L'Antonov An-71 (in cirillico Антонова Ан-71, nome in codice NATO Madcap) era un aereo AWACS ad ala alta progettato dall'OKB 153 diretto da Oleg Konstantinovič Antonov, sviluppato in Unione Sovietica nei primi anni ottanta del XX secolo e rimasto allo stadio di prototipo.
Storia del progetto
Al termine degli anni settanta il blocco occidentale disponeva di alcuni modelli di aereo con compiti di scoperta radar e sorveglianza aerea, la United States Air Force e le principali forze aeree delle nazioni aderenti alla NATO i Boeing E-3A e la United States Navy il Grumman E-2A, quest'ultimo utilizzato con profitto anche dall'israeliana Heyl Ha'Avir nel 1982, durante l’invasione del Libano.
Nello stesso periodo l’aviazione sovietica era equipaggiata con il quadrimotore Tupolev Tu-126 il quale, tuttavia, non era in grado di svolgere il compito nel controllo diretto delle operazioni militari come i suoi analoghi di produzione statunitense. Per ovviare alla carenza nel 1982 il governo sovietico, più precisamente su iniziativa dei ministeri della Difesa, dell'aviazione e dell'industria radioelettronica, decise di avviare un programma di ricerca su un sistema aereo operativo-tattico DRLO incaricandone lo sviluppo all'OKB-153 Antonov di Kiev, nell'allora Repubblica Socialista Sovietica Ucraina, ed alla moscovita NPO Vega. Le specifiche tecniche vennero emesse tra il 1982 e il 1983 dalla Voenno-vozdušnye sily SSSR (V-VS), l'aeronautica militare sovietica, coadiuvata dal suo comando di Difesa aerea nazionale, Protivo-Vozdushnoj Oborony o P-VO, e prevedeva che il nuovo velivolo avesse un’autonomia oraria di cinque ore, ed il radar installato avesse la possibilità di inseguire contemporaneamente fino a 120 bersagli. Come piattaforma l’ufficio tecnico dell’OKB 153 valutò dapprima a possibilità l’An-12, poi l’An-32 optando, infine, per una apposita versione dell’aereo da trasporto a reazione An-72, dotato di capacità STOL.
Il nuovo modello fu designato An-71, ed era caratterizzato dal vistoso rotodome dorsale posizionato sopra l'elemento verticale dell'impennaggio, dall’adozione dei propulsori turboventole Progress D-436K, integrati da un turbogetto Rybinsk RD-38A posizionato in coda. Il Consiglio dei Ministri approvò lo sviluppo del velivolo il 9 gennaio 1984, confermando l’ingegnere A.I Naoomenko a capo del team di progettisti, ed ordinando la produzione di due prototipi e una cellula per prove statiche, da realizzarsi presso lo stabilimento di Kiev-Svyatoshino.
Descrizione tecnica
L’Antonov An-71K era un velivolo monoplano, trimotore, di costruzione interamente metallica. L'ala, di forma trapezoidale, era montata in posizione alta, mentre la fusoliera, del diametro di 3,1 m, era semimonoscocca. Il carrello triciclo anteriore era completamente retrattile, con le gambe principali che alloggiavano, in posizione centrale, all'interno della parte inferiore della fusoliera.
L'equipaggio era composta da sei persone, due piloti, un ingegnere di volo e tre operatori di missione, ed alloggiava in un abitacolo pressurizzato. Il velivolo era dotato di sistema automatico di soppressione del fuoco (Fire Suppression System), e sistema di sghiacciamento delle ali.
I propulsori principali erano due turboventole Progress D-436K, eroganti la potenza di 7 500 kgf, integrati da un turbogetto Rybinsk RD-38A posizionato in coda, erogante 2 900 kgf, e con lo scarico sotto l’impennaggio al fine di favorire la corsa di decollo. Il carburante, contenuto in sette serbatoi, era pari a 16.250 litri.
La dotazione elettronica comprendeva un radar di navigazione ognitempo Gradiyent, un sistema IFF SRO-1P Parol’-2D, un sistema di navigazione inerziale I-21, un sistema di registrazione dei dati di volo MSRP-64M-2.
Il radar di scoperta doppler a impulsi era un NPO "Vega-M", la cui antenna era contenuta in un rotodome, posizionato nella parte superiore dell’impennaggio di coda, e rotante sui 360°. Il radar "Vega-M" aveva una portata massima di scoperta di 350-370 km, e 200-350 km in tracking, e poteva scoprire fino a 400 bersagli, inseguendone contemporaneamente fino a 120.
Impiego operativo
Il primo di essi (numero di serie 01 o URSS-780.151) volò per la prima volta il 12 luglio 1985 nella mani dei collaudatori A.V. Tkachenko e S.A.Gorbik, e fu presentato ufficialmente al Segretario generale del PCUS Michail Gorbačëv a Kiev il 25 giugno successivo. Il secondo prototipo andò in volo per la prima volta il 19 febbraio 1986 nelle mani dei collaudatori G. Lysenko e A.V. Tkachenko e fu poi presentato alle autorità sovietiche sulla base aerea di Kubinka nell’estate del 1988. I due prototipi volarono per un totale di 1.030 ore in 649 missioni, e poi il programma fu definitivamente abbandonato. Dopo lo dissoluzione dell'Unione Sovietica la società Antonov cercò di commercializzare l’An-71, e negli anni duemila propose, senza successo, la vendita al governo indiano di alcuni esemplari al prezzo di 200 milioni di dollari americani. Nel 2010 uno dei prototipi è stato trasferito all'Ukraine State Aviation Museum per il restauro e la successiva esposizione al pubblico.
