martedì 15 gennaio 2019

I cacciacarri sperimentali senza torretta tedeschi MaK Versuchsträger 1 e 2



I cacciacarri sperimentali senza torretta tedeschi Versuchsträger 1 e 2 furono due carri armati da combattimento sviluppati nei primi anni settanta da alcune ditte tedesche che lavoravano al successore del Leopard 1: questo progetto prese il nome di Kampfpanzer 3 (KPz 3) e fu inizialmente per breve tempo una collaborazione Anglo-Tedesca; il successo del Leopard 2 rese inutile un ulteriore sviluppo del progetto. 
La società MaK - Maschinenbau di Kiel sviluppò nel 1974 i prototipi VT 1-1 ed il VT 1-2. Il programma dimostrò la praticabilità di un mezzo senza torretta dotato di due armi principali, ma mostrò anche i limiti di una formula non ortodossa.
Un anno dopo fu costruito il VT 1-2 per consentire ulteriori test sull'operatività di un carro con due cannoni; in totale - tra il 1975 e il 1976 furono costruiti cinque "carri sperimentali da battaglia”.

Il VT 1-1 era basato sul telaio accorciato del carro sperimentale MBT-70. Dato che il prototipo non era dotato di cannoni a carica automatica era necessario un equipaggio di quattro elementi. Tutti i carri VT seguivano il progetto dello Jagdpanzer come il Kanonenjagdpanzer del dopoguerra. IL VT 1-2 disponeva di un motore sovralimentato con turbocompressore, che sviluppava 1.500 HP continui e 2.400 HP per brevi periodi. Il carro aveva tre uomini seduti di fronte, con il pilota nel mezzo tra il comandante e l'artigliere. Fu organizzato un confronto con il Leopard 2, che evidenziò come il carro VT 1-2 non aveva evidenti vantaggi sul Leopard 2. Il motore del Leopard 2 non era comparabile a quello del VT ma poteva essere aggiornato, se necessario. Il Leopard 2 aveva anche una migliore probabilità di centrare il primo colpo a segno, grazie al più evoluto sistema di controllo del tiro, che gli permetteva di superare le prestazioni dei due cannoni del VT.



Il progetto del VT aveva lo scopo di:

raggiungere una maggiore efficienza nel tiro grazie ad una maggiore rapidità di tiro, una maggiore probabilità di centrare i bersagli e una maggiore probabilità di distruggerli, grazie alle due armi.
esser più mobile con un motore più potente e sospensioni idropneumatiche di nuova concezione, per l'epoca.
avere una maggiore possibilità di sopravvivenza sul campo di battaglia grazie ad un compartimento interno più piccolo, una corazza frontale più spessa e la possibilità di usare la tecnica taktische Wedelfahrt, cioè la capacità di colpire zigzagando grazie ad un sistema automatico di controllo del tiro che, una volta acquisito il bersaglio, faceva fuoco quando, con il movimento zigzagante del mezzo, il bersaglio cadeva sotto mira.

Il VT 1-1 era armato con due cannoni da 105 mm a canna rigata, a caricamento manuale. 

Il VT 1-2 aveva due cannoni da 120 mm a canna liscia con un caricatore automatico da sei colpi. Sui GVT non vennero installate le armi, ma due simulacri dei cannoni. Per simulare i combattimenti utilizzarono dei simulatori laser della ditta tedesca Talissi, consistente in una serie di emettitori laser e di superfici riflettenti installate sul carro che, grazie ad un elaboratore, permetteva di simulare il tiro, con l'ausilio di fuochi d'artificio e fumogeni attivati elettricamente.

Modelli prodotti:
  • VT 1-1 - 105 mm canna rigata, a caricamento manuale.
  • VT 1-2 - 120 mm canna liscia con un caricatore automatico e motore potenziato.
  • GVT 01 - GVT 05.


(Web, Google, Wikipedia, You tube)



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