assemblato al di fuori degli Stati Uniti e preso in carico dalla Marina Militare.


IL BRACCIO DI FERRO TRA A.M.I. e MARINA MILITARE ITALIANA

E’ noto ai più il braccio di ferro tra l’Aeronautica militare nell’acquisizione degli F-35B, la versione STOV/L del cacciabombardiere più costoso della storia. Riportando i dati del Documento programmatico della Difesa per il triennio 2020-2022, gli F-35B per le forze navali sono destinati a sostituire gli Av-8 Harrier (per la manutenzione dei quali fino al 2024 sono già impegnati 387 milioni) e gli F-35A i cacciabombardieri leggeri Amx e quelli «medio-pesanti», i Tornado, dell’Aeronautica militare (per mantenere in linea questi ultimi fino al 2027 è prevista una spesa complessiva di un miliardo e 300 milioni di euro). Al conto dei lavori in corso aggiungiamo poi i 91 milioni per ristrutturare la base aerea di Ghedi (Brescia), in prospettiva dell’arrivo anche lì degli F-35. Come noto, il ministero della Difesa ha ordinato a suo tempo alla Lockheed Martin 90 cacciabombardieri: 60 A e 15 B per l’Aeronautica e altri 15 B per la Marina, partendo con un budget di 14 miliardi di euro. Con la diffusione delle vendite nel mondo, l’industria statunitense è passata da qualche tempo ai «saldi», prevedendo un costo a «pezzo» di circa 80 milioni di € per ogni F-35A e di un centinaio per ogni F-35B. Al momento l’Italia ha preso in consegna 15 F-35, di cui 12 F-35A e 3 F-35B.
Lo scorso giugno 2020 la Lockheed Martin ha ricevuto dal Pentagono un ordine da 368 milioni di $ per la consegna di altri 6 F-35 all’Italia, 5 versione A e uno versione B. Si prevede che la consegna si concluda entro giugno 2023 e da un rapido calcolo si desume che il costo medio di ogni velivolo è «sceso» a poco più di 60 milioni di euro.
Con la crisi crescente nel Mediterraneo orientale (Turchia – Grecia) il nostro Paese in ambito Nato ha bisogno di mantenere la «forza di proiezione» assicurata dalla Marina militare, ma i pochi F-35B sono contesi con l’Aeronautica militare, che ne reclama l’uso prioritario. Solo gli F-35B possono operare dalla «Cavour» e dalla LHD TRIESTE, mentre gli F-35A dalle normali piste terrestri. Fino al 2024 gli F-35B disponibili potranno essere non più di 5.


Tecnica - Cellula

L'F-35 appare più piccolo e leggermente più tradizionale del bimotore F-22 Raptor. Il progetto del condotto di scarico si è ispirato al modello 200 della General Dynamics, un aereo VTOL del 1972 progettato per le Sea Control Ship. I progettisti della Lockheed hanno lavorato assieme al Yakovlev Design Bureau che progettò l'aereo Yakovlev Yak-141 "Freestyle" negli anni novanta. La tecnologia stealth rende l'aereo difficile da individuare mentre si avvicina ai radar a corto raggio. Rispetto alla generazione precedente, gli obiettivi di questo progetto sono di creare un velivolo:
con tecnologia stealth a bassa manutenzione e durevole;
con sistemi avionici integrati con i sensori per combinare le informazioni e aumentare la conoscenza del pilota sulla situazione circostante, l'identificazione e lo sgancio delle armi e l'invio veloce di informazioni ad altri nodi di controllo e comando;
con una rete interna ad alta velocità, tra cui l'IEEE 1394 e fibre ottiche.


