La conoscenza degli spazi marittimi e la sicurezza delle vie di navigazione sono un elemento vitale per la crescita e la prosperità economica dell’Italia e dell’Europa. In un tale contesto, il mantenimento di una moderna capacità idro-oceanografica d’altura assume una valenza strategica per il Paese sia in ambito nazionale che internazionale.
Il progetto della nuova unità navale nasce, quindi, dall’esigenza di assicurare senza soluzione di continuità l’assolvimento dei compiti istituzionali afferenti al “Servizio Idrografico” nazionale attribuiti alla Marina Militare, mediante l’acquisizione di una nuova Nave Idro-Oceanografica Maggiore (NIOM) destinata a sostituire Nave MAGNAGHI, ormai giunta al termine della sua vita operativa.
La nuova Unità Idro-Oceanografica Maggiore, oltre ad adempiere i compiti d’istituto della Difesa afferenti alle potenziali problematiche connesse all’aggiornamento della cartografia nautica e, conseguentemente, alla sicurezza della navigazione, dovrà anche essere in grado di operare in supporto sia della comunità scientifica nazionale, per quanto attiene alle attività degli Enti di Ricerca e delle Università, sia dell’International Hydrographic Organization (IHO), nell’ambito dell’ampio panorama della cooperazione internazionale.
In tale ottica, il rinnovamento della capacità idro-oceanografica è un aspetto fondamentale per il Paese, sia per le sue finalità più propriamente militari, che per l’impulso che fornirebbe alla comunità scientifica nazionale che vedrebbe così accrescere le proprie capacità di ricerca e esplorazione in nuove regioni del mondo, quale quella artica verso la quale è evidente la crescente attenzione da parte della comunità internazionale per il potenziale sfruttamento ecosostenibile delle risorse energetiche, minerarie ed idriche e la possibile apertura di nuove rotte di interesse commerciale.
Tale rinnovamento permetterà all’Italia ed alla sua marina di mantenere e consolidare il ruolo preminente riferimento nei consessi internazionali, promuovendo e rafforzando cooperazioni multinazionali o bilaterali in un settore specialistico di crescente visibilità e valenza su scala globale come quello del monitoraggio e della ricerca nel dominio marino.
La nave sarà realizzata in accordo ai più moderni criteri di modularità e flessibilità in modo tale da potersi riconfigurare di volta in volta, a seconda della missione assegnata. Il generoso ponte di lavoro di cui sarà dotata sarà idoneo ad ospitare le varie attrezzature scientifiche, mentre le sistemazioni di bordo consentiranno ai laboratori secchi ed umidi, ai carotatore, ai sistemi per la messa amare ed al recupero dei mezzi subacquei e sensori di effettuare tutte le attività di prelievo ed analisi-valutazione dell’ambiente marino oggetto di esplorazione.
L’unità Idro-Oceanografica Maggiore è progettata per operare in condizioni climatiche artiche non estreme con temperature medie sino a -20°C.
Attualmente è stato definito il requisito capacitivo sulla base del quale sono stati effettuati gli studi preliminari che hanno portato alla definizione di una configurazione di massima di seguito riportata.
La configurazione della piattaforma sarà certamente suscettibile di ulteriori modifiche nel corso della progettazione esecutiva che verrà eseguita da Fincantieri nell’ambito del contratto di acquisizione della nave.
La BEI ha finanziato la costruzione di tre navi idro-oceanografiche della Marina Militare
Il Ministero della Difesa italiano entra nella lista dei destinatari di un finanziamento della banca della UE. Con una operazione innovativa a livello europeo è stato perfezionato un prestito di 220 milioni di € tra la Banca Europea per gli investimenti (BEI), il Ministero dell’economia e delle Finanze (MEF) e la Difesa, appunto, finalizzato alla costruzione di tre navi che saranno utilizzate dall’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana di Genova (IIM).
Il progetto prevede la costruzione di una nave grande e due più piccole: sostituiranno quelle attualmente in esercizio (Magnaghi, Aretusa e Galatea), che raggiungeranno a breve la fine della loro vita operativa.
