lunedì 28 giugno 2021

Il Saab 105 è un addestratore intermedio a getto


Il Saab 105 è un addestratore intermedio a getto, progettato e costruito dall'azienda aeronautica svedese Saab a partire dalla seconda metà degli sessanta. È caratterizzato da un'ala alta, impennaggi "a T" ed abitacolo a 2 posti affiancati.




Storia del progetto

Il progetto del Saab 105 iniziò per iniziativa propria della Saab, che intendeva ampliare la propria gamma di prodotti con un aereo adatto sia al mercato civile che a quello militare.
I primi studi risalgono al 1959, mentre il primo volo del prototipo ebbe luogo solamente a distanza di 4 anni (29 giugno 1963); la lunghezza di questo periodo di gestazione fu determinata prevalentemente dalla scelta dell'unità motrice: in sostanza il reperimento di motori sufficientemente potenti ma, allo stesso tempo, di dimensioni contenute costituì un ostacolo più ostico di quanto previsto.
La scelta del motore cadde, finalmente, sulla turboventola francese Turbomeca Aubisque capace di produrre una forza di 7,3 kN a fronte di un peso (a secco) di soli 250 kg circa, prodotto su licenza dalla Volvo Aero con la denominazione di RM9.
Il velivolo venne quindi sottoposto ad una intensa fase valutativa da parte della Svenska Flygvapnet che, all'inizio del 1964, decise di avanzare un ordinativo di 130 esemplari (che in un secondo tempo venne ampliato a 150), designandolo Sk60 (da Skolflygplan, formatore in lingua svedese). Il primo esemplare di serie, volò il 25 agosto 1965.
Nel tempo gli esemplari prodotti vennero sottoposti a modifiche (in alcuni casi anche sostanziali) che diedero origine a diverse varianti produttive; un'apposita versione venne realizzata per l'aeronautica militare austriaca (Österreichische Luftstreitkräfte) che ne acquistò 40 esemplari.




Tecnica

Il Saab 105 si configura come monoplano ad ala alta (dal caratteristico diedro sensibilmente negativo) e impennaggi a T; il carrello d'atterraggio è di tipo triciclo anteriore.
La cabina di pilotaggio ospita l'istruttore e l'allievo in sedili affiancati sotto un'ampia vetratura. Originariamente i seggiolini erano di tipo eiettabile, ma le versioni sviluppate successivamente con 4 posti hanno i sedili fissi.
I motori trovano sistemazione ai lati della fusoliera: le prese d'aria sono sistemate sotto l'ala (in corrispondenza della radice, direttamente al bordo d'attacco) e gli ugelli di scarico sono posizionati immediatamente davanti al tronco di coda, che sorregge gli impennaggi.
Per la propulsione venne inizialmente impiegata una coppia di Turbomeca Aubisque; negli anni novanta uno dei programmi di aggiornamento della cellula portò alla sostituzione dei propulsori originali con più moderne turboventola Williams FJ44 (anche in questo caso prodotta su licenza dalla Volvo, con la designazione di RM15), che sviluppavano una forza pari a 8,45 kN. L'aeronautica austriaca per i propri velivoli optò per il turbogetto General Electric J85 (in grado di sviluppare 12,7 kN di forza).
Originariamente, essendo destinato a compiti di addestramento, il Saab 105 non prevedeva armamenti; le modifiche apportate nel tempo, per consentire l'impiego del velivolo in compiti (almeno secondari) di attacco al suolo, incorporarono l'installazione di sei punti d'attacco subalari che permettevano il trasporto di carichi per un massimo di 2.000 kg. I carichi trasportabili potevano essere POD con cannoni da 30 mm, bombe, razzi o missili (sia aria-superficie che aria-aria).






Impiego operativo

Entrato definitivamente in servizio nel corso del 1967, il Saab 105 venne adottato esclusivamente dalla Svenska Flygvapnet e dall'Österreichische Luftstreitkräfte dando prova di elasticità operativa venendo impiegato (anche grazie a diverse modifiche che ne aggiornarono le caratteristiche, prolungandone la vita operativa) in ruoli diversi da quello inizialmente previsto di addestratore.
L'aeronautica svedese lo impiegò dapprima per compiti di attacco al suolo (nella versione denominata Sk60B), poi nel ruolo di ricognitore (Sk60C) con capacità secondarie di attacco (grazie alle capacità di carico offerte dai piloni subalari). Più di recente il velivolo, con abitacolo modificato per alloggiare 4 persone, è stato destinato anche a compiti di collegamento.
Il Saab 105 è utilizzato dalla pattuglia acrobatica Team 60, della Svenska Flygvapnet.

