Il “Tempest” in attesa dei veri stanziamenti italiani: la sesta generazione e la nuova tecnologia radar di Leonardo
Secondo notizie stampa riportate dalla Rivista Italiana Difesa, l’Italia anche per quest’anno non si impegnerà con una prima tranche di finanziamenti per il programma TEMPEST. Nel Documento Programmatico Pluriennale 2020 il TEMPEST resta tra i programmi prioritari privi di finanziamento. Tutto è rimandato dunque al prossimo anno per una prima misura economica italiana che resta dunque indietro non solo rispetto al Regno Unito, che per il programma ha stanziato 2 miliardi di sterline fino al 2025, ma anche rispetto alla Svezia, che si è già impegnata con i primi 63 milioni di euro. In questo modo, però, l’Italia rischia di vedere diminuire la sua capacità di influenzare i requisiti del nuovo progetto.
Da "IL GIORNALE":
"""Chi sperava di trovare quest’anno nel nuovo Dpp Difesa, il Documento Programmatico Pluriennale che fissa spese, obiettivi e strategie per le nostre Forze Armate, una voce riguardante gli stanziamenti previsti per il Tempest è rimasto deluso.
Il programma per un “sistema aeronautico di sesta generazione” di genesi britannica a cui partecipano Italia e Svezia è uno dei più importanti per la nostra industria e la nostra Difesa. Un programma che proietterà il sistema Paese nel futuro grazie alle nuove tecnologie che saranno sviluppate per arrivare a dotarsi di un caccia di prossima generazione, più avanzato anche degli F-35 che, finalmente, cominciano ad affluire (con lentezza esasperante) nelle loro due varianti (A e B) ai reparti di volo dell’Aeronautica Militare e della Marina Militare.
Il Tempest vede la partecipazione delle maggiori industrie operanti nel campo della Difesa: per il Regno Unito Bae Systems, Leonardo Uk, Rolls Royce e Mbda Uk, per l’Italia Leonardo, Elettronica, Avio Aero e Mbda Italia e per la Svezia Saab e Gkn Aerospace Sweden.
Il nuovo caccia nasce principalmente per sostituire il Typhoon nel ruolo di velivolo da difesa aerea ma avrà sicuramente anche un buon grado di capacità multiruolo che gli permetterà di essere utilizzato come cacciabombardiere. Esistono già dei requisiti fondamentali: il Tempest dovrà essere un “sistema di sistemi” intendendo con questo termine la necessità che l’aereo dovrà essere il terminale principale di tutta una serie di sottosistemi in grado di gestire una moltitudine di operazioni e assetti come droni, raccogliere e condividere in tempo reale le informazioni sul campo di battaglia, avere capacità relative alla Cyber Warfare. Per questo la piattaforma sarà dotata di tecnologia “plug and play” in cui software e hardware potranno essere facilmente cambiati per coprire tutto lo spettro delle missioni di combattimento.
Il velivolo dovrà, inoltre, essere in grado di stabilire la superiorità aerea – o mantenerla – e di penetrare le difese avversarie eliminando tutte le minacce rilevanti, siano esse rappresentate dalla caccia avversaria o dai sistemi missilistici antiaerei.
Quello che stabilirà se ci troveremo davanti realmente ad un caccia di sesta generazione sarà la dotazione o meno di nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, motori a ciclo variabile che saranno in grado di essere più performanti ai regimi supersonici, nuovi sistemi d’arma ad energia diretta (tipo E/m o laser) e la possibilità che vengano costruite due versioni del velivolo: con pilota o senza pilota (manned e unmanned). Ad oggi sappiamo, da Bae Systems, che il nuovo caccia, nelle intenzioni, sarà in grado di volare senza pilota e utilizzare la tecnologia per controllare sciami di droni, incorporerà intelligenza artificiale e possiederà armi ad energia diretta.
Il caccia Tempest sarà anche dotato di un certo grado di capacità stealth, ed in questo Italia e Regno Unito sapranno mettere a frutto la loro esperienza maturata con la costruzione del caccia F-35, di cui sono partner insieme a Stati Uniti e Giappone. Pertanto farà largo uso di materiali compositi avanzati e soluzioni per avere configurazioni costruttive leggere e ad alta potenza in grado di funzionare a temperature più elevate pur mantenendo un buon grado di invisibilità.
Ma che fine hanno fatto i finanziamenti italiani per il programma Tempest? Qualche settimana fa aveva destato scalpore, tra gli addetti ai lavori, che il nuovo caccia non comparisse nel Dpp, ma andando a spulciare con attenzione tra le pieghe del documento, si legge che i finanziamenti per il Tempest sono inclusi in quelli per l’Eurofighter Typhoon.
Una storia che si intreccia, quindi, proprio come si erano intrecciati i destini dei due omonimi cacciabombardieri inglesi della Seconda Guerra Mondiale della Hawker.
Nel Dpp 2020-2022, alla voce F-2000 (Typhoon) dei programmi operanti, leggiamo infatti che “il programma garantisce anche lo sviluppo di sensori di nuova generazione ad avanzatissima tecnologia atti a promuovere il miglior posizionamento dell’industria nazionale aeronautica nell’ambito della cooperazione internazionale intorno al futuro programma per un caccia di sesta generazione (Tempest)”. Il documento prosegue anche indicando gli stanziamenti di massima. Si legge infatti che “i volumi del programma F-2000 utili a detto strategico scopo sono stimati in circa 742 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno quote per ulteriori 760 milioni di euro – da ricercare nell’ambito di consolidate sinergie a livello intergovernativo ed in stretta collaborazione con l’industria – garantendo il pieno soddisfacimento del fabbisogno esigenziale di competenza nazionale per la fase di R&D (Research & Development n.d.r.), condotta congiuntamente a Uk e Svezia”.
