Il prototipo del carro CENTURION,
Il Centurion è un carro armato da combattimento (MBT) (inizialmente definito come carro armato incrociatore) inglese costruito nel secondo dopoguerra, è sicuramente uno dei più longevi mai prodotti.
Il carro incrociatore A41, successivamente ribattezzato Centurion, venne sviluppato nell'ultima parte della seconda guerra mondiale, con i primi esemplari che fecero in tempo a partecipare a qualche scaramuccia. Il vero e proprio battesimo del fuoco lo si ebbe all'epoca della Guerra di Corea. Successivamente fu impiegato dagli Australiani in Vietnam ma l'impiego operativo più diffuso spetta agli Israeliani, che lo hanno successivamente trasformato nel carro Sho't, mentre l'Olifant sudafricano, impegnato nel 1988 in Angola, è una versione migliorata. La causa della diffusione e longevità di questo MBT sta nella capacità di poter essere migliorato con un armamento sempre più potente e una protezione migliore. Si partì con un cannone da 76,2 mm ma la svolta decisiva la si ebbe con l'introduzione in servizio dell'ottimo pezzo da 105/51mm L7 della Vickers, capace di sparare i nuovi colpi HESH, destinato a diventare il pezzo di riferimento dei carri occidentali. In seguito il carro venne sempre aggiornato, in particolare nel propulsore e nei sistemi per la condotta del tiro.
Il Centurion è un MBT di concezione assolutamente classica, ma, complessivamente, fin dall'inizio si rivelò un buon mezzo, salvo che per le prestazioni del motore a benzina, un Rolls-Royce. L'ampio spazio a bordo ha consentito di apportare numerose modifiche in tutti i settori, con risultati indubbiamente buoni. Molto numerosi sono stati anche i mezzi derivati. Da notare come l'Austria abbia acquistato torrette di questo carro per realizzare postazioni fisse, essendo il numero degli MBT concessi dal trattato di pace fortemente limitato. I modelli, realizzati da quattro fabbriche differenti nel Regno Unito, sono stati i Mk 1, 2, 3, 5, 7, 8, 9 e 10 con relative sottoversioni, per un totale di 4423 mezzi, tra il 1945 e il 1963. Attualmente restano in servizio in Danimarca, Giordania, Singapore e Svezia.
Sho't
Israele modificò i suoi carri Centurion montando un pezzo da 105/52mm, un propulsore diesel AVDS-1790-2A da 750HP e trasmissione automatica. I primi mezzi così modificati, denominati Sho't (frusta), entrarono in servizio nel 1970. Fra l'altro, per questioni di ingombro, il propulsore dovette essere inclinato in avanti di 3,5° e il vano motore risultò più alto. Dopo la guerra del 1973, questi carri vennero ulteriormente modificati, con l'introduzione di una nuova cupola per il capocarro e di ulteriori mitragliatrici.
La necessità di migliorare la protezione originò l'applicazione delle protezioni reattive a piastrelle ERA e un nuovo sistema per generare cortine fumogene. Attualmente ne sono in servizio circa un migliaio, sia nei reparti attivi che in quelli della riserva. Fra le tante versioni in servizio, oltre agli Sho't/TWMP e Sho't/RK con lama dozer, va ricordata la versione ARV ponte con passerella sopra lo scafo e il Nagmasho't, vale a dire l'APC pesantemente corazzato, ottenuto rimuovendo la torretta e realizzando un vano da combattimento per 8 soldati. Il mezzo è dotato di griglie laterali, per facilitare l'accesso al vano, e protezione ERA, mentre l'armamento include tre mortai leggeri e tre mitragliatrici. Inoltre bisogna ricordare i mezzi di supporto ABK-3 ed RKM e la versione lanciarazzi campale quadruplo da 290mm, rimasta allo stato di prototipo.
La necessità di migliorare la protezione originò l'applicazione delle protezioni reattive a piastrelle ERA e un nuovo sistema per generare cortine fumogene. Attualmente ne sono in servizio circa un migliaio, sia nei reparti attivi che in quelli della riserva. Fra le tante versioni in servizio, oltre agli Sho't/TWMP e Sho't/RK con lama dozer, va ricordata la versione ARV ponte con passerella sopra lo scafo e il Nagmasho't, vale a dire l'APC pesantemente corazzato, ottenuto rimuovendo la torretta e realizzando un vano da combattimento per 8 soldati. Il mezzo è dotato di griglie laterali, per facilitare l'accesso al vano, e protezione ERA, mentre l'armamento include tre mortai leggeri e tre mitragliatrici. Inoltre bisogna ricordare i mezzi di supporto ABK-3 ed RKM e la versione lanciarazzi campale quadruplo da 290mm, rimasta allo stato di prototipo.
Olifant Mk.1 A e Mk.1 B
Ottenuti i Centurion, Pretoria vi installò un proprio pezzo da 105/51mm, con alcune modifiche, utilizzando munizionamento nazionale, incluso un proiettile APFSDS-T, con penetratore "a freccetta". Il capocarro disponeva di un telemetro laser azionato manualmente, prima che venisse adottato un telemetro laser abbinato al sistema di puntamento. Questo carro, chiamato Olifant Mk.1 A è molto diverso dal mezzo da cui è derivato. La sua produzione-trasformazione è durata dal 1978 al 1982, facendo registrare 250 mezzi. Il propulsore è un diesel turbocompresso 12 cilindri a V, raffreddato ad aria, da 750HP, con trasmissione automatica. Molte altre componenti minori sono state aggiornate, dai sistemi antincendio alle sistemazioni per l'equipaggio. Ancora più avanzato è l'Olifant Mk.1 B, dopo una ricostruzione completa. Il cannoniere dispone di un visore notturno mentre il capocarro può utilizzare con un proiettore infrarosso, così come il pilota. Esiste una centrale di tiro, abbinata a un telemetro laser interno. A bordo trovano posto 68 proiettili e anche la protezione è stata migliorata. Il propulsore del Mk.1 B è una versione ulteriormente potenziata del precedente diesel turbocompresso, capace di erogare 850HP, abbinato a un cambio automatico sudafricano Amtra III. La velocità massima è passata da 45 e 58 km/h e anche la ripresa è notevolmente migliorata, nonostante l'aumento dei pesi, connessi al miglioramento della protezione passiva, compreso elementi stratificati. Sono stati realizzati dei mezzi soccorso e l'Olifant può utilizzare il sistema di sminamento TWMP dei carri israeliani. Gli Olifant Mk.1 A sono stati utilizzati nell'Angola meridionale, contro le forze cubane e dell'MPLA.
(Web, Google, Wikipedia, You Tube)
Nessun commento:
Posta un commento