lunedì 25 gennaio 2021

Il Martin PBM Mariner era un idropattugliatore marittimo a scafo centrale, bimotore ad ala alta, prodotto dall'azienda statunitense Glenn L. Martin Company negli anni quaranta


Il Martin PBM Mariner era un idropattugliatore marittimo a scafo centrale, bimotore ad ala alta, prodotto dall'azienda statunitense Glenn L. Martin Company negli anni quaranta.
Utilizzato principalmente dalla U.S. Navy sia durante la seconda guerra mondiale che la successiva guerra di Corea, venne sostituito gradualmente in patria dal Martin P5M Marlin e rimanendo in servizio operativo fino al 1962 con l'aviazione navale della marina militare uruguagia.


Storia

Sviluppo

Nel 1937, la Glenn L. Martin Company realizzò un nuovo idrovolante bimotore, denominato Model 162, per sostituire il precedente P3M con la finalità di poterlo affiancare ai Consolidated PBY Catalina. Il 30 giugno dello stesso anno, la U.S. Navy emise un ordine di fornitura per un singolo prototipo da avviare alle valutazioni assegnandogli la denominazione ufficiale XPBM-1. A questo primo ordine ne seguì un secondo, datato 28 dicembre, per la fornitura di ulteriori 21 esemplari di serie.
Per testare il design del nuovo modello, la Martin realizzò un esemplare in scala ⅜, il Martin 162A Tadpole Clipper; caratterizzato dal solo posto di guida riservato al pilota ed equipaggiato con un singolo motore Chevrolet capace di erogare una potenza di 120 hp (90 kW). Il Tadpole Clipper venne portato in volo con successo nel dicembre 1937. Il primo PBM in scala 1:1, il prototipo XPBM-1, volò per la prima volta il 18 febbraio 1939.
Il velivolo venne equipaggiato con cinque torrette dotate di mitragliatrici e due scompartimenti bombe incorporati nelle gondole alari che racchiudevano anche i due motori. La configurazione alare adottata era ad ala di gabbiano, posizionata alta ed a sbalzo, soluzione che permetteva una maggior pulizia del flusso d'aria che investiva l'impennaggio bideriva. Il PBM-1 venne equipaggiato con un sistema di galleggianti equilibratori posti sotto le ali che si ritraevano andando ad integrarsi nell'estremità alare, soluzione tecnica già adottata nel PBY Catalina. La versione finale, la PBM-3, si differenziava invece per aver abbandonato questa soluzione a favore di una convenzionale a galleggianti fissi e di uno scafo allungato di 3 ft.




Impiego operativo

I primi PBM-1 ad entrare in servizio furono assegnati il 1º settembre 1940 al Patrol Squadron FIFTY-FIVE (VP-55) della United States Navy. Prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, i PBM furono utilizzati, assieme ai PBY Catalina, per trasportare Neutrality Patrol nell'oceano Atlantico compreso le operazioni dall'Islanda. Dopo l'attacco giapponese di Pearl Harbor, i PBM vennero impiegati per missioni antisommergibile, affondando il primo U-Boot della tedesca Kriegsmarine, l'U-158, il 30 giugno 1942. In totale, durante il conflitto, i PBM furono parzialmente o direttamente responsabili dell'affondamento di 10 U-Boat. I PBM vennero inoltre intensamente utilizzati nel Pacifico, operando dalle basi di Saipan, Okinawa, Iwo Jima e del pacifico sud-occidentale.
L'United States Coast Guard acquistò 27 Martin PBM-3 durante la prima metà del 1943. Alla fine del 1944, vennero acquisiti altri 41 PBM-5 ed altri vennero consegnati nella seconda metà del 1945.
Al 1955 risultavano in servizio operativo ancora 10 esemplari anche se tutti gli esemplari erano ritornati nell'inventario dei velivoli operativi della U.S. Coast Guard dal 1958, quando l'ultimo esemplare venne restituito dalla CGAS San Diego alla U.S. Navy. I PBM Mariner divennero la spina dorsale delle missioni a lungo raggio di ricerca e salvataggio della U.S. Coast Guard dai primi anni del dopoguerra fino a che non venne sostituito dai P5M Marlin e dai Grumman HU-16 Albatross dalla metà degli anni cinquanta.
I PBM sono rimasti in servizio operativo con la U.S. Navy anche dopo la fine della seconda guerra mondiale, essendo a lungo utilizzati in missioni di pattugliamento durante la guerra di Corea. e rimanendo nei reparti di prima linea fino alla progressiva introduzione del suo diretto sostituto, il Martin P5M Marlin; l'ultimo reparto equipaggiato con il Mariner fu il Patrol Squadron FIFTY (VP-50), il quale lo ritirò definitivamente nel luglio 1956. La britannica Royal Air Force acquisì 32 Mariner che però non vennero utilizzati operativamente ed alcuni di questi esemplari vennero restituiti alla U.S. Navy. Altri 12 PBM-3R vennero trasferiti alla Royal Australian Air Force che li utilizzò come aereo da trasporto truppe e materiali.
La Koninklijke Marine, la marina militare olandese, acquisì 17 PBM-5A Mariner alla fine del 1955 per impiegarli in Nuova Guinea olandese. La PBM-5A fu una versione anfibio dotata di carrello d'atterraggio retrattile ed equipaggiata con un motore radiale Pratt & Whitney R-2800-34 erogante una potenza di 2 100 hp (1 566 kW). Dopo una serie di incidenti, gli olandesi hanno ritirato i restanti esemplari in servizio nel dicembre 1959.




