mercoledì 7 aprile 2021

La classe San Giorgio della Marina Militare, detta anche classe Santi: San Giorgio, il San Marco e San Giusto


La classe San Giorgio della Marina Militare, detta anche classe Santi (dato che le tre unità che la compongono hanno i nomi di tre santi), è costituita da tre navi da guerra anfibia di tipo Landing Platform Dock (LPD): il San Giorgio, il San Marco e per ultimo, con un progetto leggermente diverso, il San Giusto, specializzate in operazioni da sbarco che hanno sostituito quelle della classe Grado andate in disarmo alla fine degli anni 1980. Sono inserite nella Forza di Proiezione dal Mare, la componente anfibia delle Forze Armate italiane.
Le tre navi saranno dismesse rispettivamente nel 2021, 2021 e 2024.
A partire dal 2022, la nuova LHD "Trieste " sostituirà una delle tre unità. Le rimanenti 2, saranno sostituite da altrettante LHD, le quali saranno commissionate a discrezione del Bilancio della Difesa del 2018.
Nel 2011 la Marina Algerina ha ordinato un esemplare migliorato di tale unità, classificato Bâtiment de Débarquement et de Soutien Logistique e designato in campo internazionale ufficiosamente come San Giorgio Improved; la nave è stata consegnata il 4 settembre 2014 ed è entrata in servizio il 28 marzo 2015 col nome di Kalaat Béni Abbès (474).

