La Russia rafforza il gruppo navale artico
La Russia continua a costruire navi da guerra per la forza navale artica. Il 25 ottobre 2019 è stata varata la nave pattuglia Ivan Papanin del progetto 23550. La cerimonia ha avuto luogo presso il Cantiere Ammiragliato di San Pietroburgo.
Il rompighiaccio Ivan Papanin è stato progettato per il monitoraggio costante dell'ambiente (in una situazione glaciale complicata), per scortare e rimorchiare le navi bloccate nei porti marittimi, accompagnare e sostenere le navi di rifornimento, partecipare alle operazioni di salvataggio, trasportare carichi speciali.
Il dislocamento è di circa 8500 tonnellate. La nave è lunga oltre un centinaio di metri e larga quasi 20 metri. L’autonomia è di 60 giorni. La nave da guerra è armata con un cannone AK-176MA.
La nave è stata progettata dall'ufficio Almaz sulla base dell'esperienza disponibile. Opererà nell'Artico. La nave da guerra proteggerà la rotta del Mare del Nord, potrà rompere il ghiaccio e scortare e trainare navi. Una tale combinazione di funzioni in una nave è molto importante nell'Artico.
L'Ivan Papanin è l’ultimo tassello nella sicurezza marittima della Russia nella regione artica strategica dove si sta sviluppando una lotta per controllarne le risorse.
Il Comandante dell’US NAVY in Europa ed Africa James Foggo ha confermato nel febbraio 2019 che la Russia considera l'Artico come un proprio spazio, mentre è da considerare un territorio internazionale libero e aperto a tutti. La rotta dell'Artico e quella del Mare del Nord dovrebbero essere usate allo stesso modo da tutti i paesi del Consiglio Artico e nessuno dovrebbe rivendicare un monopolio nei suoi confronti.
Il comandante supremo delle forze alleate della NATO Curtis Scaparotti ha detto al comitato delle forze armate del Senato degli Stati Uniti nel marzo 2019 che la rotta del Mare del Nord è stata aperta per un periodo più lungo. Così, il suo valore commerciale e delle risorse sta crescendo e crea concorrenza. La rotta del Mare del Nord corre vicino al suo territorio e la Russia sta riaperto campi d'aviazione nella regione, ha installato radar e dispiega periodicamente varie armi per controllare la regione, ha detto il generale.
Il rompighiaccio Ivan Papanin è una moderna nave da guerra della forza navale artica russa. Il primo vice presidente del comitato di difesa della Duma di Stato Andrey Krasov ha ribadito: “””Gli Stati Uniti devono capire che c'è il diritto internazionale e Washington non può dettare alla Russia come sviluppare la rotta del Mare del Nord”””.
A suo dire, ”la Russia non viola le norme del diritto internazionale. Una parte della rotta del Mare del Nord va nelle nostre acque territoriali. Non stiamo costringendo gli Stati Uniti a fare qualcosa vicino alla costa dell'Alaska. Vogliamo solo osservare le norme esistenti e tutti, compresi gli Stati Uniti, devono rispettarle", ha detto.
Ha ricordato l'articolo 234 della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare che dice che "gli Stati costieri hanno il diritto di adottare e applicare leggi e regolamenti non discriminatori per la prevenzione, la riduzione e il controllo dell'inquinamento marino causato da navi in zone coperte di ghiaccio entro i limiti della zona economica esclusiva, dove condizioni climatiche particolarmente severe e la presenza di ghiaccio che copre tali zone per la maggior parte dell'anno creano ostacoli o rischi eccezionali per la navigazione, e l'inquinamento dell'ambiente marino potrebbe causare gravi danni o disturbi irreversibili dell'equilibrio ecologico".
Ciò significa che: “la Russia può inasprire le regole di passaggio per le navi straniere nella rotta del Mare del Nord per proteggere l'ambiente", ha detto Krasov.
La Russia starebbe pertanto proteggendo la rotta del Mare del Nord. Il suo governo ha redatto le regole per le navi straniere nella rotta del Mare del Nord. I paesi di origine devono notificare le sortite 45 giorni prima. E 'necessario fornire ai russi il nome della nave, la rotta, l'obiettivo e l'ora della navigazione. L'accesso potrà essere negato in caso di navigazione non autorizzata sulla rotta del Mare del Nord e la Russia potrà ricorrere a misure estreme fino al sequestro della nave.
La Flotta del Nord (Severnyj flot - in russo: Северный флот), spesso tradotta erroneamente come Flotta Settentrionale, è la componente della Marina Militare Russa che si occupa della difesa delle acque del nord ovest della Federazione, specificatamente della zona intorno alla Penisola di Kola. Costituita nel 1933 come Flotta Militare del Nord, assunse l'attuale denominazione nel 1937. Si tratta della più giovane tra le flotte russe.
La Flotta del Nord è una delle principali flotte russe (le altre sono la Flotta del Pacifico, la Flotta del Baltico e la Flotta del Mar Nero), ed è composta da circa 240 navi, comprese quelle da appoggio ed ausiliarie.
Il quartier generale è a Severomorsk, e la maggior parte delle sue basi è sita nella Penisola di Kola.
Origini
La creazione di un cantiere navale di stato ad Arcangelo, in grado di costruire navi da guerra, venne ordinata nel 1693 da Pietro I. Il cantiere prese il nome di Solombal'skaja. Tale decisione venne presa perché all'epoca questa città costituiva praticamente l'unico porto della Russia Settentrionale. Lo sviluppo fu piuttosto rapido. Infatti, già il 14 agosto 1694, le navi Svjatoe Proročestvo (Santa Profezia), Apostol Pavel (Apostolo Paolo) e lo yacht Svjatoj Pëtr (San Pietro) accompagnarono un convoglio di otto navi mercantili inglesi. La fregata da 24 cannoni Apolstol Pavel era la prima nave da guerra russa costruita nel cantiere.
