sabato 10 ottobre 2020

LE PROSSIME FREMM “Spartaco Schergat" ed “Emilio Bianchi” UTILIZZERANNO NUOVE APPARECCHIATURE “AESA” A FACCE PIANE?


LE PROSSIME FREMM “Spartaco Schergat" ed “Emilio Bianchi” UTILIZZERANNO NUOVE APPARECCHIATURE “AESA” A FACCE PIANE?

Il varo dell’ultimo esemplare, il settimo, si è svolto il 4 marzo 2020, nei cantieri di Riva Trigoso, a Genova. Si tratta della fregata “Federico Martinengo”, una delle dieci navi italiane che fanno parte del programma FREMM – Fregate Europee Multi Missione, realizzato nell’ambito di un’intesa internazionale che vede l’Italia e la Francia unite da un accordo di cooperazione militare in ambito navale.
La fregata FREMM rappresenta, di fatto, un’eccellenza dal punto di vista tecnologico: lunga 144 metri, può raggiungere i ventisette nodi, ospitare fino a duecento persone ed è in grado di operare in diversi scenari e situazioni tattiche critiche. Le sue capacità operative vanno dalla lotta anti-aerea, anti-nave e anti-sommergibile al supporto di fuoco dal mare.
Per l’Italia, il programma FREMM è coordinato da Orizzonte Sistemi Navali, il consorzio formato da Fincantieri (51%) e da Leonardo (49%), che dovrà consegnare, entro il 2022, l’ultima delle nuove fregate alla Marina Militare italiana, destinate a sostituire le unità della classe Lupo e Maestrale.
Fornire le migliori tecnologie in grado di gestire scenari operativi diversi e in continua evoluzione: è questo il principio che ha ispirato Leonardo nella realizzazione del più importante programma militare in ambito navale mai costituito a livello europeo.
Infatti, per tutte le unità prodotte in Italia, la Società è responsabile della fornitura e dell’integrazione dell’intero Sistema di Combattimento della nave, costituito dal sistema di gestione CMS (Combat Management System), dai sensori radar ed elettro-ottici per il controllo del tiro e per funzioni di tracciamento, dai sistemi per le comunicazioni e dai sistemi di difesa aerea, di superficie e subacquea.
In particolare, tutte le fregate sono equipaggiate con il radar multifunzionale attivo KRONOS Grand Naval - al centro del sistema di difesa aerea missilistica, radar secondario IFF SIR-M5-PA e di scoperta di superficie RAN-30X/I, radar di navigazione LPI SPN-730 e di appontaggio elicotteri SPN-720, sistema di tracciamento all’infrarosso SASS (Silent Acquisition and Surveillance System) e, infine, con due equipaggiamenti multi-sensore (radar ed elettro-ottico) di controllo del tiro NA-25X. Per la fregata FREMM Leonardo ha inoltre realizzato i sistemi integrati di comunicazioni interne, esterne e tattiche. 
Leonardo fornisce anche i due sistemi di difesa 76/62 mm Super Rapido che utilizzano il munizionamento guidato DART per l’inseguimento dei bersagli, il sonar anti-mine (Mine Avoidance Sonar), le contromisure acustiche contro attacchi provenienti da siluri (Decoy Launching System) e il sistema di lancio siluri leggeri MU90 (Torpedo Launching System). 
Al programma FREMM partecipa anche la società MBDA (consorzio tra Airbus, BAE Systems e Leonardo), responsabile dell’equipaggiamento di difesa anti-aerea SAAM ESD, basato su missili Aster 15 e Aster 30, e del sistema anti-nave/contro costa “Teseo Evolved” con portata di circa 500 Km. 

LE FREMM PER LA MARINA EGIZIANA 

L’Italia ha dato di recente il via libera alla vendita di due fregate Fremm all’Egitto. Si tratta di due navi della Marina militare italiana, le ultime due delle dieci ordinate: la “Spartaco Schergat” e la “Emilio Bianchi”, per un valore stimato di circa 1,2 miliardi di euro. L’affare fa parte di una commessa ancora più ampia che dovrebbe comprendere anche altro.
Come già evidenziato da più fonti, dietro alla cessione delle 2 Fremm si potrebbero schiudere altri importanti contratti: altre 4 fregate simili, 20 pattugliatori da realizzare in gran parte in Egitto per il mercato africano, 24/28 cacciabombardieri Eurofighter Typhoon, 20/24 addestratori M-346 e un satellite, per un totale stimato 12/15 miliardi di euro, quasi il triplo dell’intero export annuale italiano nel settore Difesa.
In ambito geopolitico l’intesa di Fincantieri con l’Egitto aumenterebbe il peso dell’Italia presso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti e va aggiunta all’accordo altrettanto di portata strategica per il rinnovo e potenziamento della flotta del Qatar.
Tali circostanze offrono all’Italia l’opportunità di fungere da cerniera tra i due schieramenti rivali nel mondo arabo sunnita: basterebbe però aggiungere alle commesse conquistate dall’industria una politica estera in grado di esprimere uomini capaci per gestire dossier così delicati e una visione a medio/lungo termine da sostenere nel tempo: speriamo nel buon senso del Popolo italiano alle prossime elezioni!

LE ULTIME DUE NUOVE FREMM PER LA M.M. SARANNO AGGIORNATE NELL’ELETTRONICA E NELL’ARMAMENTO IMBARCATO?

Con la cessione di due Fremm alla Marina egiziana, Fincantieri procederà alla produzione di ulteriore due FREMM per la Marina Militare italiana con il taglio delle due lamiere che avverrebbe entro la fine del 2020. Le due unità d'altura Spartaco Schergat ed Emilio Bianchi sono già arrivate allo stabilimento del Muggiano per il completamento; saranno quindi rimpiazzate con altrettante navi da consegnarsi entro il 2024, quasi certamente dotate degli ultimi ritrovati elettronici di Leonardo ed Elettronica SpA; saranno altresì dotate di armamenti allo stato dell’arte. Tale svolta si renderebbe necessaria per preparare e testare il rimodernamento di "mezza vita" delle prime unità consegnate alla Marina Militare italiana: vedremo!

