L’Unione Europea ha di recente approvato alcuni progetti PESCO, tra cui le nuove nuove corvette europee “E.P.C.”
Il Consiglio degli Affari Esteri e Difesa dell’Unione Europea ha di recente formalmente approvato numerosi progetti di capacità nell’ambito della Cooperazione Strutturata Permanente (PESCO) in materia di sicurezza e difesa. La PESCO è stata istituita nel dicembre 2017 e comprende 25 dei 28 degli Stati membri dell’UE ed ha come finalità primaria:
- lo sviluppo congiunto di capacità per la Difesa da mettere a disposizione delle operazioni militari dell’UE,
- Rafforzare in tale modo la capacità dell’Unione quale attore internazionale per la sicurezza,
- Contribuire a proteggere i cittadini dell’EU, massimizzando l’efficacia della spesa per la Difesa.
L’attenzione si concentra innanzitutto sull’attuazione, assicurandosi che questi progetti realizzino il loro scopo guardando a come andare avanti nei prossimi anni.
Da quest’anno ci sarà una pausa sull’adozione di nuovi progetti” che rimarranno 47 per ora. Tra due anni, gli Stati membri partecipanti torneranno a possibili decisioni su nuovi progetti e si lavorerà a pieno ritmo sulla loro attuazione, valutazione, fruibilità e l’implementazione.
Alcuni progetti sono già in fase di implementazione: la valutazione si baserà sul livello di coerenza che gli Stati membri metteranno nell’attuazione dei propri progetti.
In questi mesi è stato svolto un notevole lavoro per cercare di raggiungere un consenso sul regolamento e sui requisiti che devono essere concordati.
Il forte impegno dell’EU in materia di difesa e sicurezza con lo stanziamento di importanti fondi per i prossimi anni è stato messo in discussione dagli Stati Uniti perché drena risorse al contributo dei Paesi europei della NATO: secondo l’Amministrazione USA lascerebbe fuori le società americane; anche la Brexit apre il capitolo Regno Unito. L’EU ha fortemente contestato tale asserzione, rimarcando come i Paesi europei continuino a comprare armamenti negli USA mentre l’industria europea non riesca ad ottenere importanti sbocchi sul mercato americano.
La partecipazione di paesi terzi e di terzi è eccezionale ed è eccezionale sulla base di l’identificazione del valore aggiunto che la partecipazione di paesi terzi può apportare a progetti gestiti da Stati membri specifici.
Lo scopo dei progetti PESCO è rafforzare la cooperazione tra un numero minore di Stati membri dell’Unione Europea. La cooperazione ed il partenariato con altri sono importanti – in alcuni casi è estremamente importante in termini tecnici, ma non è lo scopo principale dello strumento. Lo scopo principale dello strumento è incentivare una più stretta cooperazione tra alcuni Stati membri che stanno mettendo insieme risorse e piani per attuare alcuni progetti specifici.
Sette dei nuovi progetti PESCO approvati lo scorso 12 novembre, sono focalizzati sulla formazione o sulla cooperazione operativa/tecnica che coprono aree come la formazione nel settore della cyberwarfare, subacquea, medico e difesa chimica, biologica, radiologica e nucleare (CBRND), in aggiunta alla simulazione distribuita. I restanti progetti si concentrano sul potenziamento delle azioni di collaborazione dell’UE e sullo sviluppo delle capacità nel contesto navale, aereo e spaziale. Nei diversi progetti, vi è un paese coordinatore ed altri partecipanti, ma il concorso è aperta ad altri Paesi secondo lo scopo ultimo della PESCO, fra cui alcuni osservatori secondo quanto risulta ad AD, che non sono stati citati ufficialmente ma il cui status potrebbe mutare in futuro.