Caratteristiche

Le navi della classe San Giorgio, rispetto alle Grado che erano esclusivamente unità da sbarco, rappresentano un concetto nuovo, potendo usufruire di un appoggio elicotteristico proprio. Le unità hanno ponte continuo e isola laterale e sembrano una sorta di portaerei tipo Garibaldi o Tarawa, ma sono troppo piccole per essere davvero usate in tale modo, dato che sul ponte di volo possono operare al massimo quattro elicotteri. Queste navi sono classificate LPD, termine adottato dalla U.S. Navy per indicare quelle unità, che possiedono sia le capacità di una AKA (Attack Cargo Ship), dedicata al trasporto di materiali, sia quelle di una LSD (Landing Ship Dock), dotata di bacino allagabile, per permettere l'imbarco diretto di veicoli e truppe sui mezzi di trasporto; nella Marina Militare esse sono classificate “nave da trasporto e sbarco”, con il compito di svolgere operazioni d'imbarco, trasporto e sbarco di truppe, materiali e mezzi tra due porti, ma anche tra un porto e zone sprovviste di approdi o con attrezzature portuali non utilizzabili. Le specifiche della Marina Militare prevedono inoltre la possibilità d'intervento in caso di calamità naturali, per operazioni di soccorso ed assistenza, sia in patria che all'estero, e l'adozione di un sistema di bonifica della superficie del mare in caso di gravi episodi d'inquinamento, oltre alla possibilità d'imbarcare gli Allievi Ufficiali dell'Accademia Navale per le crociere d'istruzione estive.
Le unità di questa classe sono simili a grossi traghetti o navi commerciali, hanno un armamento leggero e una buona flessibilità operativa, ma sono prive di hangar e conseguentemente possono imbarcare un numero ristretto di elicotteri, da parcheggiare in coperta, non essendo disponibile un'aviorimessa: tale limite non permette loro di essere classificate come LHD, nonostante la presenza del ponte di volo. La parte centrale del ponte è dedicata ai mezzi da sbarco e le unità possono operare sia in punti attrezzati, sia in acque prospicienti spiagge aperte. Le navi sono dotate di un bacino allagabile poppiero di 20,5 x 7 m, da cui fare operare tre mezzi da sbarco tipo LCM, mentre altri tre mezzi minori possono essere sistemati sul ponte di coperta. La capacità di carico è 1.000 tonnellate, tra cui circa 99 m³ di carichi refrigerati, circa 300 m³ di carichi secchi e 60 tonnellate di combustibile Avio. Le navi della classe San Giorgio possono imbarcare circa 350 uomini equipaggiati della Forza da Sbarco, con oltre una trentina di mezzi vari da trasporto e combattimento APC tra VCC-1 e AAV7. Le unità dispongono inoltre di sala operatoria, ambulatorio medico, gabinetto odontoiatrico, gabinetto radiologico, sala ginecologica e sala parto.
Lo scafo è caratterizzato da un ponte continuo, tipico di portaerei e portaelicotteri, ma che in fase di costruzione non si estendeva fino a prora estrema, consentendo così la possibilità d'imbarcare, in zona prodiera, un cannone con la relativa Direzione di Tiro; il dritto di prora slanciato si raccorda nell'opera viva con un bulbo, dotato di una protuberanza in funzione esclusivamente idrodinamica; le sovrastrutture costituiscono un unico blocco, collocato a metà dello scafo in posizione laterale a dritta, dove trovano posto la plancia di comando, un unico fumaiolo ed un albero di dimensioni molto limitate per sorreggere le antenne radar e di telecomunicazioni.
Lo scafo è suddiviso in quattro zone orizzontali:
  • ponte di volo e sovrastruttura, che comprende plancia di comando, locali operativi, il centro per l'assistenza alle operazioni di volo ed alloggi ufficiali;
  • ponte di corridoio, adibito principalmente ad alloggi e locali di vita per l'equipaggio;
  • garage, costituito da un ponte continuo che, estendendosi da poppa a prua, può essere completamente utilizzato come autorimessa;
  • zona inferiore, che comprende i depositi per i liquidi, i locali per l'apparato motore ed i gruppi elettrogeni, la cambusa e le celle frigorifere, la centrale di condizionamento, gli alloggi per il personale trasportato ed il locale per l'elica di manovra prodiera.
Il garage utilizzato per imbarco e sbarco di automezzi e cingolati, mediante l'utilizzo di rampe, utilizzando il portellone abbattibile poppiero, il portellone a scorrimento laterale, posizionato in zona prodiera sulla murata di dritta, e, precedentemente i lavori di ammodernamento attraverso il portellone sollevabile prodiero. A poppa estrema, sotto la linea di galleggiamento c'è il bacino allagabile, di dimensioni idonee per contenere un MTM lungo 18,50 m, mentre altri due MTM sono imbracati e poggiati su apposite selle sul ponte di volo all'altezza dell'isola. La soglia del bacino è sotto la linea di galleggiamento per cui il bacino può essere allagato aprendo il portellone poppiero, mentre con portellone chiuso l'allagamento è possibile mediante l'utilizzo di apposite valvole di presa a mare. Il raccordo tra il bacino ed il piano del garage, denominato "spiaggia" permette l'imbarco diretto di un automezzo o cingolato a bordo di un MTM, utilizzando il portellone abbattibile dello stesso. Nel caso non siano previste operazioni anfibie il bacino è coperto da una chiusura metallica, permettendo l'imbarco e lo sbarco dei veicoli attraverso il portellone poppiero. In posizione laterale sono sistemati i depositi di materiale e munizioni, le stazioni di condizionamento, i locali delle centraline oleodinamiche, i locali servizi, la lavanderia, la stireria, il locale nostromo e le segreterie.
Il ponte di volo, conseguentemente alla strozzatura creata tra l'isola e la collocazione dei due MTM, sistemati in coperta, poteva essere considerato suddiviso in due zone: una prodiera di circa 800 m² destinata al parcheggio ed un'altra poppiera di circa 900 m², utilizzata per il decollo e l'appontaggio degli elicotteri e dotata di luci di appontaggio e sentiero luminoso per le operazioni notturne.
A proravia dell'isola trova posto un motoscafo veloce per trasporto VIP ed una gru per la movimentazione di carichi pesanti.
Nella parte centrale il ponte di volo è presente un elevatore, che permettere il trasferimento degli automezzi tra ponte e garage.
L'armamento era composto da un cannone antiaereo OTO-Melara da 76/62 mm, due mitragliere da 20 mm Oerlikon, due lanciarazzi e un nebbiogeno Simmel.