IL NUOVO PONTE DI COMANDO, LA REALTA’ VIRTUALE ED I RADAR AESA “KRONOS DUAL BAND RADAR IN BANDA “C” e “X”

La realtà virtuale prende forma per la prima volta in un curioso prototipo dal nome suggestivo: Sensorama. 

La realtà virtuale prende forma per la prima volta in un curioso prototipo dal nome suggestivo: Sensorama. Ideato nel 1957 per il cinema da Morton Heilig, il Sensorama era un affascinante macchinario in grado di riprodurre immagini stereo in 3D, vibrazioni, vento, sensazione tattile di movimento e persino dotata di un sistema per riprodurre i profumi, in modo da sollecitare anche la sensibilità olfattiva. Sono passati sessant’anni dai primi tentativi di sperimentazione della cosiddetta “realtà virtuale” e oggi questa tecnologia è entrata nelle nostre vite e, soprattutto, nei nostri ambienti di lavoro, consentendoci di immergersi completamente in un ambiente tridimensionale, di interagire ed esplorarlo, come se ci si trovasse al suo interno. Sono infatti ormai sempre più numerosi gli impieghi della realtà virtuale, in particolar modo nel campo sanitario, dallo studio di immagini diagnostiche in 3D alla simulazione di interventi complessi,  passando nei settori creativi e di intrattenimento, come la progettazione di edifici e di giochi e, infine, nell’industria manifatturiera e nei  servizi di manutenzione e di addestramento del personale. Ed è proprio l’industria manifatturiera uno dei maggiori utilizzatori di tecniche di realtà virtuale, soprattutto le aziende dove si investe costantemente in nuove tecnologie, con l’obiettivo di creare soluzioni innovative per progettare sistemi, velivoli, radar. Tramite queste tecnologie gli ingegneri sono in grado di realizzare dei prototipi virtuali per individuare possibili errori già nella fase progettuale, introducendo eventuali modifiche o correzioni prima di iniziare la fase di produzione, generando così un notevole risparmio economico. Altrettanto efficace l’impiego della realtà virtuale durante la fase della manutenzione,  che consente la riduzione degli interventi e la rapida risoluzione di possibili conflitti o guasti. Un ponte di comando di una nave multiruolo all’interno del quale muoversi e sperimentare, attraverso la realtà virtuale, sistemi e sensori di nuova generazione: è HOPLITE (Highly OPerational Laboratory for Integration Testing and Evaluation), un innovativo “test bed navale integrato”, combinazione di prototipo fisico e virtuale, realizzato da Leonardo. Il dimostratore consente la simulazione della gestione integrata delle operazioni di conduzione della nave e del sistema di combattimento tramite un cockpit virtuale integrato per la gestione completa dell’ unità navale,  nonché l’integrazione fisica e funzionale dei sensori  radar, EO e di comunicazione oltre all’interazione con la sovrastruttura. All’interno della sala di comando di HOPLITE è possibile, indossando un visore con sensori giroscopici e grazie all’ausilio di tecnologie di realtà aumentata, osservare il funzionamento dei nuovi radar multifunzionali a facce fisse e a doppia banda, dei sensori di individuazione amico-nemico e all’infrarosso per la ricerca e il tracciamento dei bersagli, nonché degli avanzati  sistemi di comunicazione integrata radio e satellitare. All’interno di HOPLITE  troviamo il nuovo Combat Management System, caratterizzato da un’architettura aperta, modulare e riconfigurabile in base alla tipologia di missione, che rappresenta il vero e proprio centro di comando e controllo della nave.
Il sistema HOPLITE riproduce parte della sovrastruttura (Integrated Mast) delle nuove unità navali della Marina Militare italiana. Leonardo è infatti responsabile dell’intero sistema di combattimento  oltre che della fornitura e integrazione di tutti i sistemi a bordo delle nuove unità che rinnoveranno la flotta nazionale. Le nuove navi sono certamente unità di concezione innovativa per sorvegliare e controllare gli spazi marittimi d’interesse nazionale, vigilare sulle attività marittime ed economiche, concorrere alla salvaguardia dell’ambiente marino, supportare operazioni di soccorso alla popolazione colpita da calamità naturali. Anche l’addestramento manutentivo ed operativo è realizzato in un ambiente virtuale immersivo denominato MORPHEUS, in cui gli operatori e i manutentori possono esercitarsi nelle procedure operative e di manutenzione, utilizzando una fedele rappresentazione virtuale degli apparati, come se operassero nell’ambiente reale.
In particolare, HOPLITE è stato realizzato dalla Divisione Elettronica Terrestre e Navale di Leonardo presso il centro di integrazione navale situato nella sede di Arco Felice (Napoli). La struttura metallica che contiene tutti i sistemi che compongono il cockpit della nave, è completamente smontabile e rivestita in pannelli realizzati in materiale composito. La realizzazione del prototipo virtuale ha consentito di effettuare tutte le validazioni ergonomiche e il corretto posizionamento dei sensori, prima di attuare scelte definitive per la realizzazione dei sistemi navali. Con una leadership più che cinquantennale e sistemi installati sulle navi di oltre 40 Marine Militari di vari paesi nel mondo, Leonardo è un player di riferimento in grado di fornire soluzioni complete per la gestione delle missioni navali che integrano più tipologie di sensori tra cui radar, sistemi elettronici e d’arma, elicotteri e velivoli anche a pilotaggio remoto. I prodotti offerti sono in grado di soddisfare tutti i requisiti adattabili a scenari di missione in continua evoluzione, per qualunque tipologia di nave, di qualunque classe e tonnellaggio: dalle piccole motovedette ai dragamine, fino alle grandi portaerei.