Tuttavia, Pietro comprese che Arcangelo era piuttosto limitato come porto: infatti, i ghiacci lo bloccavano cinque mesi l'anno. Per cui, dopo la campagna militare contro l'esercito svedese nell'area del Baltico fondò San Pietroburgo nel 1703. Le navi vennero quindi trasferite nel Mar Baltico ed il cantiere navale perse la sua importanza.
Il primo squadrone di navi da guerra russe di una certa importanza giunse nella zona solo nel 1740, proveniente dal Mar di Norvegia. Si trattava di poche navi che avevano il compito di impedire agli svedesi la possibilità di utilizzare gli approdi nella costa di Murman.
La Flottiglia del Mar Glaciale Artico
La necessità di avere una forza navale di una certa importanza nella zona del Mare di Barents divenne chiara durante la Prima guerra mondiale. Infatti, l'Impero Russo, a causa del blocco del Mar Baltico operato dalla Marina tedescae del fatto che l'Impero ottomano impediva il passaggio delle navi della Triplice Intesa nei Dardanelli, si era ritrovato completamente tagliato fuori dalla possibilità di ricevere rifornimenti dagli alleati. Per cercare di aggirare il blocco tedesco, nel 1915, venne fondata la città di Murmansk. Poco dopo, nel settembre del 1916, venne costituita la Flottiglia del Mar Glaciale Artico (in russo: Флотилия Северного Ледовитого океана), in modo da assicurare una certa protezione ai convogli in arrivo.
Le basi operative furono stabilite a Murmansk e Iokanga. Le navi provenivano dal Mar Baltico e dall'Oceano Pacifico, ed inizialmente era formata da una nave da battaglia, due incrociatori, sei cacciatorpediniere, due sottomarini e diverse altre unità minori.
Il periodo sovietico
Quando la Russia si arrese, la Flottiglia contava complessivamente 90 unità, incluse quelle di supporto. Tale flottiglia uscì in condizioni disastrose dalla guerra civile che seguì, poiché praticamente tutte le unità maggiori furono catturate dalle Armate Bianche, e le altre vennero distrutte o poste in disarmo.
Dopo la rivoluzione, i sovietici tentarono di ricostruire un'unità militare navale organica nei mari artici. I loro tentativi in questo senso si concretizzarono nel 1920 con la costituzione ad Arcangelo della Flottiglia del Mar Bianco (Беломорская флотилия in russo). In seguito, questa flottiglia prese il nome di Forza navale del Mare del Nord, che venne sciolta nel 1923.
Gli anni trenta: la Flotta militare del Nord
Nei primi anni trenta, i vertici dell'esercito sovietico (allora chiamato Armata Rossa degli Operai e dei Contadini dell'Unione Sovietica) decise di ricostruire una forza navale di una certa importanza nei mari artici, in modo da difendere le coste sovietiche settentrionali. Per questo motivo, il 1º giugno 1933 venne ufficialmente costituita la Flotta Militare del Nord (russo: Северный военный флот). Le prime navi per equipaggiare la neonata flotta vennero trasferite dal Mar Baltico: due cacciatorpediniere, due sottomarini e due pattugliatori salparono da Kronstadt il 18 maggio 1933, diretti a Murmansk.
I marinai addetti alla nuova unità militare lavorarono duramente, ed in poco tempo riuscirono ad approntare le strutture necessarie al mantenimento delle navi, le difese costiere e gli aeroporti per l'aviazione navale. La base principale era Poljarnyj.
Gli invii di navi dalle altre flotte continuarono praticamente per tutti gli anni trenta e la prima divisione subacquea organica venne trasferita in Novaja Zemlja nel 1935.
L'11 maggio 1937 la Flotta Militare del Nord assunse l'attuale denominazione di Flotta del Nord.
Verso la fine degli anni trenta, quando ormai i componenti di questa flotta iniziarono a maturare una certa esperienza nelle operazioni in clima artico, si verificarono una serie di fatti di rilievo.
Nel 1936 due cacciatorpediniere riuscirono a raggiungere l'Oceano Pacifico passando per i mari del nord.
Nel 1938 un sottomarino della serie D rimase 120 giorni in mare, percorrendo 11.000 miglia.
Nel 1938 il sottomarino D-3 navigò per la prima volta sotto i ghiacci, restandovi ben 30 minuti.
Nel 1940 il primo sottomarino raggiunse Vladivostok passando dai mari del nord.
La Flotta del Nord ebbe il suo battesimo del fuoco durante la Guerra Russo-Finnica del 1939-1940, quando fornì appoggio navale alle operazioni di terra della 14ª Armata.
La Grande Guerra Patriottica
Nella seconda guerra mondiale, la flotta era composta da 15 sottomarini, altrettanti cacciatorpediniere e molte altre unità minori. Tuttavia, a causa dell'andamento della guerra sul fronte occidentale, molte altre unità vennero trasferite dalla Flotta del Baltico (che aveva perso quasi tutte le basi ed aveva enormi problemi ad operare). Il suo compito principale fu sempre la protezione dei convogli artici che gli alleati mandavano presso i porti di Murmansk e Arcangelo. Tuttavia, svolse anche missioni di appoggio alle operazioni di terra della 14ª Armata.
Circa 10.000 tra marinai e truppe di terra della Flotta del Nord (chiamati severomorcev) presero parte a combattimenti terrestri e vennero utilizzati su tutti i fronti, fino al Caucaso. Molti uomini furono anche decorati e, in riconoscimento al contributo fornito per la guerra, a 200 di questi fu concesso di partecipare alla parata della vittoria sulla Piazza Rossa il 24 giugno 1945.
