lunedì 20 febbraio 2023

Jagdpanzer Kanone 90mm - Kanonenjagdpanzer, era un mezzo corazzato cacciacarri della Bundeswehr e dell'esercito belga



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Il Kanonenjagdpanzer, conosciuto anche come Jagdpanzer Kanone 90mm o Kanonenjagdpanzer 4–5, in sigla KanJPz. era un mezzo corazzato cacciacarri prodotto dalla Repubblica Federale Tedesca negli anni 60 durante la Guerra fredda per equipaggiare le formazioni meccanizzate della Bundeswehr.







Armato con un cannone controcarro da 90 mm, il Kanonenjagdpanzer avrebbe dovuto potenziare la componente anticarro dell'Esercito tedesco, integrando i carri armati da combattimento in caso di grande attacco delle numerose e temute forze corazzate del Patto di Varsavia. Il suo progetto derivava in parte dal famoso Jagdpanzer IV impiegato dalla Wehrmacht durante la seconda guerra mondiale.

Origine

Fin dalla sua costituzione ufficiale nel 1955, la Bundeswehr diede grande importanza al problema strategico fondamentale costituito dalla minaccia di una invasione da parte delle forze corazzate dell'Esercito sovietico e degli altri eserciti del Patto di Varsavia. Il nuovo Esercito tedesco prevedeva di organizzare in caso di guerra una "difesa mobile" con l'impiego di grandi unità corazzate e di formazioni di cacciacarri. Questi reparti avrebbero dovuto permettere alla fanteria schierata in difesa di contrastare un attacco di mezzi corazzati nemici. Dopo aver introdotto nel 1961 i veicoli corazzati leggeri Raketenjagdpanzer 1, dal 1965 la Bundeswehr fu equipaggiata quindi con il Kanonenjagdpanzer che in tre anni sostituì i mezzi corazzati statunitensi M41, M47 e M48, nelle Panzerjägerkompanien (compagnie cacciacarri) e nelle Panzerjägerzügen (sezioni cacciacarri) dei battaglioni Panzergrenadier.
I primi prototipi del Kanonenjagdpanzer furono costruiti nel 1960 dalla Hanomag e Henschel per la Germania Ovest e da MOWAG per la Svizzera.  Un secondo lottodi 6 prototipi questa volta costruito solo dalla Hanomag e Henschel fu costruito tra il 1962 e il 1963.  Successivamente un altro set di sei prototipi fu costruito nei due anni successivi sempre dalla Hanomag e Henschel.  Le caratteristiche dei vari prototipi furono poi riversate nel progetto finale.
Tra il 1966 e il 1967 furono costruite 770 unità per la Bundeswehr, 385 da Hanomag e 385 dalla Henschel. Ottanta di loro furono consegnati in Belgio dall'aprile 1975 in poi. 
Quando i sovietici iniziarono a schierare i loro carri armati principali T-64 e T-72, il cannone da 90 mm non era in grado di ingaggiarli in combattimenti a lungo raggio e il Kanonenjagdpanzer divenne presto obsoleto. Sebbene i produttori affermassero che poteva essere riarmato con un cannone da 105 mm, tra il 1983 e il 1985, 163 di questi cacciacarri furono convertiti in portamissili guidati anticarro Raketenjagdpanzer Jaguar 2 rimuovendo il cannone, aggiungendo un TOW montato sul tetto lanciamissili e fissaggio di armature ulteriormente distanziate e forate sullo scafo. Alcuni altri furono rimontati in veicoli di osservazione dell'artiglieria rimuovendo il cannone principale, il cosiddetto Beobachtungspanzer, che serviva in particolare nelle unità porta mortaio.
Alcuni Kanonenjagdpanzer sono rimasti in servizio con l' Heimatschutztruppe fino al 1991.

Progetto

Il Kanonenjagdpanzer era un veicolo altamente mobile, la cui capacità di sopravvivenza era basata sulla sua mobilità e sul suo basso profilo.  Il suo scafo era costituito da acciaio saldato con uno spessore massimo di 50 mm. Trasportava un equipaggio di quattro persone: comandante, pilota, mitragliere e caricatore. Poiché il Kanonenjagdpanzer seguiva il design della casamatta della maggior parte dei cacciacarri della seconda guerra mondiale, il cannone era fissato all'interno della casamatta, situata un po' a destra rispetto al centro. Il cannone da 90 mm poteva solo spostarsi di 15° ai lati ed elevarsi da -8° a +15°. Trasportava 51 colpi da 90 mm per il cannone principale e 4.000 colpi da 7,62 mm per i due MG3.  Il Kanonenjagdpanzer aveva la protezione NBC e capacità di combattimento notturno. 

Varianti:
  • Spähpanzer Ru 251 - variante che intendeva sostituire l' M41 Walker Bulldog;
  • Raketenjagdpanzer 2 - Jaguar 2.

Operatori:
  • Germania Ovest - L'esercito tedesco ha operato con un totale di 770 Kanonenjagdpanzer;
  • Belgio - L'esercito belga ha operato 80 Kanonenjagdpanzer leggermente modificati dal 1975 in poi.

