martedì 4 luglio 2023

ROK NAVY: una Nave Arsenale denominata “JFS, JOINT FIREPOWER SHIP”




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La DSME sud-coreana sta progettando una “nave arsenale” per la ROK Navy: in data 13 aprile 2023, la Marina della Repubblica di Corea (ROK) ha annunciato la selezione del costruttore navale sudcoreano DSME per il concept design di una "Nave Arsenale" conosciuta localmente come "Nave Joint Firepower".



Potrebbero entrare in servizio fino a tre “unità navali con potenza di fuoco congiunta”: trasporteranno ciascuna più di 80 missili balistici di un nuovo tipo. La DSME è stata selezionata come partner negoziale preferito per la progettazione concettuale della Joint Firepower Ship.
I piani della Corea del Sud per una nave arsenale sono emersi per la prima volta nell'agosto  2019 contemporaneamente al progetto della portaerei CVX (allora nota come progetto LPX-II). Tuttavia, da allora praticamente nessuna informazione sulla nave arsenale è stata pubblicata, al punto che il suo  finanziamento era un punto interrogativo, poiché la CVX era al centro della scena; questo fino all'autunno del 2021 e all'annuncio dei capi di stato maggiore congiunti della ROK Navy.
La ROK Navy prevede di finalizzare il concept design della nave, comprese le dimensioni, la forma, la capacità missilistica e la Capacità operativa richiesta, entro la fine di quest'anno. Se la fattibilità del progetto viene determinata nella successiva fase di progettazione, la costruzione avrà inizio.
Tuttavia, ci sono state congetture sull'opportunità che la marina acquisisca la Joint Firepower Ship, che è relativamente vulnerabile agli attacchi nemici, difficile da difendere e facilmente rilevabile dal nemico rispetto ai sottomarini SLBM o SSBN.
Nonostante ciò, secondo un funzionario governativo intervistato dal media locale SBS, il progetto di base e il piano di costruzione della Joint Firepower Ship saranno inclusi nel piano di difesa a medio termine del prossimo anno, e i risultati saranno operativi entro cinque anni.
La Marina ROK prevede di mettere in cantiere tre di queste navi entro la fine degli anni '20, con l'obiettivo di trasportare oltre 80 missili ciascuna, in grado di condurre un attacco preventivo sulle strutture militari della Corea del Nord nell'entroterra in caso di un imminente attacco missilistico.
Inoltre, durante la 152a riunione del Comitato per la promozione del programma di acquisizione della difesa, la DAPA ha annunciato l'intenzione di investire 600 miliardi di won (circa 467 milioni di dollari) tra il 2024 e il 2036 per sviluppare un nuovo missile balistico lanciabile da unità di superficie. La DAPA ha spiegato che il nuovo missile differisce dai missili da crociera precedentemente sviluppati “Haeryong” 해룡 (Tactical Surface Launch Missile TSML / Sea Dragon di LIG Nex1 che si basa sul missile anti-nave C-Star della stessa azienda).




La DAPA prevede che il nuovo missile dimostrerà capacità di deterrenza contro le minacce nucleari e missilistiche nordcoreane, una volta imbarcato sull'ultimo cacciatorpediniere Aegis della Marina sud-coreana, KDDX e Joint Firepower Ship.
Nel complesso, le FF.AA. ritengono che la Joint Firepower Ship della Marina, insieme ai missili superficie-superficie Hyunmoo dell'esercito e ai missili aria-superficie Taurus dell'aeronautica, possano stabilire una catena di risposta strategica completa e migliorare le capacità militari della Corea del Sud contro la minaccia rappresentata dalla fin troppo asseriva Corea del Nord.
Riprendendo il concetto di Arsenal Ship della US NAVY risalente agli anni ‘90, la Marina Sudcoreana o ROK NAVY ha rivelato l’esistenza di un programma per un’unità denominata JOINT FIREPOWER SHIP (JFS), in pratica una piattaforma concepita per l’imbarco e l’impiego di un elevato numero di ordigni missilistici, principalmente per lo strike contro obiettivi nemici - prevedibilmente situati nel territorio della Corea del Nord - quali centri di comando e controllo, hub logistici, siti per la difesa contraerei e infrastrutture militari d’altro tipo.
Nel 2023, la Marina militare Sudcoreana ha annunciato di aver selezionato l’allora società Daewoo Shipbuilding & Marine Engineering (DSME) - successivamente confluita nell’Hanwha Ocean - per lo sviluppo concettuale dell’unità, con l’obiettivo di realizzarne 3 esemplari entro la fine dell’attuale decennio. 
Al salone MADEX 2023, svoltosi dal 7 al 9 giugno 2023 a Busan, Hanwha Ocean ha esposto un modello di JFS che consente di esaminarne alcuni peculiarità: 
  • Avrà una dotazione complessiva di circa 100 missili di diverse tipologie, impiegabili mediante lanciatori verticali e d’altro tipo da una piattaforma avente un dislocamento di progetto non inferiore a 9.500 t.;
  • una lunghezza di circa 170 m, che richiama le dimensioni dei moderni cacciatorpediniere lanciamissili in corso di costruzione per la Marina di Seul;
  • Imbarcherà un complesso prodiero K-VLS I con 48 celle per il lancio di diversi tipi di missili superficie-aria e superficie-superficie; 
  • un complesso a centronave (dietro il blocco sovrastrutture) K-VLS II con 32 celle per le stesse funzioni del precedente ma verosimilmente anche con missili di tipo diverso; 
  • un altro complesso a centronave, comprendente 3 file di 15 lanciatori verticali singoli per missili balistici a medio raggio e quindi di dimensioni maggiori rispetto ai K-VLS I e II; 
  • un sistema per il lancio di 4 missili balistici a propellente solido delle categorie IRBM e ICBM, quindi con prestazioni decisamente superiore ai predetti ordigni a medio raggio. 

Dalle foto rese note si può ipotizzare che i 4 lanciatori “strategici” binati, saranno di tipo elevabile, ossia in posizione orizzontale in coperta durante la normale navigazione dell’unità ed elevabili a 90° al momento del lancio. 
L’apparizione del modello della JFS ha sollevato alcune critiche al concetto stesso dell’unità, ritenuta vulnerabile agli attacchi nemici, difficile da difendere e facilmente scopribile e identificabile rispetto, per esempio, a un’unità subacquea: il potenziale impiego di una siffatta unità contro bersagli nordcoreani avverrebbe comunque in condizioni di massima protezione per la piattaforma lanciante e che comunque essa avrebbe potenzialità offensive ben maggiori rispetto ai nuovi sottomarini sudcoreani classe DOSAN AHN CHANGHO armati con “soli” 6 missili da crociera a lancio verticale. 
La Marina Sudcoreana ha deciso di finalizzare entro quest’anno gli aspetti tecnici e il requisito operativo del concetto JFS: l’esito favorevole di queste valutazioni potrà portare alla fase di progetto vera e propria dell’unità. 
E’ importante precisare che la Defense Acquisition Program Administration (DAPA) sudcoreana investirà 467 milioni di dollari nel periodo 2024-2036 per un nuovo tipo di missile balistico lanciabile da un’unità navale contro un bersaglio terrestre, dunque verosimilmente destinato alla JFS assieme agli ordigni della famiglia HYUNMOO. 
La denominazione JOINT nell’acronimo dell’unità arsenale lascia supporre la partecipazione a un eventuale programma di costruzione di altri soggetti militari sudcoreani: un’entità operativa di cui faranno parte anche risorse terrestri, aeree e marittime.



Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…


(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Navalnews,  RID, Wikipedia, You Tube)

























 

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