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L'Aichi M6A Seiran (愛知 M6A 晴嵐) era un idrosilurante a scarponi, monomotore e ad ala bassa, realizzato dall'azienda giapponese Aichi Kokuki KK negli anni quaranta.
Il Seiran doveva essere l'estremo sviluppo del concetto di aereo da combattimento imbarcato sui sommergibili portaerei della flotta della Marina imperiale giapponese.
Storia
Sviluppo
L'M6A1 venne sviluppato per essere appositamente utilizzato a supporto dei sottomarini portaerei della classe I-400 da 5 300 ton. Questi avrebbero dovuto trovare posto a bordo, in numero di 2 o 3 esemplari, stivati e smontati per poi essere velocemente riassemblati e posizionati sulla catapulta per il decollo. I due galleggianti potevano essere scaricati ed il velivolo era essenzialmente progettato per essere lasciato affondare nel mare alla fine della propria missione.
Il primo prototipo venne portato in volo per la prima volta nel novembre 1943, seguito da altri 7 esemplari realizzati sempre a scopo di studio e sviluppo. Dopo la valutazione positiva della commissione esaminatrice venne avviato alla produzione in piccola serie.
Venne realizzata anche una versione alternativa, che assunse la designazione di M6A1-K Nanzan (Montagna del sud), dotata di un tradizionale carrello d'atterraggio in sostituzione dei galleggianti. Questo modello viene generalmente indicato come un aereo da addestramento basato a terra ma alcune fonti affermano che doveva essere utilizzato nel ruolo da attacco al suolo, partendo dalla catapulta del sottomarino ed atterrando normalmente su una pista, soluzione tecnica impiegata anche dall'italiano Reggiane Re.2000 Catapultabile. La principale differenza rispetto al modello idro era, oltre l'adozione del carrello, anche una diversa deriva che nel Seiran aveva la parte superiore dello stabilizzatore verticale removibile mentre nel Nazan era assente.
Impiego operativo
Il primo M6A1 venne completato nel novembre 1943, e l'ordine di 28 esemplari (compreso i M6A1-K) venne completamente evaso nel 1945. All'inizio del 1942 l'ammiraglio Isoroku Yamamoto studiò un piano per eseguire un attacco a sorpresa sul Canale di Panama utilizzando i Seiran per l'operazione. L'obiettivo venne in seguito modificato nel 1945, facendone oggetto le portaerei dell'U. S. Navy alla fonda presso l'atollo Ulithi, questo a causa della morte di Yamamoto nel corso dell'Operazione Vengeance e le relazioni che segnalavano un imminente attacco statunitense nel cuore del territorio giapponese.
Questa missione venne affidata alla 1ª flottiglia, parte della 6ª flotta Dai-roku Kanta della Marina Imperiale, che era formata due sottomarini, l'I-400 e l'I-401, che trasportavano tre Seiran ciascuno.
Le due unità partirono dal Giappone il 23 luglio 1945 procedendo con una rotta verso Ulithi. Tuttavia, il 15 agosto, il comandante dell'I-401 ricevette un messaggio radio dal quartier generale che lo informava della resa del Giappone. Gli venne quindi ordinato di tornare al più vicino porto in Giappone precludendo quindi alla flottiglia ed al Seiran la possibilità di compiere la loro prima azione bellica. Tutti i sei esemplari di Seiran a bordo delle unità furono catapultati in mare con ali e stabilizzatori piegati per impedire che fossero catturati dalle forze statunitensi.
Versioni:
- M6A1 Prototipo - prototipi equipaggiati con un motore Atsuta 30 o 31 da 1400 hp (1044 kW) e galleggianti removibili, realizzato in 8 esemplari.
- M6A1 Seiran - versione bombardiere/da attacco, prodotto in 18 esemplari.
- M6A1-K Nanzan - prototipo della versione da addestramento dotato di tradizionale carrello d'atterraggio retrattile, realizzato in 2 esemplari.
- M6A2 - prototipo equipaggiato con un motore radiale Mitsubishi Kinsei MK8P 62 da 1560 hp (1163 kW) abbinato ad un'elica tripala metallica a passo fisso, realizzato in un esemplare.
Utilizzatori:
- Giappone - Dai-Nippon Teikoku Kaigun Kōkū Hombu.
Aerei sopravvissuti
Un singolo M6A1 è stato conservato e risiede nell'Udvar -Hazy Center del National Air and Space Museum dello Smithsonian. Si trova nel sobborgo di Washington, DC di Chantilly, in Virginia, vicino all'aeroporto internazionale di Dulles. Il Seiran fu consegnato a un contingente di occupazione americano dal tenente Kazuo Akatsuka della Marina imperiale giapponese, che lo traghettò da Fukuyama a Yokosuka. La Marina degli Stati Uniti lo donò allo Smithsonian Institution nel novembre 1962. I lavori di restauro del Seiran iniziarono nel giugno 1989 e furono completati nel febbraio 2000.
Specifiche (M6A1)
Caratteristiche generali:
- Equipaggio: 2
- Lunghezza: 11,64 m (38 piedi 2 pollici)
- Apertura alare: 12,262 m (40 piedi 3 pollici)
- Altezza: 4,58 m (15 piedi 0 pollici)
- Area alare: 27 m2 (290 piedi quadrati)
- Peso a vuoto: 3.301 kg (7.277 libbre)
- Peso lordo: 4.040 kg (8.907 libbre)
- Peso massimo al decollo: 4.445 kg (9.800 lb)
- Motopropulsore: 1 × Aichi AE1P Atsuta 30 o Atsuta 31 V-12 motore a pistoni invertito raffreddato a liquido, 1.000 kW (1.400 CV) per il decollo
- 999 kW (1.340 CV) a 1.700 m (5.577 piedi)
- 962 kW (1.290 CV) a 5.000 m (16.404 piedi)
- Eliche: elica a 3 pale a velocità costante.
Prestazioni:
- Velocità massima: 474 km / h (295 mph, 256 kn) a 5.200 m (17.060 piedi)
- Velocità di crociera: 296 km / h (184 mph, 160 kn) a 3.000 m (9.843 piedi)
- Autonomia: 1.188 km (738 mi, 641 nmi)
- Tangenza: 9.900 m (32.500 piedi)
- Tempo per raggiungere l'altitudine: 3.000 m (9.843 piedi) in 5 minuti e 48 secondi
- Carico alare: 149,6 kg/m2 ( 30,6 lb/sq ft)
- Potenza/massa : 0,3574 kW/kg (0,2174 hp/lb).
Armamento:
- 1 mitragliatrice di tipo 2 da 13 mm montata in cabina
- 1 × siluro Tipo 91 o
- Bombe 2 × 250 kg (551 lb) o 1 × 850 kg (1.874 lb).
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai!
Nulla di più errato.
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti
sono i primi assertori della "PACE".
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non,
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Wikipedia, You Tube)
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