Motori

Inizialmente erano stati sviluppati due diversi propulsori per l'F-35: il Pratt & Whitney F135 ed il General Electric/Rolls-Royce F136, il secondo, nonostante le proteste di Rolls-Royce che comunque rimane responsabile per la costruzione/integrazione del gruppo trasmissione/ventola per la versione STOVL ad atterraggio verticale, venne annullato.
Il sistema di decollo verticale, della versione STOVL (Short Take Off Vertical Landing) è composto dal motore, una turboventola a basso rapporto di diluizione con postbruciatore come su un normale aereo da combattimento, fornito di un ugello di coda dotato di un particolare meccanismo di rotazione che permette di orientare il flusso dei gas di scarico verso il basso, e da una ventola anteriore verticale a due stadi controrotanti, posta subito dietro l'abitacolo; quando questa vene innestata all'albero della turbina di bassa pressione del motore, attraverso un albero e un giunto di collegamento, trasforma il propulsore in una sorta di turboventola ad alto rapporto di diluizione a flussi separati ottenendo, grazie al miglior rendimento di questo tipo di propulsore, un surplus di spinta che viene utilizzato per il sostentamento verticale della parte anteriore e centrale del velivolo. Il controllo del rollio viene effettuato deviando aria pressurizzata, spillata dal compressore a bassa pressione, verso ugelli posti sotto le ali. Il motore produce una spinta di 128,1 kN a secco e 191,3 kN (213,5 kN al decollo) con post-combustione inserita; quando la ventola anteriore è innestata, la spinta a secco diventa di 80 kN dall'ugello di coda, 89 kN dalla ventola anteriore verticale e 8,7 kN da ciascuno dei due ugelli per il controllo laterale, per un totale di 186,4 kN.
Rispetto alla normale turboventola ad alto rapporto di diluizione a flussi separati utilizzata sull'Harrier, questo sistema di propulsione presenta il vantaggio che, una volta disinnestata la ventola anteriore, può essere utilizzato anche a velocità supersonica. Inoltre il raffreddamento aggiuntivo dei gas di scarico operato dal maggior lavoro, sottratto loro dalla turbina a bassa pressione per il funzionamento della ventola anteriore, diminuisce la quantità di aria ad alta velocità e a elevata temperatura che viene proiettata verso il basso durante il decollo, aria calda che può danneggiare i ponti delle portaerei e le piste di decollo.


Sistemi, impianti e abitacolo

L'F-35 possiede un display di tipo "panoramic cockpit display (PCD)" con dimensioni di 50 x 20 cm. Un sistema di riconoscimento vocale permette di aumentare le capacità del pilota di interagire con il velivolo. L'F-35 sarà il primo aereo ad ala fissa operativo ad usare questo sistema, anche se soluzioni simili sono state utilizzate nell'AV-8B e sperimentati in altri aerei, come l'F-16 VISTA. Un sistema di visualizzazione sull'elmetto sarà integrato in tutti i modelli dell'F-35. Anche se alcuni caccia di quarta generazione (come lo svedese Saab JAS 39 Gripen) hanno questo sistema assieme ad un visore a testa alta (HUD), l'F-35 sarà il primo caccia moderno ad essere progettato senza dotazione di HUD. Il pilota può manovrare l'aereo tramite un sidestick sul lato destro e una manetta per il controllo della spinta a sinistra. In tutte le varianti dell'F-35 sarà impiegato il sedile US16E, costruito dalla Martin-Baker, che soddisfa i requisiti di prestazioni e impiega un sistema a doppia catapulta contenuto in binari laterali.


Sensori

Il sensore principale è il radar APG-81, progettato dalla Northrop Grumman Electronic Systems. Verrà integrato dal sistema elettro-ottico di puntamento, montato sotto il muso dell'aereo e progettato dalla Lockheed Martin e dalla BAE. 
Il pilota David ‘Doc’ Nelson, a bordo dell’esemplare BF-4 di F-35 Lightning II, versione STOVL (short takeoff/vertical landing) del JSF, ha da tempo testato le funzionalità iniziali del radar AN/APG-81 Active Electronically Scanned Array (AESA), oggetto della campagna di prove che ha coinvolto tutti i sistemi avionici e di missione.
La suite avionica completa è costituita dal radar AN/APG-81, dall’Electro-Optical Distributed Aperture System (EO-DAS), entrambi forniti da Northrop Grumman, dall’Electro-Optical Targeting System (EOTS), dal sistema di guerra elettronica (EW), dall’Helmet Mounted Display System (HMDS), dai sistemi Integrated Communication, Navigation & Identification (ICNI), Integrated Core Processor (ICP), e di guida INS/GPS.
Durante il volo dell’F-35, l’APG-81 ha soddisfatto e superato le aspettative di performance e stabilità. Ha dimostrato la capacità SAR (Synthetic Aperture Radar) ad alta risoluzione, e le altre funzionalità avanzate nei prossimi voli”, ha scovato i bersagli aerei prima dei radar degli aerei gregari F-16 e F-18 a tutti gli angoli d’aspetto (l’angolo individuato dalla posizione dell’aereo inseguitore rispetto alla coda dell’aereo bersaglio), con l’opportunità di testare anche la cooperazione con la suite di guerra elettronica, prodotta da BAE Systems. Il software Block 0.5, utilizzato dal radar durante le primissime prove, ha incluso il 60% delle funzionalità previste dalla versione definitiva, comprese la ricerca e l’inseguimento aria-aria a lungo raggio, la modalità SAR, identificazione IFF, navigazione e allarme radar.


