Soprattutto fonti informative dei siti “Forumfree” e “Rivista Italiana Difesa” stanno facendo filtrare i primi studi di design avanzati che i tecnici della Marina Militare italiana stanno ultimando sulle future LPD destinate a rimpiazzare le LPD classe SANTI attualmente in servizio.
Al momento si parla di una o due unità da 15.000-20.000 t di dislocamento a pieno carico con ponte di volo discontinuo sulla falsariga delle LPD ROTTERDAM (Marina olandese) o SAN ANTONIO (US Navy), dotate di bacino allagabile, ponte garage importante, sensoristica non invasiva ed autodifesa basica affidata a sistemi CIWS di difesa di punto.
Le navi in avanzato studio dovrebbero integrare anche capacità di operare con convertiplani, UAV di tipo tattico e mini/micro, USV ed AUV.
Dai disegni visibili in rete, la versione più recente delle LXD sembrerebbe ispirata alla ricerca del massimo risparmio ed essenzialità.
I nuovi ultimissimi "rendering" delle nuove unità anfibie, pur con un dislocamento complessivo pari o superiore al precedente, rinuncerebbero a due mezzi da sbarco LC 23, utilizzando evidentemente in altro modo la maggiore superficie a disposizione per il garage (la nave sarebbe complessivamente accorciata di soli 5 metri).
La posizione del portellone di sbarco laterale risulterebbe arretrata rispetto ai disegni precedenti e questo potrebbe anche far supporre che si sia voluto accorciare la lunghezza del garage sdoppiandolo su diversi due livelli.
Il nuovo bacino di dimensioni inferiori, forse permetterà di aumentare i volumi inferiori al ponte garage a disposizione per carburanti, acqua e rifornimenti solidi.
Tuttavia forse la quantità complessiva di rifornimenti resterebbe più o meno invariata dal momento che il progetto è stato ridotto di cinque metri anche in larghezza e questo in proporzione rappresenta uno "snellimento" notevole, che permetterà un nodo di velocità massima in più, ma un inevitabile aumento dell’immersione della LxD. La riduzione in larghezza ripaga con la perdita della possibilità di avere quattro spot per decolli contemporanei di convertiplani, elicotteri o Uav leggeri. Sarebbe necessario ripristinare questa potenzialità con la realizzazione di due mensole sporgenti lungo entrambi i lati del ponte di volo guadagnando 2,5 m. per lato. Queste strutture potrebbero anche accogliere anche piccoli mezzi da sbarco tipo Baglietto prima ospitati all'interno del blocco sovrastrutture.
Il bacino più lungo di quanto sufficiente per due LC23 potrebbe essere ideato per ospitare in alternativa fino a sei mezzi tipo Baglietto o similari, oppure, mezzi futuri più impegnativi.
Le forme "larghe" di una nuova LPD sarebbero evidentemente più adatte a gestire con efficienza i volumi interni ai fini del trasporto di uomini e mezzi: sicuramente si è scelta la possibilità di ridurre i costi complessivi delle nuove unità anfibie.
Anche la dotazione elettronica, con un radar rotante meno costoso al posto di uno AESA ad otto "facce fisse", risponde al criterio di economicità ma presumibilmente anche alla esigenza di ridurre i pesi in alto. Queste due esigenze spiegherebbero anche la rinuncia a tutti i principali sistemi d'arma da 127 e 76 ed ai pozzi per i missili A/A.
Un'altra importante differenza del nuovo progetto è l'aumento di un ponte, al di sotto delle sovrastrutture, dovuto al tentativo di recuperare volumi persi con il "restringimento" dello scafo, ma è forse rivolto ad ottenere un secondo ponte garage al di sopra del primo, destinato probabilmente ai mezzi più leggeri e compatti (gipponi, autocarri), lasciando i mezzi pesanti sul ponte inferiore.
Risulterebbe ridotto anche l'ospedale di bordo che passa da un Role 2 a un Role 1. Ciò non è comprensibile sul piano del contenimento dei costi e ancor più rispetto all'enfasi del potenziamento delle capacità sanitarie a seguito dell'emergenza COVID. E’ prevista anche una capacità sanitaria "basica" con la possibilità di espanderla notevolmente in caso di necessità grazie a moduli da installare nel garage adiacente.
ENGLISH
Above all, information sources from the "Forumfree" website and the "Rivista Italiana Difesa" are filtering the first advanced design studies that the Italian Navy technicians are completing on future LPDs to replace the SANTI class LPDs currently in service. At the moment we are talking about one or two 15,000-20,000 t full load displacement units with a discontinuous flight deck along the lines of the ROTTERDAM (Dutch Navy) or SAN ANTONIO (US Navy) LPDs, equipped with floodable dock, important garage bridge, non-invasive sensors and basic self-defence entrusted to CIWS point defense systems. The ships in advanced study should also integrate capabilities to operate with tiltrotors, tactical and mini/micro UAVs, USVs and AUVs.
From the designs visible on the net, the most recent version of the LXD would seem to be inspired by the search for maximum savings and essentiality.
The latest new amphibious units, although with an overall displacement equal to or greater than the previous one, would give up two LC 23 landing craft, evidently using in another way the greater surface area available for the garage (the ship would be shortened by only 5 metres overall).
The position of the side disembarkation hatch would be backward with respect to the previous drawings and this could also lead to the assumption that the length of the garage would be shortened by splitting it on different two levels.
The new smaller dock will perhaps increase the lower volumes of the garage deck available for fuel, water and solid supplies.
However, perhaps the overall quantity of supplies would remain more or less unchanged since the project has been reduced by five metres even in width and this proportionally represents a considerable "streamlining", which will allow an extra maximum speed node, but an inevitable increase in the LxD's draught. The reduction in width pays off with the loss of the possibility of having four spots for simultaneous take-offs of tiltrotors, helicopters or light Uavs. It would be necessary to restore this potential with the construction of two protruding brackets along both sides of the flight deck gaining 2.5 m. per side. These structures could also accommodate small Baglietto type landing craft previously housed inside the superstructure block.
The dock longer than sufficient for two LC23s could be designed to accommodate up to six Baglietto type landing craft or similar, or, more challenging future craft.
The "wide" forms of a new LPD would clearly be better suited to efficiently manage the internal volumes for the transport of men and vehicles: the possibility of reducing the overall costs of the new amphibious units has certainly been chosen.
Even the electronic equipment, with a less expensive rotating radar instead of an EASA with eight "fixed faces", meets the criterion of economy but presumably also the need to reduce the weight at the top. These two requirements would also explain the abandonment of all the main 127 and 76 weapons systems and the A/A missile wells.
Another important difference of the new project is the increase of a bridge, below the superstructures, due to the attempt to recover volumes lost with the "shrinkage" of the hull, but it is perhaps aimed at obtaining a second garage bridge above the first, probably intended for lighter and more compact vehicles (gipponi, trucks), leaving the heavy vehicles on the lower deck.
It would also reduce the on-board hospital that passes from a Role 2 to a Role 1. This is not understandable in terms of cost containment and even more so with respect to the emphasis on strengthening health capacity following the COVID emergency. A "basic" health capacity is also foreseen with the possibility of expanding it considerably in case of need thanks to modules to be installed in the adjacent garage.
(Web, Google, RID, Forumfree, Wikipedia, You Tube)
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