lunedì 21 dicembre 2020

LO “SCAR-H PR” di F.N. E LE GLOCK 17 SONO STATE SCELTE DALL'ESERCITO FRANCESE


Secondo recenti informazioni del sito “Difesaonline”, l’Esercito francese manderà presto in pensione le vecchie pistole francesi Mac-50 e la Beretta 92F (Pamas G1) che verranno sostituite dall’austrica Glock 17 FN calibro 9x19 mm con un quantitativo iniziale di 74.596 pistole.
Per sostituire i fucili di precisione FR F2, invece, l’Arme de Terre si è rivolta alla Fabrique Nationale de Herstal, adottando il fucile semiautomatico per tiratori scelti FNH SCAR-H PR calibro 7,62x51 mm.
L'Armee de Terre continua con l’aggiornamento delle armi in dotazione. Nel 2017, i francesi hanno selezionato il fucile Heckler & Koch HK416, designandolo HK416F per sostituire il fucile bullpup FAMAS. 
Nel 2020, il Ministère des Armées francese ha confermato di aver stanziato 100 milioni di € per l’acquisto di 2.620 fucili di precisione semiautomatici FNH SCAR-H PR cal.7,62 mm NATO, designati “semi-automatici Fusils de précision” (FPSA).
Secondo la FN Herstal, lo SCAR-H PR è un fucile di precisione modulare della famiglia SCAR. Il suo design rende il fuoco preciso e rapido a breve e lungo raggio. La versione per l'esercito francese sarà equipaggiata con cannocchiali da puntamento di fascia alta Schmidt & Bender con mirini notturni a clip. Fanno parte dell'attrezzatura FPSA anche i mirini termici a clip di OIP Sensor Systems. Tali apparecchiature verranno utilizzate a seconda dei requisiti della missione.
Le consegne dovrebbero iniziare quest'anno e il fucile FR-F2 in servizio dagli anni '80 verrà gradualmente pensionato.
Il SOCOM statunitense utilizza lo SCAR-H PR, designandolo come Mk.20 Mod 0 Sniper Support Rifle (SSR). Maggiori dettagli su questo annuncio sono disponibili sul sito web della Direction générale de l'armement (DGA), l'ufficio acquisti del ministero della Difesa francese.
Anche le pistole in dotazione alle FF.AA. transalpine stanno per essere aggiornate, anche quelle in dotazione all’Arme de l’Aire ed alla Marine Nationale. E’ stato assegnato al produttore di armi austriaco Glock un contratto del valore di 44 milioni di € per una versione della Glock 17 che soddisfa le specifiche delle forze armate francesi. Si prevede che la Glock doterà la pistola di mirini "notturni" mentre Sellier e Bellot forniranno munizioni e kit di addestramento UTM.
Oltre 74.000 pistole saranno consegnate dalla Glock entro il 2020. La ripartizione degli stanziamenti secondo il comunicato stampa della DGA è dell'80% per l'Esercito, del 10% per l'Aeronautica Militare e dell'8% per la Marina.
La pistola Glock 17 sostituirà la pistola francese MAC 50 che risale agli anni '50 e la PAMAS G1.
Il ministro della Difesa francese Florence Parly ha accolto con favore l'ordine della DGA per nuove pistole semiautomatiche in sostituzione di quelle attuali risalenti agli anni '50. Come già evidenziato, entro il 2022 saranno consegnate 74.596 Glock17, le prime unità sono state effettivamente consegnate alla fine del 2019. Il valore di questo contratto è di 44 milioni di €. Questo ordine si adatta alla legge sulla programmazione militare 2019-2025. Questo contratto è stato affidato alla società Glock che ha unito le forze con Sellier e Bellot (munizioni) e UTM (kit drive). Queste pistole di nuova generazione andranno a sostituire quelle attualmente in dotazione: la PA MAC 50 (Pistolet Automatique, Manufacture d'Armes de Châtellerault) che risale agli anni '50 e la PAMAS G1 (Pistolet Automatique, Manufacture d'Armes de Saint-Etienne).
La MAC 50 (nota anche come MAC 1950, MAS 50 o PA modèle 1950) è una pistola semiautomatica standard dell'esercito francese adottata nel 1950. Ha sostituito la precedente serie di pistole francesi, la Modèle 1935A e Modèle 1935S, e è stato prodotto tra il 1950 e il 1970. Utilizza il sistema Browning come l'FN GP 35 con rampa di alimentazione della canna integrale.
Il MAS 9 mm G1 è un modello specifico della Beretta 92F di cui conserva il suo aspetto. La grande differenza con la Beretta originale deriva dalla leva di disarmo che torna dopo la manovra in posizione di sparo. Si chiama anche PAMAS: pistola automatica della Manifattura d'Armes de Saint-Étienne. In totale furono prodotte 100.000 armi. Il PAMAS G1 è stato messo in servizio operativo nel 1989 come arma di servizio nelle unità della Gendarmeria Nazionale, poi nel 1992, nell'Aeronautica Militare Francese e nel 1999 nell'Esercito e nella Marina. Un totale di 97.502 armi sono in servizio nei tre servizi e nella gendarmeria.
I tre servizi dell'esercito francese (terrestre, aeronautico e navale) così come altri servizi, beneficeranno dell'acquisizione delle Glock. Il modello è già in servizio nel GIGN (Groupe d'Intervention de la Gendarmerie Nationale), du RAID (Forza speciale di polizia) e in alcune unità del COS (Commandement des Opérations Spéciles).  I fattori chiave che hanno portato il Ministero delle Forze Armate ad accettare questa offerta sono l'affidabilità e la robustezza dimostrate durante i test.


PISTOLA GLOCK-17

La Glock 17 è una pistola semiautomatica a rinculo progettata e prodotta dalla società austriaca Glock. Questa pistola utilizza un sistema cam-lock Browning modificato adattato dalla pistola Hi-Power. Utilizza una canna inclinabile verticalmente senza collegamento con una culatta rettangolare che si blocca nel foro di espulsione nel carrello. Il telaio della Glock 17 è realizzato in polimero con guide in acciaio temprato. Presenta un angolo di presa ideale e un peso ridotto. La leva di arresto dello scorrevole e il fermo del caricatore sono facilmente azionabili con la mano di tiro. Il rivoluzionario sistema di innesco Safe Action® di GLOCK fornisce una pressione del grilletto coerente dal primo all'ultimo round. Le tre sicurezze meccaniche automatiche a funzionamento indipendente sono integrate nel sistema di controllo del fuoco della pistola.
La Glock 17 si alimenta da caricatori a colonna sfalsata o doppia pila che hanno una capacità di 17 colpi (che può essere estesa a 19 con una piastra di base opzionale) o caricatori ad alta capacità da 33 colpi opzionali. I caricatori Glock sono intercambiabili tra modelli dello stesso calibro, il che significa che una pistola compatta o subcompatta accetterà caricatori progettati per le pistole più grandi camerate per lo stesso round.
Gli accessori per le pistole Glock disponibili dalla fabbrica includono diversi dispositivi per l'illuminazione tattica, come una serie di "luci tattiche Glock" montate sul binario anteriore dotate di una luce tattica bianca e di un mirino laser visibile opzionale.
L'adozione di queste nuove pistole semiautomatiche è registrata in un più ampio testamento di nuove “piccole attrezzature” per le forze francesi, come indicato da alcune consegne: Arrivo del fucile d'assalto in consegna dal 2017: nel 2020 12.000 nuovi fucili HK416F saranno consegnati a varie unità dell’esercito. Inizio delle consegne nel 2020 di un nuovo fucile da cecchino FN SCAR-H PR: più di 2.600 saranno consegnati entro la fine del 2021.
La continuazione delle consegne di nuove uniformi mimetizzate nelle forze armate nel 2020: 85.000 F3 uniformi ignifughe saranno raccolte all'interno delle unità, consentendo così di equipaggiare tutti i soldati impiegati nelle operazioni esterne (OPEX, Opérations Extérieures).
Consegna di elmetti in compositi di protezione contro schrapnel e proiettili da 9 mm: nel 2020 verranno consegnati 25.000 caschi. Infine, 37.000 giubbotti antiproiettile di nuova generazione sono già stati consegnati tra il 2018 e il 2019; l'obiettivo entro il 2025 è 96.800 unità.
Come detto in precedenza, il Ministère des Armées francese ha annunciato l'acquisto di 2.620 FNH SCAR-H PR, conosciuti all'interno dell'esercito francese come Fusils de précision semi-automatiques (FPSA).
Il sistema FPSA è il prodotto di OIP Sensor Systems e Telefunken-Racoms, associati al produttore di armi FN Herstal e alla società MEN. Oltre al fucile e alle munizioni associate (incluso il piercing all'armatura), saranno schierati all'interno dei soppressori asiatici e delle ottiche I2 e IR.
Le consegne sono iniziate nel 2020 e sostituiscono il datato fucile di precisione FR-F2 in servizio dagli anni '80. Il nuovo fucile è in calibro 7,62x51 mm NATO ed è destinato a ingaggiare obiettivi fino a 800 m; viene schierato come parte di un'iniziativa in corso volta ad aumentare le capacità del singolo soldato. Il fucile è destinato all'uso da parte dei cecchini che sono considerati gli "Occhi del capo sezione", che conducono missioni di osservazione a lungo raggio, intelligence e neutralizzazione del bersaglio.
La nuova pistola semiautomatica a Glock è una variante del G17 ma l'annuncio dell'esercito non conteneva dettagli su quale. Glock sta fornendo alle pistole una qualche forma di mirino "notturno". Sellier e Bellot stanno fornendo munizioni e kit di formazione UTM. Entro il 2022, il contratto di 74.596 sarà ultimato. Le nuove armi individuali sostituiscono il PA MAC 50 (prodotto da Châtellerault) che risale agli anni '50 e il PAMAS G1 (dalle fabbriche di armi di Saint-Etienne). 
Questi schieramenti si uniscono alla nuova carabina H&K 416F, alle nuove uniformi, ai caschi e alle protezioni per il corpo FR.


