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La Jeanne d'Arc (R97), affettuosamente soprannominata Jeanne, era un incrociatore portaelicotteri francese. Fu costruita dall'arsenale di Brest dal 1959 al 1964. Impostata con il nome provvisorio La Résolue, le fu dato il nome di Giovanna d'Arco il 16 luglio 1964 dopo il disarmo del suo predecessore, l'incrociatore scuola Jeanne d'Arc. La Giovanna d'Arco ha completato la sua missione finale in data 27 maggio 2010 ed è stata radiata il 7 giugno 2010. La cerimonia dell’ultimo ammaina bandiera ebbe luogo il 1° settembre 2010. L’unità navale è stata demolita nel mese di ottobre 2014 e non è più stata sostituita.
Storia
La Giovanna d'Arco è stata impostata nell'Arsenale di Brest il 7 luglio 1960 ed è stata varata il 30 settembre 1961 con il nome di La Résolue. Il 16 luglio 1964 venne ribattezzata Jeanne d'Arc e commissionata come portaelicotteri. Il suo nominativo visivo era R97.
La Jeanne d'Arc, fu costruita per rimpiazzare la nave omonima precedente, che risaliva alla seconda guerra mondiale; fu varata a Brest nel 1961. In attesa di rimpiazzare il suo predecessore, prese il nome di La Résolue. Era una nave polivalente, poteva imbarcare 20 elicotteri Super Frelon e Alouette III, ed anche i famosi Sikorski HSS-1.
Tra le sue caratteristiche:
- un hangar poppiero con ponte di volo per 6 grandi elicotteri,
- 2 cannoni da 100mm,
- 6 lanciatori per missili MM.38 Exocet,
- In tempo di pace fungeva da nave scuola e poteva ospitare fino a 158 cadetti.
Il 16 luglio 1964 ribattezzata Jeanne d'Arc e fu immessa in servizio. In totale 45 missioni effettuate, di 6 mesi cadauna, 6.400 allievi ufficiali imbarcati e non solamente francesi: sulla Jeanne si sono formati ufficiali provenienti da tutti i continenti (compreso il principe Alberto di Monaco nel 1981).
La Jeanne d'Arc fu inviata in soccorso a popolazioni colpite da disastri naturali, quali terremoti e tsunami, e ha dovuto affrontare scenari difficili e momenti pericolosi. C'è stato, ad esempio, l'uragano Mitch in Atlantico nell'ottobre 1998 o la liberazione, nell'aprile 2008, di 30 membri dell'equipaggio della nave Le Ponant, in ostaggio dei pirati al largo della Somalia. Nell'aprile 1988 venne tratta in salvo una giunca di "boat people", di soli 6,5 metri con una quarantina di persone a bordo. Anche se nave da guerra, la Jeanne d'Arc è stata spesso messaggera di pace, come ad Haiti nel 2004, o ha prestato soccorso ai sopravvissuti di catastrofi come nel 2005, a Meulaboh (in Indonesia), dove lo tsunami aveva ucciso la metà dei 60.000 abitanti. Intensa è stata l'attività di sostegno all'associazione Louis Carlésimo, per bambini gravemente malati, che ogni anno si recavano a bordo per una settimana, per svolgere una serie di attività, che li facevano sentire come i loro coetanei.
Il ritorno per l'ultimo rendez-vous è stato attraverso le acque della Senna, salutata al suo passaggio da migliaia di persone, consapevoli di assistere a qualcosa di straordinario: a una pagina di storia francese (e non solo) che si chiudeva. Alcuni dei boat people salvati sono andati a Rouen per salutarla; dovunque la nave si è fermata o è transitata, l'evento è stato accolto con grandi espressioni di accoglienza; durante il fine settimana seguente più di 12.000 persone sono state accolte a bordo, per dare la possibilità a molti ex marinai e ufficiali imbarcati di ricordare la nave che li aveva accolti e, ai più giovani, di toccare con mano una leggenda.
