21 OTTOBRE 1967: Il caccia israeliano EILAT, il missile STYX e l’inizio della guerra anti-nave missilistica
La HMS Zealous (pennant number R39) fu un cacciatorpediniere della Royal Navy britannica, appartenente alla classe Z; entrata in servizio nell'ottobre del 1944, partecipò alle fasi finali della seconda guerra mondiale, operando prevalentemente nel Mare del Nord.
Dopo la guerra la nave venne venduta ad Israele nel luglio del 1955, entrando in servizio con la marina militare israeliana sotto il nome di INS Eilat (pennant number K-40). Nell'ottobre del 1967, la nave venne affondata da missili lanciati da unità navali egiziane davanti Porto Said; l'episodio rappresentò una delle peggiori sconfitte patite dalla marina israeliana, nonché il primo caso di affondamento di un'unità da guerra da parte di questo nuovo sistema d’arma.
Storia
Servizio nella Royal Navy
Impostata nei cantieri navali Cammell Laird di Birkenhead il 5 maggio 1942, la nave venne varata il 28 febbraio 1944 con il nome di Zealous ("zelante" in inglese), terza unità navale britannica a portare questo nome. Entrata in servizio il 9 ottobre 1944, venne assegnata alla 23rd Destroyer Flotilla della Home Fleet, di stanza a Scapa Flow.
Tra il novembre ed il dicembre del 1944 partecipò a diverse missioni nelle acque prospicienti la costa della Norvegia, facendo da scorta alle portaerei britanniche impegnate a lanciare incursioni aeree contro le postazioni costiere tedesche. A partire dal gennaio del 1945, la Zealous fece da scorta a diversi convogli navali diretti in URSS lungo la rotta del Mar Glaciale Artico; il 14 febbraio venne inviata insieme ad altri tre cacciatorpediniere (HMCS Sioux, HMS Zambesi ed HMS Zest) ad evacuare dall'isola di Sørøya 525 civili norvegesi, rimasti senza cibo dopo che tutte le barche da pesca della piccola comunità erano state requisite dai tedeschi. Nella notte del 5 aprile 1945 la nave, insieme ad altri quattro cacciatorpediniere, attaccò a sorpresa un convoglio tedesco all'imboccatura dello Jøssingfjord, nella Norvegia meridionale, contribuendo ad affondare un mercantile ed a danneggiarne altri due. Continuò poi ad operare come nave scorta delle unità maggiori della Home Fleet fino alla conclusione delle ostilità.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale, venne riassegnata alla 4th Destroyer Flotilla, sempre all'interno della Home Fleet; nell'agosto del 1947 l'unità fu ritirata dal servizio attivo e posta in disarmo a Plymouth. Nel 1950 venne sottoposta a lavori di ristrutturazione a Cardiff, prima di essere trasferita a Penarth; il 15 luglio 1955 la nave venne venduta alla marina israeliana.
Servizio nella Heil HaYam HaYisraeli
La nave venne rinominata INS Eilat, in onore dell'omonima città israeliana; dopo ulteriori lavori di riparazione a Liverpool, l'unità entrò ufficialmente in servizio con i nuovi proprietari nel luglio del 1956.
Nell'ottobre del 1956 la nave prese parte agli eventi della crisi di Suez, inserita in una task force insieme alla gemella INS Yaffo (l'ex cacciatorpediniere britannico HMS Zodiac). La mattina del 31 ottobre, le due navi vennero inviate alla ricerca del cacciatorpediniere egiziano Ibrahim el Awal, che poche ore prima aveva bombardato il porto israeliano di Haifa; i cacciatorpediniere israeliani individuarono l'unità egiziana intorno alle 5:07, iniziando subito un serrato scontro a fuoco. Grazie alla loro maggiore velocità e volume di fuoco, le due unità israeliane riuscirono a mettere a segno diversi colpi sul cacciatorpediniere egiziano; intorno alle 7:00, dopo che due Dassault MD 450 Ouragan dell'aviazione israeliana ebbero inflitto ulteriori danni alla nave, la Ibrahim el Awal fermò i motori ed alzò bandiera bianca. La nave venne presa in consegna dai marinai israeliani, e pochi mesi dopo, una volta riparata, entrò in servizio con la marina israeliana sotto il nome di INS Haifa.
Nel giugno del 1967, dopo gli eventi della guerra dei sei giorni, la nave venne impiegata in diverse missioni di pattugliamento delle coste della penisola del Sinai, da poco strappata dagli israeliani all'Egitto. Nella notte tra l'11 ed il 12 luglio, un mese dopo la fine ufficiale delle ostilità, la Eilat e due torpediniere israeliane individuarono due torpediniere egiziane in navigazione al largo di Români; subito attaccate, entrambe le unità egiziane vennero rapidamente affondate.
Nel pomeriggio del 21 ottobre seguente, la Eilat era impegnata in una missione analoga, compiendo un pattugliamento di routine a circa 14,5 miglia dalla costa egiziana, davanti alla città di Porto Said. Intorno alle 17:26 la nave venne intercettata da due motocannoniere missilistiche egiziane classe Komar, che stazionavano proprio davanti al porto: una delle unità egiziane lanciò contro il cacciatorpediniere i due missili Styx di cui era dotata. La nave israeliana si accorse dell'attacco solo all'ultimo momento, visto che la vicinanza alla terraferma delle due unità egiziane confondeva i segnali del radar: nonostante le manovre evasive ed i tentativi di abbattere il missile con le mitragliatrici di bordo, intorno alle 17:32 il primo Styx colpì la Eilat poco sopra la linea di galleggiamento; due minuti più tardi, anche il secondo missile colpì il cacciatorpediniere, distruggendo la sala macchine. Con la nave in fiamme e completamente immobile, il comandante della Eilat richiese assistenza e soccorso, ma dopo circa un'ora la seconda cannoniera egiziana lanciò altri due missili: uno di questi colpì il cacciatorpediniere a mezzanave, provocando ulteriori incendi, mentre il quarto finì fuori rotta ed impattò in mare poco lontano. Intorno alle 20:00, lo scafo in fiamme della Eilat si inabissò; dei 199 membri dell'equipaggio, 47 rimasero uccisi e 41 feriti.