Versioni:
  • Saab 105: Designazione assegnata al prototipo; ne vennero costruiti due esemplari.
  • SK 60A: biposto; impiegato come addestratore ed aereo da collegamento dalla Svenska Flygvapnet. Ne vennero costruite 149 unità.
  • SK 60B: biposto; versione da attacco ottenuta mediante modifica di esemplari di Sk 60A.
  • SK 60C: biposto; dotato di prua allungata per l'alloggiamento di apparecchiature fotografiche, venne destinato al ruolo di ricognitore ma manteneva capacità secondarie di operare in missioni di attacco al suolo.
  • SK 60D: quadriposto; si tratta di 10 esemplari della versione Sk 60A modificati nel corso degli anni settanta e destinati a ruoli di trasporto/collegamento. In pratica, tra gli adattamenti studiati per la cellula del Saab 105, era prevista la possibilità di modificare, con una certa rapidità, la cabina di pilotaggio adattando una configurazione a quattro posti, mediante sostituzione dei due sedili eiettabili previsti all'origine. Furono realizzate due soluzioni alternative: una, più "spartana", con quattro sedili dotati di paracadute ed una, più "commerciale", con sedili paragonabili a quelli degli equipaggi degli aerei di linea ma senza la possibilità di avere i paracadute.
  • SK 60E: quadriposto; in questo caso la modifica dell'abitacolo era caratterizzata da una strumentazione paragonabile a quella dei jet commerciali; includeva un sistema ILS e venne usata anche per l'addestramento dei piloti della riserva all'impiego di velivoli commerciali.
  • SK 60W: biposto; a partire dal 1993 i velivoli delle serie Sk 60A, 60B e 60C sono stati oggetto di una sostanziale revisione che, come intervento principale, ha visto la sostituzione dei motori con una coppia di turboventole Williams FJ44. Questi motori sono più potenti rispetto agli originali e, allo stesso tempo, meno rumorosi, meno inquinanti e (non ultimo) di più facile manutenzione. Il primo velivolo di questa versione è stato portato in volo nell'agosto del 1995.
  • Saab 105D: si trattava del progetto per una versione commerciale, studiata per uno target di clientela elevato. Non incontrò il favore del mercato e rimase allo stadio progettuale.
  • Saab 105XT: il secondo prototipo del Saab 105 venne impiegato come dimostratore per una versione destinata all'esportazione. Basato sullo standard Sk 60B, venne dotato di turbogetti General Electric J85 da 12,7 kN.
  • Saab 105Ö: si trattava della versione realizzata per la Österreichische Luftstreitkräfte sulla base del 105XT. Costruita in 40 esemplari, consegnati tra il 1970 ed il 1972.
  • Saab 105G: il prototipo aggiornato come 105XT venne ulteriormente modificato con l'installazione di nuovi sistemi di avionica (comprendenti sistemi di precisione per missioni anti nave), dotato di una più recente (e potente) versione dei motori J85 ed equipaggiato con un'ala completamente modificata, sempre al fine di cercare compratori stranieri, ma senza risultati.
  • Saab 105H: si trattava di una versione proposta alle Forze aeree svizzere, ma senza successo. Rimase allo stadio di progetto.
  • Saab 105S: versione proposta alla finlandese Suomen ilmavoimat alla metà degli anni settanta, per un velivolo da addestramento. I finlandesi preferirono acquistare il britannico BAe Hawk.

Utilizzatori:
  • Austria - Österreichische Luftstreitkräfte - 40 Saab 105ÖE ordinati (due lotti da 20 nel 1968 e nel 1969), consegnati a partire dal 2 luglio 1970 e ritirati dal servizo l'11 dicembre 2020.
  • Svezia - Svenska Flygvapnet - 150 esemplari complessivi, delle versioni SK 60A; SK 60B; SK 60C. Al giugno 2017 risultano ancora operativi 50 esemplari.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)












































 

domenica 27 giugno 2021

M.M.: Addio, cara vecchia Vittorio Veneto!


