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Un recente video ufficiale del Ministero della Difesa russo ci fornisce uno sguardo più da vicino su di un velivolo da combattimento coinvolto nell’offensiva sconsiderata di Mosca in Ucraina.
Le operazioni dei caccia Su-27 Flanker-B erano state finora scarsamente documentate e non da fonti ufficiali, a differenza delle versioni più moderne e avanzate del Flanker Su-30SM e del Su-35S. L'ultimo video si concentra sul Su-27SM, una versione aggiornata dell'originale Flanker-B "Flanker" che ora è, più in generale, una presenza in rapida diminuzione all'interno delle forze aerospaziali russe.
Un breve filmato, pubblicato sul canale televisivo Zvezda del MoD russo, mostra un Su-27SM che conduce un pattugliamento aereo “Kombat”, dal decollo all'atterraggio, con a bordo un armamento di due R-27 a medio raggio (AA-10 Alamo) e quattro missili aria-aria a corto raggio R-73 (AA-11 Archer).
Il video mostra un velivolo dall'aspetto piuttosto logoro assegnato al 38th Fighter Aviation Regiment (38 IAP, nella nomenclatura russa), con base alla base aerea di Belbek nella periferia di Sebastopoli, nella Crimea occupata dai russi.
Secondo Zvezda TV, i Su-27SM fornirebbero una copertura superiore per aerei d'attacco e bombardieri, nonché per elicotteri da combattimento: "Su ordine del posto di comando, occupiamo la zona di servizio in volo", ha detto un pilota del Su-27, identificato solo come Alexander. “Quando viene rilevato un bersaglio, lanciamo missili aria-aria guidati. Attacchiamo veicoli aerei senza pilota nemici. Siamo costantemente in servizio 24 ore su 24”.
I Su-27SM (così come i Su-27 russi non aggiornati, che finora non sono stati visti nel contesto della guerra in Ucraina) sarebbero principalmente preposti alla difesa aerea della penisola occupata dai russi. Ciò è particolarmente importante alla luce degli attacchi di droni che sono stati portato a temine contro obiettivi militari chiave dalle FF.AA. ucraine recentemente.
Finora, sembra che la base aerea di Belbek abbia evitato danni diretti da parte delle azioni ucraine, almeno per quanto ne sappiamo. Ci sono state segnalazioni di esplosioni vicino alla base in agosto, anche se un funzionario pro-Mosca ha affermato che non ci sono stati danni alla struttura stessa: ”I sistemi di difesa aerea hanno abbattuto... un veicolo aereo senza pilota nell'area dell'aeroporto di Belbek a Sebastopoli, ha detto il governatore Mikhail Razvozhaev”.
Il 38 IAP di stanza a Belbek concentra un mix di Su-27 originali non aggiornati, addestratori da combattimento Su-27UB Flanker-C biposto e Su-27SM aggiornati, ma alla fine dovrebbe essere riequipaggiato con nuovi monoposto Su-35S Flanker-Es. Nel frattempo, una manciata di velivoli Su-30M2 a due posti viene utilizzata anche per l'addestramento dell'equipaggio in preparazione del Flanker più avanzato.
Mentre il video di Zvezda TV sembra essere la prima documentazione ufficiale del Su-27SM utilizzato nella guerra in Ucraina, ad agosto è apparsa una foto non ufficiale di uno dei caccia, che trasportava missili R-77-1 tra i suoi armamenti, sebbene inizialmente fosse stato identificato erroneamente come un Su-35S.
Lontano dalla Crimea, gli stessi caccia probabilmente si dirigono anche sul Mar Nero per tenere d'occhio i velivoli di sorveglianza della NATO e i droni che operano in zona. A settembre 2022, un Su-27 - probabilmente anch'esso proveniente dalla base di Belbek - ha "rilasciato" un missile durante un incontro con un velivolo di sorveglianza elettronica RC-135W Rivet Joint della Royal Air Force britannica, sul Mar Nero. Sebbene sia i funzionari britannici che quelli russi lo abbiano giudicato accidentale, tale sconsiderata azione ha portato gli RC-135 della RAF ad essere scortati dai caccia Typhoon mentre operavano su queste acque.
Un Su-27 di Belbek è stato anche molto probabilmente responsabile della cosiddetta "intercettazione non sicura" tra uno di questi velivoli e un bombardiere B-52 dell'USAF, schierato a RAF Fairford nel Regno Unito nell'estate del 2020. Quell'incidente si è verificato il 28 agosto 2022 ed ha comportato una manovra a volte indicata come "colpi" o "testata", che ha il potenziale per essere estremamente pericolosa.
