venerdì 4 agosto 2023

FORCE DE FRAPPE: l'SSBS S-3 (Sol-Sol Balistique Strategique) è stato il secondo missile balistico francese a gittata intermedia (IRBM: Intermediate Range Ballistic Missile), ad essere schierato







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L'SSBS S-3 (Sol-Sol Balistique Strategique) è stato il secondo missile balistico francese a gittata intermedia (IRBM: Intermediate Range Ballistic Missile), ad essere schierato. Era più moderno del precedente S2, che sostituì già ai primi anni ottanta nella componente terrestre della Force de frappe.




Storia del progetto

Appena completato lo schieramento del missile SSBS S-2 nei 18 silo presenti sul plateau d'Albion, avvenuto nel 1972, venne deciso lo sviluppo di un più moderno missile SSBS (Sol-Sol-Balistique-Strategique) che doveva rimpiazzare il precedente tipo. Nel 1973 l'Aerospatiale Space and Strategic Systems Division di Les Mureaux ricevette il via allo sviluppo del nuovo missile, considerato di seconda generazione, designato S-3D/TN-61. Per assicurare la massima sopravvivenza del nuovo SSBS dovevano essere assicurate tre principali caratteristiche: indurimento delle basi, ridondanza e dispersione. Le installazioni operative del 1° Groupment de Missiles Stratégique (GMS) furono rafforzate attraverso l'adozione di migliorie ai silos di lancio, e all'adozione di una rete di trasmissioni atta a sopravvivere alla scosse sismiche, denominata VESTALE. In più le installazioni furono protette dagli effetti delle impulsi elettromagnetici generati dalle esplosioni nucleari in quota mediante l'adozione della gabbia di Faraday per la protezione dell'infrastruttura, e di apposite blindature e vernici specifiche. Il 1° GMS venne raccordato alle nuove reti strategiche ASTARTE e RAMSES, e furono adottate le regole di ingaggio della Force Océanique Stratégique (FOST). I collegamenti interni tra i Post de Conduite de Tir (PCT) e i silos consentivano di lanciare i missili da entrambe le centrali di tiro. La dispersione delle installazioni operative faceva sì che esse fossero sufficientemente distanti le une dalle altre da obbligare il nemico e prenderle di mira una ad una, ma anche sufficientemente vicine le une alle altre da far sì che l'effetto fratricida avrebbe neutralizzato buona parte del massiccio attacco, consentendo ad una parte dei missili di sopravvivere per essere lanciati.
Il predecessore dell'S3, l'S2 costituiva l'elemento principale della forza d'attacco francese, entrò in servizio nel 1971. Nel 1973 fu lanciato un programma per sviluppare una seconda generazione di missili balistico-strategici superficie-superficie, l'S3. Ciò ha portato alla ristrutturazione dei primi due gruppi di silos missilistici S2 e alla loro sostituzione con S3.
Lo sviluppo da parte di Aerospatiale dell'S3 è stato completato nel 1980, ma la tardiva considerazione degli impulsi elettromagnetici ha portato allo sviluppo di una versione S3D (rinforzata) come parte di un rafforzamento delle strutture di Plateau d'Albion completato nel 1984. Il sistema è stato implementato da 1980. Il primo gruppo di nove missili S3 installato sulla base aerea 200 Apt-Saint-Christol sull'altopiano di Albion era operativo il 1° settembre 1980. Il secondo gruppo di nove missili S3D è operativo2 dicembre 1982. La prima unità modificata in S3D riprende l'allerta15 settembre 1984.
Inizialmente si prevedeva di sostituire gli S3 con una versione terrestre dell'M-5 entro il 2005. Nel 1994 fu annunciato che sarebbero stati sostituiti dagli M45 terrestri, ma, nel 1996, si decise di disattivare il missili S3 e che non sarebbero stati sostituiti.
I rapporti indicano che sono stati costruiti 40 missili S-3 e più di 13 di essi sono stati utilizzati per i test.

Descrizione

L'S3 è un missile a due stadi, a gittata intermedia, a propulsione solida. È lungo 13,8  me ha un diametro di 1,5  m. Pesa 25,8  t e ha un'autonomia massima di 3.500  km. Era dotato dello stesso primo stadio dell'S2 con motore P16 a combustibile solido e 4 ugelli.
Il primo stadio trasportava 16.940  kg di carburante che bruciava per 72 secondi. Il secondo stadio trasportava 6.015 kg di carburante che brucia va per 58 secondi. Utilizzava un sistema di penetrazione rinforzato e aiuti alla penetrazione. Il missile trasportava una testata nucleare TN-61 con una resa stimata di 1,2 megatoni.
L'S3D aveva un tasso di disponibilità superiore al 98%.