EOTS – Electro Optical Targeting System

Anche l’italiana Leonardo ha ricevuto un contratto da Lockheed Martin per la fornitura di 165 puntatori laser avanzati per il sistema di puntamento elettro-ottico dell’F-35 Lightning II (EOTS – Electro Optical Targeting System). La commessa fa parte della fase del programma denominata Low-Rate Initial Production (LRIP) e segue gli ordini già esistenti per i laser del programma F-35. Il laser, integrato nell’EOTS, permette agli equipaggi del caccia di effettuare il calcolo della distanza e il puntamento di precisione. Selex ES ha sviluppato una forte collaborazione con Lockheed Martin a cui ha già fornito laser tattici per l’EOTS dell’F-35, per il sistema di pilotaggio e puntamento per l'elicottero Apache, M-TADS / PNVS (Modernized - Target Acquisition Designation Sight/Pilot Night Vision Sensor), e lo Sniper®, un avanzato pod di puntamento. Quest’ordine per il programma F-35 EOTS è fondamentale per sostenere e rafforzare la cooperazione con Lockheed Martin e incrementare ulteriormente le attività legate alla produzione di laser della sede di Edimburgo di Leonardo. La società sta anche lavorando a stretto contatto con l’azienda statunitense per rispondere alla sfida decisiva di ridurre i costi del programma F-35, cercando allo stesso tempo di potenziare ulteriormente le proprie attività nel campo dei laser. E’ previsto che il programma F-35 raggiunga il massimo della produzione nel 2018 con consegne stimate di oltre 3000 velivoli nei prossimi 30 anni. Il business dei laser si è rivelato di grande successo per leonardo: la società ha infatti sviluppato e realizzato prodotti di classe mondiale. Oltre a una serie di contratti negli Stati Uniti, nel 2014 sono stati venduti avanzati sistemi laser terrestri anche a clienti in Europa e nel Medio Oriente.


Sistema di visualizzazione montato su casco (HMDS) F-35 Gen III - Capacità senza precedenti per il velivolo tattico più avanzato al mondo

Per il pilota di aerei tattici multiruolo, il processo decisionale in una frazione di secondo può essere una questione di vita o di morte. L'interfaccia di nuova generazione del sistema di visualizzazione montato sul casco F-35 Gen III fornisce ai piloti un accesso intuitivo a grandi quantità di informazioni di volo, tattiche e dei sensori per una consapevolezza situazionale avanzata, precisione e sicurezza. L'interfaccia utente di nuova generazione funge da sistema di visualizzazione principale del pilota e le capacità virtuali consentono loro di vedere attraverso la parte inferiore della fusoliera o direttamente verso un bersaglio. Con una visualizzazione ininterrotta delle informazioni di volo e dei dati dei sensori, il pilota sperimenta un orientamento spaziale estremo, un targeting superiore delle armi e una superiorità tattica, sia di giorno che di notte.  Il display head-up (HUD), il display montato sul casco e la visione notturna proiettata sulla visiera sono completamente integrati per fornire ai piloti capacità senza precedenti nella cabina di pilotaggio del caccia. Possono mirare alle loro armi e mantenere un orientamento spaziale avanzato monitorando continuamente le informazioni di volo critiche. Il campo visivo bi-oculare avanzato, ampio 30 per 40 gradi, si sovrappone al 100%. Per le missioni notturne, l'HMDS proietta direttamente sulla visiera, eliminando la necessità di occhiali per la visione notturna separati. L'HMDS consente al pilota di prendere di mira le armi osservando e designando i bersagli e verificando il bersaglio quando riceve segnali di governo dai sensori di bordo o tramite collegamento dati.
Il design leggero ha un centro di gravità ottimale e una riduzione attiva del rumore (ANR). La fodera del casco personalizzata garantisce calzata precisa e comfort per ridurre l'affaticamento del pilota. 
Lungo tutto l'aereo sono distribuiti ulteriori sensori elettro-ottici, come parte del sistema AN/AAS-37 che funge da sistema di allerta per il lancio di missili e può aiutare la navigazione e le operazioni notturne.