L’ultimo addio al bel Vittorio Veneto: è giunta in Turchia per la demolizione definitiva.




Alle prime ore del giorno, un’apertura straordinaria del ponte Girevole di Taranto, ha lasciato passare per l’ultima volta l’ex Incrociatore Vittorio Veneto, nel silenzio generale. Questo è stato il triste epilogo della vita di una nave che ha fatto la storia della Marina Militare italiana e quella di Taranto, che l’ha ospitata per tantissimi anni in Mar Piccolo, presso la stazione Torpediniere.




Non una nota o un comunicato anche solo di commiato da parte del Ministero della Difesa o della Marina Militare Italiana o del Comune di Taranto: il tutto nel silenzio più totale.
A distanza di 13 anni da quel 29 giugno 2006, data del suo ultimo ammainabandiera, la liturgia che per una unità militare significa la fine della vita operativa e il via allo smantellamento, il Vittorio Veneto ha lasciato definitivamente il bacino del primo seno Mar Piccolo dove è stata ancorata in tutti questi anni. Il ponte Girevole di Taranto ha visto transitare per l’ultima volta il Veneto. 


Forte l'emozione suscitata nei marinai italiani: "Negli Stati Uniti ed altrove, sarebbe stata preservata e trasformata in nave museo... Ma siamo nella Repubblica italiana", scrive su Fb uno di loro. Non manca chi usa il sarcasmo: "si buttano (o si rubano) tanti soldi, ma non si trovano le risorse per fare una nave museo....... ovvio, non rende voti ai partiti....".
Nel marzo del 2019 il Ministero della Difesa concluse la procedura di vendita dell’ex Incrociatore Vittorio Veneto e dell’ex Fregata Granatiere, soggetta all’obbligo di demolizione e riciclaggio sicuro e compatibile con l’ambiente aperta ad operatori che agiscono in conformità tecnica con i requisiti previsti dal Regolamento Europeo: ad aggiudicarsi la vendita fu la società turca Simsekler che presentò un'offerta di vendita pari a 3.382.000,00,00 euro. 
Il silenzio della notte rotto dallo sciabordio delle acque rotte al passaggio di una Nave che ha fatto la Storia con la S maiuscola della nostra Marina. Ai bordi del canale del Ponte girevole, c’era solo qualche fotografo, nessun bambino festante, nessun curioso, nessun turista con macchina fotografica. Eppure non è stato un arrivederci a presto, come nelle innumerevoli missioni del passato. Questa volta la Vittorio Veneto, nave Ammiraglia della Marina Italiana fino agli Anni ’80, ha lasciato per sempre il porto di Taranto per il suo ultimo viaggio: destinazione Turchia. In un cantiere navale sarà smontata pezzo per pezzo e resterà solo il ricordo delle sue memorabili imprese. Dei suoi uomini coraggiosi, dell’onore marinaio portato con orgoglio sui mari di tutto il globo.
Il silenzio del suo ultimo viaggio è l’ultimo frutto amaro della pandemia: non si voleva correre il rischio di creare assembramenti e, quindi, pericoli per i cittadini. Quei cittadini che ha difeso e amato per tutto il tempo in cui ha rappresentato l’Italia. 


Addio, cara vecchia Vittorio Veneto!

Fu realizzata dall’allora Navalmeccanica di Castellammare di Stabia e consegnata nel 1969, la nave lanciamissili, che tra il 1971 e il 1987 è stata anche l’ammiraglia della flotta navale italiana, è rimasta in servizio fino al 2003, anno in cui è stata posta in stato di ‘ridotta tabella di disponibilità’, fino al disarmo, avvenuto nel 2006.
Come già evidenziato, a occuparsi del suo smantellamento sarà ora il cantiere Simsekler di Aliaga – lo stesso che accoglierà ora anche alcune unità militari che finora hanno sostato ad Augusta – che nella stessa procedura di vendita, conclusa nel febbraio del 2019, si era aggiudicata anche la demolizione della ex fregata Granatiere. Sarà in ogni caso un’attività non banale considerato che, come denunciato più volte da stampa e associazioni di tutela dell’ambiente e dei cittadini, il Veneto sarebbe una delle tante navi della Marina Militare su cui sono state presenti notevoli quantità di amianto.