Le tre navi svolgeranno attività prevalentemente a favore della collettività:
- ricerca sul clima in ambiente marino;
- sicurezza della navigazione grazie all’opera di mappatura dei fondali necessaria per la produzione delle carte nautiche ufficiali delle acque italiane;
- La più grande unità sarà utilizzata soprattutto per la ricerca idrografica e oceanografica nel mediterraneo e negli oceani ma anche nelle regioni artiche ed antartiche;
- Le due più piccole saranno destinate a operare essenzialmente nel mar Mediterraneo.
La costruzione delle tre unità avverrà nel periodo 2021-2027.
Il progetto sostiene in modo significativo gli obiettivi primari di innovazione e l’azione per il clima della BEI e contribuisce al raggiungimento di numerosi obiettivi europei. I dati oceanografici che saranno raccolti dalle navi sono una componente chiave dei modelli climatici che contribuiscono alla comprensione del climate change e sono alla base delle decisioni in merito alle azioni da adottare per mitigarne gli effetti.
L’operazione prevede un contratto di prestito tra la BEI e il MEF e un “contratto di progetto” tra la BEI e la Difesa. La durata del finanziamento è di 25 anni, in linea con la vita economica delle navi. Per lo Stato italiano utilizzare i prestiti della BEI ha un duplice vantaggio:
- durate più lunghe
- e tassi molto bassi, visto che la BEI raccoglie risorse sui mercati internazionali con l’emissione di obbligazioni tripla A.
La difesa dell’ambiente è il pilastro dell’attività della BEI: come banca del clima sostiene il Ministero della Difesa italiano in questo progetto nel settore civile. Le acque coprono il 70% del Pianeta, e dallo studio di oceani e mari si ottengono le informazioni fondamentali per poter adottare a livello mondiale le decisioni opportune per arginare i fenomeni negativi del cambiamento climatico. Iniziativa virtuosa che coniuga la ricerca in un settore importante per l’Italia e per l’intera collettività internazionale, quale l’ambiente e il mare, con lo sviluppo industriale grazie agli strumenti finanziari resi disponibili dall’Europa. L’accordo rappresenta il primo passo per future collaborazioni finalizzate al sostegno dei programmi di innovazione della Difesa.
Queste unità, una volta ultimate, saranno affidate al Comando della Squadriglia Navi Idrografiche e Esperienze (Comsquaidro) e contribuiranno a effettuare i rilievi che permettono l’aggiornamento della cartografia ufficiale dello Stato a garanzia della sicurezza della navigazione e a incrementare la conoscenza dell’ambiente marino.
Un complesso di ricerche, svolte in collaborazione con l’Istituto Idrografico della Marina Militare e con importanti enti di ricerca nazionali e internazionali, che ogni anno impegnano circa 200 militari specializzati in idroceanografia, imbarcati su unità idrografiche dotate di strumentazione all’avanguardia.
ENGLISH
Italian Navy; NIOM, Hydro Oceanographic Ship Major
The knowledge of maritime spaces and the safety of navigation routes are a vital element for the growth and economic prosperity of Italy and Europe. In this context, maintaining a modern deep-sea hydro-oceanographic capability is of strategic importance for the country, both nationally and internationally.
The design of the new naval unit stems, therefore, from the need to ensure seamless performance of the institutional tasks pertaining to the national "Hydrographic Service" assigned to the Italian Navy, through the acquisition of a new Major Hydro-Oceanographic Ship (NIOM) to replace the MAGNAGHI, which has now reached the end of its operational life.
The new Hydro-Oceanographic Unit, in addition to fulfilling the Defence's institutional tasks related to the potential problems connected to the updating of nautical cartography and, consequently, to the safety of navigation, will also have to be able to support both the national scientific community, as regards the activities of the Research Institutions and Universities, and the International Hydrographic Organization (IHO), within the broad panorama of international cooperation. In this context, the renewal of the hydro-oceanographic capacity is a fundamental aspect for the country, both for its more strictly military purposes, and for the impulse it would provide to the national scientific community, which would thus see its research and exploration capabilities increase in new regions of the world, such as the Arctic, towards which the international community is clearly paying increasing attention for the potential eco-sustainable exploitation of energy, mineral and water resources and the possible opening of new routes of commercial interest.
