lunedì 30 ottobre 2023

1944 - 1946: Il Caproni-Reggiane Ca.8000 era un progetto di aereo quadrimotore da trasporto passeggeri per traversate transatlantiche.





https://svppbellum.blogspot.com/

Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, storia militare, sicurezza e tecnologia. 




Il progetto prese il via nel 1944, immaginando già lo scenario commerciale del dopoguerra. Il progetto fu iniziato nell'ufficio tecnico della Reggiane a quel tempo a Clanezzo, Bergamo. Gli studi di fattibilità furono portati avanti dai progettisti fino alla fine del conflitto, quando per strategie aziendali ogni progetto industriale di tipo aeronautico fu abbandonato e con esso anche lo sviluppo del Ca.8000 che era ad un punto di sviluppo avanzato. Infatti, la costruzione di due primi prototipi era prevista per l'estate del 1946.







Sviluppo

Il Re.8000 avrebbe dovuto essere di costruzione interamente metallica, con i serbatoi del carburante posti nelle ali a tenuta stagna. La struttura prevedeva due ponti dove trovavano posto in versione notturna, con letti per il sonno, 52 passeggeri; mentre in versione diurna trovavano posto 76 persone più dieci di equipaggio. Era stato progettato per offrire ampie comodità tra cui una sala ristorante, bar e sala ritrovo.
Il progetto prevedeva 4 motori a pistoni Pratt & Whitney da 3.500 CV o Pratt & Whitney Wasp Major da 3.000 CV, ala alta con galleggianti alari laterali retrattili in volo, mentre i piani di coda erano del tipo a tri-deriva.
Il Ca.8000 avrebbe dovuto essere di costruzione interamente metallica, con serbatoi di carburante in ali stagne e progettato per offrire alloggi di lusso. I servizi a bordo includevano un ristorante, un bar e una sala riunioni.  Il Ca.8000 è stato progettato con quattro motori a pistoni Pratt & Whitney R-4360 Wasp Major da 3.000 hp (2.200 kW), ad ala alta con galleggianti alari retrattili e un triplo stabilizzatore verticale. 


Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Wikipedia, Secret project Forum, You Tube)























 

Nessun commento:

Posta un commento