I soldi quindi ci sono, almeno così sembra, anche se non ci è chiara l’esigenza di includerli nel programma Typhoon, creando così un’ambiguità di fondo per quanto riguarda gli stanziamenti annuali: leggendo il documento, infatti, non è dato sapere quali fondi, anno per anno da qui al 2025, siano stati messi a bilancio dell’uno o dell’altro. Per il 2020, ad esempio, è previsto un investimento complessivo di 625 milioni di euro, che salgono a 635,3 l’anno successivo per poi scendere a 560 nel 2022 e 655,8 per il triennio 2023-2025, ma non sappiamo come questi saranno ripartiti tra l’uscente Typhoon e l’entrante Tempest.
Il sospetto è che sia un escamotage per celare le risorse destinate al nuovo caccia di sesta generazione e mettersi al riparo da eventuali futuri tagli, nonostante lo stesso ministro della Difesa Lorenzo Guerini si sia detto ottimista rispetto alla tendenza all’aumento del bilancio. “C’è stata una chiara inversione di tendenza” ha spiegato il ministro nel corso di una recente audizione davanti alle commissioni riunite della Difesa di Camera e Senato “che ha visto il bilancio della Difesa passare dai 21 miliardi e 482 milioni del 2019, ai 22 miliardi 941 milioni del 2020 a preventivo 2020 e a consuntivo a 23 miliardi e 780 milioni, ai programmati 24 miliardi e 539 milioni del 2021. Un trend di crescita importante e mi aspetto un consolidamento negli anni anche attraverso lo strumento pluriennale previsto nella prossima legge di bilancio”. Il problema, infatti, saranno le spese che lo Stato dovrà affrontare per far fronte all’emergenza pandemica che sta prostrando ampie fette del tessuto produttivo nazionale e che richiederà, pertanto, investimenti per evitare il collasso dell’economia. Investimenti che a loro volta richiederanno tagli ad altri comparti, e temiamo che la Difesa sarà quello da cui verranno attinte le maggiori risorse, nella più classica e sciagurata delle tradizioni italiane.""""
A poco meno di un anno dal lancio dell’iniziativa franco-tedesca del 16 luglio 2018, il Segretario della Difesa britannico Gavin Williamson rese pubblico il programma Tempest per un caccia stealth di 6^ generazione.
Con l’obiettivo di impostare una tabella di marcia a ritmo serrato, il Ministero della Difesa britannico ha già stanziato circa 2 miliardi di sterline per l’avvio del progetto. La data di consegna prevista per il TEMPEST è il 2035. Il lancio di tale programma, diretto competitor del FCAS franco-tedesco-spagnolo, richiederà al Regno Unito un passo indietro rispetto agli oneri di collaborazione assunti in passato con la Francia. Londra e Parigi, infatti, erano da tempo coinvolti in un progetto di ricerca congiunto per lo sviluppo di un sistema di combattimento aereo unmanned (UCAV), che aveva preso il nome di Future Combat Air System (FCAS). L’accordo, siglato nel 2010 dal Primo Ministro Cameron e dal Presidente francese Sarkozy, non aveva tuttavia portato a risultati soddisfacenti, rimanendo a zavorrare i sempre più divergenti interessi aerospaziali dei due Paesi.
Da un punto di vista tecnologico, il caccia Tempest ricalcherà quelle che si preannunciano essere le caratteristiche fondamentali del caccia di 6^ generazione: si tratterà di un grosso velivolo multi-ruolo, dotato di ampia autonomia e della possibilità di essere pilotato opzionalmente da remoto. L’impianto propulsivo sarà costituito da un sistema bimotore, con un’impostazione simile al Su-57 russo o al J-20 cinese, con ala a semi-delta e linee studiate in modo da soddisfare un forte requisito LO (Low Observability). Il sistema propulsivo, inoltre, sarà ad architettura variabile, in grado di fornire da un lato ottime prestazioni in combattimento, e dall’altro di ridurre sensibilmente i consumi, con la conseguente estensione dell’autonomia operativa. Per quanto riguarda la suite di armamenti, accanto alla dotazione canonica, il Tempest, parallelamente al FCAS, sarà in grado di gestire nuovi sistemi ad energia diretta e missili ipersonici. Sarà inoltre affiancato da uno o più aeromobili d’attacco a pilotaggio remoto (UCAV) di tipo ‘Loyal Wingman’ e ospiterà, all’interno di un’apposita baia, un gruppo di micro-droni in grado di operare a sciami e di interagire attraverso network neurali con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Parallelamente al corrispettivo europeo, la vera innovazione per il sistema Tempest risiederà nella capacità di integrazione di sistemi. Si tratterà infatti di un aereo net-centrico, in grado di fondere dati e di gestire diversi canali di informazione all’interno di un combat cloud, che potrà essere co-gestito anche da operatori di terra. Un requisito essenziale sarà l’interoperabilità con le attuali tecnologie di 5^ generazione. Il riferimento, in questo caso, è con il velivolo F-35. Per quanto riguarda invece l’architettura software, nelle intenzioni degli sviluppatori vuole essere aperta e di tipo plug-and-play, così da poter integrare facilmente ulteriori moduli esterni senza bisogno di modifiche hardware.
Il cockpit non sarà più “fisico”, cioè suddiviso su diversi schermi, ma completamente virtuale. La realtà aumentata consentirà di spostare la visualizzazione grafica direttamente all’interno del visore del casco, offrendo così la possibilità di modificarla in tempo reale in base alle esigenze operative o alle preferenze del pilota.