Aggiornamenti al Su-27SM
Il programma di aggiornamento di mezza età del Su-27SM è iniziato nel 2003, per estendere le capacità e la durata dei Su-27 esistenti, che erano entrati in produzione in serie nel 1982. Il Su-27SM era basato su un sistema di controllo del ftiro aggiornato e realizzato il suo primo volo in forma di prototipo nel dicembre 2002 a Komsomolsk-on-Amur, nell'estremo oriente russo.
I primi Su-27SM aggiornati hanno iniziato a tornare in servizio alla fine del 2004 ed hanno iniziato a essere schierati nella base aerea di Belbek nella Crimea recentemente annessa nel 2014.
Oltre ai Su-27SM aggiornati, nel 2009 è stato completato anche un lotto di 12 velivoli di nuova costruzione secondo uno standard migliorato. Questi sono noti come velivoli Su-27SM3, a volte anche scritti Su-27SM(3), e presentano un ulteriore sistema di controllo del tiro potenziato e altre modifiche. A partire dal 2014, anche i Su-27 hanno iniziato a essere rimessi in servizio dopo essere stati aggiornati allo stesso standard Su-27SM3.
Esteriormente, i Su-27SM sembrano molto simili ai vecchi Su-27, ma uno sguardo nel cockpit (come nel video di Zvezda TV) rivela che molti dei vecchi strumenti analogici hanno lasciato il posto a multi - display funzionali. I due nuovi display da 6x8 pollici e un singolo pannello di immissione dati tra di loro sono stati oscurati dalla censura nel video pubblicato.
Il nuovo sistema di controllo del tiro, derivato da quello utilizzato negli avanzati Su-30MK2 costruiti per la Cina, include un radar leggermente migliorato e un sistema di avvistamento elettro-ottico, inclusa la ricerca e il tracciamento IR, guidati da un computer di missione più avanzato. Il risultato consente la mappatura del terreno con aperture sintetiche e il rilevamento di bersagli di superficie marittima.
Il nuovo sistema di controllo del tiro prevede anche una scelta molto più ampia di armi: mentre il Su-27 di base era limitato a missili aria-aria R-27 e R-73 e bombe e razzi non guidati, il Su-27SM può impiegare Kh-31A/P (AS-17 Krypton) anti-nave/anti -missili a radiazione, missili a guida laser/TV Kh-29L/T/TD (AS-14 Kedge) e bombe a guida laser.
Raramente, tuttavia, il Su-27SM è stato visto con ordigni aria-terra, suggerendo che il suo ruolo principale rimane la difesa aerea. Per questa missione, il caccia potenziato può trasportare il missile aria-aria R-77-1 (AA-12 Adder) a guida radar attiva, per una capacità oltre il raggio visivo molto migliorata. I piloti dell'aeronautica ucraina hanno parlato dei particolari vantaggi che l'R-77-1 offre ai caccia russi che incontrano.
Altre modifiche includono un sistema di navigazione migliorato con un ricevitore GPS, nonché modifiche alla suite di autoprotezione. Il ricevitore di allarme radar Pastel sostituisce il vecchio Beryoza, mentre i POD di disturbo Sorbtsiya all'estremità dell'ala sono sostituiti dai più moderni Khibiny.
Ventiquattro dei Su-27SM aggiornati hanno anche ricevuto motori leggermente potenziati, per un modesto aumento delle prestazioni.
Una base aerea sotto occupazione
Prima dell'annessione russa della Crimea, Belbek ospitava i caccia MiG-29 Fulcrum dell'aeronautica militare ucraina e ospitava anche altri velivoli per esercitazioni a fuoco vivo sul Mar Nero.
Una volta che le forze russe sono arrivate, fu istituito il 38 IAP e la vecchia pista di epoca sovietica è stata sostituita da una più lunga e moderna.
Quando Mosca ha lanciato la sua invasione su vasta scala dell'Ucraina nel febbraio 2022, Belbek ha ricevuto un afflusso di ulteriori aerei da combattimento provenienti da unità di stanza in Russia. Questi hanno incluso esempi di Su-30SM e Su-35S, così come caccia d'attacco Su-34 Fullback e intercettori MiG-31BM Foxhound. Uno dei MiG-31 è stato perso in un incidente in ottobre: quando ha lasciato la pista, si è schiantato ed è stato completamente bruciato.
L'esatta dotazione di velivoli da combattimento presso la base di Belbek è cambiata nel tempo e, sulla scia delle devastanti esplosioni che hanno messo fuori combattimento più aerei a Saki, un'altra base aerea della Crimea, e un'esplosione non confermata a Gvardeyskoe, ad agosto 2022 hanno cominciato a circolare rapporti secondo cui la Russia stava ridislocando i caccia fuori da Belbek, presumibilmente per aumentarne la protezione.
L'11 agosto 2022, la direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa ucraino ha dichiarato che cinque caccia Su-27/30 e cinque Su-34 erano stati trasferiti da Belbek a Gvardeyskoe. Il 17 agosto, intanto, la stessa fonte ha affermato che 14 aerei di diverso tipo erano stati trasferiti da Belbek a varie basi aeree nel Krasnodar Krai, in Russia vera e propria.