Versioni:
  • XPBM-1 (Model 162) - prototipo equipaggiato con due radiali Wright R-2600-6 da 1 600 hp (1 194 kW).
  • PBM-1 (Model 162) - versione iniziale di produzione in serie motorizzata Wright R-2600-6, equipaggiata con 5 mitragliatrici difensive da .50 in (12,7 mm) e prodotta in 21 esemplari.
  • XPBM-2 (Model 162) - conversione di un PBM-1 in un bombardiere strategico a lungo raggio catapultabile.
  • PBM-3 (Model 162B) - nuova versione sviluppo della PBM-1 equipaggiata con i radiali R-2600-12 da 1 700 hp (1 270 kW) e prodotta in 32 esemplari.
  • PBM-3R (Model 162B) - versione non armata da trasporto derivata dal PBM-3; 18 nuovi esemplari più 31 conversioni dal PBM-3.
  • PBM-3C (Model 162C) - sviluppo per versione da pattugliamento marittimo equipaggiata con mitragliatrici binate calibro 50 in nelle torrette anteriore e dorsale, ed una singola nella torretta di coda e sulla posizione mediana. Il radar AN/APS-15 venne alloggiato in un radome dietro la cabina di pilotaggio. Venne prodotta in 274 esemplari.
  • PBM-3B (Model 162C) - Designazione dei Mariner GR.1A ex-RAF dopo il loro reintegro nella flotta U.S. Navy.
  • PBM-3S (Model 162C) - versione antisommergibile caratterizzata da una riduzione dell'armamento (2 mitragliatrici fisse calibro 0.50 in nel naso, una singola in posizione mediana ed una in coda) ed autonomia incrementata, prodotta in nuovi 94 esemplari più 62 conversioni.
  • PBM-3D (Model 162D) - versione pattugliatore/bombardiere equipaggiato con due motori più potenti, gli R-2600-22 da 1 900 hp (1 417 kW), e più pesantemente armato (mitragliatrici binate da .50 in nel naso e nelle torrette dorsali e di coda, più due laterali in fusoliera. realizzato in 259 esemplari.
  • PBM-4 (Model 162E) - versione proposta equipaggiata con 2 radiali Wright R-3350 da 2 700 hp (2 015 kW) ciascuno ma non costruita.
  • PBM-5 (Model 162F) - versione equipaggiata con due radiali Pratt & Whitney R-2800 da 2 100 hp (1 566 kW), realizzata in 628 esemplari.
  • PBM-5E - versione del PBM-5 con radar migliorato.
  • PBM-5S - versione alleggerita antisommergibile del PBM-5.
  • PBM-5S2 - versione antisommergibile migliorata con iuna diversa collocazione del radar.
  • PBM-5A (Model 162G) - versione anfibia del PBM-5, dotata di carrello d'atterraggio triciclo con l'anteriore completamente retrattile nello scafo, realizzata in 36 esemplari più 4 conversioni.
  • Mariner I - designazione britannica per i 32 PBM-3B forniti alla Royal Air Force.


Utilizzatori
  • Argentina - Aviación Naval - operò con 9 PBM acquistati negli anni cinquanta, l'ultimo dei quali ritirato dal servizio nel maggio 1962.
  • Australia - Royal Australian Air Force
  • Paesi Bassi - Marine Luchtvaartdienst
  • operò con i PBM-5A nel periodo 1955-1960.
  • Regno Unito -  524 Squadron - Mariner I - operò tra l'ottobre ed il dicembre 1943
  • Stati Uniti - United States Navy - United States Coast Guard
  • Uruguay - Aviación Naval Uruguaya - operò con 3 PBM-5S2 acquistati nel 1956, l'ultimo dei quali ritirato dal servizio il 3 febbraio 1964.



ENGLISH

The Martin PBM Mariner was an American patrol bomber flying boat of World War II and the early Cold War era. It was designed to complement the Consolidated PBY Catalina and PB2Y Coronado in service. A total of 1,366 were built, with the first example flying on 18 February 1939 and the type entering service in September 1940.