Dopo il Tornado ed il Typhoon, il Tempest (che prende il nome da un vecchio aereo da caccia degli anni ’40) sarà dunque il prossimo prodotto-bandiera dell’industria aerospaziale britannica, svedese ed italiana. Nonostante il team di aziende, a guida BAE Systems, che si occuperà dell’avvio del programma sia già stato definito, il Regno Unito è alla ricerca di partner stranieri, per conferire un respiro più internazionale al progetto e per un maggiore burden-sharing, anche in vista dell’impatto economico che la Brexit avrà sui bilanci del Paese. Sebbene, ad oggi, Londra abbia inoltrato una richiesta di collaborazione ufficiale soltanto all’India, altri Paesi sono candidati plausibili per una eventuale partecipazione oltre a Svezia e Italia: il pole position vi è il Giappone. Tokyo è attualmente alle prese con lo sviluppo di un nuovo caccia nazionale, per sostituire la propria flotta di Mitsubishi F-2. Qualora l’interesse, per altro già espresso, da parte della Difesa giapponese si concretizzasse, il Giappone si troverebbe a condividere due linee di volo: il Tempest e l’F-35, di cui ha recentemente ordinato un ingente lotto.
Ad oggi l’Italia, pur avendo aderito al programma Tempest, non ha ancora stanziato i necessari ed indispensabili fondi. Si riscontra, tuttavia, l’urgenza di operare con concretezza, prima che l’opportunità di ritagliarsi un ruolo di primo piano all’interno del progetto sfumi, al fine di valorizzare al meglio le nostre competenze nazionali. È ovvio che la scelta comporta significative conseguenze di carattere politico-strategico. Da un lato, emerge l’esigenza per l’Italia di non rimanere ai margini della nascente industria della Difesa integrata europea. Tale obiettivo non può esimere il nostro Paese dal dialogo anche con Francia e Germania, unici player del settore ad avere un’ampia rilevanza internazionale. Tuttavia, è difficile non leggere all’interno della rinnovata partnership franco-tedesca la volontà di ridimensionare il ruolo di Roma all’interno delle principali iniziative europee nel comparto della Difesa. Nonostante i recenti dissapori, è pur vero che tra Francia e Italia è in vigore da anni una fruttuosa collaborazione in ambito industriale, che passa dal programma FREMM alle future unità logistiche della Marine Nationale, basate sul progetto Fincantieri per la LSS Vulcano, alle joint venture Telespazio e Thales-Alenia Space. Tuttavia, a fronte della sostanziale chiusura da parte di Berlino e Parigi, è stato naturale per l’Italia optare per il programma Tempest. Si tratta di una scelta sì controcorrente rispetto alla direzione che sta seguendo l’Europa, alla luce soprattutto della Brexit, ma basata su una già florida e radicata cooperazione industriale. Non solo Leonardo e BAE Systems sono entrambi presenti all’interno del consorzio MBDA e vantano avviate collaborazioni nell’ambito dei sistemi di sicurezza e di Difesa, ma, in particolare, l’azienda Leonardo è stabilmente presente nel Regno Unito con 7 sedi che impiegano circa 7.000 dipendenti. Inoltre, l’Italia, che ha collaborato proficuamente con Londra per quanto riguarda i caccia Tornado, Harrier e Typhoon, condividerà presto con la Gran Bretagna entrambe le due linee di volo, basate sui velivoli F-2000 e F-35. Ciò si traduce in un concreto vantaggio per quanto riguarda le tempistiche di sostituzione e le possibilità di integrazione dei sistemi. Un chiaro ostacolo alla collaborazione è rappresentato dall’uscita di Londra dall’Unione Europea, che rischia di complicare le relazioni industriali, soprattutto per quanto riguarda le procedure di export, e costituire un’incognita circa l’andamento della spesa militare del Regno Unito. Tuttavia, la presenza di un grande gruppo industriale italiano, (per quanto la filiale possieda una ragione sociale autonoma), sul suolo inglese può sicuramente costituire una preziosa testa di ponte per agevolare i rapporti tra le due nazioni. Nonostante ridurre l’attuale numero di programmi di sviluppo di tecnologie militari presenti in Europa, onde evitare sovrapposizioni e inutili sprechi di risorse, sia un obiettivo razionale e condivisibile, rimangono di fondo alcuni importanti discrimini. Attualmente, risulta ancora impossibile avviare una proficua collaborazione europea a livello multilaterale su programmi industriali strategici come quelli relativi ai caccia di nuova generazione. Nonostante non sia da escludere una futura convergenza verso un progetto comune, al momento permangono profonde divergenze per quanto riguarda gli interessi strategici, militari e industriali dei diversi Paesi. Da un lato, Francia e Germania, condividono non soltanto una precisa agenda politica per l’Europa, ma anche l’esigenza di unire le proprie competenze industriali al fine di colmare il gap della 5^ generazione di caccia stealth. Dall’altro, Italia e Regno Unito, nonostante gli ostacoli rappresentati dalla Brexit, sono agevolati dalla comune esperienza con l’F-35, e uniti da una corroborata cooperazione industriale nel campo della Difesa, come testimonia l’evoluzione dell’azienda Leonardo. Pertanto, alla luce di requisiti operativi e industriali convergenti, risulta nell’interesse nazionale dell’Italia stanziare al più presto i necessari fondi per l’ambizioso programma Tempest.