La guerra fredda
Dopo la seconda guerra mondiale, il comando venne trasferito a Severomorsk. L'importanza della Flotta del Nord aumentò enormemente, soprattutto grazie ai sottomarini nucleari (ed alla relativa componente strategica imbarcata). Dopo la costruzione delle prime strutture per il mantenimento di navi con propulsori nucleari, iniziarono ad entrare in servizio i primi sottomarini atomici. Il primo in assoluto fu il K-3 Leninskij Komsomol, poi seguito da molti altri in gran parte costruiti presso il cantiere navale di Severodvinsk (il più importante cantiere sovietico per la costruzione di sottomarini nucleari).
Nel 1963, per la prima volta nella storia, sottomarini sovietici completarono il passaggio sotto i ghiacci dell'artico dal nord fino all'Oceano Pacifico.
Nel 1992, la Flotta del Nord era una potente flotta d'alto mare in grado di compiere operazioni a vasto raggio. Poteva contare sui due terzi degli oltre 200 sottomarini nucleari in servizio in Unione Sovietica, che compivano numerosissime crociere nell'Oceano Atlantico ed avevano, grazie ai missili balistici imbarcati, un potere di deterrenza enorme.
Il crollo dell'URSS e la Russia oggi
La marina risentì moltissimo del crollo dell'URSS, e la Flotta del Nord non fece eccezione. Infatti, il numero di navi e di sommergibili operativi calò drasticamente, e questo non a causa di problemi di spartizione con altri Paesi (come nei casi della Flotta del Mar Nero e della Flottiglia del Caspio), ma per la drammatica situazione economica che rese impossibile il mantenimento degli stessi livelli qualitativi e quantitativi delle dotazioni.
Molte grandi unità vennero radiate o poste in riserva, altre rimasero ferme per anni a causa di interminabili lavori di riparazione. Le stesse unità formalmente in servizio avevano un livello di operatività piuttosto basso. La presenza russa in Atlantico si è ridotta parecchio, anche se i sottomarini nucleari non hanno mai cessato di svolgere le loro crociere vicino alle coste dell'America Settentrionale.
Le condizioni operative
La riduzione dell'operatività della Flotta del Nord è stata molto forte, anche per il fatto che opera in un ambiente con un clima molto difficile. Infatti, a causa delle basse temperature, le operazioni di revisione devono essere fatte con maggiore frequenza, ed i costi sono ovviamente più alti. Lo stesso discorso vale anche per le strutture, visto che le basi sono sopra il circolo polare artico. Durante l'inverno, inoltre, è fondamentale il ricorso alle navi con scafo rompighiaccio (di cui le navi militari sono sprovviste): queste condizioni rendono praticamente impossibili tutta una serie di operazioni come, ad esempio, il rifornimento in mare. Questi problemi erano presenti già in epoca sovietica, ma sono stati amplificati dalla carenza di fondi del post-1992.
I problemi ambientali e di sicurezza
La Flotta del Nord era equipaggiata con circa 140 sottomarini nucleari. La necessità di doverne radiare una gran parte per motivi economici ha portato a problemi ambientali enormi, soprattutto legati al problema dello smaltimento delle scorie radioattive, solide e liquide.
L'URSS non ha mai avuto strutture adeguate per il trattamento delle scorie prodotte dai suoi molteplici reattori nucleari navali, e la crisi economica non ha migliorato la situazione. Oggi le scorie sono sistemate in centri di stoccaggio che spesso non sono a norma. La situazione comunque è strettamente monitorata dalla fondazione norvegese Bellona.
Un altro grosso problema ha riguardato i furti di materiale radioattivo, facilitati dal fatto che, nello sfacelo generale delle forze armate, la sorveglianza dei depositi era molto scarsa.
La situazione attuale
Oggi, la situazione della Marina Russa, e quindi della Flotta del Nord, è in miglioramento, soprattutto grazie all'aumento degli stanziamenti. Molte navi in revisione da anni rientrano in servizio, ed in generale l'operatività dei mezzi è tornata piuttosto elevata. In particolare, vengono nuovamente effettuati dei dispiegamenti fuori area di grandi dimensioni (nel 2008, le forze aeronavali russe hanno svolto una grossa esercitazione nell'Atlantico Settentrionale. A questa esercitazione hanno preso parte anche unità della Flotta del Nord).
La Flotta del Nord sta quindi riacquistando una certa efficienza, tornando ad essere una potente unità della Marina Russa, in grado di svolgere con successo la missione di difesa dei confini settentrionali della Federazione Russa.
Unità navali
Complessivamente, la Flotta del Nord ha a carico circa 240 navi, compresi i sottomarini e le navi da appoggio. Le unità di superficie sono inquadrate principalmente nel 7º Squadrone Operativo Atlantico, che comprende le principali navi da guerra, e nella Kol'skaya Flotilla, comprendente principalmente navi da appoggio, da sbarco ed unità militari leggere (corvette), oltre ai sommergibili convenzionali. I sottomarini nucleari sono invece inquadrati in due squadroni.
Navi di superficie
Le navi di superficie della Flotta del Nord sono inquadrate in uno squadrone, una flottiglia e diverse brigate navali. Nella flottiglia, sono in servizio anche i sottomarini convenzionali.
7º Squadrone Operativo Atlantico, con comando a Severomorsk. Composto da due divisioni, è probabilmente la più potente unità di superficie di tutta la marina russa. Il comando delle due divisioni è a Severomorsk.
46ª Divisione Navi Lanciamissili: comprende l'unica portaerei russa operativa, l'Admiral Kuznetsov, l'incrociatore lanciamissili atomico classe Kirov Pyotr Velikiy, l'incrociatore convenzionale Maršal Ustinov, oltre ai cacciatorpediniere della classe Sovremennyj.
2ª Divisione Navi Antisommergibile: comprende tutti i cacciatorpediniere missilistici della classe Udaloj.