Questi rapporti non sono stati completamente verificati e, sebbene la componente aerea di Belbek possa essere stata soggetta a modifiche, la base rimane l'hub principale per i caccia russi che operano contro l'Ucraina.
Per quanto riguarda il motivo per cui il Ministero della Difesa russo sta presentando solo ora immagini del Su-27SM, deve essere visto nel contesto delle prestazioni relativamente scarse delle forze aerospaziali russe nel conflitto fino ad ora, evidenziate dalla loro continua incapacità di stabilire significativa superiorità aerea sull'Ucraina. Ciò ha, a sua volta, portato a un'ondata di perdite principalmente di aerei ed elicotteri d'attacco contro i sistemi di difesa aerea a terra. Una copertura mediatica di questo tipo è probabilmente, soprattutto, un mezzo per sostenere l'opinione pubblica interna, poiché la credibilità delle difese aeree del Paese continua a essere messa in discussione.
Vale la pena notare che i recenti attacchi di droni di alto profilo alle basi aeree russe a centinaia di miglia dalle linee del fronte ucraine stanno ora portando a una maggiore attenzione sulle reali capacità della difesa aerea russa. Ciò ha portato l'attenzione in modo ancora più drammatico sulla crescente minaccia rappresentata dagli attacchi dei droni ucraini e sull'elenco di obiettivi sempre più audace ideato dai pianificatori di Kiev. Sebbene i Su-27 a Belbek possano essere tra i più datati caccia del loro genere ancora in uso operativo, hanno chiaramente ancora un ruolo importante da svolgere nella difesa aerea.
Sukhoi Su-27
Il Sukhoi Su-27 (in russo Сухой Су-27, traslitterato Suchoj Su-27; nome in codice NATO Flanker) è un caccia intercettore supersonico di 4ª generazione, di fabbricazione sovietica, sviluppato dall'ufficio tecnico Sukhoi a cavallo tra gli anni '70 ed '80 ed entrato in servizio presso le forze aeree sovietiche nel 1984.
Progettato per intercettare ed ingaggiare velivoli avversari anche in combattimento manovrato, questo velivolo è il capostipite di una nutrita famiglia di caccia multiruolo e cacciabombardieri pesanti che hanno riscosso un ottimo successo commerciale nelle regioni asiatica, africana e sudamericana e viene tuttora (2021) impiegato dalle forze aerospaziali russe in missioni di pattugliamento dello spazio aereo della Federazione.
Da considerarsi la risposta sovietica allo statunitense F-15 Eagle, il Su-27 ha ricevuto il battesimo del fuoco nel corso della Prima Guerra Cecena.
Costantemente aggiornato nel corso della sua vita operativa, ha ricevuto numerose migliorie ed aggiornamenti che sono culminati nella versione Su-27SM3, entrata in servizio nelle VKS nel 2011, equipaggiata con radar AESA e propulsori del Su-35S, velivolo di generazione 4++ basato sul Su-27 stesso.
L'eccellente profilo aerodinamico del Su-27 ha ispirato numerosi progetti del bureau Sukhoi quali il caccia multiruolo Su-30 o il cacciabombardiere pesante Su-34.
Storia
La storia dell'Su-27 risale al 1969, quando l'ufficio tecnico affidato a Pavel Osipovič Suchoj ricevette l'incarico di progettare e costruire un caccia per superiorità aerea da contrapporre al McDonnell Douglas F-15 Eagle statunitense, la cui concezione iniziava nello stesso periodo. La richiesta derivava dal fatto che i sovietici avevano saputo che gli USA intendevano procedere nella costruzione di un caccia sperimentale, il McDonnell Douglas F-15 appunto. In risposta a questa nuova minaccia il governo di Mosca lanciò quindi il programma PFI, acronimo di perspektivnyi frontovoy istrebitel, caccia frontale avanzato, ovvero un aereo che eguagliasse le prestazioni dell'F-15. Ma quando fu chiaro che una macchina siffatta sarebbe riuscita troppo costosa se prodotta nel numero necessario di esemplari, la specifica venne divisa in due: una LPFI, lyogkyi PFI, PFI leggero, ed una TPFI, tyazholyi PFI o PFI pesante. Esattamente ciò che avvenne negli Stati Uniti, dove accanto all'F-15 nacque l'F-16. Dall'LPFI si generò il MiG-29, mentre le necessità del governo al riguardo della TPFI erano chiare:
- velocità massima: 2 500 km/h in quota e 1 500 km/h al livello del mare
- tangenza pratica: 18 500 m
- raggio d'azione: 2 500 km
- abilità nel distruggere aerei che volino a 2 400 km/h o 1 400 km/h a livello del mare da un'altezza tra i 30 m ed i 18 km.