Le società facenti parte del team che progettano il Tempest hanno rivelato di recente alcuni dei concetti tecnologici che incorporerà, incluso un sistema radar progettato per gestire la quantità di dati al secondo di una città.
Il Tempest sarà uno dei primi caccia di sesta generazione progettato per integrare gli attuali caccia come l'F-35 Lightning II e Typhoon a partire dalla metà degli anni 2030 fino a quando i vecchi aerei da combattimento non verranno ritirati neo primi anni 2040. Il caccia stealth sarà in grado di trasportare missili ipersonici e controllare sciami di droni, oltre a produrre grandi quantità di elettricità, consentendogli di alimentare armi laser ad energia diretta.
Il bimotore Tempest con ala delta avrà un'intelligenza artificiale riconfigurabile e comunicazioni cyber-hard che gli consentiranno di agire come un centro di comando e controllo volante, dove il pilota agisce più come un ufficiale esecutivo che come un dogfighter.
I principali partner della partnership con Team Tempest sono BAE Systems, Leonardo, MBDA, Rolls-Royce, con centinaia di altre aziende high-tech e istituzioni accademiche coinvolte. Come parte di questo sforzo di sviluppo, il team sta esaminando una miriade di concetti tecnologici avanzatissimi.
IL NUOVO SISTEMA RADAR DI LEONARDO “Multi-Function Radio Frequency System”
Uno di questi è un nuovo sistema radar sviluppato da Leonardo, chiamato Multi-Function Radio Frequency System, che dovrà essere in grado di gestire 10.000 volte più dati rispetto ai sistemi esistenti, elaborando tanti dati al secondo quanto l'intero traffico Internet di una città delle dimensioni di Edimburgo. Alcuni dei suoi sottosistemi sono già stati costruiti e si prevede di assistere ai test in volo tra pochi anni.
Il team sta lavorando a oltre 60 dimostrazioni tecnologiche nei settori del rilevamento, della gestione dei dati e dell'autonomia e sta utilizzando nuovi metodi collaborativi che hanno ridotto del 25% i costi di sviluppo della nuova tecnologia radar.
IL COCKPIT INDOSSABILE
Un altro è un cockpit indossabile di BAE Systems che sostituisce la maggior parte dei controlli fisici con display di realtà aumentata e virtuale all'interno della visiera di un casco. Un tale cockpit non solo riduce il peso e la complessità del posto di pilotaggio, ma consente anche di configurarlo rapidamente per adattarsi a ogni particolare missione. Quando sarà completamente sviluppato, dovrà persino includere un copilota virtuale che appare come un avatar per interagire con il pilota.
I MOTORI A CICLO VARIABILE
Nel frattempo, la Rolls-Royce sta mettendo a punto un nuovo sistema di combustione per i motori a ciclo variabile che alimenteranno il Tempest e che svilupperanno più energia elettrica rispetto ai modelli precedenti. Ciò aumenterà l'efficienza del motore e ridurrà le emissioni di anidride carbonica. Inoltre, l'azienda sta esplorando l'uso di parti stampate in 3D e materiali compositi avanzati che renderanno i motori più leggeri, più potenti e in grado di funzionare a temperature più elevate.
Il BAE Systems Tempest è un caccia multiruolo stealth, di sesta generazione, in sviluppo per conto della Royal Air Force del Regno Unito e dell'Aeronautica Militare italiana. Il progetto prevede l'entrata in servizio per il 2035 ed è sviluppato da un consorzio di enti ed aziende conosciuto come "Team Tempest," tra i quali figurano il Ministero della difesa britannico, BAE Systems, Rolls-Royce, Leonardo S.p.A. e MBDA.
Storia del progetto
Il Tempest è stato annunciato dal Segretario della Difesa Britannico Gavin Williamson il 16 luglio 2018 al Farnborough Airshow come parte della Combat Air Strategy.
Una volta entrato in piena operatività il nuovo caccia sostituirà l'Eurofighter Typhoon in servizio presso la RAF.
Il governo britannico ha intenzione di investire nel progetto 2 miliardi £ fino al 2025.
Il 7 luglio 2019 è stato annunciato l'ingresso nel programma della Svezia con un piano di investimento di altri 2 miliardi £, facendo supporre la possibile futura sostituzione del Gripen E proprio con il Tempest.
Il 10 settembre 2019 a Londra, il Segretario Generale della Difesa e Direttore Nazionale degli Armamenti Gen. Nicolò Falsaperna ha firmato una lettera di intenti che sancisce l'ingresso dell'Italia nel programma con la partecipazione delle industrie italiane nello sviluppo.
Il 22 luglio 2020, aziende delle tre nazioni coinvolte nel progetto (Regno Unito, Italia, Svezia) hanno formalmente avviato la collaborazione internazionale per lo sviluppo del Tempest. Le società coinvolte nella cooperazione industriale comprendono: BAE Systems, Rolls-Royce, Leonardo, Avio Aero, MBDA, Saab, GKN Aerospace Sweden.
Tecnica
Essendo ancora in una fase iniziale di sviluppo, non si hanno dati certi sulle caratteristiche tecniche che avrà il velivolo. Il mockup mostrato al Farnborough Airshow è caratterizzato da ali a delta, stabilizzatori verticali inclinati verso l'esterno e due motori incassati all'interno della cellula in una configurazione tipica dei caccia stealth. Altre caratteristiche annunciate sono la capacità di operare con o senza equipaggio a bordo, l'equipaggiamento con armi ad energia diretta non cinetica (laser, microonde, ad impulsi elettromagnetici ecc.), la possibilità di lanciare missili ipersonici per attaccare bersagli in volo o a terra, e la capacità di guidare e coordinare uno sciame di droni.