Kol'skaya Flotilla, con comando a Poljarnyj. Comprende numerose brigate navali, in cui sono inquadrate navi da appoggio, da sbarco, sottomarini convenzionali e navi da guerra leggere (corvette). Il comando di queste brigate è a Poljarnyj:
- 121ª Brigata LST, con navi da assalto anfibio delle classi Ropucha e Ivan Rogov.
- 161ª Brigata Subacquea, un tempo chiamata 40ª Divisione, con i sottomarini convenzionali classe Kilo.
- 55ª Brigata Navi Lanciamissili, con corvette classe Nanuchka.
- 15ª Brigata della Guardia Costiera, con corvette classe Grisha.
- 159ª Brigata Navale ELINT, con navi delle classi classe Vishnaya e Lira.
- 16ª Brigata da Supporto Navale, con petroliere delle classi Boris Chilikin e Uda, la nave da supporto logistico polare Amguema e navi ospedale classe Ob'.
- 88ª Brigata da Salvataggio, con navi salvataggio della classe Pionier Moskvyy e rimorchiatori delle classi Katun e Sliva.
- 5ª Divisione Navale Dragamine
- 83ª Divisione Navale Dragamine.
Brigata Idrografica Navale, con comando a Poljarnyj, in cui sono inquadrate navi da sorveglianza marittima delle classi Nikolay Zubov, Moma, Yug, Kamenka e Sibirykov:
- 16ª Brigata da Riparazione Navale: con comando a Severodvinsk, si occupa di navi di superficie.
- 339ª Brigata da Riparazione Navale: con comando a Severodvinsk, si occupa di sottomarini.
- 43ª Brigata della Guardia Costiera: con comando a Severodvinsk, è equipaggiata con corvette classe Grisha.
- Divisione da Supporto Navale: comando a Severodvinsk.
Sottomarini nucleari
I sottomarini nucleari della Flotta del Nord sono inquadrati in due squadroni subacquei. Ogni squadrone comprende anche una divisione navale da supporto. Occorre precisare che questi squadroni, tra unità in riserva o in riparazione, spesso non sono a ranghi completi.
11º Squadrone Subacqueo, con base a Zaozërsk. È composto da tre divisioni:
- 18ª Divisione Subacquea, con comando a Nerpich'ya (Zapadnaya Litza). Vi sono inquadrati i tre classe Typhoon superstiti.
- 11ª Divisione Subacquea, con comando a B. Lopatka (Zapadnaya Litza). In questa unità sono inquadrati sottomarini delle classi Oscar II e Victor III. Inoltre, risulta a carico di tale divisione anche l'ultimo esemplare superstite della classe Alfa, il K 373, utilizzato come nave test.
- 7ª Divisione Subacquea, con comando a Vidyaevo. Comprende i sottomarini classe Sierra I e II, e ulteriori classe Victor III.
- 12º Squadrone Subacqueo, con base a Gadzhievo. Un tempo chiamato 3ª Flottiglia Subacquea, è composto da tre divisioni.
- 31ª Divisione Subacquea, con comando a Saida-guba (Gadzhievo). Comprende i sottomarini lanciamissili balistici delle classi Delta III e IV.
- 24ª Divisione Subacquea, con comando a Saida-guba (Gadzhievo). Questa divisione ha a carico i sottomarini atomici da attacco classe Akula.
- 49ª Brigata Subacquea, con comando a Olen'ya guba (Gadzhievo). In questa divisione sono inquadrati tutti i sottomarini atomici per operazioni speciali delle classi Paltus, Uniform e Yankee Strech.
Truppe di terra
Il comando delle truppe costiere della Flotta del Nord è a Severomorsk. Fanno parte delle truppe costiere diverse unità, tra cui le maggiori sono il 138º Reggimento Missilistico Costiero (Pečenga) e la 61ª Brigata Indipendente Marines (Sputnik). Quest'ultima ha servito in Cecenia nel 1995 (battaglia di Groznyy) e nel 1999. Risulta composta da circa 1200 uomini ed è equipaggiata con blindati e carri armati T-80. Altri due reggimenti (di cui uno da guerra elettronica) ed unità delle forze speciali sono basati a Poljarnyj.
Aviazione navale
L'aviazione navale della Flotta del Nord è composta da circa un centinaio di aeromobili, tra aerei ed elicotteri. Una delle componenti fondamentali è sicuramente il gruppo aereo imbarcato sulla portaerei Admiral Kuznetsov. Attualmente, questa unità è l'unica nave di questo tipo in servizio in Russia:
- 924º Reggimento da Ricognizione Indipendente dell'Aviazione Navale: con comando ad Olenegorsk, è equipaggiato con 20 Tu-22M.
- 279º Reggimento Caccia: con comando a Severomorsk-1, è imbarcato sulla Kuznetsov ed è composto da 30 Su-33 e 4 Su-25UTG.
- 830º Reggimento Elicotteri Antisommergibili: con comando a Safonovo (Severomorsk-2), può contare su 20 Ka-27, 10 Ka-29 ed alcuni Mi-8.
- 73º Squadrone Indipendente Antisommerigibile: con comando Kipelovo-Fedotovo (Vologda), è equipaggiato con 5 Tu-142.
- 403º Reggimento Indipendente: con comando a Severomorsk-3, è composto da 10 Il-38 ed aerei An-26.
- 35º Reggimento Indipendente
- Occorre precisare che i Tu-142 ed i Tu-22M dovrebbero essere presto trasferiti alle competenze della 37ª Armata Aerea (aviazione strategica).
Basi
Le basi navali della Flotta del Nord, con l'eccezione di Severodvinsk, sono concentrate nella Penisola di Kola. Il comando della Flotta è a Severomorsk.
Severomorsk
Severomorsk ospita il comando amministrativo della Flotta del Nord. Vi ha sede inoltre il 7º Squadrone Operativo Atlantico, con tutti i relativi comandi subordinati. Si tratta della principale base navale russa per unità di superficie. Nella zona vi sono alcune installazioni e depositi.
