giovedì 21 maggio 2020

US NAVY: gli incrociatori nucleari CGN classe VIRGINIA


La classe Virginia era una classe di incrociatori lanciamissili in servizio con la United States Navy da metà anni settanta a metà anni novanta.



Costituita da una serie di 4 unità, dal lungo e confuso iter progettuale, ma considerate subito giustamente incrociatori missilistici a propulsione nucleare, CGN, secondo la denominazione della US Navy. Originariamente avrebbero dovuto essere una versione nucleare dei cacciatorpediniere classe Spruance, ma finirono per diventare una versione migliorata dei classe California, nel frattempo decurtati di 3 unità sulle 5 previste. La loro struttura, nel progetto messo in essere, era simile a quella della classe California, ma i Virginia erano navi rimaneggiate nelle dotazioni e nell'armamento.
Originariamente, la USS Virginia (CGN-38) era addirittura la terza unità della classe California, ma il progetto venne rifatto con la disponibilità dei nuovi lanciatori Mk 26, un sistema che rivoluzionò le dotazioni di bordo delle navi antiaeree statunitensi.



Costruzione

Dotate di larghe e basse sovrastrutture sistemate al centro nave, con un ottimo campo di tiro per i missili e le artiglierie, e uno scafo a ponte continuo, i Virginia avevano 2 torrioni con i radar principali, e un grande blocco anteriore con la plancia di comando. Data la soppressione dell'ASROC, è stato possibile sistemare in uno scafo di ragionevoli dimensioni anche una rimessa per elicotteri, con elevatore a poppa per l'hangar sottocoperta. Anche così, con l'aggiunta dell'hangar, lo scafo è più corto di 3,35 m rispetto ai classe California, mentre la larghezza è sensibilmente aumentata.
I motori erano simili a quelli dei California, ma con una potenza portata a 70.000 CV per 31 nodi di velocità, nonostante lo scafo più corto, era meno idrodinamico e leggermente più pesante.



Armamento e elettronica

In generale le navi di questa classe erano simili a quelle precedenti, ma esistevano delle differenze notevoli, che i lanciamissili antiaerei. Questi erano adesso i Mk 26 binati, dal disegno moderno ed aggressivo, quasi futurista, con le rampe dotate di 2 bracci dalle sembianze di lunghe lame, servite dal deposito sottostante da 36 armi. Esso può maneggiare missili di vario genere, non solo Standard SM-1, ma anche SM-2, Harpoon e ASROC. Questo fatto ha eliminato il lanciatore dedicato a questo tipo di arma ASW (Anti-Submarine Warfare). La meccanica è indubbiamente evoluta, tanto da superare anche quanto possibile al leggero modello Mk 13. La cadenza di tiro è molto alta: ben 12 missili al minuto, fermo restando l'affidabilità del sistema. La velocità di brandeggio, ben 90 gradi al secondo, e l'elevazione, 50 al secondo, sono almeno altrettanto sorprendenti. Il peso a vuoto nel mod. 1, usato per i classe Virginia, è di ben 95 tonnellate. 26 Standard e 10 ASROC erano presenti in ogni lanciatore come carico normale.
Per il resto, erano presenti i cannoni Mk 45 e i lanciasiluri Mk 324 per 14 armi complessive, come sui classe California (con 16 siluri), ma ben presto se non subito, si sono resi disponibili i missili RGM-84 Harpoon, BGM-109 Tomahawk (8 armi per tipo) e i CIWS Phalanx, che ancora a metà anni ottanta non erano stati installati.
L'aspetto sconcertante dei classe Virginia dal punto di vista dell'armamento era la direzione tiro, con 2 soli radar (a poppa) tipo SPG-51. Sarebbero state navi quasi perfette, ma imbarcare 2 rampe per 24 missili al minuto come massimo, quando non era possibile seguire più di 2-4 bersagli aerei per volta rappresentava una drastica limitazione al potenziale bellico: i precedenti classe California con 12 missili al minuto disponevano 4 radar. Ad aggravare questi aspetto la presenza, verso prua, di un considerevole angolo cieco per i radar guida-missili, pur essendovi una rampa Mk 26.
Per il resto l'elettronica era simile a quella dei classe California, con radar a lungo raggio tridimensionali SPS-48, bidimensionali SPS-40, radar minori per la scoperta in superficie e navigazione etc. I sistemi tattici Mk 86 ed NTDS erano pure presenti, mentre nel campo dei sonar vi era il nuovo SQS-53 a prua, ma un brutto colpo al programma Virginia venne dato dal fatto che, causa il rumore irradiato dall'apparato propulsivo, il sistema trainato SQR-19 originariamente programmato venne abolito per via di un rendimento insufficiente.