IL FUCILE D’ASSALTO FN SCAR

L'FN SCAR (acronimo per Special Operations Forces Combat Assault Rifle) è un fucile d'ordinanza modulare a fuoco selettivo sviluppato dalla Fabrique National d'Herstal (FN) su richiesta dello USSOCOM e prodotto a partire dal 2009.
L'annuncio da parte del SOCOM del vincitore dell'appalto arrivò nel 2004. La FN si doveva occupare della progettazione e della produzione in serie del fucile. Verso la metà del 2005, i primi SCAR erano disponibili all'utente finale, ovvero le forze speciali statunitensi. Poiché lo US SOCOM utilizzava la stessa designazione della marina, le due versioni di SCAR furono chiamate Mark 16 (il light) e Mark 17 (l'heavy).
I test finirono nel 2007 e l'Aprile 2009 vide la prima grande fornitura di 600 pezzi al reggimento 75th Ranger Regiment. Da questa data in poi, lo SCAR ha iniziato a sostituire la maggior parte dei fucili usati dalle forze SOCOM come le carabine M4, i fucili M16 e i fucili di precisione SR-25.


L'arma non è basata su nessun fucile precedente, e la sua progettazione è partita da zero. In tutte le sue varianti utilizza un sistema di recupero di gas. Il fucile ha dimostrato una bassa sensibilità alla sabbia fine e quindi una notevole affidabilità in condizioni estreme. Durante un test dell'esercito americano compiuto su dieci esemplari di SCAR, Heckler & Koch XM8, Heckler & Koch HK416 e carabine M4, che consisteva nello sparare 6000 colpi con ciascun fucile in ambiente sabbioso, lo SCAR si è piazzato secondo, essendosi inceppato 226 volte. Lo ha battuto l'XM8 che si è bloccato solo 127 volte. Dietro l'HK416 con 233 e l'M4 con 882 stop.
La posizione del grilletto e del selettore di fuoco è studiata per un uso ambidestro. È disponibile l'opzione automatico o semiautomatico, ma non le raffiche limitate ad un certo numero di cartucce. Il calcio in polimeri è adattabile e presenta un supporto per la guancia del tiratore. Il fucile presenta inoltre una guida Picatinny lungo tutta la parte superiore, per l'aggiunta di vari moduli come ottiche e puntatori, ed altre tre disposte lungo i due lati e sotto la canna.


Accessori

Lanciagranate EGLM

L'EGLM (acronimo di Enhanced Grenade Launcher Module cioè in italiano modulo lanciagranate potenziato), chiamato ufficialmente FN40GL o Mk 13 Mod 0. è un lanciagranate da 40 mm basato sul GL-1 per l'FN F2000 ed introdotto nel 2008, che può essere montato su entrambe le versioni dello SCAR.

Varianti

L'appalto del SOCOM prevedeva che la nuova arma fosse disponibile in due versioni, a cui corrispondevano diversi calibri:
  • l'FN SCAR-L (da light, leggero) è la variante d'assalto in calibro 5,56 mm NATO;
  • l'FN SCAR-H ( da heavy, pesante) è la variante da battaglia in calibro 7,62 mm NATO adattabile sul campo di battaglia ad altre munizioni (come le 7,62 × 39 mm sovietiche).
I due modelli sono simili nel 90% dei pezzi e il cambio di canna richiede pochi minuti senza bisogno di ulteriori aggiustamenti. L'idea chiave dello SCAR è la modularità, cioè la capacità di fornire all'operatore un'ampia varietà d'opzioni a cominciare dalla canna, che può essere scelta corta per il combattimento ravvicinato o lunga per una variante di precisione che poteva utilizzare anche munizioni raccolte sul campo come quelle degli AK-47. 

Entrambe le versioni, sono quindi disponibili in tre varianti:
  • Standard (S);
  • per combattimento ravvicinato (CQC da Close Quarter Combat);
  • Sniper (SV da Sniper Variant o LB da Long Barrel cioè canna lunga).
Tutte queste varianti non modificano le procedure di manutenzione, gli equipaggiamenti opzionali utilizzabili o i sistemi di controllo come il selettore di fuoco. Alla fine del 2008, la FN ha introdotto versioni semiautomatiche dei due SCAR per uso civile chiamate 16S (versione light) e 17S (versione heavy). Le fabbriche di produzione hanno sede a Columbia, Carolina del Sud per i fucili destinati all'esercito e a Fredricksburg, Virginia per quanto riguarda le 16S e 17S destinate ad uso civile e da parte delle forze di polizia.
Nel 2008, l'FN HAMR IAR, basato sullo SCAR (acronimo che sta per Heat Adaptive Modular Rifle), è stato uno dei quattro fucili finalisti alla gara indetta dal Corpo dei Marines per un fucile da fanteria automatico leggero (in inglese Infantry Automatic Rifle da cui IAR). La principale differenza tra l'HAMR e lo SCAR è la capacità di passare automaticamente dal fuoco a otturatore chiuso al fuoco a otturatore aperto se la camera si surriscalda.