IL COMBAT MANAGEMENT SYSTEM DELLE DUE NUOVE FREMM

Per le nuove navi Leonardo, responsabile del Sistema di Combattimento completo della nave, fornisce il Combat Management System di nuova generazione ad architettura aperta, modulare e riconfigurabile, progettato per essere un sistema C4I completo con accesso ai servizi di rete della coalizione così come a quelli strategici nazionali. Nella plancia è previsto il cockpit integrato, un innovativo sistema realizzato insieme a Fincantieri, che consentirà la gestione integrata delle operazioni relative sia alla conduzione della nave sia al sistema di combattimento, impiegando un numero ridotto di addetti, grazie anche all’utilizzo di tecnologie di realtà aumentata.  

I nuovi sistemi forniti da Leonardo includono:
  • il radar di controllo del tiro multisensore bi banda (X e Ka)  NA30S MK2, che consente la guida della munizione DART, 
  • il KRONOS dual band radar multifunzionale Active Electronically Scanned Array a quattro facce fisse nelle bande C e X, 
  • il radar di sorveglianza aerea e di superficie LPI SPS732, 
  • sensori IFF (Identification Friend or Foe) di nuova generazione con antenna circolare, 
  • e l’innovativo IRST (InfraRed Search and Track) statico, un sensore all’infrarosso per la ricerca e il tracciamento di bersagli, basato su molteplici teste ottiche non rotanti, distribuite sui quattro lati della nave per garantire una visione a 360 gradi, senza soluzione di continuità.
Le nuove Fremm verranno anche dotate di un sistema di comunicazioni integrato che include, insieme ai sistemi satellitari multibanda, anche le nuove Software Defined Radio. 

Il sistema propulsivo risulterebbe altamente flessibile potendo scegliere almeno sette configurazioni principali:
  • propulsore retrattile di prua
  • propulsori elettrici su due assi
  • un motore diesel/un asse
  • due diesel/due assi
  • una turbina/un asse
  • una turbina + un diesel /due assi
  • due turbine/due assi.
Per quanto riguarda la copertura in autodifesa del settore di prua, è evidente  che la nostra Marina Militare ripone piena fiducia nelle capacità antimissili del 127/64 di Leonardo che utilizza munizionamento allo stato dell’arte a livello mondiale. Il cannone è stato sopraelevato e la nuova posizione consente il pieno impiego del 127 contro bersagli a bassissima quota senza rischio di "incocciare" la prua, anche in condizioni di mare estreme.
Le nuove unità potranno imbarcare l’AW101 e l’SH90  con funzioni anti-nave, trasporto incursori o A.S.W.




IL MISSILE ANTI-AEREO ANTI-MISSILE IMBARCATO "Aster 30 Block 1 NT"