Apparato motore

L'apparato motore delle “San Giorgio” è costituito da due motori diesel Grandi Motori Trieste A-420.12 a dodici cilindri, per una potenza complessiva di 16.800 hp (12.353 Kw), ciascuno in grado di azionare due assi ciascuno dei quali, accoppiato a un gruppo riduttore, aziona un'elica a cinque pale a passo variabile, mentre per consentire una migliore manovrabilità in porto, viene utilizzato un propulsore elettrico ausiliario con elica prodiera. La velocità massima consentita è di 20 nodi con autonomia a 20 nodi di 4.500 miglia circa.
L'energia elettrica è assicurata da quattro gruppi GMT B 230.6 da 770 kW ciascuno (450 v, 60 hz) con Centrale Operativa di Piattaforma ed impianto di automazione comprendente telecomando e telecontrollo dei motori principali, automazione della centrale elettrica e controllo delle misure e degli allarmi.

Elettronica

La dotazione elettronica era composta da radar di scoperta di superficie S.M.A. MM/SPS-702, radar di navigazione GEM Elettronica MM/SPN-748, Direzione di Tiro Argo NA-10 con radar di tiro SPG-70 (RTN-10X); sistema di guerra elettronica ESM-ECM, sistema di navigazione GPS/NAVSTAR, sistema generazione di rumore NIXIE; sistema lancia-chaff.

Ammodernamenti

Tra il 1999 e il 2000 il San Giorgio e il San Marco sono stati sottoposti a lavori di ammodernamento nel corso del quale è stato sbarcato il cannone da 76mm MMI ed è stato ricavato un alloggiamento a babordo dove sono stati ricollocati due mezzi da sbarco tipo LCVP che precedentemente venivano ospitati sullo stesso bordo del ponte di volo. Tali modifiche hanno consentito un aumento delle dimensioni del ponte di volo che si estende da prua a poppa, dove possono operare simultaneamente fino a quattro elicotteri. Il portellone di prua è stato eliminato, mentre gli elicotteri vengono ospitati in coperta con l'hangar delle dimensioni di 100x20,5m utilizzato solamente per i veicoli.