ENGLISH

French Army Announces Adoption of FN SCAR-H PR & Glock 17 Pistol

The French Army (Armee de Terre) continues with its updating with its weaponry. In 2017, they selected the Heckler & Koch HK416 rifle, designating it as the HK416F to replace their FAMAS bullpup rifle. In 2020, the French Ministère des Armées officially announced that it will be conducting a €100 million procurement of 2,620 FNH SCAR-H 7.62mm NATO PR semi-automatic sniper rifle, which will be designated as the Fusils de précision semi-automatiques (FPSA).
According to FN Herstal, the SCAR-H PR is the precision rifle version of the modular SCAR family. It’s design makes lay down accurate and rapid fire in short and long ranges. The version for use in the French Army will be equipped with Schmidt & Bender high-end rifle scopes with clip-on night sights. Also part of the FPSA equipment is the clip-on thermal sights from OIP Sensor Systems. Such equipment will be used depending n mission requirements.
Deliveries are expected to begin this year and the FR-F2 rifle which has been in service since the 1980s will be phased out.
The US SOCOM uses the SCAR-H PR, designating it as the Mk20 Mod 0 Sniper Support Rifle (SSR). We believe that the airsoft version of this is the VFC MK17 SSR which is produced under licensing agreement with Cybergun, unless we are wrong.
More details of this announcement can be found at the Direction générale de l'armement (DGA) website, the procurement arm of the French Defense Ministry.
Also, their pistols get updated, which will cover also the Air Force and Navy. They have awarded Austiran gun maker Glock a contract worth €44 million which will be a version of the Glock 17 that meets the specifications of the French Armed Forces. It is expected that Glock will be equipping the pistol with “night-time” sights while Sellier and Bellot will be providing ammunition and UTM training kits.
Over 74,000 pistols will be delivered by Glock  by 2020. The breakdown of allocation according to the DGA press release is 80% will be for the Army, 10% for the Air Force and 8% for the Navy.
The Glock 17 pistol will be replacing the PA MAC 50 which date from the 1950s, and the PAMAS G1.
French Defense Minister Florence Parly welcomes DGA’s order of new semi-automatic pistols to replace the current ones dating back to the 1950s. By 2022, 74,596 Glock 17s will have been delivered, the first units having been actually delivered at the end of 2019. The value of this contract is 44 million euros. This order fits into the 2019-2025 military programming law.
The DGA (Directorate General for Armament) ordered 74,596 semi-automatic pistols (PSA, Pistolet Semi-Automatique). This contract was entrusted to the Glock company (pistol and night sighting aid capacity) which has joined forces with Sellier and Bellot (ammunition) and UTM (kit drive). These new-generation pistols will replace those currently supplied: the PA MAC 50 (Pistolet Automatique, Manufacture d’Armes de Châtellerault) which date from the 1950s, and the PAMAS G1 (Pistolet Automatique, Manufacture d’Armes de Saint-Etienne).
The MAC 50 (also known as MAC 1950, MAS 50 or PA modèle 1950) is a standard semi-automatic pistol of the French army and adopted in 1950. It replaced the previous series of French pistols, the Modèle 1935A & Modèle 1935S, and was produced between 1950 and 1970. It uses the Browning system like the FN GP 35 with an integral barrel feed ramp.
The MAS 9 mm G1 is a specific model of the Beretta 92F which it retains its appearance. The major difference with the original Beretta comes from the disarm lever which returns after the maneuver in the firing position. It is also called PAMAS: Automatic Pistol of the Manufacture d'Armes de Saint-Étienne. 100,000 weapons were produced in total. The PAMAS G1 was put into operational service in 1989 as a service weapon in the units of the National Gendarmerie, then in 1992, in the French Air Force and in 1999 in the Army and the Navy. A total of 97,502 weapons are in service in the three services and the gendarmerie.
The three French army services – Land, Air Force and Navy – as well as other services, will benefit from the acquisition of the Glocks. The model is already in service in the GIGN (Groupe d'Intervention de la Gendarmerie Nationale), du RAID (Police's special force) and some units of the COS (Commandement des Opérations Spéciles). The distribution planned is around 80% of the weapons for the Land Force, 10% for the Air Force and 8% for the Navy. The key factors that have led the Ministry of the Armed Forces to accept this offer are the reliability and robustness demonstrated during tests.
The Glock 17 is a recoil-operated, semi-automatic pistol designed and manufactured by the Austrian company Glock. This pistol uses a modified Browning cam-lock system adapted from the Hi-Power pistol. It uses a linkless, vertically tilting barrel with a rectangular breech that locks into the ejection port cut-out in the slide. The frame of the Glock 17 is made of polymer with hardened steel guides. It features an ideal grip angle and low weight. The slide stop lever and the magazine catch are easily operated with the shooting hand. GLOCK’s revolutionary Safe Action® trigger system provides a consistent trigger pull from the first to the last round. The three automatic independently operating mechanical safeties are built into the fire control system of the pistol.
The Glock 17 feeds from staggered-column or double stack magazines that have a 17-round capacity (which can be extended to 19 with an optional floor plate) or optional 33-round high-capacity magazines. Glock magazines are interchangeable between models of the same caliber, meaning that a compact or subcompact pistol will accept magazines designed for the larger pistols chambered for the same round.
The Glock pistol accessories available from the factory include several devices for tactical illumination, such as a series of front rail-mounted "Glock tactical lights" featuring a white tactical light and an optional visible laser sight.
The adoption of these new semi-automatic pistols is registered in a wider will of new “small equipment” for the French forces, as indicated by some deliveries: Arrival of the assault rifle being delivered since 2017: in 2020 12,000 new HK416F rifles will be delivered to various army units. Start of deliveries in 2020 of a new sniper rifle FN SCAR-H PR for snipers: more than 2,600 will be delivered by the end of 2021. The continuation of deliveries of new camouflaged uniforms in the forces in 2020: 85,000 F3 flame retardant uniforms will be collected within the units, thus enabling to equip all of the soldiers deployed in external operations (OPEX, Opérations Extérieures). Delivery of composite helmets protecting against schrapnels and 9 mm bullets: in 2020, 25,000 helmets will be delivered. Finally, 37,000 new generation bulletproof vests have already been delivered between 2018 and 2019; the target by 2025 is 96,800.
The French Ministère des Armées has announced the €100 million procurement of 2,620 FNH SCAR-H PR, known within the French Army as the Fusils de précision semi-automatiques (FPSA).
The FPSA system is the product of OIP Sensor Systems and Telefunken-Racoms, associated with weapon producer FN Herstal and the company MEN. In addition to the rifle and associated ammunition (including armor piercing), they will be fielded within suppressors Asia well as I2 and IR optics. Deliveries begin in 2020 and replace the FR-F2 in service since the 1980s. The new rifle is 7.62mm NATO and intended to engage targets out to 800m and is being fielded as part of an ongoing initiative aimed at increasing the capability of the individual Soldier.
The rifle is intended for use by Snipers who are considered the “Eyes of the section chief”, conducting long-range observation, intelligence and target neutralization missions. Additionally, they have announced that they have awarded a contract worth € 44 million for a new semi auto pistol to Glock. It is said to be a G17 variant but the Army’s announcement contained no details as to which one. Glock is providing the pistols with some form of “night-time” sights. Sellier and Bellot is providing ammunition and UTM training kits.
By 2022, the contract of 74,596 will be fulfilled. They replace the PA MAC 50 (manufactured by Châtellerault) which date from the 1950s, and the PAMAS G1 (from the arms factories of Saint-Etienne). According to the Ministry of the Army, this is a joint service buy with 80% of weapons for the army, 10% for the air force and 8% for the navy.
These fieldings join the new H&K 416F carbine, new FR uniforms, helmets and body armor.

(Web, Google, Wikipedia, Difesaonline, soldiersystems, popularsoft, You Tube)



























 

domenica 20 dicembre 2020

Mario Castoldi (1888 – 1968) è stato un ingegnere italiano



Mario Castoldi (Zibido San Giacomo, 26 febbraio 1888 – Trezzano sul Naviglio, 31 maggio 1968) è stato un ingegnere italiano, importante progettista aeronautico.

