sabato 6 agosto 2022

Rheimetall Kf-51 o MGCS? L’Esercito Italiano può essere l’ago della bilancia a favore del Kf-51?



SI VIS PACEM, PARA BELLUM - “SVPPBELLUM.BLOGSPOT.COM"

….La guerra all’Ucraina ci deve insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….

….Basta con la retorica sulle guerre umanitarie e sulle operazioni di pace. 
La guerra è guerra. Cerchiamo sempre di non farla, ma prepariamoci a vincerla…

…Ho ancora nel naso l’odore che faceva il grasso del fucile mitragliatore arroventato. Ho ancora nelle orecchie e sin dentro il cervello, il rumore della neve che crocchiava sotto le scarpe, gli starnuti e i colpi di tosse delle vedette di guardia, il suono delle erbe secche e delle pietre battute dal vento sulle rive del Tagliamento…

LE AMBIZIONI DELL’ESERCITO ITALIANO

Dopo i tragici eventi in Ucraina, l’Italia sembra essersi svegliata ed ha deciso di investire pesantemente nel settore terrestre: 
  • 6 miliardi di euro, di cui 3,7 miliardi già allocati, per l’AICS (Armored Infrantry Combat System), 
  • 1 miliardo per l'ammodernamento dell’ARIETE, 
  • 510 milioni (192 già stanziati) per l’aggiornamento del DARDO (che potrebbe comprendere anche la sostituzione del motore) e dell’M113, 
  • e 1,3 miliardi di euro per il VBA, di cui 649 milioni già stanziati,
  • (senza dimenticare CENTAURO II e FRECCIA Plus). 
In totale circa 10-12 miliardi di €uro per la modernizzazione dell’E.I. e il suo adeguamento verso scenari alta intensità per le chiare esperienze operative che arrivano dall’Ucraina: è necessario investire nella Difesa, ed è necessario farlo per tutte le componenti.







I PROBLEMI POLITICO-INDUSTRIALI DELL CARRO FRANCO-TEDESCO “Main Ground Combat System - MGCS”

L’ex capo di Stato maggiore dell’Esercito francese, già nel 2018, si aspettava una cooperazione “difficile” con la Germania sul Main Ground Combat System (Mgcs), ovvero il programma franco-tedesco per un nuovo carro armato per sostituire i Leopard 2 tedeschi ed i Leclerc francesi. Il generale ribadiva che “non dobbiamo minimizzare le difficoltà che incontreremo in questo progetto”, riferendosi alle differenze dottrinali riscontrate da entrambe le parti e per gli “gli scambi che saranno senza dubbio più complicati” in ambito industriale.