L'affondamento della Eilat rappresentò un duro colpo al morale della marina israeliana, mentre al contrario venne accolto con gioia dalle popolazioni arabe; tre giorni più tardi, come rappresaglia per l'attacco, l'artiglieria israeliana appostata lungo la sponda del canale di Suez aprì il fuoco per tre ore sulla stessa Suez, provocando gravi danni e vasti incendi nelle raffinerie petrolifere della zona portuale. L'azione costituì il primo caso in cui una grande nave da guerra veniva affondata da missili antinave, rendendo palese la minaccia costituita da questi nuovi sistemi d'arma, e costituendo così uno stimolo per varie marine militari ad approntare mezzi simili; la stessa marina israeliana decise di accelerare i programmi per la costruzione delle proprie motocannoniere missilistiche classe Sa'ar I/III, le prime delle quali entrarono in servizio sul finire del dicembre del 1967.
IL MISSILE P-15 TERMIT
Il P-15 Termit (russo: П-15 "Термит"; inglese: termite) è un missile anti-nave sviluppato dalla Raduga Design Bureau nel 1950. La sua designazione GRAU era 4K40, il suo nome di segnalazione NATO era Styx o SS-N-2. La Cina acquisì il design nel 1958 e mise a punto almeno quattro versioni: le versioni CSS-N-1 Scrubbrush e CSS-N-2 vennero sviluppate per le operazioni di lancio navale, mentre i CSS-C-2 Silkworm e Seersucker CSS-C-3 vennero usati per la difesa costiera. Altri nomi per questo tipo base di missili includono: HY-1 , SY-1 e FL-1 Flying Dragon (le denominazioni cinesi in genere differiscono per l'esportazione e l'uso domestico, anche per equipaggiamento altrimenti identico). KN-1 o KN-01 di produzione locale nordcoreana, derivati dalle varianti Silkworm e Russian & URSS P-15, Rubezh, P-20 P-22.
Nonostante le sue enormi dimensioni, migliaia di P-15 furono costruiti e installati su molte classi di navi da MTB a cacciatorpediniere, nonché batterie costiere e persino bombardieri (versioni cinesi). Il P-15 ebbe un buon successo nei conflitti in cui fu schierato.
Origini
Il P-15 non fu il primo missile anti-nave al servizio sovietico; quella distinzione va al SS-N-1 Scrubber, e l'aereolanciabile AS-1 Kennel. L'SS-N-1 era un sistema potente ma piuttosto grezzo, e fu rapidamente sostituito dall'SS-N-3 Shaddock. Quest'arma fu montata sugli incrociatori della classe Kynda da 4.000 tonnellate e sostituì le artiglierie navali degli incrociatori da battaglia da 30.000 tonnellate armati con cannoni da 305 mm e 45 mm. Piuttosto che fare affidamento su alcune navi pesanti e costose, un nuovo sistema di armi fu progettato per adattarsi a navi più piccole e più numerose, pur mantenendo una potenza di attacco sufficiente. Il P-15 fu sviluppato dal designer sovietico Beresyniak, che ha contribuito allo sviluppo.
Design
La prima variante era il P-15, con ali fisse. Il design di base del missile, mantenuto per tutte le versioni successive, presentava un corpo cilindrico, un naso arrotondato, due ali delta al centro e tre superfici di controllo nella coda. Era anche dotato di un booster a combustibile solido sotto la pancia. Questo design era basato sul caccia sperimentale Yak-1000 costruito nel 1951.
L'arma doveva essere economica, ma allo stesso tempo capace di dare a una normale nave missilistica lo stesso "pugno" di una salva di una corazzata. L'elettronica di bordo si basava su di un semplice design analogico, con un sensore radar a scansione conica homing. Venne usato un motore a razzo più affidabile con carburante acido piuttosto che un turbogetto.
Alcune carenze non sono mai state completamente risolte, a causa del propellente liquido del motore a razzo: il carburante acido corrodeva gradualmente la fusoliera dei missili. I lanci non erano possibili al di fuori di un intervallo di temperatura compreso tra -15 e 38° C (tra 5 e 100° F).
Il missile pesava circa 2.340 chilogrammi (5.160 libbre), aveva una velocità massima di Mach 0,9 e un raggio di 40 chilometri (25 miglia). La testata esplosiva si trovava dietro il serbatoio del carburante che, al momento dell'impatto, anche alla massima portata, agiva come un dispositivo incendiario.
La stessa testata era una carica HEAT da 500 chilogrammi (1.100 libbre), più grande della testata semi-armatura perforante (SAP) tipica dei missili anti-nave. Il lancio erao generalmente effettuato con l'ausilio di dispositivi elettronici di supporto (ESM) e radar Garpun a una distanza compresa tra 5,5 e 27 chilometri (3,4 e 16,8 mi) a causa delle limitazioni del sistema di mira. Il raggio d'azione del Garpun contro un cacciatorpediniere era di circa 20 chilometri (12 miglia).
Il sensore di bordo era attivato a 11 chilometri (6,8 mi) dall'impatto, il missile avrebbe iniziato a scendere a 1-2° rispetto al bersaglio, poiché il modello di volo era di circa 120-250 metri (390-820 piedi) sul livello del mare. Negli impegni di portata minima c'era la possibilità di utilizzare sensori attivi a distanze più brevi, fino a 2,75 chilometri (1,71 mi). Il P-15U fu introdotto nel 1965, con avionica migliorata e ali pieghevoli, consentendo l'uso di contenitori più piccoli. Fu sostituito dal P-15M nel 1972, che fu un ulteriore sviluppo del P-15U, con capacità potenziate (le sue varianti semplificate per l'esportazione furono designate P-21 e P-22, a seconda del sensore installato e di un intero sistema di esportazione è stato designato il P-20M ).
Versioni
Russia
In totale, la famiglia P-15 aveva i seguenti modelli:
- P-15: una base (SS-N-2A) con banda I, un sensore di ricerca conico e 40 km di distanza.
- P-15M: (SS-N-2C), più pesante e più lungo del P-15, aveva un'autonomia di 80 km e numerosi miglioramenti minori.
- P-15MC: essenzialmente un P-15M, abbinato a un pacchetto di contromisure elettroniche di fabbricazione bulgara per la marina di quel paese .
- P-20: un P-15 aggiornato con il nuovo sistema di guida ma con la gamma più corta originale. Erano forse conosciuti come SS-N2 B e usati dalle barche Komar e Osa .
- P-20K : un P-15M con un nuovo sistema di guida.
- P-20M: una versione di superficie del P-20L con ali pieghevoli. Questa era la versione definitiva del P-15M con guida radar.
- P-22 altro sviluppo di o lungo P-20; altre varianti P-21, P-27
- 4K51 Rubezh e 4K40, SS-N-2 2c SSC-3 Styx, usando P-20 e P-22, missili semoventi.
