lunedì 11 febbraio 2019

La L.H.D. Trieste della M.M. italiana: la nave sarà varata entro il 10 giugno 2019



Il Trieste è una unità anfibia multiruolo della Marina Militare italiana, classificata ufficialmente come Landing Helicopter Dock (LHD), facente parte della Legge Navale 2014-2015.
La nuova unità LHD avrà un tonnellaggio di oltre 33.000 tonnellate e sarà lunga circa 250 metri, detenendo così il titolo di unità più grande della flotta. Il design innovativo si rifà allo stile della portaerei inglese Queen Elizabeth. Infatti presenterà due isole distinte, la prima (quella di prua) per il comando della nave e la navigazione, la seconda (quella di poppa) per la gestione ed il controllo delle operazioni di volo. Questo assetto ha una triplice funzione, garantendo infatti un maggior raggio visivo, più spazio sul ponte di volo e anche una gestione più fluida ed efficiente delle varie attività.




Il ponte di volo avrà una lunghezza di 230 metri ed una larghezza di 36 metri, con un totale di 9 spot per mezzi aerei. Su di esso saranno posizionati 2 elevatori per aeromobili (15 m x 15 m) per un peso massimo di 42 tonnellate.
Per i dati dichiarati la nave è dotata di un bacino di sbarco allagabile al di sotto dell'hangar che consente di utilizzare mezzi anfibi tipo LCM, battelli semirigidi a scafo gonfiabile (RHIB), LCAC, noti comunemente come hovercraft), L-CAC e i più innovativi L-CAT in dotazione alle Marine NATO.
A differenza della portaerei Cavour, che ha un unico hangar trasformabile in ponte veicoli non allagabile, la nave avrà al di sotto del ponte di volo due ponti, di cui un hangar di 2300 mq (e 530 metri lineari di corsia per parcheggio mezzi) con paratie rimovibili come nel Cavour (in modo da raggiungere i 2600 mq), collegato ad un ponte inferiore di 2200mq, diviso in un garage da 700mq con 253 metri lineari per parcheggio mezzi e un bacino allagabile (55 m x 15 m) dimensionato per l'ingresso di 4 LCM-1E o 1 LCAC.

Il gruppo motore ha due assi e due timoni con eliche a cinque pale a passo variabile e un doppio bow thruster intubato a prua che garantisce una maggiore manovrabilità negli spazi ristretti rispetto all'accoppiata timoni/eliche.

La nave sarà varata entro il 10 giugno 2019 ed entrerà in servizio nel 2022 e sostituirà il Giuseppe Garibaldi (che sarà dismesso di conseguenza) e una delle 3 navi della classe San Giorgio (che saranno dimesse nel 2019, 2020 e 2022).

L'unità, presenta sistemi d'arma offensivi e difensivi di ultima generazione:

Per quanto riguarda il comparto d'artiglieria sono presenti:
  • 3 cannoni multiruolo Otobreda 76/62 (due a prua e uno a poppa) del tipo Super Rapido MF Davide, con munizionamento guidato e predisposizione per il nuovo munizionamento Vulcano;
  • 3 torrette mitragliere a controllo remoto OTO Melara da 25/80 mm;
  • 2 lanciarazzi OTO Melara ODLS-20, per il lancio di ingannatori subacquei ed aerei.

Il comparto missilistico, comprende invece una predisposizione per 2 lanciatori verticali (VLS Sylver) da 8 celle (uno a prua e uno a poppa) per una capacità totale di 16 missili Aster 15 e 30 o per 32 missili CAMM ER.

Anche la sezione sensoristica, può vantare tecnologie avanzatissime:
  • PAR SPN-720, radar di approccio di precisione, radar volumetrico 3D capace di tracciare 300 tracce e 12 bersagli contemporaneamente, portata superiore ai 200 km;
  • Radar Kronos Power Shield (AESA in banda L), radar di sorveglianza multifunzione, con una portata di 1500-2000 km;
  • IFF, radar d'identificazione dei bersagli;
  • Radar Kronos Dual Band (DBR AESA 4FF): banda C (Kronos Quad - Fitted For) e banda X (Kronos StarFire);
  • TACAN AN-553/N, per avvicinamenti di precisione ed invio di informazioni agli aerei in volo;
  • Sistema EWS "Zeus", è dotato di un sottosistema di attacco elettronico estremamente potente basato su moduli GaN TRX a stato solido. La duite EW integrata fornisce RESM (Intercettatore di emissioni Radar), RECM (Ingannatori radar) e CESM (Intercettatore di comunicazioni radio) efficaci sia in blue water che in littoral, con una sorveglianza marittima e valutazione della situazione avanzate tramite ELINT e COMINT avanzati caratteristiche, fino ad un innovativo algoritmo SEI.
  • Sistema di comando e controllo SADOC Mk4.



L'unità presenta un ponte di volo di oltre 245m x 36m coprendo così un'area di circa 7400 mq con 9 spot per elicotteri pesanti o 4 F35B.

Il ponte potrà ospitare su di esso, in condizioni di piena operatività circa 14/20 aeromobili in diverse configurazioni (presumibilmente 4/6 F35B a poppa e 8/10 elicotteri a prua). L'hangar di 2600 mq, è dimensionato per l'ingresso di massimo 14 aeromobili, anch'essi in diverse configurazioni. Sono infine presenti a poppa due elevatori 15m x 15m per un carico massimo di 42 tonnellate.
Tutte le operazioni di volo sono controllate dall'isola di poppa.
Le capacità anfibie della nave sono molto avanzate, essendo queste la principale arma dell'unità.
Il secondo ponte, sotto l'hangar, con un'area di 2300 mq, presenta infatti un bacino allagabile 55m x 15m dimensionato per l'ingresso di 4 LCM, denominati LC23, o 1 LCAC / LCAT.
Gli LCM, saranno in grado di trasportare: 1 Ariete, 2 veicoli d'assalto anfibio AAV7 (o 2 esemplari dei futuri SuperAv 8x8), o 5 Iveco LMV Lince, oppure 1 Centauro, 1 Freccia o 300 soldati.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)





















































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