L’Mgcs è, a tutti gli effetti, politicamente e industrialmente bloccato a causa di differenze di vedute tra la francese Nexter e la tedesca Rheinmetall: 140 mm ASCALON o 130 mm Rheinmetall?. 
Originariamente il programma doveva essere guidato dalla Knds, (Nexter e Krauss-Maffei Wegmann). La Germania, successivamente, ha imposto anche la Rheinemetall, e ciò ha sconvolto i precari equilibri.
Secondo Nexter, il cannone da 140 millimetri Ascalon (Autoloaded and Scalable Outperforming Gun) sarebbe la soluzione ottimale; Rheinmetall il gruppo tedesco ritiene che il già sviluppato cannone a caricamento automatico L/51 da 130 mm sarebbe il più appropriato. Tanto è bastato per bloccare, nuovamente il programma Mgcs, che si trova fermo alla fase di studio preliminare che continua ad essere estesa temporalmente per mancanza di accordi sulla ripartizione industriale 50-50 tra francesi e tedeschi.
Nel 2021 il ministro della Difesa di Parigi, Florence Parly, aveva affermato che “la palla è nel campo degli industriali tedeschi, in particolare alla Rheinmetall: devono trovare le condizioni di un accordo per ripartire i compiti ed il lavoro”; ma la verità, come sempre accade, si trova a metà.
Se è vero che i tedeschi sembrano voler “fare da sé” in materia di Main Battle Tank, vista anche la presentazione del KF-51 “Panther” di Rheinmetall, è altrettanto vero che accordarsi con la Francia risulta sempre molto complicato per le ambizioni protezionistiche d’oltralpe: il caso del caccia di 6^ generazione Scaf (Système de Combat Aérien du Futur) è emblematico: ritardi, rinvii e difficoltà incontrate dai tedeschi per contrattare un’equa ripartizione dei lavori e avanzare i propri requisiti di sistema.
Anche per l’MBT Mgcs le lamentele tedesche sono simili: Rheinmetall, infatti, molto legato politicamente con il Bundestag, non è per nulla soddisfatto dei 3 pilastri che gli sono affidati sui 9 che compongono il programma Mgcs, e ritiene di dover avere un peso molto maggiore nel programma.
La sorte del nuovo carro armato è quindi a rischio, e in Francia si ritiene possibile il fallimento del progetto franco-tedesco. Tuttavia, la Francia spera di poter procedere col programma, anche perché,“in termini di cooperazione industriale in campo militare, una collaborazione franco-tedesca è essenziale per raggiungere l’obiettivo dell’interoperabilità tra gli eserciti, nella Nato o in Europa, in termini di attrezzature”. Inoltre, ha confermato l’attuale capo di Stato maggiore dell’esercito francese: “se Germania e Francia riusciranno a fare un passo avanti, come spesso accade, questo avrà un effetto a catena sugli altri Paesi”.
In Francia, comunque, sembra si sia persa la pazienza: secondo i francesi Berlino, a questo punto, deve compiere “un atto politico” per quanto riguarda la sua partecipazione al programma Mgcs, ma la soluzione di questa impasse è ancora lungi da venire, nonostante i 100 miliardi di euro stanziati dal Bundestag per la difesa tedesca.
La pietra tombale potrebbe essere rappresentata dallo stesso carro armato KF-51 che però, al momento, risulta essere soltanto un dimostratore tecnologico. Si impone pertanto una riflessione che vada oltre quelle che sembrano esclusivamente beghe franco-tedesche. L’Europa ha bisogno di un nuovo Mbt pesante, stante l’anzianità della linea dei carri attualmente in servizio: il carro futuro dovrà essere un “sistema di sistemi” come avviene già in campo aeronautico per la progettazione di caccia di 6^ generazione, e per farlo è necessario coinvolgere il meglio dell’industria europea, quindi anche italiana. I requisiti dovranno essere condivisi tra chi i carri li userà ma anche tra chi li sa fare, quindi necessariamente includere, oltre a Francia e Germania, Italia, Svezia e Spagna. Se l’Mgcs non dovesse andare in porto, ma soprattutto se Parigi e Berlino non si dimostreranno più malleabili verso la partecipazione di altri Paesi, sarebbe meglio abbandonare subito quel programma e ripartire da zero, onde evitare anche di dover spendere inutilmente denaro in miglioramenti per i carri già in linea.

L’UP-GRADE DEL “C-1 ARIETE

Come noto agli addetti ai lavori, l’E.I. sta da tempo attuando il programma AMV o Ammodernamento di Mezza Vita dell’attuale carro armato C-1 Ariete, progettato e industrializzato dal Consorzio Iveco-OTO Melara nella seconda metà degli anni ‘90 in 200 esemplari. Tale programma, dopo anni di colpevole ritardo, prevede una prima fase di studio per 35 milioni di € per realizzare 3 prototipi, prelevando esemplari della linea operativa modificati con un motore potenziato e riceveranno:
  • una nuova trasmissione; 
  • un impianto frenante adeguato;
  • il rifacimento della distribuzione, vera nota dolente dell’attuale configurazione. 
Tutte le obsolescenze saranno eliminate, ricorrendo a quanto messo a punto da Leonardo nel settore sensoristico per la nuova autoblindo pesante Centauro II. Saranno installati: 
  • sistemi protetti di trasmissione dati;
  • impianti radio;
  • sistemi di navigazione avanzati di nuova generazione.
Per quanto riguarda l’armamento, per il momento, rimarrà quello attuale. Altre novità prese in considerazione sono: 
  • la possibilità di ricorrere a jammer (sistemi di disturbo dei segnali); 
  • nuove corazze;
  • sistemi di protezione per resistere agli IED (ordigni esplosivi improvvisati) ed agli attacchi missilistici.