Lo sviluppo del nuovo missile Aster 30 Block 1 NT terminerà nel 2023, con la piena operatività prevista per l’anno successivo.
Rispetto all’attuale versione, la NT prevede essenzialmente un nuovo seeker in banda Ka, che sostituirà la quello in banda Ku oggi utilizzato, e un più moderno calcolatore. La maggiore frequenza della banda Ka, in particolare, darà al sistema di guida più raggio d’azione e una maggior precisione, caratteristiche che dal punto di vista operativo si traducono per il missile in una migliorata velocità di intercetto e nella possibilità di colpire bersagli di più ridotte dimensioni.
Si tratta di caratteristiche fondamentali, ad esempio, nel caso di intercetto di missili balistici dotati di testate multiple.
La versione NT, in ogni caso, sarà dotata della stessa massa e dello stesso booster della Block 1 “standard”, di cui manterrà anche la caratteristica di interoperabilità e comunanza tra la piattaforma marina e terrestre.
L’uso dalle medesime piattaforme di lancio della variante precedente sarà possibile dopo un aggiornamento dei sistemi informatici, che sarà responsabilità di EUROSAM, la joint venture tra il consorzio e la francese Thales.
Secondo i dati forniti da MBDA, dal suo lancio nel 1990 l’intero programma Aster ha ricevuto complessivamente 11 miliardi di investimenti. Gli esemplari consegnati sono oltre 1300, presi in carico da nove clienti, tre domestici (Italia, Francia e Gran Bretagna) e sei di esportazione (Algeria, Egitto, Qatar, Arabia Saudita, Marocco e Singapore). Gli ordini complessivi sono invece per 1800 esemplari.
L’Italia è entrata nello sviluppo dell’Aster 30 Block 1 NT nello scorso gennaio, manifestando la volontà di utilizzare il missile sui Pattugliatori Polivalenti d’Altura che stanno progressivamente entrando in servizio.
Gli Aster 15 e 30, membri originari della famiglia di missili, sono da tempo utilizzati dalle Forze Armate Italiane sia per uso navale che terrestre.Il programma “B1NT” prevede lo sviluppo da parte di MBDA della nuova versione del missile Aster 30 Block 1 NT (New Technology), così come l’ammodernamento dei sistemi SAMP/T (attualmente in servizio presso l’aeronautica francese e l’esercito italiano e a cui sembra interessata anche la Svezia)che acquisiranno così maggiori capacità, in particolare contro i missili balistici, portando un contributo essenziale da parte di entrambi i paesi all’interno del programma NATO in questo settore.
Lo sviluppo del missile Aster 30 Block 1 NT risponde ad un duplice requisito (stessa munizione per sistemi terrestri e navali a base Aster), prevedendo quindi i necessari aggiustamenti per permettere al missile di essere lanciato da unità navali. L’Italia ha infatti espresso il desiderio di poter impiegare l’Aster 30 Block 1 NT sulle future unità PPA (Pattugliatori Polivalenti d’Altura).
Il CEO di MBDA, Antoine Bouvier, ha così commentato: “La notifica da parte italiana rafforza il programma Aster ed ha un valore che va oltre il contributo economico e tecnologico. Ancora una volta abbiamo la dimostrazione che la cooperazione in Europa aggiunge più di quanto avrebbero potuto fare i paesi presi singolarmente. Dopo l’attuale Aster 30 Block 1, che ha fornito all’Europa una prima capacità di difesa contro i missili balistici, la versione Block 1 NT consentirà di estendere questa capacità contro minacce più complesse, come quelli emergenti dei missili balistici anti-nave (Anti-Ship Ballistic Missiles -ASBM)”.
L’evoluzione del missile Aster 30 Block 1 NT prevede un nuovo seeker operante in banda Ka, in sostituzione di quello attuale in banda Ku, oltre ad un sistema di controllo d’arma aggiornato. Questi ammodernamenti comporteranno un significativo aumento delle performance del missile.
La nuova munizione sarà in grado di gestire missili con testate multiple e potrà intercettare i missili balistici a più corta gittata tra quelli appartenenti al settore a medio raggio (MRBM – Medium Range Ballistic Missiles). L’attuale Aster Block 1 invece può contrastare missili balistici a corto raggio (SRBM – Short Range Ballistic Missiles) fino ad un massimo di 600 Km di gittata.
Lanciata da Francia ed Italia nel 1988, la famiglia Aster comprende una versione terrestre di difesa aerea e missilistica (SAMP/T), attualmente in servizio con l’esercito italiano e l’aeronautica francese. La versione navale invece viene impiegata per l’autodifesa delle portaerei della marina francese ed italiana, e garantisce l’auto difesa, la difesa di punto e delle navi consorti delle fregate e dei cacciatorpedinieri della marina britannica, francese ed italiana. La Gran Bretagna, che impiega i missili Aster 30 sui cacciatorpedinieri Type 45, ha dichiarato durante il summit franco-britannico di Amiens tenuti a marzo 2016 – che sta valutando la possibilità di dotare queste unità con la versione Block 1 NT.
I sistemi Aster ricoprono un ruolo fondamentale nell’ambito dell’ALTBMD (Active Layered Theatre Ballistic Missile Defence) della NATO, contribuendo alla difesa delle forze alleate contro le minacce balistiche, dimostrando così l’importante contributo franco-italiano a questo programma.
I sistemi Aster impiegati a bordo delle fregate “Orizzonte” della marina italiana hanno avuto un ruolo fondamentale durante la missione ONU “No-Fly Zone” in Libia del marzo 2011. I sistemi SAMP/T dell’Esercito Italiano sono attualmente schierati in Turchia nell’ambito di una missione NATO per la difesa da eventuali attacchi missilistici provenienti dal territorio siriano.
Grazie alla presenza in cinque paesi europei e negli Stati Uniti, MBDA ha ottenuto nel 2015 ricavi per 2,9 miliardi di Euro e dispone di un portafoglio ordini di 15,1 miliardi di Euro. Con più di 90 clienti tra le forze armate di tutto il mondo, MBDA è uno dei leader mondiali nei missili e nei sistemi missilistici.
MBDA è l’unico gruppo europeo in grado di progettare e produrre missili e sistemi missilistici per rispondere alle più svariate esigenze operative, presenti e future, per le forze armate. In totale, il gruppo offre una gamma di 45 programmi di sistemi missilistici e contromisure già in servizio operativo e più di 15 altri progetti in fase di sviluppo.
MBDA è controllata con uguali regole di Corporate Governance da Airbus Group (37,5%), BAE Systems (37,5%) e Leonardo (25%). Per ora l' Aster Block II è un semplice concetto del missile europeo MBDA. L'Aster Block II si propone di trattare con missili balistici gamma di teatro breve e medio, vale a dire una serie di fino a 3.000 chilometri di distanza. Più specificamente, l'Aster Block II si rivolge alla nuova generazione di missili di manovra. Questa minaccia non è presa in considerazione dai programmi americani, che si tratti di Patriot, THAAD o SM-3.
Ma i russi hanno sviluppato la SS-26 Iskander, la M9 cinese, M600 i siriani e gli iraniani Fateh 110. Nessuno di questi missili fa uso di nuove tecnologie. Avevamo già usato queste tecnologie per il missile pre-strategico di Hades. Questi missili hanno una particolarità. Volano in atmosfera al di sotto 60 a 70 chilometri di distanza, e quando ritornano agli strati densi dell'atmosfera, a 25 o 30 chilometri di distanza, acquisiscono la capacità manovrabile che li rende quasi impossibile da intercettare. L'intercettazione di questi missili deve quindi essere compresa tra 25/30 e 60/70 chilometri.
Secondo l'analisi di MBDA, il THAAD non discende al di sotto dei 50 chilometri, mentre il Patriot non supera i 20-25 chilometri. Per quanto riguarda l'SM-3, si evolve nello spazio eso-atmosferico.
Supponendo che il programma Aster Block II sia impegnato, dovrebbe essere associato a un radar di riserva e un radar di controllo del fuoco.
Thales ha un progetto radar GS 1500 che potrebbe fare entrambe le cose, ammesso che ci siano due unità radar per un lanciatore: una per l'acquisizione e l'altra per il controllo del fuoco. Un radar di questo tipo potrebbe contribuire alla capacità di alto livello dell'altbmd e consentire ai missili di manovra di essere elaborati nella fase terminale fino a una distanza di 3.000 km.
L' industria stima un PEA di circa 40 milioni di euro all'anno per cinque anni che potrebbe portare alle specifiche di un programma Aster Block II, escludendo il radar GS 1500.
Per valutare l'opportunità di tale programma, è importante sottolineare che si tratta indubbiamente di uno dei settori in cui la cooperazione europea potrebbe essere facilitata a causa della chiusura programmata, più o meno regolare, del programma. MEAD US-tedesco-italiano. I nostri alleati tedeschi e italiani si trovano quindi di fronte al problema di reinvestire al meglio le ingenti somme da loro investite in questo programma, che riguardano principalmente la tecnologia radar.
In assenza di cooperazione europea, l'India prevede inoltre di espandere la capacità di intercettazione top endo-atmosferica di missili balistici Teatro può essere, nel quadro della partnership strategica franco-indiana, in combinazione con il lavoro tecnologico del Aster Block II.
È importante notare che la capacità del missile balistico di SAMP/T è limitata ai missili della famiglia Scud. Senza cambiare il sistema attuale, non ci sarà alcun mercato di esportazione per i paesi che desiderano acquisire la capacità di missili balistici desiderare di avere una difesa sufficiente contro le future minacce balistiche aree proliferative di breve e media distanza.
Il costo di un programma di questo tipo è molto difficile da valutare data la mancanza di specifiche e la definizione dell'obiettivo finale. Tuttavia, l'ordine di grandezza è di due miliardi di euro, con una dimensione target simile al programma SAMP / T.
La strategia MBDA sul DAMB è stata costruita sulla base di quattro fondamentali:
  • Analisi approfondita della minaccia balistica, che è la più proliferante perché sarà inevitabilmente quella la cui probabilità di accadimento sarà la più alta. Questa analisi consente di definire i sistemi di difesa più appropriati.
  • L'approccio americano, perché sono gli Stati Uniti che hanno irrigato il pensiero strategico sul DAMB. Non possiamo ignorare ciò che fanno gli Stati Uniti; dobbiamo quindi avvicinarci al DAMB come segue: come la Francia, gli Stati Uniti possono contribuire al DAMB in aggiunta a ciò che fanno gli Stati Uniti.
  • Approfondire ciò che è già stato fatto in questo settore a livello di capacità e di livello industriale, usando un approccio incrementale per minimizzare i costi.
Dato il potenziale di crescita di ASTER sistemi esistenti (SAMP/T per applicazioni terrestri e PAAMS per applicazioni navali), MBDA ha studiato con i partner Safran e Thales, l'evoluzione dei propri sistemi con l'introduzione di un nuovo intercettore alta endoatmosphérique - ASTER Block II - per coprire tutte le minacce balistiche di corto e medio raggio (SRBM e MRBM).
Il concetto del sistema ASTER Block 2 è stato definito per coprire lo spettro delle minacce balistiche SRBM e MRBM, con o senza migliori capacità di penetrazione, cioè SRBM e MRBM attuali e di prossima generazione. È stato ottimizzato per intercettare nel range di altitudine da 20 a 70 km per assicurare, tra le altre cose, la distruzione di missili balistici con manovre come la SS 26, M9 e Fateh 110 e i missili di questo classe disegnata in traiettorie di tensione, che sfidano i sistemi di esoatmosfera (perché le traiettorie dei missili balistici non escono abbastanza dall'atmosfera) e/o i sistemi endo-atmosferici bassi (a causa delle manovre).
Questo sistema ASTER BII, pur mantenendo la capacità di ASTER blocco 1 del sistema (SAMP/T per la versione terra o di futura PAAMS blocco 1 per la versione navale) in grado di gestire le minacce balistiche più probabili ", senza lasciare un buco nella racket "dei domini SRBM e MRBM.
Proliferazione, questo tipo di minacce balistiche è pertanto operazioni all'estero, o eventualmente sul fianco sud-est dell'Europa, ed è per questo concetto di sistema ASTER BL2 è stato definito come sistema di difesa contro i missili balistici, ma può anche essere usato come parte di una difesa territoriale, per proteggere i centri abitati e / oi siti sensibili.

