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La pistola subacquea Heckler Koch P11 è stata originariamente sviluppata alla fine degli anni '60 dalla famosa azienda tedesca produttrice di armi Heckler und Koch GmbH.
Progettata e prodotta in segreto, fu brevettata nel 1969, ma i relativi brevetti sono stati resi pubblici solo nel 2008. È stata adottata dai nuotatori d’assalto della Bundeswehr nel 1976. Diversi altri paesi hanno adottato questa insolita arma per le proprie forze speciali, inclusa la US NAVY. Rimase segreta fino agli anni '90, quando le prime foto di questa pistola iniziarono ad apparire sulla stampa. È un'arma estremamente interessante e insolita. Mentre i suoi principali rivali, come la pistola russa SPP-1M o la pistola americana Mk.1 UDP, sono ottimizzate per le operazioni subacquee, la pistola HK P11 può essere utilizzata efficacemente sia sott'acqua che sopra l'acqua, "in aria".
Questa capacità “doppio medio” si ottiene utilizzando due tipi di munizioni. Un tipo, la DM101 da 7,62x36 mm, è destinata all'utilizzo in acqua. È caricata con un proiettile aghiforme lungo circa 10-11 cm. Il suo peso e la velocità iniziale differiscono da fonte a fonte e sono indicati come 10 grammi e 180 m/s o 32 grammi e 117 m/s. In quest'ultimo caso, sembra che il proiettile sia realizzato in lega di tungsteno. I proiettili vengono sparati da canne a canna liscia, assemblate in gruppi di cinque all'interno di un "blocco canna" cilindrico di plastica. La stabilizzazione in acqua è ottenuta mediante effetti idrodinamici. La portata effettiva dichiarata contro una bombola d'aria subacquea è di 10 metri alla profondità degli stessi 10 metri. Quando vengono sparati “sopra l’acqua”, questi proiettili mancano di stabilità e quindi hanno una precisione piuttosto scarsa. Pertanto, insieme alla pistola HK P11, viene rilasciato un altro tipo di munizioni, la DM91 da 7,62x36 mm, per l'uso "sopra l'acqua". Queste munizioni sono caricate con proiettili appuntiti dalla forma tradizionale con nucleo in lega di tungsteno. Il peso del proiettile è di 8,6 grammi e la velocità alla volata è di 190 m/s. Ogni proiettile viene caricato nello speciale sabot di plastica e viene sparato attraverso una canna rigata. Cinque canne sono assemblate in un gruppo di canne staccabile, esternamente simile a quello utilizzato per il tiro subacqueo. Dopo aver sparato con la cartuccia DM91, il suo sabot si incastra nella costrizione della volata della canna, catturando i gas caldi della polvere all'interno della canna. Questa caratteristica garantisce uno scarico silenzioso e senza flash, simile negli effetti alle pistole silenziose sovietiche come MSP o S4M.
Entrambi i tipi di gruppi di canne sono intercambiabili e fissati al telaio in plastica della pistola per sparare. Le botti possono essere caricate e ricaricate solo in fabbrica; per l'uso sul campo, ogni pistola subacquea Heckler Koch P11 viene fornita con diversi gruppi di canne precaricati. Nella normale “pratica” i grappoli sparati vengono raccolti e rispediti alla fabbrica per essere ricaricati. La volata di ciascuna canna del grappolo è protetta da un diaframma a tenuta stagna che viene distrutto dallo sparo.
Il telaio della pistola è realizzato con la stessa plastica nera e ha un'impugnatura con il grilletto, la sicura manuale e il blocco del gruppo canna. La pistola è dotata di un sistema di attivazione elettrico, alimentato da due batterie da 12 volt conservate in un contenitore impermeabile all'interno dell'impugnatura a pistola. Pertanto, ciascuna cartuccia è dotata di uno speciale primer che viene acceso dalla corrente elettrica. Ogni grappolo di canne è dotato di mirino fisso “in ferro” con inserti luminosi al trizio.
L’arma subacquea, pertanto, ha una configurazione del tutto particolare: non dispone di un caricatore di colpi e né di un tamburo bensì di cinque canne indipendenti, disposte circolarmente.
L'arma utilizza munizioni lunghe quasi 10 cm, di calibro 7,62 × 36 mm, poiché le tradizionali cartucce non sono efficaci sott'acqua; sono infatti imprecise, vengono deviate dall'acqua, e hanno una gittata molto inferiore. Nell'impugnatura si trovano le batterie, che permettono l'azionamento elettrico della pistola. Una volta esauriti i 5 colpi, l'arma deve essere riconsegnata al produttore per essere ricaricata.