L’ammodernamento riguarderà 125 carri Ariete sui 200 costruiti. Lo stanziamento complessivo è stato ridotto a 297,3 milioni di €, comprensivi dei 35 milioni di € destinati alla fase di sviluppo prototipale.  Sarà un vero e proprio “Ariete 2” in quanto, del precedente carro rimarrà solo lo scafo, la torretta ed il cannone (almeno per il momento); tutto il resto sarà aggiornato e modificato. Con il programma di ammodernamento dell’Ariete, si rende meno urgente la necessità di immediata sostituzione della linea carri. 
L’upgrade del carro Ariete sembra indispensabile, ma.… 
I nuovi veicoli corazzati sono attualmente in avanzata fase di lavorazione e/o messa a punto presso gli stabilimenti della società consortile CIO (Iveco DVD – Leonardo) e nello specifico presso gli stabilimenti Leonardo di La Spezia e quelli della Iveco Defence Veichle di Bolzano. Sui prototipi vengono installati motori più potenti da 1500 cavalli contro gli attuali 1300, sistemi della trasmissione nuovi, l’intero impianto freni completamente re-ingegnerizzato, vengono dotati di componenti all’avanguardia quali il nuovo calcolatore balistico e nuove ottiche che sostituiranno i sistemi ormai tecnologicamente superati, ricercando altresì la comunalità logistica con le piattaforme da combattimento in servizio. Il carro disporrà altresì di nuova cingolatura, più larga e nuovi gruppi di riduzione finale. Altre novità prese in considerazione sono la possibilità di ricorrere a jammer (sistemi di disturbo dei segnali), nuove corazze e sistemi di protezione per resistere a IED (ordigni esplosivi improvvisati) e agli attacchi missilistici. L’adozione della tecnologia “common rail” conferma l’innalzamento della coppia in basso in modo tale da poter aumentare la spinta ai bassi regimi. L’aumento di potenza consentirebbe di adottare una corazzatura aggiuntiva. L’introduzione di un sistema di asservimento elettrico per la torretta e l’adozione di protezioni ventrali antimina/anti IED; l’installazione di nuove ottiche per il capo-carro e l’ammodernamento di quelle del puntatore.
E’ in progetto anche l’eventuale sostituzione del pezzo da 120/44 mm con il più moderno 120/45 montato sulle nuove blindo CENTAURO II, che è in grado di sparare il nuovo munizionamento anticarro/anti-personale della Rheinmetall.
Sarà certamente indispensabile anche l’adozione di protezioni attive Leonardo-Rafael “TROPHY”, in grado di contrastare la minaccia dei moderni sistemi controcarro, ormai assai diffusi anche tra le file di gruppi terroristici. La soluzione modulare presentata da Leonardo integrerà un cannone da 120/45 mm che ha il vantaggio di limitare gli stress strutturali sul veicolo. Il cannone è lo stesso in dotazione alla Blindo Centauro II, con un sistema di controllo del tiro di ultima generazione (FCS) e sistemi di protezione idonei a fronteggiare minacce attuali. Le tecnologie utilizzate saranno interamente progettate e prodotte da Leonardo, così come i sistemi che consentono di migliorare le prestazioni della torretta. Realizzato con acciaio di ultima generazione, il cannone da 120/45 mm si caratterizza per l’impiego di nuove tecnologie e per un basso peso complessivo. Il basso livello di stress strutturali consentirà di eliminare il rischio di integrazione su piattaforme terrestri di precedente generazione. Il sistema di controllo del tiro, che integra ottiche per la visione diurna e notturna, insieme ad un elevato livello di