Attività

Queste navi hanno, sin dalla loro entrata in servizio, la loro base a Brindisi. Al momento della loro entrata in servizio le unità sono state inquadrate nella IIIª Divisione Navale, nel 1999 in seguito al riordinamento della Marina sono state inquadrate nel COMFORAL il Comando delle Forze d'Altura a disposizione del COMFORSBARC il Comando delle Forze Anfibie di Brindisi. In seguito alla riconfigurazione dei comandi della Forza Armata le navi sono state inquadrate nel COMGRUPNAV TRE a disposizione del COMFORANF il Comando delle Forze anfibie.
Oltre alla normale attività addestrativa (una delle più importanti è stata quella di nave San Giorgio negli USA, 1992) le unità si sono anche distinte per aiuti umanitari. A partire dal dicembre 1992 il San Giorgio e il San Marco e gli uomini del Battaglione San Marco presero parte in Somalia alle missioni Ibis I e Ibis II con il 24º Gruppo Navale insieme al Vittorio Veneto al Vesuvio e al Grecale e con il 25º Gruppo Navale insieme al Garibaldi, allo Stromboli e alla fregata Scirocco.
Successivamente tra l'11 gennaio e il 23 marzo 1995 con il 26º Gruppo Navale insieme al Garibaldi allo Stromboli e alla fregata Libeccio presero parte alla missione Ibis III per il ritiro del contingente di pace delle Nazioni Unite dalla Somalia.
Nell'estate 2006 la Marina Militare è stata una delle prime ad intervenire nella crisi del Libano partecipando all'operazione Mimosa '06 e successivamente all'operazione Leonte con il San Giusto il San Marco e il San Giorgio in prima fila insieme alla fregata Aliseo al cacciatorpediniere Durand De La Penne e la portaerei Garibaldi. Le navi, hanno sbarcato, nel porto di Beirut, sotto il controllo del Reggimento San Marco, tonnellate di materiale destinato alla popolazione, cucine da campo, ambulanze, generatori per la produzione di corrente elettrica, tende pneumatiche, tonnellate di medicinali e tonnellate di generi alimentari destinati alla popolazione civile non combattente messi a disposizione dal Ministero degli Esteri, dalla Protezione Civile, dalla Croce Rossa Italiana e dal Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite.
Nel corso dell'operazione Mimosa 06 il Durand de la Penne, in esercitazione in Grecia, è stata tra le prime unità neutrali ad entrare nel porto di Beirut per l'evacuazione dei connazionali ed altri europei verso l'isola di Cipro con ben due viaggi. Successivamente è intervenuto il battaglione San Marco, con l'unità da sbarco San Giusto che ha permesso il trasporto di beni di prima necessità per la popolazione in guerra oltre all'evacuazione di altri connazionali. L'operazione Leonte è scattata a settembre, sotto l'egida dell'ONU all'interno della missione UNIFIL 2. Le navi Garibaldi, San Giusto, San Marco e San Giorgio (in pratica l'intera flotta tuttoponte), scortate dalla corvetta Fenice, hanno sbarcato sulla spiaggia di Tiro la "forza d'ingresso" (Entry Force) del contingente di pace italiano, costituita dalle truppe anfibie della nuova Forza di Proiezione dal Mare (FPM), a loro volta composta dal Reggimento San Marco della Marina Militare e dai Lagunari dell'Esercito.
Il 14 ottobre 2013 il Governo italiano ha annunciato l'intenzione di schierare dal 18 ottobre 2013 la nave San Marco, oltre a due pattugliatori e due fregate, nel mediterraneo con il ruolo di unità porta elicotteri (Tra cui gli AW 101 a lungo raggio), prima assistenza sanitaria ai naufraghi e comando e controllo per l'operazione umanitaria "Mare Nostrum". L'operazione è concepita per fronteggiare l'emergenza umanitaria che ha visto numerosi naufragi di battelli stipati di rifugiati nelle acque comprese tra Libia, Malta e l'isola di Lampedusa. Nella prima decade di ottobre questa emergenza ha portato ad una vera e propria strage con la perdita di oltre cinquecento vite umane in pochi giorni, prevalentemente africani subsahariani e siriani che tentavano di raggiungere Lampedusa per poi raggiungere i paesi dell'Europa Settentrionale.
Le navi di questa classe sono anche particolarmente versatili ed utilizzabili per operazioni di supporto alla popolazione nel contesto della difesa civile e della protezione civile. La disponibilità a bordo di dissalatori, strutture sanitarie, elisupporto, unita alle caratteristiche operative di flessibilità logistica e rapida proiettabilità, le rendono tra i mezzi migliori per il supporto delle operazioni di protezione civile. Nel corso della più grande operazione europea di protezione civile del 2008, Sardinia 2008, la San Marco è stata scelta e configurata come mezzo principale di proiezione in teatro e supporto logistico-operativo per tutti i contingenti civili e militari internazionali coinvolti, e per il trasporto e lo sbarco rapido di tutti i loro mezzi tecnici.
Nel dicembre 2014 Nave San Giorgio ha preso parte alle operazioni di soccorso del traghetto in fiamme Norman Atlantic svolgendo un ruolo decisivo per il successo dell'operazione di salvataggio.

Unità

San Giorgio (L 9892)

Realizzato dalla Fincantieri nello stabilimento di Riva Trigoso è stato impostato il 27 maggio 1985, varato in forma ufficiale il 21 febbraio 1987, scese in mare il 25 febbraio a causa delle cattive condizioni del mare e consegnato alla Marina Militare Italiana il 13 febbraio 1988.


