sabato 3 aprile 2021

Il CMV-22B è un convertiplano a lungo raggio / medio sollevamento per ammodernare la capacità logistica aerea intra-teatro della US NAVY


Il CMV-22B è un convertiplano a lungo raggio / medio sollevamento per ammodernare la capacità logistica aerea intra-teatro della Marina statunitense; soddisfa i requisiti del connettore aereo logistico critico in termini di tempo JFMCC (Joint Force Maritime Component Commander) trasportando personale, motori aeronautici, posta e merci prioritarie dalle basi avanzate alla base marittima.




Descrizione

Il CMV-22B Osprey è una variante dell'MV-22B e sarà il sostituto del C-2A Greyhound per la missione Carrier Onboard Delivery (COD). L'Osprey è un velivolo Tiltrotor V / STOL che può decollare e atterrare come un elicottero ma transitare come un aereo turboelica. 
Fornirà alla US ANVY un aumento significativo della capacità e della flessibilità operativa rispetto al C-2A. Le operazioni del CMV-22B dovranno essere basate sulla costa o di assalto via mare. L'Osprey è un abilitatore fondamentale per la guerra, fornendo la logistica di combattimento sensibile e necessaria per supportare le operazioni di combattimento.
Rispetto all'MV-22B, la variante Navy ha un raggio operativo esteso, una radio HF oltre la linea di vista, una migliore capacità di scarico del carburante, un sistema di diffusione sonora per i passeggeri e un sistema di illuminazione migliorato per il carico delle merci. Il CMV-22B sarà in grado di trasportare fino a 6.000 libbre di carico / personale in un raggio di 1.150 NM.
Il CMV-22B raggiungerà la capacità operativa iniziale (IOC) nel 2021. E’ prevista l’acquisizione di 48 CMV-22; la Us Navy attualmente prevede di acquisire 44 velivoli.




Specifiche:
  • Funzione primaria: consegna a bordo del vettore (COD), trasporto di personale, motori aeronautici, posta, rifornimenti e merci ad alta priorità dalle basi a terra alle portaerei in mare.
  • Produttori: Bell-Boeing
  • Propulsione: due motori Rolls-Royce Liberty AE1107C da 6.200 cavalli di potenza all'albero
  • Lunghezza: 57 '4 "
  • Altezza: 22 '1 "
  • Apertura alare: 83 '10 "
  • Peso massimo al decollo verticale: 52.600 libbre
  • Peso massimo al decollo rotante: 60.500 libbre
  • Velocità: massima 280 nodi
  • Altitudine: 25.000 piedi (7.620 metri)
  • Autonomia con carico utile interno di 6.000 libbre: 1.150 miglia nautiche
  • Equipaggio: 4 - pilota, copilota, due capo equipaggio; 24 truppe
  • Stato del programma
  • ACAT: ACAT IC Program
  • Fase di produzione: in produzione
  • Inventario previsto: 44
  • Data prevista per la capacità operativa iniziale: 2021
  • Data prevista per la piena capacità operativa: 2023.

Il Bell Boeing V-22 Osprey (falco pescatore) è un convertiplano medio ad uso militare prodotto dalla Bell, per le forze armate statunitensi.

E’ il risultato del programma JVX (Joint Vertical-lift Experimental) avviato nel dicembre 1981, varato dall'allora Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Frank Carlucci. La commessa venne assegnata congiuntamente alla Bell Helicopter Textron ed alla Boeing Vertol. La necessità di un velivolo di tali caratteristiche fu formulata dalla US Navy e dall’ US Army, che chiedevano la trasportabilità di 24 soldati equipaggiati a 370 km di distanza.
Il primo prototipo del velivolo V-22 Osprey fu presentato ufficialmente ad Arlington, Texas, il 23 maggio 1988. Il 1º dicembre 1989 il Segretario alla Difesa Dick Cheney decretò la sospensione dell'intero programma, a causa del notevole aumento dei costi di produzione. Il programma fu in seguito riattivato e il 2 maggio 2008 si ebbe la prima missione di combattimento in Iraq dopo un semestre di impiego operativo prevalentemente nel ruolo di trasporto.