BIOGRAFIA

Nacque a Zibido San Giacomo (Milano) il 26 febbr. 1888 da Giovanni e Rosa Rossi. Laureatosi in ingegneria al politecnico di Milano nel 1913, allo scoppio della prima guerra mondiale entrò come sottotenente di complemento nei servizi tecnici dell'aeronautica, e subito dopo alla direzione tecnica dell'aviazione militare in Torino. Nel 1916, promosso tenente, fu comandato presso le officine della Società Pomilio, e l'anno dopo nominato addetto al settore aeroplani presso l'ufficio tecnico della stessa società. Nel 1911 venne trasferito alla direzione sperimentale dell'aviazione militare presso il campo di Montecelio (Roma), poi all'istituto sperimentale aeronautico, ove condusse a termine una serie di studi. È del 1921 il progetto di un aereo di grosso tonnellaggio, il biplano quadrimotore terrestre Breda-Castoldi (800 CV, 6.400 kg di peso totale in volo) previsto, nelle versioni passeggeri e bombardamento; la costruzione, iniziata nella primavera del 1922 dalla Breda Aeronautica, fu poi sospesa.
Nel settembre 1922 il C. passò come progettista alla Società anonima Nieuport Macchi (divenuta in seguito Aeronautica Macchi S.p.A.) di Varese, della quale sarà direttore tecnico fino alla fine della seconda guerra mondiale (1945). Dopo aver iniziato collaborando con l'ing. A. Tonini alla realizzazione dell'idrosilurante bimotore M. 24, a partire dal tipo M. 26 fino allo MC. 206 tutti i progetti della ditta portarono solo la sua firma. A questi vanno aggiunti gli studi e i progetti non passati in produzione, compresi quelli per il caccia MC. 207 (motore D.B. 603 da 1.500 CV) del quale erano stati ultimati i disegni costruttivi. La sigla MC (Macchi-Castoldi) contraddistinse gli aeroplani progettati dal C. a partire dal prestigioso MC. 72 del 1931 fino allo MC. 207 del 1944.


La gran mole di lavoro del C. riguardò principalmente due settori: gli idrovolanti da corsa (1925-1931) e gli aerei da caccia (1935-1943). Un terzo settore d'attività, intermedio ai due periodi, si tradusse in progetti e costruzioni di idrovolanti, di aerei anfibi e terrestri per impieghi vari, civili e militari.
Dall'autunno del 1924 il C. fu incaricato della progettazione degli idrocorsa per la annuale competizione internazionale Coppa Schneider, nella cui edizione del 1921 la casa Macchi si era classificata al primo posto con l'M. 7. Gli idrovolanti, tutti monoplani, furono: l'M. 33 (ultimo idrocorsa italiano a scafo centrale, motore Curtiss D. 12 da 400 CV, anno 1925,30 arrivato); l'M. 39 (primo idrocorsa italiano a galleggianti, motore Fiat A. S. 2 da 800 CV, anno 1926, vincitore della Coppa e di altri primati); l'M. 52 (motore Fiat A. S. 3 da 1.000 CV, anno 1927, primato di velocità sulla base di 3 km.); l'M. 52 R (M. 52 a cellula ridotta anno 1927,primato di velocità sulla base di 3 km nel 1928, e 2º arrivato alla Coppa del 1929); l'M. 67 (motore I. F. Asso 2-800 da 1.400 CV, anno 1929, primato di velocità sulla base di 3 km; l'MC. 72 (motore Fiat A. S. 6 da 2.300 CV, anno 1931, primato di velocità nel 1933 sulla base di 3 km, e sui 100 km; vincitore nel 1933 della Coppa di velocità L. Blériot); l'MC. 72 (motore potenziato Fiat A. S. 6 da 2.800 CV, anno 1933, record mondiale di velocità di 709, 209 km/h tuttora imbattuto nella classe degli idrovolanti a motore alternativo, su base di 3 km). 



L'MC. 72 non era stato messo a punto in tempo per la Coppa Schneider del 1931, e quell'anno il trofeo fu assegnato definitivamente alla Gran Bretagna, in quanto vincitrice per tre volte in cinque anni. Questo idrocorsa era dotato di un propulsore a due motori in tandem con due eliche trattive bipale coassiali controrotanti che, annullando l'effetto della coppia motrice e la sua influenza sullafase di decollo, consentirono la massima riduzione dei galleggianti diminuendo così la resistenza aerodinamica.
Altri velivoli costruiti nel periodo tra le due guerre mondiali su progetto del C. furono: l'M. 26 (prototipo di idrocaccia biplano, motore H. S. 42 da 300 CV,anno 1924); l'M. 40 (idrovolante ricognitore catapultabile per navi da guerra, motore Fiat A. 20 da 380 CV, anno 1928); l'M. 41 (prototipo del 1927) e l'M. 41 bis (idrocaccia biplano, motore Fiat A. 20 da 420 CV, anno 1928); l'M. 53 (prototipo di idromonoplano da ricognizione per imbarco su sommergibili, motore Cirrus Mark II da 75-80 CV, anno 1928); l'M. 70 (biplano biposto terrestre e idro, da turismo, motore Colombo S. 53 da 85 CV, anno 1928); l'M. 71 (prototipo di idrocaccia biplano, motore Fiat A. 20 da 420 CV, anno 1930); l'MC. 73 (biplano biposto terrestre e idro, da turismo, motore Colombo S. 63 da 120 CV, anno 1930); l'MC. 77 (idromonoplanoquadriposto da ricognizione e bombardamento, motore I. F. Asso 750 da 900 CV, anno 1935); l'MC. 94 (idromonoplano civile, 12passeggeri, versione anfibia, due motori Alfa Romeo 126R.C. 10 da 800 CV, anno 1936); l'MC. 99 (idromonoplano ricognitore, bombardiere e silurante, due motori I. F. Asso XI R. 2 C. 15 da 890 CV, anno 1937); l'MC. 100 (idromonoplano civile, 26passeggeri e 4 di equipaggio, tre motori Alfa Romeo 126 R. C10 da 800 CV, anno 1938).
La metodologia e la tecnologia elaborate per gli aerei da competizione consentirono al C. brillanti soluzioni per l'aereo da caccia, con un tipo nuovo per concezione aerodinamica, per struttura, per impiego di materiali e per adattamento alle necessità belliche dei reparti. I caccia progettati dal C., che costituirono la spina dorsale dell'aeronautica italiana nella seconda guerra mondiale, erano di tipo terrestre, con carrello retrattile, monoplani ad ala bassa a sbalzo, monomotore e monoposto. 

Furono: l'MC. 200 Saetta (da caccia e assalto, motore Fiat A. 74 R. C. 38 da 840 CV, anno 1938, robustissimo, estremamente maneggevole e rapidissimo in salita); l'MC. 201 (motore Fiat A. 76 R. C. 40 S da 1.000 CV, anno 1940); 


l'MC. 202 Folgore (motore Alfa Romeo R. A. 1.000 R. C. 41-1 da 1.000 CV, anno 1940); l'MC. 205 Veltro (caccia bombardiere, motore Fiat R. A. 1.050 R. C. 58 da 1.250 CV, anno 1942, tra i migliori velivoli da caccia della seconda guerra mondiale); l'MC. 205 N (motore Daimler Benz 605 A.R.C. 58 da 1.250 CV, anno 1942); l'MC. 206 (simile al 205 N, anno 1943, prototipo in fase di costruzione, distrutto nel 1944 per il bombardamento aereo degli stabilimenti).