IL SOFTWARE

Il sistema software che gestirà l'aereo sarà costituito da 8,3 milioni di linee di codice e consentirà di gestire i controlli di volo, le funzionalità del radar, comunicazioni, navigazione, identificazione, gestire gli attacchi elettronici, integrare i dati dei sensori, dispiegare le armi. Il software dell'F22 raptor, primo aereo di quinta generazione, ha "solo" 2 milioni di righe di codice.
Lo sviluppo del software verrà effettuato tramite 6 release denominati block:
  • Block 1A / 1B. Il block 1 comprende il 78% delle 8,3 milioni di linee di codice sorgente richieste per la piena capacità militare. Il blocco 1A sarà la configurazione per il training di base, il blocco 1B fornirà i primi livelli di sicurezza.
  • Block 2A. Il block 2A comprende l'86% del codice previsto e consentirà fusione off-board, link dati, attacchi elettronici e definizione delle missioni.
  • Block 2B. Il block 2B comprende l'87% del codice previsto e fornirà le funzionalità iniziali di guerra.
  • Block 3i - il block 3i comprenderà l'89 per cento del codice previsto e fornirà le stesse capacità tattiche del blocco 2B. La principale differenza tra 2B e 3i è l'implementazione di nuovi hardware, in particolare il processore integrato di aggiornamento.
  • Block 3F. Il block 3F fornisce il 100 per cento del software richiesto per la completa capacità militare.