La prevista versione imbarcata
Verso la fine del 1982 la Voenno-morskoj flot, la marina militare sovietica, valutò l’adozione di una particolare versione imbarcata dell’An-71, da impiegare sulla nuova superportaerei Ul'janovsk, designata An-75. Tale versione era appositamente progettata per l’impiego su portaerei, e l'AV-MF richiese l’installazione del radar di scoperta aerea "Kvant-M" in sostituzione del "Vega-M", il posizionamento dei propulsori in gondole subalari anziché sopra l’ala, rendendo l’aereo simile al successivo An-74TK-300, e l’adozione di ulteriori modifiche strutturali e aerodinamiche. Considerato troppo costoso per l’adozione, gli venne preferito il modello Yak-44E, ma il crollo dell’unione Sovietica e la successiva crisi economica posero fine ad ogni tentativo di acquisto.
Versioni
- An-71 (numero di serie 01 o URSS-780.151): fu il primo prototipo a volare il 12 luglio 1985. Attualmente si trova presso l'aeroporto Antonov;
- An-71 (numero di serie 02): aereo usato per le sole prove statiche;
- An-71 (numero di serie 03 o URSS-780.361): secondo prototipo volò per la prima volta il 28 febbraio 1986. Il 16 ottobre 2010 è stato trasferito presso il National Aviation Museum.
Utilizzatori
- Unione Sovietica - Aviacija voenno-morskogo flota - utilizzato solo per valutazione comparativa.
ENGLISH
The Antonov An-71 (NATO reporting name: Madcap) was a Soviet AWACS aircraft intended for use with VVS-FA (Fighter Bomber) forces of the Soviet Air Force, developed from the An-72 transport. Only three prototypes were built before the program was cancelled.
Soviet Air Force AWACS doctrine
Prior to the fall of the Soviet Union, the Air Force was divided into three aircraft based groups of units. They were the VVS-DA (Voenno-Vozdushnye Sily Dal'naya Aviatsiya) or Long Range Aviation (Bombers), the VVS-FA (Voenno-Vozdushnye Sily Frontovaya Aviatsiya) or Frontal Aviation (Fighters, Fighter Bombers and Attack aircraft), and the VVS-VTA (Voenno-Vozdushnye Sily Voenno-Transportnaya Aviatsiya) or Military Transport Aviation. The PVO (Voyska protivovozdushnoy oborony or Voyska PVO) which was the primary fighter / interceptor and surface-based defensive force was not part of the VVS; as a result, the A-50 Mainstay AWACS aircraft and its predecessor the Tu-126 Moss served exclusively with the Voyska PVO and did not assist in the direction of tactical aircraft. The An-71 was designed to be used overland to support the VVS-FA in tactical operations. This doctrine of each force having its own AWACS planes is contrary to most Western air forces' use of land based AWACS aircraft; this doctrinal difference lead in part to the fallacy that the An-71 was designed to be used by the Soviet Navy on its aircraft carriers.
Development
Its design was based on An-72, with a completely redesigned rear fuselage supporting the radar dome (rotodome) atop the broad-chord forward-swept fin. The cargo hold contained the electronic equipment and six operators stations.
Development never progressed past the prototype stage, the first of which flew on 12 July 1985. The program was cancelled with the fall of the Soviet Union when issues with the radar Vega-M Kvant could not be resolved.
In 2010, one example was transferred to the Ukraine State Aviation Museum for restoration and display.
Carrier-based variant
The An-71 Madcap is often erroneously cited as a carrier-based AWACS aircraft, which it was not, as is already described above under AWACS doctrine. However, a highly modified design, the An-75, was proposed for use on the Soviet aircraft carriers under construction, but the AV-MF (Soviet Naval Aviation) cancelled its development when it was realized that too much of a redesign would be needed to make the An-75 safe to operate off any of the proposed aircraft carriers. The AV-MF decided to seek a second purpose-built AWACS proposal using an improved Kvant-M version of the existing An-71/An-75's Kvant Radar by the Vega-M design bureau. The An-75 would have had engines mounted under the wing rather than above, similar to the later An-74TK-300, and would have had many other structural and aerodynamic changes. In the end, the An-75 would have shared only slight commonality with the An-71/An-72 aircraft families and was deemed too costly to continue, considering the clean-sheet design of the Yak-44E.
Export
In the early 2000s, Ukraine unsuccessfully negotiated with India on the sale of an An-71, priced at US$200 million. The An-71 would have had the capability to detect 400 targets at ranges of up to 370 kilometres (230 mi).
Operators
- Soviet Union
- Soviet Air Force
Specifications (An-71)
General characteristics
- Crew: 6
- Length: 23.5 m (77 ft 1 in)
- Wingspan: 31.89 m (104 ft 8 in)
- Height: 9.2 m (30 ft 2 in)
- Empty weight: 19,760 kg (43,563 lb)
- Max takeoff weight: 32,100 kg (70,768 lb)
- Powerplant: 2 × Progress D-436K turbofan engines
- Powerplant: 1 × Rybinsk RD-38A turbojet engine, 31.9 kN (7,200 lbf) thrust.
Performance
- Maximum speed: 650 km/h (400 mph, 350 kn)
- Cruise speed: 530 km/h (330 mph, 290 kn)
- Service ceiling: 10,800 m (35,400 ft)
Avionics
- Vega-M Kvant search radar.
(Web, Google, Wikipedia, You Tube)
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