Ritiratosi nel dopoguerra nella sua casa di Trezzano sul Naviglio (Milano), dove la passione per l'agricoltura, specie per la risicoltura, non gli impedì di continuare studi riguardanti la propulsione a reazione e gli aerei a getto, il C. vi morì il 31 maggio 1968.
Dopo la laurea lavora alla Direzione Tecnica dell'Aeronautica militare per poi passare alla Pomilio. Passa poi alla Direzione Sperimentale dell'aviazione militare a Montecelio (Roma) che di lì a qualche lustro diverrà l'embrione della "città dell'aeronautica" di Guidonia Montecelio.
L'anno 1922 lo vede approdare alla Nieuport Macchi. Ben presto comincia a progettare una fortunata serie di idrovolanti da velocità: i Macchi M..33, Macchi M..39, Macchi M..52, Macchi M..67, che lo porterà al suo capolavoro, il Macchi M.C.72, tuttora detentore del record di velocità per idroplani con propulsione a pistoni.
Si occupò per la stessa ditta anche della progettazione di idrovolanti di maggiori dimensioni, come il Macchi M.C.94, il Macchi M.C.99 e il Macchi M.C.100.
Passa poi alla progettazione di una famiglia di caccia che si riveleranno essere tra i migliori velivoli italiani della seconda guerra mondiale; dal suo tavolino da disegno prendono vita il Macchi M.C.200, il Macchi M.C.202, il Macchi M.C.205, il Macchi M.C.206, tutti caccia aerodinamicamente ottimi (a parte qualche iniziale problema di autorotazione dello M.C.200 presto risolto), molto manovrabili e dotati di una ridotta corsa di decollo.
Nelle relazioni compilate dagli alleati del tempo si fa menzione del Castoldi come uno dei migliori progettisti al mondo di velivoli. Nel 1945 si dimise da qualunque incarico, ritirandosi a vita privata.

17 novembre 1926: IL MACCHI-CASTOLDI M.39

17 novembre 1926: ad Hampton Roads, Virginia, il maggiore Mario de Bernardi,  Regia Aeronautica , batté il proprio record, stabilito solo quattro giorni prima, quando volò con l'Aeronautica Macchi M.39, numero MM.76, verso una nuova  Fédération Aéronautique Internationale (FAI) Record mondiale di velocità su un percorso di 3 chilometri con una velocità media di 416,62 chilometri orari (258,88 miglia orarie). L'aereo da corsa Macchi M.39 è stato progettato da Mario Castoldi. Era un monoplano monomotore con due pontoni o galleggianti. L'ala è controventata esternamente, ha un diedro di 0 ° e incorpora radiatori di superficie. L'M.39 era lungo 6,473 metri (22 piedi, 2,8 pollici) con un'apertura alare di 9,26 metri (30 piedi, 4,6 pollici) e un'altezza di 3,06 metri (10 piedi, 0,5 pollici). Il peso a vuoto dello Schneider Trophy racer era di 1.300 chilogrammi (2.866 libbre) e il suo peso lordo massimo era di 1.615 chilogrammi (3.560 libbre). L'M.39 era alimentato da un motore Fiat AS.2 60 ° DOHC V-12 raffreddato ad acqua, normalmente aspirato, da 31,403 litri (1.916,329 pollici cubi) a trasmissione diretta con un rapporto di compressione di 6: 1. Utilizzava tre carburatori e due magneti e produceva 882 cavalli a 2.500 giri / min. Il motore azionava un'elica metallica a due pale a passo fisso progettata dal Dr. Sylvanus A. Reed. Il motore AS.2 è stato progettato da Tranquillo Zerbi, basato sul motore D-12 della Curtiss Airplane and Motor Company. Il motore era lungo 1,864 metri (6 piedi, 1,4 pollici), largo 0,720 metri (2 piedi, 4,4 pollici) e alto 0,948 metri (3 piedi, 1,3 pollici). Pesava 412 chilogrammi (908 libbre). Il Macchi M.39 raggiungeva i 420 chilometri all'ora (261 miglia all’ora). Il Macchi M.39 MM.76 è nella collezione del Museo dell'Aeronautica Militare.


UN PROGETTO DELL’ING. CASTOLDI, AVVENIRISTICO PER L’EPOCA

Il Macchi-Castoldi M.C.72 è un idrocorsa (idrovolante da corsa) con configurazione "a scarponi" ideato nel 1930 come l'ultima speranza dell'Italia per la terza vittoria necessaria alla conquista della prestigiosa Coppa Schneider.
La preparazione della rivincita italiana cominciava nel 1930. Altissima la posta in gioco: cercare di battere gli inglesi, rimettendo così in gara il blasonato trofeo, e riportare a casa il primato mondiale di velocità, da sempre legato alla manifestazione.
Questo era il compito del R.A.V. (Reparto Alta Velocità) di Desenzano del Garda, che iniziò subito la selezione dei piloti che avrebbero portato in gara il futuro bolide. Intanto a Roma si davano disposizioni per la macchina e il motore; la maggiore esperienza in campo di idrocorsa era sicuramente appannaggio della Fiat per il motore e della Macchi per la cellula e furono queste le due ditte sulle quali si concentrarono gli sforzi che avrebbero portato al motore AS.6 e all'idrocorsa M.C.72.
Il nuovo aereo fu realizzato nei tempi previsti e le prove di collaudo iniziali fecero ben sperare chi su questo aereo aveva puntato tutto. Invece, ben presto si presentarono dei gravi problemi di detonazioni e ritorni di fiamma nel propulsore, e il collaudo risultò molto più lungo e laborioso del previsto. Quando poi le prove di volo costarono la vita di due piloti collaudatori, il 2 agosto al capitano Giovanni Monti in fase di decollo e successivamente al tenente Stanislao Bellini, si capì che l'M.C.72 non sarebbe mai stato pronto per il settembre del 1931.
Persa ogni speranza di rimettere in gioco la Schneider, il R.A.V. ricevette l'ordine perentorio di stabilire il nuovo record di velocità il giorno stesso in cui gli inglesi si sarebbero aggiudicati il trofeo, ma naturalmente era un'impresa impossibile; se l'M.C.72 fosse stato in grado di stabilire il record per quella data, allora avrebbe potuto anche partecipare alla competizione in Inghilterra, cosa che non avvenne.
Il primo record comunque arrivò: il 10 aprile 1933 alle ore 11:00 il Maresciallo Francesco Agello decollava a bordo dell'M.C.72 siglato MM.177 ed effettuava cinque giri del circuito designato sul Lago di Garda alla velocità media di 682,078 km/h; dopo l'ultimo passaggio Agello, resosi conto del successo, si lanciò verso l'idroscalo colmo di spettatori concludendo con una secca virata a coltello come segno di saluto.
Successivamente fu inviata una sezione del Reparto presso Falconara Marittima per nuovi tentativi di record. Il giorno 8 ottobre, utilizzando lo stesso M.C.72 M.M. 177 ma con un motore meno spinto, il tenente colonnello Guglielmo Cassinelli, sul percorso Falconara (località Fiumesino) - porto di Pesaro e ritorno stabilì il record del mondo di velocità sui 100 km con la media di 629,39 km/h, senza prima effettuare voli di prova del percorso con l'idrocorsa. Il successivo 21 ottobre il capitano Pietro Scapinelli, sempre con lo stesso M.C.72 M.M. 177, decollando al largo di Falconara Marittima e seguendo il percorso Porto Recanati - Porto Corsini e ritorno, conquistò la prestigiosa Coppa Blériot, destinata al primo pilota che avesse volato ad almeno 600 km/h per mezz'ora, con la media di 619,37 km/h, nonostante avesse incontrato condizioni meteorologiche avverse che resero difficilissimo anche il decollo a causa del mare grosso.
Il successivo ed ultimo traguardo fu fissato al superamento del muro dei 700 km/h, ed anche questo obiettivo fu raggiunto; il 23 ottobre 1934 Agello, a bordo dell'M.C.72 siglato MM.181, con una velocità media di 709,209 km/h, batté il suo stesso record; quest'ultimo primato rimane da allora imbattuto per quanto concerne la categoria idrovolanti propulsi da motore alternativo. Lo stesso M.C.72 MM.181, l'ultimo rimasto dei cinque esemplari prodotti, è gelosamente custodito nel Museo storico dell'Aeronautica Militare di Vigna di Valle, sul lago di Bracciano (Roma). A causa delle particolari necessità e della unicità delle relative soluzioni applicative, non furono realizzati sviluppi successivi, del motore FIAT AS.6 e dell’aereo.
Era chiaro a tutti che il motore dell'M.C.72 dovesse essere qualcosa di davvero eccezionale: il contratto con la Fiat esigeva un motore con una potenza di 2 300 CV, aumentabile in tempi brevi a 2 800 CV, un peso non superiore agli 840 kg ed un consumo massimo di 250 g/cv/h. Il compito era arduo, in quanto il più potente motore prodotto fino ad allora dalla fabbrica torinese, l'AS.5, già impiegato sull'idrocorsa Fiat C.29, non superava i 1 000 CV; si trattava quindi di più che raddoppiare la potenza e di adottare un riduttore e un turbocompressore, cosa che la Fiat aveva affrontato fino ad allora solo allo stadio sperimentale.
La soluzione fu individuata nell'accoppiamento in tandem di due unità AS.5 conservando dello stesso motore alesaggio, corsa e numero di giri. L'idea di due motori in tandem presentava diversi vantaggi: innanzitutto un ingombro trasversale straordinariamente limitato, la possibilità di sfruttare l'esperienza già acquisita con l'AS.5, il poter sistemare il riduttore tra le due unità, che rimanevano indipendenti l'una dall'altra, e il far passare l'asse elica tra le bancate del motore anteriore.
Inoltre in questo modo si disponeva di una cilindrata davvero considerevole (più di 50 litri), il che avrebbe permesso di raggiungere comodamente la potenza contrattuale senza dover sovralimentare eccessivamente il motore, mantenendo così i consumi eccezionalmente bassi, come richiesto. Nasceva così l'AS.6, una sorta di "doppio motore" con due unità indipendenti nel funzionamento (tanto che venivano avviate separatamente) ma con le eliche coassiali controrotanti. Questo propulsore, come del resto tutti quelli della serie AS, venne progettato dall'ingegnere Tranquillo Zerbi, direttore del Reparto Progetti Speciali della Fiat.
L'albero a gomiti del motore anteriore non usciva anteriormente in corrispondenza dell'elica, bensì posteriormente dove, mediante ruote dentate che fungevano anche da riduttore, metteva in movimento un albero cavo rotante tra la "V" dei cilindri. Allo stesso modo, il motore posteriore muoveva, tramite ruote dentate, un secondo albero che passava all'interno del primo. I due motori erano montati nel senso avanti-indietro, col risultato di far girare gli alberi, e quindi le eliche, l'uno nel senso opposto dell'altro.
Il combustibile veniva imbarcato all'interno dei galleggianti e arrivava al motore attraverso dei condotti passanti internamente ai sostegni a traliccio degli scafi. Anche i circuiti erano indipendenti e ogni unità pescava il combustibile dal proprio galleggiante/serbatoio; in questo modo si evitava che, dopo un tempo di volo prolungato, ci si trovasse con un serbatoio pieno ed uno vuoto, situazione che avrebbe originato fastidiosi squilibri.
Caratteristiche tecniche del Fiat AS.6 (versione anno 1934):
  • Architettura: 24 cilindri a V di 60°
  • Raffreddamento: a liquido
  • Cilindrata totale: 50,256 litri
  • Alesaggio: 138 mm
  • Corsa: 140 mm
  • Rapporto di compressione: 7
  • Velocità media del pistone: 15,4 m/s
  • Alimentazione: carburatore aspirato ad otto corpi
  • Distribuzione: 4 valvole per cilindro, 2 alberi a camme per ogni bancata
  • Accensione: doppia, a quattro magneti
  • Sovralimentazione: compressore centrifugo ad uno stadio
  • Velocità di rotazione del compressore: 19000 giri/min
  • Pressione di sovralimentazione: 1,82 bar
  • Riduttore: coppie di ingranaggi a dentatura cilindrica
  • Rapporto di riduzione: 0,6
  • Peso a secco: 930 kg
  • Potenza massima: 3100 CV a 3300 giri/min
  • Rapporto peso/potenza: 0,3 kg/cv.