Safonovo: città rurale nella zona di Severomorsk, ospita l'impianto di riparazione SRZ-82. Questo è attrezzato per la riparazione di navi di superficie e sottomarini, atomici e non. Inoltre, qui vi è un bacino di carenaggio da 80.000 tonnellate, che è il più grande della Penisola di Kola: si tratta dell'unica struttura di questo tipo idonea per i Typhoon.
Štjukozero: città rurale nei pressi di Severomorsk, ospita un grande deposito di missili, sia a testata convenzionale che nucleare.
Sito 49: nei pressi di Severomorsk, è il principale deposito di stoccaggio di materiale atomico della Flotta del Nord.
ZATO di Skalistyj
La ZATO (città chiusa) di Skalistyj comprende la città di Gadžievo e due ulteriori basi navali. Fino al 25 febbraio 1999, Gadžievo era nota come Skalistyj. Inoltre, questa base è conosciuta anche con i nomi di Jagel'naja, Murmansk-130 e Jagel'nyj. Gadžievo serve i sottomarini nucleari dal 1963. Inoltre, in questa città c'è il comando del 12º Squadrone Subacqueo.
Base navale della baia di Olenaja: la base fu messa in funzione nel 1956 come base per sottomarini convenzionali. I sottomarini atomici arrivarono sul posto a partire dal 1963. Oggi ospita la 49ª Brigata Subacquea, con i sottomarini per operazioni speciali delle classi Paltus, Uniform e Yankee Strech. Inoltre, qui sarebbero basati gli SSBN classe Delta III e IV. Considerata la presenza di depositi di scorie nucleari, la base è frequentata da navi appoggio classe Malina.
Base navale della baia di Sajda: Sajda è un villaggio di pescatori che venne annesso alla zona militare nel 1990. L'area è oggi utilizzata per lo stoccaggio di compartimenti e reattori di sottomarini nucleari smantellati a Severodvinsk, Nerpa e Gadžievo. Qui ci sono i comandi della 31° e della 24ª Divisione Subacquea.
Base navale di Gremicha
Gremicha è situata vicino alla città chiusa di Ostrovnoy. Conosciuta anche come Yokanga, venne utilizzata in passato come base di appoggio per i sottomarini delle classi Alfa ed Oscar. Dal 1997 non risultano sottomarini nucleari o unità navali basate in modo permanente, e la base è utilizzata prevalentemente come deposito di scorie nucleari.
Cantiere navale Nerpa
Questo cantiere è situato a Snežnogorsk, nella baia di Olenya. Le sue attività principali riguardano lo smantellamento dei sottomarini nucleari, in particolare di seconda generazione. Per svolgere questi compiti, è attrezzato con bacini di carenaggio. Sottomarini come il K-141 Kursk ed il K-19 sono stati smantellati qui.
Poljarnyj
La città di Poljarnyj è una ZATO. La base navale risale al 1935, quando vi vennero stabiliti i comandi della Flotta del Nord. Dopo la guerra, tale comando è stato trasferito, ma sono state costruite nuove strutture. Oggi la città è un'importante base navale per unità di superficie, ed ospita tutti i comandi della Kol'skaja Flotilla, oltre a quello di una Divisione Idrografica.
Baia di Pala: situata a Poljarnyj, serve per la riparazione dei sottomarini nucleari. Le installazioni comprendono due bacini di carenaggio galleggianti, idonei per battelli delle classi Victor, November e Sierra.
Cantiere navale Poljarninskij: conosciuto anche con il nome di cantiere navale n. 10 Shkval, si occupa della riparazione di sottomarini nucleari dalla fine degli anni cinquanta. Si tratta dell'unico cantiere dell'oblast di Murmansk capace di servire i sottomarini della seconda e terza generazione. Non svolge operazioni di smantellamento.
Cantiere navale Sevmorput[modifica | modifica wikitesto]
Il cantiere navale n. 35 Sevmorput è attivo dal 1938. Svolge attività di riparazione alle unità della Flotta. Inoltre, è in grado anche di rifornire i sottomarini nucleari.
Vidjaevo
La base navale di Vidjaevo è composta da due installazioni distinte, situate nella baia di Ara e nella baia di Ura. Inizialmente utilizzata per sottomarini convenzionali, solo dal 1979 divenne una base per sottomarini nucleari. Attualmente ospita il comando della 7ª Divisione Subacquea.
Base navale della baia di Ara: negli anni ottanta, la baia di Ara era una base navale di grandi dimensioni, adatta ad ospitare sottomarini atomici di ogni tipo. Oggi è una delle più scadenti basi della Flotta del Nord, ed ospita numerosi battelli in disarmo. Nella base sono presenti tre tunnel, mai completati, di 30 metri di diametro e 400 di lunghezza. Inizialmente costruiti per il ricovero dei sottomarini atomici danneggiati, si è pensato di trasformarli in depositi di scorie nucleari e reattori. Tuttavia, tutti i piani in questo senso sono bloccati per la mancanza di fondi.
Base navale della baia di Ura: la base nella baia di Ura è utilizzata per sottomarini diesel e piccole unità di superficie.
Zapadnaja Lica
La Base navale di Zapadnaja Lica è la più grande base navale della Flotta del Nord, ed include ben quattro installazioni militari: Baia di Andreeva, Bol'šaja Lopatka, Malaja Lopatka e Nerpič'ja. A queste occorre aggiungere la città chiusa di Zaozërsk, che è associata alla base navale.
Zaozërsk: ospita il comando dell'11º Squadrone Subacqueo.