Il suo posizionamento consente di rispondere a:
  • Una capacità di difesa autonoma, a livello nazionale / europeo, per proteggere il comando e le forze schierate in un teatro di operazioni, così come le popolazioni del paese ospitante;
  • Un contributo in natura allo strato ALTBMD NATO per la protezione della forza schierata, interoperabile con i sistemi statunitensi di alto livello (SM-3 / Aegis, THAAD), rafforzando il principio di comando e controllo operazioni schierabili della NATO (BMC3 / ACCS).
  • Un possibile complemento ai sistemi mobili Aegis / SM-3 proposti dagli Stati Uniti per la difesa del territorio dell'Alleanza che sosterrebbe anche un maggior sistema di comando della NATO, un'estensione di quello della NATO ALTBMD, che può essere collegato al sistema di comando PAA. In effetti, la catena di comando e impegno può essere giustificata solo a livello NATO se consente di gestire le intercettazioni con sistemi di alleati multipli; se solo gli Stati Uniti portano sistemi di intercettazione, allora il principio di una catena sotto la responsabilità operativa della NATO sarà indebolito, a vantaggio di un comando puramente americano.

Complementarità di ASTER B II con SM-3 e THAAD

Nel caso di ALTBMD e Missile Defense, il contributo con il sistema ASTER Block 2 fornisce capacità aggiuntiva di posizionarsi come complemento dell’SM-3, (che è un sistema navale che intercetta esclusivamente in atmosfera esotica (atmosfera esterna). 
ASTER Block 2 si occupa, tra le altre cose, di una serie di missili balistici non coperti dall'SM-3, cioè SRBM e MRBM con fasi fuori dall'atmosfera insufficienti a fornire intercettazione exo (ad es. traiettorie tese per missili con una autonomia inferiore a 1500 km e traiettorie di energia minima per missili con una distanza inferiore a 800 km):
  • Con piattaforme navali europee dotate di ASTER Bl2 interoperabili con piattaforme navali americane Aegis SM-3, che forniscono una copertura geografica più ampia, ma anche una migliore risposta alle minacce, in caso di attacco saturo diversi tipi di missili, ad esempio; ASTER Block 2 offre capacità navali ottimali oltre al sistema SM-3 / Aegis.
  • Offrendo sia un'alternativa che un complemento al THAAD,
  • THAAD è un sistema terrestre che intercetta in altissimo endoatmosferico (da 40/50km di altitudine) e basso eso-atmosférique. L'ASTER blocco 2 è complementare ad un'area bersaglio in cui l'intercettazione può essere realizzato tra 20 e 40 km di altitudine. Che cosa è il caso della nuova generazione SRBM tipo SS26, cinese M9 ...
ASTER Block 2 è anche considerato complementare al THAAD perché, a differenza di quest'ultimo, la sua definizione è ottimizzata anche per un componente navale.
Può essere un'alternativa a un componente terreno, perché l'ASTER blocco 2 e la THAAD hanno uno spazio comune di intercettazione, e, pertanto, in questo contesto, le batterie ASTER block 2 può venire a sostituire (o quantitativamente rafforzare) batterie THAAD se questi ultimi sono stati offerti in quantità insufficiente dagli Stati Uniti per garantire una copertura significativa.
Questo ulteriore sistema ASTER B2 capacità in applicazioni navali e terrestri prevede quindi qualitativa e quantitativa complementare ai sistemi terrestri THAAD e navale e sistemi terrestri SM-3, che sono destinati ad aumentare la loro capacità di affrontare minacce IRBM e ICBM, permettendo una copertura di protezione più ampia.
ASTER Block 2 può quindi essere considerato come un elemento di cooperazione con gli Stati Uniti poiché è interoperabile con i sistemi statunitensi e può essere integrato in un sistema di comando della NATO.