Repubblica popolare cinese
I cinesi hanno usato questo missile come base per le loro serie Silkworm, con IR, radar e turbojet o motori a razzo a seconda del modello. Aveva una fusoliera da 75 a 80 centimetri (da 30 a 31 pollici) di larghezza e una massa di oltre 2 tonnellate. Ciò è paragonabile ai 600-800 chilogrammi (da 1.300 a 1.800 libbre) e ai 35-40 centimetri (da 14 a 16 pollici) di missili occidentali. Con elettronica migliorata, la testata ridotta a 250 chilogrammi (550 libbre) e il motore a razzo originale sostituito con un turbogetto, quest'arma venne notevolmente migliorata con un raggio di oltre 100 chilometri (62 miglia). Missili cinesi sono stati utilizzati in centinaia da navi e batterie costiere. La Marina cinese costruì più di duecento versioni modificate del 183R (classe Komar), l' Hegu-class, (completo di uno scafo più lungo e un supporto aggiuntivo da 25mm a poppa) e la classe Osa. Fregate e cacciatorpediniere erano anche equipaggiate con il missile. Alcuni furono esportati e furono usati nelle batterie costiere costruite per la Corea del Nord, l'Iraq e l'Iran. L'Unione Sovietica ha sviluppato un equivalente, il P-120 Malakhit.
SY-1 (C.201) (SY è l'abbreviazione di pinyin: Shàng Yóu, il significato letterale è fiume superiore): la copia originale cinese di P-15 come missile nave-nave, chiamata Progetto 544, progettata e assemblata dalla fabbrica di Nanchang Aerocraft dal 1960, primo volo di prova nell'entroterra nel dicembre 1964 e testato a bordo di una nave sparato nell'agosto del 1965, finì i test di ricerca nel giugno del 1966, iniziò a terminare i test dal novembre 1966, consentì la sua conclusione nell'agosto del 1967. Entrò in servizio nel 1968 su navi missilistiche e cacciatorpediniere e successivamente batterie costiere. Le dimensioni erano: 6,55 metri (21,5 piedi) (lunghezza), 0,76 m (diametro), 2,4 m (apertura alare). Pesava 2.095 chilogrammi (4.619 libbre) di cui 513 chilogrammi (1.131 libbre) era la testata HEAT. La sua portata era di 40 chilometri (25 miglia) a Mach 0,8, con un'altitudine di volo da 100 a 300 metri (330 a 980 piedi), utilizzava sistemi di guida radar inerziale e attivi. Questa unità utilizzava la scansione conica ed era vulnerabile alle contromisure elettroniche(ECM), a causa del suo lento computer di bordo. Il SY-1A è entrato in servizio dopo il 1984, con un radar di ricerca monopolare paragonabile all'evoluzione del modello AIM-7 , da F a M.
SY-2 : una versione migliorata sviluppata dal 1976. Utilizzato il solido motore a razzo e il volo supersonico, più piccolo e leggero di SY-1, portata estesa a 50 km. La versione esportata è FL-2.
HY-2 (C.201) (HY è l'abbreviazione di pinyin : Hǎi Yīng, il significato letterale è Sea Eagle): era l'equivalente del P-15M ed era noto come C-SS-3 Saccade . Progettato per batterie costiere, con una cellula più grande, le sue dimensioni erano: 7,48 m × 0,76 m × 2,4 m, peso 2,998 chilogrammi (6.609 libbre). portata estesa dai 30 ai 50 chilometri del SY-1 (da 19 a 31 miglia). Le prove furono eseguite dal 1967 al 1970 con 10 missili su 11 che colpivano il bersaglio. È entrato in servizio in Cina ed è stato anche esportato.
C'erano diverse versioni:
- HY-2: ricerca radar di base, inerziale e conica (migliorata a SY-1), 1970.
- HY-2A: variante di guida IR. Sviluppato negli anni '70 e nel 1980, non entrò in servizio nonostante la certificazione nel 1982. Era l'equivalente del P-22.
- HY-2A-II: una variante migliorata dell'HY-2A con un sensore IR migliorato, è entrata in servizio nel 1988. Era anche disponibile per l'esportazione.
- HY-2B: dotato di radar di ricerca monopulse per migliorare l'accuratezza e l'affidabilità, è stato sottoposto a test, ha segnato cinque colpi su sei ed è entrato in servizio due anni dopo nel 1984. L' YB-2B-II aveva un altro sistema di ricerca radar, entrando servizio nel 1989. Questi due missili erano in grado di volare ad un'altitudine di 20-50 m, quindi le capacità complessive (altitudine, distanza, affidabilità, contromisure elettroniche (ECCM) erano notevolmente superiori.
- C-201W: equipaggiato con un motore turbojet anziché una versione a razzo liquido. Era usato solo per l'esportazione, aveva un'autonomia di 150 km. Probabilmente è anche chiamato HY-4 o C-SS-N-7 Sadpack, le sue dimensioni sono simili a HY-1 e HY-2, ma il suo peso è di soli 2.000 chilogrammi (4.400 libbre), a dimostrazione delle differenze tra turbojet e sistemi di propulsione a razzo. È in grado di volare a 70 metri (230 piedi) e di attaccare a 8 metri (26 piedi), con una carica da 300 a 500 chilogrammi (da 660 a 1.100 libbre). Il missile di attacco terrestre XW-41 è stato estrapolato da questo progetto, aveva una portata di circa 400 chilometri (250 miglia), (che era sufficiente per attaccare Taiwan). Non è noto se questo modello è entrato in servizio.
I sostituti di questi missili sono il FL-2 e il FL-7, che erano alimentati a propellente solido e il C-701 e C-801, che erano simili all'Exocet e ad altri sistemi missilistici, tra cui il SS-N-22 Sunburn, fu acquistato per i cacciatorpediniere della classe Sovremenny.
Corea del Nord
KN-1 o KN-01 di produzione locale Geum Seong-1 coreano 금성 -1 호, derivati da Silkworm e Russian P-15 Termit, Rubezh, P-20 P-22.
Piattaforme di lancio
Questo missile, nonostante la sua massa, era utilizzato su navi piccole e medie, da 60 a 4.000 tonnellate, batterie di terra e (solo per modelli derivati) aerei e sottomarini.
Gli utenti principali erano:
- Komar - classe di missili
- Navi missilistiche di classe Osa
- Corvette di classe Tarantul
- Corvette di classe Nanuchka
- Fregate di classe Koni
- Fregate di classe Kotor
- La fregata Mărăşeşti
- Cacciatorpediniere di classe Kildin
- Cacciatorpediniere di classe Kashin.
