2 giugno 2019: nonostante un ministro dell’inclusione oltre che della difesa, si celebra la oramai storica parata delle Forze Armate che inorgoglisce da sempre le famiglie italiane, grandi e piccini, uniti in un solo grido:
“W IL TRICOLORE, W L’ITALIA, W LE FORZE ARMATE!!!.
Torni a casa dal suo mentore, ministro, se non se la sente di rispettare una tradizione che solo qualche appartenente ai cosiddetti “centri sociali” in servizio permanente effettivo vorrebbe boicottare.
Mai da un ministro della Difesa avevamo sentito inni ad una misteriosa “inclusione” a cui dedicare la nostra festa.
Mai, così tanti generali hanno manifestato alla classe politica il loro disgusto annunciando il rifiuto di partecipare alla parata.
Eviti le str….. e onori il tricolore!
Quel gesto al Senato, l’ipocrisia del saluto alla peace and love stona maledettamente col 2 giugno e vogliamo augurarci un segnale di scuse da parte di un “ministro dell’inclusione e della difesa” da rivolgere ai nostri militari ed a tutto il popolo.
Non si scherza con coloro che spesso donano la loro vita alla Patria.
Non c’è proprio nulla da “includere”. Semmai va esteso a tutti l’amore per il Tricolore e l’orgoglio per chi dedica la vita all’Italia attraverso tante e belle divise che faranno splendida mostra di se’ ai Fori Imperiali.
Questo governo di scappati di incapaci considera le Forze armate alla stregua di ONG o di associazioni di volontariato che combattono in alcuni casi l’emarginazione sociale.
Per non parlare poi del presidente Conte! Ha disposto di non acquistare sette ARX 160 della Beretta per creare una borsa di studio!
Alla domanda di cosa avrebbero fatto i sette militari senza fucile, l’avvocato Conte ha risposto che li avrebbe messi nelle retrovie a parlare di pace. E la Trenta non ha ritenuto di dire nulla al riguardo, quasi che non siano tutti i militari, con il loro impegno, a difendere ogni giorno in armi la pace!
La Trenta, che dovremmo chiamare Sinistro della difesa, ha in testa altre cose, salvo poi fare goffamente marcia indietro nei discorsi ufficiali.
“Si Vis pace Para Bellum” manifesta profonda indignazione per tutto ciò.
Se il ministro “dell’inclusione e della difesa” ha bisogno dell’Arcobaleno pacifista, il 2 giugno sbaglia data e occasione e mai come in questo momento farebbe bene il presidente della Repubblica a richiamarla alla sua funzione, che non è quella di denigrare i soldati italiani con caricature politiche.
Rientri nei ranghi, ministro, senza permettersi di offendere i nostri uomini in armi.
Il suo dicastero non è un centro sociale!
Non riuscirete a smantellare tutto quello che di bello e amato c’è nella tradizione della nostra amata Patria.
Nico Vernì
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