In precedenza due unità della Marina Italiana avevano portato il nome San Giorgio. Il primo era un incrociatore corazzato del 1908 della Classe San Giorgio che, dopo aver preso parte alla Guerra italo-turca e alla prima guerra mondiale negli anni trenta venne riammodernato e trasformato in nave scuola per gli allievi dell'Accademia Navale di Livorno. Allo scoppio della seconda guerra mondiale venne destinato al Comando Navale della Libia nella base di Tobruk dove venne autoaffondato il 21 gennaio 1941.
Successivamente nel secondo dopoguerra con questo nome fu ribattezzato l'incrociatore leggero Pompeo Magno: esso fu ricostruito come cacciatorpediniere ed entrò in servizio nel 1956. Tra il 1963 e il 1965 fu convertito in nave scuola per gli allievi dell'Accademia navale di Livorno prestando servizio fino al 1980.

San Marco (L 9893)

Impostato presso i cantieri di Riva Trigoso il 26 marzo 1985, varato il 10 ottobre 1987 e consegnato il 14 maggio 1988; 


a differenza dell'unità gemella i principali compiti del San Marco riguardano operazioni di soccorso umanitario, anche per conto della Protezione Civile, per cui l'unità ha una componente ospedaliera più completa, una superiore capacità di produrre acqua potabile e la possibilità di eseguire interventi di bonifica antinquinamento tramite l'impiego di solventi biodegradabili.

San Giusto (L 9894)

La Nave San Giusto, è una LPD entrata in servizio nel 1994, ed è la terza unità della Classe San Giorgio della quale costituisce una versione migliorata e potenziata. 


È dotata infatti di propulsori più potenti, mentre il ponte di volo è più piccolo per potere montare un cannone 76/62 ultra rapido.

San Giorgio migliorato

Nell'agosto 2011 la Marina Algerina ha ordinato presso Orizzonte Sistemi Navali (Gruppo Fincantieri) una LPD classe San Giorgio migliorata. 


Il taglio della prima lamiera è avvenuto a Riva Trigoso nel febbraio 2012. Presso la Marina algerina la nave è classificata come BDSL (Bâtiment de Débarquement et de Soutien Logistique) con una seconda unità che è stata opzionata. MARINALLES, il dipartimento della Marina Militare italiana che segue gli allestimenti per la squadra navale è stato coinvolto nell'allestimento dell'unità in virtù dei programmi di assistenza e cooperazione internazionale nei quali l'Italia è impegnata. 


La prima BDSL è stata varata il 4 gennaio 2014, è stata consegnata il 4 settembre 2014 ed è entrata in servizio il 28 marzo 2015 col nome di Kalaat Béni Abbès (474).



L'unità fungerà da ammiraglia per la Marina Algerina, sarà la più potente nave della flotta, e, caso unico per una unità tipo LPD, darà protezione al resto della squadra navale, visto che le fregate recentemente acquistate in Germania tipo MEKO A-200 saranno dotate solo di missili di difesa di punto Umkhonto (lancia) di produzione sudafricana.

(Web, Google, Wikipedia, Dr.G. Arra, You Tube)















































 

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La Rivista Marittima, pubblicazione mensile della Marina Militare, è stata fondata dal Ministero della Marina nel lontano 1868 e si prefiggeva uno scopo molto ambizioso, riportato nel primo articolo del suo Ordinamento del 1911, ancora in vigore: 'istituita per esercitare ed alimentare la coltura professionale del personale della Marina, è palestra di studi navali, tecnici e scientifici, per chiunque sia in grado e desideri contribuire con gli studi stessi all'interesse scientifico e allo sviluppo della Marina Militare e Mercantile'.

La Rivista Marittima dal 1868 ad oggi è sempre stata lo specchio della Marina Militare e lo scopo attuale della Rivista Marittima - tramite articoli di attualità, geopolitica, tecnico scientifici e di storia militare - continua ad essere quello di promuovere e diffondere la cultura marittima all'interno e esterno della Marina Militare coinvolgendo il mondo accademico, scientifico, diplomatico e istituzionale.