Utilizzo operativo
Crisi dei missili a Cuba
Il primo utilizzo di queste armi fu nel 1962, durante la crisi dei missili cubani. Le motomissilistiche classe Komar furono dispiegate nell'operazione "Anadyr" ("Анадырь"), organizzata dall'Unione Sovietica per aiutare il governo di Castro. Almeno otto furono inviate su navi mercantili, in parte a causa delle loro piccole dimensioni e presumibilmente furono lasciati alla Marina cubana dopo la crisi, insieme a molte altre armi di origine sovietica.
Guerra d’attrito
Durante la Guerra di Attrito, dopo la Guerra dei Sei Giorni del 1967, il cacciatorpediniere israeliano Eilat stava navigando a bassa velocità fuori da Port Said il 21 ottobre. A una distanza di 17 miglia nautiche (31 km), fu attaccata da due Komar egiziane, fungendo da batteria missilistica costiera sparando entrambi i loro missili dall'interno del porto. Il caccia Eilat fu colpito, nonostante il fuoco antiaereo difensivo. I primi due missili fecero quasi spezzare l' Eilat in due; un altro colpo poco dopo, e l'ultimo esplose vicino al relitto in mare. L'Eilat affondò due ore dopo il primo attacco. 47 membri dell'equipaggio furono uccisi. Dopo questo risultato bellico, vennero potenziate e messe punto armi difensive come il CIWS (sistema di armi ravvicinate) e le ECM.
Guerra indo-pakistana
Durante la guerra indo-pakistana del 1971, navi indiane classe Osa fecero irruzione nel porto di Karachi in due operazioni di grande successo causando gravi danni e affondando diverse navi con i loro P-15, tra cui il cacciatorpediniere, Khaibar. Era un ex cacciatorpediniere di classe Battle, originariamente progettato come una nave antiaerea. Il suo armamento era efficace contro le minacce aeree convenzionali (cannoni da 5 × 114 mm e diversi Bofors da 40 mm), ma aveva poche possibilità contro i missili anti-nave.
Queste incursioni avevano lo scopo di colpire Karachi e distruggere la Marina pakistana nel Pakistan occidentale. La prima azione, Operation Trident, venne eseguita da tre missili della classe Osa nella notte del 5 dicembre.
"Operazione Trident" coinvolta:
- INS Nipat (Lt.-Cdr BN Kavina, VrC )
- INS Nirghat (Lt.-Cdr IJ Sharma, AVSM, VrC)
- INS Veer (Lt.-Cdr OP Mehta, VrC, NM).
Intorno alle 20:30, un obiettivo fu acquisito dal radar, a una distanza di oltre 40 miglia (64 km), e Nirghat lanciò due missili. L'obiettivo era il cacciatorpediniere Khaibar, che navigava a 20 nodi. L'equipaggio della nave vide una "luce brillante" nel cielo, bassa sull'acqua. Credendo che fosse il postbruciatore di un aereo da caccia, Khaibar aprì il fuoco con i cannoni da 40 mm Bofors, ma questi non erano efficaci contro un bersaglio così piccolo e veloce. Il missile colpì il lato di dritta alle 22:45, distruggendo il sistema elettrico. Una delle caldaie, probabilmente colpita dalla carica HEAT, esplose. Nonostante il fumo denso e il fuoco, la Khaibarera ancora in grado di ingaggiare il secondo missile, confondendolo di nuovo con un caccia nemico. Questo missile colpì la nave quattro minuti dopo il primo, distruggendola e affondandola rapidamente.
Durante questa azione, la Nipat attaccò altre due navi; la nave mercantile Venus Challenger, che trasportava munizioni da Saigon, fu distrutta. Il cacciatorpediniere PNS Shahjahan, fu gravemente danneggiato e successivamente demolito.
Veer quindi attaccò Muhafiz alle 23:05, (era una dragamine che aveva assistito agli attacchi contro Khaibar); fu colpito e disintegrato, gettando gran parte dell'equipaggio in acqua prima di affondare.
La Nipat lance due missili nel porto di Karachi. Questo fu il primo uso noto di un missile anti-nave contro bersagli terrestri. Grandi serbatoi di petrolio, identificati dal radar, furono colpiti dal primo missile, distruggendoli, mentre la seconda arma fallì. Nelle notti seguenti ci furono altre azioni navali. Karachi fu nuovamente attaccata con missili, mentre le fregate classe Petja fornivano protezione antisommergibile alle motovedette classe Osa.
La notte dell'8 dicembre, nella seconda operazione, l' Operazione Python, la nave classe Osa Vinash, scortata da due fregate, lanciò missili contro Karachi in un'azione di sei minuti. Un missile colpì un serbatoio di carburante, distruggendolo. La nave britannica Harmattan fu affondata, la nave panamense Gulfstar fu incendiata. La nave cisterna della flotta della Marina pakistana, PNS Dacca, fu gravemente danneggiata e sopravvisse solo grazie all'ufficiale comandante, il Capitano SQ Raza SJPN, ordinò il rilascio di vapore che impedì al fuoco di raggiungere i serbatoi. I cannoni antiaerei aprirono il fuoco e riuscirono solo a colpire una nave greca, Zoë, che era ormeggiata nel porto e di conseguenza affondò.
In tutte queste azioni contro grandi navi, il P-15 si è rivelato un'arma efficace, con una testata devastante. Su undici missili sparati, solo uno non funzionò correttamente, con un tasso di successo del 91%. Ciò forniva ad ogni motomissilistica classe Osa la possibilità di colpire diversi bersagli. Le grandi navi, senza alcuna difesa specializzata, erano obiettivi per i P-15.
Stati Uniti
La CIA ha ottenuto diversi dati sui missili Styx. Il sistema di guida dei missili consegnati in Indonesia venne ispezionato e analizzato. La marina americana aveva sottovalutato la minaccia dei missili sovietici. Dopo il 1967 questo cambiò. Si pensava che i missili, le ECM e la difesa aerea fossero le armi più efficaci contro i missili P-15. La Us Navy pensava che le navi missilistiche del Vietnam del Nord e le difese costiere usando missili P-15 potevano essere affrontate dalle navi statunitensi al largo del Vietnam del Nord. Per diversi motivi l'Unione Sovietica decise di non fornire missili P-15, anche se la promessa era stata fatta nel 1965. Nell'aprile del 1972 la US Navy dichiarò di essere stata attaccata da missili P-15, che furono abbattuti dai missili Terrier.
Guerra dello Yom Kippur
Nonostante questi primi successi, la guerra di Yom Kippur del 1973 vide i missili P-15 usati dalle marine egiziane e siriane dimostrarsi inefficaci contro le navi israeliane. La Marina israeliana aveva gradualmente eliminato le sue vecchie navi, costruendo una flotta di FAC di classe Sa'ar: più veloce, più piccola, più manovrabile e dotata di nuovi missili e contromisure.