IL TEAM TEMPEST
Il Team Tempest è composto da un gruppo di partner industriali: BAE Systems, Rolls Royce, Leonardo e MBDA. Stanno lavorando insieme al Rapid Capabilities Office della RAF e al Ministero della Difesa britannico.
Ci sono oltre 1.800 persone che lavorano come parte del Team Tempest. Si prevede che crescerà fino a oltre 2.500 entro il 2021.
IL “LANCA”
Il concetto di Lightweight Affordable Novel Combat Aircraft (LANCA) cerca di offrire maggiori capacità, protezione, sopravvivenza e informazioni quando viene schierato insieme agli aerei da combattimento. Potrebbe persino fornire una "flotta" aerea da combattimento senza equipaggio in futuro.
Il concetto innovativo mira anche a ridurre drasticamente i costi tradizionali e le tempistiche di sviluppo per i sistemi aerei da combattimento.
Lo spazio di battaglia in cui opereranno le forze aeree in futuro continua a cambiare ed evolversi. Per far fronte a minacce di cui ancora non siamo a conoscenza, dobbiamo creare un sistema di combattimento aereo di nuova generazione che sia agile, flessibile, connesso, rapido da aggiornare e conveniente.
Tempest porterà un approccio "plug and play", in cui il software e l'hardware possono essere facilmente modificati dentro e fuori a seconda delle capacità e delle funzioni necessarie per una missione. Potrebbe trattarsi di diversi tipi di armi, sensori o serbatoi aggiuntivi di carburante.
Questa innovazione rimuove le solite strutture rigide di assemblaggio e renderà la produzione più economica e flessibile di prima.
REALIZZARE IL CONCETTO
Tempest fornirà diverse modalità di funzionamento, combinando piattaforme con equipaggio, senza e con equipaggio opzionale, con elaborazione dei dati a bordo e fuori bordo e una serie di aiuti alle decisioni del pilota quando viene condotto il volo con equipaggio. Questa si chiama autonomia scalabile. L'autonomia scalabile sarà fondamentale in futuro poiché gli ambienti operativi diventeranno più complessi e le minacce diventeranno più sofisticate e pericolose. Anche la velocità, la manovrabilità e il carico utile saranno fondamentali in futuro. Gli aerodinamici e ingegneri stanno ottimizzando le prestazioni aerodinamiche del concetto Tempest per ottenere quello che si chiama design equilibrato di sopravvivenza.
ALIMENTARE LA PROSSIMA GENERAZIONE DI AEREI DA COMBATTIMENTO
Il Tempest ha bisogno di una gamma di potenza ad alta densità e sistema di propulsione per battere la concorrenza ostile. Per raggiungere questo obiettivo, si stanno sviluppando materiali compositi avanzati e produzione additiva per produrre configurazioni leggere e ad alta densità di potenza in grado di funzionare a temperature più elevate. Il Team sta inoltre sviluppando una tecnologia di generazione elettrica leader a livello mondiale e una gestione energetica integrata intelligente per alimentare i sensori e le armi ad energia diretta del Tempest, in particolare quelli basati sul laser. Si necessiterà di molta più energia elettrica rispetto alle precedenti generazioni di aeromobili. Questo approccio di alimentazione integrato riduce il numero di scambi di energia, massimizzando il potenziale della turbina a gas come fonte di energia primaria. Si prevede che lo sviluppo di queste tecnologie elettriche apporterà vantaggi anche all'aerospazio civile e ad altri settori nella loro spinta verso un futuro sostenibile.
COCKPIT INDOSSABILE
Si sta alacremente lavorando al concetto di cabina di pilotaggio senza un singolo quadrante o schermo fisico: i piloti indosseranno un casco di realtà virtuale e aumentata di nuova generazione che proietterà i display ed i controlli interattivi della cabina di pilotaggio direttamente davanti ai loro occhi. Sono in fase di sviluppo e test anche altri concetti di supporto pilota come assistenti virtuali. Questo lavoro continua e sono attualmente in programma prove di volo per testare alcune di queste innovazioni in un ambiente reale.
SENSORI AVANZATI ED ALTAMENTE INTEGRATI
Il pilota del Tempest (cioè il sensore più avanzato), sarà in grado di pensare e agire due o tre passi avanti rispetto al proprio avversario grazie ai sensori avanzati e altamente integrati, agli effetti non cinetici e ai sistemi di comunicazione. Questo enorme vantaggio consentirà loro di affrontare gli avversari ostili ed una serie di missioni tra cui la difesa e la sorveglianza della squadra aerea. Tutti questi sistemi saranno altamente integrati e progettati per funzionare perfettamente insieme, a differenza degli attuali jet da combattimento che tendono ad essere pezzi separati di equipaggiamento, come radar e sensori elettro-ottici separati. Gli operatori saranno in grado di prendere decisioni con maggiore sicurezza perché non si affidano a singoli sensori: più tipi di sensori lavoreranno assieme per raccogliere informazioni che verranno automaticamente controllate e referenziate dal sistema Tempest che coordinerà costantemente i dati rivenienti da più fonti, come altri velivoli, per fornire informazioni estremamente affidabili e utilizzabili, che a loro volta saranno condivise con altri velivoli in una "nuvola di combattimento".
LA FABBRICA DEL FUTURO
La struttura Factory of the Future di BAE Systems, nel nord-ovest dell’Inghilterra e quelle ubicate in Italia e Svezia, stanno già approntando capacità di produzione avanzate per rivoluzionare il modo in cui verranno costruiti, manutenuti, supportati e aggiornati gli aerei del futuro prossimo.
