martedì 3 ottobre 2023

Il fucile mitragliatore sperimentale “Nambu Type-1” (試製一型機関短銃, Shisei Ichi-gata Kikan Tanjū).






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Il Nambu Type 1, a volte chiamato fucile mitragliatore sperimentale di tipo 1 (試製一型機関短, Shisei Ichi-gata Kikan Tanjū), era un’arma giapponese prodotto dalla Nambu Arms Manufacturing Company.




Storia

Il Type 1 fu progettato dal Magg. Gen. Shikanosuke Tokunaga alla fine del 1934, ma i brevetti furono detenuti da Kijirō Nambu, che iniziò la produzione del progetto nella sua fabbrica di Tokyo. Fu sperimentato e rifiutato dall'esercito imperiale giapponese, ma fu rilasciato in numero molto limitato ai fucilieri di marina giapponese a Shanghai durante la seconda guerra sino-giapponese, nonostante non fosse mai stato adottato formalmente. 
Il Tipo 1 fu offerto anche per l'esportazione internazionale e fu brevemente studiato dall'esercito britannico nel 1938 come arma di difesa personale per gli equipaggi dei carri armati, ma alla fine fu rifiutato per questo ruolo. Dopo il 1938, le vendite internazionali dell'arma furono ritirate e non fu più esportata in nessun altro paese.
Al Tipo 1 successe il Tipo 2, che mantenne il metodo di funzionamento ma offrì un'alimentazione del caricatore più convenzionale.





Progetto

Il Tipo 1 era un semplice fucile mitragliatore a contraccolpo che sparava ad otturatore chiuso. La molla di ritorno era avvolta attorno alla lunghezza della canna nel tentativo di ridurre la lunghezza complessiva dell'arma e doveva abbracciare la parte anteriore dell'otturatore. Dopo aver sparato, l'intera sezione anteriore dell'arma tornava indietro con l'otturatore e veniva spinta in avanti dalla molla di richiamo. La canna rimaneva ferma. Nella parte posteriore della pistola mitragliatrice era alloggiato un dispositivo pneumatico di ammortizzazione dell'otturatore per ridurre la tensione dell'azione. Insolitamente per l'epoca, il Tipo 1 alimentava i caricatori attraverso l'impugnatura a pistola; fu uno dei primi fucili mitragliatori di produzione a farlo.
Il caricatore conteneva 50 colpi ed era curvo a forma di quadrante, con il risultato che l'arma era ergonomicamente scomoda. Nella parte inferiore del caricatore vi era un dispositivo di chiusura incernierato che poteva essere montato su un supporto per veicolo. La parte inferiore della canna del Tipo 1 poteva essere dotata di un'impugnatura metallica staccabile, in modo da proteggere la mano dell'utente dal contatto con la canna durante l'utilizzo.



Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, fandom, Wikipedia, You Tube)






















 

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