venerdì 17 marzo 2023

DSEI Japan 2023: KHI Presenta Il Nuovo "missile anti-nave per la difesa dell’isola" “島嶼防衛用新対艦誘導弾”.




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L’azienda giapponese Kawasaki Heavy Industry (KHI) ha presentato al salone DSEI-23 un nuovo tipo di missile anti-nave stealth denominato "missile anti-nave per la difesa dell’isola 島嶼防衛用新対艦誘導弾”. Un cartello posizionato sotto i modelli esposti al salone recita in lingua inglese:
  • KHI Original Concept Model;
  • Long range, 
  • Low RCS, missile da crociera;
  • con motore Turbo Fan di KHI;
  • Completamente giapponese;
  • Con una guida precisa.




Una delle preoccupazioni principali del Giappone nella regione indo-pacifica è rappresentata dall’ambiente di sicurezza a causa dei tentativi Cino-comunisti di cambiare lo status quo regionale, soprattutto nelle vicinanze delle isole giapponesi Senkaku. Secondo il Libro Bianco giapponese del 2022, la Cina starebbe perseguendo modifiche allo status quo nel Mar Cinese Meridionale anche attraverso la politica del “fatto compiuto”.
Tokyo starebbe valutando la possibilità di estendere il raggio d’azione operativo del nuovo missile, ancora in fase di sviluppo, oltre i 1.000 Km per difendere efficacemente le isole che compongono il proprio arcipelago, comprese le Senkaku. Il missile terra-mare “land-attack” a lungo raggio metterebbe le aree costiere della Cina e della Corea del Nord nel suo raggio d’azione.
Le Senkaku, rivendicate anche dalla Cina, continuano a essere una fonte di attrito tra Tokyo e Pechino. Le forze armate giapponesi, in collaborazione con la Marina e l’Aeronautica Militare degli Stati Uniti, svolgono frequentemente nel Mar Cinese Orientale, compresa l’area delle isole Senkaku, esercitazioni al fine di migliorare le capacità tattiche e l’interoperabilità: nello specifico svolgono addestramento per la difesa delle isole remote, mantenendo e migliorando le capacità attraverso una serie di esercitazioni operative anfibie con l’appoggio del Corpo dei Marines degli Stati Uniti.
Le isole Senkaku sono una catena di isole disabitate, rivendicate da Cina, Taiwan e Giappone, composto da cinque isolotti e tre scogli desolati che coprono una superficie di 7 Km2, circa a metà strada tra Okinawa, Taiwan e la Cina continentale, nello specifico a 200 km a sud-ovest dell’isola giapponese di Okinawa e una distanza simile a nord-est di Taiwan. Le navi e gli aerei cinesi mettono regolarmente e sempre più assertivamente alla prova le forze di auto-difesa giapponesi. Viene da sé che chi controlla l’area ha la possibilità di sfruttare le acque territoriali circostanti, dove sono presenti risorse naturali come petrolio e depositi minerali, notevoli quantità di gas naturali, importanti zone di pesca, non di meno il controllo sulle importanti rotte nautiche che passano nella zona.
La ricerca sul nuovo missile costiero è iniziata già nel 2018 e gli attuali prototipi hanno un raggio operativo di diverse centinaia di chilometri. Questi missili inizieranno ad essere prodotti in serie dal 2024 e distribuiti ai reparti costieri nel 2026. La versione migliorata estenderà l’autonomia oltre i 1.000 km. Il governo giapponese, a fine dicembre 2020, aveva già approvato un budget record per la Difesa per l’anno fiscale 2021 per un totale di 51,7 miliardi di $ garantendo 323.8 milioni di $ per lo sviluppo dei missili stand-off fabbricati in Giappone e in grado di colpire obiettivi terrestri fino a 900 chilometri di distanza.
Il Giappone starebbe cercando di sviluppare i propri missili “stand-off” allo scopo di attaccare navi nemiche ostili prima che arrivino nel loro raggio di tiro. Il missile dovrà essere lanciato non solo da terra ma anche da navi e aerei. Dopo essere stato lanciato da un lanciatore mobile, la testata del missile si separa in alta quota e viaggia su una traiettoria irregolare prima di planare a velocità supersonica verso il suo bersaglio.