Caratteristiche

Questo velivolo è basato sulla tecnologia e sulle esperienze della Bell con il velivolo sperimentale XV-15 del 1977. I suoi motori basculanti lo rendono in grado di effettuare collegamenti da piazzole di atterraggio per elicottero o anche parcheggi, con la velocità di trasferimento di un aereo ad elica convenzionale.
I requisiti iniziali erano per un mezzo da assalto anfibio in grado di trasportare truppe, equipaggiamento e rifornimenti per altre navi da sbarco e mezzi terrestri. Il futuro V-22 era descritto come "un mezzo bimotore, con doppio pilota, auto-dispiegabile, con capacità di trasporto media, decollo ed atterraggio verticale (VTOL) a rotori basculanti progettato per il combattimento, il supporto al combattimento e le missioni di operazioni speciali su scala mondiale". La necessità operativa era quella di rimpiazzare i CH-46E e CH-53D, in fase di obsolescenza. I costi in crescita e l'allungamento dei tempi di sviluppo hanno in realtà fatto in modo che le cose andassero diversamente.




Versioni

I Marines statunitensi stanno utilizzando una unità sperimentale equipaggiata con il V-22, anche se due degli esemplari di valutazione sono andati persi nel 2000 a causa di incidenti, con la morte di tutto l'equipaggio e dei passeggeri, ed un prototipo andò perso nel 1992, anch'esso con la morte dell'equipaggio. Altre versioni sono previste per l’US ARMY (UV-22), con un gancio baricentrico che lo rende in grado di trasportare un Humvee o un pezzo di artiglieria leggera, per la marina (HV-22) e per l'aeronautica (CV-22).




Evoluzione

Dopo 25 anni di sviluppo, ed un notevole incremento dei costi (dai 49 milioni di dollari iniziali si è passati ai 119 milioni del 2007), l'Osprey è giunto finalmente all'impiego operativo. In effetti, il programma è stato riesumato in virtù delle forti pressioni lobbistiche e nonostante il parere fortemente contrario del segretario alla difesa statunitense Cheney. Nel frattempo, nei 25 anni di sviluppo, 30 tra civili e militari sono morti durante le prove.
Molte polemiche sono sorte anche in seguito alla rinuncia da parte del corpo dei Marines sia al requisito della capacità di autorotazione, unica possibilità di atterraggio di fortuna per un elicottero in caso di avaria ai motori, sia per la mancanza di una mitragliera anteriore. Tuttavia, l'Osprey, in caso di necessità, è in grado di atterrare planando come un normale aeroplano, e la mancanza di un'arma frontale non appare essenziale per un velivolo destinato specificamente al trasporto truppe e quindi bisognoso di essere comunque scortato da velivoli armati.