Sebbene il raggio d'azione del P-15 fosse doppio rispetto a quello dell'Israele Gabriel, permettendo alle navi arabe di sparare per prime, il disturbo del radar ne peggiorarono l'accuratezza. Nella Battaglia di Latakia e Battaglia di Baltim, diverse dozzine di P-15 furono disperse. Le navi arabe non possedevano oramai la potenza di fuoco necessaria per il combattimento di superficie contro le navi nemiche, di solito solo cannoni da 25 e 30 mm, e le vedette Osa e Komar non erano sempre in grado di superare i loro inseguitori israeliani.
Guerra Iran-Iraq
Le varianti del P-15, compresa la replica cinese "Silkworm", furono impiegate dall'Iran contro l' Iraq nella guerra tra Iran e Iraq del 1980-1988, con un certo successo. Dato che la costa iraniana è più lunga di quella irachena, il controllo del Golfo Persico è stato relativamente facile. Le batterie di terra con missili possono controllare gran parte di quest'area, specialmente attorno allo stretto di Hormuz.
L'Iraq ha anche acquisito alcuni missili con una capacità di ricerca a infrarossi. Le motovedette irachene classe OSA equipaggiate con l’SS-N-2 li usarono contro la marina iraniana, riuscendo a colpire e affondare una motovedetta iraniana di classe La Combattante IIa, ma subirono pesanti perdite, soprattutto da parte di missili Harpoon e Maverick iraniani. Le forze irachene combinarono SS-N-2 (P-15 Termit) lanciati da Tu-22, missili Exocet lanciati da Mirage F1 e Super Etendard, così come missili Silkworm e missili C-601 lanciati da bombardieri Tu-16 e H-6, acquistati dall'Unione Sovietica e dalla Cina per impegnare la Marina iraniana e le navi cisterna che trasportavano petrolio iraniano.
Guerra del Golfo (1990-1991)
Durante la prima guerra del Golfo un equipaggio di missili iracheni attaccò la corazzata USS Missouri con un missile Silkworm, mentre stava scortando una flotta di dragamine impegnati in operazioni costiere anti-mine. L'HMS Gloucester ha ingaggiato il missile con una salva di missili Sea Dart che lo distrussero dopo aver sorvolato il bersaglio iniziale.
Operatori
La famiglia di missili P-15 e i loro cloni furono ampiamente impiegati dagli anni '60. Erano armi grandi e potenti, ma abbastanza economiche e così fatte a migliaia. È difficile persino elencare tutti gli operatori.
La Marina tedesca, dopo la riunificazione, donò il suo stock di quasi 200 P-15 alla Marina degli Stati Uniti nel 1991, queste armi essendo principalmente il P-15M / P-22, vennero usate per i test di difesa missilistica.
Operatori correnti:
- Marina nazionale algerina
- Marina dell'Angola
- Marina dell'Azerbaigian
- La Marina del Bangladesh ha iniziato a eliminare gradualmente questo missile
- Marina bulgara - P-15MC
- Marina cubana
- Marina del Camerun
- Marina egiziana
- Marina indiana
- Marina indonesiana
- Marina iraniana
- Marina libica
- Marina marocchina
- Marina popolare coreana
- Esercito popolare di liberazione Navy
- Marina rumena
- Marina russa
- Marina somala
- Marina dello Sri Lanka
- Marina araba siriana
- Vietnam People's Navy
- Marina yemenita.
Ex operatori:
- Marina finlandese, ritirata dal servizio.
- Marina della Germania dell'Est, passata in Germania.
- Marina tedesca, acquisita dalla Germania orientale dopo la riunificazione tedesca e ritirata dal servizio poco dopo.
- Marina georgiana, diverse decine di missili consegnati dall'Ucraina, fuori servizio.
- La Marina irachena, acquisita negli anni '70 -'80, si è gradualmente ritirata.
- Marina polacca, ritirata dal servizio di combattimento, il 31 marzo 2006. Attualmente sono utilizzati come droni bersaglio per l'addestramento antiaereo.
- Marina sovietica
- Marina militare jugoslava di SFR.
Operatori solo missili catturati:
- US Navy , attività sperimentali.
- Pakistan Navy, attività sperimentali.
ENGLISH
HMS Zealous was a Z-class destroyer of the Royal Navy built in 1944 by Cammell Laird. She served during the Second World War, participating in operations in the North Sea and off the Norwegian coast, before taking part in some of the Arctic convoys. She spent a further ten years in Royal Navy service after the end of the war, before being sold to the Israeli Navy, which operated her as INS Eilat. She saw action during the Suez Crisis in 1956, attacking Egyptian ships and was still active by the outbreak of the Six-Day War in 1967. She was sunk several months after the conflict by missiles launched from several small Egyptian missile boats; this made her the first vessel to be sunk by a missile boat in wartime. It was an important milestone in naval surface warfare, which aroused considerable interest around the world in the development of small manoeuvrable missile boats.
Second World War
Zealous was one of four British destroyers of the Home Fleet that rescued 525 Norwegians, who had been hiding from German patrols in caves on the snow-covered mountains of Sørøya island, Norway for three months. The rescue, on 15 February 1945, which also included HMS Zambesi, HMS Zest, and HMCS Sioux involved the destroyers on a daring race 60 miles (97 km) behind enemy lines. The Norwegians were safely evacuated via a returning Murmansk convoy (RA 64) to the British port of Gourock.
Zealous made two trips from the UK to Russia as part of the Arctic Convoys taking supplies around Norway to Kola. Under the guidance of Commander R.F. Jessel RN DSO she ran the gauntlet of German U-Boats and aircraft.
On 5 April 1945 she was involved in an attack on a convoy entering the Jøssingfjord on the coast of Norway. One merchant ship was sunk and two were damaged.
Service as Eilat
From October 1945 until August 1946 Zealous served in the 4th Destroyer Flotilla as part of the Home Fleet. From 1947 until 1950 she was held in reserve at Devonport. Between 1950 and 1951 she underwent a refit at Cardiff. Between 1953 and 1954 she was held in reserve at Penarth.
In 1955 the UK sold Zealous to Israel, which commissioned her into the Israeli Navy as INS Eilat (after the Israeli southern coastal city of Eilat, replacing the earlier INS Eilat) in July 1956. On the morning of 31 October, in the midst of the Suez Crisis, the Egyptian destroyer Ibrahim el Awal ( an ex-British Hunt class destroyer) shelled Haifa harbour. A counter-attack by the French destroyer Kersaint and by the Israeli Yaffo and Eilat forced the Egyptian destroyer to steam back towards Port Said. It was then also attacked by a pair of IDF/AF Ouragans and a Dakota. The crew of the badly damaged vessel finally capitulated, and the Israelis towed the ship to Haifa; it later became the Haifa in the Israeli Navy.