Dopo 150 anni di storia della Rivista è infatti rimasta immutata per l'umanità e per il suo sviluppo sostenibile l'importanza fondamentale del mare, quale vettore principale della globalizzazione. L'Italia continua ad essere fortemente dipendente dal mare per l'approvvigionamento delle risorse energetiche e per lo scambio delle materie prime e dei prodotti finiti ma nello stesso tempo la sua posizione geografica al centro del Mediterraneo (a sua volta situato tra l'oceano Atlantico e l'Indiano) e i suoi 8.000 chilometri di coste fanno della nostra nazione un paese strategico dal punto economico-commerciale per l'intera Europa.







martedì 6 aprile 2021

La famiglia di trainer britannici AERALIS


La società britannica AERALIS è un produttore aeronautico con sede nel Regno Unito; sta sviluppando una nuova classe di “trainer” militari di prossima generazione per l'addestramento basico dei piloti. La famiglia di velivoli da addestramento AERALIS sarà basata su un'architettura comune e sarà ottimizzata per supportare varie missioni. 


Il velivolo sarà disponibile in tre diverse varianti, tra cui:
  • AERALIS A - Advanced Trainer, 
  • AERALIS B - Basic Trainer 
  • e AERALIS X - Bespoke / Aerobatic Team Jet.
L'aereo da addestramento sarà compatibile con i sistemi avanzati che si trovano nei caccia di sesta generazione.


Sviluppo

L'azienda ha completato la fase uno di sviluppo, che include studi di fattibilità del velivolo, e ha annunciato il suo piano per sviluppare un dimostratore tecnologico concettuale.
La società AERALIS ha esposto per la prima volta il suo sistema di addestramento a getto di nuova generazione al Farnborough International Airshow 2018, al Salone internazionale dell'aeronautica di Parigi tenutosi al Le Bourget Parc des Expositions nel giugno 2019 ed alla fiera commerciale della difesa DSEI tenutasi all'ExCel di Londra nel settembre 2019. AERALIS ha ribadito che il nuovo modello che ridurrà principalmente i costi per i suoi potenziali clienti.


Design e caratteristiche

L' aereo da addestramento sarà caratterizzato da una fusoliera centrale comune, che potrà essere modificata utilizzando ali e motori diversi in base al livello di addestramento. Ciò consentirà rapidi aggiornamenti e modifiche per soddisfare i requisiti operativi urgenti e supporterà inoltre l'integrazione delle future tecnologie per il miglioramento continuo della flotta di aeromobili per tutta la sua vita utile.
L’AERALIS B - Basic Trainer avrà una lunghezza di 12 m, una larghezza di 9,5 me un'altezza di 3,5 m. I pesi a vuoto e massimo al decollo dell'aeromobile saranno rispettivamente di 2.500 kg e 3.500 kg. L'aereo avrà la capacità di ospitare due membri dell’equipaggio e fornirà la massima flessibilità di progettazione in base alle esigenze del cliente abbattendo i costi operativi.


Varianti:
  1. AERALIS A - Advanced Trainer è il modello di punta e soddisferà i requisiti di addestramento al volo avanzato dei piloti di aerei di 4a e 5a generazione. Sarà integrato con una serie di funzionalità tra cui radar sintetico, simulazione missilistica a medio raggio, ricevitore di avvertimento radar sintetico (RWR) e simulazione avanzata di addestramento alla guerra elettronica.
  2. AERALIS B sarà utilizzato per addestrare i piloti ad operare con aerei da combattimento di terza o quarta generazione. 
  3. AERALIS X è il futuro del design innovativo degli aeromobili che è configurabile in quanto consente variazioni nei tipi di ali, numeri di motore e suite avioniche.
Tutte le varianti saranno dotate di caratteristiche comuni tra cui glass cockpit, autopilota completo e sistema di navigazione inerziale / sistema di posizionamento globale (INS / GPS).