IL NUOVO MISSILE TESEO EVOLVED SARA’ DOTATO DI “RADAR-AESA/I.R.”
 
La vita operativa delle munizioni Teseo della Marina italiana è programmata per scadere entro il 2022 nonostante le attività di estensione della vita utile che interverranno fino a quando la nuova versione non sarà disponibile.
MBDA-Italia supporta la nostra Marina Militare Italiana negli studi per definire e sviluppare una la nuova generazione dell’OTOMAT-TESEO con sostanziali miglioramenti operativi incentrati su: 
  • una portata estesa, 
  • maggiore letalità, 
  • controllo della missione e sopravvivenza dei terminali. 

Il nuovo “Teseo Mk2Evo” (Evolved) presenterà un nuovo sistema di propulsione basato su:
  • un turbofan Williams, 
  • un nuovo sistema di alimentazione per raddoppiare l'attuale raggio d’azione di +180 km,
  • una nuova testata, 
  • controllo di missione più potente, 
  • una guida terminale avanzata basata su un collegamento dati bidirezionale, 
  • Una testa attiva AESA dual-mode (RF e IIR). 
Lo studio di fattibilità converge ad una definizione del sistema e in un contratto di sviluppo già aggiudicato nel 2018.
Il “nuovo missile Teseo Mk2/E Evolved, ha principalmente la finalità di salvaguardare la capacità missilistica superficie-superficie della Marina Militare, attraverso un piano di sviluppo, qualifica, industrializzazione, produzione e sostegno decennale del Teseo Mk2/E Evolved”. 
Al progetto del nuovo missile si sommerà la definitiva risoluzione delle obsolescenze della versione Mk2/A attualmente in servizio.
Tale fase sarebbe finanziata con 150 milioni di euro distribuiti in 8 anni a partire dal 2018. Si tratta di un’evoluzione dell’attuale sistema Otomat/Teseo Mk2/A, con portata significativamente maggiorata ed avanzate capacità operative che, oltre a consentire il rimpiazzo progressivo dell’attuale sistema missilistico, consentirà ad MBDA Italia ed alla Difesa di mantenere capacità strategiche da mettere sul tavolo di prossimi e futuri programmi europei o multinazionali.La Difesa italiana ha di recente stanziato i fondi indispensabili per sviluppare ed acquisire il missile navale di lungo raggio subsonico Teseo MK2 Evolved di Mbda. Il nuovo missili anti-nave e contro-costa è una evoluzione del missile Otomat MK2 Block IV. Il programma di sviluppo incontra i requisiti delle Forze Armate in operazioni costiere e in acque ostili.
La nuova versione del missile, che la società partecipata al 25% da Leonardo aveva inserito tra le priorità per il 2018, condivide svariati elementi con un altro programma chiave di Mbda, l’antinave Marte ER, di cui la Marina del Qatar è il cliente di lancio; l’aeronautica del Paese del Golfo lo utilizzerà a bordo dei suoi elicotteri NH90 in versione NFH, da poco acquisiti.
Il Teseo MK2Evo rappresenta una necessità per sostenere le capacità operative della Marina Italiana e l’avvio del suo sviluppo in sinergia con il Marte Extended Range permetterà di “evitare duplicazioni di costo”.

A differenziarlo dalla versione precedente: 
  • range esteso ad oltre 500 Km, 
  • struttura, 
  • propulsione Williams in sostituzione del turbogetto Turbomeca TR-281 ARBIZON III, 
  • seeker AESA Leonardo, 
  • sistema di guida e controllo. 

IL CANNONE PRINCIPALE 127/64 Lightweight (LW) 

Il cannone navale Leonardo 127mm/64, prodotto sin dal 2005 ed entrato in servizio nel 2012: è il successore dell'Otobreda 127/54 Compatto.
Destinato all'installazione su navi di medie e grandi dimensioni e il suo sistema di caricamento lo rendono compatibile per l'installazione anche in spazi ristretti; il cannone è di tipo polivalente a fuoco rapido e il suo principale compito e di combattimento navale e di appoggio e come compito secondario la lotta antiaerea. Il 127/64 Lightweight (LW)  è in uso anche sulle fregate tedesche Classe F-125 e su quelle algerine. Il cannone può usare il sistema di munizionamento Vulcano con proiettili aventi la caratteristica di possedere una gittata estesa rispetto al munizionamento tradizionale dello stesso calibro e per alcune versioni un sistema di guida che consente attacchi di precisione contro bersagli navali o terrestri. Lo stesso proiettile può essere sparato da calibri diversi (127 mm e 155 mm) in quanto risulta essere sotto-calibrato e camerato tramite dei distanziali a perdere nello stesso modo dei proiettili APFSDS, la denominazione precisa per questo tipo di munizioni è HEFSDS (High Explosives Fin Stabilized Discarding Sabot) cioè proiettile ad alta esplosività, stabilizzato ad alette, ad abbandono d'involucro. L'Oto Melara (ora Leonardo) 127/64 Lightweight (LW) è un cannone a fuoco rapido adatto per l'installazione su navi di grandi e medie dimensioni, destinato al fuoco di superficie e al supporto per armi da fuoco navale come ruolo principale e al fuoco antiaereo come ruolo secondario. La compattezza del sistema di alimentazione del cannone rende possibile l'installazione su imbarcazioni a sezione stretta. Il cannone può sparare tutte le munizioni standard da 127 mm (5 pollici), comprese le nuove munizioni guidate a lungo raggio Vulcano. I caricatori automatici modulari permettono di sparare fino a quattro tipi di munizioni diverse e immediatamente selezionabili; i caricatori (quattro fusti, ciascuno con un bossolo pronto al fuoco e 13 altre munizioni in magazzino) possono essere ricaricati mentre il supporto è in funzione. Un sistema di manipolazione delle munizioni è disponibile per trasportare proiettili e cariche propulsive dal deposito munizioni principale ai magazzini di alimentazione, che vengono ricaricati automaticamente. Il flusso delle munizioni è reversibile. I proiettili possono essere scaricati automaticamente dal cannone. Interfacce digitali e analogiche sono disponibili per qualsiasi sistema di gestione del combattimento, anche secondo il protocollo COBRA.