L'ingegner Mario Castoldi aveva pensato all'idea di due eliche coassiali controrotanti già alla Schneider del 1929, quando risaltarono agli occhi di tutte le difficoltà degli idrocorsa in fase di decollo. L'elica, infatti, ruotando attorno al proprio asse, produce (per la Terza Legge della Dinamica) un momento meccanico di reazione che tende a far rollare il velivolo nel senso opposto a quello di rotazione dell'elica stessa. Se, durante la corsa di decollo di un aeroplano "terrestre", tale momento meccanico può essere assorbito dall'ammortizzatore della gamba del carrello, in un idrovolante a scarponi avviene lo sprofondamento di un galleggiante rispetto all'altro e questo comporta un notevole squilibrio in termini di resistenza idrodinamica.
Con l'aumento della potenza dei motori si rendeva necessaria l'adozione di galleggianti sempre più grandi che potessero opporre una adeguata resistenza al rollio indotto senza sprofondare eccessivamente; i galleggianti sovradimensionati però, una volta in volo, producevano una resistenza aerodinamica notevole.
L'adozione di due eliche coassiali controrotanti, soprannominata poi elica "birotativa", ha tra i tanti vantaggi quello di azzerare il momento meccanico di reazione, in quanto il momento meccanico generato dalla rotazione di un'elica viene contrastato dalla rotazione dell'altra. Questo ha sicuramente reso il velivolo meno difficile da pilotare, sia in volo che in flottaggio, ed ha inoltre consentito di adottare galleggianti meno voluminosi.
Il fatto poi che la lunghezza delle pale fosse ripartita tra due eliche ridusse il diametro del disco, il che offrì due ulteriori vantaggi: in primo luogo scongiurò il pericolo che le estremità delle pale raggiungessero velocità supersoniche ad elevati regimi di rotazione del motore, ed in secondo luogo ridusse la superficie del disco stesso, migliorando la penetrazione aerodinamica dell'aereo.
Altro vantaggio aerodinamico era il fatto che l'idrocorsa veniva investito da una corrente d'aria non turbolenta, come per i monoelica, bensì da una corrente pressoché lineare, il che evitava anche che i gas di scarico venissero deviati verso l'abitacolo, causando problemi sia di respirazione sia di visibilità al pilota per annerimento del parabrezza. Oltretutto, un disco con un diametro così ridotto non avrebbe sicuramente interferito in alcun modo con l'onda prodotta dagli scafi durante il movimento in acqua.
L'ala era realizzata in duralluminio, piuttosto spessa ed a profilo biconvesso, simmetrico, e completamente coperta da un radiatore alare costituito da tubetti d'ottone in modo da utilizzare quasi tutta la superficie esterna del velivolo per raffreddare il motore.
Gli impennaggi di coda erano a croce, come nei modelli veloci Macchi.
Nella parte anteriore e centrale la fusoliera era in metallo mentre la coda era realizzata in legno. Buona parte della lunghezza della fusoliera era occupata dal complesso motore che era sostenuto da un castello nel quale si innestavano le gambe di forza dei galleggianti e le semiali.
Le gambe di forza dei galleggianti erano in legno e duralluminio e la loro superficie anteriore era quasi completamente coperta dai radiatori per l'olio e per l'acqua.
Uno dei problemi più seri per il funzionamento del prestante motore era il raffreddamento.