IL MOTORE

Il Pratt & Whitney F135 è un motore a turboventola con postbruciatore sviluppato per il caccia multiruolo F-35 Lightning II. La famiglia dei propulsori F135 ha diverse varianti, tra cui una versione convenzionale e una versione STOVL (Short Take Off Vertical Landing) che comprende una ventola per la spinta verticale chiamata Rolls-Royce LiftSystem. Il primo esemplare di produzione in versione STOVL è stato consegnato a dicembre 2010.
Le origini del propulsore risalgono ad un programma DARPA del 1986 che mirava a sviluppare un aereo da caccia con capacità stealth e STOVL per il Corpo dei Marines statunitense da parte del team Skunk Works della Lockheed Martin. Paul Bevilaqua, un progettista della Lockheed concepì e brevettò un prototipo di aereo, e la Pratt & Whitney (P&W) sviluppò il propulsore. Questo dimostratore impiegava la ventola del primo stadio di un propulsore F119 come ventola di sollevamento, e le ventole del modello F100-220 per il propulsore. Inoltre venne impiegata la grande turbina a bassa pressione della versione F100-229, in modo da poter raggiungere la potenza necessaria per la ventola di sollevamento e un ugello a spinta variabile. Questo dimostratore fornì le basi per lo sviluppo del propulsore F135. Al termine del 2010 il propulsore ha completato 20 000 ore di test, terminando la fase di sviluppo e di dimostrazione ed è stato consegnato il primo esemplare di produzione. Gli aerei F-35 utilizzeranno questo propulsore o il propulsore alternativo F136, sviluppato da un team GE/Rolls-Royce. Il team di sviluppo del F135 è composto da Pratt & Whitney, Rolls-Royce e Hamilton Sundstrand. La P&W è il prime contractor ed è responsabile del propulsore principale e dell'integrazione dei sistemi, mentre la Rolls-Royce si occupa del sistema di sollevamento verticale per la versione STOVL e la Hamilton Sundstrand sviluppa principalmente il sistema di controllo elettronico, il sistema relativo al carburante e il sistema di attuatori. Il programma di sviluppo ha subìto un ritardo di 13 mesi. Lo sviluppo del propulsore non è terminato, poiché è iniziato nel 2009 un progetto riguardante una versione del propulsore più durevole, in grado di aumentare la vita dei componenti chiave. Questi sono principalmente contenuti nelle parti calde del motore (la camera di combustione e le palette della turbina ad alta pressione), poiché le elevate temperature riducono la durata dei componenti. Il propulsore di test è chiamato XTE68/LF1. Sotto pressione del Pentagono, la P&W mira a produrre l'F135 ad un prezzo inferiore rispetto all'F119, anche se questo è più potente. L'F-135 è un propulsore a turboventola con un compressore a tre stadi a bassa pressione e a sei stadi ad alta pressione. La sezione calda comprende un combustore anulare con una turbina a singolo stadio ad alta pressione e una turbina a doppio stadio a bassa pressione. Il postbruciatore contiene un ugello convergente-divergente variabile. Le versioni convenzionale (F135-PW-100) e per portaerei (F135-PW-400) hanno una spinta con postbruciatore di circa 191 kN e una spinta a secco di circa 125 kN. La differenza principale tra i modelli 100 e 400 consiste nell'impiego di materiali resistenti alla corrosione del sale per la versione da portaerei.
La versione STOVL (F135-PW-600) ha le stesse prestazioni, con la produzione di 80,1 kN di spinta verticale. Combinata con la spinta della ventola di sollevamento (89,0 kN) e dei due ugelli posizionati nell'attaccatura delle ali per il controllo del rollio (8,67 kN ciascuno), il sistema Rolls-Royce LiftSystem raggiunge una spinta totale di 186 kN, quasi la stessa prodotta dal propulsore stesso in modalità post-bruciatore, senza tuttavia l'ingente consumo di carburante e il calore dei gas di scarico.
Uno degli obiettivi primari del progetto F135 consisteva nel migliorare l'affidabilità e la facilità di manutenzione. Il propulsore è stato quindi progettato con un minor numero di componenti. Molti di essi, chiamati line-replaceable components, possono essere rimossi e sostituiti con l'ausilio di sei strumenti a mano. Inoltre, il sistema health management system permette di trasmettere ai tecnici a terra dati in tempo reale, permettendo la preparazione delle riparazioni prima che l'aereo ritorni alla base. Secondo il costruttore, questi dati possono ridurre drasticamente (fino al 94%) i tempi di riparazione e di diagnosi dei guasti rispetto ad un propulsore tradizionale.
I propulsori F135/F136 non sono stati progettati per volare in modalità supercrociera.
Varianti:
  • F135-PW-100 : Impiegato nella variante F-35A a decollo e atterraggio convenzionale
  • F135-PW-400 : Impiegato nella variante F-35C per portaerei
  • F135-PW-600 : Impiegato nella variante F-35B STOVL, a decollo corto e atterraggio verticale.