IL COCKPIT

L'aereo sarà dotato di un cockpit avanzato che potrà essere configurabile per offrire ai piloti un complesso addestramento alla gestione delle missioni e un sistema di addestramento al volo completamente personalizzabile. La cabina di pilotaggio sarà integrata con strumenti di monitoraggio necessari per monitorare i movimenti degli occhi e misurare i livelli di stress dei piloti. Costruirà un database reso anonimo per migliorare l'efficienza e l'economicità dei futuri programmi di formazione dei piloti.




Motore e prestazioni

L'aereo da addestramento sarà spinto da un motore Honeywell / ITEC F-124 o da un motore turbofan Honeywell / ITEC F-124 a basso rapporto di bypass.
I propulsori consentiranno al velivolo di volare a una velocità massima di 650 km / h, una autonomia massima di 2.500 km e una tangenza operativa di 13.500 m; il rateo di salita sarà di 3.048 m / min.




SISTEMA DI ADDESTRAMENTO E SIMULAZIONE

AERALIS ha firmato un memorandum d'intesa (MoU) con Thales per lo sviluppo del sistema di addestramento e simulazione per il velivolo; le società dovrebbero mettere a punto il sistema per Farnborough 2022.
La società Atkins ha stretto una partnership con AERALIS per lo sviluppo di una nuova famiglia di jet da addestramento utilizzando un design modulare in attesa di brevetto. Le aziende progetteranno il trainer di base e il trainer avanzato come parte della collaborazione. Il memorandum d'intesa integrerà il futuro programma di caccia Tempest del Regno Unito ed entrambe le società svilupperanno anche l'architettura per il futuro sistema informativo comune. E’ stato altresì firmato anche un protocollo d'intesa con la società KBR per la fornitura di servizi di addestramento internazionale per l’aereo. Altre società coinvolte nello sviluppo del velivolo includono Frazer-Nash, Cranfield Aerospace Solutions, Stirling Dynamics, Aerospace Wales e Martin Baker.
AERALIS ha concordato un contratto di tre anni con il Rapid Capabilities Office (RCO) della Royal Air Force per la ricerca e lo sviluppo in un nuovo approccio modulare alla progettazione e allo sviluppo di futuri velivoli. L'RCO supporterà i requisiti e il processo di revisione del progetto per definire un sistema di progettazione di aeromobili agile, modulare e commercialmente guidata; si potrà sviluppare e certificare un'ampia gamma di futuri sistemi di aeromobili che potrebbero supportare l'ambizione della RAF di razionalizzare la sua futura flotta. Il nuovo sistema aeronautico modulare semplificherà i processi di progettazione, sviluppo e supporto in servizio per velivoli militari attraverso molteplici ruoli di addestramento e di prima linea, contribuendo a ridurre la complessità e i costi di acquisizione e supporto rispetto ad approcci più tradizionali.  
Oltre a consentire uno sviluppo rapido e guidato dal digitale e la certificazione di sistemi aeronautici flessibili e ad architettura aperta, si potrà creare un'importante opportunità di esportazione e sviluppo di relazioni globali per il Regno Unito. 
Questa società aeronautica privata sta adottando un approccio innovativo che non si era mai visto prima nel settore aereo da combattimento. Il suo uso ingegnoso e innovativo della modularità, insieme all'applicazione delle lezioni apprese dal settore commerciale, offre il potenziale per rompere la curva dei costi di capacità che ha perseguitato i programmi di jet veloci militari per molte generazioni. La filosofia di progettazione potrebbe essere dirompente, fornendo un mezzo per migliorare la competitività internazionale e allontanarsi da costose piattaforme su misura. 