(Web, Google, Corriereditaranto, linchiestaquotidiano, tarantobuonasera, Shippingitaly, Wikipedia, You Tube)





















 

Sistema missilistico MBDA-Germany “Enforcer”

L’Enforcer è un sistema missilistico leggero e ad alta precisione sviluppato da MBDA Missile Systems per soddisfare i requisiti della fanteria e delle forze speciali. Il missile "lancia e dimentica" ha la capacità di distruggere obiettivi leggermente corazzati.


Come noto, MBDA è una multinazionale sviluppatrice e produttrice di missili. È stata costituita come joint venture dalla fusione delle divisioni missilistiche guidate di EADS (ora Airbus), Finmeccanica (ora Leonardo) e BAE Systems nel dicembre 2001. Nel 2016 il azienda aveva più di 10.500 dipendenti. Nel 2017, MBDA ha registrato ordini per € 4,2 miliardi di euro e un portafoglio ordini di € 16,8 miliardi. Il nome della società è una sigla dei nomi delle società che si sono unite per formarla: Matra; BAe Dynamics e Alenia. MBDA lavora con oltre 90 forze armate in tutto il mondo.

Compagine aziendale, dal 2019:
  • Airbus (37,5%)
  • BAE SYSTEMS (37,5%)
  • Leonardo (25%).
Il consolidamento delle società missilistiche europee è iniziato nel 1996 quando parti di Matra Defense e BAe Dynamics hanno unito le loro attività missilistiche per formare Matra BAe Dynamics (MBD). Matra BAe Dynamics rappresentava la metà del business missilistico di Matra Hautes Technologies; l'altra metà era Matra Missiles che divenne Aérospatiale-Matra Missiles (AMM). Nel 1999, il gruppo Matra si è fuso con Aérospatiale. Nel 2000, Aérospatiale-Matra è entrata a far parte di EADS (ora Airbus). Nel 1998, GEC-Marconi Radar and Defense Systems e Alenia Difesa hanno unito le loro attività missilistiche e radar per formare Alenia Marconi Systems (AMS). Nel 1999, British Aerospace ha acquistato l'attività di difesa di GEC per formare BAE Systems. Nel dicembre 2001, MBD (incluso AMM) e le attività Missile e Missile Systems di AMS si sono fuse, creando MBDA.  Nel giugno 2005, LFK, un'unità di Airbus Defence and Security Systems, ha accettato di essere fusa in MBDA. Il 1° marzo 2006, LFK è diventata MBDA Germany. Il 9 maggio 2012 la LFK-Lenkflugkörpersysteme GmbH è diventata MBDA Deutschland GmbH. Dal febbraio 2002, MBDA possiede il 40% di Inmize Sistemas SL, una società spagnola che è stata costituita per integrare l'esperienza e la tecnologia delle principali aziende di difesa spagnole nel settore delle armi guidate. Poiché AMS aveva risorse di ricerca e sviluppo situate in California, MBDA è riuscita anche ad acquisire strutture di sviluppo e produzione negli Stati Uniti, scegliendo di operare nel paese come consociata interamente controllata, denominata MBDA Inc. Nel dicembre 2011, MBDA Inc ha acquisito l' attività di Viper Strike di Northrop Grumman a Huntsville, in Alabama.




“Enforcer”: Missile leggero e compatto
  • Sviluppatore Sistemi missilistici: MBDA
  • Peso del missile: 7 kg
  • Peso del sistema: 20 kg.
L’Enforcer è un sistema missilistico leggero e ad alta precisione sviluppato da MBDA Missile Systems per soddisfare i requisiti della fanteria e delle forze speciali. Il missile fire-and-forget ha la capacità di distruggere obiettivi leggermente corazzati.
Lo sviluppo del sistema missilistico compatto Enforcer ha avuto inizio nel 2014, al termine di un programma dimostrativo. Sviluppato nell'ambito di un programma multinazionale a guida tedesca di MBDA, Enforcer è uno dei più grandi progetti autofinanziati di MBDA. La fase di sviluppo ha incluso molteplici piste di tiro guidate presso il Centro tecnico per le armi e le munizioni 91 della Bundeswehr tedesca nel novembre 2016. I missili Enforcer hanno distrutto con successo i bersagli a distanze comprese tra 1.000 e 2.000 m e durante i test è stata dimostrata anche la precisione della testa di puntamento del missile. Nel dicembre 2019, MBDA ha firmato un contratto con la Germania per la fornitura di sistemi missilistici Enforcer per l'uso da parte delle forze armate tedesche. La Germania ha selezionato il missile per soddisfare il suo requisito Leichtes Wirkmittel 1800+. Il sistema d'arma dovrebbe integrare l'attuale arma di fanteria Wirkmittel 90 dell'esercito tedesco.