Le tecnologie, come la realtà aumentata, la produzione additiva ed i robot collaborativi garantiranno una qualità di costruzione costante e perfetta, riducendo notevolmente i tempi ed i costi di assemblaggio e costruzione.
Risulta già testata la costruzione di una fusoliera di un aereo da parte di robot che sono già utilizzati ampiamente da parte dell'industria automobilistica.
Si sta anche lavorando per sviluppare versioni completamente distribuibili di tecnologie di manutenzione e supporto che possano essere distribuite facilmente e rapidamente alle basi operative ed alle sedi di spedizione.
UN FUTURO DIGITALE
Un futuro sistema di combattimento aereo digitale produrrà volumi di dati senza precedenti che potranno essere utilizzati per trasformare la fornitura di supporto alla missione e per nuove capacità. Ad esempio, si potranno creare "gemelli digitali" per testare nuovi componenti. La creazione di un futuro digitale aiuterà a sperimentare, innovare, testare e dimostrare idee e tecnologie più velocemente che mai e a sviluppare sistemi più connessi, agili e adattivi di quanto possibile in precedenza.
EFFETTORI DI NUOVA GENERAZIONE
I sistemi di armi e gli effettori innovativi sono al centro del design e delle tecnologie d'avanguardia del Tempest che dovrà essere in grado di supportare le armi esistenti, le armi pianificate e le armi del futuro: la prossima generazione di missili aria-aria Beyond Visual Range “Meteor” e la rete abilitata missili di attacco di superficie di precisione della famiglia di armi “SPEAR”, saranno ottimizzati per il Tempest.
Gli effettori verranno utilizzati per proteggere il Tempest aiutando a valutare e valutare le minacce in arrivo e quindi a gestire il dispiegamento del metodo appropriato per sconfiggerlo.
Si sta anche lavorando per rendere gli effettori parte della rete di sensori del Tempest, per migliorare ulteriormente le informazioni a disposizione di piloti e operatori.
VANO DI CARICO FLESSIBILE
Il Tempest avrà la capacità di trasportare armi internamente, piuttosto che esternamente, per essere meno il meno visibile possibile nel ruolo di caccia-bombardiere. Gli operatori dovranno essere in grado di trasportare diversi carichi utili, come serbatoi di carburante e telecamere, per adattare il Tempest a una vasta gamma di ruoli di combattimento e sorveglianza. Si sta progettando una baia di carico utile in grado di gestire il rumore, le vibrazioni e altre sfide delle velocità supersoniche. Vengono già eseguiti test su questa capacità in impianti a terra.
SISTEMI DI MISSIONE
Il Team sta contribuendo al PYRAMID Open Mission System sfruttando le tecnologie sviluppate nel dominio di comando e controllo della difesa aerea da terra. Ciò migliorerà l'efficacia operativa del Tempest negli impegni aria-aria.
Il Team Tempest è composto da un gruppo di partner industriali: BAE Systems, Rolls Royce, Leonardo e MBDA. Stanno lavorando insieme al Rapid Capabilities Office della RAF, al Ministero della Difesa britannico ed ai Ministeri della Difesa svedese ed italiano.
Ci sono oltre 1.800 persone che lavorano come parte del Team Tempest. Si prevede che crescerà fino a oltre 2.500 entro il 2021.
Il team si avvale dell'esperienza tecnica delle nostre università e aziende di ricerca di livello mondiale. Il team Tempest fornirà una crescita sostenibile di competenze ed esperienza alla forza lavoro accademica e industriale delle tre nazioni partner.
Il caccia stealth bimotore vanterà presumibilmente una lunga lista di tecnologie di sesta generazione come l’utilizzo di un equipaggio opzionale, montare armi a energia ipersoniche o dirette e capacità di schierare e controllare sciami di droni.
Con BAE System alla guida del programma insieme alla Royal Air Force, Rolls Royce fornirà motori, mentre l'azienda europea MBDA integrerà armi e la società italiana Leonardo svilupperà sensori e avionica.
Il progetto del Tempest presenta una fusoliera più lunga e più ampia rispetto all'F-35, che migliora il carico interno di carburante e consente più spazio per vani per armi e altri sensori interni e / o carichi utili da combattimento che potranno includere i condensatori ed il refrigerante indispensabile per le armi laser.
I due motori con prese d’aria supersoniche senza deviatore miglioreranno le prestazioni in alta quota rispetto all'F-35 che è un monomotore.
Il caccia "con equipaggio opzionale" consente di usarlo anche come drone. Da un lato, i caccia senza pilota consentono la furtività eliminando la necessità di un equipaggio a bordo e dei sistemi richiesti per la sicurezza, tuttavia, la maggior parte dei vantaggi di progettazione ottenuti eliminando la necessità di un equipaggio a bordo sono chiaramente inutili con un equipaggio opzionale che richiede ancora una cabina di pilotaggio, sistemi di supporto vitale, controlli fisici e un sistema di visualizzazione di strumentazione / informazioni per il pilota, che aggiungono peso, complessità, riducono lo spazio disponibile per carburante, armi e sensori e la necessità di una carenatura del tettuccio che limita il grado di furtività della cellula.
I RAPPORTI GB - U.S.A.
L'incertezza ora incombe sui piani del Regno Unito di acquistare 138 jet F-35.
Dalle ultime notizie, il Regno Unito intende ora acquistare solo la metà dei 138 caccia F-35B Lightning II che erano stati precedentemente annunciati dal Cancelliere George Osborne nel 2015. I jet dovranno essere condivisi tra la Royal Air Force (RAF) e la Royal Navy. Gli analisti ritengono che una tale mossa potrebbe inasprire i legami storici tra Stati Uniti e Regno Unito. La notizia che il Regno Unito non prevede di acquistare tutti i 138 jet potrebbe avere un effetto a catena sui costi unitari per l'intero programma F-35 in un momento così delicato.