Sviluppo e produzione

Lo sviluppo del Kanonenjagdpanzer ebbe inizio nel 1960 e si fondò grandemente sulle esperienze della Wehrmacht nella seconda guerra mondiale. Il nuovo cacciacarri in pratica costituiva una evoluzione del famoso Jagdpanzer IV impiegato dall'esercito tedesco nel conflitto. La produzione venne avviata inizialmente dalle industrie d'armamenti Henschel e Ruhrstahl che più tardi divenne la Rheinstahl-Hanomag; entrambe le società costruirono una serie di prototipi che differivano solo per il numero delle ruote del sistema cingolato. La Henschel aveva previsto un sistema a sei ruote su ogni lato nel suo prototipp HK 3/1, mentre la Rheinstahl-Hanomag progettò un meccanismo a cinque ruote nel prototipo RU 332.
Dopo lunghe prove da parte dei reparti specializzati dell'esercito tedesco, i programmi di analisi e verifica furono completati nel 1963 e venne scelta la versione della Rheinstahl-Hanomag; dal 1965 al 1967 furono prodotti dalle due società un totale di 770 Kanonenjagdpanzer, 385 dalla Hanomag e 385 da Henschel. Dall'aprile 1975 ottanta di questi mezzi corazzati furono dismessi e trasferiti al Belgio.

Caratteristiche tecniche

Il Kanonenjagdpanzer era un veicolo agile e veloce che basava la sua capacità di sopravvivenza sul campo di battaglia soprattutto sulla mobilità e sulla protezione fornita dal basso profilo della sua sagoma. La corazzatura dello scafo era inclinata ma non era molto robusta ed era costituita da fogli laminati di acciaio con uno spessore massimo di solo 50 mm; una protezione aggiuntiva in acciaio fuso era presente nella cupola dove era inserito il cannone. L'equipaggio era formato da quattro uomini: il comandante, il guidatore, il cannoniere e il servente del pezzo principale.
Il Kanonenjagdpanzer continuava la tradizione progettuale di questi mezzi della seconda guerra mondiale e quindi il cannone anticarro era alloggiato in posizione fissa all'interno della casamatta, situato leggermente sulla destra rispetto al centro dello scafo. Il pezzo principale di conseguenza poteva solo essere spostato di 15° trasversalmente su i due lati, mentre l'elevazione poteva variare da -8° a +15°. Il veicolo disponeva di 51 proiettili da 90 mm per il cannone principale e di 4.000 proiettili da 7,62 mm per le due mitragliatrici Rheinmetall MG3. Le munizioni principali erano quelle anticarro perforanti e a carica cava, mentre il mezzo era fornito anche di razzi nebbioggeni. Il Kanonenjagdpanzer era equipaggiato di sistemi di protezione NBC e di capacità di combattimento notturno.
Le tattiche di impiego del cacciacarri studiate dall'esercito tedesco, prevedevano che il Kanonenjagdpanzer ingaggiasse a distanze fino a 1800 metri con proiettili perforanti, i bersagli fortemente corazzati, mentre contro obiettivi non corazzati o debolmente protetti il combattimento poteva essere affrontato fino a 2000 metri di distanza.

Storia operativa

Il Kanonenjagdpanzer era, al momento della sua entrata in servizio, un mezzo efficace e utile per rafforzare la difesa anticarro dell'esercito tedesco, ma i rapidi miglioramenti dell'equipaggiamento avversario modificarono profondamente la situazione tattica prevedibile sull'eventuale campo di battaglia dell'Europa centrale. Alla fine degli anni 60 l'esercito sovietico iniziò l'introduzione in servizio dei nuovi carri armati da combattimento principale T-64 e T-72 che si dimostrarono nettamente migliori dei precedenti mezzi. In questa situazione il cannone da 90 mm del KanJPz non sarebbe stato più in grado di combattere a lunga distanza contro questi veicoli corazzati dotati di cannoni ad anima liscia da 125 mm e quindi il cacciacarri tedesco divenne immediatamente superato; entro il 1983 tutti i KanJPz furono ritirati dal servizio di prima linea.
Le aziende produttrici affermarono che il mezzo avrebbe potuto essere riarmato con cannoni da 105 mm, ma l'esercito tedesco preferì riconvertire tra il 1983 e il 1985 162 Kanonenjagdpanzer in Raketenjagdpanzer Jaguar 2, privi del cannone, armati con missili anticarro BGM-71 TOW e protetti da corazzature aggiuntive sullo scafo. Questi mezzi furono assegnati alle sezioni anticarro delle brigate di fanteria meccanizzata. Altri 486 veicoli furono trasformati in mezzi da osservazione d'artiglieria che, dopo la rimozione del cannone principale, furono assegnati in particolare alle unità di mortai blindati della fanteria meccanizzata.
Un piccolo numero di Kanonenjagdpanzer rimasero in servizio con le Heimatschutztruppe, le forze di difesa territoriali, fino al 1990.



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La difesa è per noi rilevante
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Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…


(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Wikipedia, You Tube)





































 

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