In quell'anno il bureau di Sukhoj lavorava ad un prototipo per la ricerca sull'alta velocità ed il fly-by-wire. La denominazione di questo velivolo, caratterizzato da una grande ala a delta, da quattro motori ventrali Ljul'ka, alette canard ed un muso abbattibile tipo quello del Concorde, era T-4 (i prototipi in casa Sukhoj erano chiamati T se avevano un'ala a delta, da треугольный triangolare, oppure S se possedevano un'ala a freccia, стрела freccia).
Il T-4 assomigliava all'XB-70 Valkyrie, anche se le sue dimensioni erano più ridotte. Il quadrireattore volò nell'agosto del 1972, raggiungendo nel corso delle prove Mach 3,3. Il T-4 diede modo all'ufficio tecnico di sperimentare a fondo il fly-by-wire, fornendo un grande vantaggio rispetto ai concorrenti dell'ufficio tecnico Mikoyan Gurevich, che dovette far volare i primi prototipi del suo MiG-29 con una trasmissione meccanica.
Sviluppo
Le linee generali del caccia, come le gondole motore sotto la linea di fusoliera, vennero studiate nel centro ricerche di Žukovskij, tanto per il modello di Sukhoj che per quello di Mikojan e Gurevič, ecco perché i due apparecchi si assomigliano vagamente. Il 20 maggio del 1977 il capo collaudatore, Vladimir Il'jušin, portava in volo il T-10/1 (primo prototipo), che nelle linee generali assomigliava all'Su-27 definitivo. Le differenze erano però notevoli: innanzi tutto le derive erano poste verticalmente al centro delle gondole dei motori, il ruotino anteriore si chiudeva all'indietro, i freni aerodinamici formavano i portelli del carrello principale, mancavano le pinne ventrali, le ali avevano le estremità arrotondate e prive di ipersostentatori del bordo d'attacco ed infine mancava il cono di coda tra gli scarichi, caratteristica ben visibile dell'Su-27. Il T-10/1 venne avvistato da un satellite spia statunitense sul centro sperimentale di Žukovskij vicino alla cittadina di Ramenskoe (55° 33' N, 38° 10' E), prendendo il temporaneo nome in codice Ram-K, poi sostituito da Flanker A.
Il primo volo è stato effettuato il 20 maggio 1977 (prototipo T-10/1), mentre il nuovo T-10S (completamente ridisegnato) ha volato il 20 aprile 1981. La produzione di serie ha avuto inizio nel 1982 mentre l'entrata in servizio è avvenuta nel 1984.
Le prove effettuate con il T-10/1 misero in evidenza una certa instabilità che si accentuava in volo transonico. Sukhoj morì nel 1975 ed il lavoro di sviluppo del caccia, come pure la direzione dell'ufficio tecnico, passò nelle mani di Mihail Petrovič Simonov e del capo progettista Konstantin Marbašev. Il bureau modificò il prototipo fino a trasformarlo nell'Su-27 (T-10/7 o T-10/S1). Furono allontanate le gondole dei motori dall'asse centrale, fu allungata la fusoliera con il grande cono poppiero, le derive furono spostate all'esterno, furono applicate due grandi pinne sotto le derive, ed i due aerofreni lasciarono il posto ad una grande placca mobile sul dorso.
Il nuovo prototipo volò il 20 aprile del 1981, mentre la versione di serie nacque dal prototipo T-10/S2 (o T-10/12) Anche il sistema di fly-by-wire diede degli inconvenienti. Il sistema, inizialmente a tre vie, montato sul T-10/2, fallì durante le prove, provocando la morte del pilota collaudatore Evgenij Solovëv.
Fu studiato anche un sistema canard, sul T-10/14, il quale doveva migliorare le prestazioni al decollo, ma i vantaggi non furono tali da giustificarne l'adozione sul modello di serie. Sempre lo stesso prototipo venne dotato di ugelli vettoriabili, in analogia a quanto fatto per il cugino statunitense, lo F-15 SMTD (STOL Maneuver Technology Demonstrator) di Edwards.
Le doti di atterraggio e decollo, nonché la robustezza strutturale e del carrello, convinsero la marina sovietica ad intraprendere i collaudi anche a bordo della portaerei "ammiraglio Kuznetsov" (ex Tblisi) di un Su-27 navalizzato, l'Su-27K, poi Su-33 Flanker D. Le differenze visibili del fratello imbarcato sono il ruotino anteriore rinforzato e con due ruote affiancate, il sensore infrarosso spostato sulla destra per aumentare la visibilità del pilota durante l'avvicinamento alla portaerei, le alette canard aggiunte agli elevatori in coda, le ali ripiegabili che però diminuiscono la capacità dei serbatoi interni, ed una sonda per il rifornimento in volo.