Nel contempo, il presidente degli Stati Uniti è fortemente protettivo nei confronti delle esportazioni statunitensi e prenderebbe qualsiasi riduzione del Regno Unito negli ordini di F-35 come una seria provocazione.
Adesso il governo del Regno Unito avrebbe bisogno di mettere in atto un atto di bilanciamento per spiegare la fattibilità finanziaria a lungo termine del Tempest all'industria ed ai partner, pur mantenendo il suo impegno ad acquistare 138 F-35 negli Stati Uniti.
RISULTATI ECONOMICI FUTURI
I risultati economici preliminari confermerebbero che il programma, compreso lo "spillover di R&S", aggiungerebbe 25,3 miliardi di sterline all'economia del Regno Unito, di Svezia ed Italia per i primi 30 anni del programma e sosterrà una media di circa 20.000 posti di lavoro ogni anno compreso tra il 2026 e il 2050.
I risultati hanno aggiunto che per ogni 100 persone impiegate direttamente dal Team Tempest, altre 270 sarebbero state impiegate nelle tre nazioni partner.
Il direttore del programma di acquisizione di aerei da combattimento di BAE Systems, Michael Christie, ha dichiarato:
“Il Tempest è un entusiasmante e ambizioso programma pluridecennale che aiuterà a preservare la nostra sicurezza nazionale, portando allo stesso tempo significativi vantaggi economici. L'analisi iniziale rivelata dimostra che il Tempest è fondamentale per garantire che il Regno Unito, la Svezia e l’Italia possano sostenere il settore aereo da combattimento leader a livello mondiale, preservando una capacità sovrana che è essenziale per mantenere ogni libertà di azione militare….”.
UN PROGRAMMA AVANZATISSIMO ESSENZIALE PER LA SICUREZZA
I vantaggi economici del programma si aggiungono al rilascio di ulteriori dettagli tecnici sul futuro caccia stealth da parte del Team Tempest. L'aereo è destinato a far parte di un più ampio sistema aereo da combattimento che sicuramente includerà sistemi aerei “gregari” senza equipaggio (UAS).
Il programma Tempest è essenziale per la nostra sicurezza nazionale e la prosperità futura. Il design di alto valore e le capacità ingegneristiche rivoluzionarie necessarie per il successo creeranno una nuova generazione di talenti per guidare l'industria britannica, svedese ed italiana. I programmi di difesa come il Tempest offrono un'opportunità inestimabile per garantire una ripresa dall'attuale crisi: incorporerà competenze di progettazione e produzione di altissimo valore per i decenni a venire, sosterrà migliaia di posti di lavoro ben retribuiti e darà agli apprendisti l'opportunità di costruire la loro carriera in un programma iconico con un enorme potenziale di esportazione.
LEONARDO, LEADER NELL’ELETTRONICA DEL PROGRAMMA
Leonardo, leader dell'elettronica del programma, sta sviluppando nuovi sistemi radar in grado di fornire oltre 10.000 volte più dati rispetto ai sistemi esistenti.
Il direttore dei principali programmi aerei di Leonardo, Iain Bancroft, ha dichiarato: “Il rapporto di collaborazione tra il Team Tempest e la nostra rete di partner accademici e PMI ci consente di riunire i migliori talenti ingegneristici. Fondamentalmente, stiamo abbracciando nuovi modi di lavorare come un team integrato per migliorare notevolmente l'efficienza e il ritmo, condividendo intelligenza e perfezionando i nostri concetti digitalmente per fornire innovazioni che daranno forma al sistema di combattimento aereo di prossima generazione. La nostra nuova tecnologia radar è un esempio concreto dei vantaggi che questo approccio ha già portato, che costa il 25% in meno per lo sviluppo e fornisce oltre 10.000 volte più dati rispetto ai sistemi esistenti”. Il "sistema di radiofrequenza multifunzionale" è previsto in grado di raccogliere dati "equivalenti al traffico Internet di una grande città come Edimburgo" ogni secondo. Il nuovo sensore viene descritto come in grado di fornire una gamma di "capacità oltre il radar tradizionale", con la società che ha già costruito sottosistemi completi utilizzando la tecnologia con un percorso impostato per le dimostrazioni aeree nei "prossimi anni”.
LA CABINA DI PILOTAGGIO “INDOSSABILE” DI BAE Systems
La società britannica BAE Systems ha dichiarato di aver iniziato i test di volo dei componenti per la tecnologia della "cabina di pilotaggio indossabile" dell'aereo. Il sistema vedrà i controlli fisici dell'aereo sostituiti con "display di realtà aumentata e virtuale proiettati direttamente all'interno della visiera di un casco", consentendo loro di essere configurati per soddisfare diverse missioni. Un team di MBDA sta anche lavorando a questa tecnologia per garantire la rapida introduzione dei concetti di armi. Il team MBDA sta anche studiando come "le informazioni e il funzionamento del sistema d'arma" siano ottimizzate per i piloti. BAE Systems sta anche esplorando lo sviluppo di un "copilota virtuale" che possa assumersi e automatizzare alcune delle responsabilità del pilota. La tecnologia "psicofisiologica" è anche in fase di sperimentazione per misurare i processi fisici e cognitivi di un pilota. BAE Systems ha affermato che ciò aiuterebbe a comprendere meglio "l'aumento dello sforzo, dello stress, del carico di lavoro e della fatica". I piloti collaudatori di BAE Systems stanno attualmente testando queste tecnologie sull'aereo Typhoon.