AERALIS prevede che il suo sistema di aeromobili venga offerto come parte di soluzioni di addestramento innovative ai clienti in tutti gli aspetti dell'addestramento sia di volo che operativo, ed i  dispositivi di addestramento sintetico e simulatori di prossima generazione saranno una parte vitale di questo processo. Con una consolidata divisione di addestramento e simulazione che progetta e gestisce simulatori di addestramento al volo sintetici, come quelli utilizzati presso le strutture di addestramento Voyager e Atlas della RAF presso RAF Brize Norton, Thales nel Regno Unito porterà molte delle sue ultime soluzioni di addestramento a completare il sistema AERALIS per garantire soluzioni innovative per i clienti.
Il nuovo trainer avrà un design completamente modulare, una fusoliera centrale comune con una spina dorsale software ad architettura aperta costituisce la base. Attorno a questo hub centrale sarà possibile ordinare e utilizzare diversi sottosistemi a seconda delle esigenze del cliente. Ali e coda, motori e prese possono essere mescolati con avionica su misura per qualsiasi caso d'uso (addestratore di base, addestratore avanzato, attacco leggero, rifornimento aereo) un'aeronautica militare desidera.
La società conferma che il suo aereo potrà essere trasformato da una variante all'altra durante il servizio. Ciò consentirebbe teoricamente di trasformarlo da un addestratore di base in un aereo da attacco leggero con un'ala più aggressiva con depositi di armi, due motori o un singolo motore più grande per una spinta potenziata e sistemi di puntamento / guida delle armi.
L'approccio alla progettazione di base si ispira al settore commerciale in cui i velivoli sono da tempo consapevoli dei vantaggi in termini di costi dei sistemi modulari. Confrontando i potenziali utenti di jet tattici AERALIS con gli operatori di flotte commerciali che cambiano regolarmente i gusci dei motori o si adattano ad alette più grandi, sostiene che il suo design digitale compatibile con le versioni precedenti e future potrebbe cambiare i tradizionali rapporti cliente-fornitore del settore della difesa.
Le società di leasing potranno acquisire AERALIS, noleggiare l'aereo in modo flessibile alle forze aeree, quindi riprenderlo per essere riconfigurato e riproposto in altri mercati, ottenendo dall'asset molto più vita generatrice di entrate di quanto sia possibile con i tradizionali progetti "fissi".
I vantaggi dei processi di produzione condivisi per sistemi e componenti modulari significano una maggiore efficienza nelle operazioni e nella ricerca e sviluppo, nonché nella formazione, supporto e manutenzione secondo l'azienda. Il CEO di AERALIS stima che i guadagni si sommino a "risparmi sui costi durante il ciclo di vita di oltre il 30% rispetto ai sistemi di riferimento per aeromobili".
Un portavoce della RAF ha dichiarato che il servizio non ha in programma di sostituire i suoi attuali trainer BAE Hawk con questo nuovo design modulare. Tuttavia, il maresciallo dell'aeronautica Richard Knighton, vice capo di stato maggiore della difesa della RAF ha affermato che "la filosofia di progettazione potrebbe essere dirompente, fornendo un mezzo per migliorare la competitività internazionale e allontanarsi dalle costose piattaforme su misura". Ma lo farà? 

I rendering dell'aeromobile mostrano linee di base molto simili alle attuali offerte di addestramento come il Leonardo T-346A. 

AERALIS afferma di essere partito da zero piuttosto che ispirarsi a progetti già esistenti. "Sebbene vi sia una certa somiglianza nelle linee di stampo con alcuni dei nostri concorrenti", riconosce Crawford, "AERALIS differisce per essere un design più compatto con un design dell'architettura molto più aperto a partire dall'interno verso l'esterno."
La startup con sede a Suffolk sta cercando di costruire un prototipo per effettuare il primo volo entro il 2024. Ovviamente, i finanziamenti della RAF RCO non saranno sufficienti per arrivarci, anche se sono disponibili i soldi per una seconda fase di ricerca e sviluppo: la caccia ai finanziamenti necessari è iniziata.
Questa idea potrà essere applicata ad un addestratore militare / velivolo d’attacco? Chissà!

(Web, Google, airforce-technology, aeralis, Forbes, Wikipedia, You Tube)