SISTEMI D’ARMA

L'F-35 impiega un cannone a quattro canne GAU-22/A da 25 mm. Il cannone è montato internamente con 180 colpi nella variante F-35A, mentre nelle altre varianti F-35B e C è disponibile in un pod esterno (stealth) con 220 colpi.
Nelle due stive interne possono essere inserite varie combinazioni di armamenti, come due missili aria-aria e due armi aria-terra (fino a due bombe da 910 kg - 2 000 lb nei modelli A e C; due bombe da 450 kg - 1 000 lb nel modello B). L'armamento impiegabile include missili AIM-120 AMRAAM, AIM-132 ASRAAM, il Joint Direct Attack Munition (JDAM) fino a 2 000 lb (910 kg), il Joint Standoff Weapon (JSOW), le bombe GBU-39 (un massimo di quattro in ogni stiva), i missili Brimstone, le munizioni a grappolo (WCMD) e i missili AARGM-ER, della Orbital ATK, che sono la versione con nuovo triplo sistema di guida, raggio d'azione raddoppiato e dimensioni compatibili con la stiva interna dell'F-35A e C, del precedente AGM-88 HARM. Il missile aria-aria MBDA Meteor è in fase di adattamento per essere alloggiato negli F-35. Originariamente il Regno Unito ha pianificato di posizionare internamente quattro missili AIM-132 ASRAAM, ma i piani sono stati modificati per caricare due missili ASRAAM internamente e altri due esternamente.
Possono essere agganciati altri missili, bombe e serbatoi di carburante ai quattro piloni alari e nelle due posizioni sulle punte delle ali, con lo svantaggio di rendere l'aereo più rilevabile dai radar. Sull'estremità delle ali possono essere inseriti solo missili di tipi AIM-9X Sidewinder, mentre i missili AIM-120 AMRAAM, Storm Shadow, AGM-158 JASSM e i serbatoi di carburante possono essere inseriti nei piloni alari. Impiegando le posizioni interne ed esterne potrebbe essere impiegata una configurazione aria-aria con oltre otto AIM-120 e due AIM-9, oppure una configurazione aria-terra con sei bombe da 2000 lb, due AIM-120 e due AIM-9. Con la sua capacità di carico, l'F-35 può trasportare più armi aria-aria e aria-terra dei suoi predecessori.
Il velivolo potrà inoltre essere equipaggiato con bombe nucleari B61.

VERSIONI DEL CACCIA:

F-35A: versione di base ad atterraggio e decollo convenzionale destinata all'USAF, per la sostituzione della flotta di F-16 e A-10 Thunderbolt II, ed altri acquirenti tra cui l'Aeronautica Militare italiana. Questa è la versione leggera ed è l'unica a montare un cannone interno GAU-22/A da 25 mm che sostituirà l'M61 Vulcan da 20 mm finora montato su i caccia dell'USAF.

F-35B: versione a decollo corto e atterraggio verticale (STOVL). Questa versione è destinata in particolar modo al Corpo dei Marines, alla Royal Navy, alla RAF, alla Marina Militare Italiana e all'Aeronautica Militare italiana. Il BF-6, primo modello di produzione per il corpo dei Marines, ha effettuato il volo inaugurale il 25 ottobre 2011. Il 31 luglio 2015 è stata dichiarata la IOC (Capacità Operativa Iniziale) per il corpo dei Marines. 
L'F-35B è quindi la prima versione a entrare in servizio attivo. Differisce dalla versione base per:
  • 1x Pratt & Whitney F135-PW-600 da 128,1kN a secco e 191,3kN (con postbruciatore), ed ugello di scarico orientabile verso il basso;
  • 1x Lift Fan da 89kN della Rolls-Royce, con flabelli mobili inferiori che permettono di orientare la spinta di 15º-30º in avanti o all'indietro rispetto alla verticale, installato dietro l'abitacolo:
  • 2x ugelli per la stabilizzazione laterale posti nelle ali;
  • riduzione della capacità interna di carburante a 6 045 kg;
  • riduzione del volume utile della stiva armi interna;
  • assenza del cannone interno (previsto in un pod sotto la fusoliera);
  • sonda retrattile per il rifornimento in volo;
  • tettuccio accorciato per la presenza del Lift Fan.
  • struttura riprogettata/alleggerita nella parte posteriore dell'abitacolo al fine di posizionare la ventola aggiuntiva;

F-35C: versione imbarcata del Lightning, operante da portaerei tutto-ponte dotate di catapulta. Dovrebbe sostituire nella US Navy le prime versioni degli F-18 Hornet. 
Differisce dalla versione base per:
  • 1x Pratt & Whitney F135-PW-400;
  • capacità interna del carburante di 8 901 kg;
  • assenza del cannone interno (previsto in un pod sotto la fusoliera);
  • sonda retrattile per il rifornimento in volo;
  • carrello a doppio ruotino anteriore con annessa barra di aggancio alla catapulta;
  • incremento delle dimensioni alari (apertura: 13,11 m; superficie: 57,6 m²);
  • lunghezza: di 14,48 m;
  • incremento della superficie dei piani di coda;
  • estremità alari ripiegabili per facilitare lo stivaggio.