protezione balistica e al moderno equipaggiamento incrementano la probabilità di riconoscimento delle potenziali minacce e di neutralizzarle durante le operazioni sia di giorno che di notte. La soluzione integrerà, inoltre, una nuova torretta a controllo remoto “Hitrole”, che consente una sorveglianza panoramica a 360° e permetterà all’equipaggio di operare da posizione protetta. La proposta di Leonardo comprende anche l’upgrade del motopropulsore dotandolo di una potenza maggiore che garantisce un aumento del rapporto potenza/peso. L’incremento della protezione del veicolo e l’installazione di un sistema anti incendio e anti esplosione consentiranno, di salvaguardare la sicurezza dell’equipaggio. In questo modo, grazie alla revisione generale dei principali sottosistemi di bordo, è possibile quindi incrementare le capacità del veicolo e di estenderne la vita operativa con notevoli vantaggi economici per gli operatori.
In data 5 luglio 2022 scorso a Roma, il capo di stato maggiore dell’Esercito, generale Serino, e il capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Cavo Dragone, hanno ribadito la necessità e l’urgenza di procedere al programma di ammodernamento del carro armato C1 Ariete.
Il carro Ariete è un progetto nazionale presentato per la prima volta presso il poligono di Monte Romano nel 1987. L’E.I. prevedeva l’acquisizione di 300 esemplari, tuttavia la fine della Guerra Fredda ed i prolungati tagli ai Bilanci della Difesa, fecero slittare le acquisizioni di 10 anni (con una decurtazione di 100 mezzi). Dei 200 Ariete acquisiti a partire dal 1998, sarebbero efficienti non più di una trentina di carri, gli altri sono utilizzati come pezzi di ricambio “mobili”.
Dall’aggiornamento saranno esclusi i primi 40/50 carri prodotti in serie a partire dal 1998, in quanto già oberati da fratture delle corazze causate da un errato procedimento di saldatura dell’acciaio che lasciava sul metallo forti tensioni interne. Su alcuni Ariete le fratture sarebbero arrivate anche a 2 metri di lunghezza; gli interventi di riparazione furono effettuati mediante un cordone di saldatura dal solo lato esterno e pertanto limitato al solo fattore estetico, dato che l'omogeneità della corazza, e quindi la resistenza, era rimasta comunque compromessa. Le modifiche nelle procedure di saldatura, successivamente adottate, eliminarono il ripetersi di tali anomalie nelle corazze.
Anche se nella parte posteriore della torre sono stati eliminati il motore elettrico, che azionava la pompa dell'olio idraulico, ed è stato sbarcato il relativo serbatoio, nulla sembra essere stato fatto per lo stivaggio del munizionamento mettendolo in posizione esterna al vano equipaggio separandolo tramite paratia parafiamma scorrevole. Nell’up-grade, non sarebbero state protette le granate con del materiale ignifugo per ridurre la propagazione del calore da una munizione all'altra in caso di penetrazione all'interno dello scafo di schegge ad alta temperatura. La parte frontale dello scafo, sarebbe composta da una corazza composita, resistente al penetratore APFSDS della cartuccia L64 sparata dal cannone L7 da 105/51, solo nella parte superiore; quella inferiore è costituita da una piastra d'acciaio spessa solo 50 mm perforabile dai recenti penetratori APFSDS cal. 30x173mm.
A sinistra del pilota, vi è la riservetta principale del munizionamento per cui una penetrazione in quell'area produrrebbe danni ingenti.