IL MOTORE ROLLS-ROYCE, I MATERIALI COMPOSITI AVANZATI E LA TECNICA DI PRODUZIONE ADDITIVA
La Rolls-Royce sta lavorando alla "tecnologia avanzata del sistema di combustione". Il team Tempest ha affermato che il sistema di prossima generazione dovrà essere "più caldo di qualsiasi piattaforma precedente" per aumentare l'efficienza dei motori di Tempest.
Il produttore di motori ha anche lavorato su materiali compositi avanzati e tecniche di produzione additiva, per produrre componenti più leggeri e più densi in grado di resistere a temperature più elevate rispetto alle parti attuali.
ENGLISH
Tempest sixth-generation fighter to get blistering new radar technology.
The companies building the UK's Tempest sixth-generation fighter aircraft have revealed some of the technological concepts that it will incorporate, including a radar system designed to handle as much data per second as a city.
Under development for the Royal Air Force (RAF), the Tempest will be one of the first sixth-generation fighters. It's designed to complement current combat craft like the F-35 Lightning II and the Typhoon fighters starting in the mid-2030s until the older warplanes are retired in the 2040s. The stealth fighter will be capable of carrying hypersonic missiles and controlling drone swarms, as well as producing large amounts of electricity, allowing it to power laser weapons.
Along with this, the twin-engine, delta-wing Tempest will have reconfigurable artificial intelligence and cyber-hardened communications that allow it to act as a flying command and control center, where the pilot acts more as an executive officer than a dogfighter.
The main partners in the Team Tempest partnership are BAE Systems, Leonardo, MBDA, Rolls-Royce, and the RAF, with hundreds of other high-tech companies and academic institutions also involved. As part of this development effort, the team is looking at a number of advanced technological concepts.
One of these is a new radar system being developed by Leonardo UK. Called the Multi-Function Radio Frequency System, it is claimed to be able to handle 10,000 times more data than existing systems, processing as much data per second as the entire internet traffic of a city the size of Edinburgh. A number of its subsystems have already been built and it's expected to see airborne testing in a few years.
Another is a wearable cockpit from BAE Systems that replaces most of the physical controls with augmented and virtual reality displays inside the visor of a helmet. Such a cockpit not only reduces the weight and complexity of the pilot area, but it also allows it to be quickly configured to suit a particular mission. When it's fully developed, it may even include a virtual co-pilot that appears as an avatar to interact with the pilot.
Meanwhile, Rolls-Royce is working on a new combustion system for the jet engine that will power the Tempest, which will burn hotter than previous designs. This will increase the engine's efficiency and cut down on carbon dioxide emissions. In addition, the company is exploring the use of 3D-printed parts and advanced composite materials that will make the engine lighter, more power-dense, and able to operate at higher temperatures.
According to BAE Systems, the team is working on over 60 technology demonstrations in the fields of sensing, data management, and autonomy, and is using new collaborative methods that have brought down the cost of developing the new radar technology by 25 percent.
The BAE Systems Tempest is a proposed fighter aircraft concept that is under development in the United Kingdom for the British Royal Air Force and the Italian Air Force (AMI). It is being developed by a consortium known as "Team Tempest," consisting of the UK Ministry of Defence, BAE Systems, Rolls-Royce, Leonardo S.p.A. and MBDA, and is intended to enter service from 2035 replacing the Eurofighter Typhoon aircraft in service with the RAF and AMI. Two billion pounds will be spent by the British government on the project by 2025.
Development
The Tempest was announced by the British Defence Secretary Gavin Williamson on 16 July 2018 at the Farnborough Airshow as part of the Combat Air Strategy. It will be a sixth-generation jet fighter incorporating several new technologies, including stealth, optional manning, swarming drones, directed-energy weapons and hypersonic weapons.
The RAF had a similarly named fighter in the Second World War which also followed a Typhoon.
On 19 July 2019, Sweden and the United Kingdom signed a memorandum of understanding to explore ways of jointly developing sixth-generation air combat technologies. Italy announced its involvement in Project Tempest on 10 September 2019, during DSEI 2019. The Statement of Intent was signed between the UK participant bodies and Italian participant companies (Leonardo Italy, Elettronica, Avio Aero and MBDA Italy).
At the Farnborough Airshow (FIA Connect) in July 2020, Defence Secretary Ben Wallace announced seven new companies were joining the Team Tempest consortium: GEUK, GKN, Collins Aerospace, Martin Baker, QinetiQ, Bombardier and Thales UK, along with UK universities and SMEs. Together the companies will develop more than 60 technology prototypes and demonstration activities. So far the program has employed 1,800 and is expected to increase to 2,500 by 2021.
Design
Tempest will be able to fly unmanned, and use swarming technology to control drones. It will incorporate artificial intelligence deep learning and possess directed-energy weapons. Another piece of technology being designed into Tempest is so-called Cooperative Engagement Capability, the ability to cooperate on the battlefield, sharing sensor data and messages to coordinate attack or defence. Tempest will feature an adaptive cycle engine and a virtual cockpit shown on a pilot's helmet-mounted display. A generator that delivers "unprecedented levels" of electrical power has also been developed for the aircraft.
Some of the Tempest platform’s key design features include a slightly raised rear fuselage section, to accommodate “S-shaped” ducting behind its twin engine inlets, to reduce its frontal radar cross section.
(Web, Google, newatlas, thedrive, Il Giornale, wikipedia, You Tube)
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