lunedì 15 aprile 2019

L’INDOMITO, NAVE BERSAGLIO DEI SILURI WHITEHEAD A 184

La classe INDOMITO, NAVE BERSAGLIO DEI SILURI WHITEHEAD A 184.

Fu la prima classe di cacciatorpediniere costruita in Italia dopo la seconda guerra mondiale. Sono risultate unità di buone prestazioni nautiche, con apparato motore assai flessibile ed avevano spiccate capacità antisommergibile, anche grazie alla elevata potenza a disposizione. Alla classe Indomito è seguita la classe Impavido, la prima classe di cacciatorpediniere lanciamissili costruita in Italia. Le unità della classe sono andate in disarmo nel 1983. Dopo la loro radiazione, le navi della classe Indomito vennero usate come bersaglio.


Le unità di questa classe per le loro caratteristiche ed armamento erano destinate al combattimento antinave (ASuW) e antisommergibile (ASW), ad azioni di bombardamento controcosta e di scorta a convogli e a formazioni navali. Le unità erano dotate di un apparato motore a caldaie, di tipo classico per l'epoca, ma efficace. Il suo armamento era di tipo artiglieresco, con torri due binate da 127/38mm, di cui una a prora ed una a poppa, e di sedici mitragliere antiaeree da 40mm in un due impianti quadrupli e quattro impianti binati posti ai lati. Erano presenti anche due lanciarazzi da 105mm per razzi illuminanti. L'armamento antisommergibile era costituito da due lanciasiluri tripli da 533mm, un lanciabombe di profondità di lunga gittata, quattro lanciabombe di corta gittata ed uno scaricabombe.
Sebbene le due unità siano state radiate nel 1983, nel tempo non fu effettuata alcuna modifica, sia dal punto di vista missilistico che riguardo all'installazione di un ponte di volo per elicottero.




I nomi Indomito e Impetuoso furono portate in passato nella storia della Regia Marina da altre quattro unità:
  • Impetuoso (D 558) - Il cacciatorpediniere Impetuoso (motto: Ad aspera impetus) è stata la terza unità a portare questo nome dopo un cacciatorpediniere del 1914 ed una torpediniera della classe Ciclone che in seguito alle vicende che seguirono l'armistizio dell'8 settembre 1943 fu tra le navi che raccolsero i naufraghi della Roma subito dopo il suo affondamento. Dopo aver trasportato i naufraghi alle Baleari, al momento di ripartire per ricongiungersi al resto della squadra navale e consegnarsi agli alleati a Malta, il comandante dell'unità, il capitano di corvetta Giuseppe Cigala Fulgosi, fece autoaffondare la nave.
  • Indomito (D 559) - Il cacciatorpediniere Indomito (motto: Velut nomen sic corda) è stata la terza unità a portare questo nome, dopo che nella Regia Marina questo nome era stato dato a un cacciatorpediniere del 1913 e a una torpediniera della classe Ciclone che, al termine della seconda guerra mondiale, in base alle clausole del trattato di pace, venne ceduta, in conto riparazione danni di guerra, alla Jugoslavia e ribattezzata Boikovo — rimase poi in servizio fino al 1971. In occasione del disastroso terremoto di Agadir (marzo 1960), la nave, che stava svolgendo un'esercitazione NATO nell'alto Tirreno,fu dirottata a Civitavecchia per imbarcare viveri e medicinali ed inviata ad Agadir; la navigazione fino a Casablanca fu effettuata a 32 nodi.