Il Giappone sta anche pianificando di estendere il raggio d’azione dei missili guidati terra-nave di type 12 della Forza di autodifesa terrestre. Il missile originariamente aveva un’autonomia di circa 200 km. La nuova versione aggiornata mira ad estendere l’autonomia ad almeno 900 km e poi a 1.200 km. Anche la forma del missile è stata modificata per renderlo stealth.
Allo scopo di rafforzare ulteriormente la propria capacità di deterrenza, il Giappone ha acquisito di recente 400 missili da crociera Tomahawk dagli Stati Uniti, che hanno un raggio d’azione fino a 2.500 km e possono viaggiare a bassissima quota.
Tra le minacce nucleari e missilistiche nordcoreane e l’assertività militare della Cina, il Giappone si trova a dover aumentare la sua deterrenza. La Corea del Nord, dall’inizio di quest’anno, ha lanciato missili balistici a un ritmo senza precedenti, incluso uno che ha sorvolato il Giappone volando per 4.600 Km, la distanza più lunga mai raggiunta da un missile a lanciato da Kim Jong Un.
A seguito di ciò, Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud stanno rafforzando la loro cooperazione politica e, soprattutto, nel campo della difesa. I tre paesi hanno condotto la loro prima esercitazione ASW congiunta alla fine di settembre 2022, nonché esercitazioni congiunte per rilevare il lancio di missili balistici.
E’ più che possibile a breve, un test nucleare nordcoreano che potrebbe essere un tentativo di padroneggiare la capacità di realizzare bombe nucleari più piccole che potrebbero essere utilizzate per prendere di mira le basi militari statunitensi in Corea del Sud e Giappone. Una mossa del genere potrebbe vedere il paese testare una bomba nucleare “tattica”, destinata all’uso sul campo di battaglia piuttosto che un’arma “strategica” a rendimento più elevato utilizzata per prendere di mira le città. L’esplosione dell’ultimo test è stata la più potente fino ad oggi, con alcuni che stimano che fosse equivalente a circa 250 kilotoni di TNT, 16 volte la potenza delle bombe che gli Stati Uniti fecero esplodere su Hiroshima e Nagasaki al termine della 2^ Guerra mondiale.
Un funzionario della società produttrice KHI ha rivelato che i budget per la ricerca e per le tecnologie correlate per questo missile sono stati inclusi nel budget per la difesa dall'anno fiscale 2018 all'anno fiscale 2022 e il budget per l'anno fiscale 2023 continua a includere 34,2 miliardi di yen ($ 261 USD).
Il modello in scala esposto allo stand KHI è dotato di grandi ali, quattro pinne caudali/stabilizzatori e una presa d'aria a filo nella parte inferiore del corpo. La forma complessiva è progettata per rendere il missile furtivo come il norvegese JSM.
Il missile, allo stato ancora in fase di messa a punto, mira a un raggio operativo più esteso, una “bassa sezione trasversale del radar RCS”, un'elevata manovrabilità e capacità di sopravvivenza per evitare l'intercettazione da parte dei sistemi di difesa aerea nemici. Inoltre, lo sviluppo dell’apparato propulsivo turbofan viene effettuato separatamente per essere successivamente integrato sull’arma; il motore da installare sul “missile anti-nave di difesa dell'isola”, sarà il KJ300, un nuovo motore turbofan attualmente in fase di sviluppo da parte di KHI. Inoltre, secondo i documenti del Ministero della Difesa, il missile è pubblicizzato come modulare e capace di un'ampia varietà di missioni.
Il concetto operativo di questo missile prevede che dovrà essere posizionato sulle isole meridionali del Giappone come le Senkaku allo scopo dissuadere la Cina dal condurre sconsiderate operazioni di sbarco o solo transitare attraverso la "prima catena di isole". 
Il missile sembra che non sia destinato ad essere lanciato dalle navi.



Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…


(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Navalnews, Notiziegeopolitiche, Wikipedia, You Tube)














 

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