Base navale di baia di Andreeva: conosciuta anche come Installazione 928-III, è il più grande deposito di scorie nucleari della Flotta del Nord. La maggior parte delle strutture risalgono agli anni sessanta, e sono ancora in uso. Le scorie sono sistemate in tre cisterne di cemento, che hanno raggiunto la loro capacità massima nel 1990. Dopo questa data, i bidoni con le scorie sono stati sistemati in depositi di fortuna o direttamente stoccati all'aperto.
Base navale di Malaja Lopatka: l'installazione più vecchia della base, costruita nei primi anni cinquanta per il supporto ai primi sottomarini atomici. Svolge attività di riparazione.
Base navale di Bol'šaja Lopatka: installazione più grande e moderna rispetto a Malaya Lopatka, ospita il comando dell'11ª Divisione Subacquea.
Nerpič'ja: si tratta della più moderna installazione della zona, l'unica con un collegamento ferroviario e stradale. Inizialmente costruita per sottomarini classe Echo II, è stata poi modificata e potenziata per ospitare i Typhoon. Il complesso consiste di tre moli, due bacini di carenaggio per le riparazioni (di cui uno galleggiante) ed un piccolo deposito di scorie nucleari. Oggi ospita il comando della 18ª Divisione Subacquea.
Severodvinsk
Severodvinsk è l'unica base navale della Flotta del Nord che non è situata nella Penisola di Kola, ma nell'oblast' di Arcangelo. In città ha sede il Centro statale russo per canteri navali atomici (sigla russa: GRTsAS), che è composto da due dei più grandi cantieri navali russi: Sevmaš e Zvezdočka. Severodvinsk è attrezzata per svolgere praticamente tutte le attività riguardanti sottomarini nucleari: progettazione, costruzione, prove, revisione e smantellamento. Nella città hanno sede alcune brigate navali.
Sevmashpredpriyatiye: cantiere navale meglio conosciuto come Sevmaš o cantiere navale 402, ha costruito oltre 120 sottomarini, tra cui tutti gli SSBN della Flotta del Nord. Attualmente, vi sono alcuni sottomarini in costruzione. Si occupa anche di “mezzi” per uso civile, come piattaforme petrolifere e navi commerciali.
Zvezdočka: conosciuto anche come Impianto di riparazione navale 893, è il più piccolo dei due cantieri. Venne inaugurato nel 1954, ed ha sempre svolto attività di riparazione e revisione di navi (di superficie e sottomarini). Si occupa anche di smantellamento di sottomarini atomici.
ENGLISH
Russia reinforces Arctic naval group
Russia continues to build warships for the Arctic naval force. The Ivan Papanin lead patrol ice-class ship of project 23550 was floated on October 25. The gala ceremony took place at the Admiralty Shipyard in St. Petersburg, the Military-Industrial Courier writes.
The Ivan Papanin is designed for constant monitoring of the environment in a complicated ice situation and for escorting and towing detained vessels to seaports, accompanying and supporting supply vessels, participating in rescue operations, transporting special cargoes. The displacement is close to 8500 tons. The ship is over a hundred meters long and close to 20 meters wide. The cruising capacity is 60 days. The warship is armed with AK-176MA artillery gun.
"The ship was designed by Almaz bureau on the basis of available experience. It is very successful," expert Mikhail Nenashev said. "The Ivan Papanin will operate in the Arctic. The warship will protect the Northern Sea Route, it can break ice and tow ships. Such a combination of functions in one ship is very important in the Arctic," he said.
The Ivan Papanin is another link in the maritime security of Russia in the strategic Arctic region where the struggle to control resources is developing. Washington leads the standoff and wants to dictate to the world, mostly Russia, its terms of operation in the Arctic. Thus, Commander of the US Naval Forces Europe - Naval Forces Africa James Foggo told the Washington Examiner in February 2019 that Russia considers the Arctic as its own space, while it is an international territory and should be free and open for all. The Arctic and the Northern Sea Route should be equally used by all countries of the Arctic Council and nobody should claim a monopoly to it, the admiral said.
NATO's Supreme Allied Commander Europe Curtis Scaparotti told the US Senate armed forces committee in March 2019 that the Northern Sea Route was becoming open for a longer time. Thus, its commercial and resource value is growing and creates competition. As the Northern Sea Route goes close to Russia, it reopened airfields in the region, installed radars and periodically deploys various arms to control the region, the general said.
It remains for Russia to strengthen the defense. The Ivan Papanin is a modern warship of the Russian Arctic naval force. The United States has to understand there is international law and Washington cannot dictate to Russia how to develop the Northern Sea Route, first deputy chair of the State Duma defense committee Andrey Krasov said.
"Russia does not violate the norms of international law. A part of the Northern Sea Route goes in our territorial waters. We are not compelling the USA to do something close to the coast of Alaska. We only want to observe the existing norms and everybody, including the USA, have to comply with them," he said.
He recalled article 234 of the UN Convention on the Law of the Sea which says that "Costal States have the right to adopt and enforce non-discriminatory laws and regulations for the prevention, reduction and control of marine pollution from vessels in ice-covered areas within the limits of the exclusive economic zone, where particularly severe climatic conditions and the presence of ice covering such areas for most of the year create obstructions or exceptional hazards to navigation, and pollution of the marine environment could cause major harm to or irreversible disturbance of the ecological balance."
"It means Russia can toughen the passage rules for foreign ships in the Northern Sea Route to protect the environment," Krasov said.
Russia is protecting the Northern Sea Route. The government drafted the rules for foreign ships in the Northern Sea Route. The countries of origin have to notify about the sorties 45 days ahead. It is necessary to give the vessel name, route, aim and time of the navigation. Access may be denied in case of unsanctioned navigation in the Northern Sea Route. Russia may resort to extreme measures up to an arrest of the vessel, the Military-Industrial Courier said.
The Northern Fleet (Russian: Северный флот, Severnyy flot) is the fleet of the Russian Navy in the Arctic Ocean.