Design and development

In 1937 the Glenn L. Martin Company designed a new twin-engined flying boat, the Model 162, to succeed its earlier Martin P3M and complement the PBY Catalina and PB2Y Coronado. It received an order for a single prototype XPBM-1 on 30 June 1937. This was followed by an initial production order for 21 PBM-1 aircraft on 28 December 1937.
To test the PBM's layout, Martin built a ⅜ scale flying model, the Martin 162A Tadpole Clipper with a crew of one and powered by a single 120 hp (89 kW) Chevrolet engine driving two airscrews via v-belts; this was flown in December 1937. The first genuine PBM, the XPBM-1, flew on 18 February 1939.
The aircraft had multiple gun positions including single mounts at each midship beam and stern above the tail cone. Additional guns were positioned in the nose and dorsal turrets, each fitted with two-gun turrets. The bomb bays were in the engine nacelles. The gull wing was of cantilever design, and featured clean aerodynamics with an unbraced twin tail. The PBM-1 was equipped with retractable wing landing floats that were hinged outboard, with single-strut supported floats that retracted inwards to rest beneath the wing, with the floats' keels just outboard of each of the engine nacelles. The PBM-3 had fixed floats, and the fuselage was three feet longer than that of the PBM-1.

Operational history

The first PBM-1s entered service with Patrol Squadron Fifty-Five (VP-55) of the United States Navy on 1 September 1940. Prior to the USA's entry into World War II, PBMs were used (together with PBYs) to carry out Neutrality Patrols in the Atlantic, including operations from Iceland. Following Japan's attack on Pearl Harbor, PBMs were used on anti-submarine patrols, sinking their first German U-boat, U-158, on 30 June 1942. PBMs were responsible, wholly or in part, for sinking a total of ten U-boats during World War II. PBMs were also heavily used in the Pacific War, operating from bases at Saipan, Okinawa, Iwo Jima, and the South West Pacific.
The United States Coast Guard acquired 27 Martin PBM-3 aircraft during the first half of 1943. In late 1944, the service acquired 41 PBM-5 models and more were delivered in the latter half of 1945. Ten were still in service in 1955, although all were gone from the active Coast Guard inventory by 1958 (when the last example was released from CGAS San Diego and returned to the U.S. Navy). These flying boats became the backbone of the long-range aerial search and rescue efforts of the Coast Guard in the early post-war years until supplanted by the P5M Marlin and the HU-16 Albatross in the mid-1950s.
PBMs continued in service with the U.S. Navy following the end of World War II, flying long patrol missions during the Korean War. It continued in front line use until replaced by its successor, the P5M Marlin. The last Navy squadron equipped with the PBM, Patrol Squadron Fifty (VP-50), retired them in July 1956.
The British Royal Air Force acquired 32 Mariners, but they were not used operationally, with some returned to the United States Navy. A further 12 PBM-3Rs were transferred to the Royal Australian Air Force for transporting troops and cargo.
The Royal Netherlands Navy acquired 17 PBM-5A Mariners at the end of 1955 for service in Netherlands New Guinea. The PBM-5A was an amphibian with retractable landing gear. The engines were 2,100 hp (1,600 kW) Pratt & Whitney R-2800-34. After a series of crashes, the Dutch withdrew their remaining aircraft from use in December 1959.

Variants
  • XPBM-1 (Model 162) - Prototype. Powered by two 1,600 hp (1,194 kW) R-2600-6 engines.
  • PBM-1 (Model 162) - Initial production version. 5× .50 inch (12.7 mm) machine guns. Two R-2600-6 engines; 21 built.
  • XPBM-2 (Model 162) - Conversion of one PBM-1 as experimental catapult-launched long-range strategic bomber.
  • PBM-3 (Model 162B) - Improved version. 1,700 hp (1,270 kW) R-2600-12 engines; 32 built.
  • PBM-3R (Model 162B) - Unarmed transport version of PBM-3. 18 new build plus 31 converted from PBM-3.
  • PBM-3C (Model 162C) - Improved patrol version with twin .50 in machine guns in nose and dorsal turrets, and single guns in tail turret and waist positions. AN/APS-15 radar in radome behind cockpit; 274 built.
  • PBM-3B (Model 162C) - Designation for ex-RAF Mariner GR.1A after return to U.S. Navy.
  • PBM-3S (Model 162C) - Dedicated anti-submarine aircraft with reduced armament (2× fixed 0.50 in machine guns in nose, single machine gun in port waist position, and single gun in tail turret) and increased range; 94 built as new plus 62 conversions.
  • PBM-3D (Model 162D) - Patrol bomber with increased power (two 1,900 hp (1,417 kW) R-2600-22s) and increased armament (twin 0.50 in machine guns in nose, dorsal, and tail turrets, plus two waist guns). 259 built.
  • PBM-4 (Model 162E) - Proposed version with two 2,700 hp (2,015 kW) Wright R-3350 engines; unbuilt.
  • PBM-5 (Model 162F) - Version with 2,100 hp (1,566 kW) Pratt & Whitney R-2800 engines; 628 built.
  • PBM-5E - Variant of PBM-5 with improved radar.
  • PBM-5S - Lightened anti-submarine variant of PBM-5.
  • PBM-5S2 - Improved anti-submarine aircraft with revised radar installation.
  • PBM-5A (Model 162G) - Amphibian version of PBM-5, with retractable tricycle undercarriage; 36 built plus four conversions.
  • Mariner I - British designation for 32 PBM-3B supplied to the Royal Air Force.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)


























































 

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