UNO DEGLI ULTIMI PROGETTI DELL’ING. MARIO

Il Macchi MC.205 Veltro fu l'ultimo aereo da caccia progettato dall'ing. Castoldi ad essere prodotto in serie a partire dal 1942. Si trattava di un'evoluzione del precedente MC.202 Folgore, equipaggiato con un più potente motore Fiat RA 1050 RC.58 Tifone, versione su licenza del propulsore Daimler Benz DB.605A, da 1.475 cavalli e per l'introduzione di due radiatori esterni a barilotto sui fianchi del muso, a sostituzione del precedente radiatore unico. I primi modelli costruiti vennero consegnati nel gennaio 1943 al 1° Stormo Caccia di stanza a Pantelleria, dove furono impegnati in operazioni belliche sui cieli africani e nell'aerea mediterranea. Nonostante questo aeroplano dimostrò sul campo di poter combattere ad armi pari con gli aerei alleati Spitfire IX P-47 Thunderbolt e P-38 Lightning, non fu mai disponibile in un sufficiente numero per poter influire in modo sostanziale sugli eventi bellici.
Monoplano da caccia ad ala bassa, montata a sbalzo, monomotore. L'aeroplano ha una struttura interamente metallica con una fusoliera a semiguscio, costituita da quattro profilati in lega leggera con paratie ovoidali e correntini. Anche l'ala ha un'ossatura metallica formata da due longheroni e centinatura; l'ala inoltre presenta un profilo variabile ed è dotata di alettoni con intelaiatura metallica e rivestimento in tela e di ipersostentatori ventrali metallici. L'impennaggio posteriore comprende due piani di coda, montati a sbalzo, in metallo, con le superfici mobili rivestite in tela. L'abitacolo di pilotaggio è chiuso da una coperura vetrata, ribaltabile lateralmente; il seggiolino del pilota è corazzato ed è provvisto di un pilone di protezione nella carenatura del poggiatesta. L'aeroplano poggia su un carrello a tre ruote con ruote anteriori retrattili con rotazione verso l'interno e ruotino posteriore orientabile pure retrattile. Il velivolo dispone di quattro serbatoi del carburante situati due nella fusoliera e due alla radice delle semiali. L'armamento consiste in due mitragliatrici da 12,7 millimetri. La fusoliera e le ali presentano la verniciatura militare mimetica con l'emblema policromo fascista sui lati della fusoliera; il direzionale presenta una croce bianca e una banda bianca è posta anche sulla fusoliera.
  • Autore: Aermacchi (costruttore) (1913/ 2003); Castoldi Mario (progettista) (1888/ 1968);
  • Datazione: 1943;
  • Materia e tecnica: metallo; legno; vetro;
  • Categoria: industria, manifattura, artigianato;
  • Misure: 885 cm x 1680 cm x 303 cm;
  • Peso: 3408 kg.

(Web, Google, Wikipedia, Treccani, Lombardiabeniculturali, Thisdaynaviation, You Tube)





















 

HENSOLDT e Israel Aerospace Industries forniranno un radar A.B.M. per la fregata F124 Classe Sachsen della marina militare tedesca


In data 15 dicembre 2020, la Israel Aerospace Industries (IAI) e la tedesca HENSOLDT hanno firmato un accordo di cooperazione strategica congiunta in base al quale le due società produrranno congiuntamente sistemi radar per la difesa ABM e parteciperanno a progetti per la sorveglianza aerea e spaziale. Inizialmente la tedesca HENSOLDT e la sussidiaria IAI ELTA offriranno un radar a lungo raggio da utilizzare sulle fregate classe F124 Sachsen della Marina militare tedesca. Questo radar utilizza la banda S, il che consente al sistema un rilevamento molto più preciso dei bersagli nello spazio rispetto ad altre soluzioni. La classe F124 Sachsen è l'ultima classe tedesca di fregate di difesa aerea altamente avanzate costruita da un consorzio composto da Blohm+Voss come cantiere principale, Howaldtwerke-Deutsche Werft e Thyssen Nordseewerke.


La IAI (Israel Aerospace Industries) contribuirà con il suo know-how tecnologico e molti anni di esperienza nello sviluppo e nella produzione di sistemi di difesa contro i missili balistici a lungo raggio, in modo che vengano utilizzati componenti già collaudati in servizio. L’azienda tedesca HENSOLDT, che equipaggia tutte le principali navi della Marina tedesca con radar, produrrà i componenti principali ed assemblerà completamente i sistemi radar a lungo raggio che potranno essere offerti al cliente tedesco così come ad altri partner NATO per l'intera durata degli eventuali contratti.
L'accordo di cooperazione è stato concluso con il gruppo ELTA di IAI, che ha sviluppato la famiglia di radar Ultra e Spectra: questi radar forniscono capacità di ricerca e rilevamento avanzate di missili balistici e satelliti a distanze considerevoli. I radar sono prodotti maturi e collaudati sul campo e utilizzano un design flessibile per supportare i cambiamenti nei requisiti operativi e le eventuali minacce future.
Yoav Turgeman, VP IAI e CEO di ELTA, ha dichiarato: "IAI vede la collaborazione con Hensoldt come un significativo passo avanti nel far avanzare le sue operazioni radar in Europa e sfruttando la sua esperienza tecnologica accumulata in decenni nella difesa aerea e nelle missioni spaziali. Le comprovate capacità di i sistemi radar per la difesa dai missili balistici in Israele e nel mondo aiuteranno la Germania a raggiungere i suoi obiettivi operativi. Abbiamo identificato un crescente bisogno di sistemi radar avanzati di allerta precoce che forniscano un'immagine aerea dettagliata in tempo reale per facilitare la selezione delle misure di difesa appropriate ".
La HENSOLDT è il fornitore dei sistemi radar avanzati della Marina tedesca, utilizzati anche sulle corvette K130 e sulle nuove fregate F125, appena entrate in servizio. Il portafoglio è completato da sistemi mobili, terrestri e aerei, radar a corto raggio e radar passivo di nuova concezione.
Thomas Müller, CEO di HENSOLDT, ha dichiarato: "In qualità di campione tedesco per le soluzioni di sensori militari, contribuiremo con il nostro ampio know-how tecnico nel campo dei sistemi radar nella nostra cooperazione con IAI e siamo lieti di dare un importante contributo alla Bundeswehr capacità di espansione. Grazie alla nostra capacità di produzione in Germania e alla nostra cooperazione di lunga data con la Bundeswehr, offriamo un supporto logistico affidabile e reattivo e una vasta gamma di opzioni per un ulteriore sviluppo orientato alla missione ".
I sistemi Ultra e Spectra coinvolti nella cooperazione sono stati progettati per funzionare indipendentemente l'uno dall'altro come sistemi di rilevamento. Supportano tutti i livelli di difesa aerea, da medio a lungo e molto lungo raggio. Entrambi i sistemi sono mobili e offrono fino a 500 km di capacità di sorveglianza e rilevamento su aerei da combattimento. 
I sistemi forniscono: 
  • allarmi tempestivi tramite satelliti, 
  • missili balistici 
  • e altri bersagli aerei a distanze molto maggiori.
La Elta Systems è un leader globale nel campo dello sviluppo dei radar ed implementa sistemi strategici innovativi come: 
  • aerei da missione, 
  • cyber center nazionali, 
  • sistemi terrestri robotici, 
  • difesa anti-drone, 
  • sistemi di sicurezza nazionale e molti altri. 
La IAI è un centro tecnologico nazionale e globale per radar, satelliti, veicoli senza pilota, aviazione civile e sicurezza informatica.