Dettagli del missile "lancia e dimentica" Enforcer

Enforcer è una munizione guidata monouso da spalla di classe 2 km, che fornisce una capacità di stand-off per le forze mentre impegna gli obiettivi sul campo di battaglia. Il sistema missilistico efficiente in termini di costi assicura un'esposizione minima per l'operatore. Il design modulare supporta ulteriormente le opzioni di sviluppo futuro, compresa la possibilità di offrire la famiglia di munizioni Enforcer per applicazioni aeree, terrestri e marine.
Il sistema missilistico ad alta precisione può essere usato contro obiettivi mobili o stazionari. Offre un raggio d'azione migliorato e prestazioni efficaci nell'ingaggiare i bersagli rispetto alle mitragliatrici pesanti e ai lanciagranate. Il missile pesa meno di 7 kg e con il sistema di mira e due munizioni pesa meno di 20 kg. Il peso combinato del missile e del tubo di lancio è inferiore a 9 kg. L'arma può ingaggiare bersagli nel raggio d'azione tra i 1.000 e i 2.000 metri. Uno dei missili testati ha impiegato un moderno tubo di lancio leggero in fibra di carbonio.

Capacità del missile Enforcer

L’Enforcer possiede capacità maggiori rispetto ai sistemi d'arma per la fanteria esistenti. Il missile è dotato di una funzione di aggancio prima del lancio (LOBL). È anche efficace contro obiettivi nascosti grazie alle sue capacità di esplosione aerea. Ha la capacità di eseguire operazioni di giorno e di notte e mostra capacità di tiro in spazi chiusi. Trasporta una testata multi-effetto che può colpire gli obiettivi con alta precisione su tutta la gamma. Il sistema d'arma è stato progettato per avere il minor danno collaterale possibile, e può essere facilmente operabile da un singolo soldato. La testata del missile lo guida direttamente al centro del bersaglio prestabilito.
E’ stato sviluppato per adattarsi, rispondere ed evolvere a complesse operazioni di combattimento e scenari militari, con la capacità di colpire obiettivi leggermente corazzati, cecchini nascosti e minacce dietro una copertura.
Il sistema missilistico è posizionato come una munizione leggera, ad alta precisione e multiuso, che può integrare i sistemi d'arma da spalla per la fanteria attualmente utilizzati dalla fanteria e dalle forze speciali. Fornisce alla fanteria smontata un missile guidato portatile, preciso ed efficace.
Le dimensioni compatte del missile lo rendono più efficiente e più facile da trasportare e utilizzare in zone di conflitto asimmetrico come Afghanistan, Mali e Iraq.

Varianti del missile Enforcer

Il missile Enforcer lanciato a spalla serve come base per una nuova variante lanciata dall'aria chiamata "Enforcer Air". Enforcer Air è stato presentato alla Berlin Security Conference 2019 tenutasi a Berlino, nel novembre 2019. Enforcer Air è stato sviluppato da MBDA Deutschland. Viene fornito con varie opzioni di lancio tra cui drop-launched, tube-launched e rail-launched.  Il missile può essere trasportato da elicotteri, veicoli aerei tattici senza equipaggio (UAV) e UAV di media latitudine e lunga durata (MALE). Il missile lanciabile dall'aria viene offerto principalmente alla Germania.
Enforcer è la risposta di MBDA alla necessità di un'arma leggera e ad alta precisione, con capacità di stand-off per la fanteria e le forze speciali, a un costo accessibile. 

