martedì 12 febbraio 2019

IL TRIESTE: LA PLANCIA DI COMANDO E IL BACINO ALLAGABILE




Il Trieste è una futura Nave d'assalto anfibio della Marina Militare italiana,
 classificata ufficialmente come Landing Helicopter Dock (LHD) ed ordinata a seguito del Programma navale 2014.

Progetto

Facente parte della Legge Navale 2014-2015, la nuova unità LHD avrà un dislocamento a pieno carico di circa 40.000 tonnellate e una lunghezza, fuori tutto, circa 245 metri, detenendo così il titolo di unità più grande della flotta. Il design innovativo si rifà allo stile adottato anche dalle portaerei inglesi Queen Elizabeth. Infatti presenterà due isole distinte, la prima (quella di prua) per la navigazione, la seconda (quella di poppa) per la gestione ed il controllo delle operazioni di volo. Questo assetto ha una triplice funzione, garantendo infatti un maggior raggio visivo, più spazio sul ponte di volo e anche una gestione più fluida ed efficiente delle varie attività.

La nave viaggia oramai per una stazza circa 40.000 tonn.

Il ponte di volo avrà una lunghezza di 245 metri ed una larghezza di 47 metri, con un totale di 9 spot per mezzi aerei. Sarà dotato di 2 elevatori per aeromobili (15 m x 15 m) con una portata massima di 42 tonnellate.
Per i dati dichiarati la nave è dotata di un bacino di sbarco allagabile al di sotto dell'hangar che consentirà di utilizzare mezzi anfibi tipo LCM (Landing Craft Mechanized), battelli semirigidi a scafo gonfiabile (RHIB), LCAC(Landing Craft Air Cushion, noti comunemente come hovercraft), L-CAC e i più innovativi L-CAT (Landing Catamaran) in dotazione alle Marine NATO ed europee.
A differenza della portaerei Cavour, che ha un unico hangar riconfigurabile in ponte veicoli non allagabile, questa unità avrà al di sotto del ponte di volo due ponti, di cui un hangar di 2300 m² (e 530 metri lineari di corsia per parcheggio mezzi) con paratie rimovibili come nel Cavour (in modo da raggiungere i 2600 m²), collegato ad un ponte inferiore di 2200m², diviso in un garage da 700m² con 253 metri lineari per parcheggio mezzi e un bacino allagabile (55 m x 15 m) dimensionato per l'ingresso di 4 LCM-1E o 1 LCAC.
Inoltre, rispetto al Cavour questa LHD non avrà, almeno da progetto, il trampolino (ski-jump) sul ponte di volo per facilitare il decollo degli aerei STOVL, nonostante nella scheda tecnica la presenza di tali mezzi sia certificata.
Il gruppo motore ha due assi e due timoni con eliche a cinque pale a passo variabile, un doppio bow thruster intubato a prua ed uno stern thruster a poppa che garantiscono una maggiore manovrabilità negli spazi ristretti rispetto alla sola accoppiata timoni/eliche.
La nave è prevista di ingresso in servizio nel 2022 e sostituirà il Giuseppe Garibaldi (che sarà dismesso di conseguenza).

Armamento

L'unità presenta sistemi d'arma di ultima generazione.
Per quanto riguarda il comparto d'artiglieria sono presenti:
  • 3 cannoni multiruolo Otobreda 76/62 (due a prua e uno a poppa) del tipo Super Rapido MF Davide, con munizionamento guidato e predisposizione per il nuovo munizionamento Vulcano;
  • 3 torrette mitragliere a controllo remoto OTO Melara da 25/80 mm;
  • 2 lanciarazzi OTO Melara ODLS-20, per il lancio di ingannatori subacquei ed aerei.
  • Il comparto missilistico comprende invece:
  • predisposizione per 2 lanciatori verticali (VLS Sylver) da 8 celle (uno a prua e uno a poppa) per una capacità totale di 16 missili Aster 15/30.
Anche la sezione sensoristica potrà vantare tecnologie avanzatissime:
  • PAR SPN-720, radar di approccio di precisione, radar volumetrico 3D capace di tracciare 300 tracce e 12 bersagli contemporaneamente, portata superiore ai 200 km;
  • Radar Kronos Power Shield (AESA in banda L), radar di sorveglianza multifunzione, con una portata di 1500-2000 km;
  • IFF SIR-M-PA, radar secondario per l'identificazione di navi ed aeromobili;
  • Radar Kronos Dual Band (DBR AESA 4FF): banda C (Kronos Quad - Fitted For) e banda X (Kronos StarFire);
  • TACAN AN-553/N, per avvicinamenti di precisione ed invio di informazioni agli aerei in volo;
  • Sistema EWS "Zeus", dotato di un sottosistema di attacco elettronico estremamente potente basato su moduli GaN TRX a stato solido. La suite EW integrata fornisce RESM (Intercettatore di emissioni Radar), RECM (Ingannatori radar) e CESM (Intercettatore di comunicazioni radio) efficaci sia in blue water che in littoral, con una sorveglianza marittima e valutazione della situazione avanzate tramite ELINT e COMINT avanzati caratteristiche, fino ad un innovativo algoritmo SEI.
  • Sistema di comando e controllo SADOC Mk4;
Capacità aerea

L'unità presenta un ponte di volo 247m x 47m coprendo così un'area di oltre 7400 m² con 9 punti di decollo per elicotteri pesanti o 4 F35B.
Inoltre, il ponte potrà ospitare su di esso, in condizioni di piena operatività circa 14/20 aeromobili in diverse configurazioni (presumibilmente 4/6 F35B a poppa e 8/10 elicotteri a prua). L'aviorimessa di 2600 m² è dimensionata per l'ingresso di massimo 14 aeromobili, anch'essi in diverse configurazioni. Sono infine presenti a poppa due elevatori 15m x 15m per un carico massimo di 42 tonnellate.
Tutte le operazioni di volo sul ponte sono controllate dall'isola di poppa.

Capacità anfibie

Le capacità anfibie della nave sono molto avanzate, essendo queste la principale arma dell'unità.
Il secondo ponte, sotto l'hangar, con un'area di 2300 m², presenta infatti un bacino allagabile 55m x 15m dimensionato per l'ingresso di 4 LCM, denominati LC23, o 1 LCAC / LCAT.
Gli LCM, saranno in grado di trasportare: 1 Ariete, 5 Iveco LMV Lince, oppure 1 Centauro, 1 Freccia o 300 soldati.

(Web, Wikipedia, portaledifesa, Rid, You Tube)











































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