Tra i vari programmi PESCO vi è il programma dell’ “European Patrol Corvette (EPC)” coordinato dall’Italia e che vede la partecipazione della Francia. E’ destinato allo sviluppo del prototipo di una nuova classe di piattaforme navali militari che consenta di ospitare diversi sistemi e carichi utili per realizzare, con un approccio modulare e flessibile, un gran numero di compiti e missioni. L’EPC è concepita come una piattaforma comune che verrà utilizzata da diversi Paesi europei sulla base di un progetto comune che può essere adattato alle esigenze dei diversi Stati membri. La maggior parte delle caratteristiche della nave vanno a definire una piattaforma comune su cui applicare requisiti specifici nazionali. In particolare, la nuova piattaforma è basata su un concetto monoscafo, che consente di ospitare i diversi sistemi d’arma e il diverso carico utile compatibile con le missioni assegnate.
Il dislocamento delle nuove corvette dovrebbe aggirarsi intorno alle 3.000 tonnellate (quindi sarà molto vicino a quello delle corvette realizzate da Fincantieri per la Marina del Qatar).
L’unità capoclasse e quelle successive dovranno essere in grado di operare da infrastrutture portuali minori grazie ad un pescaggio inferiore a 5,5 mt.
La lunghezza di ciascuna corvetta missilistica sarà pari a circa 110 metri e l’impianto propulsivo sarà incentrato sugli affidabili motori diesel e/o elettrici. La Francia e l’Italia hanno la impellente necessità di rimpiazzare rispettivamente gli OPV, le fregate classe ‘Floreal’, le piattaforme tipo ‘Aviso’, con unità di nuova concezione: quasi certamente il programma EPC diventerà il primo gestito dalla nuova joint-venture “Naviris” tra l'italiana Fincantieri e la francese Naval Group.
E’ recentissima la notizia che le nuove corvette europee stanno iniziando a prendere forma. Il programma al momento vede ufficialmente partecipare:
- Italia (nazione guida),
- Francia,
- Spagna,
- Grecia,
e prevede la realizzazione di una famiglia di corvette modulari adattabili a esigenze diverse.
La Marina Militare italiana punta ad un grosso pattugliatore, mentre i Francesi desiderano una corvetta di circa 3.000 t di dislocamento, 110 m di lunghezza, con un’esigenza quantificata in complessivi 8 esemplari.
L’armamento prevede:
- Un modulo da 8 celle per missili MBDA Aster 15 o Camm ER;
- Un cannone Leonardo da 76/62 “Sovraponte” con munizionamento VULCANO;
- Un sensore radar principale Leonardo AESA Grand Naval;
- E’ prevista in seguito anche la dotazione di missili sup-sup antinave MarteER o Teseo Evolved;
- Capacità antisom utilizzando una cortina trainata;
- Sonar a scafo eventuale.
SISTEMA MISSILISTICO "ASTER 15"
Aster è una famiglia di missili antiaerei superficie/aria costruiti da Eurosam, un consorzio Europeo formato da MBDA Italia, MBDA Francia e Thales.
La famiglia è composta da due varianti Aster 15 con gittata di 30 km e Aster 30 con gittata di 120 km, Il sistema di guida si avvale di un radar attivo nella fase finale, mentre nella fase di crociera il missile riceve aggiornamenti tramite un data-link. I missili Aster sono progettati per essere utilizzati sia da unità navali che da lanciatori terrestri. La versione 30 differisce dalla 15 per la presenza di un primo stadio (booster)..In entrambi i missili, la parte che effettua l'intercettazione (dardo) è caratterizzata dai sistemi di manovra PIF (dal francese Pilotage en Force) e PAF (Pilotage Aerodinamic Fort). Il PAF è una architettura nella quale parte dei timoni (TVC) viene investita dal flusso aerodinamico generato del motore a razzo, mentre il PIF è basato su getti di aria compressa che modificano rapidamente la traiettoria del missile. Il PIF viene usato soprattutto in prossimità del bersaglio, dove la forza aerodinamica generata dai timoni classici ha un'isteresi più alta e quindi non è in grado di far cambiare traiettoria al missile con sufficiente rapidità, peggiorando le caratteristiche di precisione del sistema d'arma.