IL NUOVO TANK DI RHEINMETALL “Panther KF51” 

Il 10 giugno 2022 la Rheinmetall ha presentato ai media il suo ultimo carro armato Kf-51 alla fiera Eurosatory di Parigi.  La tedesca Rheinmetall ha mostrato un potente carro leggero da 120 mm con PnP e .50 cal. MG. RHM ha presentato un WS intelligente, un ibrido di cannone da 30 mm, missili e laser.
Secondo la società, il carro medio "Kf-51 è l'ultimo membro di una famiglia di veicoli corazzati da combattimento della Rheinmetall. La piattaforma stabilisce nuovi standard in ogni categoria: mortalità, sopravvivenza, mobilità, networking e riconoscimento. L'armamento principale da 130 mm e altri sistemi conferiscono al Kf-51 una potenza di fuoco devastante.“
Il Kf-51 è armato con un cannone Rheinmetall da 130 mm calibro 51. Rheinmetall ha anche integrato un lanciatore di munizioni da oscuramento rapido e un modulo UAS nella parte posteriore della torretta.
Sono ora chiari ulteriori dettagli sulle caratteristiche e le prestazioni del nuovo carro armato, oppure se si è parte della proposta dell'azienda per il nuovo MGCS - Main Ground Combat System -, che è viene sviluppato congiuntamente da Germania e Francia. Il programma MGCS mira a sostituire i carri armati Leopard-2 e Leclerc dal 2035.
Il Panther è il primo del suo genere: utilizza un concetto di MBT radicalmente nuovo non vincolato dalla tecnologia del passato. Attingendo ad alcune delle ultime tecnologie, il Panther è stato progettato da zero per offrire:
  • la più alta letalità sul campo di battaglia, 
  • combinata con un concetto di sopravvivenza integrato e connesso da completamente digitalizzato,
  • capacità operative e automazione di nuova generazione.
Ciò consente una riduzione delle dimensioni dell'equipaggio, che apre la strada alle opzioni di torrette senza pilota e al Teaming uomo-macchina.
Overmatch di letalità senza rivali con il Future Gun System (FGS) da 130 mm e collegamenti ottimizzati tra sensori e armi.
E’ il primo MBT che adotta un concetto di sopravvivenza integrato di sensori on e off-platform accoppiato con protezione attiva, reattiva e passiva e un sistema di protezione top attack dedicato.
Il Panther è progettato attorno a un'architettura digitale conforme allo standard NGVA. Questo è il fattore chiave per il supporto alle decisioni future e i sistemi di automazione.
Il carro tedesco soddisfa la capacità fondamentale di "dominare e distruggere". Con il Rheinmetall Future Gun System costituito da un cannone da 130 mm, un sistema di gestione delle munizioni completamente automatizzato e le opzioni di armamento aggiuntive delle munizioni vaganti HERO 120, il Panther concentra la sua potenza di fuoco per attacchi a lungo raggio in scontri multi-bersaglio.
Raramente la potenza assoluta di un cannone per MBT è stata più impressionante. Il Future Gun System, sviluppato dalla Rheinmetall, consente di raggiungere un raggio di colpi a segno del 50% più ampio di quello da 120 mm, con una cadenza di fuoco senza rivali grazie alle prestazioni del caricatore automatico. Una mitragliatrice coassiale da 12,7 mm completa il cannone principale. Molteplici opzioni di integrazione di Remote Controlled Weapon Station (RCWS) offrono flessibilità in prossimità e nella difesa dai droni. La capacità opzionale di munizioni vaganti HERO 120 espande la capacità di attacco del Panther a bersagli non sulla linea di vista e può essere montata a seconda del ruolo e dei requisiti della missione.
Tutte le armi sono collegate ai sensori di puntamento e al computer di controllo del fuoco attraverso un'architettura completamente digitalizzata, consentendo operazioni di caccia-carri, impegni senza interruzioni del bersaglio e supporto decisionale futuro dell’IA.
Il Panther utilizza un concetto di sopravvivenza innovativo, completamente integrato, completo e ottimizzato in termini di peso. Oltre alle misure classiche, l'architettura digitale del Panther consente la sopravvivenza a bordo e fuori bordo, con tecnologie di protezione attiva, reattiva e passiva.
