Le Unità Navali Polifunzionali ad Alta Velocità (UNPAV) Angelo Cabrini P420 e Tullio Tedeschi P421 sono due unità della Marina Militare italiana, caratterizzate da dimensioni ridotte ed elevata velocità, utilizzabili in diversi scenari.
Fanno parte del progetto di rinnovamento della MMI che prevede la costruzione di due pattugliatori leggeri per servizi speciali della Marina: in particolare il loro compito sarà quello di fornire supporto alle operazioni delle Forze Speciali della MM (G.O.I.), sia durante la fase di addestramento che nella effettiva conduzione di operazioni “covert”.
Accanto a questo compito principale, queste unità concorreranno al controllo dei traffici marittimi, al contrasto dei traffici illeciti, alla sicurezza in ambienti con presenza di minaccia asimmetrica e alla rapida evacuazione di personale da aree di crisi.
Unità velocissime che hanno un equipaggio di 9 persone, più i posti per 20 incursori. Con 9 membri hanno un'autonomia fino a 10 giorni, ridotti a 3 con 27.
Lo scafo è progettato per ridurre la visibilità radar, infrarossi e acustica. L'armamento prevede una mitragliatrice Oto Melara da 12,7 mm, due da 7,62 mm più la predisposizione NATO per altre 12 armi. La suite di navigazione, comando, controllo e comunicazione è simile a quella delle fregate più grandi, riadattata per questa nave.
Le nuove unità veloci d’assalto per il Gruppo Operativo Incursori (GOI) della Marina Militare saranno equipaggiate anche con un affusto per un missili controcarro SPIKE LR. Tale arma si va ad aggiungere alla torretta a controllo remoto Leonardo HITROLE-N con mitragliatrice da 12,7 mm, collocata a proravia della plancia, e alle 2 mitragliatrici Dillon Aero M 134D a canne rotanti da 7,62 mm.
La prima unità, ANGELO CABRINI, ha effettuato la sua prima uscita in mare a Messina: è iniziato così il processo di accettazione dell’unità da parte della Marina in vista della imminente entrata in servizio. La Angelo Cabrini, con numerale P420, è stata varata il 26 maggio 2018 a Messina ed inizierà il suo allestimento per la consegna nel mese di aprile 2019.
In una splendida giornata di sole, la Cabrini ha conosciuto il contatto con il mare. A questa unione, che durerà per sempre, ci sono stati testimoni emozionati e coinvolti, ai quali non è sfuggito il profondo significato della cerimonia del varo. Tutti i presenti, nelle belle divise della nostra Marina, in quelle vissute dei veterani dei Marinai d’Italia e in quelle delle maestranze dei cantieri, hanno sentito l’orgoglio delle imprese militari, dei compiti quotidiani e silenziosi della nostra Marina, della perfezione della nuova unità.
Alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare e delle Autorità civili e religiose, si è tenuta la cerimonia del varo della prima unità della classe. Impostata presso i Cantieri di La Spezia a settembre del 2016, gli allestimenti sono stati ultimati a Messina.
L’UNPAV è una nuova classe di naviglio estremamente versatile che fornirà un grande valore aggiunto alle capacità della Marina Militare. La nave è di progettazione completamente italiana ed è stata realizzata con soluzioni tecnologicamente innovative e con l’impiego di materiali speciali che forniscono una elevata schermatura radar, con modesta traccia infrarosso e firma elettronica (il rumore dell’unità in navigazione) veramente molto bassa. E’ altresì dotata di un sistema di Comando e Comunicazione analogo al sistema C3, pari a quelle di unità più grandi, a fronte di dimensioni ridotte. La commessa, del valore di 40 milioni di Euro, nell’ambito della “Legge Navale” volta all’ammodernamento delle unità delle Marina Militare, prevede la costruzione di due unità.