Established in 1933 by the Soviet Union as the Northern Flotilla, the fleet is considered to indirectly descend from the Arctic Sea Flotilla established in 1916 by the Russian Empire to protect the White Sea during World War I. It was developed into a full fleet of the Soviet Navy in the 1930s, and after being awarded the Order of the Red Banner in 1965, it was officially known as the Red Banner Northern Fleet until 1991. During the Soviet era the Northern Fleet operated more than 200 submarines, ranging from diesel-electric to nuclear-powered ballistic missile classes. The Northern Fleet is tasked with responsibility for operations and defense in the Arctic seas along Northern Russia, including the Barents Sea and Kara Sea, as well as the northwestern maritime approaches to Russia including the Norwegian Sea and Atlantic Ocean.
The Northern Fleet's headquarters and main base are located in Severomorsk, Murmansk Oblast, with secondary bases elsewhere in Kola Bay. Today, the Northern Fleet is the basis of the Northern Fleet Joint Strategic Command (Russia), established in 2014 and which includes all Russian armed forces located in the Murmansk Oblast and Arkhangelsk Oblast, and on Russia's offshore islands along its northern coast. The current commander is Vice-Admiral Aleksandr Moiseyev, who has held the position since May 2019.
History
Arctic Sea Flotilla and White Sea Flotilla
On June 19, 1916, the Imperial Russian Navy formed the Arctic Ocean Flotilla (Флотилия Северного Ледовитого океана, or Flotiliya Severnogo Ledovitogo okeana) during World War I to safeguard transportation routes of Allied ships through the Barents Sea from the Kaiserliche Marine of the German Empire. After the October Revolution and the collapse of the Russian Empire in 1917, the Soviet Navy replaced the Imperial Russian Navy and formed the White Sea Flotilla (Беломорская флотилия, Belomorskaya flotiliya) in March 1920, based in Arkhangelsk. The White Sea Flotilla replaced the Arctic Sea Flotilla and was renamed as the Naval Forces of the North Sea, but was later disbanded in January 1923.
Soviet Navy
Northern Flotilla
The Northern Flotilla was formed on August 5, 1933, by transferring patrol boats Smerch and Uragan, D-class submarines Dekabrist (D-1) and Narodovolyets (D-2) and two destroyers from the Baltic Fleet to Northern Russia. These ships departed from Kronstadt on 18 May 1933 and arrived at Murmansk on 5 August. Another destroyer, another patrol boat, another submarine, and two minesweepers joined the flotilla at Soroka in September 1933. Polyarny became the flotilla's main base; and a flight of MBR-2 flying boats joined the unit at Murmansk in September 1935.
The Northern Flotilla was quickly expanded in the years after it was formed, receiving new ships, airfields, coastal and air defence artillery. On May 11, 1937, the fleet entered its current form when it was renamed to the Northern Fleet (Северный флот, Severnyy flot).
World War II
The Northern Fleet blocked the Finnish military base at Petsamo through the Winter War of 1939 and 1940. By June 1941, the fleet included 8 destroyers, 15 submarines, 2 torpedo boats, 7 patrol boats, 2 minesweepers, and 116 airplanes.
In August 1940, the Soviets created the White Sea Military Base to defend the coastline, bases, ports, and other installations. The White Sea Flotilla was established in August 1941 under the command of Rear-Admiral M. Dolinin. Subsequent commanders were Vice Admiral Georgy Stepanov (in October), Rear-Admiral Stepan Kucherov, and Vice-Admiral Yuriy Panteleyev.
During the German-Soviet War of 1941 to 1945, the Northern Fleet defended the coastlines of the Rybachy and Sredny peninsulas, secured internal and external transportation routes, and provided support to the maritime flank of the 14th Army. Naval Infantry and up to 10,000 Northern Fleet personnel participated in land warfare including the Petsamo-Kirkenes Operation of 1944. Northern Fleet Naval Infantry units caused tens of thousands of Nazi casualties fighting during the Moscow, Leningrad, Stalingrad, and North Caucasus campaigns.
Among the air units of the Northern Fleet was the 121st Fighter Aviation Regiment. The Northern Fleet was reinforced with naval aircraft and ships from the Pacific Ocean and Caspian Sea. Great Britain and the United Statestemporarily provided HMS Royal Sovereign and USS Milwaukee to the USSR in exchange for the Italian ships captured during the war and destined to be divided among the allies. During the war, the Northern Fleet secured safe passage for 1,463 ships in external convoys and 2,568 ships in internal convoys. Its submarines, torpedo boats, and aviation sank 192 enemy transport ships and 70 other hostile military ships. The Northern Fleet also damaged a total of 118 transport, military, and auxiliary ships.[5] Soviet submarine K-21, under the command of Captain Nikolai Lunin, attacked the German battleship Tirpitz at 71° 22' 2"N, 24° 34' 3"E. The К-21 logbook reports observation of two torpedo explosions, but no damage is reported by German sources.
Ships were lost fighting against unequal odds. Patrol boat Tuman, a former trawler, was sunk by three Kriegsmarine destroyers at the entrance to Kola Bay on August 4, 1941. The icebreaker Sibiryakov was sunk on August 25, 1942 by the German pocket battleship Admiral Scheer while defending two convoys. The patrol ship Brilliant (formerly trawler Murmany) was sunk by a submarine.
The Northern Fleet received the following awards:
Two airborne regiments, a squadron of submarine hunters, eight submarines, and the destroyer Гремящий (Gremyaschiy, or "Rattler") were awarded "Soviet Guards" status.
Many formations, units, and ships were awarded with Order honors.
Eighty-five sailors of the Northern Fleet received the title of the Hero of the Soviet Union (with three of them receiving the award twice).
More than a total of 48,000 men were awarded medals.