Versioni:
  • V-22A: modello di pre produzione in scala ridotta usato per i test di volo.
  • CV-22B: versione per operazioni speciali, adatta all'infiltrazione e all'esfiltrazione a lungo raggio di uomini e materiali in ambiente notturno, prodotta in 51 esemplari per l'United States Special Operations Command (USSOCOM) dell'U.S. Air Force, ed introdotta in servizio nel marzo 2006 presso la Kirtland AFB. La capacità carburante è pari a 2 230 litri, e nel vano di carico possono trovare posto tre serbatoi supplementari da 200 o 430 galloni. La dotazione elettronica comprende un radar multi mode Raytheon AN/APQ-186, sensore elettro-ottico (FLIR) Raytheon AN/ALQ-27, sistema di autodifesa SIRFC (Suite of Integrated Radio Frequency Countermeasures) AN/ALQ-211(V)2 con lanciatore di chaff/flares AN/ALE-47 e sistema DIRMC (Directional Infrared Counter Measures) AN/AQQ-24 Nemesis. L'equipaggio è composto da due piloti e due ingegneri di volo e dispone di un avanzato glass cockpit con quattro schermi MFD, una Central Display Unit, un Head-up display utilizzabile con occhiali da visione notturna (NVG), e Helmet Mounted Display. Il vano di carico consente di trasportare 4 540 kg di materiali, o 24 soldati seduti o 32 seduti sul pavimento. L'armamento difensivo è composto da una mitragliatrice Browning M2 da 12,7 mm o M240 da 7,62 mm, mentre per la difesa passiva vi sono pannelli di blindatura sul pavimento. Il programma V-22 originariamente comprendeva Navy 48 HV-22, ma nessuno è stato ordinato.  Nel 2009 è stato proposto di sostituire il C-2 Greyhound per la consegna a bordo del vettore (COD). Un vantaggio del V-22 è la capacità di trasportare rifornimenti e persone tra navi non portaerei oltre la portata dell'elicottero. I sostenitori hanno affermato che è in grado di raggiungere velocità, capacità di carico e prestazioni di sollevamento simili a quelle del C-2 e può trasportare carichi utili maggiori su brevi distanze, fino a 20.000 libbre, compresi i carichi esterni sospesi. Il C-2 può consegnare solo merci ai vettori, richiedendo un'ulteriore distribuzione a navi più piccole tramite elicotteri, mentre il V-22 è certificato per operare su navi anfibie, portaerei e navi logistiche. Potrebbe anche assumere alcuni ruoli di elicottero montando un paranco da 600 libbre sulla rampa e una configurazione di cabina per 12 pazienti non deambulanti e 5 posti per assistenti medici.  Bell e P&W progettarono un telaio per il V-22 per trasportare il motore Pratt & Whitney F135 del Lockheed Martin F-35. Il 5 gennaio 2015, la US NAVY e l'USMC hanno firmato un memorandum d'intesa per l'acquisto del V-22 per la missione COD. Inizialmente designato HV-22, quattro aeromobili sono stati acquistati ogni anno dal 2018 al 2020. Incorpora un sistema di alimentazione a raggio esteso per una portata non rifornita di 1.150 nmi (1.320 mi; 2.130 km), una radio ad alta frequenza per comunicazioni oltre l'orizzonte e un sistema di diffusione sonora per comunicare con i passeggeri;  l'aumento della autonomia è dovuta  da serbatoi di carburante extra, con l’utilizzo di serbatoi esterni più grandi: l'unica differenza esterna rispetto ad altre varianti. La sua missione principale è la logistica a lungo raggio, altre possibili missioni includono il recupero del personale e le operazioni speciali. Nel febbraio 2016, la Marina statunitense lo ha ufficialmente designato come CMV-22B.  Il programma della Marina originariamente prevedeva 48 velivoli, successivamente stabilì che ne erano necessari solo 44. La produzione è iniziata nell'esercizio 2018 e le consegne sono iniziate nel 2020. La Us Navy ha ordinato i primi 39 CMV-22B nel giugno 2018; si prevede che la capacità operativa iniziale sarà raggiunta nel 2021, con l'arrivo alla flotta entro la metà del 2020. Il primo CMV-22B ha effettuato il suo volo iniziale nel dicembre 2019.



Utilizzatori

Stati Uniti

United States Air Force - 53 CV-22B ordinati, consegnati a partire dal 16 novembre 2006, due esemplari persi. Ulteriori 2 CV-22B ordinati a marzo 2021. Saranno tutti aggiornati con il radar Raytheon AN/APQ-187 SKR (Silent Knight Radar) entro la fine del 2021; - 8th Special Operations Squadron (8 SOS) presso l'Hurlburt Field, Florida - 71st Special Operations Squadron (71 SOS) presso l'Kirtland Air Force Base, Nuovo Messico - 20th Special Operations Squadron (20 SOS) presso l'Cannon Air Force Base, Nuovo Messico

United States Navy - 39 CMV-22B ordinati a giugno 2018 e destinati al ruolo COD (Carrier On-Board Delivery, i collegamenti con le portaeromobili) in sostituzione dei C-2 Greyhound. Il primo esemplare è stato consegnato agli inizi di febbraio 2020.