Tecnica

Il missile bistadio a propellente solido S-3D era un Intermediate Range Ballistic Missile della lunghezza di 13.81 m, e con un diametro alla base di 1.49 m. Il peso al lancio era di 25 800 kg. Il primo stadio SEP 902 era quello del precedente S-2, dotato di 16 940 kg di propellente che forniva una spinta pari a 72 secondi. Il secondo stadio RITA II era stato originariamente sviluppato per il missile MSBS (Mer-Sol-Balistique-Strategique) M-20, era dotato di 6 015 di propellente, che fornivano una spinta di 58 secondi.
Il missile montava una singola testata termonucleare TN-61 del peso di 1.000 kg. La carica bellica, contenuta in un Re-entry Vehicle, sviluppava una potenza di 1,2 Mt, era completa di ausilii di inganno per superare le difese antimissili nemiche, e rinforzata per resistere alle esplosioni nucleari dei missili ABM. Per motivi di standardizzazione l'S-3 utilizzava la medesima carica bellica del missile SLBM M20. L'adozione di un nuovo calcolatore di guida, e di una nuova centrale di guida inerziale, rese possibile una maggiore precisione.

Impiego operativo

Il primo lancio di prova avvenne il 3 dicembre 1976 dal poligono (Centre d'Essais des Landes, CEL) di Biscarosse, mentre il completamento dei test avvenne nel luglio 1979. Il missile era più corto e leggero del precedente tipo, montava un secondo stadio alleggerito e costruito in materiali compositi, e necessitava di minore propellente solido. Tali caratteristiche consentivano un aumento della gittata pari a 3 500 km, grazie anche all'impiego di traiettorie super-energetiche. Il primo gruppo di missili S-3 divenne operativo il 1º giugno 1980 presso la Base aérienne 200 Apt-Saint-Christol, inquadrata nel 1° Groupment de Missiles Stratégique appartenente alle Forces Nucléaires Stratégique (FAS). La seconda unità divenne operativa il 31 dicembre 1982. Ognuno dei due gruppi di missili era comandato da una apposita centrale di controllo tiro, collegate entrambi al comando della FAS di Taverny. Un posto comando alternativo si trovava a Mont Verdun, nei pressi di Lione. I silos corazzati dei missili erano dispersi su un'area di 36.000 km/q. Il tempo di reazione dal ricevimento dell'ordine presidenziale al, lancio del missile era stimato in 200 secondi.
Verso la metà del 1981 venne deciso lo sviluppo di un nuovo missile, designato S-4, della gittata di 4.000 km. Il nuovo SSBS fu oggetto di un luogo dibattito politico circa il suo modo di spiegamento: mobile o fisso. Con la fine della guerra fredda il programma venne arrestato, e successivamente abbandonato nel luglio 1991, con decisione presa dal presidente François Mitterrand. L'ultimo lancio di prova del missile S-3 avvenne da Biscarosse il 3 novembre 1993. Il 13 giugno 1995 il presidente francese Jacques Chirac annunciò la ripresa degli esperimenti nucleari sul poligono nucleare di Mururoa, chiedendo contemporaneamente al governo di smantellare le installazioni presenti sul plateau d'Albion. La decisione di fermare la prontezza operativa del 1° GMS venne presa ufficialmente il 22 febbraio 1996, ed attuata nell'aprile dello stesso anno. Il sistema d'arma S-3 venne ufficialmente fermato il 16 settembre 1996, quando gli obiettivi furono disinseriti, e le trasmissioni tra l'Eliseo, la Force Aérienne Stratégique e le installazioni del 1° GMS sospese definitivamente. Entro la fine del 1999 tutti i missili furono smantellati, al costo stimato di 350 milioni di franchi. Il costo di mantenimento operativo annuale del sistema S-3 era di circa 400 milioni di franchi. Alcuni rapporti indicano che furono costruiti 40 missili S-3 e che 21 di essi furono utilizzati per i test di prova.

Utilizzatori:
  • Francia - Armée de l'air.

Esemplari attualmente esistenti

Due esemplari completi di missile S-3D sono attualmente esposti presso il Musée de l'Air et de l'Espace di Le Bourget. Per motivi didattici ed espositivi uno di essi è stato suddiviso in più parti, tutte complete.



Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
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per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
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Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
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…Vorrei preservare la mia identità,
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conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
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Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…


(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Wikipedia, You Tube)



















 

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