Caratteristiche
Caratteristica peculiare è la capacità di eseguire una brusca "frenata aerodinamica"; la manovra è detta cobra di Pugačëv (Кобра Пугачева): durante tale evoluzione l'Su-27 raggiunge l'eccezionale angolo d'attacco di 120° decelerando da 400 km/h a circa 250 km/h in pochi secondi, aggiudicandosi così un importante vantaggio nel combattimento manovrato a bassa velocità.
Considerato da tanti uno dei migliori caccia in servizio, ha una struttura costruita in lega di alluminio e litio.
Finora solo un numero limitato di Su-27 è stato esportato. Il MiG-29 (dal quale il Sukhoi Su-27 non deriva nonostante la somiglianza estetica) è invece usato da varie forze aeree in tutto il mondo (fino a 600 MiG-29 sono stati esportati fuori dai paesi dell'ex-Unione Sovietica).
Si tratta di un aereo da caccia davvero formidabile, con un'autonomia molto ampia anche senza rifornimento in volo, dotato di un'avionica sempre più sofisticata ed un equipaggiamento per l'intercettazione e il puntamento degli aerei avversari. È in grado di trasportare fino a 10 missili aria-aria. Il sistema di controllo fly-by-wire e i computer di bordo dotano il modello di un'ottima manovrabilità.
Impiego operativo
Le prime consegne ai reparti operativi dell'Su-27 sono andate ai reparti dell'aviazione di stanza sul mar Baltico, dove furono incontrati mentre erano in servizio di scorta ai Mainstay basati sulla penisola di Kola. Famoso lo "scontro" nel settembre del 1987 con un P-3B dell'aviazione norvegese, quando un pilota sovietico dal carattere esuberante finì col portar via 10 cm di pala al pattugliatore.
Con l'ingresso in servizio del Su-24 per le missioni d'attacco navale, i sovietici disponevano di una formidabile accoppiata che unita alle possibilità di rifornimento in volo permetteva all'aviazione di coprire vaste zone con aerei moderni, degni successori degli Yak-28P, dei Su-15 e dei Tu-28P, tanto che diversi paesi hanno mostrato interesse per questo tipo di macchina.
Il 13 settembre del 1987, alle ore 10:39, un pattugliatore P-3B Orion (numero 602) della squadriglia 333, partito dall'aeroporto di Andøya e pilotato dal tenente Jan Salvesen, fu sorpreso sul mare di Barents da un Su-27 (numero 36 rosso) del 941 squadrone della Protivo-Vozdushnoj Oborony (la guardia nazionale dell'Aeronautica sovietica) pilotato da Vasiliy Tsymbal e partito a sua volta dalla pista di Kilpyavr, base aerea nei dintorni di Murmansk.
Il primo pensiero del comandante dell'Orion fu quello di scattare più fotografie possibile al nuovo apparecchio di fabbricazione sovietica. La sua quota era di approssimativamente 4.500 m. Il Flanker si era fatto pericolosamente vicino e per segnalare al pilota sovietico il fatto che la cosa non fosse apprezzata Salvesen iniziò a rallentare. Il caccia non poteva imitare la manovra e si limitò a sfilare via.
Qualche minuto più tardi l'Su-27 si avvicinò nuovamente e, come la prima volta, si era fatto molto sotto al P-3B. Così per una seconda volta Salvesen rallentò il suo apparecchio segnalando al caccia di allontanarsi. Il Flanker sparì per la seconda volta, per riapparire una terza, alle 10:56 a circa 135 miglia nautiche da Vardø (Norvegia) ed a 48 miglia dal confine sovietico. Quando per la terza volta l'Su-27 si avvicinò all'Orion, probabilmente Tsymbal intendeva ripetere le manovre che aveva già compiuto precedentemente, ma questa volta si portò tanto a ridosso del pattugliatore che riuscì a staccare circa 11 centimetri dell'elica del motore destro. Parte dei frammenti andarono a conficcarsi nella fusoliera dell'Orion, causando una decompressione interna. l'Su-27 se la cavò senza un graffio e sparì per l'ultima volta. Venne poi dipinta la sagoma di un P-3 sulla sua fiancata sinistra a ricordare l'impresa.
L'Orion fu costretto a scendere sotto i 10.000 piedi e venne scortato da due F-16A verso la base di Banak. Nessun membro dell'equipaggio venne ferito.
Incidenti
Il 9 settembre 1990, durante la sua prima esibizione aerea in Italia, l'Su-27 pilotato dal comandante Rimantas Stankevičius all'uscita da una manovra di looping a quota troppo bassa, impattò con il terreno, esplodendo a contatto col suolo e causando la morte del pilota e di un addetto alla sicurezza.