I supporti per cannoni navali da 127/64 LW includono un modulo Vulcano, che agisce in modo duplice:
  • Programmatore di fusibili e sistema di guida per munizioni,
  • Pianificazione ed esecuzione di missioni per l'azione di supporto al fuoco navale,
  • soluzioni di tiro, 
  • selezione delle munizioni, 
  • definizione delle traiettorie e sequenze di tiro, 
  • calcoli balistici che tengono conto del tipo di munizioni.

IL NUOVO 76 “SOVRAPONTE”

L’evoluzione inarrestabile del 76/62, la versione “Sovraponte”, ha ultimato positivamente lo sviluppo: è il più avanzato a livello mondiale nella sua categoria, la versione ultima del cannone multi ruolo 76/62 dotato del kit Strales per l’uso delle munizioni guidate DART (Driven Ammunition Reduced Time Of Flight) ed i munizionamenti di nuova generazione Vulcano. 
Il cannone navale 76/62 Sovraponte è un medio calibro leggero e a fuoco rapido che offre prestazioni e flessibilità senza pari in qualsiasi ruolo di difesa aerea e anti-superficie, in particolare nella funzione anti-missilistica. È inoltre prevista la capacità di coinvolgere in modo molto efficace obiettivi di terra per prestazioni uniche multiruolo.
Il nuovo “76” è adatto per l'installazione su navi di qualsiasi tipo e classe, comprese le piccole unità navali. Sarà disponibile un'interfaccia con un'ampia varietà di sistemi di gestione dei combattimenti navali e/o FCS/EOS, secondo gli standard digitali e analogici, compresa l'architettura aperta. La velocità di ingaggio potrà essere selezionata da scatto singolo a cottura 120 giri/min. In condizioni operative, il tempo tattico è inferiore a 3 secondi e la deviazione standard alla cottura è inferiore a 0,3 mrad, garantendo così un'eccellente precisione. Il 76/62 in tutte le sue continue evoluzioni è l'unico cannone navale di medio calibro disponibile nella capacità di fuoco prolungato, requisito fondamentale in qualsiasi scenario che preveda l'ingaggio simultaneo di più bersagli di manovra, come richiesto dagli emergenti scenari di guerra asimmetrica. Il caricamento automatico avviene tramite un caricatore girevole e il caricamento rapido avviene facilmente anche durante il tiro da parte di due addetti alla movimentazione delle munizioni. La fornitura standard include la nuova Digital Control Console (DCC) che sfrutta la tecnologia digitale per aumentare le funzioni a disposizione dell'operatore e dei manutentori. 
Il 76/62 è pronto per il funzionamento del fusibile multifunzione programmabile 3AP. 
Il nuovo 76/62 Sovraponte è dotato della flessibilità necessaria per essere equipaggiato con i seguenti optional:
  • Scudo Stealth Integrale per ridurre l'RCS totale della nave
  • Radar velocità muso per aggiornare l'FCS di eventuali deviazioni dai valori della tabella di range
  • Dispositivo di alimentazione multipla per la movimentazione, selezione e alimentazione automatica di qualsiasi tipo di munizione caricata
  • Sistema STRALES - un sistema di guida per il proiettile a guida DART.

L’AFFUSTO PER LA DIFESA RAVVICINATA LEONARDO “25/80”

L'affusto Oto Melara 25/80 "Spallaccia" è stato scelto come successore del vecchio affusto da 20mm, rispetto al quale il modello KBA è dotato di caratteristiche di potenza superiori, come il proiettile da 180 grammi anziché da 120, mentre la munizione nel suo complesso pesa certamente 300 grammi in più rispetto al tipo precedente. L'arma ha nervature laterali di rinforzo che servono ad aumentare la superficie a contatto con l'aria, accorgimento che aiuta a raffreddare la canna, priva di un sistema di raffreddamento ad acqua o altro liquido. Il cannone automatico KBA da 25mm oltre ad essere più potente ha anche una cadenza di tiro quasi uguale (inferiore appena del 5%) rispetto al suo omologo da 20mm, risultando così più potente in maniera rimarchevole, ma non avendo sistemi di controllo del tiro particolarmente sofisticati è relegato alle stesse distanze di tiro e inoltre l'alzo è limitato da 60 ad appena 50 gradi, per cui esso è più idoneo al tiro contro bersagli di superficie o aerei a basse quote. Il peso è solo marginalmente maggiore, essendo di 1.050 kg senza munizionamento e di 1.200 kg pronto al fuoco. Le dimensioni sono di 1,60 m di larghezza, 3,844 metri di lunghezza e 1,8 metri di altezza massima. La cadenza tiro è di 550 proiettili al minuto e con 272 proiettili pronti al fuoco senza necessità di ricarica; la scelta tra munizioni perforanti decalibrate od esplosive consente una vasta gamma d'impiego; questo anche grazie alla portata effettiva di tiro che si attesta sui 2.000 metri. I cannoni automatici non sono asserviti ad alcuna apparecchiatura per la direzione del tiro o radar e per la mira l'operatore, che siede dietro l'affusto, si serve di un puntatore optronico, con possibilità di visione notturna, coassiale rispetto alla canna. Il cannone automatico, movimentato da servomotori, ha la possibilità di essere alimentato da fonti elettriche diversificate per motivi di ridondanza: normalmente l'alimentazione proviene dall'impianto elettrico della nave, ma in caso di necessità o di emergenza sono installate delle batterie a 24 V che consentono di avere 30 minuti di autonomia; successivamente ai 30 minuti il controllo ed i movimenti sono completamente manuali. L'Oerlikon KBA 25/80, già in servizio sulla classe Comandanti, sui pattugliatori classe Cassiopea I e Cassiopea II, sulle corvette Minerva sulla portaerei Cavour, sulla unità della classe Orizzonte e sulle nuove FREMM, può essere ormai considerato come uno standard assodato per la Marina Militare Italiana, dalla quale viene principalmente utilizzato come arma antiaerea per la difesa di punto e trova posto anche sul pattugliatore Saettia della Guardia Costiera Italiana. Il più potente cannone Oerlikon KBB da 25/92 spara la cartuccia calibro 25x184mm.