United States Marine Corps Aviation - 360 esemplari ordinati. 253 in servizio al marzo 2018. 12 MV-22B sono in carico all'HMX-1 Marine Helicopter Squadron "Nighthawks" che si occupa del trasporto a corto raggio del Presidente degli Stati Uniti d'America. - VMM-162 - VMM-261 - VMM-263 - VMM-264 - VMM-266 - VMM-365 - VMMT-204 - Squadron addestrativo - VMX-22 - Marine Tiltrotor Operational Test and Evaluation Squadron (Squadrone di test e valutazione).

Giappone - Rikujō Jieitai - 5 macchine allo standard V-22B Block C ordinate il 14 luglio 2015. All'Agosto 2017 risultano ordinati 17 V-22B Block C di cui uno già consegnato. Al luglio 2020 risultano ordinati 17 V-22B Block C di cui due già consegnati.

(Web, Google, Wikipedia, Flight, You Tube)


















































 

Il centurione romano (in latino centurio; in greco ἑκατόνταρχος), l'incontro di Gesù con il centurione di Cafarnao e la lancia di Cassio Longino


Il centurione (in latino centurio; in greco ἑκατόνταρχος, hekatóntarchos; che Polibio definisce anche ordinum ductor) era uno dei gradi della catena di comando nell'Esercito romano, a capo di una centuria, paragonabile ai moderni ufficiali di grado intermedio (come i capitani a capo di una compagnia o i tenenti a capo di un plotone).

Comando, funzioni e qualità

Ecco come secondo Polibio dovevano essere i centurioni all'epoca della seconda guerra punica.
Ogni centurione comandava l'unità di base della legione, la centuria (gruppo di uomini che andava da 80 a 100 e fino a 160 in alcuni casi, anche se in alcune fonti si racconta di centurie di 300 unità). Le centurie erano associate per tradizione a due a due per formare i manipoli, in ognuno dei quali i due centurioni erano detti prior e posterior. Secondo quanto racconta Polibio sembra che questo corrispondesse anche ad una precedenza nel comando, sulla base dello schieramento di fronte al nemico (prima o seconda fila). Il centurione posterior poteva, inoltre, sostituire il prior in caso di necessità.
E sempre con riferimento al manipolo, quando erano presenti entrambi i centurioni, quello che era stato eletto per primo comandava la parte destra del manipolo, mentre il secondo comandava la parte sinistra. Se invece non erano presenti entrambi, il solo rimasto era a capo dell'intero manipolo.
Il grado più elevato fra i centurioni di una legione era tenuto dal centurione del primo manipolo della prima coorte, che era detto primus pilus (il termine pilus non ha nulla a che fare con la lancia o con il pilum, il giavellotto romano). Il primus pilus era l'unico dei centurioni ad accedere al gabinetto di guerra di una legione e per questo potremmo dire che è l'unico ruolo assimilabile al concetto moderno di ufficiale.
Secondo invece quanto racconta Polibio, al tempo della seconda guerra punica, il centurione che era stato scelto per primo, per ciascuna delle prime tre classi, entrava a far parte del consiglio militare.
In questa sezione elenchiamo i diversi gradi dei centurioni. Questo schema illustra quella che poteva essere l'organizzazione tattica delle varie centurie e delle varie coorti, riferite ai primi secoli dell'Impero romano, a partire dalla riforma augustea dell'esercito romano. Un aspetto molto interessante, che si evidenzia dalla lettura di questa lista, è che restano validi alcuni termini, come princeps e hastatus che in epoca repubblicana indicavano precisamente i tre ordini della struttura manipolare, ma soprattutto la disposizione in triplex acies delle schiere durante la battaglia. Si cominciava così dal Decimus hastatus posterior (l'ultimo in graduatoria), fino al Primus pilus prior (il più alto in grado tra i centurioni, all'interno della stessa legione romana). Il livello successivo a cui poteva aspirare, dopo che era congedato e ammesso all'ordine equestre, era quello di praefectus castrorum.

Gesù e il centurione romano

Il Vangelo ci ricorda tanti momenti in cui Gesù incontra le persone; tre evangelisti su quattro – Matteo, Luca e Giovanni –, ci ricordano Gesù e il centurione di Cafarnao.