Il 9 settembre, alla manifestazione aerea "Ali Acrobatiche" di Salgareda (Treviso) era inizialmente atteso l'arrivo di un Mig-29 Fulcrum, notizia che era stata riferita alla precedente manifestazione aerea tenutasi sullo stesso aeroporto nel precedente mese di giugno. A causa di alcuni cambiamenti, però, ad arrivare all'aeroporto di Rivolto era stato, con breve preavviso, il nuovo e semi-sconosciuto caccia della Sukhoi.
Il programma della manifestazione prevedeva alcuni passaggi a bassa quota a forte velocità ed alcune manovre tra cui svariati looping e tonneau.
Proveniente da est a bassa quota e a velocità ridottissima, con tanto di carrello estratto e flap totalmente estesi, l'Su-27, una volta passato sulla perpendicolare del campo volo, si portò in direzione sud al fine di iniziare un basso passaggio a forte velocità con successivo looping. Una volta giunto a velocità sostenuta sulla parallela della metà pista, il pilota tirò a sé la cloche facendo entrare il velivolo in manovra ascensionale. l'Su-27 non riuscì a raggiungere la quota ottimale di sicurezza e al momento di dover uscire dalla manovra venne a trovarsi troppo basso ed impattò violentemente al suolo esplodendo nell'impatto. L'incidente provocò più stupore che vero panico nella folla. I piani di evacuazione dell'area funzionarono a dovere mentre le migliaia di persone vennero fatte defluire all'esterno dell'area dell'aeroporto. Oltre al pilota, morì investito dall'esplosione un responsabile della sicurezza che si trovava in quel punto proprio per evitare che curiosi potessero avvicinarsi alla testata della pista.
Visto il clima politico dell'epoca (la non totale apertura dell'allora Unione Sovietica) e la non totale comprensione dell'incidente, inizialmente i media parlarono di un incidente dovuto ad un presunto stato d'ebbrezza del pilota in seguito ad una copiosa assunzione di alcolici prima del volo. Alcuni anni dopo, con un clima politico molto più sereno ed aperto, venne resa nota la vera causa.
Al momento di entrare nella manovra di looping, il pilota, sottostimando quota, velocità e lunghezza pista, aveva portato il caccia ad una quota insufficiente al completamento della manovra. Questo aveva provocato l'uscita dal looping ad una quota troppo bassa per permettere al comandante Stankevicius di recuperare quota in tempo per evitare lo schianto.
Altri incidenti noti:
- 27 luglio 2002, disastro aereo di Sknyliv: durante una manifestazione aerea all'aeroporto Sknyliv di Leopoli, Ucraina: muoiono 77 spettatori.
- 15 settembre 2005, un Su-27 dell'aviazione russa in volo da San Pietroburgo a Kaliningrad precipita sul territorio lituano a causa di un malfunzionamento del sistema di navigazione.
- 29 luglio 2008, incidente in volo di addestramento sui cieli del Territorio del Litorale: morto un pilota.
- 16 agosto 2009, collisione in volo nei pressi di Mosca; i due aerei precipitano su alcune case: muore un pilota.
- 30 agosto 2009, manifestazione aerea a Radom, Polonia: un Su-27 biposto dell'Aeronautica Bielorussa si schianta al suolo: morti i due piloti.
Varianti
Era sovietica:
- T-10 (Flanker A): prototipo iniziale.
- T-10S (Seriya, serie) o T-10/7 (Flanker B): prototipo definitivo.
- Su-27S o semplicemente Su-27 (Flanker B): prodotto di serie.
- Su-27UB (Uchebno Boevoj, addestratore operativo), poi ridenominato Su-30 (Flanker C): addestratore biposto con completa capacità di combattimento; esternamente è praticamente uguale all'Su-27S a parte i due posti; è più pesante dell'Su-27 di circa 1.120 kg senza sacrificare la capacità dei serbatoi interni. La fusoliera è leggermente allungata e le pinne ventrali sono un po' più alte per correggere l'aerodinamica leggermente variata. Prestazioni simili all'Su-27S, richiede un po' di pista in più ed ha minore velocità massima. Come nell'Su-27S anche sull'Su-27UB i primi modelli costruiti mancano di alcune dotazioni e sistemi aggiunti successivamente.
- Su-27SK e Su-27UBK (Kommercheskaya, commerciale): sono le versioni da esportazione rispettivamente dei modelli Su-27S ed UB. L'ultimo Su-27S di serie è stato usato per lo sviluppo dell'Su-27SK da esportazione. Esternamente è identico all'Su-27S, ma ha sistemi avionici meno avanzati. Anche l'Su-27UBK per l'esportazione presenta identiche variazioni rispetto al modello nazionale.
- Su-27K (Korabelnij, imbarcato), poi ridenominato Su-33 (Flanker D): versione imbarcata dell'Su-27 monoposto concepita per contrastare almeno in parte l'F-14 americano; derivata dal prototipo T-10K, ha ali e piani di coda ripiegabili, ruotino rinforzato, alette canard, sonda per il rifornimento in volo, gancio d'atterraggio, bulbo del sensore infrarosso spostato a sinistra per migliorare la visibilità in atterraggio ed altre modifiche minori.