PRECISIONE LEGGERA

Il sistema di armi guidate usa e getta Enforcer può essere utilizzato per ingaggiare un'ampia varietà di bersagli a distanze superiori alla capacità delle armi di fanteria attualmente disponibili, inclusi bersagli statici e mobili leggermente corazzati e minacce dietro copertura.
Sarà offerto all'esercito tedesco, dove potrebbe integrare l'arma di fanteria Wirkmittel 90, offrendo una munizione aggiuntiva per il sistema. Il design modulare del sistema Enforcer consente una serie di future opzioni di sviluppo, inclusa la prospettiva di una famiglia di munizioni Enforcer.
E’ un programma MBDA a guida tedesca. Dopo un programma dimostrativo di successo, lo sviluppo del sistema è iniziato nel 2014. Enforcer è ora entrato nella fase di sviluppo e ha completato con successo sei lanci per dimostrare la fattibilità della tecnologia e del design.
Il concetto Enforcer è una nuova munizione guidata lanciabile a spalla leggera e usa e getta nella classe 2 km. Il design modulare offre la prospettiva di una futura famiglia di munizioni Enforcer

Caratteristiche principali del missile Enforcer:
  • Sistema missilistico lancia e dimentica
  • Portata fino a 2.000 m
  • Alta precisione su tutta la gamma
  • Aggancio prima del lancio (LOBL)
  • Capacità contro bersagli leggermente corazzati
  • Effetto contro bersagli dietro copertura grazie alla capacità di esplosione aerea
  • Testata multieffetto
  • Capacità di sparo in spazi chiusi
  • Leggero (missile + tubo di lancio < 9 kg)
  • Funzionamento diurno e notturno
  • Peso del sistema (mirino e due munizioni) < 20kg
  • Peso del missile < 7 kg
  • Architettura modulare.

NUOVA FLESSIBILITÀ PER LA FANTERIA E LE FORZE SPECIALI

MBDA sta posizionando Enforcer (KFK) come munizione multiuso gratuita per i sistemi d'arma di fanteria a spalla esistenti. Consente alla fanteria appiedata di ingaggiare bersagli urbani/campi di battaglia leggermente protetti a distanze di combattimento rilevanti, con alta precisione e minima esposizione dell'operatore.
Offre importanti vantaggi per la fanteria e le forze speciali portando vantaggi apprezzati:
  • Portata ed effetto superiori rispetto alle mitragliatrici pesanti e ai lanciagranate/lanciarazzi automatici
  • Progettato per l'uso contro un'ampia gamma di bersagli statici e in movimento, inclusi cecchini nascosti
  • Capacità contro bersagli leggermente corazzati, e anche infrastrutture leggere
  • Risponde all'evoluzione anticipata degli scenari di complessità delle operazioni militari
  • Arma a basso danno collaterale
  • Può essere azionato da dietro la copertura e da spazi chiusi/confinati
  • Può essere trasportato e azionato da un solo soldato, con una minima esposizione dell'operatore al fuoco nemico; è compatibile con il sistema d'arma Wirkmittel 90.

MBDA ha eseguito con successo un test con il missile leggero Enforcer

Il team multinazionale Enforcer ha ottenuto diversi colpi a segno estremamente precisi durante i tiri guidati effettuati presso la struttura di prova del Centro tecnico 91 per armi e munizioni della Bundeswehr tedesca nel novembre 2016.
MBDA esegue test di successo con il missile leggero Enforcer 640 001 Enforcer è un missile compatto di precisione, leggero ed economico per l'uso da parte della fanteria e delle forze speciali. Può essere usato giorno e notte per combattere una serie di bersagli e può essere trasportato e gestito da un solo soldato. 
I lanci con il prototipo di sviluppo Enforcer sono stati condotti a distanze comprese tra 1.000 e 2.000m e hanno confermato le aspettative per quanto riguarda la testa di ricerca dell'arma, che ha guidato il missile direttamente al centro di ciascuno dei bersagli previsti. Uno dei missili utilizzava il nuovo tubo di lancio leggero in fibra di carbonio sviluppato da MBDA in Italia.
"Questi test hanno coronato un anno di successo nello sviluppo di Enforcer, un anno in cui possiamo guardare indietro e riconoscere numerosi cotture e altri test di successo", ha affermato Peter Heilmeier, Vice President Sales and Business Development di MBDA Deutschland. “I risultati diretti dimostrano che abbiamo fatto un importante passo avanti nel programma di sviluppo”.
Si prevede di iniziare la qualificazione di questo missile molto compatto nei prossimi anni, seguita dai preparativi per la produzione in serie. Una delle aree su cui MBDA sta attualmente lavorando è il requisito di capacità di combattimento notturno della Bundeswehr. A questo proposito, nel 2017 sono stati effettuati ulteriori prove a fuoco.

(Web, Google, Army-technology, Wikipedia, You Tube)