ENGLISH

HENSOLDT and Israel Aerospace Industries to supply A.B.M. radar for German Navy's F124 Sachsen-class frigate

On 15 December 2020, Israel Aerospace Industries (IAI) and Germany's HENSOLDT signed a joint strategic cooperation agreement under which the two companies will jointly produce ABM defence radar systems and participate in air and space surveillance projects. Initially, Germany's HENSOLDT and IAI subsidiary ELTA will offer a long-range radar for use on the German Navy's F124 Sachsen-class frigates. This radar uses the S-band, which allows the system to detect targets in space much more accurately than other solutions. The F124 Sachsen class is Germany's latest class of highly advanced air defence frigates built by a consortium consisting of Blohm+Voss as the main shipyard, Howaldtwerke-Deutsche Werft and Thyssen Nordseewerke.
IAI (Israel Aerospace Industries) will contribute its technological know-how and many years of experience in the development and production of long-range ballistic missile defence systems, so that service-proven components will be used. The German company HENSOLDT, which equips all major ships of the German Navy with radar, will produce the main components and fully assemble the long-range radar systems, which can be offered to the German customer as well as to other NATO partners for the duration of any contracts.
The co-operation agreement was concluded with IAI's ELTA group, which developed the Ultra and Spectra family of radars: these radars provide advanced search and detection capabilities for ballistic missiles and satellites at considerable ranges. The radars are mature, field-proven products and use a flexible design to support changes in operational requirements and possible future threats.
Yoav Turgeman, IAI VP and CEO of ELTA, said: "IAI sees the collaboration with Hensoldt as a significant step forward in advancing its radar operations in Europe and leveraging its technological expertise accumulated over decades in air defence and space missions. The proven capabilities of ballistic missile defence radar systems in Israel and around the world will help Germany achieve its operational objectives. We have identified a growing need for advanced early warning radar systems that provide a detailed aerial image in real time to facilitate the selection of appropriate defence measures.
HENSOLDT is the supplier of the German Navy's advanced radar systems, which are also used on the K130 corvettes and the new F125 frigates, which have just entered service. The portfolio is completed by mobile, land and airborne systems, short-range radar and newly developed passive radar.
Thomas Müller, CEO of HENSOLDT, said: "As the German champion for military sensor solutions, we will contribute our extensive technical know-how in the field of radar systems in our cooperation with IAI and are pleased to make an important contribution to the Bundeswehr's expanding capability. Thanks to our production capacity in Germany and our long-standing cooperation with the Bundeswehr, we offer reliable and responsive logistical support and a wide range of options for further mission-oriented development.
The Ultra and Spectra systems involved in the cooperation have been designed to operate independently of each other as detection systems. They support all levels of air defence, from medium to long range and very long range. Both systems are mobile and offer up to 500 km of surveillance and detection capability over combat aircraft. 
The systems provide: 
  • early warnings via satellites, 
  • ballistic missiles 
  • and other aerial targets at much greater distances.
Elta Systems is a global leader in the field of radar development and implements innovative strategic systems such as: 
  • mission aircraft, 
  • national cyber centres, 
  • robotic ground systems, 
  • anti-drone defence 
  • national security systems and many others. 
IAI is a national and global technology centre for radar, satellites, unmanned vehicles, civil aviation and cyber security.

(Web, Google, navyrecognition, Wikipedia, You Tube)







 

sabato 19 dicembre 2020

L'HMS Brilliant era una fregata di tipo 22 della Royal Navy


L'HMS Brilliant era una fregata di tipo 22 della Royal Navy e prese parte all'unico scontro tra navi nella Guerra delle Falkland, quando insieme  all'HMS  Yarmouth inseguì la nave argentina Monsunen, nella battaglia di Seal Cove.


Royal Navy Service

Guerra delle Falkland

La Brilliant faceva parte della task force che prese parte alla guerra delle Falkland, con il capitano John Coward al comando.
Durante la guerra, i suoi due elicotteri furono coinvolti nell'attacco con successo al sottomarino argentino Santa Fe, e fu la prima nave da guerra della Royal Navy a lanciare alcuni missile Sea Wolf in azione quando, il 12 maggio 1982, abbatté tre A-4 Skyhawk.
Il 21 maggio 1982 la HMS Brilliant venne attaccata da una unità argentina fuori dal mare di San Carlos Water e fu leggermente danneggiata dal fuoco di cannoni. Il 23 maggio si unì alla HMS Yarmouth nella caccia alla nave da rifornimento argentina ARA Monsunen.
Salvò 24 sopravvissuti dall'Atlantic Conveyor il 25 maggio. La Brilliant aveva navigato verso sud con a bordo un paio di cariche nucleari di profondità WE.177A. Per evitare complicazioni derivanti dal Trattato di Tlatelolco, queste furono scaricate a RFA  Fort Austin il 16 aprile 1982.


1983–1996

Nel 1987 divenne leader del 2 ° Fregate Squadron. Nell'ottobre 1990 ha visto i primi membri del servizio navale reale delle donne a prestare servizio ufficialmente su una nave da guerra operativa. Nel gennaio 1991, la Brilliant venne schierata nel Golfo Persico come parte dell'operazione Granby Task Force, nella prima guerra del Golfo. La Brilliant ha preso parte ad una serie di documentari della BBC intitolata HMS Brilliant - In a Ship's Company del giornalista Chris Terrill nel 1994, mentre stava intraprendendo un tour operativo al largo delle coste dell'ex Jugoslavia per far rispettare le Nazioni Unite l’embargo sulle armi nel mare Adriatico.


Servizio nella marina brasiliana

Dismessa dal servizio della Royal Navy, nel 1996 ed è stata venduta alla Marina brasiliana il 31 agosto 1996 e ribattezzata Dodsworth.
L'F47 Dodsworth è stata venduto e rottamato ad Aliağa, in Turchia, nel luglio 2012.
La sagoma della HMS Brilliant è dipinta, con la data 21 maggio, sul lato del numero di serie C-412 Finger IAI dell'Air Force argentina. Sul C-412 è dipinta anche la sagoma di HMS Arrow e la data del 1° maggio. Questi segni di affondamento (senza attraversamento) hanno a che fare con i danni ad entrambe le navi nella Guerra delle Falkland; l’HMS Arrow venne leggermente danneggiata dal fuoco dei cannoni il 1° maggio 1982 e la HMS Brilliant fu leggermente danneggiata anche dal fuoco dei cannoni il 21 maggio. I segni delle dita furono dipinti subito dopo la guerra; sono stati visti durante l'esercitazione multinazionale Ceibo del novembre 2005 in Argentina.


ENGLISH

HMS Brilliant was a Type 22 frigate of the Royal Navy. Brilliant took part in the only ship-to-ship engagement of the Falklands War, when she and HMS Yarmouth chased the Argentine coaster Monsunen, in the Battle of Seal Cove.


Royal Navy Service

Falklands War

Brilliant was part of the task force that took part in the Falklands War, with Captain John Coward in command.
During the war, her two helicopters were involved in successfully attacking the Argentine submarine Santa Fe, and she was the first Royal Navy warship to fire the Sea Wolf missile in action when, on 12 May 1982, she shot down three A-4 Skyhawks.
On 21 May 1982 HMS Brilliant came under Argentine air attack outside San Carlos Water and was slightly damaged by cannon fire. On 23 May she joined HMS Yarmouth in the chase of the Argentinian supply ship ARA Monsunen.
She rescued 24 survivors from Atlantic Conveyor on 25 May. Brilliant had sailed south with a pair of WE.177A nuclear depth charges on board. To avoid complications arising from the Treaty of Tlatelolco, these were unloaded to RFA Fort Austin on 16 April 1982.

1983–1996

In 1987 she became leader of the 2nd Frigate Squadron. In October 1990 she saw the first members of the Women's Royal Naval Service to serve officially on an operational warship. In January 1991, Brilliant deployed to the Persian Gulf as part of the Operation Granby Task Force, in the First Gulf War. Brilliant starred in a BBC documentary series called HMS Brilliant – In a Ship's Company by the journalist Chris Terrill in 1994, while she was undertaking an operational tour off the coast of former Yugoslavia enforcing a United Nations arms embargo in the Adriatic sea.

Brazilian Navy Service

She decommissioned from Royal Navy service in 1996 and was sold to the Brazilian Navy on 31 August 1996 and renamed Dodsworth.
F47 Dodsworth was sold for scrap and broken up at Aliağa, Turkey, during July 2012.
The silhouette of HMS Brilliant is painted, with the date 21 May, on the side of Argentine Air Force IAI Finger serial number C-412. Also painted on C-412 is the silhouette of HMS Arrow and the date 1 May. These kill markings (without crossing) have to do with damage to both ships in the Falklands War, HMS Arrow being slightly damaged by cannon fire 1 May 1982 and HMS Brilliant also being slightly damaged by cannon fire on 21 May. Finger's markings were painted soon after the war; they were seen during the November 2005 multi-national Exercise Ceibo in Argentina.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)