Il Panther è configurato con una capacità di rilevamento pre-tiro, che gli consente di colpire per primo. Le minacce dall'alto vengono sconfitte dal Rheinmetall TAPS (Top Attack Protection System). Il sistema di oscuramento del fumo ROSY è fornito come parte del sistema di sopravvivenza, che si integra completamente con l'architettura digitalizzata per consentire misure di difesa aggiuntive. La caratteristica di spicco della sopravvivenza è senza dubbio la protezione KE attiva, che aumenta i livelli di protezione senza influire sul peso del sistema.
In quanto sistema progettato per funzionare in uno spettro elettromagnetico contestato, il Panther è completamente cyber hardened:
  • Protezione reattiva e passiva,
  • Sistema reattivo basato su sensori,
  • Protezione passiva,
  • Protezione attiva,
  • Protezione contro KE di grosso calibro,
  • Protezione contro ATGM,
  • Sistema di oscuramento fumi ROSY,
  • Top sistema di protezione dagli attacchi (TAPS),
  • Droni Rheinmetall,
  • Capacità di rilevamento pre-scatto.
Il peso in combattimento di sole 59 tonn offre una mobilità di gran lunga maggiore rispetto ai sistemi attuali. Questo lo colloca in una categoria di peso vincente e si adatta anche al profilo del tunnel AMovP-4L senza preparazione: un requisito che nessun aggiornamento MBT attuale soddisfa. Di conseguenza, il Panther eccelle nella mobilità tattica e strategica.
  • Peso in combattimento: < 50 t
  • Autonomia: > 500 km
  • Adatto al profilo del tunnel AMovP-4L 9 t.
Il Panther è un vero carro armato software-defined completamente abilitato a raccogliere e diffondere informazioni sul campo di battaglia multi-dominio. La profonda integrazione dei moderni BMS e dei sistemi di comunicazione software-defined consente alle forze di operare in ambienti di combattimento collaborativi come i collegamenti tra sensori e armi multipiattaforma.
Il Panther è progettato per controllare veicoli aerei senza equipaggio assegnati come droni a bordo o fuori bordo, munizioni vaganti e una serie di veicoli terrestri senza equipaggio.
Il sistema completamente digitalizzato e le stazioni comuni dell'equipaggio sono gli elementi abilitanti per un vero teaming uomo-macchina e il controllo degli UGV wingman che coprono capacità come la difesa aerea a livello di plotone e i droni.
Sulla base delle esigenze dell'equipaggio, è stato sviluppato una workstation che non ha eguali nella loro integrazione. Il Panther è progettato per un equipaggio di tre persone, che supporta le future strutture delle forze con un numero ridotto di soldati. Nella cabina si trovano due postazioni per l'equipaggio, di cui una dedicata al conducente e una postazione opzionale dedicata a un comandante di compagnia, un operatore di droni o un pilota gregario.
L'architettura NGVA completamente digitalizzata consente una perfetta integrazione di sensori ed effettori sia all'interno della piattaforma che multipiattaforma. Gli incarichi di controllo dei sensori e delle armi possono essere scambiati istantaneamente tra i membri dell'equipaggio. Ogni workstation può trasferire e assumere compiti e ruoli di altri senza riduzione delle funzionalità. Poiché la torretta e il controllo delle armi sono forniti anche alle stazioni di lavoro basate sulla piattaforma, i futuri aggiornamenti pianificati includono torrette senza pilota e veicoli Panther azionati a distanza.
Impegnandosi con l'approccio di sviluppo innovativo di Rheinmetall, operatori, manutentori, addetti alla logistica e professionisti degli appalti di tutte le nazioni utilizzatrici attuali e future possono abilitare il futuro, plasmando insieme l'habitat della carro.
Rheinmetall ha un pedigree nella creazione di catene di approvvigionamento di prodotti globali e nel dialogo con le nazioni utilizzatrici al fine di fornire un contenuto industriale nazionale sostanziale e capacità sovrane.
Con il Panther, sta prendendo vita un concetto MBT completamente nuovo: uno che non è limitato dalle considerazioni degli attuali MBT. È progettato da zero in modo che possa essere facilmente aggiornato e dotato delle funzionalità e delle funzionalità più recenti. L'architettura del sistema aperto modulare NGVA consente uno sviluppo a spirale che può essere aggiornato regolarmente in linea con i cicli di innovazione.
Il Panther è il primo di una nuova famiglia MBT. Nel prossimo futuro, ci saranno ulteriori innovazioni che supportano le operazioni in tempo di pace rispettose dell'ambiente e un'ulteriore ottimizzazione in termini di automazione ed efficacia.