This renewal will enable Italy and its navy to maintain and consolidate their pre-eminent role in international forums, promoting and strengthening multinational or bilateral cooperation in a specialist sector of growing visibility and value on a global scale, such as monitoring and research in the marine domain.
The ship will be built according to the most modern criteria of modularity and flexibility so that it can be reconfigured from time to time, depending on the mission assigned. The generous working deck with which it will be equipped will be suitable for housing the various scientific equipment, while the on-board accommodations will allow the dry and wet laboratories, the core drills, the systems for sampling and the recovery of underwater equipment and sensors to carry out all the sampling and analysis-evaluation activities of the marine environment being explored.
The Major Hydro-Oceanographic Unit is designed to operate in non-extreme Arctic climatic conditions with average temperatures down to -20°C.
At present, the capacitive requirement has been defined on the basis of which preliminary studies have been carried out that have led to the definition of the following outline configuration.
The configuration of the platform will certainly be subject to further modifications during the executive design that will be carried out by Fincantieri as part of the contract for the acquisition of the ship.
EIB finances construction of three hydro-oceanographic vessels for the Italian Navy
The Italian Ministry of Defence joins the list of recipients of financing from the EU bank. In a groundbreaking operation at European level, a EUR 220m loan has been finalised between the European Investment Bank (EIB), the Ministry of Economy and Finance (MEF) and the Italian Defence Ministry for the construction of three ships to be used by the Italian Navy's Hydrographic Institute in Genoa (IIM).
The project involves the construction of one large and two smaller vessels to replace those currently in service (Magnaghi, Aretusa and Galatea), which will soon reach the end of their operational life.
The three ships will carry out activities mainly for the benefit of the community:
- marine climate research;
- navigational safety by mapping the seabed, which is necessary for the production of official nautical charts for Italian waters;
- The largest unit will be used mainly for hydrographic and oceanographic research in the Mediterranean and the oceans, but also in the Arctic and Antarctic regions;
- The two smaller vessels will be used mainly in the Mediterranean Sea.
The construction of the three units will take place over the period 2021-2027.
The project significantly supports the EIB's primary objectives of innovation and climate action and contributes to a number of European objectives. The oceanographic data that will be collected by the vessels are a key component of the climate models that contribute to the understanding of climate change and underpin decisions on actions to be taken to mitigate its effects.
The operation involves a loan contract between the EIB and the MEF and a "project contract" between the EIB and the Defence. The duration of the loan is 25 years, in line with the economic life of the ships. For the Italian State, using EIB loans has a twofold advantage:
- longer durations
- and very low rates, as the EIB raises funds on the international markets by issuing triple A bonds.
Environmental protection is the cornerstone of the EIB's activity: as a climate bank it supports the Italian Ministry of Defence in this project in the civil sector. Waters cover 70% of the planet, and the study of the oceans and seas provides fundamental information for taking appropriate decisions at global level to stem the tide of climate change. This is a virtuous initiative that combines research in an important sector for Italy and the entire international community, such as the environment and the sea, with industrial development thanks to the financial instruments made available by Europe. The agreement represents the first step towards future collaborations aimed at supporting Defence innovation programmes.
Once completed, these units will be entrusted to the Command of the Hydrographic and Experimental Ships Squadron (Comsquaidro) and will contribute to carrying out the surveys that allow the updating of the official state cartography to guarantee the safety of navigation and increase the knowledge of the marine environment.
This research is carried out in collaboration with the Italian Navy's Hydrographic Institute and leading national and international research bodies, and every year involves around 200 military personnel specialised in hydroceanography, on board hydrographic units equipped with state-of-the-art instruments.
(Web, Google, Wikipedia, Difesa, Forumfree, You Tube)
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