Due evangelisti, Matteo e Luca, ci presentano questo centurione, un pagano, un militare che apparteneva all’esercito romano che occupava la Palestina; probabilmente era un proselito o, quanto meno, un simpatizzante della fede ebraica, ma è ancora considerato dagli ebrei un impuro, lontano da Dio; uno da non incontrare, con cui non avere nulla a che fare.
Per il Vangelo secondo Giovanni si tratta invece di un funzionario del re, che si reca da Cafarnao, dove abitava, fino a Cana, dove invece si trovava Gesù in quel momento.

Se il centurione, secondo Matteo e Luca, va da Gesù per chiedere la guarigione del servo a cui era particolarmente affezionato, questo funzionario del re, di cui scrive san Giovanni, invece, va da Gesù a chiedere la guarigione del figlio che è addirittura in pericolo di morte.
C’è ancora una piccola differenza; mentre Matteo ci dice che è lo stesso centurione che si rivolge a Gesù, che parla con lui direttamente e che chiede il dono della guarigione per il suo servo, per l’evangelista Luca sono alcuni anziani dei giudei che vanno da Gesù e si fanno intercessori, chiedendo a Gesù che si prenda a cuore la richiesta di quell’uomo che era stato generoso con loro perché li aveva aiutati nell’allestire la sinagoga di Cafarnao.

Una cosa che accomuna tutti e tre i racconti è che in questo miracolo che Gesù compie c’è una distanza tra Gesù e il miracolato. Gesù non tocca quel servo, Gesù non va a toccare quel figlio, non si reca da quel malato, ma è la sua Parola a guarire quel malato. Così in tutti e tre i racconti l’attenzione è proprio sulla fede di quell’uomo che si reca da Gesù; una fede che riguarda un uomo semplice, ma fiducioso.
Matteo e Luca ci riportano le parole di quel centurione che non si ritiene degno di ricevere la visita di Gesù, ma nello stesso tempo, quel centurione riconosce la potenza di Gesù sul male. “Signore, non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito” (Lc 7,7). Con quelle parole il centurione riconosce che il male è sottomesso al potere di Gesù e che il male può soltanto obbedire a una Parola forte che libera e che dà salvezza. Il centurione non ha bisogno di vedere, non ha bisogno di toccare, si fida.
Anche Giovanni sottolinea la fede di quell’uomo, il funzionario del re, una fede messa alla prova da Gesù, perché Gesù sembra rispondere duramente alla richiesta di aiuto, ma il funzionario del re insiste e chiede che Gesù possa scendere a casa sua, possa scendere a Cana fino a Cafarnao, dalla collina verso il mare, per guarire il figlio.

Di fronte a tanta insistenza, Gesù invita quell’uomo a partire:“Va’, tuo figlio vive”, ed è quello il momento della guarigione, anche se quel padre lo scoprirà solo il giorno dopo mentre è ancora in cammino verso casa.Possiamo immaginare come quel cammino sia stato un viaggio tormentato dalla paura di aver sbagliato a fidarsi, dal dubbio di aver fatto inutilmente tutta quella strada.
Che cosa ci dice, allora, l’incontro tra questo uomo e Gesù? Ci dice che è l’incontro tra chi attende un dono e un Dio che ci indica che nella fede in lui possiamo scoprire l’unico dono che guarisce e che salva.
Quando crediamo, siamo guariti e siamo salvi;è l’incontro tra chi è lontano e quasi si sente indegno di avvicinarsi a Gesù, ma scopre un Dio che vince ogni distanza, perché è un Dio che si è fatto vicino, è un Dio che con il dono della sua Parola viene ad abitare in ogni cuore, anche nei cuori più lontani, anche nel cuore di un pagano.
È l’incontro tra chi parte dal suo bisogno e incontra un Dio che lo invita a ritornare a casa, che lo invita a scoprire lungo la strada che davvero non siamo soli e che possiamo fidarci di lui, anche quando non lovediamo. «Va', e sia fatto secondo la tua fede» (Mt 8,13). Queste sono le parole che l’evangelista Matteo ci riporta con le quali Gesù accoglie la fede di quel centurione e guarisce il suo servo sofferente.Avvenga per te come hai creduto, non come hai chiesto, non come hai desiderato, ma come hai creduto.Sono parole che possiamo sentire rivolte a ciascuno di noi nel cammino della nostra vita, oggi e sempre.
Come ci dice l’evangelista Luca possiamo, allora, anche noi farci intercessori gli uni per gli altri come quei giudei che vanno a supplicare Gesù, facendosi intercessori della fede, di chi abbiamo vicino e non tanto per ciò di cui abbiamo bisogno.Che bello sarebbe pregare il Signore dicendo: guarda che chi è accanto a me crede e ha bisogno di te.
Il Signore possa guarire gli occhi della nostra fede perché possiamo, non cercare segni e prodigi, come Gesù rimprovera nel Vangelo secondo Giovanni, ma possiamo ascoltare la Parola che ci salva e accogliere Colui che è venuto, che viene e che verrà ad abitare nel nostro cuore, nella nostra vita, nelle nostre sofferenze e fatiche e fidarci di lui.
Le parole del centurione sono le parole della fede, sono le parole con le quali noi preghiamo ogni volta che accogliamo quel dono che il Signore rinnova per noi nel suo corpo, pane spezzato e pane di vita eterna.
Preghiamo quindi con fede: “Dì soltanto una parola, Signore, e io sarò guarito”.