- Su-27UB-PS:prototipo realizzato nel 1990 dove erano stati montati sugli scarichi dei motori a reazione degli ugelli vettoriali per migliorarne la maneggevolezza.
Era post sovietica:
- Su-27P (Perekhvatchik, intercettore): monoposto con varie modifiche, tra le quali una sonda per il rifornimento in volo.
- Su-27PU (Perekhvatchik Uchebno, addestratore intercettore), poi ridenominato Su-30 (Flanker C): intercettore biposto a lungo raggio con possibilità di condividere le informazioni radar con collegamento tipo AWACS tra più aerei e cacciabombardiere (vedi versioni Su-30) ed una sonda per il rifornimento in volo.
- Su-30M (Modifitsirovannij, modificato), poi ridenominato Su-35: caccia intercettore multiruolo monoposto ognitempo.
- Su-30MK: sottoversione da esportazione.
- Su-30MKA: sottoversione per l'Algeria.
- Su-30MKI: sostanzialmente un Su-30MK migliorato per l'aeronautica indiana, con alette canard, spinta vettoriabile, nuova avionica e capacità multiruolo.
- Su-30MKK: Su-30MK per l'aeronautica cinese, con avionica aggiornata e capacità multiruolo, ma senza alette canard o spinta vettoriabile.
- Su-30MK2: la marina cinese ha acquistato questa versione simile all'Su-30MKK, ma con capacità antinave.
- Su-30MKM: sottoversione per la Malaysia.
- Su-30SM: sottoversione con ulteriori capacità per rilevare simultaneamente e ingaggiare bersagli multipli e con la manovrabilità ulteriormente potenziata. Il contratto del Ministero della Difesa della Russia prevede la consegna di 30 Su-30SM entro il 2015.
- Su-27KI: monoposto migliorato per l'Indonesia.
- Su-35: versione da superiorità aerea dell'Su-27, concepita per contrastare i più recenti caccia americani.
- Su-37: versione con ugelli vettoriabili.
- Su-27SM: aggiornamento dell'Su-27M.
- Su-27SMK o Su-27SKM: versione da esportazione dell'Su-27SM.
- Su-27UBM: aggiornamento dell'Su-27UB.
- Su-27SM2: versione di gen. 4+ migliorata, con alcune delle tecnologie sviluppate per il Su-35BM; include radar Irbis-E, motori e avionica migliorati.
- Su-27SM3: peso massimo al decollo aumentato (+3 ton), motori AL-31F-M1, strumentazione completamente digitale.
- Su-35BM/Su-35S: lo sviluppo più recente della famiglia dei Sukhoi Flanker. Motori AL-41F1S con spinta vettorabile, nuova avionica, radar N035 Irbis-E ed imprnta radar ridotta.
- Su-27IB (Istrebitel'Bombardirovschik, caccia bombardiere), poi ridenominato Su-34: cacciabombardiere tattico, da attacco e ricognizione con due posti affiancati.
- Su-27FN o Su-32FN: versione da ricognizione e da esportazione dell'Su-34.
- Su-27KUB: essenzialmente un Su-27K con posti affiancati.
- Shenyang J-11: versione del Su-27SK prodotta su licenza in Cina nello stabilimento di Shenyang, per un totale di 200 esemplari. Nel 2004, tuttavia, i cinesi pensarono non solo di poter fare da soli ma anche di poter introdurre alcune migliorie e sospesero la produzione su licenza dopo il 204° aereo. Ne nacque un contenzioso economico che, tuttavia, rimase sotto tono e i russi si dimostrarono accomodanti, per motivi di opportunità politica, tanto che nel 2009 la controversia appariva ormai sopita. Nell’estate del 2002 a Shenyang era stato costruito il simulacro della versione nazionale J-11B (prima "Flanker-B+” e poi “Flanker-L” per la NATO) con modifiche di tutto rilievo: nuovo IRST, radar Type 147F, impianto ossigeno di tipo OBOGS, strumentazione dell’abitacolo ridisegnata, sistema di allarme missilistico (MAWS) con sensore ultravioletto e, soprattutto, motori Shenyang WS-1OA “Taihang”. Questi turboreattori a doppio flusso, provati in volo sul J-11WS utilizzato come banco-prova (montava un AL-31F originale e un motore cinese) si dimostrarono l’anello debole della versione perché il loro intervallo tra le revisioni era di 30 ore (contro le 400 500 del propulsori russi). Sembra che sulle prime serie del J-11B si tornasse agli AL-31, ma dal 2009 fu disponibile una versione più matura dei WS-10A che fu montata sui J-11B Block 02. Entrò in produzione anche il J-11BS ("Flanker-C+") biposto e complessivamente, tra biposto e monoposto, furono costruiti almeno 120 esemplari. Per le esigenze della Marina (ma per i reparti basati a terra) furono costruiti circa 50 tra J-11BH monoposto e J-11BSH biposto.