IL SISTEMA ANTIMISSILE "CAAM"
CAMM (acronimo di Common Anti-air Modular Missile) è un tipo di missile terra-aria a corto raggio sviluppato dall'MBDA per il Regno Unito. È basato sull'ASRAAM, da cui, però, si differenzia principalmente per un sistema di guida radar attiva. Il CAMM è stato sviluppato per soddisfare i requisiti antiaerei di marina ed esercito con una nuova modularità per essere facilmente trasportabile e dispiegabile.
CAMM-ER: (Extended Range) è la versione con autonomia estesa. Con una gittata di oltre 45 km, offre difesa aerea a medio raggio ed è in grado di operare indipendentemente o integrato in un sistema di difesa. Ha una lunghezza aumentata a 4,2 m, diametro a 190 mm e peso a 160 kg.È un progetto sviluppato da MBDA IT in collaborazione con la MBDA UK e in Italia avrà lo scopo di sostituire i missili Aspide, rispetto ai quali ha più del doppio della portata. Nelle prove operative è stata evidenziata la capacità di arrivare anche a 60 km. Inoltre il sistema di comando ha il 75% in comune con il software del PAAMS già usato per i missili Aster.
Come disposto dal procurement del 2017, l'AMI impiegherà il Posto Comando SIRIUS con radar di scoperta multifunzionale Leonardo KRONOS 3D LAND, mentre l'EI impiegherà il PCMI (Posto Comando Modulo di Ingaggio) Forza NEC, con radar di scoperta Rheinmetall Italia X-TAR 3D in banda X.
ll cannone Leonardo 76/62 SOVRAPONTE
E' l’ultima evoluzione di un cannone navale leggero e rapido che offre prestazioni e flessibilità senza rivali in qualsiasi ruolo di difesa aerea e anti-superficie, in particolare nel ruolo di anti-missile.
La capacità di un coinvolgimento molto efficace degli obiettivi basati sulla costa è anche fornita per prestazioni uniche multiruolo.
Il “76/62 Sovraponte” è adatto per l'installazione su navi di qualsiasi tipo e classe, comprese piccole unità navali. L'interfaccia con una vasta gamma di sistemi di gestione della lotta e / o FCS / EOS è fornita, secondo lo standard digitale e analogico, compresa l'architettura aperta. La frequenza di fuoco può essere selezionata da colpo singolo a tiro 120 rds / min. In condizioni operative il tempo tattico è inferiore a 3 secondi e la deviazione standard al momento dello sparo è inferiore a 0,3 mrad, fornendo così un'eccellente precisione. Il 76/62 SOVRAPONTE è l'unico cannone navale di medio calibro disponibile in grado di fuoco continuo, che è un requisito fondamentale in qualsiasi scenario che coinvolge l'impegno simultaneo di più bersagli di manovra, come richiesto dal emergenti scenari di guerra asimmetrica. Il rapido caricamento è facilmente eseguibile anche durante l'azione di sparo da parte di due addetti alle munizioni. La fornitura standard include la nuova console di controllo digitale (DCC) che sfrutta la tecnologia digitale per aumentare le funzioni a disposizione dell'operatore e dei manutentori.
Il nuovo 76/62 è pronto per il funzionamento del fusibile programmabile multifunzione 3AP. Ed ha la flessibilità necessaria per essere dotato dei seguenti optional:
- Scudo integrale invisibile per ridurre la totale RCS della nave;
- Muzzle Velocity Radar per aggiornare l'FCS di eventuali deviazioni dai valori della tabella dei range;
- Dispositivo di alimentazione multipla per la gestione, la selezione e l'alimentazione automatica di qualsiasi tipo di munizioni caricate;
- Sistema STRALES - un sistema di guida per il proiettile guidato DART.
La nostra Marina Militare al momento considererebbe le EPC solo come pattugliatori, con una secondaria capacità missilistica antiaerea importante, a cui affidare compiti di “seconda linea”; quelli di prima linea verrebbero lasciati alle FREMM, ai PPA ed ai DDX.
(Web, Google, RID, Wikipedia, You Tube)
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