UNA DELLE ARMI PIU’ SOFISTICATE E SEGRETE
E’ una delle armi più sofisticate e segrete che sembra uscita da un film della serie 007.
Sono armi utilizzate principalmente dai reparti speciali di aerea occidentale e NATO. La HK P11 è una delle armi meno note tra quelle prodotte dalla tedesca Heckler & Koch; da molti anni equipaggia gli uomini delle forze speciali sparse in tutto il mondo (Europa e USA principalmente).
Il progetto venne sviluppato negli anni ‘70 per essere utilizzata in circostanze di combattimento subacqueo proprio per equipaggiare i reparti sommozzatori delle Marine Militari di varie nazioni, tra cui Germania, Italia, Francia, Norvegia, Inghilterra e Stati Uniti.
LA RISPOSTA ALLA “SPP-1M” SOVIETICA o alla statunitense Mk.1 UDP
La HK P11 fu la risposta alla equivalente arma subacquea sovietica SPP-1M apparsa per la prima volta negli anni sessanta; a differenza dell’omologa arma sovietica, la HK P11 utilizza munizioni di calibro maggiore e più ingombranti ed utilizza un maggior numero di colpi disponibili allo scopo di aumentare la letalità in ambito subacqueo.
La HK P11 non dispone di ricarica automatica in quanto utilizza un caricatore a tamburo che costituisce il corpo tamburo-canna della pistola, tipo usa e getta, e contenente cinque colpi di pronto impiego.
Per poter ricaricare bisogna sostituire l’intero corpo tamburo-canna costituiti da cinque canne indipendenti disposte in circolo; non possono essere ricaricati sul posto e dopo l’utilizzo vanno raccolti e conservati per essere successivamente rispediti presso la casa madre per la ricarica.
Ogni tamburo, come anche l’intero corpo della pistola, è realizzato in tecnopolimeri; le munizioni sono lunghe circa dieci centimetri in calibro 7,62 × 36 mm; sono chiaramente cartucce non convenzionali, progettate appositamente per quest’arma e per l’utilizzo sotto la superficie marina. E’ notorio agli addetti ai lavori che le normali munizioni in ambiente subacqueo non risultano efficaci, sono altamente imprecise perché deviate dall’acqua, ed hanno una gittata molto inferiore.
Le cinque canne sono sigillate ermeticamente da una sottile membrana in modo da proteggere sia l’interno della canna che la cartuccia in essa contenuta dall’acqua di mare; al momento dello sparo il proiettile oltrepassa la membrana. L’innesco della cartucce nella pistola HK P11 è di tipo elettrico, infatti trovano alloggiamento nell’impugnatura a tenuta stagna 2 batterie da 9V che forniscono l’energia elettrica necessaria.
LA GITTATA UTILE
La gittata utile della HK P11 può variare a seconda della profondità di utilizzo e in prossimità della superficie è di circa 15 metri; fuori dall’acqua invece la gittata utile stimata e di circa 30 metri. La precisione dell’arma si riduce notevolmente su distanze maggiori; i proiettili hanno una forma allungata e risultano relativamente pesanti; considerato inoltre che le canne non presentano una rigatura interna ed i proiettili non vengono stabilizzati in aria, l’efficacia letale sulle lunghe distanze è praticamente nulla.
L’UTILIZZO IN ITALIA
In Italia la pistola HK P11 viene utilizzata maggiormente dal “G.O.I.” Gruppo Operativo Incursori del COMSUBIN per compiti di antisabotaggio e di combattimento subacqueo; sono state fornite in dotazione anche al IX Reggimento “Col Moschin” dell’Esercito Italiano.
Operatori
La pistola H&K P11 è utilizzata dai reparti speciali di diversi paesi:
- Germania - Kampfschwimmer e Kommando Spezialkräfte;
- Regno Unito - Special Boat Service;
- Italia - COMSUBIN e “Col Moschin”;
- Stati Uniti - Navy SEAL;
- Paesi Bassi;
- Danimarca;
- Norvegia;
- Francia;
- Israele.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero,
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà:
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai!
Nulla di più errato.
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti
sono i primi assertori della "PACE".
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori:
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non,
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Armiespy, Modernfirearms, Wikipedia, You Tube)
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