La storia di un’arma considerata potentissima: la lancia del centurione romano Cassio Longino

Ѐ stata considerata l’arma più potente della storia, la reliquia religiosa più affascinante e l’oggetto di culto più ambito per secoli. 



La lancia di Longino è solo apparentemente una lama lunga poco più di 50 centimetri. In quel metallo è custodita una leggenda che ancora oggi fa parlare di sé. Una storia che inizia dalla Crocifissione. Gesù Cristo è stato da poco issato sulla croce quando il suo corpo viene ulteriormente oltraggiato da un centurione romano, Cassio Longino. Il soldato con una lancia colpisce il costato di Cristo e lo trafigge. Da quel momento quell’arma assume per noi cristiani un valore particolare, perché entrata in contatto con il sangue di Gesù.
Nel corso dei secoli il fascino di questa reliquia è notevolmente aumentato. Tutti la desideravano, convinti del suo potere, convinti che possederla significasse diventare invincibili. Passò di mano in mano tra gli imperatori romani: Massimiano, Costanzo Cloro, Costantino e Teodosio. Poi la lancia passò a Carlo Martello, re dei Franchi tra il VII e l’VIII secolo, al nipote ben più famoso Carlo Magno fino all’imperatore del Sacro Romano Impero Ottone I il Grande. Da allora la lancia rimase in mano tedesca fino a Federico Barbarossa (XII secolo) per poi passare alla famiglia austriaca degli Asburgo che la collocò nel palazzo Hofburg di Vienna.
Lì rimase fino al 1938 quando un altro uomo decise di prendere la lancia con sé, affascinato, ancora una volta, dal suo potere: Adolf Hitler. Il dittatore tedesco rimase molto colpito da quell’oggetto nel 1909 quando ancora ventenne visitò il palazzo Hofburg. La sua attenzione venne attirata dalla lancia di Longino che da quel momento divenne per lui un pensiero fisso. Solo con l’annessione dell’Austria alla Germania, nel 1938, Hitler poté finalmente entrare in possesso di quell’arma considerata così poderosa da trasformarlo nell’uomo più potente del mondo. Da quel momento venne nascosta a Norimberga e lì rimase per qualche anno, prima che anche gli alleati capissero l’importanza di entrarne in possesso.

Ad oggi non è dato sapere dove sia esattamente la lancia del destino, ci sono almeno tre paesi che dichiarano di possederne l'originale che, quasi sicuramente, non è quello in foto.
Leggende si mescolano con la realtà ed è sempre difficile venirne a capo, veggasi la sacra Sindone o la spugna che abbeverò Gesù sulla Santa Croce. A noi credenti basta un simbolo ma uno studioso vuole prove inconfutabili.

A noi cristiani, basta la semplice FEDE!

(Web, Google, Wikipedia, cenacoloeucaristico, lapaginamancante, You Tube)