Una delle caratteristiche fondamentali delle UNPAV è la grande versatilità in grado di far fronte in tempi ristrettissimi, alle molteplici esigenze del Com.Sub.In-GOI: molto veloce, 32 nodi, una grande protezione balistica, ridotto peso (190 t.), di dimensioni contenute, lunga 44,2 metri fuori tutto e larga 8,4 metri permette l’imbarco di un RHIB Rigid Hull Inflatable Boat Zodiac Hurricane 733 in uso al G.O.I., utilizzando uno scivolo a poppa ed integrato ad un sistema di rilascio e recupero. L’impianto propulsivo è affidato a 3 coppie di idrogetti Kamewa e Motori Diesel MTU 16V 2000 M94.
Gli idrogetti assicurano una grande manovrabilità ed una eccellente stabilità, permettendole di operare con altre unità. L’equipaggio è ridotto e composto da 9 persone in quanto l’unità è altamente automatizzata, con la possibilità di imbarcare fino a 20 Incursori. L’autonomia di missione, con il solo equipaggio, raggiunge i 10 giorni. Dalla plancia si gode di una visione a 360°, permettendo un perfetto controllo ambientale. In particolari configurazioni può essere installata una camera di decompressione per il supporto alle attività subacquee.
Le missioni che verranno svolte dalle UNPAV sono quelle di assalto navale, rilascio e recupero di Incursori impegnati in Operazioni Speciali. Ovviamente concorreranno al controllo dei traffici marittime, anti pirateria, traffici illeciti, all’evacuazione di personale in aree di crisi e dei flussi migratori.
La prima P-420 porta il nome di Angelo Cabrini (Pavia 1917-Roma 1987): la sua vita fu dedicata al mare e non è facile riassumere la sua biografia. Presa la licenza liceale, nel 1936 entrò subito nella Regia Accademia Navale di Livorno, conseguendo la nomina di Guardiamarina e viene imbarcato sull’incrociatore leggero DUCA DEGLI ABRUZZI. Alla vigilia dell’entrata in guerra, l’8 giugno del 1940, col grado di Sottotenente di Vascello, prestò servizio come Operatore di Mezzo d’Assalto, alla 1a Flottiglia MAS, sui barchini esplosivi (MTM) e partecipando, il 26 marzo del 1941, al forzamento del porto di Souda, a Creta, che si concluse con il pesante danneggiamento dell’incrociatore pesante YORK (che venne portato all’incaglio per evitarne l’affondamento ma successivamente giudicato irrecuperabile) ad opera del barchino comandato da Cabrini (insieme al barchino di Teseo Tesei) e del grave danneggiamento della petroliera PERICLES che il 14 aprile del 1941 affondò mentre era al traino di un cacciatorpediniere per essere portato ad Alessandria d’Egitto per tentarne il recupero. Per queste operazioni gli venne assegnata la medaglia d’oro al valor militare sul campo. Catturato dagli Inglesi, rientrò in Italia nel 1945 con il grado di Tenente di Vascello. Dopo la guerra fu al comando dei Dragamine ed impegnato allo sminamento e alla bonifica dei porti di Monfalcone e Grado. Successivamente si imbarcò sull’Incrociatore leggero MONTECUCCOLI e poi sull’AMERIGO VESPUCCI. Col grado di Capitano di Fregata diresse i Corsi della Accademia Navale. Nel 1956 è stato in servizio presso lo Stato Maggiore e nel 1960 e, al Comando della 10° Squadriglia Corvette e, poi, come Comandate del cacciatorpediniere ARTIGLIERE. Venne successivamente assegnato come Addetto Navale presso l’Ambasciata Italiana di Madrid, conseguendo il grado di Capitano di Vascello. Rientrato in Italia, comandò l’8° Gruppo Navale e successivamente, Il comando dei Subacquei ed Incursori, diventando Ammiraglio di Divisione. Terminò la sua carriera col grado di Ammiraglio di Squadra nel 1977 e posto in “ausiliaria”. Si spense a Roma l’1 dicembre del 1987.
La seconda unità, che porta il nome “Tullio Tedeschi” sarà pronta nel 2020.
(Web, Google, Wikipedia, Seairlandshots, You Tube)
bella unit' ed utilissima .Peccato solo 2
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