Utilizzatori:
  • Stati Uniti - United States Air Force - previsti 1 763 F-35A. Al settembre 2019 186 esemplari in organico.  - United States Navy - 273 F-35C. - United States Marine Corps Aviation - 353 F-35B e 67 F-35C ordinati. > Due F-35B sono stati persi, uno il 27 settembre 2018, l'altro un anno prima, si è incendiato, ma non ancora considerato fuori inventario in quanto si è provato a recuperarlo, operazione, poi, non eseguita. Il primo F-35C risulta consegnato al giugno 2019.

Paesi Partner:
  • Regno Unito - Royal Air Force - Fleet Air Arm (Royal Navy) - 138 F-35B ordinati, 17 consegnati al giugno 2019.
  • Italia - Aeronautica Militare - 60 F-35A + 15 F-35B ordinati, 12 F-35A consegnati al gennaio 2020. - Marina Militare - 15 F-35B ordinati, 3 consegnati al settembre 2019.
  • Paesi Bassi - Koninklijke Luchtmacht - 37 F-35A ordinati. Dei 37 aerei, 8 sono stati consegnati direttamente dalla linea di montaggio Lockheed Martin, 29 invece, saranno costruiti in Italia da Leonardo nella FACO di Cameri. Ad ottobre 2019 la difesa olandese ha confermato l'acquisto di ulteriori 9 aerei che porterà il totale degli F-35 da consegnare a 46.
  • Turchia - Türk Hava Kuvvetleri - 30 F-35A ordinati (più opzione per altri 70), il primo dei quali ha volato il 10 maggio 2018. Il primo esemplare è stato presentato il 21 giugno 2018. I due esemplari consegnati, che non hanno mai lasciato gli Stati Uniti, verranno girati ad altri acquirenti poiché la Turchia, con l'acquisto dei sistemi missilistici russi S-400, è stata esclusa dal programma, e nessuna consegna ulteriore avrà luogo e, oltre all'esclusione della fornitura dei mezzi finiti, sono stati esclusi dal programma anche i fornitori turchi della componentistica.
  • Australia - Royal Australian Air Force - 72 F-35A ordinati.
  • Norvegia - Kongelige Norske Luftforsvaret - 52 F-35A ordinati.
  • Danimarca - Flyvevåbnet - 27 F-35A ordinati a giugno 2016.

Security Cooperative Partecipants:
  • Israele - Heyl Ha'Avir - 50 F-35I ordinati al marzo 2017 In fase di consegna, 9 consegnati all'agosto 2018.
  • Singapore - Aeronautica militare della Repubblica di Singapore
  • previsto l'acquisto di un numero limitato di aerei per una valutazione operativa prima di un successivo ordine per più esemplari.

Altri utilizzatori:
  • Belgio - Componente aerea dell'armata belga
  • 34 F-35A ordinati.
  • Corea del Sud - Republic of Korea Air Force - 40 F-35A ordinati, 6 inservizio al dicembre 2018.
  • Giappone - Japan Air Self-Defense Force - 42 F-35A ordinati (13 consegnati al giugno 2019), con previsione di ordini per 105 esemplari, compresi una quarantina a decollo verticale che dovrebbero andare alla Marina. Uno dei 13 aerei consegnati è andato perso ad aprile 2019.
  • Polonia - Siły Powietrzne - 32 F-35A ordinati il 31 gennaio 2020, con consegne previste per il 2023-2024.

Possibili utilizzatori futuri:
  • Svizzera - Forze aeree svizzere - Durante il mese di giugno 2019, 5 apparecchi sono presenti presso la base aerea di Payerne per svolgere dei test di volo, in vista di una possibile acquisizione di questo modello per sostituire la flotta svizzera composta da McDonnell Douglas F/A-18 Hornet e i più obsoleti Northrop F-5 (il cui pensionamento é previsto per il 2020).
  • Emirati Arabi Uniti - Al-Quwwāt al-Jawiyya al-Imārātiyya
  • Canada - Canadian Forces Air Command
  • Grecia - Polemikí Aeroporía.

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