giovedì 4 aprile 2019

La nuova nave della M.M. Soccorso Sommergibili polivalente denominata “ARS/NAI”



Nel 2010 la Commissione Difesa della Camera approvò il programma di sostituzione di nave Anteo, con una nuova unità Soccorso Sommergibili polivalente denominata “ARS/NAI”. Inizialmente era previsto che l'inizio dei lavori sarebbe avvenuto nel 2011 con consegna alla flotta della MM nel 2015. Il costo complessivo era previsto pari a 125 milioni di Euro con il finanziamento spalmato sui bilanci 2010-2017. In seguito c'è stato uno slittamento della tempistica, con un primo minimo finanziamento sul bilancio 2011 e una corposa tranche di finanziamento nel 2012 (20 milioni di Euro).
Il programma in esame è finalizzato all'acquisizione di un’unità navale di supporto subacqueo polivalente, con compiti di ricerca e soccorso e di appoggio incursori per la sostituzione della nave Anteo, giunta alla fine della sua vita operativa.



Per quanto riguarda le finalità operative del programma, l’unità navale deve assicurare:
  • il supporto per le operazioni del Gruppo Operativo Subacqueo (GOS) della Marina, comprese le attività di ricerca e soccorso a sommergibili sinistrati;
  • il supporto per l’attività operativa e l’addestramento,a connotazione subacqueo-anfibia, del Gruppo Operativo Incursori (GOI) della Marina militare;
  • la capacità di imbarco di un Comando Forze speciali.



La nuova unità navale dovrà possedere caratteristiche che la rendano idonea a soddisfare una serie di requisiti relativi alle suddette finalità; per quanto riguarda i compiti di ricerca e soccorso la nave deve assicurare le seguenti capacità:
  • svolgimento, fino a 600 metri di profondità, di ricerca e soccorso di sommergibili sinistrati, con unità di comando interforze nazionale e internazionale, e utilizzo di impianto iperbarico per il trattamento medicale di 60 naufraghi;
  • imbarco di mini-sottomarini di soccorso internazionali, compatibili con i sistemi NATO e USA;
  • ispezione subacquea e messa in sicurezza a quote profonde, di siti di importanza strategica quali piattaforme petrolifere, oleodotti e condutture marine;
  • ricerca, rimozione e distruzione di ordigni esplosivi, fino alla profondità raggiungibile dai mezzi imbarcati;
  • ricerca e ispezione di manufatti e relitti fino a 1.000 metri di profondità e conduzione di lavori subacquei in generale.



Per quanto concerne invece i compiti di supporto agli incursori, le potenzialità della nave riguardano:
  • la dotazione o l’imbarco di sistemi idonei a svolgere attività operative e addestrative di Forze speciali della Marina militare;
  • il trasporto e la proiezione sul mare e dal mare di uomini, militari e mezzi;
  • la capacità di imbarcare un Comando Forze Speciali proiettabile, in contesto nazionale ed internazionale;
  • condotta di ricerche e sperimentazioni relative allo sviluppo di nuovi armamenti o equipaggiamenti;
  • trasporto di materiali e attrezzature speciali.



Le caratteristiche tecniche richieste alla nuova unità prevedono:
  • un impianto propulsivo che consenta una velocità massima continuativa di 16 nodi, un’autonomia di 5.000 miglia, una elevata capacità di manovra e un sistema per il posizionamento dinamico;
  • un impianto di immersione con attrezzature che raggiungano la profondità di 600 metri, tra le quali: un veicolo sottomarino da soccorso (SRV), un impianto iperbarico trasferibile tramite SRV e ulteriori strumenti per la realizzazione del soccorso a sottomarini sinistrati, compresi un impianto di ventilazione, una campana e uno scafandro;
  • sistema sonar con capacità di scoperta fino a una profondità di 1.000 metri e sistemi radar di navigazione (anticollisione) e di scoperta di superficie (controllo situazione navale);
  • sistemi di telecomunicazioni e di comando e controllo in grado di consentire all’eventuale Comando Forze Speciali imbarcato o al Comando di bordo di operare sia in contesto nazionale che internazionale, nonché per la gestione in tempo reale delle attività della nave e delle operazioni subacquee;
  • un equipaggiamento di sistemi d’arma idoneo a contrastare minacce provenienti da ogni direzione.



La configurazione dell’unità navale e degli strumenti di dotazione dovrà garantire infine la piena interoperabilità con tutti gli assetti delle Marine militari NATO che stanno rinnovando le unità di analoga tipologia.
La scheda dello Stato maggiore della difesa indicava una durata prevista di sette anni, con inizio nel 2010 e termine nel 2017, al fine di consentire la sostituzione di nave Anteo, che è oramai giunta alla conclusione della sua vita operativa.
Il costo del programma sarà finanziato attraverso stanziamenti tratti dal bilancio ordinario del Ministero della difesa.

(Web, Google, Wikipedia, RID portaledifesa, You Tube)








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