Cold War
The White Sea Flotilla was reestablished under the fleet in December 1945 and became the White Sea Naval Base in December 1956.[8]
The Northern Fleet was considered secondary to the Baltic and Black sea fleets until operational responsibility for the Atlantic Ocean was shifted in the 1950s because of more direct access. In September 1955, the Soviet navy became the first to launch a ballistic missilefrom a submarine. In June 1956, Northern Fleet Zulu class submarine, (NATO designation Zulu IV 1/2) “Б-67” (B-67) became the first to carry ballistic missiles.
The 2nd Cruiser Division was formed on 31 May 1956 at Severomorsk, Murmansk Oblast. Its ships included the Sverdlov class cruisers (Project 68) Murmansk, Aleksandr Nevskiy, and Molotovsk, and the 121st Destroyer Brigade, with 11 Gnevny class, Ognevoy class, and Skoryy class destroyers. On 5 June 1969, the division was reorganised with the 170th Destroyer Brigade (8 Project 56 destroyers) and the 10th Anti-Submarine Warfare Brigade (10 Project 42 and 50 ASW vessels). On 1 April 1961, the division was renamed the 2nd Anti-Submarine Warfare Division.
On 1 July 1958, the Northern Fleet raised the Soviet Navy ensign over the first Soviet nuclear submarine, K-3 Leninsky Komsomol. Following the 1958 voyage of USS Nautilus, the Leninsky Komsomol (named for Vladimir Lenin's Komsomol) traveled under the Arctic ice and surfaced at the North Pole on 17 July 1962. Russian submarines have visited the North Pole region more than 300 times since then. Two nuclear submarines of the Northern Fleet made a journey under the Arctic ice cap and reached the Pacific Fleet for the first time in history in September 1963. More than 25 Soviet submarines did the same in the following years. The Northern Fleet was awarded the Order of the Red Banner on 7 May 1965. Two Northern Fleet submarines made a 25,000 nautical mile journey "around the world" (actually only between the Kola Gulf and the base at Petropavlovsk-Kamchatskiy around South America) without surfacing in 1966. The Northern Fleet had almost 50% of the Soviet Navy's submarines by 1986.
From 1968 to 30 November 2005, the 7th Operational Squadron [ru] was the main Atlantic operational force of the fleet. The Museum of the Air Forces of the Northern Fleet was opened on 20 August 1976, in the closed settlement of Safonovo, Murmansk Oblast. The museum was shut down in May 2016. Aircraft carriers began entering service with the Fleet in the 1970s. The nameship of the Kiev class of heavy aircraft-carrying cruisers, Kiev, became operational in 1977, and Admiral Gorshkov was commissioned in 1987. Large nuclear-powered missile-carrying cruisers, the Kirov-class battlecruiser and Kalinin, also entered service from 1980. Fortification of the southern reaches of the Barents Sea during the 1980s marked a Soviet naval strategy shift to an emphasis on bastion defense. Russia has continued to employ that strategy.
In 1982, the 175th independent Naval Infantry Brigade was formed at Tumannyy, in Murmansk Oblast.
Russian Navy
The 57th Naval Missile Aviation Division of Tu-22s and electronic warfare Tu-16s from the Baltic Fleet at Bykhov, Mogilev Oblast, in the Belorussian SSR transferred to the Northern Fleet in December 1991 as the 57th Combined Ship Aviation Division.[12] The division commanded the 830th and 38th Shipborne Anti-Submarine Helicopter Regiments and the 279th Shipborne Fighter Aviation Regiment from Severomorsk-3 in Murmansk Oblast until disbanded on 1 May 1998. The 5th Naval Missile Aviation Division commanding the 524th and 574th Naval Missile Aviation Regiments. The 574th Regiment was based at Lakhta air base (Katunino), until disbanded in 2002.
On 12 August, 2000, the Kursk submarine disaster gained international attention when the Oscar-class submarine Kursk of the Northern Fleet perished in a torpedo accident during exercises in the Barents Sea near Murmansk Oblast, resulting in the deaths of 118 sailors.
The Northern Fleet includes about two-thirds of all the Russian Navy's nuclear-powered ships. The flagship Kirov-class battlecruiser Pyotr Velikiy is named after Peter the Great. The Fleet staged a series of major Barents Sea exercises in January 2004 involving thirteen ships and seven submarines including Pyotr Velikiy, Admiral Kuznetsov, with President Vladimir Putin was aboard the Typhoon class ballistic missile submarine Arkhangelsk. The exercise was marred by two RSM-54 SLBM launch failures aboard Novomoskovsk and Kareliya.
In January 2016, Defence Minister Sergey Shoygu announced that the 45th Air Force and Air Defence Army had been formed under control of the Northern Fleet in December 2015. Its territorial control center assumed combat duty in July 2018.
The Northern Fleet received the Samarkand electronic warfare systems in 2017. Samarkand is designed to assess electromagnetic situation, search, detect and analyze radio emissions. Russia's Northern Fleet in 2018 resumed regular air patrols of the Arctic by long-range anti-submarine aircraft and its share of modern samples of weapons and equipment exceeded 56 percent. An air defense regiment of the Northern fleet armed with S-400 launchers went on combat duty in Novaya Zemlya in the September 2019.
Sites
The Northern Fleet main base is Severomorsk with six more naval bases at Polyarnyy, Olenya Bay, Gadzhiyevo (Yagelnaya/Sayda), Vidyayevo (Ura Bay and Ara Bay), Bolshaya Lopatka (Litsa Guba), and Gremikha.Arktika nuclear-powered icebreakers are based at Murmansk. Shipyards are located in Murmansk, Severodvinsk, Roslyakovo, Polyarnyy, Nerpa, and Malaya Lopatka. Spent fuel storage sites include Murmansk, Gremikha, Severodvinsk and Andreyeva Bay.
(Web, NavalTechnology, Google, Wikipedia, You Tube)
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