On a patrol during the night of 11–12 July 1967, Eilat and two Israeli torpedo-boats came across two Egyptian torpedo-boats off the Rumani coast. They immediately engaged the vessels and sank both.
Sinking
Eilat was sunk on 21 October 1967 in Mediterranean international waters off Port Said in the Sinai, hit by three Soviet-made Styx missiles launched by Egyptian missile boats. An Egyptian Komar-class missile boat positioned within the harbour at Port Said fired two missiles at the Israeli destroyer. Eilat's radar did not reveal any suspicious activity or movements because the Egyptians launched the missiles from within the port. Eilat's captain ordered evasive action when the missiles were detected, but the first missile hit the ship just above the waterline at 5:32 p.m. Two minutes later the second missile struck, causing additional casualties. While Eilat began to list heavily, the crew tended to the wounded and engaged in rescue and repair operations while waiting for additional ships of the Israeli Navy to come to their rescue. But around an hour later another Egyptian Komar-class missile boat from Port Said harbour fired two more Styx missiles at Eilat. The third missile hit Eilat amidships, causing more damage and further fires, while the fourth went astray and crashed in the water nearby. Eilat sank about two minutes later. Out of a crew of 199, 47 were killed and more than a hundred were wounded.
Aftermath of the sinking
The sinking just months after its defeat in the Six-Day War caused brief jubilation in the Arab World and crowds gathered to cheer the two missile boats upon their return to Port Said. In Israel, angry crowds surrounded Chief of Staff Yitzhak Rabin and newspaper editorials demanded vengeance. Sixty-seven hours after the attack Israel retaliated by shelling Port Suez with heavy mortars. Two of the site's three oil refineries were destroyed with the smallest one left standing. The refineries produced all of Egypt's cooking and heating gas, and 80% of its oil. Other areas of the city were hit. Israel ignored or pleaded "technical difficulties" to UN requests for a ceasefire. The Soviet Union sent seven warships on a "courtesy call" to Egyptian ports to dissuade Israel from further attacks.
The sinking of Eilat by surface-to-surface missiles inaugurated a new era in the development of naval weapons and the formulation of naval strategy throughout the world. Though not highly publicized at the time, the sinking had a considerable impact on the Israeli Navy. Israel started to develop plans for German-influenced ship designs better suited to missile combat, principally small and efficient boats armed with missiles, able to patrol Israeli shores and undertake offshore operations at high speed, while at the same time able to evade enemy tracking and missiles. The resulting focus on new, more agile, missile-armed boats (see Sa'ar 2-class missile boat) would reap major benefits for the Israeli navy six years later during the Yom Kippur War.
A set of torpedo tubes removed from Eilat before her sinking are preserved at the Clandestine Immigration and Naval Museum, Haifa, and a Monument to the Fallen of INS Eilat was established just outside the Museum, the work of sculptor Igael Tumarkin.
P-15 TERMIT MISSILE
The P-15 Termit (Russian: П-15 "Термит"; English: termite) is an anti-ship missile developed by the Soviet Union's Raduga design bureau in the 1950s. Its GRAU designation was 4K40, its NATO reporting name was Styx or SS-N-2. China acquired the design in 1958 and created at least four versions: the CSS-N-1 Scrubbrush and CSS-N-2 versions were developed for ship-launched operation, while the CSS-C-2 Silkworm and CSS-C-3 Seersucker were used for coastal defence. Other names for this basic type of missile include: HY-1, SY-1, and FL-1 Flying Dragon (Chinese designations typically differ for export and domestic use, even for otherwise identical equipment) . North Korean local produced KN-1 or KN-01, derived from both Silkworm variants and Russian & URSS P-15, Rubezh, P-20 P-22.
Despite its massive size, thousands of P-15s were built and installed on many classes of ships from MTBs to destroyers, as well as coastal batteries and even bombers (Chinese versions). The P-15 was quite successful in the conflicts where it was deployed.
Origins
The P-15 was not the first anti-ship missile in Soviet service; that distinction goes to the SS-N-1 Scrubber, and to the aircraft-launched AS-1 Kennel. The SS-N-1 was a powerful but rather raw system, and it was quickly superseded by the SS-N-3 Shaddock. This weapon was fitted to 4,000-ton Kynda class cruisers and replaced an initial plan for 30,000-ton battlecruisers armed with 305mm and 45mm guns. Rather than rely on a few heavy and costly ships, a new weapons system was designed to fit smaller, more numerous vessels, while maintaining sufficient striking power. The P-15 was developed by the Soviet designer Beresyniak, who helped in the development of the BI rocket interceptor.
Design
The first variant was the P-15, with fixed wings. The basic design of the missile, retained for all subsequent versions, featured a cylindrical body, a rounded nose, two delta wings in the center and three control surfaces in the tail. It was also fitted with a solid-fueled booster under the belly. This design was based on the Yak-1000 experimental fighter built in 1951.
The weapon was meant to be cheap, but at the same time capable of giving an ordinary missile boat the same 'punch' as a battleship's salvo. The onboard electronics were based on a simple analog design, with a homing conical scanning radar sensor. It used a more reliable rocket engine with acid fuel in preference to a turbojet.
Some shortcomings were never totally solved, due to the liquid propellant of the rocket engine: the acid fuel gradually corroded the missile fuselage. Launches were not possible outside a temperature range of −15 to 38°C (5 to 100°F).
The missile weighed around 2,340 kilograms (5,160 lb), had a top speed of Mach 0.9 and a range of 40 kilometres (25 mi). The explosive warhead was behind the fuel tank, and as the missile retained a large amount of unburned fuel at the time of impact, even at maximum range, it acted as an incendiary device.
The warhead itself was a 500 kilograms (1,100 lb) hollow charge (HEAT), larger than the semi-armour piercing (SAP) warhead typical of anti-ship missiles. The launch was usually made with the help of electronic support measures (ESM) gear and Garpun radar at a range of between 5.5 and 27 kilometres (3.4 and 16.8 mi) due to the limitations of the targeting system. The Garpun's range against a destroyer was about 20 kilometres (12 mi).
The onboard sensor was activated at 11 kilometres (6.8 mi) from impact, the missile would begin to descend at 1-2° to the target, because the flight pattern was about 120 to 250 metres (390 to 820 ft) above sea level. In minimum range engagements there was the possibility of using active sensors at shorter distances, as little as 2.75 kilometres (1.71 mi).[1] The P-15U was introduced in 1965, with improved avionics and folding wings, enabling the use of smaller containers. It was replaced by the P-15M in 1972, which was a further development of the P-15U, with enhanced capabilities (its export simplified variants were designated P-21 and P-22, depending on the sensor installed and a whole export system was designated the P-20M).