Primati mondiali
Una versione alleggerita del Su-27, senza armamento o elettroniche, fu impiegata per stabilire primati mondiali. Chiamato P-42, l'aereo era il tredicesimo prototipo, il T-10S/3 (ex T-10/13). Come detto gli erano stati tolti tutti i dispositivi inutili al fine di alleggerirlo al massimo, come armamento, radar, optronica, sistemi di lancio, pinne ventrali, sistema di navigazione, di comunicazione e persino la verniciatura. Furono segate le derive, tagliato via il cono di coda ed il cono dielettrico in punta sostituito con uno analogo in alluminio. Ogni piccolo corpo non aerodinamico, ogni imperfezione ed ogni fessura presente sul modello originale fu eliminato a colpi di saldatore. Anche il motore fu modificato per erogare 991 kg di spinta in più, dando al P-42 l'eccezionale rapporto spinta/peso di 2 a 1. I freni sul carrello principale non potevano tener ferma la macchina a piena potenza così il caccia fu ancorato ad un corazzato con un gancio d'acciaio con una chiusura elettronica. Con i motori a pieno regime, il gancio veniva aperto e l'aereo era libero di decollare al miglior angolo d'attacco di salita. Tra il 1986 ed il 1988, il P-42, pilotato da Viktor Pugačëv, Nikolai Sadovnikov, Oleg Tsoj ed Evgenij Frolov, conquistò non meno di 27 primati mondiali allo Strike Eagle.
Specifiche (Su-27SK)
Caratteristiche generali:
- Equipaggio: 1
- Lunghezza: 21,9 m (71 piedi 10 pollici)
- Apertura alare: 14,7 m (48 piedi 3 pollici)
- Altezza: 5,92 m (19 piedi 5 pollici)
- Area alare: 62 m 2 (670 piedi quadrati)
- Peso a vuoto: 16.380 kg (36.112 libbre)
- Peso lordo: 23.430 kg (51.654 libbre)
- Peso massimo al decollo: 30.450 kg (67.131 lb)
- Capacità carburante: 9.400 kg (20.723,5 lb) interno
- Motopropulsore: 2 motori turbofan con postcombustione Saturn AL-31F, 75,22 kN (16.910 lbf) di spinta ciascuno a secco, 122,6 kN (27.600 lbf) con postbruciatore.
Prestazioni:
- Velocità massima: 2.500 km / h (1.600 mph, 1.300 kn) / M2.35 in quota
- 1.400 chilometri all'ora (870 mph; 760 kn) / M1.13 a livello del mare
- Autonomia: 3.530 km (2.190 mi, 1.910 nmi) In quota
- 1.340 km (830 mi; 720 nmi) a livello del mare
- Tangenza: 19.000 m (62.000 piedi)
- limiti g: + 9
- Velocità di salita: 300 m/s (59.000 ft/min)
- Carico alare: 377,9 kg/m2 ( 77,4 lb/sq ft) Con il 56% di carburante
- 444,61 kg/m2 (91,1 libbre/piedi quadrati)
- Spinta/peso: 1,07 con 56% di carburante interno; 0,91 con il pieno di carburante.
Armamento:
- Pistole: 1 cannone automatico Gryazev-Shipunov GSh-30-1 da 30 mm con 150 colpi
- Hardpoint: 10 piloni esterni con una capacità fino a 4.430 kg (9.770 lb), con disposizioni per trasportare combinazioni di:
Razzi:
- S-8 KOM/BM/OM
- S-13 T/OF
- S-25 OFM-PU.
Missili:
- 6 missili aria-aria R-27 R/ER/T/ET/P/EP
- 6 × R-73 E AAM
- Bombe:
- Bomba generica FAB-500
- Bomba a grappolo RBK-250
- Bomba a grappolo RBK-500.
Avionica
- Radar N001E
- Radar Phazotron Zhuk-MSE
- Radar Phazotron Zhuk-MSFE
- Sistema di puntamento elettro-ottico OEPS-27
- Ricevitore di allarme radar SPO-15
- OEPS-27 IRST.
….La guerra all’Ucraina ci deve insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a dare la pace per scontata:
una sorta di dono divino
e non, un bene pagato a carissimo prezzo dopo due devastanti conflitti mondiali.
….Basta con la retorica sulle guerre umanitarie e sulle operazioni di pace.
La guerra è guerra. Cerchiamo sempre di non farla, ma prepariamoci a vincerla…
(Fonti: Web, Google, Thedrive, Wikipedia, You Tube)
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