Servizio

Queste navi, dalla fine degli anni settanta hanno ricoperto il ruolo di unità combattenti di prima linea, soprattutto come scorte per portaerei nucleari, raggiungendo un buon livello di successo complessivo.
Tuttavia, dopo appena una quindicina d'anni sono state radiate quando, all'inizio degli anni novanta, la flotta statunitense ha cominciato a contrarsi. Persino i precedenti classe California sono rimasti in servizio più a lungo.
I classe Virginia, che pure ad un certo punto della loro carriera sembravano candidati a ricevere anche il sistema di combattimento Aegis, erano solo 4 vascelli, ancora troppo pochi per le reali esigenze della marina statunitense, e la disponibilità di uno scafo più corto dei classe California, e soprattutto 2 soli radar SPG-51, li hanno fatti considerare come navi non del tutto riuscite, né facilmente ammodernabili.
Se infatti un ipotetico avversario si fosse avvicinato verso poppa o i fianchi della nave, sarebbe stato sottoposto al fuoco micidiale dei lanciamissili Mk 26, ma se si fosse presentato sul quarto di prua avrebbe dovuto essere ingaggiato con il solo Mk 45 di prua, e in seguito uno dei CIWS Phalanx.
Le problematiche relative ai sonar rimorchiati rappresentavano un'altra pecca di queste unità. A velocità di oltre 10-15 nodi, le prestazioni dei sonar a scafo si degradano così tanto che è difficile localizzare qualche sottomarino, e in missioni di scorta alle portaerei la velocità raramente scende sotto i 18-21. Questo lasciava ai classe Virginia l'apporto dell'unico elicottero di bordo come unico mezzo pratico per scoprire un sottomarino in maniera autonoma. Rispetto ai 2 elicotteri e al sonar VDS degli classe Spruance, non vi è dubbio come i classe Virginia deludessero nell'impiego antisommergibile.
Dopo di loro finì anche la saga delle navi di superficie nucleari americane, con la cancellazione della classe Virginia migliorata e la standardizzazione sulle unità classe Ticonderoga (AEGIS) con turbine a gas. Evidentemente, la propulsione nucleare finisce per essere poco vantaggiosa se non applicata a sottomarini o a grandi portaerei.



ENGLISH

The Virginia-class nuclear guided-missile cruisers, also known as the CGN-38 class, were a series of four double-ended (with missile armament carried both fore and aft) nuclear-powered guided-missile cruisers commissioned in the late 1970s to 1980, which served in the United States Navy until the mid-to-late 1990s. They were the final class of nuclear-powered cruisers completed and the last ships ordered as Destroyer Leaders under the pre-1975 classification system.
The ships had relatively short service lives. As with any nuclear-powered ship, they were expensive to operate. The class was just coming up for their mid-life reactor refuelings when the 1994 Defense Authorization Bill was being formulated, which would effect cuts of 38% to the Navy's budget, compared to the 1993 bill. The $300-million-plus cost of each refueling and other upgrades made the class easy targets for decommissioning. Each ship was therefore retired starting with Texas in July 1993 and ending with Arkansas in 1998; all went through the nuclear vessel decommissioning and recycling program.

Class description

The ships were derived from the earlier California-class nuclear cruiser (CGN-36 class). Three of the four Virginia-class ships were authorized as guided missile frigates (in the pre-1975 definition), and they were redesignated as cruisers either before commissioning or before their launching. The last warship, Arkansas, was authorized, laid down, launched, and commissioned as a guided-missile cruiser. A fifth warship, CGN-42, was canceled before being named or laid down.
With their nuclear power plants, and the resulting capability of steaming at high speeds for long periods of time, these were excellent escorts for the fast nuclear-powered aircraft carriers, such as the Nimitz class. They also had excellent flagship facilities. Their main mission was as air-defense ships, while they also had capabilities as anti-submarine (ASW) ships, surface-to-surface warfare (SSW) ships, and in gun and missile bombardment of shore targets. The Virginia class as designed carried two LAMPS helicopters, aft of the superstructure with a flight deck, and in a unique arrangement among the U.S. Navy the hangars were below-decks, an improvement over the preceding California class, which only had only a landing pad aft and basic refueling equipment.
It was found that, while it was possible to mass-produce nuclear-powered warships, the ships were less cost-efficient than conventionally powered warships. Also, the new gas turbine–powered ships then entering the fleet—the Spruance-class destroyers—required much less manpower. While eleven ships of the Virginia class were planned, only four were produced and the remainder were cancelled. Following the completion of the final member of the class, Arkansas, the U.S. Navy continued conventional destroyer/cruiser production, and it re-designated the DDG-47 class of guided missile destroyers as the CG-47 Ticonderoga-class cruisers.

Early decommissioning

All four vessels were decommissioned as part of the early 1990s "peace dividend" after the Cold War ended, considered by naval standards an early retirement. They were new, modern ships; given a New Threat Upgrade electronics overhaul, they would have been well-suited to modern threats. They had rapid-fire Mk 26 launchers that could fire the powerful Standard SM-2MR medium-range surface-to-air missile—earlier decommissioned cruisers used the slower-firing Mk-10 launchers, which required manual fitting of the missiles' fins prior to launch.
Nevertheless, the CGN-38-class cruisers, with their missile magazines and Mk-26 missile launchers, were incapable of carrying the SM-2ER long-range surface-to-air missile, being restricted to the SM-2MR medium-range surface-to-air missile. This was a significant limitation in their capabilities. Another weakness was the loss of LAMPS helicopters, due to the installation of Tomahawk cruise missile launchers.
In the end, what really doomed the Virginia nuclear-powered cruisers was a lack of resources, as the Navy and other branches of the U.S. military were downsizing after the Cold War. The ships of the class were coming due for their first nuclear refuelings, mid-life overhauls, and NTU refittings, which were all budgeted projects, together costing about half the price of a new ship. Further, they required relatively large crews, straining the operating budget. The 1996 Navy Visibility and Management of Operating and Support Costs (VAMOSC) study determined the annual operating cost of a Virginia-class cruiser at $40 million, compared to $28 million for a Ticonderoga-class cruiser, or $20 million for an Arleigh Burke-class destroyer, the latter two classes designed with the much more capable Aegis Combat System. Given a lower requirement for cruisers, it was decided to retire these nuclear-powered ships as a money-saving measure, a decision made while Texas was in the middle of her refueling overhaul. The early Ticonderoga-class cruisers which lacked the Vertical Launch System had equally short careers, serving between 18 and 21 years.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)































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