Da Singapore a Rio, dal Capo di Buona Speranza a New York, passando per l'India, il Canale di Suez e Panama, dalle zone tropicali al circolo polare, nella sua lunga attività la Jeanne d'Arc ha coperto una distanza pari a nove volte quella fra la Terra e la Luna, toccando 769 scali in 85 paesi diversi. Nel suo ultimo viaggio l'incrociatore portaelicotteri francese ha ripercorso il suo primo itinerario del 1963/64: Casablanca, Dakar, Rio de Janeiro, Valparaíso, New York, Québec, Saint-Pierre e Miquelon. L'apparato propulsivo è stato oggetto di molte cure e ha permesso alla nave di toccare, durante l'ultima missione, velocità superiori a quelle iniziali. Per l'ultimo viaggio si è voluto far raggiungere alla Jeanne d'Arc la stessa velocità toccata durante la sua missione di 46 anni prima, cioè 27 nodi; così nella notte tra il 25 e il 26 maggio i 40.000 cv delle caldaie, hanno spinto, con le due eliche a 240 giri al minuto, la nave nelle acque della Manica a 29,4 nodi.
La Jeanne d'Arc, è stata senza dubbio la nave francese più conosciuta all'estero. In quanto nave scuola è stata anche un'ambasciatrice della Francia nel mondo e ha lavorato per rinsaldare i legami tra la Patria e le comunità locali, in particolar modo quelle francesi all'estero. Una habitué che richiamava moltissimi visitatori e che, in onore alla propria missione, ospitava eventi mondani, cocktails e ricevimenti, anche molto impegnativi, con 31 cuochi e 35 maîtres d'hôtels e camerieri a bordo, adattando il menù alle regole religiose dei Paesi ospitanti.
Missioni
La Jean d'Arc era stata destinata:
- in tempo di pace, per fungere da edificio di addestramento a beneficio del Marine Officers Application School Group (GEAOM), mentre possedeva un gruppo aereo di due elicotteri Puma e 2 elicotteri Gazelle dell'aviazione leggera dell'esercito (ALAT) e due elicotteri Alouette III dalla squadriglia 22S dell'Aviazione Navale;
- in tempo di guerra, per svolgere missioni di combattimento, sia nel campo della guerra antisommergibile imbarcando 8 elicotteri WG 13 Lynx, sia nell'ambito di una missione di azione esterna implementando elicotteri Puma o Gazelle dell'Aviazione Leggera dell'Esercito (ALAT), e il trasporto di truppe da sbarco.
- Non sarà sostituita da un’altra nave scuola nella Marine Nationale. Gli allievi ufficiali della scuola navale svolgeranno invece un corso di addestramento in mare della durata di sei mesi, denominato “Missione Jeanne d'Arc” a bordo di una portaelicotteri anfibia (PHA) e su di una fregata classe La Fayette.
Campagne
44a e ultima campagna
Durante la sua ultima missione, la Jeanne d'Arc fece scalo in Martinica a Fort-de-France per una settimana a marzo 2010, a Saint-Pierre-et-Miquelon e in Québec in aprile 2010. Era presente anche all'anniversario del porto di Amburgo nel maggio 2010 insieme alle navi da guerra antisommergibile tedesche. Il 21 maggio 2010, la portaelicotteri fece il suo penultimo scalo a Rouen, la sua città madrina, in compagnia di Belem, per poi fare il suo ultimo ritorno a Brest il 27 maggio 2010 a Quai Malbert, dopo la sua 44a campagna.