Versions
Russia
In total, the P-15 family had the following models:
- P-15: A basic (SS-N-2A) with I-band, a conical search sensor and 40 km range.
- P-15M: (SS-N-2C), heavier and longer than the P-15, it had a range of 80 km and several minor improvements.
- P-15MC: Essentially a P-15M, coupled with a Bulgarian-made electronic countermeasure package for that country's navy.
- P-20: A P-15 updated with the new guidance system but with the original shorter range. They were perhaps known as SS-N2 B and used by Komar and Osa class boats.
- P-20K: A P-15M with a new guidance system.
- P-20M: A surface version of the P-20L with folding wings. This was the definitive version of the P-15M with radar guidance.
- P-22 other development of or along P-20 ; other variants P-21, P-27
- 4K51 Rubezh and 4K40, SS-N-2 2c SSC-3 Styx, using P-20 and P-22, Self-propelled missile.
People's Republic of China
The Chinese used this missile as a basis for their Silkworm series, with IR, radar and turbojets or rocket engines depending on the model. It had a fuselage of 75 to 80 centimetres (30 to 31 in) width and a mass of over 2 tonnes. This is comparable to the 600 to 800 kilograms (1,300 to 1,800 lb) and 35 to 40 centimetres (14 to 16 in) of Western missiles. With improved electronics, the warhead reduced to 250 kilograms (550 lb) and the original rocket engine replaced with a turbojet, this weapon was much improved with a range of over 100 kilometres (62 mi). Chinese Silkworm missiles were used in hundreds of ships and shore batteries. The Chinese Navy built more than two hundred modified versions of the 183R (Komar-class), the Hegu-class, (complete with a longer hull and an additional 25mm mount aft) and the Osa-class. Frigates and destroyers were also equipped with the missile. Some were exported and they were used in shore batteries built for North Korea, Iraq and Iran. The Soviet Union developed an equivalent, the P-120 Malakhit.
SY-1 (C.201) (SY is the abbreviation of pinyin: Shàng Yóu, literal meaning is upper river): The original Chinese copy of P-15 as ship-to-ship missile, called as Project 544, designed and assembled by Nanchang Aerocraft Factory from 1960, first inland test flight in December 1964 and ship-mounted test-fired in August 1965, finished the research tests in June 1966, began definitizing test from Nov 1966, permitted definitize on August 1967. It entered service during 1968 in missile boats and destroyers and later coastal batteries. Dimensions were: 6.55 metres (21.5 ft) (length), 0.76m (diameter), 2.4m (wingspan). It weighed 2,095 kilograms (4,619 lb) of which 513 kilograms (1,131 lb) was the HEAT warhead. Its range was 40 kilometres (25 mi) at mach 0.8, with a flight altitude of 100 to 300 metres (330 to 980 ft), it used inertial and active radar guidance systems. This unit employed conical scanning and was vulnerable to electronic counter measures (ECM), due to its slow onboard computer. The SY-1A entered service after 1984, with a monopulse search radar comparable to the evolution of the AIM-7, F to M model.
SY-2: An improved version developed from 1976. Used the solid rocket engine and supersonics flight, smaller and lighter than SY-1, extended range to 50 km. The exported version is FL-2.
HY-2 (C.201) (HY is the abbreviation of pinyin:Hǎi Yīng, literal meaning is Sea Eagle): It was the equivalent of the P-15M, and was known as the C-SS-3 Saccade. Designed for coastal batteries, with a larger airframe, its dimensions were: 7.48m × 0.76m × 2.4m, weight 2,998 kilograms (6,609 lb). extended range from the SY-1's 30 to 50 kilometres (19 to 31 mi). Trials were carried out from 1967 to 1970 with 10 missiles out of 11 hitting the target. It entered service in China and was also exported.
There were several versions:
- HY-2: Basic, inertial and conical radar search (improved to SY-1), 1970.
- HY-2A: IR-guidance variant. Developed during the 1970s and in 1980, it did not enter service despite certification in 1982. It was the equivalent of the P-22.
- HY-2A-II: An improved variant of the HY-2A with an improved IR sensor, it entered service in 1988. It was also available for export.
- HY-2B: Fitted with monopulse-search radar to improve accuracy and reliability, it was test-fired, scoring five hits out of six and entered service two years later in 1984. The YB-2B-II had another radar search system, entering service in 1989. These two missiles were capable of flying at an altitude of 20–50m, so the overall capabilities (altitude, range, reliability, Electronic Counter Counter Measures (ECCM) were greatly superior.
- C-201W: Fitted with a turbojet engine instead of a liquid rocket version. It was only used for export, it had a 150 km range. It is arguably also called HY-4 or C-SS-N-7 Sadpack, its dimensions are similar to the HY-1 and HY-2, but its weight is only 2,000 kilograms (4,400 lb), demonstrating the differences between turbojet and rocket propulsion systems. It is capable of flying at 70 metres (230 ft) and attacking at 8 metres (26 ft), with a 300 to 500 kilograms (660 to 1,100 lb) charge. The XW-41 land attack missile was extrapolated from this design, it had a range of about 400 kilometres (250 mi), (which was enough to attack Taiwan). It is not known if this model entered service.
- Substitutes of these missiles are the FL-2 and FL-7, which were solid-rocket fuelled and the C-701 and C-801, which were similar to the Exocet and other missile systems, among them the SS-N-22 Sunburn, it was bought for Sovremenny class destroyers.
North Korea
KN-1 or KN-01 locally produced Geum Seong-1 Korean 금성-1호, derived from both Silkworm and Russian P-15 Termit, Rubezh, P-20 P-22 .
Launch platforms
This missile, despite its mass, was used in small and medium ships, from 60 to 4,000 tons, shore batteries and (only for derived models) aircraft and submarines.
The main users were:
- Komar-class missile boats
- Osa-class missile boats
- Tarantul-class corvettes
- Nanuchka-class corvettes
- Koni-class frigates
- Kotor-class frigates
- The frigate Mărăşeşti
- Kildin-class destroyers
- Kashin-class destroyers.
Operational usage
Cuban Missile Crisis
The first use of these weapons was in 1962, during the Cuban Missile Crisis. Komar-class missile boats were deployed in Operation "Anadyr" ("Анадырь"), organized by the Soviet Union to help the Castro government. At least eight were sent in cargo ships, due partly to their small dimensions and were presumably left to the Cuban Navy after the crisis, together with many other weapons of Soviet origin.