IL NUOVO CANNONE Rheinmetall 130 mm L/51

Il 31 luglio 2020, la società Rheinmetall ha svelato ai media il nuovo cannone ad anima liscia da 130 mm. Il comunicato stampa afferma: "La tecnologia Smoothbore da 130 mm di Rheinmetall per MBT incarna un significativo balzo letale in tempi di crescenti minacce. Combinato con un caricatore automatico all'avanguardia, questo sistema è l'ultima evoluzione della competenza MBT Advanced Technologies di Rheinmetall."


Il primo prototipo del suo cannone da 130 mm L/51 di nuova generazione fu presentato all'Eurosatory 2016 di Parigi, affermando che lo sviluppo del dimostratore tecnologico da 130 mm era stato iniziato nel 2015 dalla divisione Armi e munizioni del Gruppo per affrontare l'emergente necessità di significativi miglioramenti delle prestazioni contro i moderni veicoli corazzati.




Secondo l'azienda tedesca, il prototipo da 130 mm ha dimostrato prestazioni energetiche e di uscita dalla volata superiori rispetto al cannone standard da 120 mm L / 55. La nuova arma fornisce un miglioramento del 50% delle prestazioni rispetto all'attuale cannone da 120 mm grazie all'aumento dell'8% del calibro. Finanziata interamente dalla Rheinmetall, il nuovo cannone a canna liscia L / 51 da 130 mm pesa circa 3.000 chilogrammi senza componenti di montaggio ed ha una lunghezza della canna di 6,63 metri. Utilizza un nuovissimo sabot perforante APFSDS stabilizzato con alette da 130 mm con penetratore ad asta allungato realizzato con una nuova lega di tungsteno, che presumibilmente richiede un caricatore automatico. Il nuovo proiettile APFSDS presenta anche un bossolo semicombustibile e un nuovo propellente. E’ progettato per l'integrazione nei nuovi carri armati principali europei e NATO.
Il carro armato dimostrativo presentato nel video è un Challenger 2 MBT britannico dotato di una torretta modificata basata sul dimostratore di tecnologia avanzata della Rheinmetall per il progetto di estensione della vita del Challenger 2 in dotazione all'esercito britannico. Oltre al nuovo cannone da 130 mm, la torretta modificata ha un'armatura extra (stratificata e con l’utilizzo di meta-materiali), con la parte anteriore ed i lati più piatti rispetto al dimostratore LEP Challenger 2 mostrato al DSEI del 2019.
Il sistema sarà compatibile con il progetto European Main Ground Combat System (MGCS) e potrà servire come aggiornamento delle prestazioni di combattimento per tutte le nazioni che utilizzano i Leopard 2. 
La Rheinmetall prevede inoltre di offrire il 130 mm L/51 al programma NGCV (Next-Generation Combat Vehicle) dell’US ARMY.
La Rheinmetall Weapons and Ammunition ha quindi completato gli sforzi di sviluppo del un nuovo cannone ad anima liscia da 130 mm Next Generation (NG); sono previste comunque ulteriori modifiche al design.
Il primo cannone ad anima liscia da 130 mm è considerato un dimostratore tecnico e la Rheinmetall intende offrirlo anche come potenziale armamento per il Next Generation Combat Vehicle (NGCV) dell'esercito americano.
L'arma utilizza un nuovo acciaio ad alta resistenza, è cromata con un meccanismo di culatta a scorrimento verticale, meccanismo di sparo elettrico e un volume della camera aumentato in modo da poter utilizzare più propellente per abilitare velocità della volata maggiori e quindi maggiori caratteristiche di penetrazione delle corazzature composite. È dotato di un manicotto termico e sistema di riferimento alla volata.
Il cannone Rheinmetall NG da 130 mm è stato mostrato al pubblico con due colpi APFSDS sulla destra. Il primo è un colpo standard da 120 mm con il secondo, sul retro, molto più lungo da 130 mm. 
La canna da 6,63 m pesa 3.000 kg, compreso il sistema di rinculo, ma senza i componenti di montaggio. Il rappresentante dell'azienda ha confermato che, entro novembre 2019, circa 80 colpi erano stati sparati sul suo campo di prova.




L’ORAMAI INDISPENSABILE SISTEMA APS ISRAELIANO “Rafael Trophy”

Il sistema TROPHY della Rafael Advanced Defense Systems, assicura una protezione efficace dalle minacce costituite da razzi e missili anticarro, permettendo nello stesso tempo di localizzare e segnalare l’origine del fuoco ostile per un’immediata reazione.
Il sistema TROPHY APS migliora notevolmente la capacità di sopravvivenza  di un veicolo corazzato. Il sistema APS avanzatissimo utilizza un radar a scansione elettronica attiva AESA per individuare le minacce in condizioni operative anche estreme, fornendo al carro una protezione sui 360 gradi. Un computer di bordo è in grado di registrare e classificare la minaccia rilevata.

CONCLUSIONI

L’Italia, anche in chiave europea, guarda da tempo ad un “sistema dei sistemi” terrestre da combattimento basato su di una famiglia di nuove piattaforme cingolate e su un’integrazione spinta multi-dominio. 
In tale contesto, sarebbe importante l'ingresso formale come osservatore dell’Italia nel programma franco-tedesco MGCS (MainGround Combat System) in quanto, è notorio, la nostra nazione ha notevoli competenze, che verranno rafforzate con i nuovi importanti investimenti programmatici: chi pensava di fare man bassa di OTO - MELARA, aveva preso un abbaglio!
A parere dello scrivente, tralasciando l’ARIETE A.M.V. che non sarà mai all'altezza della concorrenza internazionale, il Rheimetall Kf-51 o l’MGCS potranno essere delle ottime opportunità per l'ammodernamento delle nostre forze corazzate. 
Viste le insormontabili diatribe franco-tedesche, l’Esercito Italiano potrà essere l’ago della bilancia a favore di un Kf-51 prodotto in Italia.

(Fonti: Web, Google, Ilgiornale, RID, Difesaonline, Wikipedia, You Tube)





























 

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