Il mitra Isotta Fraschini “Modello Albertini” è un'arma realizzata durante la Repubblica Sociale Italiana.
Storia
L'arma, come la TZ-45, la FNAB-43 e l'Armaguerra OG-43, fa parte di quella famiglia di pistole mitragliatrici progettate dopo la caduta del fascismo per essere prodotte con costi e tempi bassissimi. Venne ideata dall'ingegner Giuseppe Albertini, da Ezio Robecchi e da Livio Segatta, rispettivamente direttore, disegnatore e capoufficio della sezione esperienze della divisione Armi della Isotta Fraschini a Cavaria. Armarono il reparto paracadutisti Nembo e la Xª MAS. La liberazione di Milano e Varese del 25 aprile del 1945 ne interruppe la produzione. Gli esemplari rimasti furono prelevati dalle brigate partigiane locali.
Tecnica
Il castello e il calcio a stampella dell'arma sono costruiti con tecnologia aeronautica impiegando lamiere stampate invece di metallo fresato per abbassare prezzi e tempi di produzione. Anteriormente il castello prosegue fino alla volata direttamente in un copricanna quadrangolare con 7 grandi fori laterali. Il calcio è ribaltabile anteriormente, così come il bocchettone in alluminio del caricatore. Il caricatore impiegato è quello bifilare da 25 o 32 colpi della pistola mitragliatrice tedesca MP 38/40. L'impugnatura è costituita da un profilato coperto da guancette in bachelite. Il selettore per colpo singolo o raffica, sul lato destro del castello, funge anche da sicura. Il funzionamento era a corto rinculo a massa battente e sparava con otturatore aperto.
Il MAB 38 è molto conosciuto, il TZ 45 e il FNAB 43, l'OG44 è molto poco conosciuto mentre il mitra Isotta Fraschini è quasi sconosciuto. Anche il nome di quest'arma è semplicemente "Isotta Fraschini" smg.
Durante la guerra la società IF ha costruito, su attrezzature militari, prima di tutto motori per aerei, poi AA mgs, e infine camion.
La produzione di questo smg, come spesso, anche se in piccole quantità, iniziò alla fine della guerra, pochi mesi prima della fine. Sicuramente questo progetto fu supervisionato direttamente dall'ingegnere Albertini, il cui nome compare sulla culatta dei pochi esemplari sopravvissuti (sopravvissuti tra un numero già basso di esemplari prodotti).
L'IF studiò, fin dalla seconda metà del 1943, una nuova mitragliatrice che, come caratteristica principale, doveva avere tempi e costi di produzione molto bassi: soprattutto utilizzando tecniche note nelle costruzioni aeronautiche, con lamiere stampate al posto di quelle fresate.
La fabbrica di IF di piccole armi da fuoco era a Cavaria, vicino a Varese. Quando (in seguito alla caduta del fronte del Po e alla successiva disfatta delle truppe italo-tedesche) l'insurrezione delle forze partigiane scoppiò a Milano e a Varese dal 25 aprile 1945, la fabbrica di IF fu occupata dagli insorti e la produzione fu interrotta. Le poche pistole mitragliatrici Isotta Fraschini trovati a Cavaria sulla linea di produzione furono prelevati dai partigiani locali. In precedenza, grazie ai registri della società, si sa che i mitra erano stati consegnati ai paracadutisti della RSI Nembo della vicina base ANR di Tradate, e al presidio Xa MAS di Sesto Calende; apparentemente nessun’arma IF fu consegnata alla XVI Brigata Nera "Dante Gervasini" di Varese, o ad altre unità dell'Esercito Nazionale Repubblicano.
La misura del mitra IF è di 83 cm di lunghezza con il bracciolo spiegato, solo 61 se quel pezzo è piegato. Il peso è di 3,5 kg compreso il caricatore vuoto, mentre la lunghezza della canna è di 27 cm in totale. Circa la velocità di fuoco, si ha un valore di seicentocinquanta o settecento colpi al minuto; più che un buon valore, però, per un'arma di questo tipo, basata sulla premessa della semplicità e della velocità di costruzione.
ENGLISH
The Isotta Fraschini Model Albertini machine gun is a weapon made in the Republic of Salò.
History
The weapon, like the TZ-45, the FNAB-43 and the Armaguerra OG-43, is part of that family of machine guns designed after the fall of Fascism to be produced at very low cost and time. It was designed by engineer Giuseppe Albertini, Ezio Robecchi and Livio Segatta, respectively director, designer and head of the experience section of the weapons division of Isotta Fraschini in Cavaria. They armed the Nembo paratroopers department and the Xª MAS. The liberation of Milan and Varese on 25 April 1945 interrupted production. The remaining specimens were taken by local partisan brigades.
Technique
The castle and the crutch stock of the weapon are built with aeronautical technology using stamped sheets instead of milled metal to lower prices and production times. In front of the castle continues to the sprint directly into a quadrangular cover with 7 large side holes. The stock can be tilted at the front, as well as the aluminium magazine nozzle. The magazine used is the two-wire magazine with 25 or 32 rounds of the German MP 38/40 machine gun. The handle is made of a profile covered with bakelite cheeks. The selector for single shot or gust, on the right side of the castle, also acts as a safety. It operated with a short recoil with the hammer and fired with the shutter open.
Because I've started this discussion about the Italian assault smg, I'd like to add some information about another Italian smg almost unknown, more than the OG44, the Isotta Fraschini smg. The MAB 38 is very well known, the TZ 45 and the FNAB 43 are quite-a bit known (for people interested, see the thread "Italian infantry weapons"), the OG44 is very little known and the Isotta Fraschini smg is almost unknown.
Also the name of this smg is simply "Isotta Fraschini" smg.
During the war IF company built, about military equipment, first of all aircraft engines, then AA mgs, and finally trucks.
The production of this smg, as often, in small numbers, started late in the war, a few months before the war was over. Surely this project was supervised directly by engineer Albertini, whose name appears on the breech of the few specimens survived (survived among an already low number of specimens producted).
The IF studied, since the second half of 1943 a new submachine gun that, as its main feature, should have very low times and costs of production: especially using techniques known in the aereonautical constructions, with sheet metal instead of milled one.
The IF factory of small firearms was in Cavaria, near Varese. When (following the fall of the front of the Po river and the subsequent rout of the Italo-German troops) the insurrection of the partisan forces erupted in Milan and Varese since april 25 1945, the IF factory was occupied by the insurgents and the production was stopped. The few IF smgs found at Cavaria on the production-line were taken by the local partisans. Before, thanks to company's registers, we know that the smgs had been delivered to the RSI Nembo paratroopers of the near ANR base of Tradate, and to the Xa MAS garrison in Sesto Calende; apparently no IF smgs were delivered to the XVI Black Brigade “Dante Gervasini” of Varese, or to other units of the Republican Army.
The IF smg size is 83 cm with the crutch explained, only 61 if that piece is folded. The weight is 3.5 kg including the empty loader, while the length of the barrel is 27 cm in total. About the rate of fire, it is assumed a value of six hundred and fifty or seven hundred shots per minute; more than a good value, however, for such a weapon, based on the premise of simplicity and speed of construction.
(Web, Google, Wikipedia, You Tube)
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