IL SISTEMA “SCLAR H”

Lo SCLAR è un sistema lanciarazzi multiplo prodotto dalla Breda Meccanica Bresciana, utilizzato in genere dalle navi per il lancio di falsi bersagli come bengala e chaff. Ha un calibro da 105mm, elevabile e brandeggiabile, e può lanciare in un raggio di 10 km anche razzi esplosivi, con la celerità di tiro di un razzo al secondo. Lo SCLAR si può considerare un'arma vera e propria, sebbene i cannoni della nave possono assolvere alla funzione molto meglio di un lanciarazzi. La SCLAR ha avuto molto successo tra gli anni settanta e ottanta avendo esordito sulle Lupo e avendo trovato posto nel corso dei lavori di ammodernamento oltre che sulle unità di nuova costruzione, anche sulle unità costruite precedentemente al suo debutto, come nel caso dei cacciatorpediniere Classe Audace sugli incrociatori Classe Doria e sulla portaelicotteri Vittorio Veneto. Il lanciarazzi è stato progettato per l'accurata distribuzione di falsi bersagli per la difesa passiva della nave contro missili a guida IR e a ricerca radar. Lo SCLAR ha la possibilità di caricare simultaneamente diversi tipi di razzi quali Chaff, flares, decoys e bengala e quella di potere selezionare automaticamente i razzi da lanciare. Grazie alla disponibilità di un gran numero di razzi, caricati in singoli contenitori sigillati ha la possibilità di ripetuti ingaggi. Altre caratteristiche sono il controllo automatico da parte della suite da guerra elettronica della nave, il pieno coordinamento con i sistemi di difesa attiva della nave, quali jamming e CIWS, e la capacità di funzionare in qualsiasi condizioni atmosferiche e in ambiente NBC.

IL DECOY “O.D.L.S.”

Il Decoy Launching System (ODLS) è un sistema telecomandato adatto per il lancio di diversi tipi di munizioni multiuso. Il Decoy Launching System (ODLS) è un sistema telecomandato adatto per il lancio di diversi tipi di munizioni multiuso. Le versioni speciali possono sparare razzi di calibro diverso da 105 mm - 118 mm, che rappresenta la dimensione standard. L'ODLS è progettato per lo schieramento accurato di esche, fornendo così una difesa passiva per una nave contro i missili radar e di ricerca a infrarossi e può anche essere impiegato nel ruolo di bombardamento a terra.

Le caratteristiche principali di ODLS sono:
  • Capacità di caricare contemporaneamente diversi tipi di razzi (Chaff, IR, Illuminating);
  • Selezione automatica del tipo di razzo da sparare;
  • Azione di impegno continuo grazie al rapido ricaricamento delle unità di lancio;
  • Controllo automatico completo da parte dell'EWS della nave;
  • Funzionamento sicuro in tutte le condizioni operative;
  • Nessuna penetrazione del ponte.

ENGLISH

THE FREMMS FOR THE EGYPTIAN NAVY AND THE LAST TWO NEW FRIGATES FOR THE M.M. UPDATED IN THE ELECTRONICS AND IN THE EMBARKED EQUIPMENT?

Italy recently gave the go-ahead for the sale of two Fremm frigates to Egypt. They are two Italian Navy ships, the last two of the ten ordered: the "Spartaco Schergat" and the "Emilio Bianchi", for an estimated value of about 1.2 billion euros. The deal is part of an even larger order that should also include more.
As already pointed out by several sources, behind the sale of the 2 Fremm, other important contracts could be opened: 4 other similar frigates, 20 patrol boats to be built largely in Egypt for the African market, 24/28 Eurofighter Typhoon fighter-bombers, 20/24 M-346 trainers and a satellite, for an estimated total of 12/15 billion euros, almost three times the entire Italian annual export in the Defence sector.
In the geopolitical field, Fincantieri's agreement with Egypt would increase Italy's weight in Saudi Arabia and the United Arab Emirates, and should be added to the equally strategic agreement for the renewal and upgrading of the Qatar fleet.
These circumstances offer Italy the opportunity to act as a hinge between the two rival sides in the Sunni Arab world: it would be enough, however, to add to the orders won by the industry a foreign policy capable of expressing men capable of handling such delicate dossiers and a medium/long-term vision to be sustained over time: we hope in the common sense of the Italian people at the next elections!
With the sale of two Fremms to the Egyptian Navy, Fincantieri will proceed with the production of another two FREMMs for the Italian Navy with the cutting of the two plates by the end of 2020. The two offshore vessels Spartaco Schergat and Emilio Bianchi have already arrived at the Muggiano shipyard for completion; they will then be replaced with the same number of ships to be delivered by 2024, almost certainly equipped with the latest electronic equipment by Leonardo and Elettronica SpA; they will also be equipped with state-of-the-art equipment.

(Web, Google, Wikipedia, Leonardo, Forumfree - sig.XTanguero, You Tube)


























 

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