Disarmo
Giovanna d'Arco è stata ritirata dal servizio attivo in data 7 giugno 2010. Era in progetto che la nave sarebbe servita da eliporto vicino Sait-Tropèz, ma alla fine la nave venne smantellata. Fu scaricato l'equipaggiamento di scorta poi furono smantellati un certo numero di attrezzature e materiali utilizzabili su altre unità navali come alcuni elementi di macchina che saranno poi utilizzati per le fregate De Grasse e Tourville, ancora in servizio al momento del disarmo della "La Giovanna". Alcuni pezzi simbolici sono stati donati alle città di Brest, Rouen, la sua città madrina, e Domrémy-la-Pucelle o ad alcuni musei. Gli archivi e gli elementi del patrimonio della nave sono stati trasmessi al Servizio Storico Navale. Le sovrastrutture più importanti della nave sono state smantellate e tutte le iscrizioni che permettevano l'identificazione della nave cancellate. Alla fine è stato effettuato un inventario dei prodotti inquinanti.
Nel luglio 2010, la fiamma da guerra lunga 60 metri della Jeanne d'Arc è stata consegnata a Le Tonnerre, che ha assunto la missione di addestrare gli ufficiali della Marina.
Dal 2 novembre 2010, la nave non ha portato più ufficialmente il nome Giovanna d'Arco e le è stato assegnato il numero di scafo Q860. È stato oggetto di gara d'appalto per il suo smantellamento con il riciclaggio dei metalli. Il 27 novembre 2012, la sua ancora è allestita alla fine dell'Île Lacroix a Rouen. Ormeggiato a Brest lungo la diga del porto di ricovero sul lato del porto militare, lo scafo era visibile dalla strada fino al cornicione che costeggia il porto militare. Ha lasciato Brest per Bassens l’11 ottobre 2014, per essere smantellato lì dalle società Bartin Recycling e Petrofer Société Nouvelle. La nave scuola per gli allievi ufficiali della Marina Nationale non è stata sostituita.
Caratteristiche tecniche della Jeanne d’Arc:
- era lunga 181,38 m,
- larga 24 m,
- dislocamento di 13.270 t.
- 4 caldaie multitubolari asimmetriche di tipo 9 fornivano energia alla nave e alle sue quattro turbine Rateau-Bretagne,
- Aveva una potenza elettrica di 4.400 kW e una potenza di 40.000 CV per far girare due eliche,
- Poteva raggiungere i 30 nodi. Nel 2004, la velocità di crociera della Jeanne d'Arc era stata limitata a 18,5 nodi e poi a solo a circa 15 nodi. Dal 2008, questa velocità era stata ridotta a 12 nodi.
Caratteristiche militari
Armamento originale:
- 4 torrette 100 mm Mle 53
- 4 mitragliatrici Browning M-2HB da 12,7 mm.
Attrezzatura prima della rimozione dal servizio:
- 2 torrette 100 mm Mle 53
- 4 mitragliatrici Browning M-2HB da 12,7 mm
- 6 missili mare -mare Exocet MM 38
- 8 elicotteri
- Una doppia rampa missilistica Masurca era originariamente prevista sul ponte di prua, ma non è mai stata installata.
- I 6 missili Exocet MM 38 mare-mare furono installati nel 1975, 11 anni dopo l'atterraggio del suo armamento e le 2 torrette posteriori nel 2000.
- I cannoni Mle 53 da 100 mm fornivano alla nave una difesa antiaerea con una portata pratica di 6 km contro un bersaglio aereo.
La Jeanne d'Arc era in grado di trasportare una decina di elicotteri pesanti e leggeri e poteva far operare contemporaneamente 3 elicotteri.
Record di velocità
In data 26 maggio 2010 alle 02.00 del mattino, in un ultimo disperato tentativo, i meccanici spinsero le macchine della "vecchia signora" a una velocità di 30,9 nodi. Questa velocità potette essere raggiunta grazie alla corrente del raz Blanchard, che l'aveva leggermente aiutata. La velocità allora visualizzata era pari a 29,4 nodi, superando così il vecchio record di 27 nodi stabilito poco dopo il varo.
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non,
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Wikipedia, You Tube)
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