IL SILURO PESANTE FILOGUIDATO  WHITEHEAD A 184

A184 o A.184 è un siluro pesante a doppio ruolo, filoguidato con sistema di autoguida attiva finale, progettato e realizzato dall'azienda italiana Whitehead, poi WASS, a sua volta confluita nel gruppo Finmeccanica (dal 2017 Leonardo).
Nel 1971 il Ministero della Difesa Italiano emise una richiesta per un nuovo siluro da adottare nelle unità di superficie e sottomarini della Marina Militare. La Whitehead presentò il progetto dell'A184 nel 1974 anno in cui venne adottato dalla forza navale italiana. Il primo modello denominato A184 Mod.0 fu sviluppato e dato in dotazione ai sommergibili italiani classe Sauro e Toti.
La Whitehead ha annunciato diverse release del siluro, ultima delle quali il Mod.3 che è stata commercializzata anche all'estero e, più precisamente, alle Marine degli Stati Uniti d'America e dell'Ecuador. L'A184 Mod.3 è un'arma multi-bersaglio progettata per essere utilizzata sia da piattaforme subacquee che da unità di superficie. L'A184 è un siluro pesante, ovvero della classe dal diametro da 533 mm, della lunghezza di 6 m per 1 265 kg di peso; è un siluro filoguidato che dispone di elevata autonomia e che è in grado di completare una missione con autoguida acustica. Le prestazioni sono tipiche delle armi elettriche con batterie Ag-Zn, ovvero velocità di circa 36 nodi per circa 17 km oppure 24 nodi per 20–25 km ed è dotato di due modalità di lancio: "push-out" mediante catapulta oppure "swim-out" in virtù dalla spinta generata dalle eliche.
La carica è basata su 250 kg di esplosivo HBX, preferito all'HBXN per via della sua maggiore velocità di esplosione.
Destinato a ricoprire i ruoli antisommergibile ed antinave, nella Marina Militare viene utilizzato in tutti i sommergibili operativi di classe Nazario Sauro, Enrico Toti e Salvatore Todaro. Oltre ad essere impiegato nella forza navale italiana, è stato esportato all'estero ed impiegato nella Marina de Guerra del Perú, oltre ad un interessamento da parte di Taiwan. Fonti giornalistiche (Jane's Defence del febbraio 1999) parlavano di circa 500 esemplari di A-184 venduti alle 2 citate marine.
Oggi l'A184 Mod. è ancora in dotazione alle Marine italiana e dell'Ecuador e lanciabile dai sommergibili italiani insieme al più evoluto "Black Shark" sviluppato sulla base dell'A184 Mod.3 noto anche come A-184 Enhanced, il cui sviluppo è iniziato nel 1997, al fine di soddisfare le esigenze della Marina Militare Italiana circa una nuova generazione di siluri pesanti, da usare con gli ultimi sommergibili U212A. Inizialmente conosciuto sotto la denominazione A184 Enhanced (avanzata) - suggerendo che si sono sviluppate le specifiche sulla base del modello A184 Mod.3 - gli è stato dato un nuovo nome per sottolineare che questo è un siluro completamente nuovo, migliore di un normale A-184. Il siluro Black Shark combina nuovo sistema di sonar avanzato (ASTRA), una guida attiva/passiva, un sistema per migliorare l'orientamento e percorsi di controllo, cavo in fibra ottica per la trasmissione di dati tra il siluro e il sottomarino, un nuovo motore potenziato ed eliche a contro-bilanciamento.
Quello in trattazione è un siluro pesante a propulsione elettrica con un nuovo motore più potente e eliche a controbilanciamento, filoguidato, in grado di raggiungere i 50 nodi con una autonomia di 50 Km il cui sviluppo ha avuto inizio nel 1997. La guida è combinata tra filoguida in fibre ottiche e sensore attivo/passivo ASTRA.
Trasporta una testata esplosiva da 250 Kg di esplosivo HBX. Ha un diametro di 533mm, una lunghezza di 6 metri e pesa 1265 Kg.
La WASS, azienda di Leonardo-Finmeccanica, specializzata nel settore subacqueo, è una società livornese con alle spalle una storia di attività più che centenaria e che recentemente ha modificato la sua denominazione in Whitehead Sistemi Subacquei mantenendo inalterato l’acronimo WASS ed è senza dubbio, l’azienda leader mondiale nel settore dei siluri pesanti, di quelli leggeri e caso unico al mondo, anche nel settore delle contromisure essendo la WASS, l’unica azienda che progetta e produce sia i siluri che contromisure.
L'attuale Black Shark, derivato dall'A-184 mod.3,  è un siluro molto sofisticato che racchiude un concentrato di tecnologie come la propulsione e la filoguida a fibre ottiche. Sviluppato per l’esportazione, questo siluro è stato integrato su piattaforme tedesche del tipo U209, U214 e U212, franco-spagnole tipo Scorpene e russa tipo Kilo, è stato acquisito dalle Marine Cilena, Indiana, Malese, Peruviana, Portoghese e da quelle di Taiwan e Singapore per oltre 100 esemplari.
Nel frattempo la WASS sta sviluppando l’NSP, il Nuovo Siluro Pesante destinato alla sostituzione dell’A-184 Mod.3 sui battelli classe Todaro (U212). L’NSP è la variante nazionale del Black Shark giunta alla terza fase di sviluppo.





L’INDOMITO, NAVE BERSAGLIO DEI SILURI WHITEHEAD A 184

Al sommergibile  Fecia di Cossato ai comandi del CC Cosimo Nicastro spetta l’affondamento, il 20/05/1999 nel golfo di Taranto, del caccia INDOMITO; l’arma era un siluro Whitehead A.184 dotato di acciarino ad influenza acustica progettato per esplodere sotto la nave; questo risulterebbe essere stato il primo lancio filoguidato con l’arma in configurazione di servizio della Marina Militare Italiana.



Risulta evidente paragonando i momenti delle sequenze proposte la differenza dei danni inferti: con l’acciarino che impatta in chiglia a 2m, l’energia trova sfogo verso l’alto si crea una grande dispersione con una colonna sollevata verso l’alto; nel caso del bersaglio INDOMITO, l’esplosione in profondità sfrutta la massa d’acqua (incomprimibile) ottimizzando l’energia a disposizione e generando danni molto più ingenti.
Ciò nonostante, l’INDOMITO ci mise più di 40 minuti ad andare giù, per i criteri di compartimentazione già all’epoca evoluti dell’INDOMITO.

(Web, Google, Wikipedia, Archivio Storico Whitehead, Betasom, Ass.Venus, Manlio Galliccia, Giorgio Arra, Marcello Risolo, You Tube)




























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