War of Attrition
During the War of Attrition, after the Six-Day War in 1967, the Israeli destroyer Eilat was sailing at low speed outside Port Said on 21 October. At a range of 17 nautical miles (31 km), she was attacked by two Egyptian Komars, acting as a coastal missile battery by firing both their missiles from inside the harbour. Eilat was hit, despite defensive anti-aircraft fire. The first two missiles almost blew the Eilat in two; another hit soon after, and the last exploded near the wreck in the sea. Eilat sank two hours after the first attack. 47 crew were killed. After this engagement, interest in this type of weapon was raised in both offensive weapons and defensive weapons such as the CIWS (Close-in weapon system) and ECM.
Indo-Pakistani War
During the Indo-Pakistani War of 1971, Indian Osa-class boats raided the port of Karachi in two highly successful operations causing severe damage and sinking several ships with their P-15s, among them the destroyer, Khaibar. She was a former Battle-class destroyer, originally designed as an anti-aircraft ship. Her armament might be effective against conventional air threats, (mounting 5 × 114mm guns and several 40mm Bofors), but had little chance against anti-ship missiles.
These raids were meant to strike Karachi and destroy the Pakistani Navy in Western Pakistan. The first action, Operation Trident, was carried out by three Osa class missile boats on the night of 5 December. 'Operation Trident' involved:
- INS Nipat (Lt.-Cdr B.N Kavina, VrC)
- INS Nirghat (Lt.-Cdr I.J Sharma, AVSM, VrC)
- INS Veer (Lt.-Cdr O.P Mehta, VrC, NM)
Around 20:30, a target was acquired by radar, at a distance of over 40 miles (64 km), and Nirghat fired two missiles. This target was the destroyer Khaibar, sailing at 20 knots (37 km/h). The crew of the ship saw a "bright light" in the sky, low on the water. Believing it to be the afterburner of a fighter aircraft, Khaibar opened fire with her Bofors guns, but these were not effective against such a small, fast target. The missile struck the starboard side at 22:45, destroying the electrical system. One of the boilers, possibly struck by the HEAT charge, also exploded. Despite thick smoke and a fire, Khaibar was still able to engage the second missile, again mistaking it for an enemy fighter. This missile struck the ship four minutes after the first, destroying and quickly sinking her.
During this action, Nipat attacked another two ships; the cargo vessel Venus Challenger, which was carrying ammunition from Saigon, was destroyed. Her escort, the destroyer PNS Shahjahan was severely damaged and later scrapped.
Veer then attacked Muhafiz at 23:05, (she was a minesweeper that had witnessed the attacks against Khaibar); she was hit and disintegrated, throwing most of the crew into the water before she sank.
Nipat fired two missiles at the port of Karachi. This is the first known use of an anti-ship missile against land targets. Large oil tanks, identified by radar, were hit by the first missile, destroying it, while the second weapon failed. Over the following nights there were other ship actions. Karachi was again attacked with missiles, while Petja-class frigates provided anti-submarine protection to the Osa-class boats.
On the night of 8 December, in the second operation, Operation Python, the Osa-class boat Vinash, escorted by two frigates, fired missiles at Karachi in a six-minute action. One missile hit an oil tank, destroying it. The British ship Harmattan was sunk, the Panamanian ship Gulfstar was set on fire. The Pakistan Navy fleet tanker, PNS Dacca, was badly damaged and only survived because the commanding officer, Captain. S.Q. Raza S.J. P.N., ordered the release of steam in the pipes that prevented the fire reaching the tanks. Though anti-aircraft guns opened fire in response, they only managed to hit a Greek ship, Zoë, that was moored in the port and consequently sank.
In all these actions against large ships, the P-15 proved to be an effective weapon, with a devastating warhead. Out of eleven missiles fired, only one malfunctioned, giving a 91% success rate. This gave every Osa FAC the possibility of striking several targets. Big ships, without any specialized defence, were targets for P-15s.
United States
CIA got several data about Styx missiles. Guidance system of missiles delivered to Indonesia was inspected and analysed. US Navy underestimated the threat of Soviet missiles. After 1967 this was changed. ECM and air defence missiles were thought to be the most effective weapons against P-15 missiles. US Navy thought North Vietnam missile boats and coastal defenses using P-15 missiles could be met by US vessels off North Vietnam. For several reasons the Soviet Union decided not to supply P-15 missiles, even if promise had been made in 1965. In April 1972 US Navy claimed to have been attacked by P-15 missiles, that were shot down by Terrier missiles.
Yom Kippur War
Despite these early successes, the 1973 Yom Kippur War saw P-15 missiles used by the Egyptian and Syrian navies prove ineffective against Israeli ships. The Israeli Navy had phased out their old ships, building a fleet of Sa'ar-class FACs: faster, smaller, more maneuverable and equipped with new missiles and countermeasures.
Although the range of the P-15 was twice that of the Israeli Gabriel, allowing Arab ships to fire first, radar jamming and chaff degraded their accuracy. In the Battle of Latakia and Battle of Baltim, several dozen P-15s were fired and all missed. Arab ships did not possess heavy firepower required for surface combat against enemy vessels, usually only 25 and 30mm guns, and Osa and Komar boats were not always able to outrun their Israeli pursuers.
Iran–Iraq War
P-15 variants, including the Chinese duplication "Silkworm", were employed by Iran against Iraq in the 1980–1988 Iran–Iraq War, with some success. As the Iranian coastline is longer than Iraq's, control of the Persian Gulf was relatively easy. Shore batteries with missiles can control a large part of this area, especially around the Hormuz Strait.
Iraq also acquired Silkworms, some with an IR homing capability. Iraqi OSA-class missile boats equipped with SS-N-2 used them against the IRIN navy, managed to hit and sink an Iranian La Combattante IIa-class fast attack craft, but sustained heavy losses, especially from Iranian Harpoons and Mavericks. Iraqi forces combined SS-N-2 (P-15 Termit) launched from Tu-22, Exocet missiles launched from Mirage F1 and Super Etendard, as well as Silkworm missiles and C-601 missiles launched from Tu-16 and H-6 bombers, bought from the Soviet Union and China to engage the Iranian Navy and tankers carrying Iranian oil.
Gulf War (1990-1991)
During the First Gulf War an Iraqi missile crew attacked US battleship USS Missouri with a Silkworm, while it was escorting a fleet of minesweepers engaged in coastal anti-mine operations. HMS Gloucester engaged the missile with a salvo shot of Sea Dart missiles which destroyed it after it had flown over its initial target.
(Web, Google, Wikipedia, You Tube)
Nessun commento:
Posta un commento